[Musica] Ciao a tutti Continuiamo con le lezioni di storia dell'arte e oggi facciamo uno degli artisti più famosi del Rinascimento italiano Piero della Francesca e della sua vita sappiamo molto poco sappiamo che è nato a Borgo Sansepolcro nei pressi di Arezzo indicativamente verso i 1412 ma sulla data di nascita non ci sono certezze Il padre era un piccolo commerciante lui sin da ragazzo da giovane e ha studiato matematica per aiutarlo nel diciamo nel suo lavoro e probabilmente da giovane ha frequentato la Bottega del Veneziano però su questo non ci sono certezze Anzi ci sono parecchie diciamo ipotesi Forse ha incontrato Veneziano a Perugia sappiamo con certezza Però nel 1439 che si trova a Firenze giapponese come collaboratore appunto del Veneziano negli affreschi della Chiesa di Sant'Egidio qui è un un soggiorno a Firenze molto importante sia perché conosce le opere di Masaccio le opere di Paolo Paolo Uccello di Beato Angelico ma soprattutto la prospettiva di Brunelleschi il che lo influenzerà tantissimo ma proprio nel 1439 a Firenze c'è un importantissimo concilio all'interno del quale la Chiesa di Roma ha cercato di fare la pace con la con la chiesa Bizantina diciamo così d'occidente Vabbè non ci riescono Ma non è questo il punto nel punto è che arriva una a Firenze tutta una serie di Scienziati di artisti di lingua greca e anche importante questo incontro per l'umanesimo in fiorentino perché arrivano molti testi e molti intellettuali di lingua greca e Ma qui Piero della Francesca conosce dei matematici e degli astronomi importanti ed è un incontro molto importante per la sua formazione culturale che era di stampo prettamente scientifico ora vediamo dopo il 1440 lascia Firenze e non ci tornerà mai più e sarà richiesto e ospitato da tutte le corde più importanti d'Italia Rimini Roma Urbino Ferrara a Ferrara conoscerà i fiamminghi e abbiamo ne abbiamo parlato della pittura fiamminga nella lezione precedente e poi muore ad Arezzo un giorno importantissimo il 12 ottobre del 1492 l'anno della scoperta dell'America Piero della Francesca è appunto come abbiamo già detto uno dei più grandi artisti del Rinascimento italiano però agisce un po' in solitudine lontano da Firenze e per questo arriva a soluzioni un po' originali e non ha molto seguito non ha avuto molto seguito a Firenze ma nell'Italia del nord nel diciamo l'area Lombarda nel veneziano molto alla base della sua arte ci sono delle regole matematiche e geometriche molto fisse che fisse nel senso di Volevo dire molto rigide che lui applica lo studio della prospettiva è una cosa che già abbiamo visto in Paolo Uccello proprio per questo queste regole matematiche e geometriche fanno sì che la resa così come era stato in pavoncello non è una resa realistica ma in un quasi una astrazione quasi una concezione mentale quindi la prospettiva che è stata inventata da Brunelleschi per creare realismo viene utilizzata in funzione antirealista perché lui non voleva diciamo rispecchiare la realtà ma voleva creare una strazione mentale e così come l'aveva fatto Paolo Uccello utilizza appunto la prospettiva per arrivare a soluzioni non realistiche Quindi capovolgendo la lezione di fatto di Brunelleschi e lui aveva fatto anche studi teorici e matematici molto importanti per questo vi sottolineiamo l'incontro con i matematici Greci ha scritto sia in volgare che il latino e scrive il The prospectiva prima in latino e poi tradotto in volgare è un trattato sulla prospettiva e sulle regole matematiche ha studiato la sezione aurea e la simmetria greca Insomma c'è un lavoro teorico matematico alle spalle molto molto importante e dal punto di vista pittorico in lui la luce ha una funzione molto importante e la luce che dà volume dà consistenza non come i fiorentini la tradizione Fiorentina che la diciamo la consistenza il volume veniva dato dal Chiaroscuro Invece lui no dalla luce Però è una luce molto diciamo così soft è una luce come quella del Veneziano o dell'alba Dal tramonto e una luce diffusa c'è dire non crea Le ombre molto forti non crea contrasti è una luce molto come possiamo dire vabbè soft mi viene mi viene questo termine e come già abbiamo già detto la sua resa la sua resa non realistica ma quasi metafisica fa sì che è Piero della Francesca è un po' non compreso dai suoi contemporanei ma dal Novecento in poi è stato considerato un genio proprio per la sua pittura metafisica e anche come Paolo Uccello nelle sue opere c'è un qualcosa di Monumentale di di simbolico che è tipico della sua astrazione lui non c'è movimento non c'è espressività non c'è passione ora lo vediamo nel nei suoi dipinti tutto è assente e così come Paolo Uccello lui utilizzava una griglia vi ricordate le battaglie famose di Paolo Uccello i cavalli le aste gli alberi che rappresentavano una griglia prospettica all'interno della quale inseriscono i personaggi che risultano essere immobili Piero della Francesca lo ha fatto pure Allora il la sua opera ora ve la faccio vedere una delle sue prime opere e il politico della Misericordia Eccolo qua e già ci sono tutti gli elementi della pittura di Piero della Francesca e abbiamo l'astrazione Vedete che tutto è fermo e immobile non c'è espressività non c'è realismo non c'è passione e già qua c'è anche la prospettiva perfetta la Madonna che apre il suo mantello e quasi un effetto architettonico sembra un Architettura di Alberti Scusa mi sono soffocato scusate e sembra il simbolo della chiesa che accoglie e protegge sembra una struttura tardo gotica infatti abbiamo il polittico abbiamo il fondo oro e la prospettiva gerarchie la prospettiva gerarchia vuol dire che in proporzione La Madonna è più grande degli altri ma questo deriva per dalla committenza Però il risultato è anche qui è un'astrazione quasi metafisica dopo nello stesso periodo abbiamo il battesimo di Cristo il battesimo di Cristo è questo Eccolo qui siamo a partire è stato composto a partire dal 1445 Vedete qui si vede benissimo Cristo e immobile come una colonna al centro della tavola fra le acque del fiume Giordano e il panorama in realtà non sembra il fiume Giordano Ma sembra Sansepolcro tutto è fermo è monumentale l'albero che che qui è accanto a Cristo è un noce che simboleggia il legno della Croce si diceva che la croce fosse fatta appunto dal legno di un noce i volti sono impassibili reali e non c'è anche qui non c'è passione e la luce è morbida senza ombra e come vi dicevo è quella là dell'alba e del tramonto o del tramonto non c'è Scusate non ci sono ombre molto forti anche i corpi sono costruiti con volume e prospettiva ma non sembrano reali sembrano quasi fissi immobili e qui non c'è la linea di contorno della tradizione Fiorentina e anche se lui ha studiato a Firenze la tradizione rinascimentale e però si distacca di questo e tutto è realizzato con col colore e non con la linea così come nella tradizione Veneziana Poi a un certo punto lui viene chiamato nel dipingere il ciclo di Arezzo che viene anche chiamato la storia della vera Croce e la basilica di San Francesco ad Arezzo e in questa storia della vera Croce vediamo ancora di più e ancora meglio tutte le caratteristiche dell'arte di Piero della e nel 1447 e Francesco Bocci era una retino figlio di un grosso e ricco mercante per rispettare le ultime volontà di suo padre e aveva incaricato un pittore tardo gotico si chiamava Beach di Lorenzo per decorare la cappella maggiore della basilica di San Francesco di Arezzo qualche anno dopo nel 1452 B Ci muore e viene chiamato al suo posto appunto Piero della Francesca che dipinge le storie della vera Croce non in maniera cronologica ora ve le faccio vedere Questo è tutto il Cristo al centro tutte le scene sono divise verticalmente in due o da un albero uno da colonna Così come abbiamo visto nel battesimo di Cristo Questa è una caratteristica di Piero della Francesca ma lo fa anche per realizzare sia la prospettiva e il gioco della prospettiva all'interno sia all'esterno e quindi ci sono tutte le le variabili nella sua nella sua arte ma lui faceva sempre così divideva lo stesso dipinto in e interno ed esterno Diciamo che più che il tema religioso a lui interessa la struttura matematica e geometrica il uno di quelli più famosi dei dipinti più famosi Eccolo qui e sempre all'interno di queste storie della vera Croce e il sogno di Costantino secondo la tradizione Cristo appare in sogno più che Cristo sogna Costantino Prima della battaglia di Ponte Milvio la croce nella quale c'era scritto inox signo vinces quindi sotto se questo segno vincerebbe ovviamente una tradizione creata dopo insomma ai tempi di Costantino non girava questa tradizione è stata inventata dopo e quindi poi sempre secondo la tradizione e lui batte Massenzio e la battaglia di Ponte Milvio si converte al cristianesimo L'Angelo è in scorcio e piomba e illumina il buio della notte ma illumina vedete solo Costantino le parti sono in al buio Qui invece non è come gli altri le altre parti e le altre dipinti dove c'è la luce diffusa e che non crea grosso diciamo contrasto Qui invece il contrasto c'è tra la luce e l'ombra Ma perché la luce di origine Divina è l'angelo anche se poi la resa è umana che arriva tutta dallo stesso lato e quindi le ombre sono tutte dallo stesso lato ma è una luce di origine Divina per questo secondo me una cosa improvvisa Che cambia e che cambia le sorti del Cristianesimo per questa è una luce forte lo spazio è creato dalla luce e sempre come dicevo dell'Angelo è quasi l'alba e secondo la tradizione anche Dante lo dicevi i sogni che si fanno all'alba sono quelli che che si avverano anche e nulla è casuale in Piero della Francesca se vedete Si vede pochissimo in alto a destra ci sono delle stelle che sono posizionate perfettamente secondo l'ora del giorno e la dolce stagione dice diceva Dante sempre nella storia vera le croce della storia vera abbiamo vediamo se riesco Eccola qua abbiamo la battaglia di Ponte Milvio Vedete qui è simile alle battaglie di Paolo Uccello vedete queste griglie queste lance e Paolo Uccello è diciamo tutto il dipinto invece in Piero della Francesca abbiamo sempre questa suddivisione in due parti che anche qui diciamo si può vedere anche se non è e meno netta rispetto agli altri però queste lance sono una griglia prospettica perfetta creata secondo regole geometriche e matematiche perfette nello stesso periodo abbiamo la flagellazione di Cristo un altro uno dei grandissimi capolavori Ecco qua e qua vediamo anche in questo caso la suddivisione in due parti la suddivisione il dipinto è diviso in due da questa colonna da un lato c'è Cristo che viene flagellato dall'altro in vino primo piano ci sono questi tre persone intanto non sappiamo chi sono i committenti questa è una piccola e per piccola devozione un quadro molto piccolo e 60 x 80 cm quindi è molto piccolo non sappiamo i committenti e non sappiamo chi sono i personaggi in prima fila Cristo è in fondo e quindi è raro vedere Cristo Non messo in primo piano e però talvolta di Cristo vediamo che non c'è dolore non c'è passione Tutto sembra indifferente tutto è fermo all'interno è una struttura classicheggiante e c'è il pavimento che è reso in prospettiva [Musica] al appunto il pavimento e anche il tetto a cassettoni e rende la prospettiva è un unico punto di fuga e quella dall'interno e ovviamente è Cristo tutto è perfetto tutto è immobile e qui ritorniamo alla luce diffusa Chiara senza grandi chiaroscuri non come il Il sogno di Costantino e qui c'è lei invece la linea di contorno secondo la tradizione Fiorentina anche se poi il volume è dato dal colore l'opera più importante di Piero della Francesca La sacra conversazione chiamata anche palabrera Eccola qua o parla di montefelt è stata realizzata tra il 1472 e 1474 per la nascita del figlio maschio di Federico di Montefeltro che ovviamente ma questo manga a dirlo è il committente e riassume gli eventi belli e brutti della Federico di Montefeltro dalla nascita del figlio alla morte della moglie vedete i santi sono in semicerchio intorno alla Madonna e il semicerchio richiama il tetto anche qui in un edificio classico in prospettiva e il cerchio è riassunto nell'uovo vedete qua L'uovo che pende questo uovo famosissimo del simbolo della perfezione della rinascita l'uovo è al centro di due diagonali una diagonale parte da le mani del Duca di Montefeltro e vedete e prosegue esattamente con Cristo col bambino per indicare diciamo una sorta di linea di prosecuzione quindi dalla dalla divinità al al committente che veniva esaltato le figure sono isolate tra di loro non c'è non c'è sguardo non c'è gesti non c'è nulla che li lega Federico abbiamo detto è in basso e in armatura ed è il ginocchio posizione da penitente e c'è anche la cura dei dettagli che nella tradizione fiamminga Federico da Montefeltro nella sua corte ha ospitato i pittori fiamminghi e quindi Piero della Francesca ha appreso la loro arte anche vedete la diversa luminosità dei tessuti l'armatura che ancora di più rispetto ai tessuti Diciamo in tessuto però il 59 e il 63 abbiamo sempre a Sansepolcro e la resurrezione di Cristo Vediamo se la trovo ed è questa qua l'affresco è inquadrato da un basamento ed una struttura architettonica in prospettiva però è dipinta ovviamente a sinistra vedete gli alberi secchi che rappresentano il peccato dopo la resurrezione di Cristo che ha portato la salvezza e gli alberi sono fioriti vedete e indicano la rinascita la struttura ovviamente è in prospettiva la resa è in prospettiva e anche in questo caso Cristo Non è indifferente e solenne e immobile e poi passiamo diciamo alla Come possiamo dire alla committenza e ai dipinti profani questi due famosissimi sembra ad Urbino e il Duca di Montefeltro e la moglie i ritratti della dei signori di Urbino la moglie si chiamava Battista Sforza e lui era un prototipo di un principe rinascimentale un po' quello che viene di cui parla Machiavelli deciso forte intraprendente che era anche tra l'altro un grande mecenato aveva creato alla corte di Urbino una una corte culturalmente molto molto vivace le tavole sono di piccole dimensioni prima erano unite a cerniera si aprivano così sia privone e si chiude si chiudevano sono rappresentati di profilo secondo la tradizione medie ma anche perché si dice che lui avesse perso un occhio a battaglia in battaglia e si dice che avesse fatto fare questo scavetto qui del naso per vedere dall'altro lato allora Questo ovviamente è una leggenda perché per le conoscenze mediche del tempo raschiare l'osso così insomma senza anestesia e senza niente Sarebbe stato una cosa dell'altro mondo Quindi io personalmente non ci credo manco morto tutto è trasfigurato lei è Angelica sembra la donna stilnovista anche ci sono colori differenti nel volto e nei tessuti lei è chiara e Angelica Invece lui c'è il rosso perché ha un ruolo politico il paesaggio alle spalle l'acconciatura della moglie è tipicamente fiamminga vedete che già la prima trasfigurazione aerea del paesaggio che poi vedremo perfettamente in Leonardo da Vinci la prospettiva vedete questa per la prima volta l'aria è dipinta vedete il lontananza L'aria ha un colore un colore che che svanisce sempre piano piano e le scelte di Piero della Francesca influenzeranno Poi gli altri grandissimi della tradizione pittorica italiana abbiamo finito ma non ve ne andate perché vi devo dire tre cose importantissime Allora Nel 2020 ho pubblicato la storia raccontata ai ragazzi nel 2022 l'impero romano raccontate ai ragazzi sono dei libricini di poco più di Cento pagine ci sono anche in formato ebook e che narrano le vicende storiche Spero semplice e Chiara così come le faccio io la stessa cosa nel mio sito www Adriano digregorio.com trovate tutti i riassunti delle lezioni vecchie li potete scaricare gratuitamente in pdf senza login e senza niente ultima cosa nel in Facebook c'è un gruppo Facebook appunto le lezioni di Adriano di greco Chi di voi volesse contattarmi con grandissimo piacere Ciao a tutti [Musica]