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La crisi e i cambiamenti del 600

Buongiorno, buon pomeriggio, buonasera. Oggi parliamo della crisi del 600. Prima però ricordatevi di lasciare un mi piace qui sotto, di iscrivervi al canale, di seguirmi anche su Instagram, mi trovate come diario di Charlotte. Intanto, quando parliamo di 600, parliamo di una grande crisi, di un secolo... di crisi ma anche di profondi cambiamenti, di trasformazioni. E'bene fare subito un confronto con il 1500 che invece è il secolo dell'umanismo e poi del rinascimento, un secolo di espansione economica, un secolo di incremento demografico nel quale l'Italia ha un ruolo preeminente perché croce via dei traffici commerciali, perché è un paese evoluto culturalmente. Ma quindi come viene definito questo 600? questo secolo spesso definito di crisi. È un secolo di ferro a causa dell'enorme numero di guerre e rivolte che devastano l'Europa. Pensate per esempio alla guerra dei Trent'anni, dal 1618 al 1648, una guerra di religione ma non solo, una guerra anche tra Gliasburgo e la Francia. Un secolo di rivolte e di oscurantismo, di contrasti ma anche di svolte. Un secolo caratterizzato dalle corti e dalle aristocrazie europee, un secolo di grandi monarchie assolute, ma anche che poi porterà a delle rivoluzioni. Pensate per esempio alla rivoluzione inglese, il secolo del barocco, quindi di questa arte che porta alla meraviglia, allo stupore, di cui abbiamo parlato anche in un video di letteratura che vi lascio qui. Il secolo della rivoluzione scientifica e anche il secolo di crisi e di carestie, come abbiamo detto. Quando parliamo delle guerre del Seicento e della crisi del Seicento, sicuramente dobbiamo menzionare, come dicevamo, la guerra dei Trent'anni, perché occupa la prima metà del Seicento e perché si scatena a causa delle tensioni politiche, ma anche religiose, nell'Europa centro-orientale. Infatti nello scontro tra Gliasburgo e la Francia intervengono proprio gli stati protestanti. Ma quando parliamo di crisi del Seicento dobbiamo pensare che questa crisi non è una crisi globale o europea, è una crisi che riguarda alcuni paesi. Perché l'Europa centro-meridionale e mediterranea, in particolare la Spagna, per l'appunto guerra dei Trent'anni e gli stati italiani, entrano in forte crisi. Altri però paesi e altri stati non hanno una forte crisi, anzi i paesi bassi in Inghilterra sono in ascesa. Basti pensare al regno, all'età elisabettiana in Inghilterra, a cui abbiamo dedicato un video che vi lascio qui. Quindi è scorretto parlare di crisi del Seicento in tutta Europa, in una parte d'Europa. E come mai colpisce la crisi del Seicento proprio quella parte d'Europa, quindi l'Europa mediterranea? Beh, perché il baricentro dell'economia si sposta nel Seicento verso nord, le grandi scoperte geografiche cambiano le rotte commerciali, i traffici commerciali aumentano e si spostano nel centro dell'Europa. Per quanto riguarda l'Italia, il Seicento si apre con una data famosa. 17 febbraio 1600, a Roma, in Campo dei Fiori, il filosofo e frate dominicano Giordano Bruno è arso vivo sul rogo. È la pena che la santa inquisizione infligge agli eretici. Giordano Bruno, filosofo, scienziato, simbolo proprio dell'azione repressiva della controriforma. Quali sono però i fattori di crisi che caratterizzano la crisi del 600? Li vediamo qui e sono 8. Il decremento demografico, il peggioramento delle condizioni di vita e la diminuzione del reddito. I fattori di crisi sono i fattori di climatici, parleremo anche di una piccola glaciazione, grandi epidemie, problemi della signoria fondiaria, rivolte contadine, minor afflusso d'oro dal nuovo mondo e anche la decadenza del Mediterraneo. e la riorganizzazione conseguente dei traffici. Iniziamo parlando del decremento demografico, uno dei primi fattori di questa crisi. Nel 1600 la crescita demografica, che vi era stata in particolare nel Rinascimento, quindi nel 500, ha un brusco arresto. In particolare questo nel sud dell'Europa. Pensate che l'Italia passa da 13,5% al 13,5% nel 3 milioni di abitanti a 11,6 milioni Quindi c'è proprio un arresto e anche un calo demografico conseguente. Tra il 1590 e il 1690 in Europa abbiamo 100 milioni di abitanti. Ma da cosa è innescata questa crisi? Secondo alcuni storici, dal processo di polarizzazione della ricchezza. Cosa vuol dire? Nel 1500, al secolo dell'umanesimo, del rinascimento, il secolo quindi,... della rinascita, della bellezza, della cultura e anche quindi della vita che migliora, no? Chiaramente la popolazione cresce, no? Nel 1500, quindi anche i grandi proprietari terrieri aumentano le loro rendite, aumenta il benessere, cresce la popolazione e cresce però anche il prelievo signorile. Naturalmente quando parliamo di crescita del benessere, non parliamo di crescita del benessere, dei lavoratori, ma dei signori, dei proprietari terrieri, comunque sia dei benestanti. In realtà i lavoratori sono sempre più poveri e la domanda di beni sul mercato diminuisce. Dato che i lavoratori sono sempre più poveri, quindi anche i beni richiesti sono in quantità inferiore naturalmente, il mercato si contrae sempre di più e dato che il mercato si riduce anche l'investimento si riduce, pensiamolo, una fabbrica di legno che produce moltissimi pezzi perché ci sono tantissimi ordini da evadere, si comprano case, c'è benessere, quindi si acquistano oggetti, no? Quando però c'è una crisi questi oggetti non vengono più. più acquistati, quindi la fabbrica decide di produrre meno pezzi, non si investe più per produrre più pezzi o per produrre meglio, quindi il sistema economico si avvolge su se stesso, quindi la popolazione è sempre più povera. e non si riproduce. Quindi questa è la crisi demografica. Peggiorano quindi con la crisi anche le condizioni di vita e dato che peggiorano le condizioni di vita la popolazione ritarda l'età del matrimonio. Potremmo fare tanti collegamenti con l'attualità. Nel 600 l'età del matrimonio è 30 anni per gli uomini e 25 per le donne. Le coppie perché rimandano il matrimonio e anche la procreazione in questo caso in attesa. di tempi migliori. Questo è un problema perché naturalmente meno figli si fanno, meno forza lavoro c'è. Inoltre nel 600 abbiamo anche un cambiamento climatico forte. Dalla fine del medioevo c'è una fase di raffreddamento in Europa. Gli storici la chiamano piccola glaciazione o piccola era glaciale. Come vedete qui da questa stampa il Tamigi per esempio alla fine del 600 appare gelato e c'è addirittura una fiera che viene fatta proprio su questo Tamigi gelato. L'era glaciale di solito si associa all'uomo primitivo, all'età preistorica, ai mammuth. Abbiamo avuto una piccola era glaciale in tempi molto più vicini a noi, appunto, diciamo fra il 500 e l'800. Nel Medioevo no, il Medioevo faceva... caldo quindi cambiano anche le temperature e questo che cosa danneggia secondo voi i raccolti i raccolti diventano difficili anche perché si era accentuata la cerealicoltura e quindi i fattori climatici penalizzano fortemente a partire dal 1500 questi raccolti Il 1600 è anche il secolo delle grandi epidemie e qui dovrebbe subito venire in mente la peste dei promessi sposi. Infatti, non soltanto la peste, ma durante il 1600 si diffondono malattie infettive, il vaiolo. la tubercolosi e tra il 1630 e il 1631 abbiamo l'epidemia di peste bubonica, che è stata resa celeberrima da Manzoni. La cosiddetta peste del 1630-1631, che colpisce principalmente il nord Italia e la Germania, ma si diffonde anche in Europa. Si propaga facilmente anche a causa della povertà di cui abbiamo parlato largamente e della carestia. Come sappiamo, come leggiamo negli ultimi capitoli dei Promessi Sposi, la peste spopola in particolare Milano, ma miete vittime anche nei territori circostanti. Non è proprio descritta in modo puntuale da Manzoni nel 31esimo e 32esimo capitolo, tant'è che poi si svilupperanno anche... i lazaretti, quindi dei luoghi dove verranno deportati, potremmo dire, i malati di peste con nannate. Alla morte si salvavano pochissimi, allo stesso tempo vi era il terrore degli untori, coloro che propagavano il morbo, perché inizialmente questo morbo non si capiva da dove provenisse, che cosa fosse. A proposito di manzoni e dei promessi sposi, quindi ho dato qualche ragguaglio sulla peste in questo video che vi lascio qui. Ci sono però anche problemi per quanto riguarda la signoria fondiaria. Perché? Perché la crisi della produzione agricola, come dicevamo, modifica anche le strutture sociali ed economiche. Quindi una parte della nobiltà fondiaria si trasforma in un ceto di imprenditori terrieri. Alcuni agricoltori riescono a sostenere il cambiamento, ma molti perdono i loro fondi e quindi diventano braccianti o addirittura vagabondi. In Italia e in Spagna si parla di un ritorno al feudalesimo, di una rifeudalizzazione e quindi di una ricomparsa e di un rafforzamento dei diritti signorili, proprio sullo sfruttamento della terra e del lavoro agricolo. Pensate che nell'Europa orientale si torna addirittura alla servitù. della gleba. Naturalmente in tutto questo contesto le rivolte, le insurrezioni non si sprecano, le continuità si sono anche imposte dagli stati per armare gli eserciti, in quanto vi sono anche molti conflitti, guerre di religione durante il Seicento, guerre dinastiche. In Inghilterra in particolare abbiamo delle proteste da parte dei Diggers, gli zappatori per le enclosure, perché erano stati chiusi con le recensioni i campi comuni, le terre comuni, e quindi lottavano per riottenere queste terre comuni dette open fields, appunto perché erano dei campi aperti. Inoltre nel 1600 abbiamo anche un minore afflusso dell'oro dal Nuovo Mondo. Come sappiamo il Nuovo Mondo e quindi gli imperi coloniali hanno cambiato effettivamente anche l'economia degli stati e delle grandi potenze. Alla fine del 500 però l'afflusso d'oro e d'argento si riduce. Le cause sono sicuramente l'esaurimento delle risorse minerarie. Abbiamo parlato nel video apposito di sfruttamento, di rapina, che vi lascio qui, e anche sterminio degli indigeni creano comunque forza lavoro. Il valore della moneta dipende dal peso dell'oro e dell'argento, tuttavia se l'oro e l'argento sono meno reperibili, inizialmente, certo, la moneta acquisisce di valore e anche aumentano i prezzi, ma poi crollano. arriva la crisi perché perché le monete vengono tosate quindi vengono raschiate per recuperare il metallo prezioso vengono poi coniate in materiali non preziosi come il bronzo e il rame quindi i prezzi in questo caso aumentano ancora però poi quando i materiali non ci sono più e quindi non abbiamo più oro, argento, ma neanche bronzo e rame per coniare le monete, i prezzi crollano, la moneta non vale più niente e arriva la crisi. Infine, l'ultimo fattore di crisi è la decadenza del Mediterraneo. Il Mediterraneo entra in un processo di lenta decadenza, perché la Spagna vede crollare i suoi traffici con le colonie americane e l'Italia è danneggiata perché le rotte. mediterranei non sono più così importanti. Infatti i traffici sono riorganizzati, in particolare nei Paesi Bassi e in Inghilterra. Le due potenze commerciano beni a basso costo e non solo merci pregiate, che ormai abbiamo capito non siano più il bene preferibile. Esportano e importano sulla base della domanda, quindi nella necessità, potenziano le loro flotte. prodotte mercantili e hanno anche il monopolio grazie alle compagnie commerciali. Infatti nascono le compagnie delle Indie che sono delle associazioni nazionali di mercanti impegnate a commerciare con le Indie. L'idea sarebbe quella di creare un unico mercato mondiale sotto l'egemonia europea e tra le compagnie più importanti abbiamo la compagnia inglese delle Indie orientali e quella olandese delle Indie orientali. e poi anche occidentali. Queste sono le Indie occidentali e queste sono le Indie orientali. La compagnia inglese delle Indie orientali viene fondata nel 1599 a Londra ma poi viene approvata, quindi ottiene il monopolio del commercio nel 1600 grazie alla regina Elisabetta I di cui abbiamo parlato precedentemente. La compagnia stabilisce in India le sue basi commerciali. e si scontrerà anche con la compagnia olandese. Verrà sciolta poi nel 1857 e un anno dopo la regina Vittoria assumerà il governo dell'India. Sapete bene che l'India era una colonia inglese. La compagnia invece olandese delle Indie orientali viene fondata poco dopo, nel 1602, sciolta nell'Ottocento. Gli olandesi riescono a spodestare in Asia i portoghesi, in America e in Africa e imitarne il modello coloniale. Come vedete il 1600 non dobbiamo ridurlo a un secolo meramente di crisi, ma anche a un secolo di grandi cambiamenti. Ci vediamo alla prossima video-lezione.