[Musica] questa sera vi presentiamo un signore che alla domanda sulla professione che esercita risponderà con una parola meravigliosa forse con la più bella professione del mondo poeta vi abbiamo presentato dei grandi industriali più recentemente un grande avvocato e questa sera vi presentiamo un grande poeta un uomo che all'inizio e alla fine della della prima guerra mondiale era già considerato un maestro di poesia in tutta europa giuseppe ungaretti giuseppe ungaretti è nato nel 1888 ad alessandria d'egitto da genitori lucchesi ed è considerato da una generazione forse da due generazioni di italiani un maestro della nostra poesia moderna non mi farò un'analisi critica della poesia di giuseppe ungaretti io non sono un critico letterario ma mi permetterò di ricordare di rievocare due episodi della mia vita che si riallacciano in qualche modo ad ungaretti nel 1942 una mattina di primavera io ho ricevuto da milano una telefonata dall editore mondadori il quale mi diceva della giovanna e ai rientrato in italia dal brasile giuseppe ungaretti lo ricerche e gli offre un contratto per la stampa di tutte le sue opere a qualunque prezzo di andare a cercare ungaretti in una pensione di via vittoria colonna se ben ricordo e decidemmo di fare questo contratto che portò alla stampa di quelle opere oggi diffusissime e di cui la prima è questo se non mi sbaglio l'allegria che ancora conservo come ricordo di quell avvenimento e ricordo anche di avere avuto la fortuna di assistere alla sua prima lezione all'università di roma nell'aula magna una sera parla su leopardi se non mi sbaglio e c'era tutto il mondo intellettuale di roma c'era in 12 leganti di roma c'erano centinaia e centinaia di studenti che stavano dei corridoi perché non riuscivano a entrare nella nell'aula magna oramai già gremita di gente perché ho voluto ricordare queste due cose dove voluto ricordare perché in un'epoca in cui noi tutti ci lamentiamo ogni giorno dell'invadenza del materialismo della prepotenza di questo materialismo che sembra voglia corrodere travolgere località ci fu un momento in cui un grande editore disse le poesie di ungaretti dobbiamo stampare tutte a qualunque prezzo ci fu un momento in cui ungaretti si presentò all università di roma e ha corso tutta la città intendo dire tutta la città una rappresenta una forte rappresentanza della città per ascoltarlo e quindi immagino che anche questa sera ai telespettatori faccia piacere di avere sul loro schermo di casa questa figura di poeta di far conoscenza con giuseppe ungaretti che ci racconterà qualche cosa di sé tra pochi istanti e dopo come al solito secondo oramai la tradizione della nostra rubrica sarà interrogato da tre miei colleghi carlo laurenzi alfredo mezzio e adesso chi devo fare una parentesi a una correzione perché purtroppo io non sono un collega di leonardo sinisgalli leonardo sinisgalli è un poeta vorrei essere anch'io suo collega ma non lo so e quindi noi ci riserviamo anzi di ascoltare con particolare interesse le domande che il poeta leonardo sinisgalli farà al poeta giuseppe ungaretti ora però vorrei che ungaretti ci dice qualcosa di sé o della sua vita sono commosso delle parole troppo gentili che mi ha rivolto della giovane ha ricordato due episodi importanti della mia vita la pubblicazione presso mondadori della mia opera e la prima lezione all'università di roma e anche ricordato la pensione dove io stavo via vittoria colonna in quella pensione abitava un uomo al quale io devo molto che è stato un grande critico il freddo gargiulo e voglio qui ricordarlo perché la mia opera o la fama mia è legata alla sua penetrazione la sua penetrante intelligenza la mia vita la mia vita è stata dura ho fatto il poeta nei ritagli di tempo e ho fatto sempre un secondo mestiere ho fatto il giornalista è stato è un mestiere nobili sono fiero di averlo esercitato per lunghi anni ho fatto il professore ed è un altro nobile mestiere sono sul punto di abbandonarlo per sempre ma l'ho affrontato dei giovani è certo una delle esperienze più vere che un uomo possa fare è anche un poeta l'umanità si conosce meglio nei giovani i giovani sono sinceri giovani non hanno ancora provato troppo la vita e vi si abbandonano e quindi si scoprono si scoprono della loro autenticità umana che altro e vorrei ricordare come è nata la come nat al pubblico la mia poesia non come nata in me perché quella è una cosa che non saprei spiegare come è nata al pubblico è nata nel sono sono 50 anni sono quasi 50 anni quindi oggi si celebrerebbe se celebrerebbero qui le mie nozze d'oro con la poesia si sono quasi 50 anni a parigi e dunque in un caffè l'upload ride di zara dove ci si riuniva credo tutti i martedì intorno a paul volker il principe dei poeti questa per questo principato è un principato era già ridicolo allora ma ora sembra che sia caduto interamente nel ridicolo ma insomma lascia mandare e dunque serali altri a questo caffè che tutti i martedì riuniva i poeti di ogni nazione parigi era carica di gente e di poeti veri o falsi ma di ogni paese si riuniva di intorno a pol ford e paul e di incontrai soffici e palazzeschi e marinetti e papini che erano arrivati a parigi in occasione della fondazione credo delle suore de paris da parte di a pollina ieri che ha lo era presa terra doveva essere verso il 12 verso il 12 e allora vissero ha di recente e in occasione dei miei 70 anni sono passati da un po di tempo pazzeschi ha ricordato l'episodio e allora in quel mi presentarono a soffici arti con gli amici che ho già nominato e mi chiesero questi amici di dare le dissero che ero poeta gli chiesero mi chiesero di dar loro delle poi avevo bene poi io non pensavo a pubblicarne avevo nelle poesie e ad ora comunque le poesie sono state le mie prime poesie uscite in pista in erba soprattutto per opera di palazzeschi si fa pini e di soffici ai quali papini non c'è più ma soffici e pazzeschi sono ancora vivi e rivolgo loro un saluto affettuoso i poeti che mi ha trasceso subito sono due un poeta italiano che è leopardi è un poeta francese che emma a darmi e curioso io ho conosciuto ma llarme ancora un ragazzo ancora scolaro e mi battevo con i miei compagni perché i miei compagni consideravano che era un poeta oscuro come lo è di fatti e non lo capivo neanche io ma c'era qualche cosa è in allarme che mi attrae ma c'è la sentivo che in quella poesia in quella poesia intensa e c'era un segreto è che la poesia è poesia quando porta in sé un segreto se la poesia è decifrabile nel modo più elementare non è più poesia e non è più anche la poesia che pare semplice è una poesia che contiene un segreto non ha bisogno di contenere il segreto con quelle difficoltà da letterato che rimetteva il mal arn ma deve contenere ulteriori leopardi aveva capito benissimo che la poesia doveva contenere un segreto si prenda per esempio la prima vera primavera e di solito considerata come una poesia neoclassica non è affatto una puglia neoclassica si prende il titolo il titolo dice della primavera ovvero delle favole meridiane delle favole antiche e allora quando si va e poi si va a vedere le annotazioni di leopardi e si trova per la parola antiche una spiegazione straordinaria si trova nel marcio che i leopardi e cita quale rimanda il lettore si trova nel nord che antiche e il contrario di postiga cioè è un punto cardinale antiche vuol dire meridiane e allora nel dire antiche leopardi vuol dire che sono di un tempo lontano e nello stesso tempo vuol dire che sono del tempo del mezzogiorno che c è lontano e in questa parola antica in questa parola ambivalente il leopardi voltare in questo senso della durata dal tempo del calore dal tempo antico quanto l'uomo era vicino alla natura al nostro tempo isterilito dall'intelligenza è tutto pieno di queste parole difficili a capirsi la primavera soprattutto la primavera dove in modo particolare il leopardi ha esercitato la sua eleganza mi pare che giuseppe ungaretti ci abbia detto delle cose meravigliose soprattutto sul grande segreto sul grande mistero della poesia fase meravigliose che forse il parlamento non comprenderò mai ma di cui ho la sensazione era la sensazione più viva la sensazione quasi affettiva sentendola parlare