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Vita e filosofia di Aristotele

Aristotele Nacque nel 384 in Macedonia specificamente nella città di Stagira da una famiglia di medici padre e la madre di Aristotele appunto esercitavano la professione medica e per questo Peraltro si trasferirono presto alla corte del re macedone aminta a Pella già in età adolescenziale e lungo il corso della sua prima fanciullezza Aristotele fu accanto al padre e dunque Potte sviluppare quell'attenzione per il mondo dell'esperienza e dunque quella a sviluppare quella sensibilità per L'osservazione dell'esperienza che è propria dello studio medico qualcosa che rimase fondamentale anche nella evoluzione filosofica di Aristotele non è un caso che un importante studioso del la cultura greca Werner Jaeger in uno dei libri più importanti sul mondo greco e sulla sua cultura Paideia ci dice che se appunto il razionalismo Greco è figlio della matematica greca sicuramente l'empirismo Greco è figlio appunto della medicina greca ora per Aristotele la definizione di empirismo riguardo alla sua filosofia è sicuramente riduttiva e non rende giustizia di quello appunto che poi andremo a vedere essere il suo pensiero più specifico sicuramente si può dire che l'attenzione di Aristotele al mondo dei fenomeni dovette appunto essere sviluppato soprattutto fin dalla blezza per questa filiazione che lo portava appunto ad [Musica] aere con ad aver appunto familiarizzato con quella professione medica che è la fonte della capacità di osservazione delle realtà naturali e in particolare appunto poi dello stesso corpo umano se nonché appunto Aristotele a 17 anni quando il padre peraltro era già scomparso fu mandato a studiare ad Atene e in particolare all'accademia di Platone Cioè nella scuola che Platone aveva fondato ad Atene vale a dire l'accademia Platone entra nell'accademia Scusate Aristotele entra nell'accademia platonica a 17 anni nel 367 avanco e lì rimarrà a fianco del suo maestro fino alla morte del maestro vale a dire nel 348 Dunque per circa 20 anni Aristotele starà vicino agli insegnamenti di Platone per in quel periodo della fase di Platone in cui Platone sempre fermo comunque ha la sua teoria delle idee e appunto della verità che risiede in un mondo ultrasensibile andava comunque riflettendo in maniera critica sulla trascendenza di questo mondo delle idee rispetto al mondo della natura Dunque anche gli ultimi anni della vita di Platone furono importanti nella maturata sensibilità di Aristotele nel superamento stesso della filosofia platonica che aveva scisso appunto la verità dal mondo della natura In generale l'attività filosofica aristotelica È un'attività filosofica che ehm forte e dello sguardo del medico e anche Eh forte della problematicità che Platone aveva rilevato nella sua filosofia è più attenta Attenta al mondo della natura comunque eh la filosofia aristotelica parte da un'osservazione del mondo della natura vedremo che si anche la filosofia aristotelica si solleverà comunque da questo mondo essendo poi costretto a Aristotele innalzarsi ad un mondo sovrannaturale per cui per esempio il celebre dipinto della scuola di Atene di Raffaello che vuole Platone indicare con il dito il cielo come sede della verità e invece Aristotele indicare la terra come sede appunto della verità non rende pienamente Giustizia di quella che è la filosofia aristotelica Ma andiamo appunto ad essa Aristotele è stato il primo grande eh classificatore delle Scienze in generale E ha eh diviso appunto Le Scienze in tre grandi categorie v a dire le scienze teoretiche quelle che riguardano la contemplazione Le Scienze pratiche quelle che riguardano l'azione degli individui e le scienze potiche quelle che riguardano invece la produzione fra le scienze teoretiche Aristotele eh include la metafisica da lui chiamata in realtà filosofia prima la fisica e la matematica ehm Peraltro la psicologia che si occupa dell'anima è in un certo senso un ramo secondo Aristotele della fisica e dunque viene trattata nelle opere Appunto teoretiche a cui seguono dice Aristotele Le Scienze nelle opere di filosofia pratica quali le discipline e le opere di etica e di politica Aristotele appunto distingue Le Scienze pratiche appunto Nelle scienze della morale che riguarda l'azione del singolo individuo e le scienze appunto della politica che riguardano invece le azioni degli individui in comunità da ultimo Aristotele appunto parla delle Scienze poi etiche quelle scienze appunto della produzione a che lui Individua in particolare nella retorica e Nella poetica Oh Aristotele però è un grande osservatore e ci lascia anche una quantità notevole Dim Trattati di biologia Insomma di ordine naturalistico per esempio eh citiamo Sulla Sulle parti degli animali se nonché appunto le opere che fondamentali della filosofia aristotelica sono per ciò che concerne appunto Le Scienze teoretiche sicuramente uno dei libri principali del pensiero occidentale vale a dire la metafisica un libro scritto in 14 libri eh da Aristotele si compone Appunto questo questa opera di 14 libri Eh la fisica m appunto che Indaga la realtà fisica Eh le opere appunto sulla matematica o sulle matematiche cioè sull'ar metica e sulla geometria quindi eh per quanto riguarda le scienze pratiche sicuramente i libri fondamentali sono l'etica di gacha un'altra opera molto importante del pensiero aristotelico e la politica e poi appunto le opere che testimoniano l'attività aristotelica in ordine alle scienze po etiche cioè della produzione in questo settore appunto l'opera più importante è la poetica che contiene fondamentalmente la teoria dell'arte propria di Aristotele se nonché noi appunto dobbiamo indagare ciò che Aristotele ci disse ci ha detto intorno alla realtà alla costituzione della realtà e dunque in questo ambito il libro a cui dobbiamo fare riferimento è sicuramente la metafisica sicuramente la metafisica affiancata anche da un'altra serie di opere fondamentali le opere di logica il cosiddetto organon che è vero sono opere che si occupano dello studio del pensiero qui Aristotele veramente sembra essere un'anatomia del pensiero umano si occupano appunto del pensiero ma poiché Aristotele Pensa che il pensiero dell'uomo non è altro che un riflesso della realtà sono opere queste incluse nell' organon queste opere di logica che riguardano la stessa realtà parlare di logica in Aristotele significa parlare di ontologia cioè di una teoria dell'essere poiché c'è una rispondenza piena in Aristotele fra pensiero e realtà Certo è che appunto qualora si voglia indagare e analizzare la teoria della realtà di Aristotele il libro che ci apre la strada appunto al cuore della concezione aristotelica è sicuramente la metafisica e in particolare si può prendere spunto per una trattazione di questo genere dal libro gamma cioè dal quarto libro della metafisica e dall'incipit di questo libro che appunto esordisce parlando della filosofia e appunto dicendo che la filosofia è la scienza dell'essere in quanto essere che si occupa dell'essere in quanto essere che cosa vuole intendere con questa espressione Aristotele La Botanica per esempio è la scienza che si occupa dell'essere in quanto questo essere si definisce in forme vegetali La Botanica sia per esio dell'essere che si concretizza nella Rosa La zoologia è una scienza che si occupa dell'essere non in quanto essere ma in quanto questo essere si specifica appunto nell'essere animale e dunque si occupa per esempio della struttura della costituzione di un cavallo pensiamo per esempio alla veterinaria la anatomia è la scienza che invece studia L'essere in quanto si costituisce come essere umano la geologia se vogliamo appunto anche allargare il campo alla natura inorganica è la scienza che studia l'essere non in quanto essere ma in quanto Appunto essere minerale si occupa appunto dell'oro del quarzo E appunto dei cosiddetti minerali se nonché dice Aristotele queste scienze si occupano Sì dell'essere ma in quanto l'essere ha già preso specificazioni particolari in quanto la realtà ha già preso specificazioni particolari Non si occupano dell'essere nella sua lettura di fondo nella sua struttura di fondo in quella struttura che permane identica sia che le realtà siano realtà della mondo vegetale quale La Rosa sia che le realtà siano realtà del mondo animale quale per esempio il cavallo sia che le realtà siano realtà del mondo umano L'uomo la donna sia appunto che le realtà siano realtà inorganiche e dunque siano minerali la filosofia prima si occupa appunto di rinvenire il denominatore comune la struttura che permane identica all'interno di ogni realtà qualsiasi specificazione essa possa prendere la rosa è Innanzitutto una sostanza dice Aristotele come appunto è una sostanza Il cavallo come è una sostanza l'uomo e come è una sostanza il minerale dunque la categoria che comunque sorregge qualsiasi realtà è appunto la categoria della sostanza bisogna studiare l'essere perché al di là delle sue specificazioni botaniche zoologiche anatomiche o geologiche questo essere dimostra la nota comune sia Esso una rosa sia Esso un cavallo sia Esso un uomo o addirittura una pietra mostra la nota comune di costituirsi come sostanza la filosofia in fondo si risolve nello studio della sostanza e di quelle altre categorie che rappresentano l'architettura di fondo di qualsiasi realtà Ogni realtà dice Aristotele è una sostanza ed ogni realtà oltre ad essere una sostanza possiede delle qualità possiede delle quantità ha delle relazioni e secondo delle relazioni è in un determinato tempo è in un determinato luogo e così per altri modi che sono le categorie che in tutto Aristotele elenca in 10 categorie diciamo però le più importanti per cercare di penetrare in quello che è secondo Aristotele il DNA dell'essere La rosa è E intanto il rosa in quanto è una sostanza intorno alla quale poi gravitano quelli che Aristotele Chiama degli accidenti cioè appunto categorie che afferiscono a questa sostanza la rosa è rossa Dunque esibisce note qualitative oppure è profumata sempre esibisce appunto note qualitative La rosa è alta e dunque esibisce note quantitative La rosa è in relazione con il seme Da cui proviene Dunque appunto si struttura secondo la categoria della La rosa è qui o lì la rosa è ora ha un presente ha un passato ed è destinato nel futuro appunto ad appassire la stessa diciamo trama logica la stessa trama logica intesse la struttura del cavallo vale a dire il cavallo è esso stesso una sostanza ha delle qualità vale a dire può essere bianco può essere nero eh Ha delle quantità vale a dire un peso un'altezza si struttura secondo la categoria della relazione eh appunto proviene da un altro cavallo e comunque la sua Costituzione delle ossa dei muscoli così via discorrendo si struttura secondo appunto relazioni Eh è in un determinato momento Ed è in un determinato luogo andiamo avanti per la strada della del l'anatomia eh Socrate Eh appunto è una sostanza Eh ha delle qualità per esempio Ha i capelli eh Bianchi è canuto Eh è appunto attraversato da note quantitative per esempio il peso l'altezza eh ha delle relazioni vale a dire per esempio è figlio di sofronisco e di fenarete è il marito di santippe E appunto si caratterizza per essere vissuto in un determinato tempo segnatamente dal 469 al 399 avanti e in un determinato luogo cioè vale a dire ad Atene insomma qualsiasi realtà dice Aristotele studiata dalle scienze particolari si costituisce però secondo un'architettura logica e ontologica che permane identica in tutti gli esseri Al di là che essi poi siano di differenti caratterizzazioni è questa realtà profonda questo DNA dell'essere della realtà che appunto è l'oggetto dello studio della filosofia la filosofia in particolare studia la realtà in quanto la realtà si presenta agli occhi appunto del l'uomo come una serie di sostanze il quarzo la rosa il cavallo l'uomo ancora meglio poiché in Aristotele la sostanza viene pensata come sostanza individuale un quarzo una rosa determinata un cavallo un uomo vale a dire Socrate Platone o Aristotele la sostanza per Aristotele a differenza di Platone non risiede nel generale concetto di uomo e ma nell'uomo specifico Cioè in Socrate in Platone in Aristotele l'uomo secondo secondo Aristotele in quanto tale è una sostanza seconda e l'universale appunto è un'astrazione del pensiero vale a dire noi non incontriamo mai l'uomo nella realtà noi incontriamo sempre un certo uomo nella realtà un certo uomo che però appunto è Innanzitutto secondo Aristotele una sostanza vale a dire Qui Entriamo nel codice genetico proprio della realtà un insieme di materia e di forma per Aristotele appunto qualsiasi realtà sia essa sia essa La Rosa quella rosa un cavallo o un certo determinato uomo è sempre un insieme Appunto di materia e di forma ciò che Aristotele chiama il sinolo qualsiasi realtà è un sinolo cioè appunto un composto di una causa materiale e di una causa formale cioè di una componente e di una componente formale nella pianta la causa materiale sono per esempio le fibre appunto del vegetale nell'animale la causa materiale sono appunto i nervi i muscoli le nell'uomo come nell'animale la causa materiale sono sempre appunto nervi muscoli ossa se nonché appunto oltre all'aspetto materiale qualsiasi sostanza si caratterizza anche per un aspetto formale un aspetto formale che Aristotele Individua per il mondo minerale nella forma geometrica Ma per il mondo animato appunto nell'anima la pianta è un insieme di materia avevamo detto appunto fibre vegetali ma anche di un'anima e segnatamente di quell'anima che è rappresentata dalla funzione dell'alimentazione e della riproduzione vale a dire quella che Aristotele chiama la anima vegetativa la pianta è un insieme di fibre vegetali e presiedute in un certo senso strutturate secondo l'anima vegetativa cioè da quella funzione che gli permette l'alimentazione e la riproduzione Il cavallo è una sostanza vale a dire un insieme di materia e di forma e dove la forma è rappresentata non più dall'anima vegetativa ma dall'anima sensitiva Che significa significa che il cavallo ha un anima che è rappresentata dalla funzione dalla capacità di alimentarsi riprodursi ma anche di sentire Cioè di avere sensazioni le sensazioni che provengono Appunto dai sensi del cavallo la vista l'olfatto e quelle sensazioni appunto che sono proprie anche dell'uomo il tatto l'udito e il gusto Dunque il cavallo appunto è un insieme di materia e di anima sensitiva un'anima sensitiva appunto che svolge le funzioni dell'alimentazione della riproduzione e della sensazione L'uomo quando ci si innalza all'uomo è un insieme Appunto di materia ossa muscoli fibre così via dicendo nervi ma al tempo stesso anche appunto sintesi di un aspetto formale che è appunto l'anima razionale l'anima razionale che cosa è l'anima razionale è quella funzione propria dell'uomo Che presiede appunto all'alimentazione alla riproduzione alle sensazioni e infine appunto all'intelligenza al pensiero dunque come si vede qualsiasi struttura della realtà è Innanzitutto una sostanza che Aristotele identifica appunto in un insieme di causa materiale e di causa formale appunto lì dove per causa materiale si intende la materia che costituisce la sostanza e causa formale si intende la forma Aristotele in greco la chiama leidos che appunto è la facoltà più o meno articolata di svolgere determinati compiti quali appunto l'alimentazione la di produzione le la sensazione e infine l'intelligenza se nonché detto che ogni realtà esibisce questa queste note della materia e della forma Aristotele non è Pago di queste spiegazioni perché queste spiegazioni vale a dire la causa materiale e la causa formale di ogni singola realtà spiegano ogni singola realtà solo in relazione al suo essere se nonché e non spiegano e non spiegano invece il divenire della realtà Dunque Aristotele introduce altre due tipi di cause che servono proprio a spiegare il movimento il mutamento ancora meglio della realtà ci parla Aristotele di una causa efficiente o motrice e di una causa finale qualsiasi sostanza sia essa appunto la rosa il cavallo o l'uomo ha una causa motrice nel caso appunto degli esseri eh animati la causa motrice è il genitore cioè ciò che ha fatto sì che quella sostanza fosse nel caso del la rosa il genitore è il seme nel caso appunto del cavallo Comunque è il seme del genitore e così Appunto nel caso dell'uomo cioè dei genitori e così eh nel caso appunto dell'uomo cioè fondamentalmente perché noi possiamo spiegare Socrate dobbiamo pensare a Socrate come un insieme di materia i suoi muscoli Eh le sue ossa e così e via dicendo di forma cioè la sua anima razionale ma anche dobbiamo pensare appunto alla causa efficiente di Socrate Che cos'è la causa efficiente di Socrate i suoi genitori coloro che hanno fatto sì che Socrate per usare un gergo aristotelico da puro individuo potenziale divenisse in atto fosse appunto in atto cioè fosse appunto poi una realtà concreta da semplice pensiero e intenzione dei genitori fosse poi invece atto se nonché ciò non basta a spiegare appunto Il mutamento il movimento delle sostanze cioè per esempio il passaggio dal non essere all'essere bisogna spiegare anche il fine delle ze perché secondo Aristotele le sostanze si muovono e mutano anche per una causa che viene individuata appunto in una causa nella causa finale Che cos'è la causa finale La causa finale è il fine a cui le sostanze in atto ancora meglio è l'atto compiuto che le sostanze tendono a realizzare una pianta per esempio si muove e muta al fine della realizzazione della sua alimentazione della sua riproduzione un animale si muove e muta fine della sua alimentazione della sua riproduzione e delle sue sensazioni l'uomo Eh si muove e muta Eh al fine Con lo scopo di realizzare la la sua facoltà eh dell'alimentazione della riproduzione eh della sensazione e da ultimo ciò che invera proprio l'essenza dell'uomo della riflessione del pensiero Dunque qualsiasi realtà è intessuta di questa Architettura di cause che è rappresentata Appunto da queste quattro cause vale a dire qualsiasi realtà Eh ha una sua spiegazione nell'essere appunto intessuta di una causa materiale la materia di cui è composta di una causa formale la forma di cui è composta una causa efficiente cioè la causa che gli ha dato un'origine e di una causa finale vale a dire lo scopo verso cui tende ritorniamo alla scienza dell'essere in quanto essere sia essa una rosa sia essa una un cavallo sia Esso un uomo ogni singola la realtà si spiega appunto attraverso queste quattro cause e dunque la filosofia al di sotto della sostanza al di sotto della Scienza Botanica al di sotto della Scienza della della Zoologia al di sotto della Scienza dell'anatomia rinviene quel denominatore comune costituito appunto dalle quattro cause che appartengono alla realtà ad ogni realtà in quanto è appunto una realtà non in quanto sia una realtà Botanica una realtà zoologica una realtà umana Ma in quanto è una realtà Dunque in un certo senso la filosofia ha a che fare con i codici ultimi dell'essere sembrerebbe Aristotele aver spiegato la realtà in senso esaustivo avendo proposto questa teoria delle quattro cause quando ai suoi stessi occhi appare un problema appare un problema quando lo sguardo del filosofo che Dante ha chiamato il maestro di color che sanno cade su un'analisi più eh profonda della causa efficiente e della causa motrice Ogni realtà Appunto Lo abbiamo detto ha alle sue spalle un'altra realtà è generata da un'altra realtà Ogni realtà è in atto perché appun punto generata da un'altra realtà facciamo l'esempio della Rosa la Rosa è in atto ed è nel suo pieno fiorire perché appunto messa in atto in questo suo processo di alimentazione e di riproduzione dal seme se nonché Aristotele si accorge che a sua volta il seme deve avere alle sue spalle Appunto una realtà che lo generi Dunque qualsiasi effetto del mondo naturale deve avere alle sue spalle una causa Si risale Allora di causa in causa nel cercare la causa originaria della realtà naturale e nel risalire di causa in causa si apre un orizzonte nella filosofia aristotelica che va oltre la sfera della fisica fino alle spiegazioni che abbiamo dato ora la filosofia aristotelica non aveva Ha individuato sostanze soprasensibili ultraterrene aveva appunto indagato il mondo delle realtà naturali ed invece ad una analisi approfondita della causa motrice Aristotele deve in un certo senso alzare lo sguardo oltre il mondo della fusis cioè della natura oltre il mondo della fisica perché ogni effetto del mondo della natura rimanda ad una causa questa causa a sua volta sarà effetto di una causa precedente e così via dicendo in un processo che se non avesse una causa prima sarebbe un processo all'infinito Cioè se noi dice Aristotele pensassimo alla serie delle cause e degli effetti senza poter giungere ad una causa prima che è semplicemente causa e non è effetto questo processo della causa e l'effetto andrebbe all'infinito se nonché il processo all'infinito secondo Aristotele non È ammissibile perché non spiega appunto l'origine del movimento e del mutamento Aristotele Dunque risalendo di causa in causa all'interno appunto dell'ordine delle cause è costretto ad ammettere che Innanzitutto gli effetti naturali del mondo terreno sono hanno la loro causa nel movimento dei cieli Aristotele immaginava appunto la terra al centro dell'universo circondata da delle sfere celesti nel numero di 55 e dunque ritenne che il mutamento e il movimento del mondo fisico fosse generato dal mutamento del cielo che noi vediamo sopra di noi che è appunto quello Aristotele chiama il primo cielo il primo cielo muovendosi muove appunto anche gli effetti naturali muovendosi di moto circolare genera il movimento nel mondo terreno i cieli non sono composti della stessa materia secondo Aristotele delle cose naturali perché se le cose naturali appunto Sono caratterizzate In quanto alla materia dli elementi di empedogle Vale a dire Terra Acqua Fuoco e aria i cieli per Aristotele sono caratterizzati da quella materia rarefatta che è l'etere vale a dire appunto la luce i i cieli circondano questa sfera appunto come in 55 sfere appunto la terra e ogni cielo è causa del movimento del cielo che lo segue vale a dire intorno alla terra c'è il primo cielo che causa i movimenti e di mutamenti sulla terra eh il primo cielo a sua volta ha origine nel suo muoversi appunto di modo circolare dal secondo cielo che è appunto un cielo che lo circonda e così via via dicendo fino al 55o cielo se nonché bisogna spiegare In questa ingegnosa concezione astronomica che comunque è la la concezione astronomica che ha dominato quella aristotelico tolemaica fino Poi appunto alla rivoluzione copernicana bisogna appunto rinvenire quale sia appunto l'origine del movimento del 5o cielo che cinge tutti quei cieli che a loro volta cingono la terra il 55o cielo è causa del movimento del 54o cielo Il 54o cielo è causa del movimento del 53o cielo fino appunto ad arrivare al secondo cielo che è causa del movimento del primo cielo che a sua volta è causa del Movimento terrestre ma il movimento del 5o cielo A cosa fa capo Aristotele Pensa che qui si apre all'orizzonte propriamente metafisico e ci sia qualcosa che muove il 5o cielo ma non è mosso è causa del movimento ma sua volta non si muove questo soggetto questa sostanza sovrasensibile Aristotele la chiama primo motore immobile si apre l'orizzonte del libro famoso libro lambda della metafisica che è il libro che Aristotele stesso Pensa occuparsi della teologia una teologia si intenda totalmente razionale che non ha nessun un carattere antropomorfo il primo motore immobile Che cosa è il primo motore immobile è appunto la sostanza soprasensibile che è lo diremo con un'espressione Latina causa sui causa di se stesso non ha cause alle sue spalle Dunque è primo è immobile perché non è in movimento Perché senò avrebbe bisogno di una causa che lo lo metterebbe appunto in movimento ed èa motore Cioè è appunto il ciò che muove i cieli lo ripetiamo il primo motore immobile è primo è una sostanza che sta appunto all'origine delle sostanze del movimento delle sostanze è motore perché muove appunto il 55o cielo e muovendolo gli conferisce quel movimento che poi il 55o cielo comunica a tutti gli anelli della catena che abbiamo indicato Ed è appunto immobile vale a dire è scevro dalla dalla caratter del movimento è Dio è Dio che è appunto sostanza sovrasensibile immobile e che muove il punto fondamentale è adesso vedere come Aristotele spiega il modo in cui questo Dio totalmente razionale totalmente dio della filosofia muove appunto i cieli Dio dice Aristotele muove i cieli perché è oggetto dell'amore dei cieli in particolare dell'amore del 5o cielo AV abbiamo detto che i cieli erano composti di una materia che era l'etere Ma i cieli in quanto sostanze nella accezione aristotelica devono essere composti da una materia e da una forma Quale forma hanno i cieli e segnatamente il 5o i cieli sono intelligenze cioè cioè sono appunto un composto di etere e di pensiero e il 5o cielo non è niente altro che questa realtà insieme di etere e di intelligenza che vive se possiamo usare questa espressione nella e nel desiderio dell'intelligenza suprema di ciò che è intelligenza Suprema e che è appunto lo stesso Dio primo motore immobile oppure in questo senso di intelligenza Suprema Aristotele lo indica Come pensiero di pensiero Dio non è nient'altro che il puro pensiero nell'attività unica che gli è concessa cioè quella di pensare se stesso È il pensiero che riflette su se stesso non potrebbe assolutamente riflettere Dio sulle vicende dell'uomo poiché si contamin della finitezza cosa appunto che non spetta assolutamente a Dio Si contaminer appunto della materialità cosa che non spetta assolutamente a Dio Dio è appunto primo motore immobile ci dice Aristotele pensiero di pensiero quindi ipostasi del pensiero e da ultimo nella caratterizzazione appunto che Aristotele D di Dio atto puro cioè appunto è quella sostanza che non conosce il mutamento che non conosce il mutamento e dunque non conosce il passaggio dalla potenza all'atto Dunque Dio è atto puro è questa materia appunto No questa materia questa essenza sopra che è il pensiero si vede nella caratterizzazione del libro lambda tutta la differenza fra il dio Cristiano che sì è spirito Ma si fa carne per amare l'uomo e il Dio invece della filosofia che è puro rimane sempre nella sua attività di essere puro pensiero di riflettere su se stesso e non è amore per l'uomo o per qualcosa ma è amato dall'uomo ed è amato dai cieli Cioè qui noi vediamo la distinzione totale della concezione dell'amore nel mondo greco e in quello Cristiano Dio può essere solo oggetto dell'amore dei cieli e del filosofo che si innalza attraverso i cieli per contemplare con il pensiero il puro pensiero e dunque è il desiderio è l'amore della Sapienza la filosofia che lo spinge a innalzarsi alla visione di Dio il dio Cristiano invece non è Eros non è appunto desiderio sebbene desiderio intellettuale ma è invece nella sua accezione caratteristica Dio che ama e quindi è agape Dio appunto che non è oggetto di amore ma è amore soggetto di amore nei confronti del mondo che ha generato che ha creato e qui c'è un altro elemento discriminante fra il pensiero greco e il pensiero Cristiano il primo motore immobile non non crea assolutamente niente l'universo è un dato e il primo motore immobile non fa altro che comunicare meglio ancora generare il movimento al mondo dei cieli e al mondo della fisica Dio invece appunto crea i cieli e il mondo della fisica questo appunto è il discrimine poi che tanto farà impegnerà la riflessione degli autori cristiani che appoggiandosi alla filosofia aristotelica compiranno quel processo di ellenizzazione del Cristianesimo cioè di strutturazione dei dogmi della predicazione di Cristo di una architettura razionale che è quella greca che in fondo in fondo bisogna sempre indagare in maniera critica se sia Un'operazione che anche in Tommaso l'uomo che per eccellenza ha compiuto questa sintesi fra razionalità greca aristotelica e predicazione e Fede Cristiana sia veramente riuscita