Buongiorno, buon pomeriggio, buonasera. Oggi secondo video dedicato alla rivoluzione francese. Parleremo degli anni tra il 1789 e il 1791. Prima però vi ricordo di lasciare un mi piace qui sotto, iscrivervi al canale e seguirmi anche su Instagram.
Mi trovate come di Airoli Charlotte. Noi abbiamo già dedicato una video lezione all'esordio della rivoluzione francese. Ve lo lascio qui.
Come sappiamo, dal 1789 al 1815, la Francia attraversa un periodo di conflitti. e di profonde trasformazioni. In questo periodo avremo la rivoluzione francese, un lungo processo che va dal 1789 al 1797 e che possiamo dividere in quattro fasi.
Naturalmente ogni libro di testo, ogni storico divide in fasi differenti la rivoluzione francese, chi in quattro, chi in due. Noi terremo questa guida in particolare per suddividere la rivoluzione francese in annate. Quindi in questo video parleremo degli anni tra il 1789 e il 1791, quel periodo che da alcuni storici viene definito la rivoluzione francese.
liberale. Quindi iniziamo con la convocazione degli stati generali il 5 maggio 1789, finiamo con la costituzione del 1791. Come abbiamo già detto, ma ripetere non fa mai male, il 5 maggio 1789 gli stati generali si riuniscono a Versailles. Gli stati generali, come ben saprete, rappresentano il clero. la nobiltà e il terzo stato, quindi tutti gli altri.
Però vi è un problema con gli stati generali in quanto si scontrano per il voto. Votare per testa o votare per stato o per ceto? Contadini, borghesi, operai, artigiani, eccetera, costituivano il terzo Stato.
Pur rappresentando la stragrande maggioranza dei cittadini, il terzo Stato sarebbe stato sempre in minoranza. Votando per testa, vincerebbe il terzo Stato, che ha più membri e al quale Luigi XVI, re di Francia, ha consentito il raddoppio dei voti. Se invece si votasse per Stato, naturalmente, clero e nobiltà...
Voterebbero alleandosi e quindi il Terzo Stato non riuscirebbe ad imporre la sua votazione. Ma si deve votare per che cosa? Qual è il problema?
Come già saprete, il problema è tassare o non tassare i nobili e il clero? Il 20 giugno 1789 però i lavori del Terzo Stato si fermano in quanto loro non riescono a riunirsi nella solita sala. Allora decidono di riunirsi in un'altra sala, la sala della pallacorda.
Questo sport, una sorta di tennis. Quindi il terzo stato si riunisce nella sala della pallacorda. La partita è finita signore. Questa volta il re ha esagerato. E definisce che cosa.
Non si separerà mai fino a quando non stabilirà le fonti. fondamenta della Costituzione per il Regno Francese. Il Terzo Stato, sostenuto da alcuni membri del Basso Clero, si autoproclama Assemblea Nazionale e il 9 luglio 1789 nasce anche la l'assemblea costituente.
Primo atto della rivoluzione. Il 14 luglio in Francia tuttora festa nazionale abbiamo la presa della Bastiglia, la presa della Bastiglia quindi di questo antico carcer che però al momento della rivoluzione aveva soltanto sette prigionieri ma che è un simbolo, simbolo del desiderio di far crollare l'ancien regime. Ma non è in posizione!
Sire, i parigini oggi hanno preso la pastiglia. Dunque, il governo di Parigi viene assunto dalla Municipalità, un consiglio di cittadini. La Guardia Nazionale viene guidata dal marchese Lafayette, che ha combattuto durante la rivoluzione americana, a proposito vi lascio qui il video, ma che sarà anche un personaggio significativo della rivoluzione francese. Allora che cosa fa Luigi XVI?
Fa ritirare le truppe che circondano Parigi. Ormai la grande paura si diffonde ovunque, in tutto il regno si diffonde il panico. Ci sono sollevazioni, insurrezioni anche nelle campagne legate proprio al diffondersi di, si pensa, supposte scorrerie di briganti. Quindi il clima è molto teso.
Si parla anche di rivolta antifeudale, i castelli vengono devastati e assaliti, gli archivi dei signori depredati. Il 4 agosto 1789 l'assemblea costituente fa degli atti molto importanti, ovvero abolisce il regime feudale, pensate per esempio alla servitù della gleba o alle corvée, le giornate di lavoro prestate dai contadini gratuitamente ai loro signori, dovute. Sopprime inoltre l'assemblea costituente i privilegi del clero e della nobiltà. Elimina la venalità delle cariche, quindi la possibilità di acquistare le cariche, e la decima ecclesiastica. Il 26 agosto 1789 viene inoltre approvata la dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino.
Questa dichiarazione è il preambolo della Costituzione del 1791 e rivendica i principi di giustizia e uguaglianza. Ma come mai dichiarazione dell'uomo e del cittadino vi dovrebbe far pensare anche alla dichiarazione americana? Beh, perché non si parla solo di uomini, ma di cittadini, dal latino civis, parola da cui hanno origine anche civiltà. cittadinanza, quindi questi termini molto importanti.
Perché? Perché si vuole far sottolineare che gli uomini non siano più sudditi ma siano cittadini. In realtà la monarchia c'è ancora ma non ci sarà per molto tempo. L'articolo 1 della dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino recita gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull'utilità comune.
Naturalmente Luigi XVI non è disposto ad accettare queste decisioni. Il 5 ottobre allora un gruppo di donne marcia a Versailles. Queste donne marciano a Versailles perché sono affamate, hanno bisogno di pane, di cibo per i loro bambini. Questa marcia vedrà anche come capro espiatorio la moglie di Luigi XVI, Maria Antonietta. Infatti Maria Antonietta era identificata con i mali del paese, come quella donna, quella regina, che sperperava.
Il re in ogni caso sarà costretto a firmare i decreti e si trasferirà da Versailles a Parigi. Sappiamo che Versailles è circa a 30 km da Parigi, quindi troppo lontano. Il 14 luglio 1790, un anno dopo dalla presa della Bastiglia, abbiamo la festa della Liberazione.
La Fayette unisce i francesi tra loro e i francesi con il re per difendere la libertà, la Costituzione e la legge. Pensate che Luigi XVI giura fedeltà alla nazione, ma il suo consenso è provvisorio. L'Assemblea Costituente continua i suoi lavori.
Stende una Costituzione per rifondare il Regno. Continua anche la sua attività legislativa per modernizzare l'amministrazione e cerca di risanare le finanze pubbliche che sono in crisi. Lo avevamo detto anche nello scorso video.
Sempre nel 1790 viene istituita la Costituzione Civile del Clero, tipica domanda da verifica scritta. In che cosa consiste la Costituzione Civile del Clero? Lo dice un po'la parola stessa. Sacerdoti e vescovi diventano parte civile, cioè diventano stipendiati dallo Stato.
Quindi sono dei funzionari pubblici e il Clero deve giurare fedeltà alla nazione, al re e alla... Costituzione. Il Papa, Papa Pio VI, ma anche molti sacerdoti condannano la Costituzione Civile del Clero. Il Clero infatti si divide, abbiamo da una parte l'Alto Clero che è contrario alla Costituzione Civile, poi abbiamo il Basso Clero che è scisso tra i favorevoli, costituzionali, e i refrattari, coloro che sono contrari.
L'Assemblée continua i suoi lavori e lavora anche dal punto di vista amministrativo, quindi riorganizza la Francia che viene divisa in 83 dipartimenti e Parigi viene suddivisa in ulteriori 48 sezioni. Perché? Per decentrare il potere.
Ma la crisi finanziaria come si può risolvere? Vengono requisiti i beni ecclesiastici, vengono soppressi gli ordini religiosi contemplativi, quindi quegli ordini che non hanno una pubblica utilità. Inoltre, proprietà terriere, edifici urbani e rurali diventano beni nazionali e sono a garanzia di titoli di Stato, detti assegnati.
La dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino favorisce, sulla base dei suoi articoli, la presenza di luoghi di dibattito come giornali e club, in particolare per quanto riguarda l'articolo undicesimo, quindi le discussioni sulle riforme. non si limitano allo spazio dell'assemblea. D'altra parte, l'undicesimo articolo della dichiarazione dice «la libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell'uomo. Ogni cittadino può parlare, scrivere, stampare, salvo rispondere dell'abuso di questa libertà, nei casi determinati dalla legge». Fioccano quindi anche i giornali, tra cui la Mie du Peuple di Marat.
Giornale fondato nel 1789 e chiuso nel 1792, che fotografa la situazione politica francese. Il suo motto? Sacrificare la vita per la verità.
Quando si parla di rivoluzione francese si parla anche di club, ma non club e salotti, ma club della rivoluzione, una sorta di antenati dei partiti politici. I club infatti si impegnano nella diffusione della verità. delle proprie idee politiche e i loro nomi che vedremo tra poco derivano dai conventi di Parigi nei quali si riuniscono quindi che utilizzano come sedi. I club politici di cui parleremo oggi sono sono Cordiglieri, Giacobini e Foglianti.
Il club dei Cordiglieri è un gruppo radicale che prende il nome dalla chiesa di Santa Maria dei Cordiglieri. Cordiglieri è il soprannome dei frati francescani che si vestono in modo semplice e indossano una singola corda come cintura. Chi sono i protagonisti dei Cordiglieri? Jacques Danton, Camille Desmoulins, Jean-Paul Marat e Jacques-René Hébert.
Ber. Un altro club è quello dei Giacobini, il club più importante e grande rivale dei Cordiglieri. Prende il nome dal convento di San Giacomo.
L'espressione sei proprio un giacobino è tuttora nel nostro vocabolario. La utilizziamo quando ci rivolgiamo, quando discutiamo con qualcuno che è proprio fermo nelle sue idee e che ha delle idee radicalmente democratiche. I protagonisti sono Jacques-Louis David, il pittore della rivoluzione, Fouché, Monge, Robespierre, Maximilien.
che conoscerete, che approfondiremo, è Jacques-Pierre Brissot. Ultimo club di cui parleremo oggi è quello dei Foglianti, che prendono il nome dal convento della Congregazione dei Foglianti e che nascono da una scissione moderata del Club dei Giacobini. Sono guidati dal marchese Lafayette.
Qual è il motto coniato dai club parigini? Liberté, égalité, fraternité ou l'amour? I club discutono, in modo fervente discutono.
del sistema elettorale e della politica ecclesiastica. Infatti la questione del sistema elettorale è un tema controverso. Si scontrano tra di loro i club e si chiedono, ma per eleggere il Parlamento i cittadini devono essere divisi tra attivi e passivi in base al censo?
Chi è il cittadino attivo? È il cittadino maschio naturalmente di 25 anni che pagano imposta annua pari a tre giornate di lavoro. Però non tutti i cittadini attivi sono anche elegibili, infatti bisogna avere anche delle proprietà fondiare e pagare un marco d'argento.
Quindi la situazione in Francia al momento è questa. I cittadini elegibili sono i ricchi notabili, i cittadini attivi sono quei cittadini che hanno un reddito medio e i cittadini passivi hanno un reddito basso. Quindi per questo sono passivi. Dunque, siamo ancora lontani da quelle condizioni di uguaglianza tanto decantate dalla dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino.
Un altro tema su cui si scontrano è la politica ecclesiastica, la divisione tra clero, refrattario e costituzionale porta anche una parte del clero a schierarsi tra le file della contro rivoluzione. E il re in tutto questo sta a guardare contento direi di no organizza una fuga organizza una fuga il 21 giugno 1791 la cosiddetta fuga di Varenne quindi il re Luigi XVI insieme alla moglie Maria Maria Antonietta fugge verso il Belgio. Luigi XVI che cosa spera?
Spera dall'estero di poter guidare una restaurazione della vecchia Francia. La moglie Maria Antonietta non dimentichiamoci che sia figlia di Maria Teresa d'Austria. Luigi XVI quindi si traveste da nobiluomo ma viene beccato. viene proprio riconosciuto a causa proprio di uno dei cosiddetti assegnati. Infatti, leggiamo, Ecco qui che la fuga di Varennesi conclude.
Luigi Stelicesi viene fermato dalla guardia nazionale e ricondotto insieme alla sua famiglia a parigi Nel 2009 è stato inoltre ritrovato un documento secondo il quale Luigi XVI aveva lasciato sul suo letto una sorta di testamento politico nel quale dichiarava illegale la monarchia costituzionale che era la soluzione prospettata dall'Assemblea. Nel 1791, il 3 settembre, Luigi XVI quindi è messo alle strette, firma la Costituzione che prevede la separazione dei poteri legislativo all'assemblea legislativa, esecutivo al re e giudiziario invece esercitato da giudici elettivi e la sovranità data a una piccola minoranza di elettori, l'elettorato attivo. L'assemblea costituente viene poi sciolta per eleggere l'assemblea legislativa che si riunisce il 1 ottobre 1791. Si apre così una nuova fase della rivoluzione francese, quella popolare e democratica. Facciamo quindi il punto.
Come vedete in questa slide trovate le date più importanti di questa prima fase della rivoluzione francese, che vanno dal 5 maggio 1789, la convocazione degli stati generali, fino a 1789. al 3 settembre 1791 la nuova costituzione vi consiglio di fermare il video e di ricopiare queste date sul vostro quaderno possono essere utilizzate come schema per ricordare come punto di partenza per il ripasso prima delle vostre interrogazioni Ci vediamo al prossimo video dedicato alla seconda fase della rivoluzione francese, la rivoluzione popolare e democratica, che va dal 1791 al 1793.