dicevamo che questo artefice di vino ha come progetto la realizzazione del miglior mondo possibile certamente stante fatto che il mondo viene tratto dal disordine scomposto della kora ora proprio al fine di realizzare il miglior mondo possibile il demiurgo decide di dotare il cosmo di un'anima perché osserva che ciò che ha un'anima e migliore rispetto a ciò che è privo di anima l'anima il principio vitale e il demiurgo dott.sa l'universo di un principio vitale l'anima del mondo in questo senso viene essere una realtà intermedia tra la realtà sensibile materiale tratta appunto dalla cora elide l'anima del mondo non appartiene al regno delle idee ma un grado di perfezione maggiore rispetto alla realtà puramente sensibile attraverso l'introduzione dell'anima del mondo platone può spiegare il movimento dell'universo che a questo punto ha in sé il proprio principio e non riceve il movimento da nulla che stia al di fuori di esso dunque non è il demiurgo che mette continuazione in movimento l'universo ma l'universo in quanto dotato di questa anima muove se stesso autonomamente ora nella misura in cui l'universo ci propone i movimenti ordinati se ci pensate l'ordinato succedersi delle stagioni oppure il ritmo regolare con cui il giorno e la notte si alternano ma gli esempi potrebbero essere molteplici dicevamo poiché abbiamo a che fare con movimenti ordinati nella storia nella vita dell'universo possiamo pensare che il principio che regola questo ritmo il principio di questi movimenti è qualcosa di vicino alla razionalità questo è appunto l'anima del mondo per questo platone immagina che il demiurgo abbia dotato l'universo di un'anima del mondo perché l'universo 30 dei mutamenti ha una sua vitalità è una fises è qualcosa che sboccia qualcosa che vi viene l'origine di quei mutamenti non può essere pensata al di là dell'universo che cosa sarebbe ciò che mette in movimento l'universo non sarebbe la stessa parte dell'universo ma questo mutamento non è soltanto un mutamento tra i tanti possibili ma un mutamento ordinato quindi e mutamento permesso da un'anima cioè da una entità capace di cogliere l'ordine la regolarità e di istituirla capace di tenere un ritmo una precisa scansione dei tempi ecco d'altro canto presupporre l'esistenza dell'anima del mondo per metà platone anche di parlare di una serie di analogie fra il cosmo universo e il microcosmo cioè l'uomo che è inserito in questo grande universo in particolare proprio come nell'uomo l'anima permette il movimento ma anche la conoscenza allo stesso modo l'anima del mondo secondo platone svolge queste due essenziali funzioni cioè genera tutti i mutamenti che l'abbiamo detto mutamenti ordinati secondo un ritmo ma permette anche la conoscenza questo grande universo poi giungere alla conoscenza di sé grazie all'ordine dei mutamenti che lo attraversano se ci pensate l'uomo giunge a comprendere l'ordine dell'universo proprio perché con stata intorno a sé un regno di ordine dicevamo nella descrizione dell'azione del demiurgo che demiurgo crea il mondo dotandolo di un anima perché ciò che ha un'anima è più perfetto rispetto a ciò che è privo di anima ma il demiurgo non crea soltanto l'anima del mondo crea anche mondo sensibile così come scusate mi ha detto crea genera il mondo sensibile così come il mondo cioè che si dà alla nostra i nostri sensi ora questo mondo è anch'esso generato imprimendo una regola la rarità matematica a tutto ciò che è materiale platone per renderci questa idea afferma che tutta la realtà è composta secondo è composta da elementi i quattro elementi fondamentali quindi al solito terra aria acqua e fuoco tutta la realtà è compo tutta la realtà sensibile composta da elementi che in ultima istanza possono essere ricondotti a forme geometriche pure e perfette in particolare secondo platone il demiurgo è partito da ciò che si presta a essere percepito dal tatto cioè la terra ora l'elemento terra è quell'elemento che si presenta in tutte le sue parti con forma cubica il cubo infatti tra tutte le figure geometriche è la più stabile è una figura perfetta perché tutte le sue facciano una stessa estensione hanno la stessa area ed è fra tutte le forme perfette appunto la più stabile e viene colta attraverso il tatto d'altro canto la realtà sensibile non può essere accolta soltanto attraverso il tatto manca attraverso la vista ora l'elemento luminoso è evidentemente il fuoco e il fuoco fra tutti gli elementi e il più instabile e infatti è il tetraedro quella figura certamente anch'essa perfetta dotata di facce tutte equivalenti ma certamente più instabile rispetto alle altre ora per permettere l'interazione fra terra e fuoco è necessario trovare delle figure geometriche che abbiano una relazione geometrica che permetta la mediazione che abbiano scusatemi una forma geometrica capace di permettere la mediazione fra queste due figure così distanti fra di loro tali elementi sono l'aria lotta idro e l'acqua licosa retro questo quindi è la realtà materiale da cui è composto appunto il mondo composto da questi quattro elementi tutti riconducibili nella loro struttura intima a forme geometriche perfette che vanno dalla più stabile il cubo alla più instabile e che richiedono per potersi integrare l'un l'altra la mediazione di queste altre figure anch'esse perfette che permettono la proporzione matematica fra le due ora tutta questa idea secondo la quale gli elementi costitutivi del cosmo sono figure geometriche perfette platone la recupera dal pitagorismo quello che è essenziale per platone è ritrovare anche nella realtà sensibile la perfezione geometrica delle forme e ciò tenetelo presente è possibile perché il mondo è stato generato dal demiurgo guardando alle idee l'ultimissima questione del timeo che mettiamo un tema ora è il problema del tempo ora il cosmo è stato tratto dal disordine all'ordine necessariamente questo passaggio sembra potersi spiegare soltanto nel tempo ma che cos'è il tempo e veramente per platone il mondo è stato generato ora rispetto a questa questione la questione della genesi del mondo le letture vanno in direzioni opposte se semplicemente per far riferimento a un autore che già abbiamo considerato fronte rotta vi ricordate lo studioso di cui abbiamo ascoltato la ricostruzione della repubblica fronte rotta per esempio ritiene che in realtà quando platone parla di generazione dell'universo sta semplicemente utilizzando un'immagine fronte rotta ritiene che il discorso del timeo assume proprio in maniera fittizia l'idea di un principio di una fine le proietta nella narrazione della genesi dell'universo ma secondo fronte rotta l'inizio e la fine corrisponderebbero semplicemente ha delle esigenze espositive di un logos narrativo ora se io voglio raccontare una storia devo immaginare un inizio e una fine ma in realtà secondo fronte rotta se noi interpretiamo in questo modo il timeo cioè ci atteniamo alla lettera di ciò che viene scritto di fatto resteremo prigionieri dei tratti personalistici della figura del demiurgo che proprio come veste come personaggio di una grande narrazione certamente agisce nel tempo ma ci dice sono interrotte attenti bene quella è una narrazione ciò di cui platone ci parla vorrebbe essere una realtà che va al di là della questione temporale e dunque anche l'inizio e la fine del cosmo corrispondono soltanto alle esigenze narrative di un mito che viene raccontato immaginando una situazione iniziale è una situazione finale quindi per fronte rotta non è detto che per platone esiste il tempo e meno che mai ha detto che l'universo non sia eterno semplicemente parla di un inizio ed una fine platone perché sta raccontando un mito diversa invece la lettura che da berti un grande studioso anch'esso di storia della filosofia antica eco berti ritiene che secondo lui il discorso di platone può essere intesa soltanto se immaginiamo che ad un certo punto nel tempo l'universo viene generato berti sottolinea come il passaggio fondamentale dal disordine all'ordine in quanto cambiamento non può essere inteso al di là della prospettiva temporale e dunque il tempo rimane certamente come elemento connotante la nostra esperienza dell'universo ora che lo si intenda alla fronte rotta riferimento al tempo come pura necessità espositiva che lo si intenda come lo intende berti il tempo in realtà la dimensione entro la quale si dà il passaggio dal disordine all'ordine ciò che è interessante la definizione che lo stesso platone in questo testo da di tempo è una definizione che vi pregherei di ricordare perché è essenziale il tema del tempo ci inseguirà fino all'ultimo fino all'anno fino all'ultimo filosofo che incontreremo sostanzialmente ora per platone il tempo è immagine mobile dell'eternità il regno delle idee il mondo delle forme non conosce tempo è eterno e tuttavia quando quel mondo si proietta nella realtà sensibile dispersa sì temporalità dunque il tempo è una immagine mobile dell'eternità immagine e come tale non è né pienamente essere il tempo non è qualcosa che propriamente esiste ma non è nemmeno pura apparenza gode di quello statuto ontologico intermedio che caratterizza l'immagine ed è un'immagine immobile a intendere che per platone c'è tempo soltanto nel divenire se non ci fosse divenire non ci sarebbe tempo provate a immaginare la stasi totale ci sarebbe ancora tempo la stasi per stasi totale intendo anche la stasi della nostra percezione se noi non avessimo più coscienza ci sarebbe ancora il tempo che cos'è il tempo questa è un po la domanda con cui volevo lasciarmi in futuro magari se riesco a riferirlo il prima possibile insomma vorrei presentarvi anche una riflessione di un fisico in contemporaneo carlo rovelli che ha molto riflettuto sul tempo e che sta provando a scrivere una fisica che prescinda dal riferimento al tempo pro ecco mi piacerebbe proprio lasciarvi con questa domanda che cos'è il tempo la risposta di platone e per certi aspetti molto sfocata molto imprecisa utilizza questa questo termine che è estremamente vago immagine che cosa è l'immagine dei dialoghi dialettici che continuiamo a chiedercelo l'immagine propriamente non è eppure qualcosa non è mera parvenza immagina immobile quindi la forte radice che lega il tempo al movimento dell'eternità nell'eternità invece ciò che è immobile dunque che cos'è il tempo questa è la domanda con cui vi lascio vado a reperire il brevissimo un brevissimo video di carlo rovelli dovrai trovarne uno che avevo visto tempo fa in una sua intervista sulla sua ricerca appunto di che cosa il tempo e con questa domanda vi lascio e vi chiederei proprio questa definizione di platone di tenerla ben presente immagine mobile dell'eternità con questo concludo il nostro percorso sul timeo e purtroppo su platone e dalla prossima volta inizieremo ad accostarci ad aristotele intanto vi saluto tutti bye bye