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Riflessioni su "Il Silenzio" di DeLillo

Ciao a tutti! Oggi nuovo consiglio letterario e per l'occasione mi sono vestito a festa perché oggi parlerò di uno dei libri che più attendevo nel 2021 e che finalmente ho letto e non vedevo veramente l'ora. In realtà era talmente atteso da tutti che in tantissimi l'hanno letto direttamente in inglese io ho preferito aspettare l'edizione italiana perché sarebbe arrivata imminente ed effettivamente è stato così il libro in questione è Il Silenzio il romanzo anzi racconto lungo perché veramente minuscolo che segna il ritorno del grande scrittore Don De Lillo riconosciuto come uno dei più grandi autori viventi sostanzialmente con De Lillo ho un rapporto complicato nel senso che Alcune cose le ho veramente adorate, tipo L'Uomo che cade è straordinario, mi è piaciuto veramente tanto, mi ha scavato dentro. Altre volte lo trovo un po'troppo cervellotico e un po'troppo glaciale sotto certi punti di vista, ma tutti i suoi libri che ho letto mi sono piaciuti molto. Quindi è uno scrittore che a me interessa e sa entrare nelle mie corde. Tuttavia io avevo grandissime... Aspettative per questo libro? Perché comunque io ero seriamente intrigato anche solo da quel poco che si sapeva. È un libro su cui in comunicazione si è giocato tanto sull'aspetto profetico. Nonostante Don DeLillo dica non c'è nulla di profetico nel mio libro, voglio semplicemente raccontare un futuro possibile prossimo. Perché? Perché l'umanità descritta da Don De Lillo è appena uscita da una pandemia, che è quella che stiamo vivendo, tra l'altro, ancora, ma la bozza di questo racconto è stata consegnata poco prima dello scoppio. uscendo poi in versione definitiva nell'autunno 2020 in lingua inglese. In italiano appunto sta per uscire, nel senso che mi è stata inviata la coppia da Einaudi, ma dovrebbe uscire se non erro il 2 febbraio. E al di là dell'inevitabile gioco di profezia, perché appunto il libro è ambientato nel 2022 a seguito di una pandemia appena scoppiata, quindi praticamente una storia abbendata l'anno prossimo è anche un discorso sul nostro attaccamento ai new media e soprattutto agli schermi ora, questa riflessione del fatto che i new media, i telefoni, gli smartphone, gli ipad eccetera siano entrati prepotentemente nella nostra vita non è un'idea originale cioè ci sono stati scrittori che ne hanno parlato anche prima che questo avvenisse, l'hanno ipotizzato Però, dall'altro punto di vista, sapevo che Don DeLillo avrebbe preso una strada particolare e personale, infatti è un racconto don DeLignano al 100%, e si intitola appunto Il Silenzio. Che cosa accadrebbe se tutti i dispositivi tecnologici si silenziassero all'improvviso? Questa è un po'la domanda che porta alla scrittura di questo racconto. Don DeLillo, dicevo, secondo me non ricerca l'originalità. D'amblè perché abbiamo visto le conseguenze di un shutdown della tecnologia già ai tempi di Ballard e il suo Il Condominio, ad esempio, che praticamente aveva la stessa intuizione di base. Però in realtà Don DeLillo interessa concentrarsi non tanto su un ritorno ferino dell'essere umano, per quanto ci siano riflessioni anche di questo genere all'interno di Il Silenzio, ma di concentrarsi appunto sulla comunicazione tra esseri umani, uno dei temi sostanzialmente. Di cosa parla il silenzio? Il silenzio appunto ci catapulta all'interno di un 2022 appena uscito da una pandemia, dove viaggiano su un aereo Jim e Tessa, che non è quella di After, voglio precisare, che sono una coppia di ritorno da una vacanza a Parigi che sta per raggiungere... una coppia di loro amici e un terzo individuo, il più inquietante ed enigmatico del gruppo Martin, che è uno studente che fa il terzo incomodo sostanzialmente, li vogliono raggiungere a Manhattan, dove i loro amici stanno aspettando di vedere tutti assieme la partita del Super Bowl, che come saprete è l'evento sportivo più importante nella cultura degli Stati Uniti. ci sono però delle strane avvisaglie nel senso che il viaggio in aereo è tutt'altro che tranquillo anzi rischiano Jim e Tess di essere vittime di un disastro aereo fortunatamente l'aereo fa un atterraggio di fortuna e quindi alla fine riescono in un certo senso a scampare da questo disastro mentre appunto le altre tre persone sono in questo appartamento e aspettano il loro arrivo fino a che improvvisamente lo schermo televisivo si spegne, è accesa la tv ma diventa tutto nero, tutto smette di funzionare, i cellulari, tutto ciò che ha a che fare con le nuove tecnologie che sono finestre verso un altro mondo digitale si spengono improvvisamente e cala il silenzio. Diciamo che siamo bombardati da immagini, questo lo sappiamo, lo siamo praticamente dagli anni 80. dagli anni, da metà del Novecento in poi e sempre di più, e abbiamo creato comunque un rapporto tale con i mezzi di comunicazione tecnologici da diventare delle comunicazioni tra noi stessi e il mezzo. È questa la riflessione di base. Avevo letto un articolo riguardo al silenzio che effettivamente fa accendere un ulteriore campanello. Questo giornalista, non mi ricordo qual è l'articolo, però se lo trovo ve lo linko nell'info box, diceva che effettivamente è così perché ad esempio quando noi facciamo anche una videochiamata a un amico, comunque non resistiamo banalmente a vedere il nostro viso nel quadratino della video call per vedere come appariamo. Quindi si è creata comunque una comunicazione. empatica con il mezzo tecnologico e se noi scartassimo o eliminassimo questa comunicazione, sì, quali sarebbero le conseguenze? Diciamo che la cosa che ho amato, ma me l'aspettavo, da Don De Lillo in questo libro è che ovviamente descrive una crisi di comunicazione totale. È un libro alienante, ma evita di mostrarci gli impatti. fatti devastanti che può avere questa eventualità, come ad esempio li mostrava Ballard nel condominio, dove si passava addirittura al cannibalismo, cose molto allegre. Le suggerisce, ma i personaggi vengono intimati a non guardare mai fuori dalla finestra per vedere cosa succede fuori e così il silenzio si trasforma quasi in una pièce teatrale. Tutta ambientata in questo appartamento dove... La paranoia molto spesso la fa da padrone, soprattutto Martin si lancia nei classici discorsi dondeliniani, quando sono i personaggi che iniziano a sparare riflessioni di carattere filosofico, esistenziale, tira in mezzo a Einstein, la teoria della relatività, poi esprime anche concetti che non si allontanano molto dal complottismo dei social media, come ad esempio sono stati i cinesi, ci sono i droni che partono dal Cile. Insomma, però tutto con questo approccio estremamente alienante. Diciamo che la cosa interessante è anche il tema dell'ignoto che si interfaccia con l'incomunicabilità. I personaggi, una volta che si rendono conto che tutti gli schermi attorno a loro non funzionano più, vivono questo senso di inadeguatezza nel comunicare tra loro. E i discorsi che fanno diventano sempre più sconnessi, più incomprensibili anche a tratto. non si capiscono più ed è una cosa abbastanza progressiva che pian piano aliena effettivamente il lettore diciamo che come lettura Don DeLillo scrive una storia sospesa anzi una non storia è un po'come se avesse schiacciato un pulsante pausa e ci avesse lasciati in sospeso facendoci vivere effettivamente la sensazione del primo lockdown quando c'era veramente un caos, una incapacità di capire che cosa stesse succedendo ti ritrovavi in casa, non sapevi cosa fare, era tutto nuovo, tutto improvvisamente ribaltato e ti sentivi anche un po'alienato quella sensazione lì la riesce ad esprimere molto bene secondo me e pian piano il romanzo si astrae nel senso che mentre nelle prime pagine cerchi di entrare nell'universo di questi personaggi pian piano inizi a allontanarti in un certo senso perché diventano come dei ...fantasmi, soprattutto Max, che è quest'uomo che sta sempre fisso a guardare il televisore e cerca di immaginarsi come sarebbe stata la partita, cioè fa finta a livello, la partita del Super Bowl, fa finta a livello intellettuale di che la partita sia ancora, stia ancora andando. quasi per rassicurarsi in un certo senso che nulla sia cambiato, no? E pian piano il romanzo si astrae appunto e ci fa sentire sempre di più questo clima di silenzio assoluto, che non è solo il silenzio degli schermi, ma è anche il nostro silenzio in mezzo agli altri. E non poteva che essere estremamente silenzioso il finale. Da una parte abbiamo una passeggiata simbolica che avviene nel silenzio, E poi appunto questo schermo nero che diventa in un certo senso una sorta di vaso di Pandora, se vogliamo, che mette in effetti l'ignoto in faccia a uno dei protagonisti. Diciamo che non saprei bene definire le mie impressioni su questo libro, sono contentissimo di averlo letto perché sapevo che Don DeLillo avrebbe preso una strada inedita per raccontare il rapporto tra uomo e tecnologia. le sensazioni di alienazione durante il lockdown eccetera però diciamo che non lo inserirei nei suoi lavori più riusciti rientra un po'secondo me in quei suoi lavori più marginali come ad esempio Punto Omega che comunque era molto interessante dove rimane un po'più sull'astrazione ma allo stesso tempo cerca... di identificare alcune debolezze del genere umano io l'ho vissuta così di certo è una lettura molto interessante non è ai livelli dei capolavori di Don DeLillo ma si tratta di un... di una buona lettura che vi consiglio di fare non saprei neanche se consigliarlo come primo libro da leggere per conoscere l'autore diciamo che io per conoscere Don DeLillo avevo fatto una scelta azzardata perché probabilmente nessuno è partito da quel libro ma io avevo letto come primissimo romanzo, anche lì è molto breve però Body Art che avevo adorato, mi era piaciuto tantissimo e da lì poi ho scoperto l'uomo che cade devo ancora leggere Underworld e Rumore Bianco tra l'altro che sono i suoi capolavori quindi male Matteo Però comunque recupererò. Diciamo che Don DeLillo anche oggi resta un autore molto interessante. Probabilmente ha già detto tutto del suo universo. Infatti non è un libro sorprendente, il Silenzio. È un po'quello che ti aspetti da lui. Però comunque è sempre bello leggere qualcosa di nuovo di suo. E tra l'altro ha ammesso che probabilmente sarà anche la sua ultima opera. Vabbè, speriamo di no. Ma comunque, niente, a prescindere da questo, ho tantissimi aspetti. Probabilmente dopo la lettura ho ridimensionato un po'l'attesa spasmodica Però si tratta comunque di un bel racconto che vi consiglio di leggere E quindi niente, questo era il mio parere su Il silenzio di Don DeLillo Fatemi sapere se a voi piace Don DeLillo, perché è un autore molto complesso, c'è chi lo adora alla follia e cercamente, e c'è chi invece fa fatica ad avvicinarsene, ma magari teme di dirlo pubblicamente perché è uno di quegli autori intoccabili e ipercelebrati. Però io capisco che possa non piacere, perché a volte è veramente cervellotico, cioè lo capisco, quindi ditelo easy, e fatemi sapere se avete letto Il Silenzio, avete intenzione di leggerlo, che ne pensate. è abbastanza stato divisivo questo nuovo lavoro, a me è piaciuto però ridimensionato, mi metto a metà nel senso che è interessante, non capolavoro però comunque sempre bello leggere De Lillo, questo è il mio parere appunto, fatemi sapere che ne pensate, io intanto vi aspetto a un prossimo video, vi mando un bacione e ciao ciao