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La Scuola Senese nell'Arte

[Musica] ciao a tutti continuiamo con le lezioni di storia dell'arte oggi piuttosto che un singolo personaggio affrontiamo una scuola la scuola senese allora siamo all'interno della pittura del tardo gotico e oltre alla grande scuola fiorentina che abbiamo visto la lezione precedente che parte con cimabue poi giotto e tutta la grande tradizione fiorentina c'è anche un'altra grande scuola la scuola senese questa scuola senese per diciamo secolo e mezzo fino alla prima metà del quattrocento contende il primato a a firenze nel senso era di pari livello poi ovviamente dalla seconda metà del quattrocento in poi firenze stacca siena ma anche in parte le due scuole si fondono e firenze poi stacca tutto il mondo a dire la verità solo che nei manuali di storia dell'arte manuali scolastici la scuola senese è relegata in un cantuccio perché questo avviene perché grande critico il primo grande critico dell'arte che giorgio vasari nel cinquecento sistema diciamo le corrette letterari e corrente diciamo artistiche scusate e i suoi giudizi sono ancora in parte validi solo che siccome essendo fiorentino vasari essendo al servizio di cosimo de medici verrà stipendiato da co di cosimo de me scusate lui ha una visione fiorentino centrica e mette al centro appunto firenze alla tradizione artistica esaltando firenze come giusto che sia solo che un po snob la tradizione la grande scuola senese e da qui da a giudizio dal giudizio di basare in poi la scuola senese viene vista in insomma nome la parente povera della scuola fiorentina ma nel trecento non era così assolutamente per tratti per lunghi tratti la scuola senese era più ricercata di quella fiorentina il capostipite diciamo così di quella fiorentina era cimabue e poi diciamola il numero 10 il fuoriclasse da giotto per quanto riguarda invece la scuola senese il capostipite ranuccio di boninsegna e il fuoriclasse era simone martini vi confesso che mai questi due autori hanno sempre fatto pensare a dante e petrarca perché dante petrarca rappresentano i padri illustri della poesia italiana così come giotto e simone martini rappresentano i padri luz della pittura italiana cioè direbbe giotto somiglia molto a dante inventa un linguaggio così come dando linguaggio pittorico molto forte espressivo e ma in parte drammatico innovativo e che appunto la forza pensate all'inferno di tantum simone martini invece mi fa mi ha sempre fatto pensare a petrarca a questa sua missione più aristocratica molto più raffinata molto più corta infatti la scuola senese e così diciamo più raffinato una visione più fiabesca anche se non dobbiamo immaginare le due scuole completamente separate e cimabue e duccio si conoscevano e diciamo in parte prendono l'uno dall'altra ritornando al paragone di prima con dante competerà rka giotto e dante si conosce come si sono conosciuti a padova giotto affresca va la cappella degli scrovegni dante peregrinava per tutto il nord italia così come simone martini e petrarca si conosce né come si sono conosciuti ad avignone quindi diciamo questo paragone secondo me è sensato ora firenze e facciamo un po vediamo le differenze firenze una città uefa era molto più classica quindi meno gotica privilegiato il volume e lacrime di tridimensionalità lo spazio abbiamo detto cimabue e giotto invece siena per il largo larghi tratti era chi bellina poi sono il 1287 diventa ufficialmente il wef ma è più gotica basta vedere il duomo di siena quello di giovanni pisani che l'opera diciamo più più francese sembra quasi le cattedrali francese gotiche e abbiamo detto si passa da duccio di boninsegna a simone martini e anche i committenti sono diversi i committenti la ricci più borghesi finanziano giotto basti pensare alla famiglia scrovegni una famiglia di mercanti borghese i pesci committenti più aristocratici più nobili più tradizionali legate all'ambiente tradizionale anche se sono fiorentini finanziano la scuola senese è infatti il papa ad avignone chiama simone martini cioè c'è da dire la verità anche giotto era già morto quindi non sappiamo chissà il palo che avrebbe scelto dei due lo sapremo mai allora duccio di boninsegna e il abbiamo detto il capostipite e si conoscevano con cimabue anche se cimabue era più vecchio di 15 anni duccio non è stato allievo di cimabue però qualche cosa diciamo del l'influsso di cimabue esiste nasce sappiamo pochissimo di lui come spesso accade nasce nel 1255 ovviamente a siena e muore tra il 1317 e 1319 si forma alla grande tradizione bizantina e poi sui pisani e amorfo di cambio ne abbiamo parlato da quando abbiamo fatto il gol poi va a parigi e conosce la grande tradizione pittorica e non solo francese e come abbiamo già detto da un lato cimabue la scuola fiorentina preferisce la tridimensionalità e i volumi invece ducci duce preferisce le linee sinuose e morbide molto più raffinati colore più dolce li cimabue cerca lo spazio cerca di creare lo spazio più realistico possibile invece no duccio i personaggi di duccio sono inseriti all'interno di uno spazio innaturale fiabesco senza tempo e proprio come quello diciamo petrarchesco cercano non la realtà ma la trasfigurazione della festa la sua prima opera e la maestra la madonna rucellai che ovviamente come abbiamo già detto nel durante questo periodo gotico si chiamavano maestà al tardo gotico perché l'area è la madonna era vista come una regina nel trono era vista diciamo tutto alla corte celeste e ora qua vi faccio vedere la madonna rucellai che e questa è un'opera giovanile però già ha tutte le caratteristiche dell'arte di cimabue scusate ma riduce anche se per lunghi tratti è stata attribuita a cimabue e anche e anche vasari l'attribuisce a cimabue allora è un'opera esposta a firenze santa maria novella si chiama una donna rucellai perché poi dal 1591 in poi viene spostata nella cappella rucellai di santa maria novella però è stata commissionata dai laudesi che era una confraternita fiorentina molto ricca e molto potente e quindi come vi dicevo i committenti quando i committenti competenti sono quelle che pagano l'opera quando i committenti sono più legate moralmente più tradizionale più aristocratico più nobile che amano i senesi anche se sono fiorentini e quindi il trono come vedete risente di quello di cimabue però i volti sono molto più dolce anche se son inespressivi tipici della tradizione bizantina ora non c'è spazialità vedete la madonna sembra quasi sparire sotto il manto ma questo non perché è un errore ovviamente ma lui non interessava la fisicità della madonna ma interessava la divinità e quindi non insiste sulla creazione del diciamo del corpo ma fa vedere vedete qui delle linee più sinuose colori raffinati e uno spazio innaturale lo sfondo dorato e quello bizantino però c'è già un eleganza nuova una cura nei dettagli una linea di contorno che la tradizione bizantina non avevo l'opera più importante di duccio da boninsegna è la mai scatto del duomo di siena eccola qui è già in opera anche un nuovo la grandiosa una grande pala d'altare più di due metri per quattro ed è dipinta su entrambi i lati dal 1308 viene dipinta 1311 quando fu terminata fu trasportata dalla bottega di duccio alla cattedrale di siena in un una grande processione come fosse una una reliquia vedete il trono è simile a introno alle sculture di arnolfo di cambio e c'è già il chiaroscuro c'è qualcosa vedete qui il ginocchio della madonna è leggermente più chiaro per darvi una spazialità sono gli appena appena accennato non c'è la forza di giotto diciamo a lui non interessava come abbiamo detto in precedenza esprimere il corpo della madonna ma la la sua divinità il rosso su fondo oro è tipico del bizantino la tradizione lo sfondo d'oro ai committenti lo richiedevano perché si vedeva diciamo rappresentava la divinità quindi il fondo d'oro arriva fino a quasi al 500 però ci sono altre cose che nella tradizione bizantina non ci sono ci sono appunto le linee morbide e sinuose che derivano dalla dal gotico francese ma sono fatte proprie dalla tradizione senese la madonna appunto non ha consistenza corporea queste sono diciamo le due opere più importanti poi come abbiamo già detto il fuoriclasse della scuola da siemens e simone martini che secondo me è avvicinabile appunto a petrarca perché ha le sue caratteristiche il monolinguismo di petrarca molto alto molto elevato lo vediamo qui esattamente in picture ovviamente sappiamo pochissimo ma acque a siena nel 1284 ho però la siena assisi e napoli e soprattutto ad avignone appunto nel 1336 talmente tanto famoso che il papa benedetto xii lo chiama ad avignone ad affrescare di la corte papale e ci rimane fino al 3 1344 e fino all'anno della morte come ho già detto non sappiamo se giotto fosse stato vivo il papa chi avrebbe scelto ad avignone proprio conosce petrarca e fa un ritratto di laura commissionato da dal suo grande amico petrarca che purtroppo non ci è mai arrivato è un allievo di duccio prende anche qualcosa dalla lezione di giotto che ha conosciuto ad assisi e dalla scuola francese ma li rielabora queste quest diciamo elezioni queste queste scuole artistiche in modo del tutto originale ed è il più grande rappresentante della scuola senese la giotto ad esempio prende l'umanizzazione dei volti e però non c'è la forza lo vedremo nella reazione successiva chi è quasi il tormento la drammaticità in che è quella dal desk il martini non c'è simone mente di martini non c'è esprimono dolcezza una velata malinconia c'è sempre l'equilibrio petrarchesco c'è tutto molto classico molto velato la prima opera conosciuto ovviamente è la maestra ma i temi sono sempre quelle solo che questa è una festa nuova non si trova in una chiesa ma si trova in un ambiente laico e palazzo di città di siena quindi per la prima volta i committenti sono dei casi è anche se ovviamente il tema e religioso e di pochi anni successiva alla maestà di di lucio quindi se già era riuscito ad avere un incarico così importante all'interno del palazzo più importante della città di siena già doveva essere molto conosciuto solo che però purtroppo delle sue opere precedenti non ci è rimasto nulla ovviamente non può essere la prima over danno un'opera così importante per però non abbiamo orientale è questa qui ce la faccio vedere la cornice non è quello originale però la madonna e quando vediamo né veramente una regina e questo e gotico cortese di cui abbiamo già parlato che c'è tutta la sua corte celeste vedete e in quanti sono ora se vedete qui in alto il baldacchino cerca di diciamo di dare un senso di spazialità quasi sembra essere in prospettiva anche il trono le aureole nando sono moto decorate preziose molto nobiliari e lui cerca di dare spazialità ma non ci riesce l'esito non è quello di giotto l'esito non è uno spazio realistico razionale è uno spazio di arresto innaturale torna dire ma non è perché non riusciva a farlo ma lui non interessava non voleva sottolineare il realismo è un'opera d'arte a tutti gli effetti nel senso utilizza la propria mail i prezzi di vetro luccicanti e soprattutto alla foglia d'oro lo sfondo d'oro ne abbiamo già parlato ma tutto questo perché prende dalla grande tradizione orafa senese e quindi è sembra quasi un'opera cesellata in basso c'è un iscrizione ovviamente non si vede anche nella massa di duccio c'è un iscrizione solo che quella di bruciare il latino quello di simone martini non solo è in volgare ma è un iscrizione di dante e già si capisce che già dante era molto molto famoso come abbiamo già detto c'è un tentativo di prospettiva ma tutto è naturale anche il fondo blu e richiama giotto solo che guardi oscuro quello di giotto e un blu molto più intenso beh va beh airblue qua viene poi lavora a d'assisi e ad assisi diciamo la prospettiva e la lezione di 18 viene assimilata con più forza vedete qui questo è san martino rinunzia alle aree e ci sono addirittura le rocce tagliate ci sono gli alberelli tipici di 18 ma l'ambientazione anche qui non è realistica è fantastica e non c'è dramma ma c'è raffinatezza e questo è già molto francesco è l'opera più importante l'annunciazione vedete e del 1333 l'ultima opera prima di avignone ed è l'emblema l'esempio dell'iris mo di simone martini che poi è perfettamente sovrapponibile con il lirismo petrarchesco anche qui non è un ambientazione realistica e un'ambientazione fiabesca anche qui il pavimento sembra accennare ad una spazialità ma la madonna e l'arcangelo sembrano quasi non avere corpo sembra un innaturale ma perché a lui non interessa la creazione del realismo ma il l'effetto della divinità del sovrannaturale le ali dell'angelo vedete come sono decorati raffinate sono quelli del pavone sempre nella tradizione già bizantina perché il pavone il simbolo dell'immortalità dell'anima c'è una grande raffinatezza le linee curve e sinuose maria non sembra umana vedete la schiena le spalle non ha fisicità è l'unica espressione di umanità e questa sorpresa non nel corpo ma nelle espressività si si copre quasi quasi arretra per pudore e poi c'è anche quel dito lasciato all'interno per segnare il libro sono queste le rese diciamo realistiche tra virgolette ma il corpo non ha non ha fisicità anche qui nella deposizione della croce non c'è il dramma che è diciamo equilibrio anche se si sta trattando un evento tragico non c'è la drammaticità di 18 l'ultimo grande autore della in realtà sono due i fratelli lorenzetti pietro e ambrogio ma soprattutto il secondo sono gli ultimi rappresentanti della tradizione della grande tradizione senese pietro e più sulla scia di giotto che conosce personalmente quindi si ispira più alla lezione giottesca alla grande dalla drammaticità invece ambrogio si inserisce perfettamente nella linea di simone martini e conosce anche lui giotto ma è un po meno entusiasta della rivoluzione giottesca rispetto al fratello e preferisce la tradizione la raffinatezza e le linee sinuose in più rispetto alla tradizione senese lui aggiunge più una forte simbolismo e una forte allegoria e la sua opera più importante è il ciclo del buon governo che sono quattro affreschi e questa è un'opera molto importante dato viene commissionata a ambrogio lorenzetti ed è sempre nel palazzo nel palazzo pubblico diciamo nella sala dei 9 la sala del nome il governo di di siena e viene commissionata ad ambrogio dopo che simone martini è partito per la riunione quindi in quel momento e il pictor stanno dicendo il poeta il pittore più importante della tradizione senese però è uno dei primi dipinti di are the lycans anche perché è il palazzo di città e diciamo sì sono quattro c'è l'allegoria del buon governo l'allegoria del cattivo governo poi gli effetti del buon governo e gli effetti del cattivo voler già in questo nel primo l'allegoria del buon governo vediamo prima ci sta la giustizia divina sopra di tutti poi quella terrena e poi in basso i cittadini vedete che le dimensioni la prospettiva e gerarchi come quella gotica non c'è non c'è il realismo e dando sono degli affreschi enormi grandi sono più di 14 metri e il paesaggio non qui ma in questi qua il paesaggio non è più non fa più da sfondo ma è un soggetto c'è tutta la l'operosità diciamo ci sono le fanciulle che ballano anche se non c'è il realismo perché se vedete le case non hanno una diciamo una geometria non rispettano una grandezza in una prospettiva geometrica il prevale loro come sempre è diciamo questi quattro e sono [Musica] quelli i primi affreschi laici nella grande tradizione diciamo artistica italiana abbiamo finito e dice ma forse è stata una lezione un po più lunga ma abbiamo affrontato tre grandi autore la prossima volta facciamo giotto ma non ve ne andate perché vi devo dire al solito alle tre cose numero uno la cosa più importante l'anno scorso ho pubblicato la storia raccontate ragazzi tratti dalle mie lezioni e un libricino di poco più di 100 pace che narra le vicende dall'anno mille all'anno 2000 cioè sia in formato cartaceo ma anche di book in formato ebook insomma è 23 euro non di più poi il seconda cosa nel mio sito www adriano di 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