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Introduzione alla filosofia: concetti chiave

Chiunque si metta per la prima volta a studiare  filosofia si pone praticamente sempre, fin da   subito, una domanda fondamentale: che cos'è la  filosofia? Una domanda che può sembrare banale   ma che in realtà è di grandissima importanza e a  cui non è per nulla facile rispondere. Si spiega   per anni, si studia per anni la filosofia ma  magari alla fine di questo percorso si fa fatica a   definire cosa sia precisamente questa disciplina.  Oggi proviamo a dare una parziale risposta e   proviamo ad introdurre questa materia a chi non  l'ha mai studiata vedendo anche dove è nata,   quando è nata, come si è velocemente evoluta  nelle sue prime fasi, e dando anche l'etimologia   della parola e vedendo alcune importanti  definizioni. Cercheremo di capirci qualcosa   anche se la domanda ancora oggi dopo millenni  rimane abbastanza aperta. Andiamo a cominciare. Un po' di caffè la mattina serve. Batman come  al solito presente e per chi si trova qui per   la prima volta cerchiamo di capire che cos'è  questa filosofia di cui poi in questo canale   troverete decine e decine di video che affrontano  la filosofia vista da un certo pensatore oppure da   un altro. Ma che cos'è in generale la filosofia?  Come dicevo nell'introduzione questa è una domanda   a cui è piuttosto difficile rispondere  in un modo semplice, in un modo univoco,   anche perché gli stessi filosofi nel corso dei  secoli hanno dato definizioni diverse tra loro, a   volte addirittura contrastanti, opposte, a seconda  dell'approccio che ognuno di loro manifestava. In   realtà però questa parola filosofia noi la  usiamo tutti i giorni, anche chi non ha mai   aperto un libro di filosofia, anche chi non ha mai  ascoltato o sentito una dottrina filosofica usa   la parola filosofia. La usa in espressioni come  "filosofia di vita", "filosofia di gioco" (che so,   nel calcio addirittura spesso si dice che un  certo allenatore ha una certa filosofia di gioco),   oppure quando qualcuno ci offende o qualcosa va  male ci consigliamo di "prenderla con filosofia",   come a dire prenderla dando il giusto peso alle  cose, e quindi un peso molto più relativo di   quello che noi saremmo portati a dare. Ecco il  termine filosofia effettivamente è molto usato   nel linguaggio comune con un legame tutto sommato  presente con la filosofia in senso stretto,   però vago ancora. "Prenderla con filosofia"  vuol dire appunto "gestisci i tuoi sentimenti",   una cosa che la filosofia spesso insegna, ma non  è solo questa la filosofia. La filosofia del gioco   un allenatore vuol dire una concezione di gioco,  un'idea di gioco, una metodologia: effettivamente   la filosofia è anche questo, ma non è solo questo.  Quindi capite che queste espressioni fotografano   una piccola parte di ciò che è la filosofia.  Intanto vediamo l'etimologia della parola:   è una parola che deriva dal greco, poi ripresa dai  latini, ed è composta di due parole, come già si   intuisce sentendola, "philos" e "sophia", parole  che poi troviamo spesso combinate anche in altri   termini italiani, ad esempio "Filippo", ad esempio  "filantropo" oppure lo stesso nome "Sofia": sono   tutte parole che se conoscete un po' l'origine  dei nomi vi dovrebbero essere familiari. "Philos"   vuol dire "amante" o "amico": appunto Filippo  è l'amico dei cavalli, "hippos" sono i cavalli.   "Filantropo" è l'amico degli uomini, è chi in  effetti fa beneficenza per gli uomini. Ce ne sono   molto altri. Sofia invece come forse già sapete  significa sapienza, conoscenza, saggezza anche,   dipende dalle traduzioni ma diciamo sapienza.  Allora "filosofia", "philos-sophia" significa   "amico, amante della sapienza". Il filosofo  è chi ama la sapienza. Belle parole che però   appunto rimangono un po' in termini ampi  e generici. In fondo per noi ogni studioso   oggi è un amante della sapienza: il biologo,  il medico, il fisico nucleare, il matematico,   l'erudito, il letterato sono tutti amanti della  sapienza, tutti vogliono sapere coi loro mezzi. Il   filosofo studia adesso lo vediamo con la ragione;  il letterato studia i libri, i romanzi eccetera;   il biologo studia le cellule. Ognuno studia  qualcosa di diverso per arrivare all'obiettivo   comune che è la sapienza, la conoscenza. Quindi  sono tutti i filosofi? Oggi no, oggi non chiamiamo   filosofi i biologi, o almeno non tutti, magari  qualcuno sì, e poi magari vedremo perché,   ma certamente non tutti i biologi sono filosofi.  Non tutti i fisici sono filosofi, non tutti gli   studiosi di letteratura sono filosofi e così  via. E allora perché questa etimologia? Perché   in realtà nell'antichità il letterato, il biologo,  il fisico erano filosofi. Nell'antica Grecia   effettivamente il filosofo era l'amante della  sapienza a tutto tondo e si poteva occupare   davvero di tutti gli ambiti del sapere. Quando  faremo Aristotele vedremo che Aristotele parla   di biologia per esempio, parla di fisica. Oppure  faremo altri filosofi, che ne so, Platone parlerà   anche di astronomia; parlerà molto di matematica,  e altri parleranno di letteratura, altri ancora   parleranno di altri ambiti. Insomma, il filosofo  fino almeno alla diciamo rivoluzione astronomica   del '400-'500, 1400-1500 intendo, quindi  quindicesimo e sedicesimo secolo dopo Cristo, fino   a quel momento lì ogni studioso era considerato un  filosofo, magari che si specializzava in un ramo   della filosofia: si specializzava nella filosofia  della natura e allora era un fisico o un biologo;   si specializzava nella teologia e quindi era  un teologo; ma sempre dentro, in qualche modo   collegato con la filosofia. Quindi la filosofia  nasce in un certo senso come la disciplina   che unifica tutto il sapere, nasce come quella  disciplina che prende dentro di sé tutte le altre   scienze e tutte le altre forme di conoscenza, da  quelle che oggi chiamiamo scientifiche a quelle   che oggi non chiamiamo scientifiche. Filosofia  è questo grande insieme, almeno in origine,   questo grande insieme di saperi e quindi  chiaramente una disciplina molto molto importante,   perché coordina i saperi, li organizza, ne studia  le metodologie. Era davvero la scienza dello   scibile umano, della conoscenza. C'è da dire poi,  e questo lo vedremo meglio anche andando avanti,   che il termine filosofia non viene usato  fin da subito dai filosofi. Loro stessi   non si definiscono filosofi in principio. Anche se  parlano greco, perché i primi che vedremo sono in   Grecia, non usano questa espressione, usano per lo  più espressioni riconducibili alla parola italiana   "sofista", che ha un'origine molto simile,  anche "sofista" deriva da "sophia". Sapiente,   sostanzialmente, potremmo tradurla così. Quindi  questi filosofi più che chiamarsi filosofi   si chiamano in principio sofisti, sapienti.  Perché a un certo punto cambia la prospettiva,   perché smettono di chiamarsi sofisti e iniziano  a chiamarsi filosofi? Perché, lo vedremo in una   delle prossime lezioni, ad Atene compare una  scuola di filosofi piuttosto spregiudicati da   un certo punto di vista, una scuola che viene  ribattezzata scuola dei sofisti e quindi per   differenziarsi da questa scuola a un certo punto,  da Platone in poi sostanzialmente, i filosofi   iniziano a chiamarsi con un altro nome, filosofi,  che ha la stessa etimologia praticamente però è   diverso. Giusto per non confonderci con questi  sofisti. Quindi quando noi andiamo a studiare i   primissimi filosofi vedremo che spesso si usa il  termine sofista ma in senso ampio, in senso vago,   praticamente come sinonimo di filosofo. La parola  filosofo si impone probabilmente da Platone in   poi, circa, anche se viene coniata un po' di  tempo prima dai pitagorici, pare. Pare che i   primissimi ad aver utilizzato questo termine  siano stati i pitagorici, altra scuola che   vedremo a breve. Però capite che anche le parole  hanno subito una loro evoluzione e figuriamoci i   concetti che stanno dietro alle parole quanto  si sono evoluti nel tempo. Quindi abbiamo   detto la filosofia almeno per i greci era questa  grande disciplina che racchiudeva tutte le altre   discipline. Oggi non è più così. Oggi non è più  così perché vi ho accennato nel Rinascimento,   tra il 1400 e il 1500, e lo vedremo quando  ci arriveremo molto nel dettaglio, avviene   una grande rivoluzione che è di solito chiamata  rivoluzione scientifica o rivoluzione astronomica,   e però rivoluziona anche il modo di fare  filosofia per certi versi e soprattutto   porta alcune discipline, molte discipline,  a richiedere uno "statuto autonomo" rispetto   alla filosofia. Cosa vuol dire uno "statuto  autonomo"? Significa che queste discipline che   fino a quel momento erano state sottoinsiemi  potremmo dire, sotto-parti della filosofia,   vogliono staccarsi dalla filosofia, pretendono di  diventare discipline indipendenti. Sono diventate   maggiorenni ed escono di casa e lasciano i  genitori. Son nate come figlie della filosofia ma   adesso dicono: facciamo per conto nostro. Perché  dicono questo? Perché vogliono usare dei metodi   nuovi, ad esempio l'esperimento, che non è in  realtà una metodologia filosofica; vogliono usare   delle forme di conoscenza nuove; non vogliono  più essere influenzate dalla filosofia, che in   un certo senso le teneva per certi versi ancora  a freno, e vedremo perché questo. E quindi la   fisica, l'astronomia, poi la chimica, la biologia  iniziano a prendere una loro strada diversa,   separata, autonoma. Per questo vi dicevo oggi non  è che tutti i biologi siano filosofi, anzi; non   è che tutti i fisici siano filosofi, anzi; e così  via. Perché usano metodi diversi dalla filosofia.   Cercano la verità, cercano la conoscenza anche  loro ma con strade diverse e quindi bisogna,   se vogliamo definire la filosofia, limitare  un po' più il campo. Non possiamo più dire   è la disciplina che racchiude tutte le altre  discipline; questo valeva forse per i greci,   oggi per noi non vale più così. Allora cos'è  la filosofia? Possiamo dirla così, forse,   un tentativo di definizione ancora un po' generica  ma che può racchiudere dentro tante definizioni   di altri filosofi: è quella disciplina che  cerca la conoscenza, cerca la verità sia in   senso teoretico che pratico (tra poco vi spiego  cosa vuol dire) usando come propria metodologia   principale la ragione. Questo è probabilmente  il punto chiave, questa è la chiave di volta del   discorso. Mentre la fisica usa la ragione, certo,  ma deve in qualche modo fare riferimento anche   all'esperimento, deve cercare sempre conferme  sperimentali (e questo vale per la fisica ma   vale anche per la biologia, la chimica eccetera),  la filosofia non cerca di per sé necessariamente   conferme sperimentali. A volte, per carità,  vedremo dei filosofi che citano anche esperimenti   mentali, fanno delle ricerche sul campo e provano,  sperimentano in un certo senso anche se meno   rigido di come lo intendono gli scienziati,  però questo non è per forza necessario. Noi   abbiamo filosofi oggi, moltissimi, che ragionano  sulle varie questioni delle varie discipline   della filosofia e fondano la loro conoscenza, i  loro tentativi di conoscere tramite la ragione.   Diciamo che la filosofia è il tentativo di  spiegare la realtà tenendo presente anche le   scienze, non dico che va per conto proprio,  tiene presente anche i risultati raggiunti   dalle scienze, ma ragionandoci sopra, usando  la ragione e cercando di spiegare il senso di   quello che c'è attorno a noi tramite la ragione.  Questo è il punto chiave: la ragione è davvero lo   strumento fondamentale della filosofia ed è ciò  che la contraddistingue, la distingue da tutte le   altre discipline. Le altre discipline usano una  ragione magari applicata, usano un esperimento,   usano delle indagini, dei sondaggi a volte, usano  delle leggi sperimentali, certo. La filosofia no:   non usa leggi sperimentali, non fa, se non  raramente, esperimenti. La filosofia ragiona.   Chiaro che questo ragionare a volte la può portare  anche su strade impervie, su strade che hanno poco   legame con la realtà, perché se tu non fai  gli esperimenti è chiaro che la tua ragione   ti può portare lontano dalla realtà e questo la  filosofia a volte lo fa consapevolmente, ma è   anche vero che in questa maniera puoi deragliare,  sbagliare completamente, vedremo filosofi che   han detto delle cose che poi con i secoli si  sono rivelate completamente sbagliate, ma puoi   anche anticipare delle verità che l'esperimento  ancora non può concepire. Puoi immaginare cose,   immaginare razionalmente intendo, puoi anticipare  conseguenze a cui l'esperimento arriverà tra   secoli. E noi vedremo che la scienza ha spesso  preso spunto dalla filosofia, perché la filosofia   in molti casi ci ha azzeccato, anche avendo poche  conferme empiriche, sperimentali. A questo punto   molto spesso gli studenti mi chiedono: ma se la  filosofia è così poco radicata con la realtà,   perché ragiona ma non cerca l'esperimento, a che  pro studiare la filosofia? A che serve? Potremmo   studiare la scienza, che invece è molto radicata,  ci dice la verità, mentre la filosofia a volte ci   azzecca, a volte no. Ecco, questa è una domanda  a cui è difficile rispondere in principio,   alla prima lezione. Forse alla fine di tutto il  percorso della storia filosofia che facciamo in   tre anni riusciremo a dare una risposta. Quello  che vi posso dire adesso è questo: è vero che   la filosofia a volte sbaglia, noi faremo tanti  filosofi che han detto delle scemenze. Quando   faremo la fisica aristotelica vedrete che sono  tutte cose superate, che sono tutte cose che non   hanno più senso per la fisica di oggi, ma c'è un  grosso "ma", questo studiare i tentativi dell'uomo   di spiegare la realtà ha due motivazioni forti  secondo me. Primo, vediamo il percorso, vediamo   cioè come gli uomini abbiano un po' alla volta  cercato di mettere i tasselli giusti nel puzzle,   sbagliando a volte, come si fa proprio con un  puzzle: tu hai un tassello, dici "ma forse va   qua", provi a metterlo in un certo posto e poi  ti accorgi che ti eri sbagliato e lo sposti.   Per spostarlo, per metterlo dove va messo devi  passare attraverso anche l'errore, devi passare   anche attraverso i primi tentativi magari ingenui,  magari superficiali che dovevi fare, perché non   avevi ancora i mezzi per sapere dove andava quel  tassello, ma devi provare a metterlo lì, e se non   ci provi non vai avanti. Allora, tutta la storia  della filosofia è il tentativo di correggere gli   errori precedenti e fare un passettino in più  verso la conoscenza. È un tassello messo al   posto giusto dopo tanti tentativi sbagliati  e ancora tanti altri da fare. Quindi vedere   anche il percorso può essere interessante  per vedere come la storia dell'umanità si sia   evoluta nella conoscenza, da conoscenze sempre  più superficiali, molto superficiali (in parte,   poi, perché vedremo che anche i filosofi greci  alcune cose molto corrette le hanno dette,   nonostante siano vissuti duemila e passa anni  fa), fino ai giorni nostri, dove magari si fanno   errori meno grossolani, a volte si sbaglia  ancora, a volte ci si azzecca e via così. Quindi uno: l'importanza del percorso da studiare.  Due: io non prenderei così troppo per vero quello   che ci dice la scienza, e la filosofia ci aiuterà  a capirlo. La scienza certo è oggi la nostra forma   di conoscenza più elevata e più solida: alcune  conoscenze scientifiche sono quelle più solide,   più stabili su cui basiamo la nostra vita. Grazie  alle conoscenze scientifiche costruiamo palazzi,   facciamo viaggi interstellari, viviamo  più a lungo. Obiettivamente la conoscenza   scientifica ci ha migliorato enormemente la vita e  ha raggiunto delle conoscenze forti. Ma parlare di   verità assoluta è un azzardo e lo vedremo con la  filosofia: la filosofia col suo percorso ma anche   con la filosofia proprio recente ci aiuta anche  a capire quali sono i limiti della conoscenza,   sia filosofica, sia poi in generale scientifica;  ci aiuta a limitare la portata delle nostre   aspirazioni; ci aiuta a dire: "ok, sappiamo  questo, ma attenzione perché questo lo sappiamo   abbastanza solidamente (perché verità certe,  vedremo, capiremo che non ce n'è nessuna nella   vita) ma c'è anche tanto che non sappiamo.  E la filosofia non si accontenta di quello   che sappiamo, la filosofia cerca quello che non  sappiamo. Questa è la differenza forse principale   tra filosofia e scienza: anche la scienza vuole  espandere il campo del sapere, ovviamente, però   la scienza in certi ambiti, dove è priva di mezzi  non si avventura. La scienza ad esempio vi spiega   come è avvenuto il Big Bang, tenta di spiegare  esattamente in quali tempistiche è avvenuto il Big   Bang, ma non si chiede (o se se lo chiede sfocia  nella filosofia), non si chiede cosa c'era prima   del Big Bang, perché non ne ha i mezzi, non ne ha  le metodologie; la scienza deve comunque partire   da qualcosa di concreto, di sperimentale, di  empirico. Il prima del Big Bang è qualcosa   di completamente ignoto per la scienza. Ecco, la  filosofia invece si può chiedere anche cosa c'era   prima del Big Bang, proprio perché la filosofia è  pura ragione non ha bisogno per forza di partire   da prove, dati, può andare oltre. La filosofia  si pone quelle domande che la scienza a volte   non si vuole porre, perché sono domande, è vero,  irrisolvibili forse, e però la filosofia si dice:   "io non posso rimanere senza sapere, devo provare,  anche se fallirò, anche se dirò delle scemenze,   anche se magari la conclusione a cui arriverò  sarà poco affidabile, io devo provarci,   devo cercare una strada. Per la filosofia è  davvero una spinta a sapere, a superare i limiti   anche nella conoscenza. Pertanto io direi che la  filosofia è sì la disciplina che usa la ragione,   ma la disciplina che ricerca con la ragione. Lo  scopo della filosofia non è spiegare l'esistente,   se non in qualche raro caso, lo vedremo, ma  è cercare di conoscere quello che non si sa,   è ricercare. La filosofia è ricerca e qui dobbiamo  ricollegarci all'etimologia greca che dicevo   prima, "amore per la sapienza", amicizia ma anche  amore per la sapienza.Vedremo che proprio Platone   e poi Aristotele altri filosofi greci intenderanno  l'amore come ricerca di ciò che non si ha. Noi   amiamo nel senso che cerchiamo qualcosa che non  abbiamo. Amiamo l'altro perché ci manca qualcosa   e quell'altro forse ci può completare. Amiamo la  bellezza perché ci manca la bellezza, abbiamo il   sapere perché ci manca il sapere. Solo l'ignorante  può essere filosofo. Ignorante nel senso chi non   sa, chi ignora delle cose vuole cercarle. È quella  la spinta della filosofia: per questo la filosofia   presuppone sempre una non sapienza. È amore per la  sapienza proprio perché è ricerca della sapienza,   non avendola. Ok? Quindi la filosofia è curiosità  anche, la filosofia è voglia di sapere, è sete   di sapere. Come quando siete assetati e berreste  qualsiasi cosa pur di frenare questa sete, pur di   appagare questa sete, così il filosofo ha talmente  tanta sete di sapere, vuole capire il senso di   quello che ha attorno, che cerca, anche quando  magari non ha del tutto i mezzi per farlo,   ovviamente. Ma cerca, prova. Fallisce, riprova  e a volte qualche risposta la trova, ovviamente,   o pensa di trovarla, e vedremo quali sono  queste risposte. Quindi è una disciplina molto   molto nobile e ci spinge a non accontentarci dei  nostri limiti pur sapendoli molto bene, perché noi   dobbiamo tenere presente che siamo ignoranti;  parte dal limite dell'uomo, dall'ignoranza   dell'uomo, dalla sua manchevolezza, per provare  a spostare un po' più in là questo limite. Per   questo, un po' Platone ma soprattutto Aristotele,  che sono i due grandi pensatori dell'antichità,   dirà che la filosofia nasce dal senso di  meraviglia dell'uomo davanti al mondo. Questa   parola è importante: meraviglia, stupore. Perché  l'uomo si trova in un mondo che non comprende,   che gli è ignoto, soprattutto pensate agli antichi  greci ma non pensate che noi siamo, non pensiate   che noi siamo messi poi così tanto meglio. Certo,  sapremo molte più cose, sappiamo come si muovono   i pianeti, sappiamo come funziona il nostro corpo  umano, sappiamo tante cose ma non sappiamo nulla   di tutto il resto, non sappiamo ancora se c'è  un Dio, e non lo sapremo mai probabilmente   con certezza, non sappiamo da dove veniamo e dove  andiamo, non sappiamo qual è il senso della nostra   vita. Vedremo che tanti filosofi si interrogano  ancora oggi su questi temi, intendo negli ultimi   decenni e secoli. Quindi ci sono molte domande  insolute e il senso di meraviglia ancora ci   prende. Quando noi ci guardiamo attorno, vogliamo  capire perché ci troviamo sotto un cielo stellato,   perché viviamo una vita di questo tipo, perché  ora, cos'è il tempo, cos'è la vita, perché a   noi è capitata questa vita e non un'altra: sono  tutte domande a cui cerchiamo di rispondere e sono   domande filosofiche. Ad alcune di queste possiamo  rispondere solo a noi: perché io sono capitato   in questa vita è una domanda che riguarda me e  chiaramente non troverete un filosofo che vi dirà:   "tu, signor tal dei tali, sei nato oggi per questo  motivo". Però, su come dobbiamo vivere, su qual è   il senso della vita e della morte, su qual è il  modo migliore per cercare di essere felici molti   filosofi si pongono queste domande e vedremo  le risposte che daranno. Poi magari con alcuni   sarete d'accordo, con altri sarete in disaccordo,  accade sempre così. Alcuni vi sembreranno banali,   alcuni troppo complicati. Accade. Perché ognuno di  noi è diverso. Poi i filosofi parlano a ognuno di   noi in maniera diversa. Però proprio per questo  è interessante vedere cosa hanno da dirci questi   pensatori che sono i più grandi pensatori che  ci sono stati dall'antichità ad oggi. E vedere   con quali siamo d'accordo, quali magari dicono  secondo noi cose che non hanno senso ma ci danno   degli spunti, degli stimoli. Anche il più assurdo  dei pensatori – e ne troveremo alcuni veramente   di assurdi – possono stimolarci il pensiero,  possono porci delle domande nuove e magari   non seguiremo la loro strada ma sapere che c'è  quella strada ci porta a capir meglio la nostra,   in un certo senso. E quindi la filosofia è  una disciplina che nasce dalla stupore della   meraviglia ma che può essere anche meravigliosa,  da un certo punto di vista. Da quello che vi ho   detto poi credo sia abbastanza evidente che  la filosofia è una disciplina, contrariamente   a quello che si pensa di solito, che è sia  teoretica che pratica, ve l'ho anticipato prima,   vi spiego cosa vuol dire. "Teoretica" è un termine  che si usa proprio in filosofia per descrivere   quei rami della filosofia che si occupano degli  aspetti più astratti, meno concreti della ricerca   del pensiero. Sono quei rami della filosofia che  cercano la verità in senso generale, astratto,   non concreto: pensate ad esempio la matematica  pura, anche la matematica pura è una disciplina   teoretica. Perché? Perché vi cerca di spiegare  la verità ragionando sui massimi sistemi diremmo,   sui numeri, sulle figure geometriche, non su, che  so, le misure di un palazzo: quella è matematica   applicata. Matematica pura, diremo teoretica,  è la matematica che ragiona sui numeri in   senso astratto e generale. Anche la filosofia  funziona allo stesso modo: ha due componenti,   una componente teoretica e una componente pratica.  Ad esempio la metafisica, vedremo tra poco cos'è,   o la teologia, lo studio di Dio, lo studio  della realtà in senso ampio, dell'essere,   sono discipline teoretiche perché ragionano sulla  realtà non concretamente ma in senso generale,   astratto. E ci sono molte branche della filosofia  che si occupano di questo aspetto teoretico,   cercano la verità con la V maiuscola, diciamo  così. Però ci sono anche rami dal filosofia   che hanno invece un contenuto pratico e si  occupano cioè di cose molto più concrete, ad   esempio la morale. La filosofia ci cerca di dare  regole di comportamento che sono molto concrete:   "agisci in un certo modo", "comportati in un certo  modo". Vedremo perché ci diranno certe regole,   regole di vita da applicare giorno per giorno, da  quando ci alziamo a quando andiamo a letto. Oppure   anche la politica: c'è una parte della filosofia  che si occupa di politica, che ci dice: "i governi   devono agire così, devono gestire il potere  in questo modo, le leggi devono essere fatte   in quest'altro modo", cose molto concrete, molto  pratiche anche, appunto. Quindi la filosofia è una   ricerca della verità usando la ragione in senso  come vi dicevo prima sia teoretico, cioè in senso   più generale e astratto, sia pratico-concreto.  Ecco questo per dire cos'è la filosofia, ma la   filosofia poi, come vi ho in parte anticipato,  potremmo anche vederla come un grande albero con   tanti rami, perché all'interno della filosofia  ci sono tante sotto-discipline. Vi ho detto   che in origine tutte le discipline del sapere  facevano parte della filosofia; oggi solo alcune,   ma questi rami sono rami che poi hanno un  nome specifico, hanno domande specifiche   a cui tentano di rispondere, a volte hanno  anche metodologie specifiche. Quindi conviene   inquadrarle così capiremo un po' quali sono  gli ambiti poi di queste indagini filosofiche,   almeno i principali. In realtà sono di più di  quelle che vi elenco io adesso, però in una prima   lezione così introduttiva a me piace anche dare  alcuni termini chiave che poi useremo per tutto   il percorso del corso di filosofia. Una volta  capiti, conosciuti bene questi nomi sarà facile   farsi riferimento in maniera chiara. Allora,  quali sono le branche della filosofia? Una   delle prime – non è un ordine gerarchico,  è un ordine casuale –, una delle prime,   una delle più importanti è la logica. La logica  è un ramo della filosofia. È anche un ramo della   matematica: a volte voi studiate un po' di logica  anche in matematica quando iniziate a studiare la   matematica alle superiori. Queste due logiche,  la logica matematica e la logica filosofica, sono   strettamente legate e se ci riusciremo vedremo  come nell'Ottocento, nel 1800, ad un certo punto   si tentò anche di unificare in qualche modo logica  filosofica e matematica con risultati parziali,   però, insomma, sono strettamente legate. Cos'è  la logica? La logica possiamo definirla così:   è quella parte della filosofia che si occupa  delle regole del corretto ragionamento. "Logos"   in greco vuol dire parola ma può voler dire anche  ragionamento, discorso. Quando voi studiate, che   so, biologia, è bios e logos: discorso sulla vita,  ragionamento sulla vita eccetera. Tutti i "logia"   derivano da "logos", vuol dire parola, discorso,  vuol dire ragionamento anche. Poi vedremo che per   alcuni filosofi "logos" vuol dire addirittura  Dio, ragione e Dio, ma di quello parleremo a   parte. Qui logica vuol dire: la scienza del  ragionamento, la scienza del discorso filosofico,   potremmo anche dire così. Quindi la logica cerca  di individuare queste regole, perché ci sono delle   regole del ragionamento, ci sono dei modi corretti  per ragionare e dei modi non corretti di ragionare   e i filosofi nel corso dei secoli hanno tentato  di individuare quali erano questi modi corretti,   quali erano quelli scorretti, quelli che ci  portavano fuori strada, individuando delle regole,   degli assiomi, dei principi e ne parleremo a  suo tempo. Aristotele sarà uno dei primi grandi   pensatori. Quindi la logica in un certo senso  risponde a una domanda filosofica fondamentale,   cioè: come si ragiona? Questa è la domanda. Visto  che la filosofia usa la ragione, ragiona sulle   cose, forse una domanda preliminare che dobbiamo  farci è: come si ragiona? E questo è argomento   della logica. Poi una disciplina di cui parleremo  molto molto spesso è l'ontologia, L apostrofo   ontologia. Che parola strana che non avrete mai  sentito nominare se non avete mai fatto filosofia,   ma che vale la pena imparare e conoscere  molto bene. Significa "studio dell'essere":   di questo essere parleremo, molto, soprattutto coi  filosofi greci che si sono interrogati a lungo su   cosa sia l'essere, ma non solo perché poi ne  parleremo anche in quinta e lo riprenderemo   questo tema. È un tema che ha attraversato tutta  la storia della filosofia e definire l'essere   al momento io lo lascerei perdere perché è  difficile definirlo qui su due piedi. Vedremo come   alcuni filosofi.. ogni filosofo ha dato una sua  definizione diversa. Possiamo dire che l'essere   è ciò che è, ciò che esiste; non è detto che sia  solo la realtà che noi vediamo ciò che esiste.   Potrebbero esistere anche altre cose che noi non  vediamo ovviamente. E l'ontologia in particolare   tenta di capire quali sono le caratteristiche  dell'esistenza. Che cosa vuol dire "esistere"?   Questa è la domanda fondamentale dell'ontologia.  Cosa significa "esistere"? Che cos'è l'esistenza?   Che cos'è l'essere? Sono domande a cui l'ontologia  tenta di risponde e vedremo come. Parentesi:   all'interno dell'ontologia esiste una, diciamo,  sotto-disciplina che però ha una grande fama,   una grande dignità e si occupa sempre dell'essere  ma in realtà di quell'essere che appare invisibile   agli occhi, invisibile ai sensi direi. Cioè  questa disciplina è la metafisica. Metafisica,   lo studieremo quando faremo Aristotele anche  se non è poi Aristotele a coniare il termine,   metafisica è anch'essa una parola che deriva dal  greco, una parola composta che significa "oltre la   fisica". "Oltre la fisica" vuol dire: vedremo che  ha un'origine poi molto, così, casuale, va bene,   ne parleremo con Aristotele però significa che è  una disciplina che si occupa di ciò che va oltre   il piano fisico, il piano esperienziale. La fisica  si occupa di ciò che io vedo, tocco, percepisco,   di ciò che è sensibile ed empirico, o meglio si  occupava, oggi meno, però insomma, diciamola così,   si occupava per i greci di ciò che era empirico.  La metafisica di ciò che va oltre l'empiria,   cioè ciò che non è percepibile, ad esempio Dio.  Dio per definizione non è percepibile, perché   è invisibile agli occhi, perché è oltre. Però la  metafisica si occupa di Dio. Anche di altre cose:   l'anima. Se esiste, l'anima è per moltissimi  invisibile e allora rientra nel campo della   metafisica. Oppure un essere generale, ampio,  eccetera; anche questo se esiste va oltre il   piano sensibile. Son tutti argomenti di cui si  occupa la metafisica che chiaramente rientra   nell'ontologia però, essendo molto famosa, essendo  poi un ramo molto importante della filosofia,   viene spesso citata a parte. Vedremo alcuni  filosofi che riterranno che la metafisica sia la   parte più nobile della filosofia; altri invece  la declasseranno e soprattutto in tempi recenti   è stata spesso declassata la metafisica, ma  ne parleremo molto. Ovviamente vi ho parlato   nella metafisica esiste anche la fisica per i  greci la fisica era parte della filosofia oggi   violetto non lo è più e quindi una fisica oggi nel  novecento nell'ottocento e nel settecento andata   via per i fatti propri anche se la filosofia  a sia comunque è relazionata con la fisica e   scoperte della fisica hanno influenzato la  filosofia in certi casi della filosofia e   cita anche influenzare la fisica e vedremo come  insomma ci sono fisici brani felice anche le 900   che hanno ricevuto è influenzato ricevuto da è  influenzato la filosofia einstein uno sperduto   però chiaramente la fisica oggi ownership lina  parte nell'antichità invece fino alla dimissione   scientifica il fisico che studioso della natura  fisica e senso ampio come scienze naturali non   si usano della natura dei meccanismi di ciò che  è percepibile rientrava nella filosofia quindi   non in grecia faremo filosofi e vedremo anche in  alcuni casi la loro idea di fisica degli orrori   leggi della fisica e le loro teorie e di ct ha  poi visto abbiamo parlato di conoscenza nella   fisica nella metafisica dell'essere in generale  esistono rich milano proprio si chiede se possiamo   conoscere quali sono i mezzi per conoscere e cene  le nostre forme di conoscenza siano affidabili   questa disciplina viene chiamata museologia e si  vuol dire discorso sulla conoscenza ragionamento   sulla conoscenza e ignoto oppure agnostico io  non la stessa radice greca conoscenza miosi eolo   jia possiamo conoscere come possiamo conoscere  e ciò che conosciamo affidabile 30 anni che ci   accompagneranno a questi fino ad oggi le linee  geologia è una delle parte della filosofia più   cavalcate studiate dai filosofi e si attivarsi  anche più interessanti che ha avuto un peso nella   relazione alle tessere umano e nell'evoluzione  anche della scienza perché la geologia avendo   frenato in alcuni ambiti avendo dato più peso da  alcuni ambiti meno altri anche spinto la ricerca   è certa direzione all'interno della geologia  poi un discorso in particolare una menzione   particolare la meritano l'epistemologia e  la filosofia della scienza termini che ci   produzione epoca recente sono spesso sovrapposti  vengono usati quasi come sinonimi soprattutto la   scuola anglosassone in europa continuità alla  volta e si distingue ancora ma praticamente la   stessa roba queste sono epistemologia che userà la  scienza l'epistemologia è quella parte della nino   geologia che si occupa della conoscenza epistemica  cioè di quella che è conoscenza solida perché le   piste me è contrapposta alla doxa ne parleremo la  doxa l'opinione le piste né la scienza nel senso   di conoscenza sonic la presunzione la scienza  si occupa dei meccanismi proprio delle scienze   fisica nella biologia spinea come con quali mezzi  la filosofia la biologia alla chimica eccetera   conoscono ora è chiaro che oggigiorno la forma di  conoscenza più solida come avevo detto anche prima   è la conoscenza scientifica quindi l'epistemologia  che si occupa della conoscenza solida e la   filosofia della scienza che si occupa di come  conoscono le scienze finiscono per sovrapporsi   e praticamente fondersi ok però è che in origine  erano due forme di conoscenza lievemente diverse   si occupano entrambi di conoscenze solide barra  scientifiche e cercarvi chiedersi come funziona   la scienza come fa la scienza ad arrivare  a conoscenze apparentemente solide magari   a volte dicono anche perché le altre discipline  non ci riescono a essere solide come la scienza   si può far qualcosa per migliorare anche le altre  discipline e lo vedremo poi un altro ramo della   filosofia che mi preme presentarle già adesso è  l'estetica parola che voi un già sentiti non era   le mille volte l'estetista come pure curare  la propria estetica e filosofia estetica non   vuole esattamente questo noi intendiamo stesse  l'estetista e che ti rende più bella curare la   propria estetica e curare proprio lavoro in  apparenza il proprio viso il corpo eccetera   non avevo esattamente questo anche se la radice  alla stessa perché l'estetica si occupa della   bellezza in senso filosofico però cioè si chiede  che cos'è la bellezza se esistano dei canoni per   definire la bellezza e quali siano eventualmente  questi canoni oppure se la bellezza non abbia   canali noi oggi siamo spesso portati a pensare che  la bellezza sia qualcosa di puramente soggettivo   che non esistano leggi della bellezza e filosofi  sono chiesti a lungo però se esistono leggi alcuni   l'hanno anche elencate queste leggi anche fino in  epoca recente e poi si sono chiesti se l'arte che   è una forma di bellezza ha un certo peso nella  nostra vita e che penso debba avere l'arte visto   che l'arte si rappresenta qualcosa di bello ci  mostra la bellezza a cosa serve l'arte è uno   svago è qualcosa che ci può migliorare la vita è  una destinazione ci rivela qualcosa di più alto   su dio sul mondo sull'infinito oppure no sono  tutto e romanda cui tenteremo nel corso degli   anni di response poi disciplina importantissima  di cui parleremo spesso l'etica etica cioè lo   studio del comportamento umano del corretto  comportamento umano o meglio l'etica si chiede   come dobbiamo comportarci appunto la domanda  come dobbiamo vivere ci sono delle regole che   sarebbe meglio seguire ci sono delle strade che  sarebbe meglio seguire e cercare di vivere bene   di fare la cosa giusta e cosa vuol dire cos'è la  cosa giusta questo vuol dire giusto chiaramente   possiamo essere felici facendo la cosa giusta  oppure no sono tutte domande che l'etica si pone   quindi è una filosofia pratica come vi dicevo  che si cerca di guidare nella vita di tutti i   giorni e troveremo molti filosofi con opinioni  a volte vicine tra loro a volte molto diverso   molto vicino all'etica e anche la politica della  cina sempre pratica che però non riguarda più le   scelte di vita individuali io voglio comportarmi  così io cerco la felicità che riguarda le scelte   di vita collettive potremmo dire cioè degli stati  delle società come dobbiamo vivere tutti insieme   questa è la domanda non più come devo vivere io ma  come dobbiamo vivere secondo quali regole dobbiamo   vivere per stare bene per creare uno stato giusto  che funzioni che non incappi in problemi che non   commette ingiustizia così alla giustizia tutte  domande che si pone alla politica infine faccio   un'ultima menzione veloce non servono molte  altre discipline per un'ultima menzione per la   psicologia ecco come la fisica anche oggi anche la  psicologia oggi è una disciplina parte si studia   parte non c'entra quasi nulla con la filosofia  magari qualche spunto iniziale ma oggi al suo   statuto autonomo sia psicologia che psichiatria e  derivati ma la psicologia nasce all'interno della   filosofia nel mondo greco anzi la psicologia è un  ramo della filosofia perché dovete tener presente   che la radice del termine è anch'essa greca si  che si terrà un discorso sulla psiche la psiche   el.en ok per i greci quindi la psicologia per  i greci allo studio dell'anima noi vedremo che   molti nostri greci s'interrogano sull'anima  esiste come fatta vive non vive che senso   ha tutte romanet i filosofi greci si pongono  all'interno della psicologia che era un ramo   all'epoca della filosofia ecco questo a grandi  linee quello che volevo dirvi per cominciare   il nostro percorso filosofico per darvi un'idea  ancora piuttosto vaga di che cosa sia la filosofia   e mostrando di alcuni rami su cui la ricerca  filosofica si è espansa nel corso dei secoli   e in parte ancora oggi si espandono sarebbero  anche a nuove discipline che sono nate negli   ultimi decenni la bioetica la filosofia della  mente ci sono molti rami che magari vedremo non   avanti la sola quinta è però queste sono quelle  discipline che ci accompagneranno per la maggior   parte del tempo devo ancora dirvi però dove nasce  quando nasce qui ci sono i discorsi da fare più   storici che filosofici però bisogna vedere più  anticipato che nasce in grecia però vedremo che   ci sono dibattiti anche sull'origine propria  della filosofia ma di questo vi parlerò in un   prossimo video apposito perché il video di oggi  non è lunghissimo ma spetta ai nostri standard   che spesso lunghi ma c'è già abbastanza da capire  da studiare da memorizzare cercate soprattutto di   memorizzare di questi termini perché li troveremo  spesso e bisogna avere una certa proprietà quando   vi stanno di ontologia quando mi parla di  miologia bisogna che avrò lo capiate di cosa   sto parlando poi avete il vostro libro di testo  dove magari questi poli ci sono ma spesso un po   spaziale qui ho fatto una sintesi ovviamente e  poi furia di sentire di sentire queste cose nei   video successivi diventeranno nella testa per  forza cercate però di ricapitolare le cose in   descrizione come al solito trovate anche un elenco  dei capitoletti diciamo degli argomenti affrontati   oggi con link per ritrovarli all'interno del  sito ci troviamo qui presto con altre elezioni   e la prossima di questo percorso iniziale  sarà sull'origine storica della filosofia   ma attenzione di storia di due fazioni cinica  e quant'altro ci vediamo qui alla prossima ciao