Allora buongiorno buongiorno a tutti Inizio subito così anche perché spero di riuscire a rimanere nei tempi ehm uno studio che conduco da qualche anno sull'area presbiteriale della Basilica milanese di Sant'Ambrogio nella sua configurazione romanica mi ha portato a riconsiderare un breve contributo che Carlo Ludovico Ragghianti redasse a prefazione del volume di Franco buselli del 1972 sul Duomo di Sant'Andrea di Carrara in quel saggio con rapidi ed efficaci tratti Lo studioso abbozzo un'importante vicenda di di trasmissione di cultura artistica tra Emilia Toscana settentrionale e Lombardia affidato a un'officina di scultori attiva primariamente nella cattedrale di Parma inutile dire che più recenti contributi primi fra tutti quelli di Guido tigler su Carrara e di Francesca buonincontri su Santa Maria Maggiore di Bergamo dove operò alla metà del X secolo la stessa officina di Cristoforo hanno preciso e corretto anche sul piano cronologico le iniziali intuizioni del ragian non altrettanto definita è rimasta a mio avviso la posizione del pulpito sant'ambros siano e del fronte della critta della Basilica nel quadro di questa circolazione per quanto riguarda tempi e modi di inserimento nel cantiere di Sant'Ambrogio e nell'approntare presbiteriale di una maestranza forestiera tanto Superiore rispetto ai responsabili locali della scultura archit tonica della Basilica ma è argomento questo da rimandare ad altra sede nell'ambito di tale ricerca su Sant'Ambrogio necessaria è stata la riconsiderazione degli interventi che nel corso dei secoli hanno stravolto il contesto dell'altare Maggiore della Basilica il rapporto tra le sepolture Sacre l'altare d'oro di volvino il Ciborio èo stesso monumento assai stratificato tra VTO e XO secolo e gli spazi limitrofi compresa la tribuna absidale l'area presbiteriale di Sant d'ambrogio eh Al termine della Ricostruzione romanica delle navate che ritengo concluse negli anni 20 del X secolo si trova a cavallo di due spazi architettonici Direi due concetti differenti ed è ancora valida e suggestiva per molti versi la lettura che di questa dialettica spaziale Ragghianti propone Nel 1964 nell'introduzione alla cattedrale di Modena di Quintavalle ne si deve dimenticare che tutte le operazioni di evergetismo episcopale realizzatasi tra v e x secolo In questo spazio furono pensate in relazione alle navate ipostile paleocristiane la cui ricostruzione si è ormai fissata negli studi su un modello peraltro forse troppo semplicistico la complessa stratigrafia di quest'area fu drammaticamente semplificata dalle ricostruzioni ottocentesche e da quelle postbelliche a seguito dei danni del bombardamento alleato del 15 agosto del 1943 ed è quindi fondamentale tornare alla documentazione dei Restauri avviati ancora sotto il governo austriaco nel 1857 promossi e governati per molto tempo dal parroco della Basilica Monsignor Francesco Maria Rossi si conserva per questa stagione nell'archivio di Sant'Ambrogio un ricco Corpus di disegni sorprendentemente non tutti noti e ancora in attesa di un riordino e di una catalogazione scientifica gran parte dei disegni è di mano dell'architetto Gaetano landriani di certo L'Osservatore più acuto tra gli attori costantemente presenti sul cantiere del restauro nonché fondamentale corrispondente di fernande darten Ma su questo rapporto scientifico con il grande studioso alsaziano ha scritto ottimamente come ha ricordato prima anche Marco Rossi tanc di Bella ai cui lavori rimando su un gruppo di fogli a oggi inediti vorrei portare qui l'attenzione perché ci permettono di raccontare l'ultima tappa di un lungo processo inerente notevoli modi con cui la chiesa Milanese si è relazionata nei secoli al corpo di Ambrogio Quale elemento fondativo dell'autorità nell cumene del suo vicarius l'arcivescovo di Milano diversi fondamentali studi di Adriano Peroni di Silvia lusar di Siena di zbl De blau Walter copperi Si sono occupati di analizzare e chiarire quanto è emerso nell' esplorazioni degli anni 70 60 Scusate dell'800 fino al momento dell'apertura della barca porfirea contenente i corpi Santi nell'agosto del 1871 è rimasto in ombra Per contro ciò che è avvenuto dopo il 1871 per la realizzazione di quella che Monsignor Rossi chiamava nei suoi scritti critta dei Vescovi il nuovo scurolo che andò a stravolgere anche nelle quote e nelle volumetrie tutta l'area dell'altare sant' Ambrosiano cercherò qui di raccontarlo nella seconda parte del mio intervento attraverso queste fonti iconografiche l'ispezione del gennaio 1864 che illustriamo qui con la stampa contenuta nel volumetto di Luigi Biraghi dello stesso anno nonché con una sezione pubblicata da Silvia lusar di Siena che rielabora rendendo più leggibile un rilievo di landriani già usato dal darten porta al rinvenimento di due tombe terrane affiancate Allineate est-ovest foderate con Marmi colorati e vuote a meno di piccoli frammenti ossei e di tessuto d'oro di qualche moneta la tomba Nord in corno evangeli un po' più larga è identificata Alla luce di quanto Ambrogio aveva raccontato per lettera alla sorella Marcellina con la sepoltura dei Martiri Gervaso e protase quella in corpo epistole con il sepolcro di Ambrogio stesso appoggiata agli avelli Terragni con allineamento ad Ess ortogonale nord sud un'arca in porfido con coperchio da acroteri e da subito e concordemente riconosciuta come quella dell' elevaz exalt Aio dei corpi di Ambrogio e dei fratelli Martiri compiuta nel secondo quarto del nono secolo da angilberto i cinge il sarcofago un muretto in muratura laterizia di 40 cm di spessore che sorregge l'altare d'oro elevato più di 1 metro sopra il piano delle sepolture di fine quarto lo spazio vuoto interno all'altare risulta completamente diviso dal vano dell'arca in porfido Dunque invisibile dalla fenestella Confessioni dell'altare di volvino e sottolineo questo dato per mezzo di tre lastre marmoree sovrapposte tra cui una in porfido e una la più famosa frammento di una transenna con cristogramma oggi in museo ipoteticamente assegnabile al più antico Altare della Basilica alcune monete della fine del V secolo rinvenute nel Sepolcro meridionale hanno fatto poi pensare a una ricognizione del corpo di Ambrogio da parte del Vescovo Lorenzo i dopo il Sacco di Milano degli eruli e al medesimo vescovo si è tentati poi di legare una serie di operazioni artistiche nell'abside forse addirittura una complessiva riscrittura architettonica e decorativa del settore absidale alle esplorazioni del gennaio del 1864 fanno seguito un esteso scavo di tutta l'area presbiteriale il rialzo nel 1870 di circa 1 m del Ciborio e la sua rotazione per allinearlo all'asse longitudinale della Basilica e infine l'apertura nell'agosto del 1871 dell'arca Imp Porfido con il rebim momento dei corpi Santi dalla scoperta dell'arca nel 1864 alla sua apertura nel 1878 passano ben 7 anni anni trascorsi da Monsignor Rossi in uno stato di crescenza crescente impazienza a tratti frustrazione consegnata alle pagine del suo carteggio con l'amico Luigi Lozza parroco di Galgiana poi raccolto nel volume della cronica dei Restauri della stampato postumo nel 1884 e si potrebbe sospettare che questa procrastinazione Dipendesse ai più alti vertici della chiesa Milanese da una preoccupazione profonda quella cioè di non trovare all'interno dell'avello i corpi dei Martiri e del santo patrono ambr mi spiego l'invisibilità tanto per il clero quanto per i fedeli dell'arca Imp Porfido nell'assetto riconosciuto nel 1864 a cui ho fatto prima riferimento genera a partire dal X secolo una serie di leggende su come dovesse essere questo deposito dei Santi la più fantasiosa è dunque quella destinata a maggior fortuna fino al 700 fino cioè alla nuova storiografia muratoriana di un Giuseppe Antonio sassi o di un Giorgio Giulini che finalmente fa piazza pulita di questi miti e quella raccontata da Galvano Flamma nel cronic con maius ripresa subito nel ditt mondo di Fazio deg i e da molti altri scrittori ognuno poi aggiungendo fantasiosi particolari descr secondo il cronach sta domenicano il vescovo angilberto avrebbe fatto realizzare il suo altare d'oro al di sopra di un profondo Pozzo all'interno del quale sospesa in aria per mezzo di quattro catene ancorate alle basi del Ciborio si sarebbe trovata L'Arca dei Martiri Gervasio e protasio e di Ambrogio La leggenda del Pozzo con le catene viene ripetuta anche nella sua patria istoria dallo storico Sforzesco Bernardino Corio il quale venendo a parlare della guerra di Milano con il Barbarossa aggiunge un'informazione che avrà un'importanza determinante a seguito della distruzione della città nel 1162 l'imperatore avrebbe Infatti fatto trasferire in Germania non solo le reliquie dei magi Polonia come sappiamo che da sempre storio i milanesi avevano cercato di nascondere nel campanile di San Giorgio in Palazzo ma anche quelle dei Martiri Ger protasio ed in Arbore e felice e queste ultime portate nella chiesa di Santo Stefano a brisac sul Reno dove peraltro i santi geraso e Protaso sono patroni della città e Dove si venera una teca reliquiario dei due santi milanesi del 500 quindi Corio si collega a una tradizione che non è soltanto diciamo Milanese e autoctona l'autorevole Corio affermava per la prima volta sulla base di prove documentarie da lui compulsata scrive Come appare per una scrittura autentica da me avuta di la Magna dalla Germania che la confessio Ambrosiana era stata violata all'epoca del del Barbarossa con la sottrazione delle spoglie dei fratelli Marri da allora nessuno era stato in grado di verificare l'esattezza delle sue parole e come visto il ricordo dell'allestimento della tomba di Ambrogio di Gervasio e di protasio era nel frattempo e ormai da molto scivolato nel la paura che le reliquie dei Martiri e Peggio ancora del santo patrono Ambrogio potessero essere state sottratte nel X secolo produce una serie di opere erudite a difesa della tradizione e del patrimonio santorale Milanese e Giuseppe Antonio sassi V torna due volte con la disert zio apologetica del 1708 e 10 anni dopo con la possessio santorum corpo mediolano vindicat del 1719 ma È chiaramente una paura ancora in circolo Nella seconda metà dell'800 come se vince dalla lettura del libretto i tre Sepolcri sant'ambros Siani di Luigi di Biraghi che segue immediatamente la scoperta nel 1864 degli avelli terrani e dell'arca Imp porfid Allora nella ricostruzione di questa storia relativa alla conoscenza o meglio dire alla esperibilità delle più preziose reliquie milanesi bisogna porsi Prima di tutto a mio avviso una domanda Cioè è mai esistita dalla costruzione della cripta romanica in poi la possibilità di una fruizione dei corpi Santi sottoposti all'altare d'oro la cripta sant'ambros siana non ha mai ricevuto particolare attenzione perché è completamente ricostruita attorno al 1720 per volere del Cardinal erbo De scalchi arcivescovo di Milano qui mostro la pianta disegnata da Gaetano landriani che è una fonte molto preziosa Anche perché anteriore ai danni bellici che hanno Insomma trasformato con i lavori del reggiori l'ambiente durante i Restauri ottocenteschi la cripta esclusivamente sotto un profilo archeologico per le trasformazioni indotte dalla sua erezione agli apparati absidali determinando Ad esempio la distruzione delle semicolonne all'ingresso della campata di coro ritenute ultima traccia dell'abside della Basilica Ambrosiana di fine quarto il sopralzo dei davanzali delle monofore absidali a cui fece poi seguito l'allestimento della decorazione in stucco della Conca e il rimontaggio dei tessellata di V secolo provenienti dall'antica abside alla nuova rialzata della tribuna per darten la cripta andava assegnata al XO secolo sulla base della decorazione del fronte esterno occidentale che lo studioso francese aveva correttamente legato all'officina del pulpito Ma questa datazione faceva poi esplodere un'innumerevole serie di incongruenze e di vere e proprie aporie cosa è successo premo qualcosa perché io volevo quell'immagine perché devo premere qualcosa Ah ok nessun problema adesso non mi ricordo Allora sì ok Veniamo a questa immagine No sto spoilerando le immagine dopo ok questa qua va bene posso Sì la rimetto faccio io grazie Va bene così grazie Allora dicevo per dartene la critta andava segnato al X secolo sulla base della decorazione del fronte esterno occidentale che lo studioso francese aveva correttamente legato all'officina del pulpito Ma questa datazione faceva poi esplodere un'innumerevole serie di incongruenze e di vere e proprie aporie nel sistema delle cronologie ancora alla fine dell'8 accettato per la basilica e per il suo Chev una fonte importante considerata solo in tempi più recenti che descrive la critta prima del rifacimento settecentesco vale a dire la relazione della visita pastorale di Federico Borromeo nel 1608 parla di 16 colonne eterogenee per materia e dimensione con capitelli e basi di reimpiego suggerendo agli studiosi moderni confronti di età protoromanica e portando Dunque a una retrodatazione della cripta sala verso il 1000 le stesse fonti documentano nel n settore orientale della cripta la presenza di un antichissimo e nel Seicento non più consacrato altare dedicato a Marcellina deposta presto la tomba del Vescovo del fratello Ambrogio dal vescovo sempliciano e dietro l'altare di un'arca contenente il corpo della Santa la la visita dice aergo i psus altaris scilicet Inter altare et pariet relicto spazio cubitum duorum vel circa costrutta est opere cementizio arcas seus sepulcrum Sante Marcelline virginis la cassa di dimensioni quindi molto ridotte meno di 1 metro di lunghezza aveva Dunque accolto le ossa della Santa prelevate da un precedente Sepolcro La dissert storica dei Tumulo Sante Marcelline di Giuseppe Settimio da Lodi e Alano dei maculani redatta In occasione della ricognizione del corpo Santo effettuata all'indomani della ricostruzione della cripta da parte dell'erba o de scalchi nel 1722 circa specifica che Una volta aperto il deposito cementizio di Marcellina aveva rivelato al suo interno un'arca in serizzo con coperchio a falde di dimensioni più piccole circa 60x 35 cm Peraltro la tomba di Marcellina aveva attratto presso di sé già in età carolingia e quindi in uno spazio completamente diverso da quello della cripta sala ma su cui non abbiamo ora elementi per fare ipotesi la sepoltura di almeno due arcivescovi il secondo altare in critta era Invece quello dedicato alla deposi Santi Ambrosi posto nella psidii che si apriva al centro del muro occidentale in direzione del Ciborio ed è su questo spazio che conviene portare l'attenzione l'ipotesi ora prevalente Tra gli studiosi è dunque che la cripta sala di Sant'Ambrogio sia stata inserita nell'emiciclo absidale in un orizzonte cronologico genericamente ottoniano salico che non è facile e qui nemmeno utile definire in modo più preciso Si è proposto in tal senso di di usare la realizzazione della cripta come Terminus post quem per la figurazione in stucco degli altari degli alti fastigi del cibor o at quem Forse meglio dire visti dunque come una sorta di compensazione un tentativo di slanciare l'area dell'altare rimasto sommerso dall'innalzamento della tribuna orientale retrostante ipotesi suggestiva avanzata come sappiamo in un magistrale studio di Adriano Peroni del 1972 ma forse non così necessaria e Però appunto dobbiamo qui soprassedere rispetto alla gran parte di strutture consimili quello che sorprende della cripta sant' Ambrosiana fatto oggi intuibile ma evidente in passato e prima delle trasformazioni ottocentesche e che essa è sconnessa dalla confessio dell'altare maggiore del deposito dei corpi Santi trovandosi ubicata Circa 7 m più a est è rimasta Allora non discussa una questione che invece è fondamentale a cosa doveva servire questa critta sala se non era implicata con la fruizione delle reliquie Enrico Cattaneo in un contributo ormai datato ma sempre stimolante suggerì di riconoscere nelle cripta sala luoghi adatti a ospitare un secondo coro nella stagione invernale in contesti monastici e canonicali nel caso di Sant'Ambrogio tale spiegazione potrebbe anche trovare conforto nel coevo rafforzamento del gruppo di Chierici secolari organizzati si in un vero e proprio capitolo canonicale nei primi decenni dell'1 secol secolo saamo sappiamo che proprio questa istituzionalizzazione del clero secolare della Basilica portò a partire dalla fine del secolo a uno scontro sempre più acceso con i monaci della Basilica nella rivendicazione di diritti esclusivi sulle oblazioni sull'uso dell'altare e sull'uso degli spazi presbiteri ecco nella gran massa della documentazione prodotta in occasione di diversi processi tenutisi nel X secolo per dirimere queste vertenze questi scontri ehm a volte violentissimi mai se abbiamo visto bene e devo ringraziare moltissimo per l'aiuto l'amica Miriam Rita tessera che queste pergamene conosce come nessuno e che spero ne curerà presso l'edizione mai dicevo si fa menzione della cripta come secondo coro o in generale tra i luoghi officiati contesi tra due capi Allora io qui provo ad avanzare l'ipotesi invece che la cripta sia stata realizzata proprio per fornire un accesso alle reliquie custodite sotto l'altare d'oro di bolvin un accesso se non fisico quantomeno visivo attraverso una sorta di cannocchiale ottico praticato nell'abside occidentale della cripta a Sala io qui Avrei dovuto saper fare non so fare i disegnini Quindi avrei dovuto qui disegnare due righe per far vedere che la mia idea è quella di un collegamento in questa massiccio in questo riempimento tra diciamo il deposito dell'arca è l'abside occidentale della eh della critta ehm e mi sono perso Ok Ecco un accesso se non fisico quantomeno visivo attraverso una sorta di cannocchiale ottico praticato nell'abside occidentale della sala della cripta sala il sopralzo del Piano del Santuario e dunque l'elevazione sul muretto dell'altare d'oro Che comportò la scomparsa delle basi del Ciborio non furono allora un espediente compensativo un ripiego a Fronte del rialzo della tribuna come nell'ipotesi del Peroni bensì parte intrinseca del progetto della cripa l'unico modo per rendere almeno visivamente fruibile L'Arca era a questo punto liberarla dall'involucro dell'altare di volvino adesso posto a quota superiore e praticare nel riempimento una piccola galleria un canale visivo tra cripta e repositorio dell'arca Imp porfid una tale soluzione in conclusione era la sola possibilità di creare a Sant'Ambrogio una cripta confessione preservando il magnifico Ciborio simbolo anche della Dimensione regia della Basilica sant'ambros siana da qualche tempo reclamata dai Vescovi milanesi gli indizi con cui puntellare queste ipotesi sono di due tipi alcuni particolari raffigurati in fonti iconografiche e comunque ammetto molto ambigue spiegabili senz'altro in altro modo ma mi soffermerò su questo argomento nel testo a stampa ma soprattutto fonti scritte che sembrano davvero ventilare la possibilità di un iniziale accesso di qualche tipo alle reliquie e che da un certo momento in poi attestano la presenza di strutture in critta interpretabili come tracce di un antico sistema di comunicazione con la confess la più antica tra queste fonti parrebbe essere la vita prima Bernardi parmis che racconta di un miracolo occorso a Bernardo degli Uberti in un suo passaggio a Milano e in Basilica nel 1132 visita per inciso intrigante Anche perché è proprio nel cantiere della cattedrale di Parma durante l'episcopato di Bernardo de degli Uberti che si formano quelle maestranze di scultori da cui abbiamo preso le mosse e che furono messe appunto a fuoco per primi da Carlo Ludovico Ragghianti e da Arturo Carlo Quintavalle e poi responsabili degli allestimenti presbiterali di Sant'Ambrogio e del Ad ogni modo desideroso di di vedere la cassa con le reliquie di Sant'Ambrogio con il permesso dell'arcivescovo di Milano Anselmo Bernardo degli Uberti si reca notte tempo in Basilica in un andito oscuro dove solo dopo una preghiera con cui Bernardo si doleva della sua indigit a videre reliquias la candela che continuava a spegnersi si riaccende miracolosamente permettendo finalmente la vista del Sacro deposito Ora si consideri come ho voluto ribadire prima che all'epoca L'Arca in porfido non era più visibile dalla fenestella confession dell'altare di gulbin quindi questo andito oscuro sia pure Ovviamente nella dimensione a geografica del testo però doveva essere da qualche altra parte all'inizio del 500 Bernardino Corio nella sua Patri storia faceva un'oscura allusione a strutture costruite da suoi Avi nel 1233 similmente con struere feceno li nostri predecessori l'antichissimo edifizio sotto l'altare del Divo Ambrosio dove già il suo Glorioso corpo Siccome anche il manifesto per le nostre Marche ed Insigne interessante anche la memoria di Giacomo Filippo Besta che scrive verso la fine del XV secolo le origini e meraviglie di Milano un manoscritto dell'ambrosiana e racconta per relazione di una persona degna di fede di come volendo Il marchese del Vasto governatore di Milano nel 1540 vedere quel sacro corpo di Ambrogio entend gli i religiosi di quella chiesa che non si erano opposti gli operai adoperati a rompere i muri evidentemente dell'abside occidentale della critta restarono ciechi ma lasciata l'impresa recuperarono la vista la memoria della collocazione dei corpi dietro l'abside occidentale della cripta era ormai affidata solo ad un affresco nella calotta raffigurante nella calotta raffigurante I Tre Santi giacenti con Ambrogio in abiti episcopali in mezzo di questo affresco tratta Luigi Biraghi nel 1864 rintra nella più antica menzione nella testimonianza di un tale bernar oldo Mazza negli atti di un processo svoltosi nel 1333 in cui questo bernar oldo dice appunto che vede queste immagini e le descrive esattamente in questa maniera Insomma se mai esistito un collegamento tra critta e confessio esso non si vedeva più almeno dall'inizio del X secolo ancora in due famose guide milanesi del se si fa menzione di Tracce ancora ben visibili nella crpa di più antichi disposit architettonici un tempo usati per la visita alle reliquie di Ambrogio nel nelle Sette Chiese del Villa dietro all'altare maggiore di detto scurolo vi è un luogo cavernoso e bussando nel muro si sente rimbombo e è al piede o base delle colonne che sono all'altare di sopra e nel ritratto di Milano del Torre un po' successivo del 1674 ed osservando voi quella nicchia nella deretana parte dell'altare dite esservi stato altre volte un segreto viottolo per giungere alla la tomba dei Santi Ambrogio Gervaso e protasio ma ora vedesi chiuso ed ha fatto privo di passo non mi sembra in conclusione impensabile che in epoca romanica si fosse voluto creare per la prima volta un dispositivo architettonico absidale che consentisse un qualche accesso alle reliquie anche da parte dei fedeli i quali scendevano nella critta dalle porte laterali questo non c'entra niente va bene porte laterali aperte sulle navatelle fuori dal circuito del coro e potevano guardare in direzione dell'arca da un canale visivo praticato nella absidiola Ovest per tutto il periodo precedente alla realizzazione della cripta per tutto il periodo precedente alla realizzazione della cripta le reliquie inglobate dentro L'Arca Aurea di volvino risultavano accessibili solo al clero attraverso la fenestella confessioni d'altare se questa ipotesi può trovare qualche favore ci sarebbe poi da chiedersi quando un simile cannocchiale ottico sia stato poi dismesso viene fa facile pensare e non è in contraddizione con le fonti qui presentate che la sua chiusura dati all'epoca dello scontro con il Barbarossa in un momento di grave pericolo come visto per i tesori reliquiari milanesi e ad ogni modo esattamente questa l'idea che muove Monsignor Rossi dopo il ritrovamento nel 1864 del sarcofago di porfido mettere cioè finalmente in comunicazione la critta con un nuovo allestimento dei corpi Santi sotto l'altare d'oro veniamo Allora adesso all'ultima parte della presentazione inerente l'elaborazione del progetto della nuova Cripta dei Vescovi che provo a raccontare attraverso il gruppo di disegni dell'archivio di Sant'Ambrogio citati all'inizio e si presentano al dorso la numerazione di un riordino moderno approssimativo e che nulla ha a che vedere con l'originaria sequenza cronologica ho cercato Dunque di ricostruire tale sequenza e con essa l'iter progettuale basandomi in particolare sull'epic di Monsignor Rossi che dedica molte lettere al tema e da cui si colgono anche i non sempre facili rapporti con la commissione artistica di vigilanza qui mi son perso la didascalia Queste sono due vedute che datano attorno al 1860 un quadro del Bisi Palazzo Morando molto bello e l'altra una foto invece della fototeca del Castello dell'archivio civico fotografico e documentano lo stato della presbiterio all'inizio del lavori nel 63 della della commissione e di Monsignor Rossi ehm il primo accenno da parte del Rossi a un'ipotesi di ricognizione della confession Ambrosiana è in una lettera del 17 ottobre del 1863 in quell'anno si eseguono lavori sulle pareti di navata e per il consolidamento strutturale dei Piloni sotto il Tiburio Ma si effettuano anche i primi scavi attorno all'altare con il rinvenimento di piani pavimentali antichi e di alcune sepolture privilegiate i lavori che portano a ritrovamento degli avelli terrani e della soprastante Arca in porfido datano come detto ai giorni tra 11 e 14 gennaio 1864 ed è immediatamente successivo il primo manifestarsi dell'intenzione di realizzare una nuova critta in collegamento con quella romantica sotto l'altare di volvino per poter celebrare sopra le antiche Tombe dei S neé si esclude da parte del Rossi a differenza di quanto sempre si sostiene la possibilità se necessario la costruzione della critta di elevare il Ciborio si giunge Dunque a un concorso di idee tra tre membri artistici della commissione ne dà testimonianza una lettera del 5 settembre del 1865 a cui si può ricondurre facilmente la cppia di fogli e questi che vi mostro firmati da Giovanni brocca attivo a Sant'Ambrogio insieme a Luigi Bisi come membro di parte Accademia di Brera fin dal 1857 che rappresentano con minime varianti il medesimo progetto molto invasivo io mi scuso per la qualità dei fogli ma sono purtroppo malmessi e quasi infot ografi nel dell'archivio quindi insomma spero si riesca a capire qualcosa Il brocca propone infatti di elevare il Ciborio a livello dei pilastri romanici del presbiterio sopra dei grossi plinti e di generare al di sotto un deambulatorio quadrato a attorno all'Arca porfirea contenitore delle reliquie lasciata nella sua posizione originaria sopra le tombe terranee nello scrivere all Lozza il Rossi ricorda non senza ironia L'invenzione del brocca ritenuta evidentemente troppo spericolata ma vedremo come sarà da qui che 5 anni dopo si ripeschi quasi tutti i caratteri progettuali fondamentali della nuova critta poi realizzata potrebbe appartenere a questo stesso momento del processo al concorso della Primavera del 1865 C un altro disegno che ritengo essere il primo di un gruppo di tre da assegnare a Gaetano landriani si tratta di un'idea progettuale assai più semplice un corridoio longitudinale in sostituzione dell'abside romanica occidentale della critta per raggiungere gli avelli Terragni e porvi sopra un altare di questo progetto abbiamo solo la pianta ma alla luce dei due successivi di mano dell' landriani che vi mostrerò Ritengo che l'architetto spingesse per una soluzione conservativa logicamente più rispettosa per mantenere cioè inalterato il Ciborio nella sua quota di imposta originaria che la proposta l' Andriani fosse molto più consentanea agli iniziali sentimenti di Monsignor Rossi lo dimostra una sua lettera del gennaio del 66 il Ciborio non deve essere rialzato e il sacerdote propone Per contro di abbassare il piano presbiteriale circostante al fine di mettere in evidenza la parte delle colonne in porfido nascosta dal piano pavimentale e intim arm mobrey allungando le gradinate all'altare e questo è il progetto avvallato l'8 maggio del 1867 dalla commissione e testimoniato da una pianta dello stesso Rossi e da un bellissimo disegno di Luigi Bisi in realtà con delle varianti progettuali su cui adesso ovviamente non mi soffermo professore di prospettiva all'accademia di Brera e figura di coordinamento della commissione dopo l'uscita dello le cose cambiano Adesso finisco le cose cambiano radicalmente con l'estensione dello scavo del presbiterio davanti all'altare che si compie in quello stesso anno E che frutta Il ritrovamento di molteplici molteplici sarcofaghi in serizzo privi di iscrizioni identificative la convinzione da parte del Rossi condizionato forse anche dalla recente scoperta del presunto sarcofago di ansperto a nordovest dell'altare nel luogo dove era ancora Murata la sua famosa epigrafe funeraria che questi siano i depositi degli arcivescovi sepolti in Sant'Ambrogio da al tempo di Mansueto e in epoca carolingia lo porta a immaginare uno spazio più articolato che oltre a rendere fruibile la confessio sotto l'altare d'oro consenta anche la devozione alle Tombe degli antichi pruli milanesi Ecco che viene così ripresa l'idea di una cripta dotata di una galleria di ambulatorio anulare percorribile e da cui avvicinarsi ai sarcofagi di fatto il progetto brocca del 1865 ma ora affidato alla più analitica mano di Gaetano landriani che stila un progetto pervenutoci in pianta e sezione trasversale la sezione purtroppo fornisce una veduta verso ovest della cripta E dunque da Questi disegni non si colgono facilmente i rapporti di quota con la cripta romanica sembra Ad ogni modo di capire che landriani proponesse di conservare ancora Ciborio e loculi terrani nella loro posizione originaria con la soprastante Arca porfirea e di scavar gli tutto attorno per una profondità di due gradini guadagnando una quarantina di centimetri circa di altezza al deambulatorio lo scavo e la costruzione in cemento idraulico di queste gallerie voltate si compie nel settembre del 9 e subito deve fare i conti con il problema della falda acquifera e con continui allagamenti ma soprattutto con la mancanza di spazio l'altezza della galleria è ancora insufficiente È un luogo impraticabile a camminar VII i vivi e adatto invece a collocarvi avelli di morti come scrive nel settembre del 69 in Ross a gennaio del 1870 il Ciborio viene armato per sicurezza e soprattutto viene rimosso l'altare d'oro per consentire ai muratori di lavorare nell'area ma anche per liberare finalmente L'Arca in porfido e questo il momento in cui viene ripresa anche l'idea che a questo punto sembra piuttosto una necessità di elevare di circa 1 Met il Ciborio per guadagnare spazio e poter realizzare uno scurolo più alto e praticabile Monsignor Rossi Come detto è tutt'altro che sfavorevole a questa proposta sarà contrario invece e lo dichiarerà anche con una memoria scritta alla commissione denunciante con Toni accesi la violazione di una regola liturgica e la cancellazione di una memoria solenne alla rotazione del Ciborio sull'asse longitudinale della Basilica Imposta appunto dalla Commissione forte del parere favorevole niente meno che del grande archeologo Romano Giovanni Battista de Rossi consultato per l'occasione la rischiosissima operazione viene compiuta tra fine luglio e metà agosto del 1870 e al successivo autunno data il terzo e ultimo progetto di questo iter progettuale conservatosi presso l'archivio di Sant'Ambrogio sempre a mio avviso di mano di Gaetano landriani una pianta una sezione longitudinale che mostrano il Ciborio rialzato e raddrizzato le tombe terrane isolate al centro come una sorta di dado reliquiario un deambulatorio con un piano pavimentale molto più basso ora rispetto alla cpta romanica e infine L'Arca in porfido smontata dalla sua posizione originaria è spostata a ovest Qui si vede il disegnino questi disegni sono approvati dalla Commissione artistica con firma di Luigi Bisi del 20 ottobre del 1870 manca ai fini della realizzazione di questo progetto solo un passaggio peraltro fondamentale e come detto forse assai temuto l'apertura dell'arca in porfido apertura che avviene nella notte dell'8 agosto del 1871 i corpi vengono trovati fortuna identificati Verranno poi studiati ricomposti e infine allestiti in una nuova Arca di cristallo anche per la realizzazione di quest'ultima si vorrà ci vorranno anni e si passerà attraverso differenti progetti ma è un'altra eh storia quello che invece è necessario rilevare è come Durante l'esecuzione dello scurolo moderno anche le due tombe terragne vennero smontate e ricostruite 40 cm più in basso fungendo da basamento dell'arca d'argento e Cristallo realizzata dall lomazzi su disegno di Polito marquet Questo è lo stato in cui si trova oggi la confessione Ambrosiana che nulla ha più a che vedere con la stratigrafia documentata da Gaetano landriani e da Fernand darten ci siamo almeno evitati un ulteriore progetto di trasformazione del 1921 anchesso testimoniato da un fascicolo in archivio che mirava ad abbassare anche tutto il piano della cripta sala alla stessa quota del nuovo scurolo con l'obiettivo di creare uno spazio unitario spazzando via davvero l'ultima memoria degli assetti protoman dell'abside concludo vicenda malinconica quella che vi ho raccontato perché ancora sperasse di rinvenire Tracce archeologiche dell'Antico presbiterio sant'ambros siano e al tempo stesso però vicenda che ci permette di guardare alla sorprendente varietà di strategie messe in atto nel corso dei secoli dall'episodio investimento di età carolinge ottoniana con l'altare d'oro e gli Stucchi del Ciborio Ma che registra poi una sottrazione che dura nove secoli e che genera la necessità di una reinvenzione tutta letteraria della memoria della presenza dei santi e infine con monsignor Rossi l'elaborazione di una proposta architettonica completamente nuova che attraverso l'esposizione pubblica dei corpi mai in precedenza verificatasi genera un rapporto devozionale tra Ambrogio e la sua chiesa del tutto in Grazie