Ciao, sono Patrick Sheriff e oggi vediamo il riassunto del quinto capitolo. dei promessi sposi. Fra Cristoforo si trova a casa di Lucia e Agnese dove apprende il motivo del mancato matrimonio e pensa a una serie di soluzioni. Inizialmente ipotizza di far paura a Don Abbondio e farlo vergognare ma sa benissimo che ciò non funzionerà.
In un secondo momento pensa di avvertire e chiedere l'aiuto del cardinale arcivescovo ma sa che ciò richiede molto tempo. Passa in rassegna l'idea di chiedere aiuto ai fratti capi. Capuccini ma dal momento che Don Rodrigo in buoni rapporti con i frati Capuccini sa che anche questa idea non è possibile dunque alla fine decide di dirigersi a casa di Don Rodrigo e parlare con lui della faccenda.
Giunger Renzo che come al solito è iroso, arrabbiato e vuole vendicarsi. Fra Cristoforo lo tranquillizza promettendogli il suo aiuto. e dicendogli di confidare in Dio.
A questo punto Fra Cristoforo torna al suo convento, pranza e si dirige al palazzotto di Don Rodrigo. Prima di accedere al palazzotto deve attraversare il villaggio che sta davanti al palazzotto di Don Rodrigo e questo villaggio è abitato da contadini la maggior parte dei quali sono ex bravi e riflettono nei loro tratti, nei loro visi, nei loro comportamenti il carattere, la malvagità e la prepossessione. potenza del loro padrone.
Giunto al palazzo, Fra Cristoforo si trova davanti a un portone dove ci sono due bravi sdraiati su due panche laterali e affissi al portone inchiodati. vi sono i cadaveri di due avvoltoi. Il frate è subito trattato con rispetto e riverenza dai due bravi in quanto i frati Capuccini erano soliti dare il rifugio a chiunque ed erano soprattutto i bravi a godere della loro protezione.
Entrato nel palazzo 8 di Don Rodrigo, Fra Cristoforo giunge alla sala dove si sta tenendo il banchetto. Qui vorrebbe subito parlare con Don Rodrigo il quale però lo invita prima del loro colloquio a prender parte al banchetto. Nel banchetto ci sono Don Rodrigo, alla sua destra il cugino Attilio, alla sinistra il Podestà e davanti al Podestà vi è la zecca Garbugli e in più tutta una serie di nobili.
Il frate dunque è costretto a prender parte al banchetto in attesa di parlare con Don Rodrigo. Al banchetto si sta discutendo vivacemente su una... questione si tratta di una questione di cavalleria un cavaliere spagnolo ha sfidato a duello un cavaliere milanese e ha inviato questa sfida con un messaggero il quale però non trovando l'interessato ha consegnato la sfida al fratello in tutta risposta quest'ultimo ha bastonato il messaggero il contiattilio sostiene che questa bastonatura è stata cosa buona e giusta mentre il podestà la ritiene un atto villano I due si scontrano in maniera accesa, facendo riferimento ai codici cavallereschi e tirando in ballo anche il tasso, che con la sua Gerusalemme liberata era nel 600 una sorta di guida delle leggi della cavalleria.
Don Rodrigo, per dirimere la questione, elegge come giudice Fra Cristoforo. Fra Cristoforo, costretto a rispondere, sostiene che per lui non devono esserci né messaggeri, né duelli, né bastonature. Una risposta che ovviamente non piace a nessuno dei commensali. A questo punto Don Rodrigo, per cambiare argomento, porta la conversazione sulla lotta di successione che sta avvenendo nel Ducato di Mantova. Il Conte Attilio sostiene che tale lotta si sta per risolvere in maniera...
pacifica grazie all'intervento del papa al contrario il potestà dice che sa da fonti a lui vicine che il secondo pretendente al ducato di mantova sta per essere successore del ducato stesso grazie all'appoggio della corona spagnola e del brillantissimo conte olivare ancora una volta il cugino attilio il potestà si scontrano ferocemente su tale argomento su chi dei due abbia ragione e don rodrigo con un occhiato Marta dice a Intima, al cugino, di star zitto perché Don Rodrigo ha bisogno dell'appoggio politico del Podestà e non vuole che se ne vada da casa sua troppo contrariato. Tutti dunque decidono di brindare alla corona spagnola con del vino fatto portare apposta da Don Rodrigo. E qui emerge anche il servilismo verso la Spagna solo perché la Spagna in quel momento aveva il potere sul Ducato di Milano. Durante il brindisi la zecca Garbugli elogia il vino, il banchetto e la ricchezza di Don Rodrigo e fa un infelice riferimento alla carestia che imperversa fuori dalle mura del palazzotto.
Tutti i commenti... sostengono che la carestia non esista e che invece sia provocata dai fornai che per alzare il prezzo dei loro prodotti nascondono il pane di nuovo il cugino Attilio si scontra col Podestà in quanto il primo sostiene che questi fornai andrebbero impiccati immediatamente senza processo per dare l'esempio mentre il Podestà sostiene che sia giusto che questi fornai vengano sì condannati ma con dei giusti processi. A questo punto Don Rodrigo si alza, si accomiatta dai commensali e invita Fra Cristoforo a seguirlo in un'altra stanza dove appunto i due potranno parlare. Con questo concluso ti invito a seguire l'analisi del capitolo quinto nel prossimo video, lasciami un commento, scrivimi, iscriviti al canale e in bocca al lupo!