Dunque i greci si designavano non tanto come greci, termine che viene usato solo successivamente e forse quando entrano in contatto col mondo romano, ma si designavano come elleni,, ed hellas, ovvero Ellade loro patria. E si designavano quindi in questa maniera dando a se stessi una identità e una unione - però attenzione solo linguistica e culturale, assolutamente non politica né territoriale: come sapete dalla storia greca che sicuramente conoscete o avrete studiato i greci non sono praticamente mai stati uniti ma sono sempre stati divisi in tante chiamiamole città stato ovvero per dirla in greco appunto le poleis, che erano dei veri e propri stati autonomi, alcuni piccoli e deboli, altri molto grandi o comunque forti e potenti. In ogni caso, anche se non avevano questa identità comune dal punto di vista politico e territoriale, loro si sentivano appartenenti a una, chiamiamola, nazione in senso lato dal punto di vista linguistico e soprattutto culturale.
E a questo proposito contrapponevano a se stessi i barbari, cioè tutti coloro che non parlavano la lingua, la loro lingua e che quindi emettevano suoni incomprensibili e a volte appunto sgradevoli. Erano i barbaroi appunto o barbaros al singolare, ovvero colui che dice barbar, che balbetta.
Le prime e antichissime civiltà greche erano due principalmente: la civiltà minoica e la civiltà micenea.
La prima si sviluppa nell'isola di Creta e a lei sono collegati gli antichi e primissimi testi di lineare A, che però erano testi non letterari.
Dall'altra parte invece abbiamo la civiltà micenea, che ha il suo caposaldo e il suo, diciamo, epicentro nella città di Micene e nell'Argolide in generale e che si contraddistingue invece per la cosiddetta lineare B e per i primi testi letterari, ovvero pensate un
po' i omerici di cui parliamo fra poco. A un certo punto, ovvero nel XII secolo, anche la civiltà micenea scompare e comincerà quel periodo di decadenza, di buio, di cui non si sa praticamente quasi nulla, che quindi è chiamato Medioevo, ma Medioevo ellenico, che dura più o meno fino all'VIII secolo, chiaramente. sempre avanti Cristo.
Dall'VIII secolo in poi pian piano comincerà una grandissima ripresa economica e anche culturale fino ad arrivare all'apice del V secolo dove c'è davvero una civiltà molto fiorente, ricca, prospera e anche molto molto sviluppata dal punto di vista culturale e artistico soprattutto nella città di Atene. È in questo periodo che comincia a tramontare la supremazia degli aristocratici e invece cominciano le prime tirannidi, nate non come potere e diciamo predominio della classe aristocratica ma tutt'altro come sintomo di individualismo da parte di alcuni personaggi magari non legati alla sfera aristocratica ma ad altre classi sociali anche se naturalmente sempre abbienti. e si affermano proprio le poleis in questo periodo.
Lasciando stare però la storia greca, dato che non intendo al momento parlarvi più di tanto di storia greca, pensiamo invece alla letteratura e alla lingua greca. Allora, vi avevo detto che riconoscevano una sorta di unità linguistica. In realtà il greco come lo conosciamo noi fin dagli inizi è sempre stato diviso in tanti dialetti che naturalmente avevano delle basi comuni ma che avevano anche delle notevoli differenze l'uno dall'altro.
quali dialetti?
allora ve ne cito alcuni
più importanti abbiamo per esempio
il dialetto ionico, il dialetto dorico, il dialetto eolico, il dialetto attico, quello beotico eccetera eccetera vedete quanti sono? ognuno aveva la sua particolarità linguistica e grammaticale e anche se a un certo punto si riconosce una sorta di Koine linguistica è chiaro che questi dialetti sopravvivono perfino in letteratura, tanto che a parte alcune eccezioni o a parte il fatto che alcuni scrittori appartengono a un popolo e quindi a un dialetto piuttosto che a un altro, però diciamo che a ogni genere letterario corrispondeva un determinato dialetto. Ad esempio il dialetto dorico era tipico della lirica corale di cui vi parlerò, mentre il dialetto eolico era tipico della lirica sima quella monogamica. Se invece pensiamo al dialetto attico, quello era riservato ai dialoghi teatrali, ma soprattutto all'oratoria e alla prosa più matura. Quindi si può dire che ogni genere aveva il suo dialetto, anche se naturalmente, dicevo, ci sono delle eccezioni.
A un certo punto si arriva però a una vera e propria koine linguistica, soprattutto a partire da Alessandro. E poi quando le pole sgreeche divise non esisteranno più ma esisterà un unico grande regno appunto quello di Alessandro Magno che dà unità linguistica anche a questo popolo così diviso e così litigioso. Tornando ai generi letterari come venivano fruiti ovvero il pubblico era orale o c'erano anche i lettori?
Allora è chiaro che all'inizio... si tratta soprattutto di tradizione orale e quindi se anche c'erano dei libri, questi poi venivano fruiti oralmente, ovvero venivano letti al pubblico che quindi ascoltava, era un pubblico di udito. Ma a un certo punto ecco che si afferma anche il pubblico di scrittori, è chiaro che ben pochi sapevano leggere e scrivere e questi pochi appartenevano alle classi alte e quindi si tratta di un pubblico elitario.
Ecco che... la cosa dipende dai generi letterari, ovvero i generi che dovevano essere trasmessi a tutti quanti, a una vastissima popolazione e quindi alle classi meno elevate e meno istruite, per esempio pensiamo all'epica che voleva dire e raccontare delle storie anche se in modo leggendario. molto divertente o ancora pensiamo al teatro che non era assolutamente elitario nell'antica Grecia ma riguardava tutta la popolazione anzi tutti quanti potevano e addirittura dovevano andare a teatro ma farò più avanti un video riguardante proprio il teatro classico quindi epica e teatro avevano una fruizione orale in quanto anche se nascevano come teatro testo scritto è chiaro che poi venivano recitati nel caso del teatro letti o tramandati a voce e quindi ascoltati da un pubblico di uditori nel caso dell'etica invece altri generi come poteva essere per esempio la lirica sia monodica che corale hanno un pubblico elitario ristretto e vengono fruiti quasi da subito come testi scritti da un pubblico quindi di lettori lettori individuali come potremmo essere noi ma come comincia tutto questo come comincia la letteratura greca la letteratura greca comincia con l'epica allora a questo proposito se vi ricordate io ho già fatto dei video proprio di epica mitologia ed epica in cui parlavo dell'epica generale dicendo che cos'è l'epica dicendo in breve i concetti principali dell'epica per esempio spiegando appunto che cos'è l'epos come comincia per esempio il proemio oppure il linguaggio tipico dell'epos ricco di similitudini epiteti patronimici o ancora di cosa parla quindi vi rimando a quei video in cui ho appunto raccontato le parole chiave dell'epica ma ho anche raccontato raccontato qualcosina dei primi poemi epici e quali sono?
Sono naturalmente i poemi omerici e quindi vi rimando anche al video che ho fatto su Iliade e prossimamente farò un video anche sull'Odissea e quindi vi rimando a Omero. Ma a proposito di Omero a lui sono attribuiti non si sa quanto realmente non solo Iliade e Odissea che naturalmente sono i poemi più famosi ma anche qualcos'altro. per esempio gli inni sacri ecco è proprio in un inno che c'è un poeta l'autore dell'inno appunto che si definisce il poeta cieco di chio e quindi omero sull'identità di omero mi fermo qui perché come sapete ancora non si sa nulla però è chiaro che da questa frase si capiva che c'era un poeta appunto cieco che si diceva essere di chio e se la tradizione antica Afferma e conferma tutto questo ovvero riguardo la cecità di Omero appunto e la paternità dei poemi appunto omerici nonché degli inisacri non è vero invece i suoi natali in quanto qualcuno dice che di chi o qualcun altro dice che di un'altra città diciamo che si litigavano la paternità del celebre poeta.
Ma Omero oltre che Eliade, Odissea e Inisacri. Acre dovrebbe essere stato l'autore anche di altri pulmetti più leggeri, più divertenti, più ironici, ve ne dico uno che è il più famoso, la Batracomiumachia, termine difficilissimo, che indica semplicemente la battaglia delle rane e dei topi, magari qualcuno lo conosce perché avendo studiato in letteratura italiana Giacomo Leopardi, altro celebre poeta, avrà appunto letto. l'opera che ha fatto lui a proposito della Batracomio Machia omerica.
Ma non c'è solo Omero nell'epica, c'è anche Esiodo, un altro scrittore molto importante, molto famoso, anche se magari non così conosciuto come il già citato Omero. E di Esiodo, delle sue opere e dei suoi concetti principali della sua poeticevi ciao