Barocco trova il suo massimo sviluppo a Roma con committenze ecclesiastiche comunque reali e nobili, però avrà anche grande successo in Spagna, in Portogallo e in tutte le loro colonie dell'America Latina. Il Barocco ha proprio una funzione scenografica, l'idea è quella di stupire lo spettatore con incredibili illusioni ottiche, trompe l'oeil, arditi scorci prospettici nelle cupole, sulle pareti degli edifici sacri oppure anche negli edifici privati. Insomma, in questo momento nulla deve essere mai semplice. La linea privilegiata è quella curva e possiamo parlare di horror vacui proprio perché in questo momento è tutto molto decorato, ogni spazio viene sfruttato al massimo per inserire quante più figure possibili.
In una superficie architettonica non c'è praticamente nemmeno un piccolo angolino che non sia stuccato oppure decorato con delle cornici dorate oppure con inserti in finto marmo. Il termine barocco viene inventato con intento dispregiativo dagli illuministi e deriva probabilmente dalla parola portoghese barroco oppure barroico in spagnolo che fa proprio indicare un particolare tipo di perla, una perla irregolare, la perla scaramazza bellissima, assolutamente naturale, sempre diversa una dall'altra, però sicuramente non regolare è comunque una perla che suscita stupore, non dimentichiamoci che il barocco è l'arte della controriforma In pratica è una forma pubblicitaria che utilizza la Chiesa Cattolica di Roma per riacquistare i fedeli persi dopo la riforma luterana e quindi è come se fosse un invito, venite nelle nostre chiese perché vedrete degli effetti speciali che vi stupiranno e sarà come venire al cinema, insomma chiaro all'epoca spettacoli e cinema non c'erano, ma entrare in una chiesa barocca nel 1600 era una cosa che veramente levava il fiato. La natura morta Guardate che fino al 1600 nessun artista aveva usato quasi sprecare una tela per rappresentare solo degli oggetti, perché questi sono i soggetti della natura morta.
È un'opera che ritrae un soggetto inanimato come fiori, frutta, verdura, ma anche pesci o selvaggina morta, oppure strumenti musicali, insomma qualsiasi oggetto disposto su una superficie, su un tavolo, su una superficie piana. Ecco, fino a Arcimboldo, che forse è il primo che si avvicina un po'alla natura morta, rappresentando i reverse, che però alla fine sono comunque dei ritratti, quindi rimandano comunque al volto umano, fino a Caravaggio nessuno aveva mai osato fare tanto. Probabilmente Caravaggio aveva realizzato la sua canestra di frutta, che è quello che è considerata la prima natura morta autonoma, quindi soggetto autonomo, mentre prima le nature morte c'erano, ma erano sempre un contorno, magari erano di fianco al personaggio ritratto. oppure appena sul retro, magari in un incredibile mobile pieno, ricchissimo di natura morte, ma il soggetto era sempre la persona.
Ecco, diciamo, il primo esempio appunto di Caravaggio, questa canestra di frutta, probabilmente è stato un po'un esperimento realizzato così in modo autonomo, poi però il suo maggior sostenitore, cioè il Cardinal del Monte, apprezza quest'opera e diventerà proprio molto famosa, diventerà un po'un fenomeno, perché... Sarà un fenomeno principalmente occidentale questa realizzazione di opere morte, però sono anche molto religiose soprattutto in Italia, perché assume davvero delle valenze simboliche, i fiori sono simbolo della purezza ma ci sono anche la fugacità, la caducità della vita umana, la frutta e la verdura se le guardiamo bene non sono sempre perfette, anzi spesso sono un po'baccate, ammaccate, acciaccate, è proprio il messaggio religioso. della caducità della vita. Pentiti pecatore, ricordati che prima o poi la tua vita finirà così come marcisce la frutta e quindi salva la tua anima.
Ecco perché molte volte nelle nature morte troviamo anche dei simboli proprio diretti, c'è il teschio, la vanitas, tutto quello di cui ti sei tanto vantato in vita, in pratica nella morte non ti servirà più a niente. C'è il teschio ma ci sono anche a volte cose preziose come l'oro, i gioielli che da morto non ti serviranno più. e ci sono anche allusioni al tempo, il tempo che passa, quindi la clessidra oppure la candela che appunto si consuma e la candela sia spenta o accesa, anche questo ricorda appunto la vita e la morte.
Allora la natura morta che avrà molto successo in tutta Europa diciamo è soprattutto un fenomeno occidentale, però avrà molta fortuna anche in area fiamminga perché? Perché i fiamminghi sono da sempre maestri nell'uso del colore ad olio. La natura morta permette proprio una pratica di virtuosismi tecnici pazzeschi, cioè in pratica con le nature morti i pittori fiamminghi riescono a dare davvero il meglio di sé, cioè queste brocche d'acqua con riflessa sopra tutto l'ambiente intorno, oppure la perfezione di questo fiore che marcisce e man mano si appassisce, però ricordiamoci che man mano col passare del tempo questi connotati spirituali e simbolici della natura morta andranno proprio via via sparendo e la natura morta diventerà davvero una semplice rappresentazione, spesso gradevole, decorativa, insomma verrà realizzata proprio per abbellire le pareti e non più solo per mandare messaggi, spesso appunto anche molto religiosi. Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio milanese, o forse appunto nato in provincia di Milano da Caravaggio, anche questo non si sa bene, deve la sua fortuna a una sua intuizione, la sua volontà di rappresentare sempre comunque la realtà nelle sue opere. Per la prima volta abbiamo delle figure umane che sono dei ritratti reali, fra l'altro siccome il personaggio insomma frequentava ambienti poco rispettabili.
Molto spesso queste opere faranno proprio scalpore, faranno anche scandalo, perché sono personaggi non sempre per bene e sempre comunque molto riconoscibili. È un tipo di pittura anche particolare, si parla proprio del nero caravaggesco, perché siccome era un pittore che amava proprio la rapidità, per fare prima dipingeva il nero assoluto, cioè quando c'è l'ombra non cercateci dentro niente, perché è davvero nero. Se nel caravaggio c'è del nero vuol dire che lì non c'è dipinto nulla. ha coperto gli spazi per far risaltare che cosa?
Per far risaltare esclusivamente le parti dell'opera che vuole portare appunto alla vostra attenzione. Infatti si parla sempre di luce caravaggesca, la luce caravaggesca è proprio quella teatrale, finta assolutamente, è un po'come se fosse l'occhio di bue, basti pensare alla vocazione di San Matteo dove c'è il raggio di luce che illumina esattamente i personaggi. La scena di sfondo in questo caso è come se fosse una scena teatrale, se ci fate caso non si capisce quasi.
se la scena sia ambientata all'interno o all'esterno, questa finestra potrebbe essere un esterno, però i vetri sono assolutamente non trasparenti, sembra davvero una quinta teatrale, i personaggi sono personaggi biblici, però sono vestiti come i contemporanei di Caravaggio e fra l'altro molto spesso abbiamo detto che sono riconoscibili, una delle sue modelle preferite era una prostituta che utilizzerà anche come modello per esempio la morte della Vergine che farà uno... scalpore, uno scandalo pazzesco, per esempio questa morte della Vergine è un dipinto commissionato dall'ordine religioso dei carmelitani scalzi per una chiesa, però questo quadro viene proprio rifiutato perché innanzitutto non rispetta l'iconografia classica, in genere noi ci aspettiamo la morte della Madonna, dove si vede però la Madonna viva, vivissima, che viene portata in braccio dagli angioletti in cielo, qua no, la Madonna è davvero morta, molto morta, tanto che appunto ha il ventre gonfio, perché? Perché molto probabilmente è morta. Caravaggio si era proprio fermato a vedere un fatto di cronaca reale dove una prostituta era stata ripescata dal Tevere morta affogata, quindi lui la copia esattamente così come era nella realtà. Ovviamente questa idea non viene molto apprezzata e farà molto scandalo, addirittura gli fecero anche causa, anche perché fra l'altro in queste immagini c'è proprio lo scandalo fisico.
Ci sono ritratti piedi nudi fino alla caviglia, ecco le donne dell'epoca giammai facevano vedere le caviglie, questo sta proprio a significare che non ha portato il rispetto dovuto alla Madonna. La scena fra l'altro è molto teatrale, anche in questo caso c'è molto nero proprio per far esaltare i personaggi e c'è questo drappo rosso, molto spesso in Caravaggio troveremo drappi rossi che sono poi quelle che vengono utilizzati come tendaggi del teatro ancora adesso se ci fate caso, perché? Perché in pratica vanno proprio a far risaltare i colori.
In questo caso il drappo rosso viene richiamato dal vestito rosso della Madonna Morta, quindi non è proprio casuale, ma molto spesso troveremo questo accorgimento. Un altro accorgimento di Caravaggio, particolare che si è scoperto solo ultimamente, è che lui non faceva disegno preparatorio, addirittura utilizzava un sistema di incisione con la punta del compasso per sistemare gli spazi occupati delle persone e poi procedeva direttamente con il colore e con il dipinto. proprio per non perdere tempo, per fare quante più cose possibili nel minor tempo possibile.
Bernini, scultore, architetto, scenografo, un po'di tutto insomma. Una delle opere che meglio riescono ad unire tutte queste sue capacità è proprio l'Este di Santa Teresa nella Cappella Cornaro in Santa Maria delle Vittorie a Roma. In questa piccola cappella l'artista riesce a realizzare come se fosse un'opera teatrale. con marmi, poligromi, oro, decorazioni, insomma, rappresenta il momento culminante al centro della scena con la Santa Teresa che viene trafitta da una freccia dall'angelo. Ricordiamoci che l'estasi è il momento in cui la Santa riesce a mettersi in contatto con Dio, quindi è come se fosse morta, però viva nell'aldilà.
E quindi l'aldilà si fa proprio fisicamente presente, alla luce di Dio. la ricopre, la raggiunge e è una luce vera, tangibile, sono proprio delle bacchettine dorate. Tra l'altro l'accorgimento è che sono davvero illuminate di giorno, soprattutto se c'è il sole, perché?
Perché in cima c'è un'apertura nascosta alla vista dello spettatore, un'apertura ovale, è una finestra, quindi lascia davvero passare la luce. Tra l'altro intorno ai lati di questa piccola cappella ci sono due bassorilievi molto importanti, perché sono… due alto rilievi nella parte appunto dei ritratti e basso rilievi nel retro che rappresenta come se fossero due palchetti teatrali con dei ritratti dei committenti. La famiglia Cornaro sta assistendo alla messa in scena di questo momento religioso in modo anche un po'distratto, se ci fate caso un po'parlottano fra loro, un po'guardano la scena e sono proprio lì presenti fisicamente come spettatori di questo spettacolo teatrale.
che è in pratica un po'il riassunto dell'arte barocca che deve impressionare lo spettatore mettendo anche in scena delle opere anche un po'vistose, in questo caso fra colori dei marmi, colori dell'oro, decorazioni, è veramente un'immagine molto piena. Bernini, scultore, realizza Apollo e Daphne, è quasi uno scatto fotografico, in pratica ferma, blocca il momento. durante l'inseguimento, c'è Apollo che insegue Daphne, Daphne scappa, la ninfa chiede poi aiuto a Zeus che la aiuterà con un'idea geniale, cioè trasformarla in pianta di alloro e questo è proprio il momento in cui Apollo la raggiunge e lei si sta trasformando immediatamente con i piedi che diventano radici e le braccia che diventano i rami della pianta. In questo momento il piede di Apollo è sollevato da terra, ci sono i capelli al vento, anche il telo che lo ricopre sui fianchi è svolato. proprio per aumentare la sensazione di movimento e fra l'altro lei è in una posa decisamente scomoda e innaturale perché è un po'a spirale, ricordiamoci è la linea curva che spesso torna nelle opere di questo periodo barocco.
Fontana dei quattro fiumi, in pratica la fontana viene realizzata come basamento per innalzare e esporre meglio un obelisco egizio realizzato sotto l'imperatore Domiziano. Questa fontana rappresenta in pratica i quattro fiumi dei continenti conosciuti all'epoca, per cui abbiamo il Gange, il Nilo, il Danubio e il Rio della Plata. Ogni statua, che sono delle statue che raffigurano proprio delle persone, sono enormi, in marmo bianco, alte quasi 5 metri, ogni statua è comunque riconoscibile per qualcosa, ad esempio il Nilo ha la testa velata. perché all'epoca non erano conosciute ancora le sorgenti del Nilo e quindi non potevano vederle.
Ecco perché il Nilo ha proprio una figura con gli occhi bendati. Però abbiamo anche per esempio il Danubio, il Danubio è rappresentato come un omone dai tratti vichinghi. Abbiamo invece il Gange che ha in mano un remo perché il Gange era navigabile e quindi sono riconoscibili ad esempio anche gli argenti del rio della Plata, un sacchetto di monete d'argento.
Non ci sono solo figure, ma ci sono anche moltissimi animali, alcuni mostruosi e anche piante come palme, molto scenografiche. Si potrebbe girare intorno più volte e scoprire ogni volta un animale, un segreto o qualcosa di diverso, anche perché ricordiamoci che è una fontana davvero funzionante, quindi con tutta la parte idraulica perfettamente progettata, tanto che ad esempio alcune statue, come per esempio un delfino, una specie di pesce marino enorme, Alla bocca spalancata non è un caso perché è un escamotage per recuperare l'acqua e reindirizzarla poi nella parte da dove invece uscirà da altre bocche. In questa entra, da altre parti invece verrà fuori appunto a gesto come una normale fontana dell'epoca.
Diciamo subito che è posizionata davanti alla chiesa del Borromini. Ricordiamoci che Bernini e Borromini insomma pare fossero molto nemici all'epoca e quindi... La leggenda popolare vuole che gli occhi del fiume Nilo siano bendati per non vedere la chiesa del nemico davanti. E'davvero una leggenda anche perché è nata prima la fontana e dopo hanno realizzato la chiesa del Borromini.
Bernini, architetto, viene incaricato dal Papa di realizzare un sistema di accoglienza per i pellegrini che ormai iniziano a visitare San Pietro sempre più numerosi e quindi progetta una piazza. enorme che rappresenta un po'le braccia allargate, le grande braccia della chiesa che accolgono proprio i visitatori e la testa della chiesa sarebbe poi la cupola di San Pietro, mentre il colonnato a quattro file di colonna, di colonna realizzato dal Bernini, rappresenterebbe proprio queste braccia e sono anche fra l'altro un eventuale rifugio in caso di pioggia, quindi insomma c'è anche un utilizzo molto pratico, ma c'è anche una specie di segreto. perché è realizzata con dei calcoli prospettici geometrici assolutamente perfetti, nascosto infatti in un punto fra i San Pietrini, quindi del pavè della piazza, c'è un particolare punto, se vi posizionate lì e guardate le… le colonne del colonnato si allineeranno perfettamente e quindi potrete vedere in pratica il resto di Roma attraverso, invece camminando e muovendosi le colonne fanno quasi da cortina, cioè chiudono come se fosse una persiana e non si vede all'esterno ma si vedono solo le colonne della piazza e quindi l'ambiente diventa quasi più nascosto, più privato.
Francesco Borromini, architetto svizzero. Realizza svariate chiese, quelle di cui vi parlo sono appunto sempre a Roma e una è proprio dedicata a San Carlo Borromeo, quello che era il vescovo di Milano e viene rinominata San Carlino perché è piccola, ha piccole dimensioni, nasce proprio con un'esigenza di risparmio perché i fratti committenti non sono un ordine ricco, quindi si vogliono una chiesa ma senza spendere troppo, insomma la cosa è proprio dichiarata. E quindi si fa in dimensioni piccole e soprattutto con un materiale molto semplice, c'è anche un tipo di decorazione che è sicuramente più economico. Però certo rispecchia la scelta religiosa dei frati che quindi puntano alla povertà e più alla spiritualità insomma che ha la ricchezza terrena ma il risultato non è certo povero anzi basti pensare appunto a queste statue in esterno, alle linee curve che spesso tornano appunto fra converse e concave ed è sempre questa linea curva che è protagonista dell'arte barocca e lo è anche nell'altra chiesa di Borromini che è Santivo alla Sapienza.
davvero piccolo perché è un punto di costruzione che è incastrato fra palazzi e cortili già esistenti, per cui Borromini si inventa questa forma triangolare e la cupola all'esterno invece è un tamburo circolare appunto articolato su linee convesse che si chiudono proprio in cima con una lanterna ma facendo tutta una spirale ed ecco che torna nuovamente la linea curva addirittura spirale che continuiamo a vedere sotto varie forme. proprio tipica dell'arte barocca. In questo periodo, quindi nel periodo barocco, nasce anche la pittura di genere, che in pratica presenta delle scene di genere.
Sono scene quotidiane, tratte proprio dalla vita normale di tutti i giorni, sono mercati, persone che fanno faccende domestiche, sono interni, oppure feste, però con persone mediamente non nobili. La pittura di genere rappresenta proprio un'idea di genere minore. viene considerata per secoli inferiore proprio per valore alla pittura che era quella storica e religiosa. Infatti i grandi committenti non sono proprio interessati alla pittura di genere, che avrà invece un notevole successo tra la borghesia e i mercanti, ecco perché spesso quindi le scene di genere sono realizzate in misure piccole. Tra l'altro viene anche molto commerciata e avrà molto successo nei Paesi Bassi.
In Italia il primo pittore in assoluto ad aver dipinto una scena di genere è stato Annibale Carracci che rappresenta il mangio a fagioli, cioè una persona che non è ufficialmente nessuno, non è un nobile, non è sicuramente il committente e viene rappresentato in un momento molto quotidiano, molto normale e ne farà anche altro, rappresenterà anche le macellerie, dei negozi dell'epoca, le botteghe dell'epoca e in Olanda il massimo esponente invece fu Vermeer, il pittore della luce olandese, se ci fate caso tutte le pitture di Vermeer sono assolutamente silenziose con questa luce freddissima e rappresentano sempre degli interni della media borghesia olandese che per noi oggi sono anche utilissimi perché sono come delle piccole fotografie della quotidianità dell'epoca, come si viveva all'epoca? Basta guardare un'opera di Vermeer oppure appunto del Carracci, una scena di genere, basti pensare anche più sul tardo come periodo. al pitocchetto che è il pittore milanese, infatti la sua opera potete trovarla a Brera, che rappresenta i pitocchi, i poveretti e questo diventava quasi una forma un po'religiosa, cioè si acquisto opere di poveri perché mi ricordo che devo anche fare del bene, è come una scelta un po'religiosa e quindi rappresenta in questo caso il ragazzo col cesto, un ragazzino normalissimo che sta andando a vendere la sua mercanzia al mercato, sicuramente non è il committente, sicuramente non è un nobile. e sicuramente fa parte però appunto della scena di pittura di genere Diego Velázquez, Las Meninas, cioè le damigelle, le damigelle d'onore è un'opera molto particolare, non si può neanche riuscire a definire bene il soggetto perché potrebbe essere un ritratto ufficiale ma anche un autoritratto, una scena di genere è un ritratto domestico, infatti un altro suo titolo è proprio il quadro della famiglia quale famiglia?
La famiglia reale ovviamente Ma qua il pittore si autoritrae, sulla sinistra, al lavoro, davanti a un'opera enorme e quindi qua sta mandando un messaggio, attenzione sono un pittore al quale hanno commissionato un quadro enorme e quindi vengo anche ben pagato perché ovviamente un quadro di queste dimensioni richiedeva anche un'ingente somma investita. e quindi già manda il primo messaggio. In più l'ambiente non è una stanza qualsiasi, certo è il suo studio, ma è il suo studio privato all'interno del Palazzo Reale di Spagna e si capisce che è il palazzo perché sullo sfondo c'è proprio una porta aperta con un dignitario di corte vestito anche molto in ordine, insomma molto elegante che sta salendo delle scale e quindi fa capire che è un palazzo molto grande, quindi un salone reale dedicato a diventare lo studio di Velázquez. I soggetti che ci sono in primo piano sono molto ben riconoscibili, al centro c'è proprio l'infanta Margarita, di fianco il fratello, il principe che sta giocando con il bastino reale, c'è il cane di corte, ma ci sono appunto anche le damigelle che danno poi il titolo all'opera, che stanno cercando di allietare la principessa magari annoiata.
C'è anche una nana, perché tutto quello che poteva servire per divertire i principi andava benissimo, all'epoca che quindi viene anche rappresentato. Ma guardate che appena dietro sulla destra un po'in ombra troviamo anche una suora e un frate e sono proprio il simbolo della fede cattolica alla quale dichiarano proprio totale adesione e appoggio i reali di Spagna e quindi diventa anche un'opera sicuramente politica. Ma guardate un attimo i quadri sullo sfondo, alcuni sono anche riconoscibili, sono di autori importanti perché ovviamente questo era il salone del palazzo. e ci sono proprio delle opere di Rubens, ma sono molto in ombra. Solo un piccolo quadro al centro è decisamente più chiaro, ma è un quadro e uno specchio, perché se fosse uno specchio allora vorrebbe dire che Velázquez davanti a sé si ritrova due persone ben riconoscibili e riflessi in quel piccolo specchio, cioè i reali di Spagna, in pratica il re e la regina.
Oppure quello è un piccolo quadro illuminato un po'in modo diverso e il vero soggetto del ritratto siamo noi. perché no potrebbe essere anche questo è proprio un gioco di punti di vista.