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Transizione dalla Società Feudale ai Comuni

Il passaggio da una società di tipo feudale a una più dinamica società cittadina è graduale. Nel corso del XIII secolo l'economia si basa ancora prevalentemente sull'agricoltura, in continuità con il passato. Nuovi elementi, sia politici che culturali, intervengono però a complicare il quadro. In Italia il sistema comunale, che nel secolo precedente si era sviluppato fino ad entrare in contrasto con il potere imperiale, entra in crisi. Gli scontri tra comuni e tra fazioni, uniti alla contesa tra papato e impero per il controllo della penisola, logorano le forze delle comunità urbane. Nella prima metà del secolo, il progetto imperiale di Federico II di Svevia coinvolge sia il meridione, dove dà vita a un regno centralizzato. e dall'intensa attività culturale, sia le città settentrionali, che affronta con fortune alterne. Anche il suo successore Manfredi tenta di imporre la supremazia imperiale, inserendosi nelle lotte tra comuni. Ma altre potenze ne frenano i progetti, mentre il Sud Italia viene diviso tra Angioini e Aragonesi, il particolarismo comunale continua a contrapporre le varie realtà del centro-nord. Nel frattempo, le repubbliche marinare, Amalfi, Pisa, Genova e Venezia, si sviluppano in una competizione reciproca e nelle crociate bandite contro l'Islam, gli interessi papali si incrociano con i giochi di potere dei potentati europei. La cultura del 200 è ancora fortemente dominata dall'influenza della Chiesa. ma accanto ai monasteri si diffonde, grazie agli ordini mendicanti dei francescani e dei domenicani, nati all'inizio del secolo, il modello del convento, punto di partenza per un'azione di assistenza sociale e di operosa frequentazione della comunità secolare. Legati alla spiritualità cristiana sono anche alcuni tra i primi testi letterari in volgare italiano, documentati a partire dall'inizio del XIII secolo. Nello stesso periodo, una ricca produzione poetica sul modello della lirica provenzale fiorisce nella corte siciliana di Federico II. In un siciliano illustre, raffinato e omogeneo, poeti che sono anche funzionari del governo inventano forme metriche, come il sonetto, che si emancipano dall'accompagnamento musicale. La loro eredità sarà raccolta in ambiente comunale. soprattutto in Toscana, dove i canzonieri meridionali vengono copiati e rielaborati.