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Civiltà Etrusca e Scambi Culturali

Abbiamo accennato in varie occasioni al fatto che nel mondo antico il Mediterraneo è uno straordinario contesto di scambio, di intrecci, di incontri che innescano fenomeni culturali di grande importanza. La storia dell'arte può essere un terreno molto rappresentativo per comprendere la complessità di questa comunicazione. che si rivela facilmente non solo attraverso la circolazione dei manufatti, per esempio oggetti greci che giungevano in Etruria attraverso le reti commerciali, ma anche nella semplice imitazione di modelli iconografici e di linguaggi comuni, di linguaggi espressivi comuni, per così dire.

I due esempi che stiamo vedendo, un vaso dall'Ibagione greco, cioè un recipiente che veniva usato per bere in Italia, contesti rituali risalente al V secolo a.C. ed una scultura funebre etrusca appaiono straordinariamente simili. Entrambi infatti rappresentano due spingi accovacciate e chiaramente si ispirano ad uno stesso repertorio iconografico. Teniamo anche presente però che molto spesso nelle tombe etrusche noi troviamo autentici capolavori della pittura vascolare greca. come nel caso del vaso François che è stato rinvenuto a Chiusi o dell'Olpe Chigi che è stato trovato invece a Veio.

Cioè splendidi vasi dipinti che oltretutto sono giunti a noi proprio grazie al fatto che nella cultura etrusca essi erano ritenuti di eccezionale preziosità e dunque furono collocati nei corredi funebri di personaggi di alto rango. Questo legame con il mondo greco è molto importante per comprendere la natura aperta della civiltà etrusca. Certamente le due popolazioni erano in competizione reciproca, ma come spesso avviene nella storia, la condizione di concorrenza politica e commerciale, e il tema di fondo evidentemente era il controllo dei mari e dunque delle vie di navigazione, non impediva, anzi favoriva...

gli scambi di modelli e la circolazione degli oggetti. Per il resto il mondo etrusco rimane per molti versi ancora misterioso, ma se sono incerte le origini di questa civiltà raffinatissima che comincia ad affermarsi nella penisola italica sin dall'VIII secolo a.C., sono moltissimi i reperti archeologici che ci sono pervenuti e numerosissime sono le informazioni che sino ad oggi siamo riusciti ad accumulare. Sappiamo che quella etrusca fu una cultura principalmente urbana, certamente molto legata alla lavorazione dei metalli e anche alla pratica della navigazione. Era molto articolata la loro mitologia, molto complesse erano le pratiche funebri, che portarono gli etruschi a costituire necropoli molto estese, nelle quali le tombe spesso presentano non soltanto corredi molto ricchi, ma anche cicli pittorici di grande bellezza e complessità iconografica.

Ricorrono i temi naturalistici, scene come per esempio momenti di caccia o di pesca, ma anche la rappresentazione di animali, ma assai articolato è anche il loro immaginario religioso che li porta a confezionare una mitologia popolatissima e fortemente segnata dal timore dell'aldilà. Per certi versi la cultura etrusca rappresenterà un riferimento importante per l'arte dei romani. La sensibilità realistica e l'attenzione per il ritratto, la pianificazione urbanistica degli abitati e l'uso dell'arco sono alcuni degli esempi più significativi.