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Regina Elisabetta I: Storia e Eredità

Dio salvi la regina! Dio salvi la regina! Dio salvi la regina! Dio salvi la regina! Lo so, lo so, questo è solamente il corpo di una debole donna inerme. Ma dentro c'è il cuore e il coraggio di un re! E di un re d'Inghilterra per Giunta! Buonasera, la storia che vi raccontiamo stasera è quella di una donna che ha contato molto nell'Europa del Cinquecento. Una donna che sfuggendo a tentati, complotti e veleni è riuscita a regnare sull'Igilterra per oltre mezzo secolo, avviando il paese a diventare una grande potenza. Elisabetta I. Io vi assicuro che non v'è alcun regnante che possa amare di più i suoi sudditi. né alcuno il cui amore possa rivaleggiare con il mio. Non esiste alcun gioiello, per quanto raro e prezioso possa essere, che io anteponga a questo gioiello. Intendo il vostro amore. È una storia che comincia qui al castello di Huxle, non lontano da Londra, e di cui oggi rimane soltanto la parte centrale, ma che è impossibile ricostruire nelle sue parti mancanti. grazie ai disegni dell'epoca. Era un grande castello in origine, che il padre di Elisabetta, Enrico VIII, aveva sequestrato i beni della chiesa e adibito a residenza dei suoi tre figli, nati da vari matrimoni. In questo splendido isolamento, serviti da un esercito di camerieri, educati da precettori, da maestri di danza e da teologi, Elisabetta e i suoi fratellastri si preparavano a una successione al trono molto movimentata. Ed è proprio qui, un giorno di novembre, mentre Elisabetta sta leggendo sotto un albero, che un altro personaggio le porta la notizia, che è diventata regina d'Inghilterra. È ancora giovane, ha solo 25 anni, ma ha già alle spalle un passato burrascoso. La sua ascesa al trono, infatti, è il punto d'arrivo di una serie di avvenimenti drammatici e violenti. A quel tempo torture, sbudellamenti e teste tagliate erano la norma. Racconteremo stasera la storia di questa straordinaria regina, grazie a delle ricostruzioni filmate, dei documenti, e allo sceneggiato interpretato da Helen Mirren, l'attrice che vinse il premio Oscar per l'interpretazione dell'altra Elisabetta, quella attuale, l'attuale regina di Inghilterra, che proprio per lo sceneggiato che... stiamo vedendo anche vinto il prestigioso Golden Globe. Dov'è il conte di Lester? Trovatemi Lester! Era una donna forte, dura, più scaltra di quanto i suoi nemici pensassero. Aveva i capelli rossi come il padre, il grande Enrico VIII. Grande soprattutto di dimensioni, era una vera forza della natura. Alto 1,90 m, noto anche per sfidare i suoi amici. chiunque nella lotta libera Enrico VIII era diventato famoso soprattutto per le sue sei mogli di queste due le aveva fatte decapitare era infatti un tipo che non andava molto per il sottile quando una moglie non gli piaceva più la cambiava o la eliminava e forse questo punto è utile entrare un po'in questa foresta di mogli di Enrico VIII e di figli con una animazione un po'creativa perché ci permette di capire meglio non soltanto da dove viene Elisabetta, ma anche come andavano le cose a quel tempo. Dopo essere stato sposato per vent'anni con Caterina d'Aragona, dalla quale nasce la prima figlia, Maria, ottiene che il matrimonio venga annullato rompendo i rapporti con il Papa, e dichiarandosi lui stesso capo della Chiesa d'Inghilterra. Può sposare così la seconda moglie, la tanto desiderata Anna Bolena, dalla quale nasce appunto Elisabetta. Ben presto Anna Bolena viene accusata di adulterio e di stregoneria e finisce sul patibolo dove le viene tagliata la testa. La terza moglie, Jane Seymour, molto amata, gli dà finalmente un figlio maschio, Edoardo, ma muore poco dopo di parto, un parto avvenuto con il taglio cesareo. La quarta moglie, Anna de Cleve, arriva dal Belgio, è una principessa alta e poco attraente, Enrico VIII ne rimane deluso. La considera più una sorella che una moglie e la mette da parte. Subentra a quel punto una quinta moglie, la diciassettenne Caterina Howard, molto sexy, anzi troppo, viene accusata di avere vari amanti e anche lei finisce decapitata. La sesta e ultima moglie, Caterina Parr, è una vedova tranquilla che riesce a sopravvivere alle intemperanze e ai cambiamenti di umore di Enrico VIII. Da queste sei unioni nascono dunque soltanto tre figli, non molti per l'epoca, a quel tempo i matrimoni erano molto più prolifici. Di questi tre figli, tutti nati da matrimoni diversi, Elisabetta è la meno titolata per la successione al trono. La precedenza va al figlio maschio, anche se è il più piccolo. Infatti, dopo la morte di Enrico VIII, è Edoardo a salire al trono all'età di soli nove anni. Ma ben presto si ammala di tubercolosi e pochi anni dopo muore nel 1553. Gli succede la sorellastra maggiore, Maria, che diversamente da Edoardo è cattolica, e avvia subito una feroce repressione nei confronti degli anglicani, meritandosi il poco ambito appellativo di Maria la Sanguinaria. Fuoco! In questo periodo turbolento anche Elisabetta viene sospettata e imprigionata. Ma pochi anni dopo, Maria, sentendosi lei pure prossima alla morte, si rappacifica con la sorellastra e lascia a lei l'eredità del trono. Tra i tanti doveri di un sovrano c'è anche quello di lasciare naturalmente alla casa reale un'erede al trono. Quindi bisogna che Elisabetta si sposi e che abbia dei figli. Però lei, con un pretesto o con l'altro, rinvia sempre questo. E a un certo momento i ministri cominciano a preoccuparsi perché se Elisabetta dovesse morire senza lasciare Eredi al trono, l'Inghilterra rischierebbe di cadere nuovamente in sanguinose lotte di potere e anche in nuovi conflitti religiosi. È tutto come dovrebbe essere maestà. Grazie dottor Lopez. Sua maestà è ancora perfettamente in grado di avere figli. Virgo intacta. Grazie, dottor Lopez. Quindi possiamo procedere con il matrimonio. Se vogliamo credere al suo dottore. Se fosse troppo vecchia per avere figli, mio signore, il matrimonio... Non avrebbe senso. Ci si sposa solo per avere figli? Per contemplare la possibilità di un erede e null'altro. C'è qualche altra ragione per non prendere contatti con Ducatangiu? La politica, la religione, il tempo. imperamento. In realtà c'è un uomo che Elisabetta ama, ma non è adatto a lei perché non è di sangue reale. È il conte di Leicester, uno scudiero di corte addetto alla sua persona. Quello in cui ci troviamo è proprio il castello del conte di Leicester, in parte diroccato. Ora baciami, Bess. Elisabetta subisce certamente il fascino di quest'uomo, ma ha con lui uno strano rapporto da sovrana innamorata, dove si intrecciano tenerezza e autorità. Andatevene via, prima! Ma che vi impegni? Avrei voglia di farlo ora con le mie stesse mani! Allontanatevi dalla mia vista! Desiderio, ma anche controllo dei sentimenti. Elisabetta gli ha chiarito più volte che non potrà mai sposarlo. Il conte a sua volta non vuole che Elisabetta si sposi. Teme di perderla e probabilmente anche il suo ruolo a corte. È un rapporto che va avanti per molti anni e in modo anche abbastanza ambiguo perché non si sa fino a che punto si sia spinta la loro relazione. Quello che si sa è che Elisabetta non solo lo ha sempre vicino a sé a corte, ma si reca più volte nel suo castello a Kenilworth. Il conte di Leicester ristruttura il castello per la regina Elisabetta che viene qui in quattro occasioni e riadatta un settore delle torri appositamente per lei. La sua suite comprende tre camere, di cui una esclusivamente riservata al piacere della danza, di cui Elisabetta si dilettava. Oh, quante ore voi e io abbiamo sprecato a danzare. Non vi ho sprecato, Bess. Ogni danza... valeva l'attesa di una vita. Esiste ancora un bel portale che introduce in un'ala del castello non diroccata dove è conservata una testimonianza del passaggio di Elisabetta con le sue iniziali vicine a quelle del conte di Leicester. I ministri di sua maestà però, più che ai sentimenti, debbono pensare alla successione al trono e sono preoccupati. Per 19 anni, vostra maestà, questo consiglio vi ha implorato di assicurare la vostra successione col matrimonio. Avete rifiutato tutti i pretendenti, ma adesso... Io non dico che non mi sposerò mai, Lord Burleigh. La questione da affrontare è con chi semmai. La Spagna è... la minaccia. La nostra unica speranza è di dividere le potenze cattoliche, mettere la Spagna contro la Francia. Un'unione con la casa regnante di Francia servirebbe appunto a questo. Anjou, quale fratello del re di Francia? Posso rammentare a questo consiglio? Non credo. che benché egli si opponga ai palesi interessi spagnoli nei Paesi Bassi, il duca d'Anjou rimane un cattolico. È cattolico ma non esagitato, mio signore, anzi obbediente. Mi dicono pregherà in un angolo se glielo chiediamo. Ed è stato amico della causa protestante in Francia. Ha persino avuto una conversazione privata con Mastro Walsingham, che li mangia i cattolici. Vi attendono in Parlamento, maestro. Elisabetta si rende conto che ormai deve decidersi. è consapevole del rischio che comporta il fatto di essere una regina single, perché rappresenta una preda molto ambita, infatti porta una corona di cui molti cercano di impossessarsi attraverso il matrimonio o magari anche attraverso l'omicidio o persino con lo sbarco di un corpo d'armata. C'è anche il problema, come abbiamo sentito, che la scelta del marito che dovrà regnare al suo fianco non deve compromettere la tregua che si è creata tra cattolici e protestanti. Infatti un marito troppo schierato sull'uno o sull'altro fronte potrebbe rompere questo equilibrio delicato. Il candidato suggerito dal primo ministro, cioè Tukatanju, effettivamente potrebbe essere una soluzione. Certo non sarebbe un matrimonio d'amore, ma quest'uomo, si chiede la regina, fisicamente sarebbe perlomeno presente. Visto che solo voi fra i miei consiglieri avete incontrato questo duca d'Anjou, che mi dite di lui? Della sua religione, maestà, della sua politica, della sua sincerità oppure del suo sostegno ai protestanti olandesi? Non intendo del suo aspetto, Mastro Walsingham. Potrebbe essere di mio gradimento? Non saprei dirvelo, signora. Ebbene, è di aspetto piacevole oppure è orrido? È capace di servire le donne? È capace. è fedele soltanto al Papa non è orrido mia signora ma non è neanche bello In realtà il duca era tutt'altro che bello, aveva il volto deturpato dal vaiolo. Dopo lunghe trattative, un'imbarcazione arriva a Londra risalendo il Tamigi e a bordo c'è il duca Danciucco. Oh signori, perché queste facce lunghe? Prepariamo un matrimonio o è un funerale quello che ci aspetta? È il momento dell'incontro. Jean de Signe, aiutante capo del barone de Saint-Marc e anche favorito del duca d'un jour. Soyez le bienvenues, monsieur, dans notre pauvre pays, si plein de protestants misérables. Enchanté, madame. Il mio padrone era ansioso di vedervi. Je lui dissi, monsieur, la reina attend. Moi-même je suis un peu anxieuse, cher monsieur. Dite-moi, quando arriverà il duc? È già su questa barca, madame. Ma cos'è? È qui con un travestimento, vostra maestra. Ho il piacere di presentarvi Sua Altezza François, Duca d'Alessandre d'Anjou, fratello del più cristiano frere Enrico III, re di Francia. Sono molto lieta di darvi il benvenuto, Messie. Non posso muovermi, Madame. Sono appagliato dalla vostra bellezza. Elisabetta ha forse trovato l'uomo che potrebbe essere al suo fianco. Infatti una delle ragioni per non sposarsi finora era stato il timore di perdere il suo ruolo di sovrana. Poi i mariti delle regine finevano spesso per prevalere e prendere il potere. Ma questo duca francese le pare un personaggio gentile, rispettoso e tutto sommato governabile. Decidi quindi di invitarlo a palazzo in occasione di un ballo. Oggi sarebbe un po'strano vedere al Quirinale o a Palazzo Chigi ministri e altri funzionari impegnati in una gavotta, ma nelle corte dell'epoca la danza saltellata faceva parte del cerimoniale. Il duca d'Anjou assiste, non visto, al ballo di corte. Non mi ha consentito di danzare con lei, e io compro, non sono ancora un familiare. Ma questo è necessario? Il primario addirittura questo? Devo uscire velato come i saraceni fanno uscire le mogli. Ufficialmente messi voi non siete qui. Sfortunatamente il conte di Lestre non è l'unico protestante. Ah, sei miserabile pei. Date il benvenuto a sua grazia il duca d'Anjou Egli è membro della casa reale di Francia e noi lo riceviamo con benevolenza come pretendente alla mia mano e al matrimonio Sono molto lieto di essere il benvenuto alla corte inglese Più forte A grado l'accoglienza formalmente cortese, diciamo così, il Duca d'Anjou viene visto dei nobili protestanti con sospetto, anche se moderato, è pur sempre un cattolico, e temono che in qualche modo possa riavviare. aprirsi la questione religiosa, perché il Cinquecento è proprio il secolo in cui si verifica in Europa con Martín Lutero la spaccatura del mondo cristiano, una spaccatura che non è soltanto dottrinale. Professor Barbeo, buonasera. Buonasera. Lei riuscirà in due minuti a farci un quadro sintetico della situazione? Non è tanto semplice, ma ci proviamo. Allora, cosa succede? In pratica succede che Martin Lutero, pochi anni prima della nascita di Elisabetta, aveva cominciato a criticare certi abusi della Chiesa Cattolica. Però questo movimento di protesta diventa rapidamente qualcosa di più. Diventa una nuova interpretazione del cristianesimo, che demolisce alcuni aspetti fondamentali della fede cattolica. Quali? Lei sostanza, sì. Si rifiuta l'autorità del Papa, si rifiuta l'idea di una chiesa gerarchica con i vescovi, i sacerdoti, il celibato. Si rifiutano quelle che i protestanti considerano superstizioni come il culto dei santi, il culto della Madonna, il purgatorio. In pratica per i protestanti il fedele è solo davanti al suo Dio ed è lui responsabile della sua salvezza. Quindi è una religione molto più rigorosa, diciamo. Il rapporto con Dio è quello più impegnativo. Certamente, più diretto. E questa spaccatura religiosa è una cosa che non è possibile. religiosa, però si riflette anche nella politica, nella contraposizione tra stati in Europa. Sì, perché si scatena un odio ferocissimo fra cattolici e protestanti, ciascuno convinto di aver ragione, naturalmente, che gli altri bruceranno all'inferno e quindi i paesi europei si spaccano su basi religiose. La Spagna, il grande impero spagnolo sostiene il Papa, l'Italia sostiene il Papa, rimane cattolica, invece nel nord prevale la riforma protestante, in gran parte della Germania, in Olanda. E l'Inghilterra invece le cose sono un po'a metà strada. Sì, dal punto di vista politico l'Inghilterra è un paese protestante, rifiuta l'autorità del Papa nel modo più assoluto e i cattolici sono chiamati i papisti, proprio per sottolineare che loro servono un padrone straniero. Però dal punto di vista religioso la chiesa anglicana rimane abbastanza vicina a quella cattolica. Tutto era cominciato con il famoso annullamento di matrimonio che Enrico VIII aveva chiesto al Papa per poter sposare Anna Bolena. Di fronte al rifiuto del pontefice, aveva proclamato se stesso capo della chiesa e decapitato il vescovo che si opponeva insieme ad altri religiosi. Nasceva così la chiesa anglicana. Enrico VIII aveva colto l'occasione anche per chiudere tutti i monasteri e vendere le loro proprietà. Quando Elisabetta sale al trono, dopo l'esperienza di Maria la Sanguinaria, che aveva restaurato il Cattolicesimo, eredita una situazione estremamente delicata, che deve gestire con grande prudenza per evitare che si riaccendano i fuochi delle lotte religiose. La sua scelta è quella di non schierarsi. Con lei ritorna l'anglicanesimo, ma con una adeguata libertà di culto. La religione, afferma Elisabetta, è una cosa privata, non è nostro compito aprire la finestra sull'anima. E sostituisce i vescovi. anziché bruciarli vivi. Ci sono però i puritani che sono un po'gli estremisti dall'altra parte, quindi è una situazione abbastanza complessa. Certamente, certamente i puritani sono estremisti che vorrebbero allontanarsi... ancora di più del cattolicesimo e Elisabetta li perseguita perché non vuole gente scomoda. Tutto questo spiega bene le difficoltà che incontra questo matrimonio con il duca di Anjou. Devo chiedervelo. Avete intenzione di prendermi come marito? In tutta coscienza? Eccomi. Sapete bene che durante il vostro soggiorno qui... Madonna, io sono ansioso quanto voi di evitare le tirannie di quanti hanno troppe certezze nella religione. Ma io sono un cattolico e il vostro è un popolo protestante. Non ho ancora visto aperte dimostrazioni d'odio per me, ma... Se ciò non fosse possibile, sappiate che io vi capirò. Credo vi siate reso conto del sentimento che ho iniziato a provare per voi. Scusatemi, fermo! Ho chiesto al conte di Lester di non importunare vostra maestà, ma... Vostra maestà, ho... Vostra grazia. Perdonatemi, non avevo idea che foste qui, ma sono in possesso di un documento che vostra maestà dovrebbe vedere. Istruzioni sull'arte del corteggiamento, forse? Chi lo ha scritto? Non c'è alcun nome, maestà. Ho pensato che doveste vederlo, già che... Cos'hanno scritto esattamente? Avanti negli anni, come ella è. Oh, vai a... La nostra regina non ha necessità di legarsi a un curioso individuo francese per nascita, papista per professione e ateo per conversazione. Uno strumento della Francia di incerte... Questo è un gravissimo insulto al nostro regale ospite e alleato. Torneremo subito a Whitehall e faremo sì che l'autore di questa lordura sia trovato e punito. Ve ne do la mia parola, messie. L'autore del libello è un puritano, un certo Stavs. Elisabetta è furente, vuole che venga subito impiccato. Ma i giudici obiettano che non si può ammazzare qualcuno solo per aver espresso delle opinioni. E Elisabetta insiste perché almeno gli venga tagliata la mano destra e vedendo che i giudici sono esitanti li spedisce in prigione e ordina lei stessa la mutilazione. Una decisione che le provoca però una perdita di immagine e di popolarità. Questo Stabs è colui che ha scritto il pamphlet. È solo un cane ed io i miei cani li tengo a catena. Mi sembra alquanto rispettabile. La folla è silenziosa. Agli inglesi non piace la pubblica tortura? Di solito è il loro modo preferito di passare un pomeriggio. Ho fatto ciò che ho fatto per amore di sua maestà. In quanto inglese, io la amo oltre ogni cosa. Dio salvi la regina! Sollevo qui la mano di un vero inglese che ama il suo paese e la sua regina! Mi ama tanto da insultarmi come molti uomini. Mi par di intuire che il popolo non ha molto questo matrimonio. Allora la regina... non ama molto il popolo. Questo episodio e soprattutto le reazioni popolari all'idea di avere come sovrano accanto a Elisabetta un cattolico francese fanno sfumare definitivamente le possibilità del matrimonio. Il duca Danajou quindi se ne rientra in Francia e Elisabetta dà addio all'unico candidato che avrebbe volentieri sposato e al quale si stava già affezionando. Non si sposerà mai più e regnerà per tutti i 45 anni da sola, con mano ferma e affrontando giorno dopo giorno tutti i rischi della situazione, compresi gli attentati organizzati contro di lei. Grazie infinite per la vostra musica. Maestro. Un degno ornamento per la nostra corte. Mi confondete. Vedete? Un uomo può essere un buon cattolico e anche un buon inglese. Non ha lo stesso tempo, maestà. Portatelo via. Portatelo via! Ora siete al sicuro, maestà. Per me, grazie. Vedete? Siete al sicuro, maestà. Siete al sicuro. Non qui, maestà. Fate largo, fate largo! Come ha fatto? Il fatto è ventadelo, sono qui. Chi è? Basta così. Chi ti ha mandato ad uccidere la regina? I francesi? I spagnoli? Il papa a Roma? Chi? Aspettate! Aspettate! Ottimo, hai qualcosa da dire? Di attentati la regina Elisabetta ne subirà diversi tra il 1581 e l'84 e in un certo senso erano i regicidi a quell'epoca proprio l'alternativa alle elezioni. perché era un modo per cambiare il potere colpendo una singola persona che concentrava su di sé tutte le prorogative e si creava l'occasione per una svolta attraverso l'ascesa di un nuovo sovrano. Ma chi era il mandante dell'attentato? Il metodo più sbrigativo per saperlo era quello di torturare l'attentatore e gli strumenti non mancavano. Il Cinquecento è uno dei secoli in cui l'inventiva umana si è più applicata nella fabbricazione di macchinari e di attrezzi per convincere le persone a confessare, magari a confessare anche reati mai commessi. canaglia che ha attentato la vostra vita è stata messa alla ruota e sembra probabile che la cosiddetta regina di Scozia abbia sollecitato l'aiuto degli spagnoli contro di voi con la benedizione del papa probabile probabile voi dite è mia cugina Mastro Wollsingham non è stata confinata da noi non è sorvegliata da guardia al nostro comando Abbiamo prove certe che sia coinvolta in questo attentato quel giovane, la nominata. È stato a lungo il fulcro di simili cospirazioni, maestà. Ma chi è il reale mandante di questi complotti? Se gli spagnoli volessero un cattolico sul trono d'Inghilterra, maestà, la cugina cattolica della regina d'Inghilterra apparirebbe come la scelta più ovvia. Non ho chiesto una lezione sulla mia pericolosa cugina, Maria. Se mai avessi il desiderio di dimenticare la mia cara, cara cugina, il consiglio sarebbe sempre lieto di rammentarmela. A quel tempo Inghilterra e Scozia erano due regni separati con due sovrani diversi. Ma le vicende storiche di quel periodo avevano reso i rapporti tra i due regni sempre più intrecciati e conflittuali, al punto che Maria Stuarda era considerata, ed era di fatto, una regina dimezzata. La regina di Scozia, la grande rivale della regina Elisabetta, è Mary Stuart o Maria Stuarda, come viene chiamata in italiano. Durante il suo primo anno di vita stabilisce numerosi primati, per così dire. In effetti, pensate che ad appena una settimana di vita eredita tutto il trono scozzese per via della morte del padre, Giacomo V. Arrivati a nove mesi, nove mesi di vita, viene addirittura incoronata. Immaginare questa cerimonia con Lord Livingstone che la prende, la porta in braccio con un incedere solenne fino al trono. Ovviamente ha solo nove mesi di vita. Viene seduta e lui si mette dietro e la tiene seduta, ferma, per dare così un'apparvenza di regalità. Ma non è ancora una sovrana, è una bambina, anzi ha pochi mesi di vita. E quindi quando viene spogliata per l'unzione con l'olio consacrato scoppia a piangere per il freddo. Comincia così l'avventura di una regina molto sfortunata. Oggi si possono ancora ammirare la corona, la spada e lo scettro usati per la sua incoronazione. Pensate, sono le più antiche insegne regali del Regno Unito. La corona rappresenta davvero la Scozia in tutti i sensi perché tutto quello che vedete infatti viene dalle sue terre, l'oro dai fiumi, le perle sono di acqua dolce e provengono dal fiume Tegno. Dai monti e dai sedimenti invece provengono le ametiste e le pietre preziose. La spada invece è di fabbricazione italiana ed è stata donata da un papa, Giulio II. Anche lo scettro è di fattura italiana, ma è stato donato da un altro papa, Alessandro VI, e ha una bellissima sfera trasparente di cristallo di rocca. Nella simbologia reale, la spada rappresenta il potere e lo scettro la giustizia. All'età di sei mesi Maria Stuarda viene promessa in sposa all'erede del famoso Enrico VIII, Edoardo VI, e per convincere tutti il re inglese attua il cosiddetto corteggiamento rude, cioè attacca la rete. attacca la Scozia con le proprie truppe e la regina bambina, Maria Stuarda, deve mettersi in salvo. Viene presa dalla madre e scappano in Francia e lì viene organizzato un nuovo matrimonio, questa volta con il Delfino di Francia, ma non soltanto. subito, è ancora troppo giovane e bisognerà aspettare quasi 16 anni. E per tutto questo tempo in Francia Maria Stuarda riceve un'educazione di altissimo livello e poi a 16 anni finalmente sposa il delfino. Sono nozze fastose e per l'occasione viene utilizzato un enorme cannone che ancora oggi si può vedere, il famoso Mons Meg, davvero all'avanguardia per l'epoca, pesa 6.000 kg ed è in grado di sparare proiettili dal pesante. peso di 150 chili. Pensate che il colpo utilizzato, il proiettile sparato con la salva di giubilo verrà ritrovato addirittura a tre chilometri e mezzo di distanza. Finalmente nel 1559 Maria Stuarda diventa regina di Francia e di Scozia. È una regina giovane e bella, ma sfortunata. In effetti questa condizione dura appena un anno. Suo marito, il re Francesco secondo muore ad appena 16 anni a causa di un'emorragia cerebrale. E così Maria rimane vedola a soli 18 anni, un altro dei primati di questa regina. Maria Stuarda torna in Scozia, ma il clima è cambiato. cambiato, è diventato ostile. In effetti i protestanti si sono rafforzati e lei è una regina cattolica, quindi deve muoversi con molta astuzia e lo fa saggiamente. Non appoggia apertamente la fazione cattolica e al contrario nomina suo consigliere persino il capo dei protestanti. Ma c'è un altro problema. In effetti sulla scena c'è un'altra protagonista ed è proprio Elisabetta I. Le due sono cugine, ma sono anche delle grandi rivali, perché Maria Stuarda rivendica proprio il trono d'Inghilterra e fa un'abilissima mossa. Sposa un nobile inglese e dà alla luce un figlio maschio, un erede, e questo spiazza completamente Elisabetta I, che invece è nubile, senza figli. Questo bambino nasce proprio qui a Edimburgo, all'interno di questo palazzo reale, quindi oltre una di queste finestre viene alla luce quello che sarà il suo figlio. sarà il futuro re. Lo sappiamo oggi. Allora però nessuno lo sapeva. E salirà al trono col nome di Giacomo VI. Tutto sembra andare per il meglio, ma la gioia di Maria Stuarda dura poco. Da questo momento infatti comincia una serie incredibile di tragedie. Il marito inglese, geloso, fa uccidere un suo figlio. Suo presunto amante, David Rizzio, o Riccio, era infatti un consigliere italiano. Poco dopo è il marito a morire, anche lui ammazzato. Lei allora si risposa una terza volta con uno scozzese, il conte di Botwell, il quale a sua volta viene ucciso. Maria Stuarda viene accusata di omicidio, ma riesce a fuggire in Inghilterra. terra e qui viene arrestata e imprigionata e contro di lei vengono prodotte delle lettere che proverebbero la sua premeditazione. In realtà si tratta di una scusa per poter mettere definitivamente fuori gioco Maria Maria. Maria Stuarda per questo, Maria Stuarda viene esiliata, imprigionata in un castello pensate per due decenni. Ed è proprio in questo lungo periodo che si creano le premesse per il tragico epilogo di questo braccio di ferro fra le regine cugine. Intanto si delinea meglio la mappa dei nemici di Elisabetta. Tra loro ci sono in particolare il re Filippo II di Spagna, che tenterà addirittura un'invasione dell'Inghiterra, e lo stesso pontefice a Roma. Maestà, Sir Francis, notizie da Roma. Non buone notizie allora. Sua santità, vi ha dichiarata eretica, vi ha scomunicata e ha detto che per un buon cattolico uccidere voi non è omicidio. Vi prego maestà. Vogliamo toccarvi maestà. Questo significa che devo restituire il complimento e trucidarli non appena li vedo? Questo significa che sua santità intende mettere un cattolico sopra il trono d'Inghilterra. Dovrà farne scendere me. Ci sono persone pronte a servirlo, maestà. Filippo di Spagna è sempre desideroso di eseguire la volontà papale. Non sa neanche allacciarsi le scarpe senza una dispensa papale. Quindi possiamo aspettarci un suo colpo, signore. Oppure potrebbe agire servendosi delle sue amicizie più vicine a voi, vostra cugina Maria. E vorreste che io agissi? Colpire, colpire, colpire ancora, eh, Francis? Quando l'occasione lo richiederà, signore, allora colpirò. Elisabetta a questo punto decide di porre fine alla sua imparzialità in materia di religione e di essere meno tollerante nei confronti dei cattolici, sottoponendoli a ritorsioni, specialmente la... dove sente ad ore di sollevamenti o di complotti. Di fatto diventa il capo del partito protestante in Europa e andrà in soccorso dei ribelli olandesi e degli ugonotti francesi con una politica tesastra. sfiancare la Spagna. La Spagna era la grande potenza dell'epoca, paragonabile agli odierni Stati Uniti e controllava un impero coloniale formidabile con ricchissimi traffici commerciali. Elisabetta sa di avere anche in casa una spina nel fianco, appunto la cugina Maria Stuart, cattolicissima e proprio per questo alleata della Spagna. Ci sono sospetti nei suoi confronti di combattere con la spagna. complotti di tradimenti. Elisabetta cerca comunque di evitare il peggio. Speriamo che un dolce ragionamento la faccia ragionare sulla sua irragionevolezza, poiché entrambi sappiamo, mio signore, che qualsiasi altra strada condurrebbe mia cugina alla morte e la diretta conseguenza sarebbe una guerra con la Spagna, alla quale la povera Inghilterra è mal preparata. L'Inghilterra di Elisabetta, con poco più di 4 milioni di abitanti, è ancora ben lontana dal divenire una grande potenza coloniale. Gli unici domini inglesi si trovano in Irlanda, dove la situazione non è assolutamente sotto controllo. La cattolica Spagna di Filippo II, con una popolazione prossima ai 10 milioni di abitanti, è la grande potenza all'apice del suo splendore e amministra il Portogallo, le Fiandre, l'Italia Meridionale, la Sicilia, il Ducato di Milano. Ma la potenza iberica va ben oltre i confini europei. Con Filippo II viene fondata la colonia della Florida. Sotto il gioco spagnolo ci sono anche il Messico, l'America Centrale, le Antille, il Venezuela e il Perù. Da quando Filippo II è diventato re del Portogallo, la Spagna controlla anche il Brasile e le colonie portoghesi in Africa e Asia. Proprio in questo periodo vengono colonizzate le Filippine, che devono il nome al sovrano spagnolo. La popolosa d'Europa con circa 19 milioni di abitanti ha interrotto l'esplorazione del Nord America a causa delle lotte religiose che la dilaniano all'interno. Le sette province unite, di cui l'Olanda è la più importante con appena due milioni di abitanti, per lo più protestanti e in lotta con la Spagna per l'indipendenza, si avviano ad organizzare una fitta rete di presidi commerciali tra Africa e Asia, tra i quali spiccano l'occupazione del capo di Buona Speranza, in Sudafrica, e Java, in Indonesia. Nel luglio del 1586 le cose precipitano. Viene infatti intercettata dai servizi inglesi una lettera in codice in cui Maria Stuarda approva un complotto per uccidere la riserva. regina Elisabetta. Nella congiura sono coinvolti sei giovani gentiluomini e la messa in opera del piano risulta imminente. Maestà abbiamo intercettato una lettera in codice della cosiddetta regina di Scozia Serentoni Babington, una copia dell'originale e qui la trascrizione. Qui, leggete. L'affare è stato ben preparato, le forze sono pronte ad agire, sia all'interno che all'esterno del regno. Fra poco arriverà il momento per i sei gentiluomini di procedere con l'omicidio della regina. Mi aveva dato la sua parola. Una prova certa che cospira contro di voi, signora. Come avete avuto questa lettera? Abbiamo qualcuno dei nostri tra i suoi fidi e se sì è uno schema ordito da lui o da lei. Sono stati questi signori ad avvicinarla e lei ha consentito al loro piano e dato il suo incoraggio. Questa è una prova inconfutabile che vuole la vostra morte. Come voi volete la sua, Sir Francis. L'avete già condannata alla forca, vedo. O è stata la regina Maria a fare questo disegno? Non c'è alcuna bugia o contraffazione in ciò che vi ho sottoposto, signora. E anche se significa tirarci l'ira della Spagna, dico che bisogna occuparsi di lei. Non mi muoverò con precipitazione, signore. Gli spagnoli hanno costruito navi in questi anni e noi non ne abbiamo da opporgli. Non mi muoverò troppo presto. I sei gentiluomini che fanno parte del complotto vengono identificati e imprigionati. Elisabetta è terribile nei loro confronti. All'epoca chi si rendeva colpevole di tradimento veniva impiccato, non soffiato. solo, ma dopo la morte veniva sviscerato, evirato e squartato. Ebbene, Elisabetta vuole che il supplizio sia ancora più violento. L'impiccagione infatti sarà solo rituale e il boia dovrà sbudellarli quando sono ancora vivi davanti alla folla. E così avviene. Per i primi due condannati è una scena atroce e insopportabile. La stessa regina Elisabetta si rende conto di aver ecceduto e gli altri congiurati verranno fatti morire subito per il picagione e i loro corpi poi fatti a pezzi dal boia. Rimane il problema di cosa fare con la regina Maria Stuarda. Se è lei che ha ispirato o approvato il complotto, deve essere processata. Il primo ministro non ha dubbi in proposito. La regina Maria deve essere sottoposta a processo. Processare una regina consacrata, signore, non è questione di poco conto. Maestà, noi dobbiamo procedere. Come si danno da fare, miei sudditi, se si tratta di vedere una regina cadere in basso? Se deve essere fatto, allora che sia fatto. Sì, la decisione è giusta. Però voglio che sia fatto con rispetto per la giustizia del procedimento. Tutta l'Europa ci osserva, miei signori, e aspetta di vedere come tratteremo la mia spergura cugina cattolica. In nomine Patris, et te fili, et te spiritus acti. Sono una regina consacrata, dunque non soggetta alla comune legge d'Inghilterra. Madame, in Inghilterra un principe che commette un crimine è soggetto alla nostra legge. Preferite essere processata in vostra assenza, signor? Non sono soggetta a questa legge. Questa legge, e preferirei morire mille morti piuttosto che dichiararmi tale e quindi processabile. Ma continuate pure, già che vi vedo assai determinati. Questa lettera a Serentoni Babington... È falsa! Non rischierei di far naufragare la mia anima, complottando la morte della mia cara cugina. Cara, certo, sì. Tuttavia abbiamo prove sicure che è di vostra mano e consegnata da voi. Quindi è stata giudicata colpevole. Da un giusto processo, maestà. E sia i lord che i comuni chiedono umilmente a vostra maestà di applicare la condanna a morte per lei. Questa decisione crea una profonda crisi di coscienza in Elisabetta per tante ragioni, soprattutto perché non vuole versare il sangue di una sua cugina prima, che è figlia della sorella di suo padre. Lo considera un gesto... contro natura. E poi ci sono anche ragioni politiche, intanto perché la sua immagine di regina ne soffrirebbe nel compiere un'esecuzione che verrebbe vista più come un delitto che come un atto di giustizia. E fine e non ultima la ragione di Stato, perché decapitare la regina cattolica di Scozia, per di più consacrata, rischierebbe veramente di scatenare un conflitto armato con la Spagna o addirittura il tentativo di uno sbarco in Inghilterra. I giorni passano e Elisabetta continua a rifiutarsi di firmare l'ordine di esecuzione, ma è messa sempre più alle strette. Sia i Lords che i Comuni hanno sottoscritto una petizione perché la condanna venga eseguita. Quello è il suo ordine di esecuzione, manca solamente la mia firma, Mastro Davidson. Quando per l'ennesima volta le portano ad affermare l'ordine di esecuzione, finalmente si decide a farlo. mille tormenti. Ecco, è stato facile. Sarà decapitata a Fothering e non voglio più sentirne parlare. Per le modalità della morte che le siano accordati privilegi spettanti e chiedi sangue reale. Io non voglio saperne più niente, ma qualcuno dovrà venire a riferirmi quando tutto sarà finito. Alcuni storici ritengono che Elisabetta, pur firmando la sentenza, avrebbe inteso tenere sospesa l'esecuzione, in attesa di trovare una qualche via d'uscita ed evitare il peggio. Ma i ministri e lo stesso conte di Leicester pensano diversamente e decidono di far eseguire subito la condanna. Perdonatemi signora. Spero che voi possiate mettere fine a tutti i miei affanni. L'esecuzione di Maria Stuarda è un momento molto straziante. La regina cattolica si comporta con dignità di fronte alla morte, ma non le viene concesso un prete cattolico e le viene persino tolto il regno. rosario per affrontare quest'ultimo momento della sua vita, una inutile crudeltà. In questo tipo di esecuzione l'abilità del boia era molto importante per fare in modo che un solo colpo di scure fosse sufficiente e evitasse sofferenze. Nel caso di Maria Stuardi invece il boia sbagliò e fu necessario ripetere il colpo di scure per ultimare l'esecuzione. La regina Elisabetta ancora non sa niente di quello che è avvenuto, nessuno le ha detto che Maria Stuarda sarebbe stata giustiziata. Si è preferito agire a sua insaputa in modo da semplificare le cose. Ma ora chi si prende l'incarico? di andargli a rodire. Il primo ministro e il conte di Leicester si assumono questo difficile compito. Ah, vuol dire che è tutto fatto? Sì, nel modo più orribile. Vado da lei. Io attendo qui. Ditele che ci sono. Oh, Sir Francis, non vi avevo visto! Vi prego, non smettete, maestà. Che cos'è? Qualcuno si è sposato? Credo che invece qualcuno sia morto, maestà. Chi è morto? Una cerrima traditrice, maestà. Maria di Scozia. Oh mio Dio! Non può essere! È colpa vostra! No! Lester! Dov'è il conte di Lester? Trovatemi Lester! Lester! Perché non potevate fermarli? In piccolo Davidson avete sentito? E anche voi, se vi farete ancora venire, portatelo via! Questo è il vostro Robin! Portatelo via! Oh mio Dio! Mesh! Fatevi da parte! Per Elisabetta è un vero trauma. Da un lato si rende conto che la ragione di Stato richiedeva l'esecuzione di Maria Stuarda, faceva parte delle regole del tempo ben stabilite. I traditori dovevano essere giustiziari. E per questo aveva firmato. D'altro canto però prova orrore per la decapitazione di questa sua consanguiglia. Ma c'è anche un'altra ragione. Elisabetta, dicono gli storici, aveva tentato fino a... fino all'ultimo di aggirare l'esecuzione e quindi di sfuggire alle proprie responsabilità, cercando qualcuno che la uccidesse prima del patibolo. Ma non c'era riuscita. Ora sa che deve affrontare le conseguenze di questa morte. Ci sarà la guerra. Filippo di Spagna si muoverà per vendicarla. Dobbiamo essere forti entrambi noi. E già che l'amicizia è più duratura dell'amore e più forte dell'amore Dobbiamo essere amici Sempre Sempre Ed effettivamente la Spagna si sta preparando per invadere l'Inghilterra. L'ambasciatore di Spagna lo annuncia chiaramente prima di abbandonare Londra. L'ambasciatore spagnolo, Don Bernardino. Poiché i nostri emissari di pace sono stati richiamati dalla Spagna, vedo che ve ne andate. Ho dato il mio addio alla regina eretica. L'omicida di sua cugina Maria. Quando la nostra flotta arriverà, lei sarà arsa viva con tutti gli altri eretici. E ci sarà un'altra regina in Inghilterra. Voi stesso, magari. Mi renderete conto per aver parlato della regina in tale guisa? Signore! Calmatevi signore. Dunque, il conte di Leicester avrà il comando delle forze di terra. Stanzieremo l'esercito a Tilbury, dove probabilmente attraccherà il duca di Parma. Abbiamo pochissimi uomini addestrati da contrapporgli. Speriamo che stavolta facciate meglio contro di lui che in Olanda, Robin. Grazie, maestra. Drake? I loro vascelli sono troppo pesanti, maestra. Li inseguiremo da Lisare. Chi parla è Francis Drake, il famoso corsaro a servizio della regina, che è stato mobilitato per combattere le navi spagnole. E'stato suggerito che vostra... maestà si trasferisca in un posto più sicuro. Potete anche nascondervi in una tana se volete Lord Burleigh. Io intendo essere lì ad incontrarli, si arriveranno. Un centinaio di navi. E così Elisabetta decide di porsi lei stessa in prima linea, accanto alle truppe, per far capire che la regina non ha paura degli invasori e che è vicina ai soldati. Mio amato popolo! Soldati poco addestrati e male armati, ma che si sentono rincuorati dalla presenza della loro sovrana. Io sono venuta fra di voi, come vedete in questo momento, non per mio diporto o distrazione, ma risoluta nel cuore, nel calore della battaglia, a vivere o a morire fra tutti voi, a offrire per il mio Dio, per il mio regno e per il mio popolo il mio onore e il mio sangue. Anche, anche nella polvere! Ma la vera battaglia si combatte sul mare, nella manica. È essenziale infatti respingere, fermare le navi spagnole prima ancora che avvenga lo sbarco e quindi è nel mare che si gioca il destino dell'Inghilterra. Siamo nell'estate del 1588 quando l'Inghilterra è sotto la minaccia della potenza spagnola. Il re di Spagna, Filippo II, infatti, stanco delle continue scorribande dei corsari, in particolare di Drake, e soprattutto dopo l'attacco inglese al porto di Cadice, decide di invadere l'Inghilterra. Tra l'altro, eliminare Elisabetta I significa anche riportare il Cattolicesimo sull'isola. Il piano di Filippo II è quello di sbaragliare le navi inglesi e poi di sbarcare le truppe, se volete, in una specie di sbarco in Normandia alla rovescia. Ma i soldati non stanno a bordo delle navi, si trovano sul continente, lungo le coste dell'Olanda, e aspettano. Si tratta di 17.000 uomini al comando di un alleato italiano, il duca di Parma, Alessandro Farnese. La flotta spagnola, composta da 130 navi e 33.000 uomini, Elisabetta dispone di 60.000 uomini, col vento a favore si avvicina. Ma gli inglesi attendono a Plymouth. Quando il vice ammiraglio Drake viene infatti avvisato, mentre sta giocando a bocce, dirà con calma a Serafica c'è tutto il tempo per finire la partita e anche per vincere la battaglia. Drake conosce perfettamente sia la pesantezza dei galeoni spagnoli, sia l'agilità, la velocità delle proprie navi che sono molto snelle, ma soprattutto ha grande conoscenza di quel tratto della manica, dopo anni di navigazione. Diciamo che giocava in casa e ha sfruttato al meglio il fattore campo. Le navi inglesi aspettano l'alta marea, ma gli spagnoli non attaccano subito Plymouth. Se l'avessero fatto, avrebbero certo inferto un colpo mortale agli inglesi. Ma forse gli spagnoli confidano troppo nella propria forza. E con l'alta marea le condizioni mutano e l'armada si trova addirittura circondata dalle agili navi inglesi. L'armamento inglese è migliore grazie soprattutto alla colubrina, cioè un cannone dotato di una maggiore gittata. Gli spagnoli tuttavia reggono l'attacco. Ma il contrattacco dell'armada fallisce a causa delle correnti e dei brulotti, cioè delle imbarcazioni senza equipaggio ma cariche di esplosivo, progettate addirittura da un italiano. Ma lo scontro non ha un vincitore. Il vento diventa sempre più forte e i galeoni non possono avvicinarsi alle coste olandesi per non arenarsi e proprio lì avrebbero dovuto caricare le truppe da sbarco. Il destino della battaglia non è in mano agli amici. ammiragli e agli strateghi, ma letteralmente in mano del clima. In effetti le correnti e un nuovo cambio dei venti spingono i galeoni spagnoli verso il mare aperto, in pieno mare del nord e quindi gli spagnoli sono obbligati a rinunciare all'invasione, a cercare comunque di circunnavigare le isole britanniche e tentare di portare in salvo i galeoni. Passare tra la Scozia e l'Irlanda non è un'impresa facile e in effetti l'ammiraglio spagnolo Ordina tutti di tenersi prudentemente ben alla larga da queste coste, eppure all'improvviso di fronte ai galeoni compaiono delle altissime scogliere e non riescono a fare manovra. È troppo tardi e un terzo della flotta finisce con lo schiantarsi contro gli scogli. Ma com'è stato possibile? Beh, la causa di tutto è stato un errore di 500 km a est rispetto alla rotta prevista. Gli ufficiali spagnoli non hanno tenuto conto della corrente del golfo che li spingeva verso est per almeno 25 mili al giorno. Ma a quei tempi l'azione della corrente del golfo appunto era sconosciuta. Un effetto impercettibile, ma come dimostra la storia dell'armada, davvero fatale. Una quarantina di vascelli spagnoli si fracassano contro le falesie di Scozia e Irlanda e una violenta burrasca dà il colpo finale. Delle nostre, maestà. La inglese! Se ha buone notizie, dovrebbe hissare le bandiere. Bandiere bianche e nere. I vostri colori. E sono issate? Non ancora. Allora? No, sta, ma sta. Più che la forza delle armi o l'abilità degli ammiragli, quindi, sono stati una serie di errori e soprattutto gli improvvisi cambiamenti del clima a determinare la storia e a cambiarla. Da quel momento, infatti, dall'estate del 1588, l'Inghilterra diventerà sempre più una potenza a livello planetario, mentre il Sole comincerà a tramontare sull'immenso Impero Spagnolo. E'abbastanza curioso il fatto, come abbiamo sentito, che una grande flotta arrivi proprio in prossimità dello sparco e poi non riesca a prendere terra, professor Barbero. Eh sì, perché la flotta spagnola aveva i venti contro e queste navi a vela di quell'epoca erano dei... miracoli di tecnologia, però dritto contro vento non potevano andare. Bisogna dire che questa vittoria non viene percepita subito. Ma proprio perché la flotta spagnola non è stata distrutta nella battaglia, anche se poi gli inglesi se ne sono presi il merito. spagnola era quasi intatta e gli inglesi l'hanno vista sparire e aspettavano che tornasse. Per settimane, per mesi hanno aspettato che tornasse e poi invece è arrivata la notizia che la flotta era andata dispersa. Tra l'altro la meteorologia ha influenzato anche altri tipi di operazioni militari, lo sbarco in Normandia per esempio. Certamente, anche lì uno penserebbe che con le tecnologie moderne non sia più importante il tempo e invece hanno dovuto rimandarlo di parecchi giorni aspettando le condizioni favorevoli. I romani invece non hanno trovato resistenza all'epoca, sono arrivati fin quasi a un in Scozia. E sì, è la più grande invasione riuscita delle isole britanniche ma a quel tempo i britanni non navigavano. Napoleone invece è più sfortunato. E sì, Napoleone era convinto di riuscirci, aveva già l'esercito pronto quando gli arriva la notizia che la sua flotta è stata distrutta da Nelson a Trafalgar. E Hitler neppure non riesce. Hitler ha proclamato ai 420 che ci voleva andare ma non ha neanche provato. Insomma, questo isolamento dell'Inghilterra permette a questo paese di svilupparsi internamente ma permette anche poi di espandersi perché le navi sentono un'espansione anche coloniale. Sì, fino al tempo di Elisabetta l'Inghilterra era una piccola potenza e il grande impero coloniale era la Spagna. Invece adesso le parti cominciano a invertirsi. L'Inghilterra col tempo spadroneggerà sugli oceani, colonizzerà l'America del Nord. E la vittoria sulla Grande Armada viene celebrata con cerimonio di ringraziamento in tutta l'Inghilterra e anche a Westminster, la splendida cattedrale che da sempre ha accompagnato i grandi momenti della storia d'Inghilterra. e che ancora oggi stupisce per la sua grandiosità. Ci si sente davvero piccoli camminando all'interno di Westminster. Il soffitto qui è alto 34 metri, più di un palazzo di 11 piani. E tutta la struttura è un gioco d'equilibrio di colonnate e di archi che sorreggono da secoli questa immensa cattedrale, anzi questa abbazia che è da sempre direttamente dipendente dalla corona britannica. Sono mille anni che qui vengono incoronati tutti i re e le regine e da sei secoli viene sempre usato lo stesso trono, quello di Edoardo VII, che è conservato quasi come una reliquia. Ma Westminster è anche il luogo in cui sono sepolti i grandi personaggi della storia inglese. Accanto alle tombe reali vi sono infatti quelle di scienziati come Newton e Darwin, di musicisti come Handel. di scrittori come Charles Dickens, di esploratori come Livingstone o anche di attori come Lawrence Oliver. Westminster insomma non è solo un luogo di culto ma anche un pantheon dei migliori spiriti del paese, un luogo in cui la nazione riconosce se stessa e le sue tradizioni. più alte. Comincia per Elisabetta un periodo nuovo. Ormai il trono non è più sotto la minaccia di invasione. I nemici interni esistono sempre ma il suo potere si è ora consolidato e anche i conflitti di religione si sono supiti. Non si parla ormai più di matrimonio, anche perché gli anni stanno passando. La morte del conte di Lester ha creato un grande vuoto nel cuore di Elisabetta. Ma ben presto qualcun altro lo colmerà. Per nascondere le rughe usa un trucco sbiancante composto da chiara d'uovo, gusci in polvere e borace. Comincia ora il momento di maggior splendore del suo regno, un periodo in cui rifioriranno le arti, le lettere, il teatro. Anche gli abiti riflettono la magnificenza di questo periodo magico della storia inglese, che sarà ricordato proprio con il suo nome, il periodo elisabettiano. Diversi oggetti originali dell'epoca sono conservati qui al Victoria e Albert Museum di Londra ed hanno anche l'idea della ricchezza degli arredi di quel tempo, come questo monumentale eletto, molto decorato e dipinto nella parte interna. Chiudendosi dentro i tendaggi era come stare dentro una scatola e proteggersi meglio dal freddo. Nelle vetrine si trovano alcuni gioielli che risultano proprio essere nel catalogo degli oggetti preziosi dalla regina come questo bracciale in oro con rubini e zaffiri realizzato in India Ci sono anche dei deliziosi ciondoli, come questo a forma di libro, per contenere delle preghiere. O quest'altro a forma di nave, molto di moda in Inghilterra nel momento in cui l'espansione sui mari era in pieno. E qui c'è una cosa curiosa, un'incisione della regina Elisabetta. La regina si lamentò moltissimo di come l'artista l'aveva raffigurata, mettendo in evidenza il suo grande naso e la sua età avanzata. Nelle vetrine c'è anche un paio di guanti, molto ricamente decorati, e una saliera. Il sale era un lusso e veniva presentato in contenitori d'argento cesellati. Infine un prezioso virginale, uno strumento musicale utilizzato molto probabilmente dalla regina appassionata di musica. Ma la ricchezza di Elisabetta consisteva anche nella grande quantità di palazzi. Possedeva 60 tra castelli e residenze di vario tipo, sparsi un po'ovunque. Tra questi c'era il castello di Windsor, dove Elisabetta andava solo d'estate, considerandolo troppo freddo d'inverno. Questo castello custodisce oggi un altro tesoro appartenente alla famiglia reale, una straordinaria collezione di disegni di Leonardo da Vinci. In particolare i famosi disegni anatomici, una collezione unica al mondo di un valore inestimabile. E a tutti corse un brivido nella schiena quando nel 1992 scoppiò un violento incendio nel castello che distrusse un'intera ala del palazzo. Fortunatamente i disegni di Leonardo si salvarono. Tra i tanti castelli che Elisabetta possedeva, uno dei favoriti era quello di di Hampton, a una trentina di chilometri da Londra, dove ci troviamo ora. Era una magnifica residenza che il padre, Enrico VIII, aveva fatto restaurare spendendo cifre astronomiche. All'epoca era considerata una delle più belle residenze d'Inghilterra e era usata come rappresentanza anche per impressionare gli ambasciatori di passaggio. Nelle stanze c'era l'acqua corrente, fatta arrivare da oltre 5 km di distanza. C'erano anche i campi da tennis, naturalmente si giocava in un modo un po'diverso da oggi. Eppure il bowling. Il castello era circondato da un grandissimo parco di 500 ettari pieno di cervi, di fagiani, di lepri che costituiva una grande riserva di caccia per rifornire in continuazione le grandi cucine reali per i pranzi di corte grandiosi che vi si organizzavano. Le cucine erano attrezzate per servire pasti per 1200 persone, due volte al giorno, e per questo dovevano avere delle dimensioni faraoniche, e infatti si estendevano su 3500 metri quadrati e comprendevano 50 persone. stanza. Qui lavoravano duecento persone, tutti uomini per sbucciare, pelare, tagliare, trituare, rimestare, cucinare, servire e poi ripulire e lavare. Naturalmente tutto funzionava a legna e bisognava in continuazione rifornire non solo i fuochi della cucina ma i tantissimi caminetti del palazzo. La carne non mancava mai sulle tavole, in particolare la selvaggina veniva cucinata nei modi più diversi. Ma c'era anche molto pesce, non solo per il venerdì giorno di digiuno, ma spesso anche per il mercoledì. Il pesce era conservato in barili sottosale oppure arrivava fresco dalla costa con corrieri veloci. Una volta preparata la materia prima, cioè le carni, i pesci e tutto il resto, c'era la parte più creativa del lavoro, cioè la preparazione e la decorazione dei piatti. Per questo lavoravano qui 12 chef e 12 assistenti, che erano un po'gli artisti del gusto, ma anche della originalità delle decorazioni. Si parla di arrosti di pavone rivestiti con le loro piume e le penne o di torte di marzapane ricoperte con sottilissime foglie d'oro vero. Nelle feste si arrivava a servire fino a 10 portate. Moltiplicate per 1200 invitati, questo significava preparare l'equivalente di 12.000 porzioni. Naturalmente tutta questa grazia di Dio doveva essere abbondantemente innaffiata con vino e birra. E infatti le cantine allestite da Enrico VIII erano piene di botti tra vino e birra. 600 botti. Mancava il caffè, ma solo perché non era ancora stato inventato. Dell'epoca elisabettiana esiste un'altra famosa costruzione o fortezza situata proprio nel cuore della capitale, è la Torre di Londra. Oggi è una meta turistica visitata da milioni di persone, ma all'epoca di Elisabetta era una tetra prigione. Una prigione in cui in particolare venivano segregati e anche torturati personaggi sospettati di complotti. La stessa Elisabetta, prima di salire al trono, era stata rinchiusa qui dalla sorellastra, la regina Maria, ma alla fine liberata. Quella che vedete qui era proprio chiamata la porta dei traditori, erano soprattutto dei personaggi. di alto rango che non erano d'accordo con la linea politica e religiosa che venivano portati qui in barca attraverso il tamigi quindi nelle prigioni finivano soprattutto vescovi arcivescovi baroni duchi conti eccetera la cosa La cosa interessante è che questi personaggi venivano trattati molto bene dai guardiani e la ragione era molto semplice, perché se cambiava la linea politica questi signori tornavano al potere, quindi era prudente non inimicarseli. A loro posto arrivavano quelli che avevano perso il potere, che a loro volta erano considerati traditori e che venivano trattati bene dai guardiani per le stesse ragioni. Elisabetta, come possibile futura regina, ebbe un trattamento particolare. Aveva persino il permesso di passeggiare nei giardini. Ma se il tradimento era considerato davvero grave, le cose andavano diversamente per gli imputati. E'qui, alla Torre di Londra, che avvenivano le esecuzioni capitali. Di quell'epoca esistono ancora una mannaia e un cippo. Ed esiste ancora un corpo di guardia, con le caratteristiche uniformi dei guardiani della torre. Conserva il nome antico di Beefeater, cioè mangiatori di buoi. Come mai? È solo un soprannome dato alle guardie della regina, altrimenti denominate Yeoman Warders. Il soprannome deriva dal fatto che all'epoca di Tudor la carne bovina era una pietanza poco comune. E quando a palazzo si tenevano i grandi banchetti, alla fine del pasto i resti della carne venivano distribuiti alla comunità delle guardie del corpo della regina e alle loro famiglie che vivevano all'interno della torre. Costoro erano quindi considerati dei privilegiati e la gente all'esterno della torre cominciò a chiamarli beef eater, ovvero mangiatori di carne bovina. Le guardie della regina avevano il compito di fornire alle persone che erano qui detenute ogni cosa di cui avevano bisogno. avessero bisogno, cibo, biancheria e addirittura la propria moglie. Insomma, ogni desiderio dei prigionieri veniva soddisfatto. Del resto, era per loro anche un privilegio vivere all'interno della Torre di Londra, accanto a detenuti di altissima estrazione sociale, nobili, cavalieri, principi, perché, in fondo, non si trattava di una vera prigione. Questo luogo è diventato oggi un museo, in particolare qui sono custoditi con straordinari sistemi di sicurezza i gioielli della corona. Gioielli che rappresentano una collezione unica al mondo che sono stati raccolti nel corso delle generazioni dai sovrani d'Inghilterra. Nell'ala della torre di Londra conosciuta come Jewel House si trovano i gioielli della corona. Quelli più antichi che erano custoditi qui dal 1303 furono distrutti o venduti durante la repubblica di Oliver Cromwell. La collezione, così come la conosciamo oggi, risale al tempo della restaurazione monarchica di Carlo II nel 1660. Tra i gioielli realizzati per lui spiccano il globo, che rappresenta il dominio cristiano sulla terra, e soprattutto lo scettro in cui sono incastonate 393 gemme, a cui si è aggiunto nel 1910 il diamante Kallenan I. Di oltre 530 carati, conosciuto come la stella d'Africa, il Kallenan I è il più grande diamante tagliato del mondo di qualità. L'altro celeberrimo diamante, il Koh-i-Noor, è incastonato nella corona della regina madre e per tradizione può essere portato solo dalle donne perché per gli uomini sarebbe indice di sicura sfortuna. La corona imperiale, indossata dalla regina in tutte le cerimonie ufficiali, è ricca di gemme leggendarie. Lo zaffiro al centro della croce risalirebbe all'epoca di Edoardo il Confessore, cioè al 1000 d.C. Il rubino del principe nero, cosiddetto dal soprannome di Edoardo di Galles di epoca medievale. Il Callinan II diamante di 317 carati, lo Zaffiro Stuart di 104 carati. All'incrocio degli archi poi in cima alla corona pendono grandi perle a goccia che sarebbero state parte di un paio di orecchini posseduti da Elisabetta I. Poiché è vietato portare i gioielli della corona fuori dal paese, nel 1911 è stata realizzata la corona imperiale dell'India per Giorgio V, che doveva recarsi a Delhi. In questa corona sono incastonati più di 6.000 diamanti. Alla collezione appartengono tra l'altro anche oggetti da liturgia e da banchetto, come la celebre saliera donata a Carlo II dalla città di Exeter, le cui torri possono contenere fino a un'oncia di sale luna, pari a circa 28 grammi. Unica per bellezza e varietà, questa collezione non è considerata una mera raccolta da esposizione, ma un insieme di pezzi ancora in uso dai monarchi. Alla corte di Elisabetta intanto sta crescendo un giovane che appare già come un astro nascente. È il figliastro del conte di Leicester. Era proprio il conte ad averlo presentato alla regina pregandola di tenerlo con sé. Ora che il patrigno è morto, il giovane conte di Essex cerca di mettersi in mostra e provoca a duello un nobile. Qualcosa di turbe? A chi va in vostro favore, a Sir Walter o a Dex? Su, la guardia! Voi approvate i duelli, Frances? Sono proibiti. Sono proibiti. Del resto... come molte altre cose? Sì! Ben fatto, signore! Ben fatto! Sentirà smontare la sua superbia! Andiamo negli appartamenti del conte di Leicester, ma è sì? Sì, sono vostri adesso. Il contino di Essex è giovanissimo, ma ha già le idee chiare. Conquistare l'attenzione della regina vuol dire uscire dall'anonimato della corte, ma riuscire a conquistare il suo cuore potrebbe significare ben altro. A voi piacciono le cose costose e non avete altro che debiti. La differenza di età è enorme, ma anche la sensibilità della regina è grande di fronte ad un giovane bello, intelligente e anche un po'sfrontato. Comincia un rapporto ambiguo che pian piano crescerà. State guardando la mia caviglia, Essex? Beh, vostra maestà ha una caviglia pregevolmente disegnata. E'una figura perfetta. Lo credo. Ho tutta una grata nazione che mi divora da dentro. Anne? Sedete, devo bendare le vostre ferite. Non ho alcun bisogno di voi, dottor Lopez. Elisabetta ormai si sente libera da futuri impegni matrimoniali ed è piena di interessi nella sua vita personale e privata. È una donna colta, legge molto, parla bene francese e anche molto bene italiano. A quell'epoca le lingue straniere facevano parte dell'educazione nobiliare, in particolare delle ragazze. Elisabetta si interessa alla letteratura, alla musica. Suona anche uno strumento che all'epoca era l'antenato del pianoforte, il virginale, che diventerà poi la spinetta e infine il clavicembalo. Ma è anche appassionata di teatro. Ha creato una sua compagnia teatrale e recita lei stessa in alcune rappresentazioni a corte. Nei pressi della cattedrale di St. Paul, vicino al Tamigi, si trova questo strano edificio che vedete qui alle mie spalle. È la fedele ricostruzione del famoso teatro elisabettiano, dove William Shakespeare rappresentò... le sue più famose opere. L'edificio originale andò distrutto nel 600, ma la tenacia di un regista americano, Sam Van Maker, e tante donazioni di privati cittadini e di istituzioni pubbliche hanno permesso di ricostruirlo esattamente come era a quel tempo, grazie anche a tracce archeologiche e antichi documenti. Ed eccoci all'interno del teatro che si chiamava Globe Theater proprio per la sua forma circolare. La cosa che stupisce è che qui non c'è il tetto. È un po'come se la platea si trovasse in un cortile in mezzo a un'altra. un caseggiato dove ci sono dei balconi o meglio dei palchi destinati agli spettatori. Qui nel cortile non ci sono sedie, erano i posti più popolari, la gente doveva stare in piedi, mentre sui lati si sovrapponevano dei palchi dove prendevano posto le classi agiate e anche naturalmente i nobili. Erano chiamate room, cioè stanze. I nobili avevano i posti migliori e si tenevano anche un po'lontani dal popolo che si trovava qui nel cortile. Qui potevano appiggiarsi quasi mille persone e le cronache raccontano che durante le giornate affose e calde il profumo che si elevava dal cortile non fosse tra i più gradevoli. Il palcoscenico era molto grande e due colonne in legno di quercia sorreggevano un soffitto decorato con i segni zodiacali. A volte dal soffitto venivano calati degli attori che interpretavano la parte di dei o di angeli, ma il palcoscenico poteva comunicare non solo col cielo ma anche con gli inferi attraverso delle botole da cui uscivano streghe, spiriti e diavoli che improvvisamente apparivano sulla scena. Erano gli effetti speciali dell'epoca e uno di questi effetti speciali fu fatale per il teatro, perché un colpo di cannone sparato qui dalla scena tra gli applausi del pubblico mandò a fuoco il tetto di paglia e il teatro andò completamente distrutto. Sulle macerie ne venne ricostruito un altro, uguale, che divenne poi il teatro stabile per la compagnia. di Shakespeare. Ma a un certo punto tutto questo finì. Nel 1642 il governo puritano dell'epoca chiuse tutti i teatri inglesi. Non solo, ma due anni dopo il Globe Theatre venne demolito perché ormai considerato un'epoca di di nessuna utilità. Oggi in questo teatro rinato le opere di Shakespeare vengono rappresentate da maggio a ottobre nella loro scenografia originale e oggi come allora gli spettatori che stanno nel cortile stanno in piedi. Ssss, Romeo, Romeo! È l'anima mia che invoca il mio nome. Romeo! Che suoni d'argento hanno le lingue degli amanti nella notte. Come la più tenera musica ad un orecchio avido di sentirla. Romeo! Amore! Ho dimenticato perché ti ho richiamato. Resterò qui finché non te lo ricordo. Buonanotte. Non siamo più a Londra, ma a quasi 2000 km di distanza siamo al Globe Theatre di Roma, che è l'esatta replica del teatro londinese. Qui durante la stagione estiva si recita Shakespeare, naturalmente in italiano. Buonanotte. Sembrarsi un'angoscia così tenera che andrei avanti a dirti buonanotte... fino a domattina. Ma c'è una curiosità, Giulietta non è più un'adolescente romantica e timida, ma è un uomo. All'epoca di Shakespeare infatti alle donne era vietato recitare in pubblico su un palcoscenico ed erano degli uomini a interpretare i personaggi femminili. Così due attori, Domenico Diele e Mauro Santopietro, hanno consentito di rievocare per noi questa antica regola teatrale che la dice lunga anche sulla condizione della donna all'epoca di Elisabetta. Elisabetta intanto dopo la vittoria sulla Spagna si sente abbastanza sicura per dare inizio ad una politica estera più attiva con uno sguardo molto attento alle Americhe che si sono rivelate una grande fonte di ricchezza. Bene, sentiamo qual è la spedizione che mi proponete. C'è un aspetto sorprendente della politica di Elisabetta nei confronti della Spagna, è quella della vera e propria predazione dei galeoni spagnoli che... trasportavano le ricchezze attraverso l'Atlantico. Una vera forma di pirateria organizzata. Parliamo con la professoressa Simonetta Conti, buonasera, che insegna Geografia alla Seconda Università di Napoli. Bene, allora diciamo che Elisabetta si mette un po'in società con il famoso Drake. Elisabetta si mette in società con i corsari, quindi Drake, Morgan e altri, che depredavano ovviamente sotto le insegne della corona britannica i galeoni spagnoli che attraversavano l'Atlantico. Avevano una patente. Avevano una patente di corsa, c'era molta differenza tra pirati e corsari. I pirati combattono per se stessi, i corsari combattono per sé ma per la corona anche. E prendono la percentuale. E prendono, dividono il bottino. E il bottino era molto alto, i profitti salivano alle stelle proprio. I bottini erano altissimi anche perché i galeoni spagnoli trasportavano ricchezze del nuovo mondo, oro, argento, smeraldi, perle. E quindi tutte queste ricchezze sono servite poi alla regina per fondare la compagnia delle Indie, sia occidentali che orientali. Diciamo che attraverso questi traffici poi arrivavano in Europa. anche tanti prodotti, qui ne vediamo alcuni, poi ne parliamo tra poco. E in Italia c'era il primo laboratorio di botanica, per così dire, il primo orto botanico, che era a Padova. Il primo orto botanico europeo, importante, sorge a Padova nel 1500, ed è importantissimo perché è stato il primo che ha trattato i prodotti del nuovo mondo. Erano sconosciuti, quindi non si sapeva bene neanche cosa servivano in certi casi. Molte volte servivano soltanto come piante ornamentali. quelle che poi sono diventate invece piante normali per l'unico estico. Elisabetta, come vedremo in poco, aveva una preferenza per uno di questi prodotti. E qui noi abbiamo riunito alcuni di questi prodotti, di queste piante sconosciute. Pensate come hanno cambiato la nostra cucina. Cosa sarebbe la nostra cucina senza i fagioli, per esempio? Ma soprattutto senza le patate o senza i pomodori, per non parlare dei peperoni, dei peperoncini, delle zucchine e anche del mais con la polenta, ad esempio. E poi tutta la frutta esotica. gli ananas e il cacao di cui abbiamo parlato naturalmente. La vaniglia non solo ma anche il tabacco, quindi tutto questo ha rivoluzionato non solo la cucina ma ben altro e lo sappiamo anche a volte con quali conseguenze. Con Elisabetta l'Inghilterra cambia marcia per così dire. Intanto la città di Londra diventa una metropoli nell'arco di poco più di un secolo, passa da 70 a 250 mila abitanti. Soprattutto l'Inghilterra ha un ruolo sui mari molto importante. Quindi l'Inghilterra diventa una vera e propria potenza mondiale sui mari. una potenza economica nel mondo e ovviamente questa potenza le deriverà anche dal suo grande impero coloniale che metterà insieme nei secoli. E tutto nasce un po'durante questo periodo di Elisabetta. Esattamente. Grazie professoressa Conte. Elisabetta intanto si sta legando al giovane conte di Essex e non vuole che corra rischi in guerra. A corte girano voci maligne e qualcuno già ha trovato... un nomignolo per il giovanotto, Toy Boy, cioè il ragazzo giocattolo. Vi ho promesso molto, Robin, e ora l'avrete. Che cosa tro, ditemelo. La tassa sui vini di porto, il 10% di ogni barile venduto è vostro, vale una fortuna. Diventerete ricco, Robin, e non avrete più necessità di andare in guerra. Cedendo ai suoi sentimenti, Elisabetta fa addirittura entrare il giovane S. sex nel Gran Consiglio, suscitando malumori e creando anche le premesse di futuri conflitti interni. E'a questo punto che si verifica uno strano episodio. Elisabetta nel corso di una riunione del Consiglio improvvisamente sdiene. È un semplice malore o è un avvelenamento? Viene portata nei suoi appartamenti e subito visitata dai medici di corte. Dottor Lopez! Che dite ora del mio fiato, dottore? È sempre dolce come le azzorre. Ancora più dolce, maestro. Non ne capisco la causa. Mi sento alquanto bene. Le mie gambe sembrano funzionare. Morirò nel momento scelto da me, dottore, non prima. C'è chi potrebbe scegliere per voi, maestro. Di chi si tratta? Si sospetta il veleno. Gli spagnoli? Non possiamo dirlo con certezza. Mentre l'episodio è ormai quasi dimenticato, il giovane Essex irrompe con una notizia clamorosa. Vostra maestà, ho appena scoperto una cospirazione qui a Palazzo, contro la vostra persona. Stamattina ho arrestato il vostro medico. il dottor Lopes. Cosa? Mia signora, ho paura che sia fuori da ogni dubbio che quest'uomo è un traditore al soldo della Spagna. Io sono un uomo innocente. In nome di Dio, cos'è mai questa Non è una follia, signore. La prova è in questi documenti. Confessioni firmate dai complici del dottore che affermano sotto giuramento che il vostro improvviso malore qui a corte non più tardi di due settimane fa non è stato un incidente. È stato un tentativo di avvelenarvi. Vostra maestà, questo è un gioco di sua signoria. Il dottor Lopez è un leale servitore sia vostro che della corona, maestà. Vostra maestà, io vi subito... Siete sconsiderato! No, esaminate le testimonianze. Signora, ma tutto ciò è assurdo. Malgrado il medico si proclami innocente, viene arrestato e condannato per tradimento. Ed intrighi di coloro che stanno al nostro governo! Il povero dottor Lopez viene giustiziato. Solo qualche tempo dopo si scoprirà che era innocente, si trattava di false accuse estorte sotto tortura proprio dallo stesso Essex e risultate poi infondate. Ormai però il medico è sottoterra e lui non è più in grado di farlo. L'unica cosa che può fare Elisabetta è far restituire alla vedova i beni che nel frattempo erano stati sequestrati. Ancora una volta ci si rende conto nell'entourage di Elisabetta dell'influenza nefasta del giovane conte di Essex, sempre più arrogante e pericoloso. A corte nel frattempo è arrivato un altro personaggio di tutt'altro spessore, destinato a lasciare un'impronta profonda nella cultura. È Francis Bacon, o Bacone, come viene chiamato in Italia. Bacone, considerato il padre della scienza empirica, nasce in realtà come uomo di legge. Francis Bacon, signore. Ho la sfortuna di essere il nipote di Lord Burley. Venite. Ed è una sfortuna? Dopo i suoi studi di diritto, grazie all'amicizia con il conte di Essex, frequenta più assiduamente la corte di Elisabetta. è solo capace di adurarla, nient'altro tuttavia pur essendo un giovane brillante non riesce ad ottenere incarichi importanti in questo periodo osserva da vicino la gestione del potere e si convince che sono la scienza e le tecniche che da essa derivano a rappresentare il vero strumento per migliorare la condizione umana sarà proprio questo concetto a permeare tutta la sua opera di filosofo La sua carriera politica decollerà con il nuovo re Giacomo I, successore di Elisabetta, che lo nominerà Lord Cancelliere. È in questo periodo che pubblica le sue opere filosofiche più importanti come La Storia Naturale e Sperimentale e Il Novum Organum. La sua carriera subisce però un duro colpo in seguito a un'accusa di corruzione di cui si riconosce colpevole. Viene privato delle cariche ma il re gli concede la grazia e trascorre gli ultimi anni di vita in ritiro, dedito ai suoi scritti. e alla compilazione di un'enciclopedia dello scibile di cui escono due volumi. Baconi afferma che il fine vero e legittimo della scienza consiste nell'arricchire la vita umana di nuove scoperte e nuovi poteri, intendendo per potere la capacità di piegare la natura al volere dell'uomo attraverso l'esperienza e l'azione diretta. Elisabetta intanto comincia a invecchiare, ha una salute di ferro ma il tempo passa anche per lei e lascia i suoi graffi. Per le rughe ci sono gli impiastri di guscio d'uovo, per la perdita di cappelli c'è la parrucca. Per la perdita dei denti le riparazioni invece sono un po'più problematiche. La regina si è creata nel tempo un gruppo di persone fedeli e affidabili. Ha stabilito un rapporto di grande fiducia con... Essi, il figlio del ministro, che ormai è diventato il suo consigliere favorito, anche se lo chiama pigmeo per la sua piccola statura. Il fatto che Elisabetta sia ormai molto al di là del tempo massimo per diventare madre, Il padre di Giacomo di Scozia, il padre rivoltosi puritani e la sorveglianza anche del governo di Londra. Giacomo ora spera effettivamente di diventare il prossimo re d'Inghilterra. E qui si insinua in Elisabetta il dubbio che qualcuno stia tramando proprio per favorire ed accelerare questo cambio di sovrano sul trono di Londra. Qualcuno sussurra anche che il giovane conte di Essex si sia montato la testa. E'stato inviato a capo di una spedizione militare e ha riportato un'altra storia. una vittoria contro gli spagnoli a Cadice. È tornato a Londra come vincitore ed Elisabetta non ha gradito tutto quel tripudio. Abituata a tenere la scena tutta intera, si è sentita messa da parte. Soprattutto circolo la voce che Essex abbia preso contatti con Re Giacomo di Scozia. Ci sarebbe stato anche uno scambio di lettere. Un complotto? Forse no, o forse non ancora. Però è possibile che il giovane conte cominci a tessere dei rapporti anche con quello che ritiene il più probabile successore di Elisabetta. Sono entrambi giovani e il re Giacomo rappresenta il futuro. Insomma, un piede in due staffe, come si dice. Una cosa del genere, però, non sarebbe tollerata da Elisabetta, che lo affronta direttamente. Vi giuro sulla mia vita, maestà, di non aver mai scritto lettere a Re Giacomo di Scozia. Quindi non pensate mai alla successione? Perché non vi fidate più di me, Pes? Chi si è frapposto tra noi? Ah, solo il resto del mondo. Povero sciocco ragazzo. Se ho mai parlato della successione... E Dio non voglia arrivi il giorno in cui l'Inghilterra non avrà più voi a guidarla. L'ho fatto davanti a voi. A differenza di altri. Ma le cose peggiorano. Malgrado un'altalena di sentimenti in cui si mescolano amore e odio, Elisabetta si trova a dover far fronte a comportamenti sempre più arroganti da parte di questo giovane conte. creano tensione anche nel Consiglio dei Ministri. Allora la regina pensa di allontanarlo per un po'dalla corte, mandandolo in Irlanda a imporre delle leggi protestanti in un paese di religione cattolica. Perché state tutti scrutando il tavolo così attentamente? È mia opinione, maestra. Prego, mio signore. Che il figlio di Lord Burley sarebbe un eccellente governatore di quel paese. Voi dite? Certo maestà, sì, la sua grande capacità di diplomazia, la sua eloquenza e la sua dedizione sarebbero... Oh, voi vi divertite a scherzare, Robin. No maestà, non sto scherzando affatto. Credo lo stiate facendo. Io credo di non farlo. Sciocco e borioso ragazzino! Non intendo sopportare un giorno di più la vostra insolenza! Mi avete percorso! Guardatelo! Non accetterei un insulto di questa fatta da uomo alcuno e che una donna ritenga di poterlo fare! State parlando alla regina d'Inghilterra! Ve lo dico, non l'avrei accettato! accettato neanche dalle mani di vostro padre. Avete idea di quello che state facendo? Sì, ne ho un'idea chiarissima, vecchio. State osando mettere in questione la mia autorità. Perché? Ai principi non è dato errare. I sudditi non ricevono mai torti. La vostra potenza e la vostra autorità sono infinite. Perdonatemi, perdonatemi maestà, ma non potrò mai accettare di sottostare a questi principi. Allora mi è ignoto perché rimaniate a corte, signore. Bene, signori, direi che abbiamo trovato l'uomo giusto per l'Irlanda. Quindi già allora c'erano problemi tra l'Inghilterra e l'Irlanda, professor Barbero? Sì, gli inglesi consideravano l'Irlanda un paese arretrato, selvaggio e la sfruttavano come una colonia, per cui gli irlandesi si ribellavano continuamente. Nel tempo di Elisabetta la cosa era complicata dalla solita questione religiosa. Gli irlandesi sono un popolo cattolico e rifiutano il protestantesimo che gli inglesi vorrebbero imporre. Quindi Essex viene inviato a pacificare il paese, almeno quel metodo di... di allora. Con i metodi di allora Essex applica dei metodi spietati, brucia villaggi, impicca ribelli. All'inizio è convinto di farcela perché, lo abbiamo visto, è un uomo molto sicuro di sé e di sangue reale, tratta perfino la regina quasi dall'alto in basso. E invece molto presto si accorge che in questo pantano irlandese si sta giocando la reputazione e rischia di non venirne fuori bene. Quindi rientra e conta anche sul suo ascendente amoroso, per così dire, con la regina. Questo strano rapporto, c'è un'enorme differenza di età. Esiste una differenza? E sì, certamente Elisabetta in questo giovane vede qualche cosa e lui ne approfitta. Tant'è vero che quando torna in Inghilterra senza permesso, perché lui aveva ordini precisi di restare in Irlanda, arriva a palazzo, non chiede neanche un'udienza, irrompe nelle stanze della regina, la trova senza parrucca, mezza svestita. Elisabetta è furiosa e il giorno stesso convoca il suo consiglio per processarlo. E vediamo cosa succede. Non mi aspettavo una tale folla di presenti al nostro incontro, Bez. Talvolta è consigliabile avere dei testimoni ad una conversazione, mio signore. Perché così fredda che... Le accuse contro il conte di Essex sono le seguenti. Ha disobbedito sprezzantemente alle istruzioni di sua maestà facendo ritorno in Inghilterra. In diverse occasioni... Aspettate un momento, signore. Questo è un processo. Ho fatto qualcosa per offendere vostra maestà? Avete fatto irruzione nelle mie camere. Siete tornato dalla vostra missione senza vittorie ottenute e senza aver imposto la pace nel territorio irlandese. Avete tenuto private conversazioni col noto traditore Tyron, la cui sottomissione o morte sono le uniche cose che gli richiedo. Vi siete preso la libertà con la mia persona. Voi credevate di avere le prerogative di un principe. Una caratteristica che trovo francamente fuori luogo in voi. Sono venuto qui solo in cerca del vostro aiuto e sostegno, in cambio dei grandi servizi che vi ho sempre reso. Conducetelo sotto scorta al suo palazzo. Il conte resterà confinato lì finché il mio piacere detterà altrimenti. Guardi. Bess, Bess, Bess, avete detto di amarmi! Vi ho sempre molto amato e vi ho sempre favorito, ma ora non riesco a riconoscere l'oggetto del mio amore. L'amore cambia quando trova nell'amato cambiamenti. Voi avete detto che mai... Ho detto, ho detto più del dovuto può darsi. Ma il governo della lingua è una scienza che non avete mai imparato bene, mio signore. Sono sorpreso di vedervi in simile compagnia, Francis. Per arrivare a grandi cariche si passa per strade tortuose. Toglietemelo dalla vista! A questo punto le cose precipitano. Il conte di Essex viene confinato nella sua residenza, ma pensa di avere ancora delle carte da giocare, grazie alla popolarità che ha ottenuto con le sue imprese militari. e riunisce un certo numero di nobili scontenti per organizzare una fronda contro il governo. La regina ha avuto la mente avvelenata da malvagi consiglieri, miei signori. Robert Cecil ci venderà la Spagna, ma moriremo prima che ciò accada. Vostra maestà... Sento del baccano. C'è per caso qualche rissa in Fleet Street? Maestà... Maestà, correte un grave pericolo. Avete alcuna fiducia nella vostra regina, Pigneo? Giustizia! Giustizia! Giustizia! Noi non vogliamo combattere! Vogliamo solo la rimozione di alcuni vostri consiglieri che hanno complottato contro quelli di noi che davvero vi amano! Giustizia! Non siete venuto in cerca di giustizia! Siete venuto per decidere chi di noi deve governare questo paese, voi o io! E io vi dico, Essex, che sono io a comandare! Tocca a voi, Sir Thomas. Sì, maestà. Fuoco! Rispondete al fuoco! Rispondete al fuoco! Avanti! Avanti! Quello che segue è inevitabile, il processo è la condanna, la condanna a morte. Il conte di Essex si comporta con dignità. Dice di non aver mai voluto la morte della regina, che continua ad amare. Voleva soltanto combattere alcuni membri del consiglio per la loro influenza nefasta. Chiede perdono alla regina, ma non vuole umiliarsi a chiederle la grazia. Quindi che la giustizia faccia il suo corso. Nostro che sei nei cieli, santificato sia il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta, sia fatta. Boya, fai il tuo lavoro! Elisabetta è straziata per la fine così tragica di questo rapporto. Tra l'altro ha tra le mani un anello e una poesia che Essex le ha fatto pervenire prima di morire. Si rende anche conto che i favori che ha concesso al giovane Conte in materia di tasse sono stati un errore, così come sono stati un errore i larghi profitti da lei concessi a pochi privilegiati a danno dell'interesse generale. E intende ora ribadire di fronte al Parlamento il suo impegno per il Paese e la sua dedizione al bene dei suoi sudditi. Io vi assicuro che non vedo più. è alcun regnante che possa amare di più i suoi sudditi, né alcuno il cui amore possa rivaleggiare con il mio. Non esiste alcun gioiello, per quanto raro e prezioso possa essere, che io anteponga a questo gioiello. Intendo il vostro amore. Perché io questo lo stimo più di qualsiasi tesoro o ricchezza. Di quelle possiamo conoscere il prezzo, ma l'amore e le grazie hanno un valore incalcolabile. E benché Dio mi abbia così innalzata... Tuttavia è da questo che capisco la gloria della mia corona, che io ho regnato col vostro amore. Grazie. Grazie alla sua fortissima personalità, Elisabetta, nel corso del suo lungo regno, è sempre riuscita a dominare il Parlamento, riducendolo a un ruolo subalterno e riservando per sé la maggior parte delle decisioni in tutto il mondo. tutte le materie più importanti. Nel corso di 45 anni lo ha convocato soltanto 13 volte e per brevi periodi, ma l'istituzione parlamentare, antichissima in Inghilterra, pian piano poi ha convocato. Acquisterà nel corso dei secoli sempre più potere, fino a confinare i sovrani in un ruolo di garanti della Costituzione e anche di rappresentanti dell'unità nazionale. Il regno di Elisabetta ormai si avvia verso la fine. I suoi nemici non sono più tanto fuori di lei, ma dentro di lei. Soffre nel corpo, ma ancora più nell'anima. La sua è stata una vita piena di eventi. fine le ha lasciato un vuoto che non riesce a colmare. La vostra maestà sta soffrendo? Sentite un dolore al fianco? Non sono così malata come qualcuno vorrebbe. Sollevatemi. Vostra maestà, dove di riposare? Signora, mi prego di considerare... Lasciatemi. Elisabetta ora è vicina ai 70 anni. In passato aveva già avuto problemi di salute, ma questa volta si ammala gravemente, forse di polmonite. Anche il suo umore è a terra. È depressa e non vuole più vedere nessuno. Rimane ore in piedi, in silenzio. Vostra maestà. Eccovi. Venite a dirmi di andare nel mio letto. Se voi vedeste tali cose nel vostro letto quali io vedo nel mio, non vi corichereste. Ma signora, voi dovete... Dovere. Lasciamo la sua. Quell'uomo che un quegli fosse chiamatemi un prete ragazze ho intenzione di morire Elisabetta muore il 23 marzo del 1603 e i suoi funerali sono un evento nazionale. Il corteo che porta il suo corpo dalla reggia qui a Westminster attraversa una folla immensa venuta a salutare per l'ultima volta la sovrana che ha guidato per quasi mezzo secolo il paese con mano ferma salvandolo dall'invasione nemica, portandolo al rango di grande potenza e anche appianato La folla venuta a renderle omaggio salutava in lei anche il capo della chiesa protestante d'Inghilterra, la chiesa anglicana, così come lo era il padre Enrico VIII e così come lo è ancora l'attuale regina Elisabetta II. A Westminster, davanti alla sua tomba, sfilano oggi migliaia di visitatori. È come un piccolo tempietto circondato da dieci colonne nere. È dentro questo sepolcro che da 400 anni riposa il corpo di Elisabetta. La regina è immortalata in questa statua di marmo bianco, raffigurata in uno dei suoi sfarzosi abiti da cerimonia. È avvolta in un ampio mantello con il capo appoggiato su due soffici cuscini di marmo. Il viso, che di profilo mette in evidenza un naso aquilino, è incorniciato da un vistoso collare, uno di quei collari che amava tanto indossare. Sul capo porta la corona di regina d'Inghilterra, tra le mani tiene lo scettro e una grande collana le scende sul petto. Corona, scettro e collana non sono più quelli d'epoca. Gli originali furono rubati secoli fa e mai più ritrovati. Una cancellata protegge Elisabetta dalle tante mani che vorrebbero toccarle il volto. consumando pian piano il marmo così come è successo a tante altre statue funerarie la cosa curiosa è che questo sepolcro di Elisabetta contiene al suo interno anche la tomba della sorellastra Maria, con la quale aveva avuto tanti problemi prima della successione al trono e con la quale si trova oggi accomunata fianco a fianco nella stessa tomba. Nella navata opposta si trova un'altra regina grande nemica di Elisabetta, Maria Stuarda, regina di Scozia, che Elisabetta aveva fatto decapitare. Il tempo e la morte hanno finito per rendere tutte queste lotte, tutti questi rancori. molto lontani e in definitiva quasi insignificanti. Sulle loro tombe oggi planano le voci del grande coro che sin dal tempo di Elisabetta accompagnano le grandi cerimonie qui a Westminster. Anche se il suo corpo giace ora sotto il sepolcro di marmo, il destino di un personaggio come Elisabetta, in un certo senso, è quello di non morire mai. Perché i libri scritti su di lei, i romanzi, i film, continueranno a morire. a farla vivere anche in un mondo molto lontano dal suo e a raccontare le sue lotte, i suoi amori, le sue debolezze e anche le sue violenze. La storia di una lunga avventura cominciata quasi quasi inaspettatamente, un giorno di novembre, quando seppe di essere diventata regina, mentre leggeva qui sotto una quercia del castello di Hetfield. Quella quercia oggi non c'è più, ma è esattamente nello stesso punto, oltre quattro secoli dopo, la regina Elisabetta II ne ha piantato un'altra, a ricordo di quel piccolo e al tempo stesso importante evento per la storia d'Inghilterra. Grazie per averci seguito. Buonasera.