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La Belle Époque e il suo contesto

tra ottocento e novecento il periodo compreso tra la fine del xix secolo e l'inizio della prima guerra mondiale è noto come la belle epoque le invenzioni tecnico scientifiche che migliorano la vita quotidiana e la prosperità economica che garantisce benessere e spensieratezza alle classi borghesi dell'europa industriale contribuiscono alla creazione di un immaginario di brillante libertà parigi è la capitale simbolica del nuovo stile di vita e l'arno v che assume nomi diversi a seconda del contesto il movimento che rappresenta il moderno dinamismo nella pittura nell'architettura e nel design la fiducia nel progresso si traduce nell atteggiamento filosofico del positivismo che dà origine a discipline come la sociologia o l'antropologia ea importanti acquisizioni scientifiche come l'evoluzionismo di darwin con il declinare dell'ottocento tuttavia tramonta anche l'ottimismo della belle époque in una sorta di implosione del successo delle classi più elevate e di esaurimento dello slancio vitalistico del tempo le zone d'ombra della civiltà e dell'individuo emergono dal profondo e chiedono di essere espresse l'italia post unitaria è un paese arretrato dal punto di vista industriale con forti differenze interne ea maggioranza ancora contadina e analfabeta i governi che si succedono tentano in vari modi di portare a compimento un'unificazione reali ma le tensioni sociali restano forti e problematiche alcuni fallimentari tentativi coloniali in africa inoltre chiudono l'ottocento italiano nel segno di un crescente nazionalismo il nuovo secolo non si apre sotto migliori auspici l'assassinio del re per mano dell'anarchico gaetano bresci è emblematico della violenza sociali che sotto lo sviluppo industriale e il rafforzamento dello stato liberale l'italia cuba anche nel seguente quindicennio passato alla storia come età giolittiana è un paese colmo di contraddizioni quello che entra in guerra a fianco della triplice intesa uscendone con una vittoria che tra insoddisfazioni nazionalistiche e inasprimento dei conflitti interni porterà alla disfatta sociale nel primo dopoguerra la letteratura italiana tra ottocento e novecento si nutre sia delle influenze positivistiche declinando il naturalismo francese nel realismo verista di capuana de roberto e verga sia di tratti decadenti evidenti seppur di segno opposto nella produzione di gabriele d'annunzio e di giovanni pascoli