Una delle statue ottocentesche del portico degli Uffizi raffigura un personaggio del rinascimento in compagnia di un animale decisamente insolito, un iguana. Il personaggio raffigurato è Amerigo Vespucci che nella serie dei Fiorentini famosi occupa un posto davvero speciale. è probabile che sia suo il ritratto del giovane che compare a sinistra della vergine nella fresco eseguito dal ghirlandaio intorno al 1472 nella cappella Vespucci nella chiesa di ogni santi è un giovane fiorentino di buona famiglia e come tale viene avviato alla carriera di mercante.
È la Firenze dominata dall'ascesa economica della famiglia Medici che già negli anni 70 del 400 ha consolidato enormi ricchezze derivanti dai commerci e dalla creazione del Banco Mediceo, una banca con filiali in tutta Europa. Vespucci compie il suo apprendistato da contabile al servizio della famiglia Medici, da cui viene poi inviato a Siviglia per lavorare come loro agente. Da quel momento, è l'anno 1491, Vespucci non farà più ritorno a Firenze, ma porterà con sé il patrimonio culto. la curiosità intellettuale che sono proprie della sua città natale e che rappresenteranno la base dei suoi futuri successi.
A Siviglia si occupa di reperire le navi che servono ai traffici della famiglia Medici e conosce lì un altro italiano che si trova in Spagna in quel periodo, un genovese, Cristoforo Colombo. I due diventano amici e Vespucci contribuisce all'organizzazione delle prime due spedizioni di Colombo, cominciando ad appassionarsi all'idea dei viaggi per mare e delle esplorazioni. Arriva al punto di lasciare il lavoro di banchiere desideroso, come lui stesso scrive, di andare a vedere parte del mondo e delle sue meraviglie.
Partecipa in qualità di navigatore e cartografo ad una serie di spedizioni finanziate dai reali di Spagna e Portogallo sulle rotte già percorse da Colombo e tra queste. ci sono le esplorazioni che lo porteranno a raggiungere per la prima volta la foce del rio delle Amazzoni, a doppiare il capo di San Rocco, per giungere poi al rio della Plata e spingersi ancora più a sud fino alle coste della Patagonia. Vespucci sa utilizzare bene gli strumenti per la navigazione e compila dettagliate descrizioni dei territori da lui visitati. Capisce che questi territori non fanno parte delle Indie che Colombo credeva di aver raggiunto, ma sono invece terre di un nuovo continente, un Mundus Novus, come lui lo definisce. Tra le numerose lettere che lui scrive per raccontare le sue scoperte, ce n'è una che conoscerà una particolare fortuna, ed è la Lettera di Colombo.
lettera dalle isole nuovamente trovate, indirizzata a Firenze al gonfaloniere Pier Soderini. Una copia di questa lettera con relativa mappa dei territori giunge in mano al duca di Lorena ed il duca, personaggio particolarmente erudito, decide di far pubblicare questi documenti inediti agli accademici di corte ed in quest'opera, pubblicata per la prima volta nel 1507, i territori esplorati da Vespucci saranno chiamati America cioè terra di Amerigo. Vespucci morirà qualche anno dopo probabilmente senza neanche sapere di aver dato il nome ad un nuovo continente e verrà seppellito a Siviglia e se Siviglia era stata la città che lo aveva spinto al cambiamento Firenze era la città che lo aveva formato e da cui aveva ricevuto l'apertura mentale e la tensione ideale grazie alle quali altri fiorentini si erano già cimentati in imprese straordinarie ed è proprio grazie a questa genialità che l'ha attraversata nel corso dei secoli che Firenze pur non essendo una città di mare ha potuto consegnare alla storia uno dei più grandi navigatori di tutti i tempi