Mettete il pollice così, chiudete un occhio, chiudete l'altro, avrete l'impressione che la sua posizione stia cambiando. Con questo principio si stimano gli anni luce, cioè le distanze tra noi e le stelle, quelle più vicine alla Terra, non tutte. In questo video parleremo proprio degli anni luce e vedremo tutti i...
aspetti più interessanti. Molti di voi guardano i nostri video ma non sono iscritti al canale. Se ancora non l'hai fatto, fallo!
Per noi il vostro supporto è fondamentale e ci permette di portare contenuti sempre nuovi. Grazie! Torniamo al video. Oggi con noi ci sono Matteo Miluzio e Filippo Bonaventura di di chi ha paura del buio, entrambi astrofisici.
Innanzitutto sfatiamo un mito perché in astronomia l'anno luce non indica un tempo ma bensì una lunghezza. L'anno luce infatti è la distanza che percorrerebbe un oggetto in un anno se potesse viaggiare alla velocità della luce. Sapendo che la luce viaggia nel vuoto a una velocità di circa 300.000 km al secondo, possiamo così dire che un anno luce è pari a circa 9.460 miliardi di chilometri.
Quest'unità di misura è stata inventata nel 1830. 1838 dall'astronomo tedesco Friedrich Wilhelm Bessel e ha come vantaggio quello di riuscire ad indicare enormi distanze usando numeri che sono relativamente piccoli. Visto così è impossibile capire però quanto sia effettivamente grande un anno luce. Facciamo quindi qualche esempio nel nostro sistema solare per chiarirci le idee. La Terra ad esempio si trova circa 8 minuti luce dal sole, cioè Vuol dire che la luce ci mette circa 8 minuti per percorrere la distanza sulle Terra. Beh, direte, 8 minuti non sono tanti, dai.
Beh, in realtà invece sì, visto che corrispondono a più di 149 milioni di chilometri. Seguendo lo stesso ragionamento, possiamo dire che la Luna si trova a circa un secondo luce da noi, Marte in media tra i 5 e i 20 minuti luce e Giove tra i 30 e i 50 minuti luce. Proviamo ad allontanarci dal Sistema Solare e andiamo a vedere quanto è distante ad esempio Proxima Centauri, la stella più vicina a noi. Si trova a circa 4,25 anni luce, cioè a una distanza che è più di 40.000 miliardi di chilometri. È una cosa incredibile se ci pensiamo.
Quando la guardiamo nel cielo notturno, in realtà... non la stiamo osservando in tempo reale. Ma quella che giunge ai nostri occhi è una fotografia di com'era quella stella 4,25 anni fa. Proviamo adesso ad andare ancora più indietro, lasciando stare le stelle e pensando direttamente alle galassie. La Via Lattea, che è la nostra galassia, ha una larghezza pari a circa 100.000 anni luce.
E il bello è che non è assolutamente quella più grande. Pensiamo alla nostra vicina più prossima. Andromeda.
Si trova a circa 2,5 milioni di anni luce da noi e si estende per ben 220.000 anni luce. Ma quanto tempo ci metterebbe un'astronave a percorrere un anno luce? Ovviamente al momento non disponiamo di alcuna tecnologia capace di raggiungere una velocità anche solo simile a quella della luce. Se prendiamo come valore di riferimento i 60.000 km all'ora con cui viaggia la sonda New Horizons, un anno luce verrebbe percorso in circa 18.000 anni terrestri. Arrivati a questo punto potreste chiedervi, ma se non siamo in grado di coprire distanze così grandi con le attuali tecnologie, come facciamo a dire che quella stella si trova a 10 anni luce da noi?
Non è che è andato così. lì fisicamente qualcuno per prendere le misure. Quello che viene fatto in astronomia è utilizzare il cosiddetto metodo della parallasse. La cosa più semplice da fare è spiegarlo con un esempio. Allungate un braccio davanti a voi e alzate il pollice in questo modo.
Ora chiudete prima l'occhio destro e poi quello sinistro alternandoli. Se fate così avrete come l'impressione che il pollice si muova da destra a sinistra rispetto allo sfondo, mentre la parete di fronte a voi sembrerà naturalmente. essere immobile. Lo stesso principio si può applicare quando guardiamo le stelle.
Ovviamente le stelle sono molto distanti da noi quindi capite bene che non possiamo utilizzare il nostro braccio e il nostro pollice per misurarle. Quello che viene fatto quindi è misurare la posizione di una stella a sei mesi di distanza cioè semplicemente quando il nostro pianeta si trova dalla parte opposta dell'orbita solare. Ecco il pianeta terra prima e dopo è l'equivalente dei nostri due occhi aperti in modo alternato mentre la stella è ovviamente l'equivalente del nostro pollice. Andando a voluta Quindi di quanto si è spostata a destra e a sinistra la stella rispetto al nostro punto di osservazione è possibile capire quanto sia effettivamente distante da noi.
Concettualmente basta applicare un po'di geometria. Noi conosciamo quest'angolo che è l'angolo di parallasse, conosciamo la distanza Sole-Terra e Terra-Terra e quindi riusciamo a risalire ad H. Questo metodo però funziona per stelle relativamente vicine, nell'ordine di qualche migliaio di anni luce.
Se si vogliono misurare stelle più lontane, ovviamente dovremo invece fare dei calcoli basandoci su altri fattori, come la luminosità. Si usano di solito... cosiddette candele standard, cioè oggetti cosmici dei quali conosciamo con molta precisione la luminosità.
Anche in questo caso è utile fare un esempio. Immaginiamo di conoscere quanta luce produce una certa lampadina, come il nostro. tubo lucio. Se qualcuno prende questa lampadina e la allontana da noi, allora la quantità di luce che riceviamo sarà sempre più bassa.
Facendo dei calcoli inversi possiamo quindi ricavare la distanza di quella lampadina basandoci sul flusso di luce che arriva a noi. Per misurare le distanze nello spazio ovviamente non si usano le lampadine, ma particolari tipi di stelle come le cefeidi. Sono stelle variabili, ovvero instabili, perché si gonfiano e si sgonfiano proprio come dei palloncini, variando quindi la loro luminosità.
Misurando il periodo di variazione della luminosità di una ceffede, possiamo così calcolarne la distanza da noi. Questo metodo permette di registrare distanze fino a circa 40 milioni di anni luce. Se volessimo misurare per oggetti ancora più distanti da noi, usiamo come candele standard le supernove di tipo 1A, ovvero sono particolari...
esplosioni stellari che grazie alla loro luminosità estremamente costante permettono di misurare distanze fino a miliardi di anni luce. Bene ragazzi, grazie per averci seguito. Ringraziamo tantissimo Matteo Filippo di Chiapura del Buio per essere stati qui con noi.
Speriamo che il video vi sia piaciuto e noi ci vediamo sempre qui su Jopop, le scienze nella vita di tutti i giorni. Ciao!