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Anatomia dell'Arteria Succlavia

Anatomia, apparato cardiocircolatorio. In questo video analizzeremo l'arteria succlavia e il circolo collaterale ad essa. Innanzitutto le definizioni. La succlavia ha un'origine diversa a destra e a sinistra, esattamente come la carotide. Infatti mentre a destra origina dal tronco brachiocefalico, a sinistra origina direttamente dall'arco aortico, passa al di sopra dell'apice polmonare e viene divisa nel suo percorso dal muscolo scaleno che le passa in avanti. Si possono quindi individuare tre porzioni all'interno dell'arteria suclavia. Qui possiamo osservare la fantomatica divisione della suclavia. Infatti il muscolo scaleno anteriore, andando ad inserirsi sulla prima costa, le passa davanti, dividendola convenzionalmente in tre parti. La prima porzione, la seconda porzione dietro al muscolo scaleno e la terza porzione subito dopo. La succlavia, al suo termine, si continua nella arteria ascellare, che vedremo in seguito. Ed ecco i rami principali della succlavia. Cominciamo col parlare dell'arteria vertebrale e del tronco basilare. L'arteria vertebrale è un'arteria che nasce dalla prima porzione, posteriormente risponde alla terza porzione. rispetto alla suclavia. Risale in alto indietro fino a raggiungere il forame trasverso di C6 e risale all'interno dei forami trasversi delle altre vertebre cervicali fino a raggiungere l'epistrofeo. A questo livello si porta lateralmente ed entra nel grande foro occipitale, andando a costeggiare il midollo allungato. Sulla faccia ventrale del ponte, poi, le due arterie vertebrali si uniscono in un unico tronco chiamato tronco basilare. che andrà ad anastomizzarsi con i rami cerebrali posteriori delle due carotidi interne per formare il poligono di Willis. Durante il suo decorso dà dei rami chiamati vertebrali e dei rami invece chiamati muscolari per i muscoli del rachide. All'interno del cranio darà dei rami meningei e le arterie spinali anteriori e posteriori che andranno a nutrire il midollo spinale decorrendovi rispettivamente davanti e dietro. Un ultimo suo ramo è l'arteria. arteria cerebellare inferiore che vascolarezza il cervelletto. Il tronco basilare invece dà altri rami collaterali, primo fra tutti un'arteria cerebellare superiore e poi l'arteria uditiva interna per l'organo dell'udito. Poi abbiamo l'arteria toracica interna, un'arteria piuttosto complessa. L'arteria toracica interna nasce sempre dalla prima porzione ma anteriormente rispetto alla sua clavia. Essa si dirige in avanti e in basso e va a decorrere lungo le linee parasternali, come se costeggiasse lo sterno praticamente. Termina a livello del sesto spazio intercostale dando come rami terminali l'arteria muscolofrenica e le arterie epigastriche superiori. La particolarità dell'arteria toracica interna è il fatto che rappresenta il punto di anastomosi di tutte le arterie intercostali, questo anteriormente. Tra i suoi rami collaterali troviamo le arterie pericardicofreniche e mediastiniche, che sono piccoli rami che nutrono il mediastino. E poi, volendo, possiamo considerare le intercostali nella loro porzione anteriore come dei rami collaterali della toracica interna. Bisogna ricordare che nella porzione anteriore le arterie intercostali possono anche essere due per ogni spazio intercostale. di cui uno decorre sul margine inferiore della costa sovrastante e l'altro sul margine superiore della costa sottostante. La prossima arteria prende il nome di tronco tirio-cervicale proprio perché è un'arteria piccola, un tronco appunto, che si divide poi nelle vere arterie che sono la tiroidea inferiore, la cervicale scendente e la cervicale trasversa e sovrascapolare. Ed eccolo qui il tronco tirio-cervicale con i suoi rami. La stereotiroidea è inferiore è facile da vedere, rappresenta quasi una continuazione diretta del tronco e si dirige dapprima in alto, poi curva e va a vascolarizzare la parte inferiore dei lobi tiroidei. Poi abbiamo l'arteria cervicale ascendente che invece come potete osservare si stacca dal tronco per salire e vascolarizzare la parte davanti della colonna vertebrale e poi abbiamo un'altra coppia di arterie. L'arteria cervicale superficiale più indietro che va a vascolarizzare la parte posteriore e basilare del collo, e più in avanti l'arteria trasversa della scapola, che come dice il nome stesso taglia trasversalmente la scapola dando dei rami per i muscoli scapolari posteriori. E parliamo ora del tronco costocervicale. Il tronco costocervicale è l'unico ramo che nasce dalla seconda porzione della suclavia, quella che si trova posteriormente allo scaleno. Il tronco costocervicale si dirige indietro in alto, per poi dividersi a livello dell'origine delle coste. L'arteria cervicale profonda, che ne rappresenta quasi una sorta di continuazione, passa tra il processo trasverso di C6 e la prima costa. e raggiunge l'altezza dell'epistrofeo vascolarizzando i muscoli della regione. Invece l'arteria intercostale suprema si dirige in basso e da due rami che corrispondono alle prime due intercostali posteriori, terminando nella seconda intercostale posteriore. Le altre intercostali posteriori saranno fornite direttamente dalla orta toracica. E parliamo infine dell'arteria scapolare dorsale. Questa arteria, molto semplice, nasce dalla terza porzione della suclavia. Si porta indietro, in alto, scavalca la prima costa e si diffonde lungo la linea ascellare posteriore o leggermente indietro rispetto ad essa dando dei rami per la regione. Si tratta soprattutto di rami muscolari.