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Machiavelli e la Crisi Italiana

Il pensatore della sua epoca Tanto più è universale quanto più riesce a accogliere gli elementi caratteristici più drammatici della propria epoca, ma questo principio generale vale in particolare proprio per me. Machiavelli, perché Machiavelli vive e pensa un'epoca di straordinaria crisi, di straordinaria drammaticità, è il passaggio dall'umanesimo al mondo davvero. contemporaneo, il passaggio anche dalle albe incompiute dell'umanesimo, le albe incompiute in che senso?

Le grandi speranze, le grandi utopie che animavano l'umanesimo e l'umanesimo fiorentino in particolare, l'utopia di una concordia tra le filosofie, l'utopia di una pace filosofica premessa anche di una pace politica, tutte queste utopie che dominavano nel grande umanismo. umanesimo, in particolare ripeto fiorentino e che collassano nel passaggio del secolo tra 400 e 500, collassano con l'inizio proprio del mondo contemporaneo che segniamo simbolicamente con la scoperta dell'America, ma ancora di più nel mondo mediterraneo questo passaggio dalla potenza delle città alla potenza dei grandi stati contemporanei che proprio in in quell'epoca, grazie anche alla crisi dei comuni e delle signorie italiane, invadono e si dividono l'Italia, la povera Italia, la misera Italia, l'Italia che già Dante, già Petrarca cantavano come misera proprio per la sua debolezza politica e militare, politica e militare, questi due termini indisgiungibili che poi vedremo tornare nell'analisi e nella filosofia. e nella filosofia politica del Machiavelli.

Questo periodo è caratterizzato da eventi storici di grande rilievo, come la scoperta del Nuovo Mondo, la riforma protestante e la nascita delle grandi monarchie nazionali europee. Mentre i paesi d'oltrealpe raggiungono la loro massima espansione, la penisola italiana versa in un grave stato di frammentazione e instabilità politica e diventa terreno di conquista e di scontro per Francia e Spagna. Nel 1494 il re francese Carlo VIII scende in Italia, entra a Firenze e giunge a impadronirsi del regno di Napoli.

A Firenze la discesa del sovrano provoca una reazione popolare che conduce alla cacciata di Piero de'Medici e alla proclamazione della Repubblica di Savonarola. Per la città ha inizio un periodo di vicende alterne. Nel 1512 fanno ritorno i Medici, ma il loro potere si interrompe 15 anni dopo, quando viene proclamata una seconda repubblica.

Passano solo tre anni e l'impero spagnolo restaura in città il dominio mediceo. Alle difficoltà dei maggiori principati italiani si accompagna anche la crisi degli stati minori. Ne deriva un indebolimento delle corti come organismi politici che contrasta con il prestigio artistico e culturale raggiunto da esse proprio durante il Rinascimento.

In questo clima di tensioni si colloca la riflessione di Machiavelli. che individua nella divisione italiana il principale fattore di crisi ed esprime la speranza nella nascita di un'unità politica del popolo italiano.