Buongiorno a tutti, sono il professor Todini e questa è la video lezione intitolata Traumi da sport e primo soccorso. Iniziamo con una definizione di infortunio sportivo. L'infortunio sportivo è un danno che si verifica in allenamento o in partita, che impedisce all'atleta di partecipare al successivo allenamento o partita. Può sembrare una definizione banale, ma proprio perché manca una definizione uguale per tutti, spesso non si riesce a trovare i dati e statisticamente a valutare gli infortuni. Per esempio, da questa definizione si capisce che se un atleta non salta un allenamento o una partita, non si può parlare di infortunio.
Secondo le statistiche, la probabilità di infortunarsi è quattro volte maggiore durante le gare rispetto agli allenamenti. E questo si può capire perché in gara c'è un impegno, una determinazione e una foga maggiore. Per quanto riguarda le varie discipline, quelle più a rischio sono gli sport di contatto, quindi il football americano, Vediamo qui sopra una fotografia e ci fa capire come l'infortunio sia molto facile nel football americano, ma anche nel rugby, nel calcio, nelle arti marziali.
Sono tutti sport di contatto dove il rischio infortunio è maggiore. Chiaramente se si pratica uno sport individuale o uno sport non di contatto come è. la ginnastica o il nuoto, il rischio infortunio è minore. Sempre secondo le statistiche, gli infortuni più comuni sono al primo posto le contusioni, poi vengono le lesioni muscolari e tendine e infine le lesioni ai legamenti, quindi le lesioni articolari, alle articolazioni.
In un numero più limitato di casi si hanno le fratture alle ossa o i danni agli organi interni, ma sono eventi molto più rari. Un infortunio può essere dovuto ad una lesione acuta quindi un episodio singolo, oppure ad un danno da sovraccarico, cioè overuse come dicono gli inglesi, vuol dire che si usa troppo, si esagera nel fare un determinato movimento. Per quanto riguarda le lesioni acute, quindi quelle causate da un trauma, da un episodio unico, ci possono essere le lesioni muscolari, come strappi, stiramenti, le distorsioni, le lussazioni, le fratture e le contusioni. Fanno parte invece dei danni da sovraccarico, quindi quelli dovuti a degli sforzi ripetuti nel tempo, le tendinopatie, le tendiniti, le microfratture o fratture da stress e l'artrosi. Tra le lesioni acute possiamo distinguere quelle dovute a un trauma diretto e quelle dovute ad un trauma indiretto.
Nel trauma diretto la causa è un agente esterno che crea un danno nel punto dove agisce, per esempio la contusione o una frattura. Quindi ci può essere un colpo. uno sbattere contro qualcosa oppure un avversario che mi dà una vomitata o fa un'entrata pericolosa e mi colpisce.
Invece nel trauma indiretto la causa può essere una contrazione muscolare improvvisa o troppo intensa, ad esempio quello che succede nelle lesioni muscolari, quindi uno stiramento o uno strappo non c'è un agente esterno un avversario ma è il muscolo presente alla lesione senza un intervento esterno. I danni da sovraccarico spesso sono caratteristici per ogni disciplina sportiva. Diversi sport infatti possono causare delle lesioni da sovraccarico interessando i distretti e i tessuti anatomici più sollecitati dai gesti sportivi. specifici di quella disciplina, quindi ripetendo sempre i gesti di una specifica disciplina andrò a danneggiare determinate parti del corpo. Ad esempio per il tennis è molto frequente l'epicondilite anche detta gomito del tennista.
Per quanto riguarda la palla a volo e il basket c'è questa sindrome che si chiama ginocchio del saltatore. in inglese jumper's knee, che viene appunto negli sport in cui è molto sollecitata l'azione di salto. Nel nuoto e nella palla a volo avviene spesso una lesione della cuffia dei rotatori, quindi la zona è quella della spalla e nuoto e palla a volo sono sport che sollecitano molto la spalla, nella schiacciata o comunque nell'abbracciata del nuoto. I fattori di rischio che possono favorire l'insorgere di questi danni da sovraccarico possono essere un tono muscolare non adeguato, oppure allenamenti troppo intensi o anche non rispettare i tempi di recupero.
Ci sono delle situazioni che possono favorire gli infortuni e questi sono dei fattori predisponenti. Ad esempio la carenza di allenamento, se non siamo abbastanza allenati rischiamo di più di farci male. Oppure non c'è un riscaldamento adeguato, ci riscaldiamo poco o male.
L'affaticamento muscolare, quindi si è visto che gli infortuni... succedono di più quando si è stanchi, per esempio alla fine di una partita, nel secondo tempo, nelle parti finali della gara. Oppure perché c'è uno squilibrio tra muscoli agonisti e antagonisti, che dovrebbero essere allenati rispettando sempre le giuste proporzioni.
L'età avanzata, chiaramente più si è in là con l'età e più è facile. andare incontro ad un infortunio, oppure le situazioni esterne come ad esempio il clima, con il freddo in genere le lesioni muscolari sono più frequenti, oppure le situazioni ambientali, ci potrebbe essere un terreno di gioco non idoneo, quindi magari scivoloso oppure troppo duro, comunque un terreno di gioco con delle buche. e quindi il terreno di gioco può favorire gli infortuni. Oppure anche un'attrezzatura non adeguata, quindi se ho delle scarpe lisce sotto che mi fanno scivolare, oppure un'attrezzatura comunque vecchia o non tenuta o mantenuta nel modo giusto. Vediamo adesso i vari tipi di infortunio.
Cominciamo dalla contusione. La contusione è la conseguenza di un trauma diretto causato da un agente esterno. Sono interessati principalmente i vasi sanguigni e linfatici che sono danneggiati da questi traumi diretti.
A seconda della gravità della contusione possiamo avere la formazione di un'echimosi. quindi ci sono dei piccoli danni ai vasi sanguigni, il versamento non è molto importante, oppure degli ematomi, che sono situazioni un po'più gravi dove il versamento di sangue è maggiore. La concussione invece è un tipo particolare di contusione, è un trauma alla testa che si subisce ad esempio in uno sport di contatto.
come il football americano, l'hockey o il calcio. Come vediamo in questa figura, C'è uno scuotimento della testa, un colpo, che determina prima un colpo, quindi il cervello si muove all'interno della scatola cranica in avanti, e poi c'è un contraccolpo e si risposta all'indietro. Questo causa uno stordimento, la perdita di memoria e la nausea, a volte lo svenimento, la perdita di coscienza.
Quando queste concussioni sono ripetute... portano a danni cerebrali permanenti. Anche traumi più piccoli, più modesti, delle concussioni, se vengono ripetuti nel tempo tante tante volte, possono causare dei danni.
A questo proposito, negli Stati Uniti, dove il problema della concussione è molto sentito perché si è visto che nel football americano crea diversi danni ai giocatori, La Federcalcio negli Stati Uniti ha vietato il colpo di testa negli under 10 e lo sconsiglia fino ai 13 anni, proprio perché anche un colpo di testa di un pallone, magari un po'pesante, può creare nel corso del tempo dei problemi. Parliamo adesso delle lesioni muscolari. che sono tra gli infortuni più comuni in tutti gli sport e colpiscono soprattutto gli atti inferiori, le gambe.
In ordine di gravità possiamo avere la contrattura, lo stiramento e infine la lesione muscolare più grave che è lo strappo. Che cos'è una contrattura? Il soggetto colpito da una contrattura avverte un dolore modesto e diffuso, lungo l'area muscolare interessata, quindi il dolore non è molto grande, è modesto.
L'ipertonia, quindi un aumento del tono muscolare, viene percepita chiaramente dall'atleta, che quindi sente una mancanza di elasticità del muscolo durante i movimenti. La contrattura è la meno grave tra le lesioni muscolari acute, proprio perché non c'è una lesione anatomica alle fibre muscolari, non ci sono delle rotture. Ciò che si verifica è solamente un aumento involontario e permanente del tono muscolare. Il dolore non è molto forte, è tollerabile e non impedisce il proseguimento dell'attività sportiva.
quindi qualcuno potrebbe anche voler continuare però per evitare il rischio di complicazioni è meglio sospendere subito l'allenamento o la competizione Veniamo adesso allo stiramento. Lo stiramento muscolare provoca una elongazione delle fibre cioè il muscolo si allunga troppo però senza rompersi. Quando il muscolo si stira si avverte un dolore improvviso e intenso, limitato all'area interessata, quindi mentre la contrattura vedeva un dolore diffuso, qui si individua bene la zona del dolore dello stiramento.
Ci potrebbe essere inoltre un versamento di sangue, quindi una rottura dei capillari e dei vasi sanguigni. Anche in questo caso è meglio interrompere immediatamente l'attività sportiva perché si potrebbe peggiorare la situazione ed arrivare ad uno strappo. Veniamo allo strappo che è la più grave tra le lesioni muscolari.
È un evento traumatico che porta alla rottura parziale o totale di un muscolo. Lo strappo si può definire di primo grado se la rottura interessa poche fibre muscolari, meno del 5%. C'è uno strappo di secondo grado. se è presente la rottura di fibre e di interi fascicoli muscolari. E infine lo strappo di terzo grado quando interessa totalmente o quasi un muscolo e quindi è maggiore del 75% del muscolo.
La riparazione del danno determina la comparsa di un tessuto cicatriziale, di una cicatrice. che potrà compromettere l'elasticità e la funzionalità del muscolo. Quindi il muscolo è in grado di autoripararsi, quasi sempre, tranne che non ci sia una rottura totale, però questa opera di riparazione si avrà con un tessuto, con una cicatrice, quindi non ci sarà più in quella zona un tessuto muscolare in grado di contrarsi, ma una cicatrice, un tessuto connettivo e quindi l'elasticità e la funzionalità del muscolo sarà inferiore dopo l'infortunio. Per finire, nel caso dello strappo è consigliabile farsi visitare da un medico perché nei casi più gravi, quindi uno strappo di terzo grado, sarà necessario un intervento chirurgico per ricucire la lesione. Vediamo in questa diapositiva i tre gradi degli strappi muscolari.
Abbiamo un primo grado, uno strappo di primo grado, in cui, come vediamo, la parte interessata è abbastanza piccola, meno del 5% delle fibre muscolari. Poi abbiamo uno strappo di secondo grado, che comincia a interessare una parte più grande del muscolo. sono interessate diversi fascicoli, ognuno di questi è un fascicolo muscolare. Quindi quando sono interessati i fascicoli, e comunque le fibre interessate sono più del 5% e meno del 75%, si parla di strappo di secondo grado.
E infine lo strappo di terzo grado, lo strappo molto grave, quindi quando è o totale, tutto il muscolo si strappa, oppure come in questo caso è quasi tutto. il muscolo, rimane meno del 25% delle fibre sane. In questa tabella vediamo quali sono i tempi di recupero per i vari infortuni.
Per quanto riguarda le contusioni andiamo da una contusione lieve che si risolve in un paio di giorni. una contusione moderata, lo stop va da 5 a 10 giorni, e per le contusioni più gravi si può arrivare a 15-20 giorni di stop. Per quanto riguarda le lesioni muscolari, andiamo da quella più banale, dalla contrattura, che ha un tempo di recupero di 3-7 giorni.
In caso di stiramento, lo stop sarà di un paio di settimane, 15 giorni e passiamo adesso agli strappi, uno strappo di primo grado prevede un tempo di recupero di 20-30 giorni uno strappo di secondo grado va da 30 a 45 giorni, quindi un mese, un mese e mezzo fino ad arrivare ad uno strappo di terzo grado che mi può far star fermo anche per 45 giorni e più, quindi un mese e mezzo ma anche due mesi di stop. Parliamo adesso delle lesioni articolari, alle articolazioni, e cominciamo dalla distorsione. Altri termini per indicare la distorsione sono la storta, fare una storta, o la slogatura, prendersi una slogatura, però il termine più corretto è questo, distorsione.
Vediamo la definizione, la distorsione è la perdita momentanea dei normali rapporti articolari fra due capi ossei, quindi per un attimo le ossa si allontanano, perdono il loro normale posizionamento, per poi ritornare nella posizione corretta. La distorsione alla caviglia è il più frequente trauma muscolo-scheletrico dell'arto inferiore. Gli sport dove questo trauma è più frequente, quindi la distorsione alla caviglia, accadono soprattutto praticando palla a volo, basket, calcio e corsa. Quali sono i sintomi di una distorsione? Abbiamo Innanzitutto un dolore che è forte ed è localizzato bene in corrispondenza dell'articolazione colpita.
Poi avremo una limitazione funzionale che non sarà immediata, quindi a caldo potremo anche continuare a camminare, ma poi questa limitazione funzionale aumenta insieme all'aumentare del dolore e all'aumentare del versamento articole. articolare, quindi del gonfiore. E appunto c'è, fra i sintomi, il gonfiore che aumenta gradualmente dopo l'infortunio, soprattutto se non ci si mette a riposo e se non si utilizza il ghiaccio. La lussazione è un altro trauma alle articolazioni, ma è più grave della distorsione. Partiamo dalla definizione.
La lussazione è un evento traumatico che causa la perdita permanente dei normali rapporti fra due capi ossei. Quindi, a differenza della distorsione in cui si parlava di perdita momentanea dei normali rapporti tra le ossa, qui la perdita è permanente. Quindi i due capi ossei si allontanano e non ritornano più nella posizione precedente. Spesso si verifica una rottura della capsula articolare e dei legamenti che stabilizzano l'articolazione.
Quindi con questo movimento, questa fuoriuscita e allontanamento delle ossa, si va a rompere la capsula articolare e si rompono spesso anche i legamenti dell'articolazione. Le lussazioni interessano soprattutto la spalla, l'articolazione della spalla. Sono circa la metà dei casi di lussazione che interessano la spalla. Come si fa a capire che siamo in presenza di una lussazione? La diagnosi è abbastanza facile e immediata perché il danno è visibile ad occhio nudo, quindi si vede questo osso fuoriuscire sotto la pelle, o comunque palpabile, si può toccare.
In caso di lussazione... è importante intervenire subito, almeno entro le prime 24-48 ore. L'infortunato o i soccorritori non dovranno tentare in alcun modo di rimettere a posto l'articolazione. Infatti la riduzione, cioè il riposizionamento dell'osso, deve essere fatta solo dal medico, perché conosce le manovre giuste da fare. altrimenti si potrebbe, cercando di rimettere a posto l'articolazione, si rischia di fare più danni che benefici.
In questo schema riassuntivo sono ricapitolate le informazioni sugli infortuni che prima di tutto abbiamo diviso tra lesioni acute e danni da sovraccarico. Tra le lesioni acute abbiamo quelle dovute a un trauma diretto e quelle dovute a un trauma indiretto. Per quanto riguarda i traumi diretti abbiamo contusioni e fratture, poi anche lesioni articolari, distorsioni e lussazioni. Per quanto riguarda i traumi indiretti...
Abbiamo le lesioni muscolari che sono Dalla più semplice, la contrattura, poi una via di mezzo c'è lo stiramento e infine la lesione muscolare più grave è lo strappo. Parliamo adesso di primo soccorso, cioè di quello che possiamo fare quando capita un infortunio. Se si tratta di un infortunio grave, chiameremo il 118. Se invece la situazione non è così grave, possiamo mettere in pratica il RISE, che è un protocollo di intervento, cioè una serie di azioni da fare, ed è un acronimo inglese, cioè una sigla formata da quattro lettere.
Ognuna di queste lettere rappresenta una cosa da fare. Quindi RISE, la R sta per REST, riposo in inglese. La I sta per ice, ghiaccio. La C sta per compression, quindi compressione. E la I sta per elevation.
Vediamo meglio cosa vuol dire rise. Quindi, lettera per lettera, che cosa bisogna fare? Allora, la R abbiamo detto che significa rest, riposo, quindi bisogna mettere subito a riposo completo la parte infortunata, fermarsi, perché in fondo il dolore è un segnale che il nostro corpo ci manda per impedire di muoverci e fare ulteriori danni, quindi comunque bisogna mettersi a riposo. Poi la I che sta per ice, ghiaccio. Bisogna applicare il ghiaccio prima possibile.
Come si fanno queste applicazioni? Per circa 20 minuti ogni ora e si continua per due o tre giorni. Il ghiaccio si mette perché ha un effetto antidolorifico, quindi fa passare il dolore e ha anche un effetto di vasopostrizione, cioè i vasi sanguigni diventano più piccoli, quindi c'è meno afflusso di sangue.
e non si formeranno gli ematomi. Come si applica il ghiaccio? Non si applica direttamente sulla pelle, ma bisogna mettere un panno, qualcosa, perché può essere dannoso per i tessuti, mettere il ghiaccio a diretto contatto con la pelle. Poi bisogna fare la compression, quindi la compressione. Sempre per limitare il gonfiore e l'afflusso di sangue si fa una pressione sulla parte infortunata con una fasciatura, quindi bisogna fasciare con delle bende e questa compressione deve proseguire per almeno 24-48 ore dopo l'infortunio, quindi un giorno o due dopo l'infortunio.
E infine l'ultima azione del rice è la... elevation, cioè l'elevazione. Bisogna tenere la parte infortunata al di sopra del livello del cuore per favorire il ritorno venoso ed evitare gli ematomi.
Quindi praticamente bisogna mettersi seduti o sdraiati e tenere la parte infortunata più alta del cuore. In questa e nelle prossime due diapositive ho voluto inserire un documento che ho trovato sul sito della Nazionale di Pallavolo Americana. Quindi la Commissione Medica aveva elaborato questo documento su come trattare la distorsione alla caviglia, tutte le azioni da fare dopo una distorsione alla caviglia.
Quindi per esempio qui fa vedere come... La distorsione avviene per la maggior parte delle volte in inversione, cioè verso l'esterno, come si vede in questa figura, e quindi verranno danneggiati i legamenti posti all'esterno della caviglia. Qui viene ripetuta un po'tutta la procedura del RISE e quindi leggetelo per approfondire.
Mettete in pausa il video e leggete questo documento. Questa è la seconda pagina del documento. su cosa fare dopo una distorsione alla caviglia e viene spiegata bene la fase della riabilitazione con alcuni esercizi da fare. Terza e ultima pagina su cosa fare dopo una distorsione alla caviglia, qui sono riportate le figure degli esercizi, quindi esercizio numero 1 alfabeto, seduti, con il piede infortunato si disegna a terra una lettera dell'alfabeto, questo per riabituare la caviglia a fare dei movimenti. Poi esercizio numero due, arricciare l'asciugamano, è più un esercizio di forza diciamo, perché con le dita devo arricciare, devo ripiegare un asciugamano a terra, quindi...
comincio a riutilizzare i muscoli del piede e delle dita. E poi altri esercizi e versione abduzione, cioè spingere con il piede verso l'esterno, il piede appoggiato ad un cuscino e deve spingere all'esterno, è un movimento di abduzione. La figura 4 fa vedere l'esercizio di abduzione, quindi invece di spingere all'esterno si spinge all'interno. e sono i muscoli adduttori. Poi nella figura 5 si fa vedere l'esercizio di equilibrio su un piede, si sta semplicemente su un piede e si mantiene l'equilibrio prima ad occhi aperti e poi ad occhi chiusi.
Infine l'ultimo esercizio, nella figura numero 6, toccare con la punta del piede in equilibrio, quindi si sta in equilibrio sul piede infortunato e il piede sano tocca vari punti segnati a terra. Siamo arrivati all'ultima pagina, quella degli approfondimenti, con alcuni video e alcuni articoli tratti da siti web. Ho voluto mettere un paio di articoli, i primi due, sulla concussione.
Questo è sul... Concussione nel football americano, sono stati trovati dopo delle ricerche scientifiche numerosi giocatori di football, ex giocatori con danni al cervello. Quest'altro è il riflesso che questo ha avuto nel gioco del calcio, quindi è stato vietato in America ai calciatori più piccoli, dei pulcini, di utilizzare il colpo di testa.
E poi volevo segnalare questo video che è il trailer del film Zona d'ombra con Will Smith, proprio sul discorso dello scandalo della concussion nel football americano. Quindi se trovate il film in streaming da qualche parte, guardate questo film. La lezione finisce qui, grazie a tutti e arrivederci.