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Cappella degli Scrovegni e Giotto

Buongiorno, vi leggo il racconto che è tratto da un libro di questo storico dell'arte che si chiama Stefano Zuffi che ha creato una serie di dialoghi ispirati a artisti e alla storia di alcune opere. In questo caso si tratta del momento in cui Enrico Scrovegni chiama a Padova Giotto che era il maggiore pittore del suo tempo, quindi nel 1300, e gli chiede di realizzare la capolazione. cappella Scrovegni a Padova appunto.

Allora questa è l'esterno della chiesetta, della cappella appunto molto semplice, in stile gotico ma con un arco ancora in parte romanico, piccola, semplicissima. Inizio a leggere il dialogo. Ben arrivato messer Giotto, accomodatevi, sono davvero felice di incontrarvi qui da noi a Padova.

persone assai autorevoli ed esperte mi hanno parlato benissimo di voi so che avete dipinto ad assisi e a roma affreschi e ammirevoli vedrete a padova vi troverete benissimo è una città molto colta e aperta sta nascendo un'università davvero importante e alla basilica di sant'antonio arrivano devoti da ogni parte d'europa le vostre opere saranno apprezzate da tutti e grazie ai pellegrini e ai viaggiatori la vostra fama si aspanderà rapidamente. Mi hanno raccontato storie incredibili su di voi, ma è proprio vero che sapete dipingere a mano libera delle grandi O, dei cerchi perfetti con un solo giro di pennello. Ho anche sentito che da bambino disegnavate le pecore del greggio di vostro padre sui sassi dei pascoli nel Mugello e che Mastro Cibabue sulla strada di Bologna sarebbe rimasto stupefatto dalla bravura di quel pastorello.

Eh già, deve conoscere bene quel poeta. Vostro concittadino Dante Alighieri, come sono i versi di quel poema che sta componendo? Ah sì, ecco! Credete Cimabue della pintura tenerlo campo, e ora Giotto il grido, sì che la fama di colui è oscura. Questo significa ovviamente che pensava Cimabue, il grande artista, di essere il più grande della pittura, ma ora il grido, cioè la fama, è diventata di Giotto perché ha superato il maestro, come si dice.

ecco vedete proprio questa divina commedia ha per così dire messo il dito nella piaga insomma caro giotto mi permettete di chiamarvi così devo parlarvi chiaro i miei antenati anche mio padre reginaldo sì dante li ha messi all'inferno nelle mallebolge tra gli usurai e qui vediamo una delle scene dell'inferno con appunto gli usurai che dante nella divina commedia incontrò nell'ottavo cerchio Eh sì, guardatevi intorno, questo bel palazzo, gli Scrovegni l'hanno costruito con dei soldi che non sempre... Beh, lasciamo perdere. Per farla breve, ho pensato che si potrebbe costruire una cappella votiva.

Ho già comprato il terreno. Lo spiazzo dove un tempo c'era l'antica arena romana. Sarei davvero felice se ve ne occupaste voi. Lo so, lo so, cosa volete dirvi.

Voi siete un pittore, non un architetto, ma appunto la cappella che ho in mente dovrebbe essere progettata proprio per accogliere un ciclo di affreschi. sfruttando lo spazio del migliore dei modi, poche finestre, tanto muro a disposizione, una copertura volta, quasi uno scrigno. Chi potrebbe costruirla meglio del pittore che la affrescherà?

E poi chissà, magari questa esperienza di cantiere vi tornerà utile. Vai a sapere cosa riserverà il futuro, potrebbe capitarvi qualche altro incarico magari, che ne so, addirittura costruire il capanile. per la cattedrale della vostra Firenze. Ecco e qui vediamo una foto attuale ovviamente della cattedrale di Santa Maria del Fiore che è gotica in cui appunto il campanile realizzato dopo la capella degli Scrovegni è stato proprio progettato da Giotto. Non è stato completato prima della sua morte ma comunque l'architetto del progetto è Giotto.

La cupola invece è stata fatta successivamente nel 1400 da Brunelleschi e ne parleremo. Ma non divaghiamo, ho una certa fretta, le fiamme dell'inferno descritto dal vostro concittadino Dante mi hanno messo premura. Un paio d'anni e non di più e la cappella degli Scrovegni deve essere finita. Giotto, avete carta bianca.

Credo che nemmeno a Firenze qualcuno vi abbia mai fatto una simile proposta. Io metto a disposizione lo spazio e i quattrini non mancano. Per il resto mi affido a voi. Adesso vi spiego. che cos'ho in mente se volete prendete qualche appunto così iniziate subito a pensare prima di tutto la cappella deve essere dedicata alla madonna abbiamo tutti bisogno della protezione di maria figuratevi io con la bella fama di usurai dei miei parenti ah tenete poi presente che nella cappella dovrebbe esserci posto per la mia tomba possibilmente dietro l'altare e qui c'è appunto la tomba di enrico che si trova posizionata dietro l'altare della cappella Ho già ordinato una grande statua a un altro maestro toscano, Giovanni Pisano.

La conoscete? Mi ha mandato un bozzetto incantevole. La Madonna e il bambino si guardano e si sorridono con una tenerezza che mi ha commosso. Ecco, vorrei tanto che, finalmente, anche nella pittura, ci fosse la stessa forza di sentimenti, la stessa verità umana.

Basta con le icone bizantine, con le immagini rigide e immobili, sempre viste di fronte o di profilo. Io vorrei che i miei affreschi fossero un'immagine della vita reale e oggi non c'è nessun pittore in Italia che possa farlo. Nessuno tranne voi, caro Giotto.

Ecco allora l'idea. Chi visita la mia cappella attraverso i dipinti dovrebbe imparare a guardare dentro se stesso, a interpretare il cammino della propria esistenza. Immagino che il visitatore possa andare più volte avanti e indietro, seguire le storie raffigurate lungo le pareti, su una, due, tre fasce sovrapposte. apposte, passare da un lato all'altro e dall'alto in basso, in modo logico, come se leggesse grandi pagine illustrate, come quelle dei codici miniati, per esempio, ma senza scrittura, solo figure, una dopo l'altra, una legata all'altra, in un racconto che si dipana. La mia cappella dovrebbe essere un mondo in miniatura, vorrei che contenesse la terra e il cielo.

Vi sembra troppo? Ma no, sul soffitto E qui in questa slide ho messo alcuni esempi della fascia bassa dove ci sono raffigurate appunto le virtù, cioè i pregi delle persone, sono delle figure allegoriche e anche i visti rappresentati con delle scene anche abbastanza buffe come vedete, quindi i difetti. le cose incorreggibili e le pene da condannare anche. Così chi passa lungo la cappella vede subito che a questo mondo c'è sempre una lotta tra il bene e il male, ma alla fine non c'è dubbio, sarà il bene a trionfare.

Oh, vedo che state già disegnando. Allora il progetto vi interessa. Andiamo avanti.

Dal momento che la cappella sarà dedicata alla Madonna vorrei che dipingeste una stare di ricordo. quadri con le scene principali della vita di Gesù Cristo, ma partendo dalle storie di Maria, anzi meglio ancora, dei suoi genitori Anna e Gioacchino. Sarà come un lento cammino, una strada paziente ma appassionata per arrivare infine alla nascita di Gesù. E qui c'è una scena della Natività. Dicevo Con le vicende di Anne e Gioacchino potete sbizzarrirvi, amore e vergogna, solitudine, abbraccio, riso e pianto, il deserto e il tempio, paesaggi rocciosi e interni domestici, angeli e pastori, pecorelli e cani, tutto quello che può immaginare un pittore, e finalmente Maria Bambina, poi adolescente e infine sposa, un racconto pieno di dolcezza e di affetto, che può occupare tutta la fascia alta della cappella, prima a destra e poi a sinistra, avanti e indietro, fino alla grande annunciazione sull'arco in fondo.

Da qui si può scendere fino alla fascia intermedia e iniziare con le storie della vita di Gesù, partendo dalla nascita fino al battesimo, e questa è un particolare della natività. So benissimo che altri artisti hanno già dipinto queste storie, ma voi Giotto, potete, dovete fare qualcosa di completamente nuovo, metteteci la forza della vita, posso darvi qualche suggerimento, mi consentite? Per esempio. L'altro anno in cielo è comparsa una vera stella cometa.

Perché non usate quella nella notte di Betlemme, invece delle stolide stellucce con la coda, così false, così poco credibili? E qui vedete, ragazzi, in cielo c'è proprio una stella cometa realistica. Si era vista l'anno precedente, quindi Giotto probabilmente aveva assistito alla comparsa di questa stella cometa e quindi l'ha rappresentata in modo piuttosto realistico in questa scena. con l'adorazione dei magi. E poi, nella vita vera, ciascuno di noi ha una fisionomia, una forma.

Non siamo tutti giovani atletici. Approfittate delle occasioni. Nelle nozze di Kana, L'esperto di vini potrà rivelare anche con la taglia abbondante la sua passione per il cibo e gli bagioni.

E qui vedete appunto una scena con le nostre di Cana che è la scena nella quale Gesù fece il miracolo della moltiplicazione del vino e questo oste pancione ci fa vedere che non tutti sono appunto magri atlatici. Giotto permettetemi di insistere lasciate andare il pennello catturate le passioni le intenzioni che muovono i gesti e gli sguardi ecco mi seguite il racconto è pronto per prendere un altro ritmo Giuda ricevi 30 denari del tradimento e qui c'è la scena di Giuda dietro di lui un diavolo tutto nero che ha un profilo molto simile è una scena molto forte questa Giuda riceve 30 denari e li riceve per tradire Gesù. fondamentalmente. Arriviamo alla scena della passione, andiamo verso il dramma, anzi la tragedia della cattura, della condanna, del supplizio di Cristo e qui c'è la scena appunto della crocefissione di Gesù, molto famosa e importante.

Mi raccomando però non dimenticate Maria, il protagonista è diventato il figlio ma la cappella è dedicata a lei e appena è possibile fatela partecipare alle scene. E dopo la crocefissione, dopo la sepoltura di Cristo, lasciate spazio alla speranza, alla ressurrezione. Qui abbiamo quindi le scene con la passione, con la deposizione della croce e il compianto su Cristo morto e anche la scena con la ressurrezione di Gesù, nella quale appunto Gesù uscito dal suo sepolcro appare vestito di bianco e viene salutato.

all'ascensione alla pentecoste fate capire che la storia va avanti e che noi ne facciamo parte come se partecipassimo a una sacra rappresentazione a un teatro di piazza che coinvolge il paese intero poi come una firma lasciate un segno della vostra bravura non so per esempio sull'arco in fondo potrebbe essere simulate delle aperture delle piccole cappelle segrete ma fate come credete e vi lascio piena libertà ecco il visitatore ormai è andato avanti e indietro almeno tre volte Alla fine della storia, e vicino all'altare, può voltarsi, e davanti a sé, sulla grande parete della facciata, vedere l'ultimo giorno del mondo, il giudizio universale, il trionfo del bene, il castigo del male, i buoni che salgono in paradiso, i malvagi tormentati all'inferno. Giotto, vi prego, quando quel giorno arriverà, io non voglio finire fra i cattivi. Offro questa cappella alla Madonna, vorrei che voi mi dipingeste un ritratto proprio in mezzo al giudizio universale. Ma no, non guardatemi con quella faccia, lo so che avete già immortalato Papa Bonifacia a Roma. Potete anche lasciare sul muro della cappella il mio volto, il volto del signore Enrico Scrovegni.

E qui, tra le vostre pitture, che vorrei essere ricordato. Quindi qui abbiamo dei particolari ingranditi, tra i più agghiaccianti veramente dell'inferno con questo diavolaccio, Lucifero. che fa cose terrificanti con le fiamme e i dannati ma proprio al centro del giudizio quindi vi faccio vedere nell'insieme dove si trova il particolare qui in questa parte dove sto muovendo il mouse c'è sul lato delle persone che ascenderanno in cielo il ritratto di Enrico Scrovegni che vi faccio vedere in un particolare che sta donando appunto il modellino della capiglia appella Scrovegni alla Madonna. In questo modo lui spera di andare in paradiso e noi tutti glielo auguriamo perché comunque ci ha regalato qualcosa di meraviglioso che dopo 700 anni ancora abbiamo piacere di ammirare e che ci sorprende con la sua fantasia e con la maestria delle immagini e con la meraviglia dei colori. Grazie per l'attenzione.