Ciao, sono Patrick Shery, docente universitario di letteratura italiana e oggi vediamo il riassunto del significato letterale del tredicesimo canto del Purgatorio. Prima di continuare, se trovi difficile il Purgatorio di Dante, ti comunico che è uscito il mio libro completo di parafrasi, commento, riassunto e spiegazione di tutti i canti del Purgatorio. Si tratta di una guida chiara e schematica che ti permetterà di superare tutte le tue difficoltà legate alla Divina Comedia.
Trovi il link in descrizione e nel primo commento. I due poeti giungono in cima alla scala e fuoriescono così sulla seconda cornice, la quale cinge il monte esattamente come la prima, con l'unica differenza che la circonferenza questa volta è molto più stretta. La seconda cornice presenta il pavimento e la parete completamente lisci, privi di qualsiasi rappresentazione o basso rilievo e del colore livido della pietra. Sia a destra che a sinistra la seconda cornice è completamente uguale e così i due poeti non sanno in quale direzione procedere.
Virgilio dice che se resteranno lì ad aspettare qualche anima per conoscere la direzione da prendere, dovranno aspettare a lungo. Così Virgilio si rivolge al sole, chiamandolo luce divina e supplicandolo di guidarli affinché possano intraprendere la giusta direzione. I due poeti in breve tempo, spinti dal desiderio, percorrono circa un miglio.
quando sentono, ma non vedono, volare degli spiriti sopra di loro, spiriti che gridano degli esempi di carità. La prima voce passa sopra di loro volando e gridando non hanno vino e dopo essersi allontanata lo ripete dietro di loro per alcune volte e prima che si sia allontanata del tutto in modo tale da non sentirsi più passa volando una seconda voce. la quale grida io sono Oreste e si allontana. Dante allora chiede a Virgilio di che cosa si tratta, che cosa siano queste voci e appena finito la domanda subito una terza voce passa volando e gridando amate coloro da cui avete ricevuto il male. A questo punto Virgilio spiega che nella seconda cornice è pulito il peccato.
dell'invidia, e che quelle che ha sentito sono voci che gridano esempi di carità, esempi il cui scopo è spingere verso l'amore. Virgilio aggiunge che Dante molto probabilmente, prima di raggiungere la scala, si imbatterà in esempi di invidia punita, il cui scopo è quello di far evitare a coloro che li sentono di cadere nel peccato dell'invidia. Poi Virgilio invita Dante a guardare avanti per vedere le anime degli invidiosi che si trovano sedute e appoggiate alla parete davanti all'oro. Dante allora guarda con attenzione davanti a sé e vede delle anime rivestite con dei manti di color pietra. Dante allora avanza ancora e sente gridare Maria prega per lui, Michele, Pietro, tutti i santi.
A questo punto Dante avanza ulteriormente e vede meglio e, avendo visto ciò che ha visto, prova una gran compassione. e scoppia a piangere. Le anime degli invidiosi infatti sono tutte coperte di un vile cilicio, sono tutte sedute e si sorreggono a vicenda poggiandosi reciprocamente sulla spalla delle une e delle altre e tutte sono sostenute dalla parete.
Sono dunque tutte sedute come i cecchi che chiedono l'elemosina davanti alle chiese nei giorni. dell'indulgenza. Le anime degli invidiosi sono cieche in quanto il fil di ferro trapassa e cuce i loro cigli, come avviene con lo spardiero selvaggio quando non rimane tranquillo. Dall'orribile cucitura fuoriescono le lacrime, infatti nonostante gli occhi siano così cuciti, il pianto di queste anime spinge dal loro interno così forte che le lacrime riescono a fuoriuscire attraverso la cucitura e a scivolare sopra le guance degli invidiosi.
Dante pensa di offendere le anime degli invidiosi camminando tra di loro senza essere visto, così si rivolge a Virgilio per interrogarlo sulla questione, ma Virgilio ha già capito che cosa Dante gli voglia chiedere e così invì Dante a parlare alle anime degli invidiosi. Virgilio sta camminando sul lato esterno della cornice, mentre Dante si trova su quello interno, ovvero tra Virgilio e le anime stesse. Così Dante si rivolge alle anime, augura loro di raggiungere al più presto il paradiso dopo essersi purificate, e poi chiede se tra di esse vi sia.
qualche Italiano. A questo punto un'anima risponde dicendo che forse Dante intendeva qualche italiano come straniero nella terra d'Italia, in quanto tutte le anime sono della città di Dio e non appartengono più a nessuna nazione. Dante a questo punto si avvicina nella direzione in cui crede che ci sia l'anima che gli ha risposto. e infatti mentre avanza vede un'anima che pare aspettare, in quanto aspetta come fa un cecco, ossia tenendo il mento sollevato.
Dante a questo punto si rivolge all'anima in questione chiedendole se sia lei ad aver dato quella risposta e poi di dirgli qual è il suo nome e qual è la sua città, e poi di farsi conoscere o con la pace. o con il nome. L'anima risponde di esser stata senese e di trovarsi nella seconda cornice per purificarsi insieme agli altri anime del suo peccato affinché Dio conceda loro di farsi vedere.
Poi dice di non esser stata saggia nonostante il suo nome fosse Sapia e dice di esser stata in vita più lieta. del male altrui che del proprio bene. A questo punto Sapia invita Dante ad ascoltare come fu folle durante la vecchiaia. Sapia racconta che mentre i suoi concittadini, ovvero i senesi, stavano combattendo contro i loro nemici presso colle, lei pregava affinché avvenisse ciò che a Dio piacque, ovvero che i senesi fossero sconfitti. e quando i senesi furono sconfitti e si misero in fuga, Sapia fu così felice e provò una gioia mai provata prima e a quel punto rivolse il suo viso verso il cielo gridando a Dio di non temerlo più, un po' come fa il merlo per un po' di bel tempo.
Alla fine della sua vita però Sapia si pente e si troverebbe ancora nell'antipurgatorio se non fosse per le preghiere di Pier Pettinaio, che ha abbreviato così il suo tempo di permanenza nell'antipurgatorio, permettendole di accedere prima al purgatorio vero e proprio. Terminato il racconto, Sapia interroga Dante in quanto gli pare vivo e gli pare che ci veda ancora. Dante allora dice che il purgatorio tornerà in futuro.
e che non teme la seconda cornice in quanto ci passerà poco tempo, teme invece, e la teme già da adesso, la prima cornice, quella della superbia, e gli pare di sentire già da adesso il terribile peso del macigno che dovrà portare. Sapia chiede allora a Dante chi gli abbia fatto da guida, e Dante dice che lo ha guidato costui che è tace. ovvero Virgilio, e poi dice di essere ancora vivo e pertanto chiede a Sapia se, quando tornerà sulla terra, vuole che lui vada da qualcuno in modo tale da chiedere suffragi per lei. A queste parole Sapia è stupita per la grazia che Dante ha ricevuto e pertanto dice a Dante che per lei sarà sufficiente se Dante vorrà ricordarla ogni tanto nelle sue preghiere. Infine Sapia chiede a Dante, se andrà in Toscana, di dirigersi dai suoi parenti per ristabilire la sua fama, parenti che Dante potrà trovare tra quel popolo che crede nel porto di Talamone e nel fiume Diana, a causa dei quali più di tutti ci perderanno gli ammiragli.
Con questo concluso ti ricordo il mio libro sul Purgatorio in descrizione, mi trovi anche su Instagram, iscriviti al canale e in bocca al lupo!