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Transizione dal Rinascimento al Barocco

Disegnare le linee curve, o in altre parole, come passare dai rigori del rinascimento alla linea contorta di ciò che un giorno verrà chiamato il barocco. Buongiorno, sono molto impressionato. Porca miseria, io vengo a fare lezioni qua, dura in poi, non riesco ad avere un pubblico del genere all'università, però teneremo comunque il ritmo universitario, le lezioni adesso sono di 4 ore, no?

Ma io non le faccio di quattro ore, perché nessuno regge quattro ore. Il tema da affrontare è un tema abbastanza intrigante, che è questa parola vastissima del barocco. Ora, ci sono delle categorie della storia dell'arte che che noi applichiamo a posteriori, nel senso che le persone che le hanno vissute non lo sapevano.

È un po' come, vi ricordate Molière, quando il signor Giordano nel Bourgeois Gentilhomme, nel Borghese Gentilomo, si accorge che parla in prosa, non lo sapeva. che parlasse in prosa, e dico ma io parlo in prosa, una bella notizia, in questo senso chi era barocco non sapeva di essere barocco, molti dei termini che noi usiamo nella storia dell'arte sono dei termini inventati a posteriori, nessuno dei gotici sapeva che era gotico prima che Leon Battista Alberti per parlarne male non li chiamasse gotici, che era un po' come chiamarli crucchi, esiste un'arte dei crucchi, esiste quella roba che facciamo noi che poi Grazie. giorno noi, perché loro non lo sapevano, chiameremo Rinascimento, quindi Leo Battista Alberti ha usato una parolaccia per parlare dei tedeschi e poi lui stesso non sapeva che stava inventando, era vittima di una nuova parolaccia perché lui aveva inventato una parola, Leo Battista Alberti aveva parlato di risorgenza, ma la risorgenza per lui era un termine molto banale, lui era stato chiamato dal Papa Roma per ripristinare gli acquedotti e con la morire fatto risorgere le acque, delle acque dove si parlava di risorgenza, ma solo parecchi secoli dopo, nel XIX secolo si comincia a parlare di una cosa che non è neanche l'inascimento, si comincia a parlare in Francia un po' nei circoli snob post-napoleonici per parlare di questa epoca interessante che è l'opposto di quella neoclassica dalla quale si vuole uscire, si comincia a parlare di connaissance e la parola connaissance appare per la prima volta in un romanzetto che nessuno ha mai letto a dire la verità, che è la Mago Diablo di Jockson, quella signora con la pippa, quella che poi fu l'amante di Chopin e in questo romanzetto è delle prime cento pagine, dieci volte appare la parola connaissance, si vede che stava andando di moda, allora stava nei salotti si parlava di connaissance e se ne parlava perché i modelli antichi piacevano, quelli cioè quelli proprio ciò che la chiamavano rinascimento. Poi successivamente la parola fu ripresa da Burckhardt e noi l'abbiamo storpiata perché abbiamo messo insieme risorgimento e con il sonno si è fatto rinascimento.

Quindi abbiamo inventato una categoria a posteriori per analizzare un'epoca, esattamente come Leon Battista Alberti aveva inventato una categoria a posteriori per capire che cos'era quell'architettura del nord. Ecco, la stessa questione si pone sulla parola barocco. Il primo che usa la parola barocco è un enciclopedista francese che arriva a Roma ai primi del Settecento, si chiama Charles de Brosse, è uno dei personaggi carini dell'epoca, arriva a Roma, vede i palazzi romani, lui viene a Roma, Viene da un mondo totalmente neoclassico, totalmente ordinato, quello che piaceva Jean-Jacques Rousseau, e trova queste robe romane intonerabili.

E torna indietro e parla di una roba barocca. Ne parla perché usa il termine che in realtà erroneamente si attribuisce alla perla barocca, nel senso che è vero che i portoghesi commerciavano le perle malfatte chiamandole barocche, ma Charles de Brosses non era commerciante di perle. era un uomo molto colto che si occupava di filogistica e nel nella macchina complessiva dei filogismi questi sono tutti esperti di filogismi quindi non vado avanti con la questione ma sapete che i filogismi si definiscono in base a maggiori minore, negativa o positiva e ognuna delle categorie ha un collegamento ad una vocale per cui esiste, non lo so, il silogismo più normale è quello in A, A, A, che si chiama Barbara e si arriva dai silogismi di ogni genere dove si declina A e I in base a quelle simpatiche bizzarrie della filosofia scolastica. il silogismo è in contraddizione totale perché sono minori e minori negative l'una sull'altra quindi in genere la situazione è più difficile alla fine un pensiero che non sta in piedi è o-o-o, e da lì viene la parola a-o-o, e viene la parola barocco, no?

La parola barocco poi servì a definire appunto la perla contorta, ed è quella che riprende Charles de Brosses quando arriva a Roma, e a Roma non gli piace, perché non è neoclassica. Questo termine noi lo applichiamo a posteriori e tentiamo di usarlo per capire un'epoca che invece è molto più complessa. e sulla quale, se questa conferenza dovesse essere, come mi hanno chiesto, una conferenza su Bernini e Borromini, in realtà va molto al di là di Bernini e Borromini, perché potrebbe comprendere un'epoca abbastanza… Allora, tentiamo di dargli una data di inizio e di fine. Io rimetterei come data di inizio la conclusione del concilio di Trento e come data apicale l'assunzione del trono dei figli. definitivo da parte di Luigi XIV, andiamo dal 1565-1666, proprio una fetta di cent'anni di storia.

Perché prendo il punto terminale Luigi XIV? Perché Luigi XIV è un prodotto italiano, i francesi non lo sanno, ma è stato fabbricato in Italia, io ho il diritto di dirlo in quanto sono anche di nazionalità francese, quando lo dico in Francia mi guardano Alcuni pensano che anche la piccola decorazione che porto della mia vita è una cosa normale. della Repubblica mi vada tolta, però non di meno così stanno le cose, perché la faccenda è molto strana, cioè Luigi XIV è un prodotto misto fra i desideri politici del cardinale de Richelieu e questo genio della politica, uno dei più grandi drittoni della storia della politica che è Mazzarino, per Mazzarino ho una simpatia personale assoluta perché è il simbolo dell'avventuriero totale nasce, Mr. Nobody, cioè senza origini nobiliari che riesce ad entrare nella grande corte barocca di Roma, fa carriera nella corte barocca di Roma e diventa il diplomatico dei diplomatici, quello che riesce a frenare lo scontro degli eserciti di Francia comandati da Richelieu con quelli dell'impero, tirando questa famosa bandierina bianca che lui corre a cavallo a 28 anni fra gli eserciti prima che si scontrino e riesce a fare il grande Questo grande accordo lo porta in Francia e succede un fatto curiosissimo.

Anna D'Austra, moglie di Luigi XIII, sono sposati da 23 anni. Luigi XIII è molto più interessato ai soldati che alle femmine nell'insieme e infatti per 23 anni fa fatica a far nascere un'erede. Anna D'Austra incontra Mazzarino e nove mesi dopo nasce Luigi XIV.

Di più non si può dire, però innegabilmente se guardate il ritratto di Luigi XIII, un po' mingerlino, secco, è anche un po' così isterico e guardate Luigi XIV panzone col nasone, sembra più genovese siciliano che parigino, cioè è un dubbio che rimane aperto ed è molto importante. Ma in questo spostamento probabilmente di cromosomi avviene anche uno spostamento molto più forte. più importante, Luigi XIV è il primo vero monarca barocco d'Europa, il primo per il quale la celebrazione estetica, la pompa, la declamazione sono importanti esattamente quanto la funzione politica e questo non solo quando assume il regno, ma addirittura prima quando a 14 anni sempre Mazzarino che si è portato dall'Italia un gruppo di teatranti di attranti e di scenografia.

che convincono Parigi addirittura ad amare un po' quest'Italia, poi ci sarà una rissa fra gli anti-italiani filo-italiani, quando lui prende il giovane 814 e gli fa fare questo grande ballo, perché lui gli insegna le cose vere della vita, cioè gli insegna la danza, gli insegna il montare a cavallo, gli insegna il gioco delle arti, cioè gli insegna quella roba lì che è la cultura barocca. E' fondamentale questa definizione di gioco elettorale che ci permette poi di... girando il canocchiare indietro di tentare di capire come nasce questa cultura diversa. Luigi XIV è il prodotto della celebrazione, del teatro, della musica, è il prodotto della sommatoria delle arti e non della letteratura. cosa fondamentale non ha più peso la letteratura poi lui la sosterrà per altri versi perché i francesi hanno la mania del teatro la mania della letteratura ma Luigi Cattolici è un prodotto di una cosa ben diversa che è l'assommatoria delle armi siamo nel 1666, facciamo un salto indietro di cent'anni, 1565, 1565 si conclude il concilio di Trento e si conclude il concilio di Trento con due grandi esecutori teorici del concilio di Trento che sono uno il cardinale di Milano Carlo Borromeo e l'altro il suo socio molto diverso che è Gabriele Palleotti.

a Bologna. Si conclude in che modo? In quel anno lì muore Papa Medici Marignano e Papa Medici Marignano ha un nipote che è Borromeo e tutti pensano che Borromeo diventerà Papa.

soprattutto che allora nell'attenzione fra un partito che continuerà attraverso tutto il periodo barocco, nell'attenzione fra i partiti francesi e i partiti fino spagnoli, si lascia passare questa ipotesi di un partito. Papa in realtà tendenzialmente filo spagnolo perché è legato alla Milano Cinquecentesca che è sotto la Spagna e tutti pensano che sarà Papa Carlo Borromeo. Carlo Borromeo fa una conferenza stampa a reti televisive unificate, dice no, io no, io voglio tornare a fare cardinale a Milano, voglio fare vescovo di Milano, ho un altro progetto e anzi vi Indico la persona. sono adatta a prendere il mio posto che è un dominicano bravissimo, Ghislieri, Ghislieri sarà poi quello che metterà in riga tutti, c'è uno che scherza pochissimo, uno che scherza pochissimo che continua il percorso già iniziato con Caraffa, che è il suo papa Caraffa, che è quello famoso che fece mettere a Daniele da Volterra le mutande al giudizio universale di Michelangelo.

Cioè inizia una ipotesi di tipo repressivo, detto così fra virgolette, che attribuisce al Concilio di Trento una funzione repressiva. ora io sono un grande difensore del Consiglio di Trento perché mi sono spesso chiesto Per quale motivo l'Italia in un'Europa che dal Cinquecento fino alla Seconda Guerra Mondiale è stata costantemente dilaniata da guerre, da conflitti, da drammi? Pensate a cosa è stata la guerra dei Trent'anni per la Germania all'inizio del Seicento, cioè quando passò da 24 milioni a 4 milioni di abitanti. C'è una tragedia rispetto alla quale la Seconda Guerra Mondiale e la Shoah sembrano addirittura dei fatti leggeri.

pensate cosa è stata la guerra della Germania, tutto il conflitto tra la Francia e Spagna e Paesi Bassi attraverso tutto il Seicento, poi tutta la conflittualità successiva del Settecento, il Settecento ci si berlindono in segno, ci si ammazzavano ogni quarto d'ora, l'Italia rimane un paese sostanzialmente indenne dalla conflittualità europea, in realtà in Italia dal Concilio di Trento se si escludono i meccanismi minimi di rivoluzione. rivoluzionari e unitari, ma che sono stati abbastanza leggeri, l'Italia non ha conosciuto le guerre, una vera guerra che è tornata e è stata poi nel 1945 e è uno dei motivi per i quali tra l'altro noi possediamo questo patrimonio storico incredibile, lo possediamo non perché abbiamo fatto molto di più degli altri, abbiamo fatto anche di più e abbiamo conservato un po' di più, ma soprattutto abbiamo distrutto molto meno degli altri, L'Italia si è conservata. per un accordo, per una sorta di incredibile patto sociale che è il patto sociale del Concilio di Trento. Contro tutti quelli che reputano il Concilio di Trento un momento di posizionamento conservatore della Chiesa, io ho sempre considerato il Concilio di Trento come il momento in cui l'Italia moderna si fonda, è il momento nel quale tutto deve andare d'accordo con tutto. Il Vescovo non deve litigare col Prevosto, il Prevosto non deve litigare col Conte, il Conte non deve litigare con la Serva.

E se il Vescovo ha una perpetua, che la perpetua abbia almeno 40 anni, si che se succede quello che succede... solito fra il prevosto e la perpetua non abbia più possibilità di filiare, perché si riputava che dopo i 40 anni non si filiasse più. L'Italia diventa democristiana con il Consiglio di Trento.

E diventa ciò che è ancora oggi, ancora intimamente, cioè il Concilio di Trento guarda la letteratura con diffidenza, guarda il mondo intellettuale con distanza perché è roba pericolosa. E perché lo guarda in modo pericoloso? Ovviamente il Concilio di Trento nasce contro la riforma. Ora se c'è una cattiveria che apparentemente Lutero ha commesso è quella di obbligare ogni famiglia tedesca a sapere che è un'esercito di Dio.

per leggere e scrivere, per leggere i testi sacri. E si capisce che quello è un crimine contro l'equilibrio sociale. Quindi da noi si opterà per un'altra strada.

Per favore non leggete. E devo dire che gli italiani seguono questa strada ancora oggi, eh? Onestamente. Lo fanno con convinzione. In cambio, guardate la televisione.

Cioè, anche questo lo facciamo ancora adesso. In cambio, se la letteratura è pericolosa, invece convincere e generare questo accordo trasversale attraverso l'uso misto delle arti diventa importantissimo. Con la lezione della contro-riforma si formano due culture opposte in Europa, quella del nord, quella protestante e poi quella calvinista, che si opporà al culto delle immagini, anzi le butta via.

Ho portato mio figlio l'anno scorso, non dovrei parlare di fatti personali, però è divertente, ho portato mio figlio a vedere il tempio protestante di casa mia a Viluz. È rimasto molto affascinato perché è una chiesa gotica straordinaria, totalmente svuotata. Del politico rimane solo la struttura linea e i quadri sono scomparsi da mezzo millennio. Si formano due culture diverse.

la cultura italiana sarà da quel momento in poi una cultura dell'immagine ma all'interno della cultura delle immagini sarà una cultura anti-intellettuale, questo è importante. Cioè se il Rinascimento fino alla metà del Cinquecento è un percorso dove gioca un ruolo centrale l'intellettuale, anzi, se il Rinascimento passa attraverso due fasi, grossomodo, una prima nella quale l'artista è un super artigiano, come ben spiega Hauser, e è uno a servizio degli intellettuali. perché a Firenze poi comandano gli umanisti, la generazione che formerà il grande rinascimento, le tartarughe ninja, Michelangelo, Leonardo e così via, le tartarughe ninja, quelli che fanno il grande rinascimento sono, a differenza di quelli di prima, ragazzi di buona famiglia, Michelangelo è il nostro figlio di notario, Leonardo è il figlio di un amministratore della Repubblica Fiorentina, Raffaello è figlio di una... artista di fama, grande intellettuale, già il babbo, no? Cioè la nuova generazione è una generazione di intellettuali.

La prima metà del Cinquecento è dominata dagli artisti intellettuali, cioè la quota di citazioni non più recepite dai neumanisti, ma vissute in proprio, diventa un motore della creatività. Michelangelo è al contempo uno scrittore formidabile, un grande lettore ancora di Dante. poi Dante con la controforma scompare fino all'800, le pubblicazioni successive sono rarissime, il mondo fino a metà del secolo è intellettuale, questo mondo intellettuale è pericolosissimo perché è portatore di dibattiti, è portatore di ipotesi, Michelangelo probabilmente è nicodemico, Cioè crede, come fanno alcuni, che si possa dire pubblicamente una cosa e poi pensarne un'altra. fa e i nicodemici lo fanno, quindi sono dei protestanti possibili, l'Italia è piena di protestanti possibili, fra gli intellettuali, soprattutto del mondo femminile, sono queste donne, la famosa Musa di Michelangelo, ma sono tante le donne in Italia che vanno verso un'area di emancipazione fortissima e che lasciano delle paure tremende, il concilio di Trento mette le cose a posto, le donne vanno in cucina, le perpetuano 40 anni.

Il prevosto francese. Prevosto il signor Conte, fa il signor Conte, il Paese ne viene fuori un po' rallentato, innegabilmente, ma contemporaneamente il Paese sta tranquillo e dobbiamo con una sorta di patto sociale la tranquillità che sta alle nostre spalle e forse anche la qualità della nostra gastronomia. Quindi guardiamo il concetto di Trento con un'attenzione particolare. Il concetto di Trento avrà due grandi esecutori teorici.

Appunto dicevo uno è Carlo Borromeo e l'altro è Paleotti a Bologna. Sono i due teorici che trasferiscono i dettami della vita quotidiana. Borromeo va un po' giù pesante, va giù pesante e infatti dice qui non si scherza più, chiude le forniture ai teatri comincia un po' a proibire anche certe feste, blocca a questi poveri umiliati che quando avevano un fracco di soldi erano quelli che stavano in quello che diventerà poi Brera, questi umiliati che avevano un fracco di soldi vendendo i vestiti ai teatranti a tal punto che uno degli umiliati gli spara anche un colpo di archibugio, lo banca, prova della santità del cardinale, vatti lo impiccano, non è stato impiccato perché ha sbagliato il colpo, non perché sparò, si forma una ipotesi nuova in Italia che è quella del come inventare una grande cultura popolare. Per la prima volta, rispetto al lungo percorso intellettuale che dagli albori del Quattrocento, anzi dalla fine del Trecento, aveva posto la cultura in mano a un'elite, si inventa una ipotesi alternativa. Questa ipotesi alternativa avrà una serie di conseguenze abbastanza facilmente comprensibili.

Da un momento in poi la distinzione fra arti maggiori e arti minori scompare. L'intagliatore di legno vale quanto il pittore, il decoratore di barbi vale quanto lo scrittore, il produttore di oreficeria vale quanto il musicista, tutto comincia ad equivalersi. E la musica deve a sua volta diventare popolare.

È curioso che nel 1565, lo stesso anno nel quale si conclude il concilio e nel quale Borromeo fa la sua conferenza stampa per dire vado a occuparmi dei fatti miei, nello stesso anno Amati produce il primo grande quartetto di violini definitivo e contemporaneo. Cosa c'è di interessante nel violino? rispetto allo strumento che esisteva prima, che era la braccia, detto anche la praxen in tedesco, la viola da braccio, i violini operano una serie di mutamenti marginali che non vengono a dire il vero.

il vero inventato in Amati, ma che si sviluppa un po' attraverso tutta l'Europa e soprattutto fra i musicisti viandanti. Sostanzialmente uno strumento che rispetto agli altri strumenti precedenti suona 5 volte più forte. Cioè è come l'invenzione della hi-fi, no?

Si trasforma uno strumento fatto per piccoli nuclei di affezionati elitaristi in uno strumento di piazza. Con il violino si comincia a ballare. L'importanza della musica diventa conseguente anche di una mutazione delle abitudini, dei gusti e diventa strumento per un coinvolgimento maggiore.

Da quel momento in poi... che si chiama era un giorno la cultura barocca comincia a svilupparsi. Cioè all'interno della celebrazione, all'interno delle liturgie si mescola tutto, la veste, il vestiario, il decoro, le abitudini, la nuova liturgia, la musica, tutto questo meccanismo comincia ad articolarsi in un'unica cosa. Quest'unica cosa avrà una sua formidabile conseguenza quando all'inizio del Seicento, cioè pochi anni dopo, si esegue a Abaddon.

La Corte di Mantua è la prima che chiameremo opere della cultura nuova. Mi piace sempre ricordare che quando noi usiamo la parola opera, pensiamo spesso al lavoro, da uno che suda, invece l'opera potrebbe anche essere un'altra cosa, potrebbe essere considerata come... come il plurale di opus latino.

In realtà l'opera è il plurale di opus latino. L'opera è la sommatoria di una serie di esperienze che vanno da quella musicale a quella recitativa, vanno dal testo al decoro... il decoro ai vestiti, dai vestiti alla scena e questo mondo dell'opera diventerà in un qualche modo portatore di una visione completamente innovativa, della quale diventeranno protagonisti assoluti di Bibbietta.

I Bibena cambiano il modo di fare teatro, cambiano il modo di fare scena e hanno una curiosa invenzione. Inventano quella roba che poi vedrete, se ne andate a guardare con attenzione, anche in scambio. quando fa delle prime invenzioni teatrali, che sono più o meno nello stesso periodo, l'Olimpico a Vicenza, inventano, eliminano la chiave centrale del rinascimento che era il Piero. il punto di fuga unico, la scena dei Bibiena ha due punti di fuga, quella addirittura dell'Olimpico ne avrà tre, uno centrale, uno a destra e uno a sinistra, da questa rottura.

della visione nasce una sorta di estetica sentita trasversale che è completamente nuova. Questa roba completamente nuova è quella che possiamo chiamare il barocco. Il barocco è il risultato di una serie di mutazioni bizzarissime. Cambio di punto di prospettiva, l'abolizione della razionalità assoluta che era alla base del concetto rinascimentale delle arti, il coinvolgimento profondo dei piccoli mestieri rispetto alle arti maggiori. Cioè chi produce un confessionale di legno è nulla a che vedere con le arti grandi della vita del quotidiano.

Porta una testimonianza che nulla ha a che vedere con le arti grandi della vita del quotidiano. Chi affronta l'architettura non gioca più sui modelli antichi bizzarri. oppure teorici, oppure romani, oppure greci, ma gioca su ciò che fa l'artigiano. L'oggetto che lo vedete lì, la santiva, la sapienza, non ha più nulla a che vedere con le percezioni perfezione degli equilibri di un'architettura rinascimentale, è il prodotto di una fantasia pura che è molto più legata al torciglione, è legata alla pasticceria, è un pasticcere che l'ha fatto con la panna, è un prodotto gastronomico prima di essere un prodotto architettonico, il ricciolo barocco è un ricciolo di panna.

Pensate a questo personaggio formidabile che è direttamente sotto il controllo di Borromeo a Milano ed è Pellegrino Tibaldi, artista poco noto. Pellegrino Tibaldi inventa una cosa formidabile. Inegabilmente il concilio di Trento porta a una certa inclinazione sessuofobica Quella che farà appunto spingere a Daniele e a Murtella a metterle mutande Ma di fronte a questa inclinazione sessuofobica cosa succede?

Come reagisce Belegrino Timaldi? Molto facilmente, fa il nudi di schiena Inventa la contorsione, inventa questa contorsione che diventa una sorta di cifra mentale e avrà un emulo assolutamente poco noto. noto che è Mocchi, Mocchi farà per i Farnese le prime sculture dove la contorsione è centrale, l'angelo di Mocchi è uno degli oggetti più moderni che possa esistere ancora per noi oggi, è del 1606, cioè prima che Bernini cominciasse a lavorare, allora questa mutazione è intrigante. Sono interminati e si aggiunge un altro elemento a Bizzarro che è dovuto all'arrivo infinito di nordici a Roma, mi spiace dovervelo dire.

Roma viene contaminata da un nucleo infinito di lombardi, ma peggio ancora di ticinesi. Cosa c'è di peggio? Borromini è ticinese, ma tutto il nucleo che arriva prima, tutti i… i grandi artefici che verranno chiamati in questo momento nel quale il grande Gregorio, il Papa, quello che inventa il Gregorio, il calendario moderno che noi usiamo, che è bolognese, Boncompagni, quando Boncompagni arriva a Roma, essendo bolognese...

e guarda giù al Tevere e dice no io lì non ci voglio morire e decide di cambiare casa e fa fare il lavoro inquirinale sale sul mozzo inquirini il passaggio al Quirinale richiede una serie di interventi formidabili di tipo architettonico che verranno seguiti poi da quel Papa che tutti pensano debba morire subito perché conto nulla Sisto V, geniale invece che invece di morire subito tira avanti per 5-6 anni perché lo eleggono sapendo che prendono un francescano moribondo, dicono questo qua ce lo togliamo dai piedi subito, invece lui resiste immediatamente, mette ordine subito, fa impiccare due o tre ladri e continua i lavori e rifà il piano urbanistico di Roma. Allora fra l'intervento di un buon compagno, da andare in collina e il piano urbanistico di Roma, si aprono enorme cantiere. Questo enorme cantiere sarà capace di recepire le mutazioni estetiche del mondo della cultura. la contro-riforma, comincerà a intuire che per fare, inventare un mondo nuovo, un mondo antiprotestante per eccellenza, bisogna dare vita a questa commissione di estetiche dove tutto si equivale, esattamente come all'interno del corpo della Chiesa rinnovata tutti si equivalgono, se tutti siamo uguali l'intagliatore di marmo è bravo quanto il pittore ed è finito Unita la musica rinascimentale di questi roppi scatole tremendi che erano convinti di possedere il segreto del mondo perché sapevano tutto della prospettiva.

Non è vero. I teatranti hanno diritto alla prospettiva per tre punti, gli artisti possono giocare per direzioni diverse, gli equilibri perfetti vanno dimenticati. Chi è stato in grado di imparare un altro modo di essere, pensate solo a quanti nordici appunto cominciano ad arrivare.

Vignola arriva ad un ultimare i lavori di Palazzo Farnese e fa questo primo camidone folle che sta all'interno del palazzo dove le regole di prima scompaiono tutte. Il grande camino, forse l'ultimo che rimane dalla stesura originaria, attribuibile in ogni suo particolare al Vignola. Questo cammino è appena dell'inizio della seconda metà del Cinquecento, contiene già una serie di caratteristiche che si ritroveranno come... primi passi del barocco o come evoluzione potente del manierismo nasce la regola che quella dell'esplosione espressiva ora è vero che questo messaggio viene lanciato in un mondo che è assolutamente capace di riceverlo perché se uno volesse fare un indagine veramente seria sulla genesi del barocco di questa parola inesistente basterebbe che facesse un giro attento sulla la mutazione della ceramica antica, vascolare, nel momento nel quale passa dall'essere attica all'essere prodotta in Italia. Questo ci permette di tanto di avere una linea di comprensione.

Si sviluppa a Roma, per effetto delle manualità nordiche, una cultura del manufatto integrante che è in qualche modo l'antenato del design italiano. Cioè il design nasce a Roma durante rock, è lì che le arti di ogni genere cominciano ad avere un valore equivalente l'una all'altra. Il rinascimento fiorentino si era arenato nelle ultime gag del manierismo. Le eleganze da maiolica dipinta non potevano andare oltre.

Si era ad un punto fermo. Il rinnovamento arriva a Roma con il vento del nord. Caravaggio, il lombardo crudo e i bolognesi caracci cotti al punto giusto. Ercole in tutte le versioni possibili per un palazzo dove i farnese tenevano una collezione formidabile e archeologica che comprendeva il più famoso di tutti gli Ercole. Da Bologna vi segue il multiforme Guido Reni.

Questa storia potrebbe in fondo iniziare con il dipinto che sta dietro a me, un Davide con un testone di Golia appena mozzato. Il quadro è del 1605, data fondamentale per il cambiamento dell'atmosfera, ed è un Guidoreni dove Guidoreni da dolce assume delle crudezze che si possono imparare solo da un'altra. solo a Roma e solo nella Roma dove è già passato Caravaggio. Irrompe il teatro. Sono anni dalle tinte costantemente fosche e forti, dove il sangue schizza con tale facilità che anche la donna Artemisia Gentilesti lo gestisce con una naturalezza imprevista.

1620 Gerrit van Hontost, detto Gerardo delle Noti, un olandese che viene a guardare il teatro italiano della festa continua. Nessuno lo sa, ma forse in questa scena ci sono già Portos, Atos e Aramis. Manca solo D'Artagnan. A questo punto l'attenzione va focalizzata su Maffeo Barberini, il quale si prepara da avvocato, prima in curia e nella banca di famiglia, e poi Papa dal 1623 gestisce un ventennio che come talvolta è stato un'esercito di capita a lasciare grosse tracce nella cultura.

Il primo che usa la parola barocco è un enciclopedista francese che arriva a Roma ai primi del Settecento, si chiama Charles de Brosse. E' uno dei personaggi carini dell'epoca, arriva a Roma, vede i palazzi romani, lui viene da un mondo totalmente neoclassico, totalmente ordinato, quello che piaceva Jean-Jacques Rousseau, e trova queste robe romane intollerabili. E torna indietro e parla di una roba barocca.

Come nasce il barocco da palazzo? Tre sono i personaggi fondamentali. Primo, Pietro da Cortona.

Roma, via Giulia Casa Sacchetti dove ancora sopra il camino c'è il ritratto del cardinale Giulio dipinto da Pietro da Cortona con quel garbo specifico di chi ancora crede alla rappresentazione toscana elegantemente realista e naturalmente eratico Nella Roma papale e cardinalizia dei primi anni del Seicento, via Giulia potrebbe anche essere chiamata la strada dei Toscani, perché nasce con Giulio II per loro e qui viene fatto la sua vita. farsi la sua prima casa il Giuliano Sangallo, poi la casa passa di mano in mano e arriva all'inizio del 600 al Cardinale Sacchetti. Tutto un giro toscano a tal punto che negli anni 30 la famiglia può chiamare qua un altro toscano Pietro da Cortona.

Urbano VIII sul soglio di Pietro dal 1623 per 21 anni, filo francese molto ricco, molto colto, interessato alle arti e alle scienze al punto che inizialmente ancora da cardinale fu grande protettore di Atanasius Kirchner e di Galilei. anche lui toscano terzo personaggio gianlorenzo bernini nato a napoli ma attenzione da padre toscano che gli insegna il mestiere Lui sembra a vedere il baldacchino che inventa per San Pietro il prototipo del gusto contorto, ma la cosa è ben più complessa come racconta lo stesso Palazzo Barberini a Roma. Il palazzo viene acquistato nel 25 dall'eredita sforza andata in falimento. e viene immediatamente con ambizione ampliato come villa fuori porta. In questa posizione si sta delineando il carattere dell'Europa.

Allora rivista in questa dimensione la figura di Bernini diventa molto interessante, ma non diventa quanto non diventa quella di Borromini. Borromini riprende tutta la serie di elementi del nord, ma li porta qui all'esaltazione totale, quella è l'esaltazione totale. Guercino porta tutta questa esaltazione avanti in un'altra direzione ancora che quella della fantasia e in fondo la cultura architettonica e quella pittorica avranno ancora davanti a loro un trentennio, un quarantennio di dimensioni fantastiche che andranno a finire anche in un'altra concreta. vedo un'altra considerazione necessaria, è che quel Seicento successivo, almeno fino a metà del XVIII secolo, cioè fino alla conclusione del Rococo ultimo alla Luigi XV, vedrà un'Europa costantemente dilaniata avrà sempre a Roma un luogo di equilibrio sociale e politico perfetto.

Questa città ha la fortuna di vivere in pace in un'Europa in costante guerra. e Sant'Elese che cos'è? è la replica della chiesa di Sansepolcro è un modello che comincia a diffondersi nel mondo questo è il modello barocco allora questo modello barocco diventa una dichiarazione oggettiva del mondo che ha una sua posizione ce n'è ancora una, attenzione, curiosamente che viene costruita proprio in quegli anni lì Addirittura.

La scrittura d'Amsterdam, che è la Zoiderkerk, la chiesa del sud, perché guardano verso l'Italia, no, la Zoiderkerk è l'ultima chiesa barocca del mondo olandese. Poi si cambia registro, arriva Van Kampen, si mette ordine nelle cose e queste folie italiche della Babilonia, Roma, la Babilonia moderna, vengono cancellate e sostituite con un'estetica del rigore. Il salone principale che Pietro da Cortona la combina grossa.

Un soffitto a fresco enorme carico di ogni enormità possibile. Ivi comprese le tre api enormi che volano come aerei minacciosi in squadriglia. Grazie.

L'effetto è formidabile, è sancito un nuovo modo di vedere che è andato oltre ogni parametro magnarista, perché ha digerito un secolo di storia passata. I giganti mantovani di Giulio Romano. Eleganze cinquecentesche quasi di sapore veneziano.

Tripudi romani. Questa follia contamina la decorazione architettonica. Così torna in vita un espressionismo forte che per i manieristi in realtà era intollerabile.

Pietro è pronto per il salto a Palazzo Pitti, dove Pietro della Cortona arriva nel 1935 e ci tornerà fino al 1947. A Barberini succede un papa filo spagnolo, Panfili per 11 anni, Innocenzo X, quello che viene ritratto da Velázquez. in un dipinto che ispira Francis Bacon. E poi di nuovo un filo francese, senese e avvocato, Chichi, che avendo avuto un antenato che fece i soldi con Alessandro VI Borgia, catalano e come tale non spagnolo, prende il nome di Alessandro VII. Poi quando muore nel 1667 un altro toscano, Rospigliosi, anche lui filosofo e laureato utroquia.

Iure, ma che aveva iniziato la sua carriera proprio facendo il librettista cardinale nel teatro dei Barberini, dinanzi a 3500 persone. Clemente IX, in quegli anni splende unico nel teatro del mondo il re Sole a Parigi. L'Europa dei grandi reami cattolici è ormai definitivamente sedata nel tripudio del barocco.