Bene, andiamo a parlare delle origini della letteratura italiana. Andando a vedere come è iniziata la nostra letteratura, andremo a toccare, in questo primo ciclo di lezioni, la letteratura religiosa, la scuola poetica siciliana, la poesia comico-realista, il dolce stil novo e poi anche la parte che riguarda la novellistica. Ma prima di iniziare a parlare delle singole scuole poetiche, bisogna soffermarci un attimino sulle forme.
della letteratura che noi andremo a studiare e sulle lingue con cui questa letteratura si esprime. Innanzitutto le forme. Le forme sono due, sono la prosa e la poesia.
La più semplice di queste due è sicuramente la prosa, noi la riconosciamo subito perché è una forma di scrittura che non obbedisce per definizione a nessun tipo di regola metrica, al contrario della poesia, e la riconosciamo immediatamente perché è la forma di scrittura con cui noi ci esprimiamo quotidianamente. Quindi magari al giorno d'oggi non mandiamo più una lettera, ma mandiamo un'email e la mandiamo scritta in prosa, un messaggino che mandiamo un po' articolato, di qualche riga, che mandiamo a qualche nostro amico o amica è un messaggio scritto solitamente in prosa. scritto in prosa un articolo di giornale un trattato scientifico i romanzi sono scritti in prosa, le opere di narrazione di descrizione di un paesaggio, sono tutte opere scritte in prosa. E quindi è molto semplice da riconoscere, la prosa appunto non ha nessun tipo di schema metrico, diciamo che nella prosa si va a capo, per usare un esempio molto banale, quando finisce il foglio, ecco. Al contrario la poesia ha invece delle regole metriche, ha delle regole ritmiche e solitamente non va a capo quando finisce il foglio, ma va a capo quando finisce il verso La poesia, infatti, è composta da diversi versi che altro non sono che l'insieme delle parole che sono contenute in una riga.
Quando l'artista, il poeta, che sta andando a scrivere la poesia decide, secondo precise regole, come dicevo prima, di andare a capo, vuol dire che il verso è finito e se ne rinizia un altro, e poi un altro ancora, e poi un altro ancora, fino alla fine della poesia. Questi versi possono essere raggruppati in piccoli gruppetti Grazie. che si chiamano strofe.
Una poesia può avere anche soltanto una strofa o può averne più di una. Le strofe quindi sono l'insieme dei versi, la poesia è l'insieme delle strofe, tutte quante insieme, e anche dei versi chiaramente, e il verso è l'insieme delle parole che sono contenute in una riga. Quindi noi analizzeremo la prosa, le prime prose della letteratura italiana e le prime forme poetiche della letteratura italiana.
Con quali sono, quali sono i linguaggi con cui questa letteratura si esprime? Sono principalmente due, sono il latino e il volgare. La differenza tra le due lingue è molto semplice, tra i due tipi di espressione è molto semplice.
Il latino è la lingua dei dotti, il linguaggio utilizzato quando una persona vuole comunicare a qualcuno che sa, a qualche sapiente, a qualche intellettuale, oppure alle corti di vari re o dei signori. del medioevo, lo comprendevano solo in pochi, ciò è solo coloro che avevano un'istruzione veramente elevata, le altre persone non comprendevano dei testi in latino. Non dobbiamo immaginarci una realtà come quella attuale dove istruzione elevata vuol dire certamente essere magari un grande scienziato, un grande scrittore, un premio Nobel e istruzione non elevata vuol dire comunque sia essere alfabetizzati. saper leggere, scrivere e far di conto.
All'epoca non era così. Chi non aveva un'istruzione erano tantissimi, coloro che non avevano un'istruzione erano veramente tanti e poi c'era una fascia intermedia di persone che sapevano leggere ma non il latino, non tutti sapevano scrivere, anzi pochissimi sapevano scrivere, c'erano delle persone che sapevano leggere ma non certamente il latino e il latino lo potevano comprendere, è soltanto una ristrettissima fascia. di persone che appunto lo avevano studiato ed erano gli intellettuali oppure anche gli uomini di chiesa perché la chiesa si esprimeva ancora in latino. Quindi quando un autore scrive un'opera in latino è perché è indirizzata a un pubblico molto elevato culturalmente. Vi è poi il volgare.
La lingua volgare è la lingua parlata comunemente e quotidianamente da tutte le persone. È la lingua del volgo, cioè del popolo. Solitamente gli autori scrivono in volgare quando vogliono essere compresi da più persone possibili.
Compresi sia nella forma scritta che nella forma orale. Cioè sia laddove vogliano che queste persone, vogliono che queste persone leggano quanto loro scrivono, quanto da loro scritto, sia quando vogliono che anche coloro che non sanno leggere in volgare, erano in tanti che non sapevano leggere neanche in volgare, perlomeno comprendessero la lettura di un testo volgare, la lettura di un testo qualora qualcun altro la leggesse per loro. È il caso, per esempio, che vedremo subito di San Francesco d'Assisi. Però andiamo adesso a fare un quadro generale.
della poesia che andremo ad analizzare prima di soffermarci sulle vere scuole poetiche. Ecco, in questa slide abbiamo la poesia, abbiamo le prime forme di produzione letterarie in volgare, le abbiamo in Francia, quelle che si chiamano la lingua d'Oil e la lingua d'Oc. La lingua d'Oil, come potete vedere da questa immagine, è la lingua parlata a nord della Francia, nella zona di Parigi, la lingua d'Oc nel sud della Francia, nella zona un po' più vicina.
all'Italia. Dunque queste due produzioni letterarie, lingua d'oil e lingua d'oc, oppure letteratura oitanica e occitanica, solitamente si chiamano così, sono delle letterature che si sviluppano intorno tra l'undicesimo e il dodicesimo secolo e sono delle letterature che hanno delle produzioni sia poetiche sia in prosa, quindi ci sono sia delle poesie che delle narrazioni vere e proprie. Questa letteratura parla soprattutto di avventure di cavalieri, di amore cortese del cavaliere nei confronti della donna, della donna vista, della persona amata vista come un qualcosa che avvicinava l'uomo a Dio e rendere omaggio alla persona amata era quasi come rendere omaggio a...
alla divinità, quindi un amore che era quasi religioso, che era molto molto vicino a quello religioso, non un amore fisico per intenderci, ma un amore molto sentimentale, molto mistico, molto appunto religioso. Bisogna dire che quando si parla di amore cortese, o comunque quando si parla di letteratura cortese, in questo caso si può parlare di letteratura cortese, Per noi la parola cortese ha assunto il significato di gentile, galante, una persona cortese, una persona molto gentile che ha dei modi di comportarsi che sono idonei a determinati ambienti, che sa come muoversi. Ecco, in questo caso la letteratura cortese invece significa la letteratura prodotta nelle corti, cioè nell'entourage, chiamiamolo così, nel gruppo ristretto delle persone. che ruotavano intorno al re di un determinato luogo, in questo caso per esempio della Francia.
E' importante questa distinzione perché la letteratura che si svilupperà nella nostra penisola, quindi l'inizio della letteratura italiana, partirà proprio dalla letteratura cortese, ma anche dalla letteratura religiosa. Quindi noi abbiamo appunto le produzioni letterali in volgare in Francia, in Linguadoc e in Linguaduil, Grazie. e abbiamo contemporaneamente un po' in tutta Europa, ma ci soffermiamo sull'Italia, attestazioni scritte di vario tipo di volgare italiano. Abbiamo visto il Placido Capuano, abbiamo visto l'Indovinello Veronese e altro.
Ecco, quindi vuol dire che c'era un linguaggio volgare che iniziava, una lingua volgare che iniziava a emergere anche in forme di scrittura, in maniera consapevole. l'immersione di questa lingua volgare dà origine a delle scuole poetiche. Una che metto in evidenza qui è la scuola poetica religiosa, la poesia religiosa nasce nell'area dell'Umbria, i principali esponenti sono San Francesco d'Assisi e Jacopone d'Attodi. Invece c'è un'altra scuola poetica molto importante che sorge intorno alla prima metà del 1200, è la scuola poetica siciliana.
Ovviamente in Sicilia, nell'Italia meridionale, i principali esponenti sono Jacopo d'Alentini, e perde la vigna. Federico II anche lui si è cimentato in qualche poesia con poco successo probabilmente, ma il suo grande successo era politico in quanto Federico II era il re e l'imperatore anche, quindi lui ha avuto una grande importanza politica. durante il Medioevo. Ecco, questi poeti prendono sia spunto appunto dalle proprie parlate volgari locali, ma soprattutto dalle produzioni letterali in volgare in Francia.
La scuola poetica siciliana, poi ovviamente con la fine di Federico II sparisce, viene ripresa dalla scuola poetica siculo-toscana, c'è un passaggio chiaramente dalla Sicilia alla Toscana della poesia, che poi esploderà nella poesia stilnovistica e in quello che noi conosciamo comunemente come il dolce stilnovo, i cui principali esponenti sono Guido Guinizelli, Guido Cavalcanti e Dante Alighieri. E poi un altro ramo della poesia in Toscana che è la comico-realista, andremo ad analizzare anche quella. Adesso iniziamo ad addentrarci nelle singole scuole poetiche.
Intanto la poesia religiosa. Dove nasce la poesia religiosa? Nasce in Umbria e nel centro Italia. Non ci dobbiamo meravigliare che nasca una poesia di tipo religioso e che la Francia ci ha preceduto nella formazione e nella creazione di una letteratura. Non ci dobbiamo meravigliare perché se noi guardiamo queste due cartine comprendiamo il motivo.
La Francia era in qualche modo già in parte unificata, vedete? Invece l'Italia risulta... spezzettata in tanti piccoli stati e staterelli come lo sarà fino praticamente al 1861 l'Italia. Il che cosa significava? Significava che in Francia, nel territorio francese, c'erano dei centri di potere politico che diffondevano, oltre che il potere politico, anche una lingua da utilizzare ed ecco che quei centri di potere politico, che altro non sono che le corti del re, emanano.
leggi ma emanano anche cultura, anche lingua che fa cultura. Viceversa in Italia tutto questo non c'era, c'erano dei piccoli centri, questa cartina non è propriamente del periodo a cui sto facendo riferimento, però ci andiamo vicino del 1084, il periodo a cui sto facendo riferimento è cent'anni dopo, ma all'incirca la situazione era simile a questa cartina, quindi non c'erano dei centri di potere politico forti, importanti che... potessero diffondere anche con autorità una lingua vera e propria da utilizzare anche nella cultura e inoltre in Italia, nel penisolo italiano era fortissima ancora la tradizione latina.
Quali erano i centri di diffusione quindi in Italia? Erano i luoghi religiosi, le abbazie, i monasteri che sempre erano esistiti e che avevano superato la fase del basso medioevo per arrivare dopo l'anno 1000 a esplodere in un'altra parte del mondo. iniziare a diffondere cultura.
Uno di questi appunto è in Umbria con la poesia religiosa, il centro Italia, quando è che si sviluppa questa poesia? Tra il 1200 e il 1300, che lingua viene utilizzata? Il volgare dell'Italia centrale, il volgare in Italia ovviamente la lingua volgare non era uguale dappertutto, c'era un volgare umbro in questo caso, un volgale siciliano, lo vedremo tra le differenze. tra le vere poesie che adesso vi andrò a far vedere, come sono diversi i linguaggi. Noi riusciamo a interpretarli e a comprenderli, ma sono diversi tra di loro.
I principali esponenti sono San Francesco d'Assisi e Jacopone d'Attodi. Quali sono le tematiche principali? La lode a Dio, l'amore verso tutto il creato e il ritorno alla povertà evangelica. Andiamo ad analizzare la figura di San Francesco, che è conosciuto anche per altri motivi, principalmente religiosi. Nasce ad Assisi nel 1182 da una famiglia ricca e lui conduce una vita agiata da giovane ricco, il padre era un ricco marcante e quindi si gode in tutta una serie di piaceri della vita, finché nel 1202, quindi a 20 anni, partecipa a una guerra contro Perugia.
Viene perde, viene fatto prigioniero e qui avviene la sua conversione religiosa. Si dice che in seguito a questa conversione religiosa San Francesco avesse donato ai poveri, tutti gli averi di famiglia, e per questo motivo il suo padre stesso lo avesse denunciato. Da quel momento lui fonda un ordine religioso che era basato sull'uguaglianza di tutti gli esseri viventi, sulla povertà e l'abbandono delle ricchezze, dei beni.
Scrive varie odi e laudi al Signore e al Creato, a noi ce n'è rimasta in particolar modo una, ovvero il Cantico delle Creature, che può essere considerato il primo testo poetico scritto in lingua volgare di un volgari. che noi possiamo identificare come un volgar italiano, ecco. Altro non è che una preghiera che viene indirizzata a tutti gli elementi della Terra è indirettamente al Signore, quindi il Signore ha creato gli elementi, io lodo gli elementi e quindi sto lodando automaticamente anche il Signore.
Era una laude che doveva essere... in origine probabilmente anche accompagnata dalla musica, e che veniva cantata o recitata in chiesa, San Francesco l'ha scritta in volgare proprio perché, essendo un messaggio che doveva passare all'interno di una messa, probabilmente al termine di una messa, doveva essere compreso da tutti. Andiamo ad analizzarla, non sto a leggerla perché è comunque sia abbastanza... abbastanza comprensibile vado soltanto a fare un po' di traduzione un pochettino di parafrasi di questa poesia che è anche abbastanza notte il Cantico delle Creature qui Francesco ci dice Altissimo, Onipotente, Buon Signore a te vanno queste lodi a te va la gloria, va l'onore e ogni benedizione soltanto a te, Altissimo si possono confacere, come dire, è nessun uomo degno di menzionarti, et di ene dignute mentovare, di nominarti.
Laudato sia, quindi tu sia laudato, o mio Signore, con tutte le tue creature, specialmente, e qui inizia, messorlo frate sole, quindi il messer fratello sole, il quale fa giorno e illumina noi per lui. E quello è bello, è radiante, quindi irradia probabilmente i raggi del sole, irradia con grande splendore da te, altissimo, porta il segno, quindi irradia con questi raggi solari e costituisce un vero e proprio segno evidente di te. E poi continua, tu sei allevato, oh mio signore, per la sorella luna, quindi il sole, la luna e anche le stelle.
Perché in cielo li è formate, clarite, et preziose, et belle, quindi clare, pure, preziose e belle. Ma sì, l'ho dato mio Signore anche per fratello vento, e per il vento, l'aria, le nuvole, e quando il tempo è sereno, e ogni tempo, per lo quale alle tue creature dai sostentamento, grazie al quale alle tue creature dai sostegno, quindi la pioggia ci porterà acqua, il sole fa... sbocciare i fiori eccetera quindi ci dà sostentamento con ogni tipo di tempo tu sia lodato mio signore per sorella acqua la quale molto utile e umile e preziosa e casta la quale ovviamente utile e umile e molto preziosa e pura tu sia lodato mio signore anche per fratello fuoco per lo quale grazie al quale tu illumini la notte sta dicendo sta dicendo questo tu illumini la notte scusate Ho sbagliato cliccando.
Quindi dicevo, per il quale tu illumini la notte. Laudato sia un mio Signore per la nostra sorella madre terra, per la nostra sorella madre terra, la quale dai sostegno e ci governi, e produce diversi frutti con fiori ed erba che sono molto coloriti. Sia laudato tu mio Signore per quelli che perdonano per il tuo amore, e sostengono infirmitate e tribolazione.
Qui sta dicendo, che praticamente gli sta dicendo che tu sia lodato, mio Signore, per tutti coloro che perdonano in nome tuo. Ecco, sta dicendo questo, chi perdona in nome del Signore, tu sia lodato perché c'è chi perdona in nome tuo, c'è chi in nome tuo sostegna. sostengo sorregge riesce a resistere a malattie e tribolazioni e sofferenze varie beati quelli che il sosterranno che sopporteranno serenamente e che date altissimo saranno in futuro incoronati quindi nel re di cili saranno incolati tu sia lodato mio signore per nostra sorella morte corporale Della quale null'uomo vivente può scappare, dalla quale nessun uomo vivente può fuggire, può scappare.
Guai a quelli però che moriranno nei peccati mortali e beati quelli che si troveranno invece nella tua santissima beatitudine, volontà. Che la morte ai secondi non gli farà male. quindi sta dicendo che ringraziando anche la morte corporale dalla quale nessuno può scappare è guai a quelli che muoiono essendo ancora macchiati dal peccato, beati invece quelli che troveranno nella tua volontà beatitudine, che si troveranno nella tua beatitudine, nella tua volontà.
E la morte ai secondi, quindi a queste seconde persone, non farà timore, non farà male. Laudate e benedicete, mi Signore, e ringraziate e serviateli con grande umiltà. E alla fine San Francesco, quindi, fa un vero e proprio appello, evidentemente, a chi ascolta questo cantico e dice, laudate e benedite il mio Signore, e ringraziateli e servitero con grande umiltà.