Buongiorno, buon pomeriggio, buonasera. Oggi studiamo Diocleziano e la tetrarchia. Prima però, iscrivetevi al canale, lasciate un mi piace di supporto e seguitemi anche su Instagram.
Mi trovate come Diario di Charlotte. Diocleziano, di origini umini, diventa imperatore nel 284 d.C. Intorno a lui ha legge una profezia. Sembra che una druidessa, una profetessa, in un'osteria, gli abbia vaticinato che sarebbe diventato imperatore, ma solo dopo aver ucciso un aprum.
In latino, aprum significa cinghiale. Diocleziano effettivamente uccide Arrioapro, accusato dell'assassinio dell'imperatore Numeriano. e diventa imperatore a sua volta.
La profezia è raccontata nell'istoria augusta. Il periodo dell'anarchia militare ha portato alla luce due criticità molto profonde. Il problema del controllo di un territorio molto vasto, quello dell'impero umano, e la successione del potere.
Dio creziano trova delle strategie per cercare di compattare il regno e mantenere il potere. La sua, infatti, potremmo definirla una teocrazia. Egli favorisce la divinizazione dell'imperatore, che non è più il princeps, ma il dominus.
Quindi i cittadini divengono così i suoi sudditi. Sul modello persiano, Diocleziano richiede anche l'inchino a chiunque, anche ai membri della corte. In questo modo lui afferma così la sua natura divina.
Conosciamo anche Diocleziano per un altro fatto storico di cui abbiamo parlato nel video sul cristianesimo che vi lascio qui. Diocleziano per favorire l'unità culturale impone l'obbligo dei sacrifici agli dèi e all'imperatore. Dunque si macchia delle persecuzioni contro i cristiani. Siamo nel 303 d.C. e in particolare in Oriente.
Essendo che l'impero è ormai immenso, lui decide che non può essere governato da un unico uomo. Dunque nomina altri tre imperatori, Massimiano, Galerio e Costanzo Cloro. La sua quindi è una tetrarchia, ovvero il governo di quattro imperatori, che permette anche e di affrontare nuovamente il problema della successione.
Del problema della successione e del principato dottivo ne abbiamo già parlato nella video lezione dedicata che vi lascio qui. Nomina dunque due Cesari e due Augusti che governano insieme l'impero e risiedono in quattro regioni diverse. Vedete qui la cartina dell'ordinamento tetrarchico e quindi delle zone di influenza Di Massimiano, di Costanzo, di Diocleziano e di Galerio. Diocleziano e Galerio governeranno in Oriente, la residenza sarà Nicomedia e Assirmio.
Massimiano e Costanzo Cloro in Occidente, residenza a Milano e a Treviri. Notare che Roma non è più al centro del mondo, diciamo, nel senso che è troppo lontana dai confini. E quindi le residenze vengono disposte sul limes, come nel caso di Treviri e di Sirmio.
Vedete qui la cartina dove si vedono proprio le residenze degli imperatori, che permettono anche di avere un intervento più rapido. Importante è anche la riforma amministrativa di Diocleziano, che abolisce quell'antica differenza tra province senatorie e imperiali, di cui abbiamo parlato nella... lezione su Augusto.
Ora sono controllate da un Cesare oppure da un Augusto. Inoltre riduce l'estensione delle province e chiaramente in questo modo ne raddoppia il numero, sono circa un'ottantina, quasi un centinaio. Vedete qui la cartina dove si vedono proprio le province.
Organizza il territorio in dodici diocesi, quindi abbiamo delle circoscrizioni. governate da magistrati che assumono un potere militare ma anche amministrativo e che vengono controllate dal punto di vista fiscale grazie alla divisione in municipi, che quindi permettono anche la riscossione delle tasse. Dal punto di vista dell'esercito, Diocletiano decide di imporre la leva obbligatoria, quindi ogni anno le città devono fornire un numero obbligatorio di reclute.
Queste reclute prevedono barbari, prigionieri e anche figli dei veterani, naturalmente anche volontari. Questo era un problema, chiaramente, il fatto di non avere abbastanza reclute, per questo Diocletiano sceglie la leva obbligatoria. Diocleziano inoltre sostituisce i pretoriani con i comitatenses dei soldati specializzati. Ancora, per potenziare l'impero, decide di toccare anche la parte tributaria, quindi decide che la nona, l'imposta sul reddito agricolo, deve essere calcolata sulla base dell'estensione e anche della natura del terreno. Inoltre fa un catasto, quindi un censimento dei terreni, e in questo modo permettono di avere proprio un catasto delle varie proprietà terriere.
Durante l'impero di Diocleziano si sviluppano anche le corporazioni che studieremo per quanto riguarda la storia medievale in modo approfondito. Durante quindi il suo impero Diocleziano vincola i cittadini al lavoro che svolgevano i loro genitori e quindi inserisce questi lavoratori nelle corporazioni. In questo modo dunque c'è una sorta di ereditarietà e di tutela del lavoro dei cittadini e anche di quello dei genitori, allo stesso tempo però penalizza la mobilità sociale ovviamente.
Introduce anche una moneta forte d'oro e d'argento che fa parte della sua riforma finanziaria che tuttavia non funziona molto bene, nel senso che lui vorrebbe, introducendo una moneta forte, combattere l'inflazione e invece accade l'opposito. opposto, quindi per fermare anche l'inflazione deve addirittura tentare di emanare un calmiere, non è il primo e non sarà l'ultimo che lo farà, quindi fissare un prezzo massimo sui beni, nel 301 Diocleziano emana il cosiddetto editto dei prezzi, in questo modo fissa per esempio dei costi fissi per il vino, il sale, ma anche per i salari veri e propri. Anche questo calmiere non funziona bene perché favorisce la nascita del mercato nero, perché i mercanti ritirano le loro merci e poi le vendono però di nascosto, chiaramente, con dei sotterfugi per guadagnare di più.
Nel 305 Diocleziano e Massimiano lasciano poi il potere e diventano imperatori Costanzo e Galerio. Quando Costanzo muore scoppia una guerra civile che... termina nel 306 con la salita al potere di Costantino, il prossimo argomento nella nostra video lezioni.
A presto!