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Letteratura e diritto

[Musica] Io mi chiamo Gilda Policastro mi occupo di letteratura italiana contemporanea sono una docente di questa materia da alcuni anni però ho preso ad interessarmi anche di diritto e vi domanderete giustamente che hanno a che fare la letteratura e il diritto cercherò di chiarirvi a i seminari che poi terrò nel secondo semestre dedicati proprio a diritto e letteratura Tanto dal punto di vista della lingua della lingua del diritto che come vi dirò è considerata una lingua settoriale o speciale a seconda degli studiosi si predilige una definizione o un'altra e ci occuperemo anche poi del diritto come tema come tema di alcune opere letterarie tra le più note della Storia della letteratura di tutti i tempi ma ci arriveremo pian piano il Il primo elemento su cui vi vorrei indurre a riflettere proprio quello della lingua e È mia intenzione non soltanto avviare un discorso come hanno fatto tanto i linguisti che i Giuristi sulla lingua del diritto per l'appunto come lingua speciale o settoriale ma vorrei ragionare con voi in generale sulla lingua come strumento di comunicazione come strumento di espressione sulla lingua che parliamo comunemente e sulla consapevolezza che abbiamo della lingua con cui ci esprimiamo tanto maggiore è questa consapevolezza tanto maggiore è la l'approfondimento la conoscenza del codice tanto meglio sapremo orientarci nella nel campo delle relazioni O delle professioni Ecco questo concetto si può esprimere in due modi questa diciamo parentela questa vicinanza tra la lingua che parliamo e la visione la nostra visione del mondo e della realtà il primo modo lo prendo da uno dei poeti e degli intellettuali più importanti del italiano Edoardo sanguineti di cui forse avrete sentito parlare che nel 1965 pubblicò un libro intitolato ideologia e linguaggio ideologia e linguaggio sono un binomio che si riferisce alla idea di ideologia marxiana sanguineti è Tra l'altro uno studioso di marxismo Che cos'è l'ideologia in Marx non è altro che la visione del mondo quindi il lingu AG il nostro strumento espressivo il modo in cui ci esprimiamo il modo in cui parliamo non è altro che un riflesso un portato della nostra visione del mondo quindi dell'ideologia del modo in cui concepiamo e vediamo il mondo l'altra modalità con cui si può sintetizzare questo concetto la prendo invece da Nanni Moretti che sicuramente conoscerete Come come regista autore di di film molto molto not tra cui Palombella rossa in cui il personaggio l'alterego di Nanni Moretti Michele Apicella dice appunto a un certo punto del film Chi parla male pensa male quindi l'attenzione alla lingua non è come dire un così un vezzo da intellettuali l'attenzione alla lingua è l'attenzione al pensiero al modo in cui Possiamo concepire le nostre idee sul mondo e possiamo eventualmente occupare una posizione definita all'interno come vi dicevo del campo delle relazioni e delle professioni tanto maggiore è la consapevolezza tanto migliore sarà la nostra possibilità di relazionarci di esprimerci di maturare una nostra personale e così più fondata idea sul mondo Ecco sempre Edoardo sanguineti dice citando a sua volta Foscolo che i poeti ricevono ricevono la qualità dai tempi che cosa vuol dire questo verso vuol dire che i poeti ma non solo i poeti si esprimono attraverso una lingua che riceve la qualità cioè le sue qualità le sue caratteristiche dai tempi quindi la lingua non va considerata come un fossile come qualcosa di immutabile di fisso con le sue regole no spesso ci si appella alla grammatica è sacrosanto fa riferimento alla grammatica alla correttezza alle regole della comunicazione Ma la lingua è anche un organismo in perenne cambiamento evoluzione la lingua cambia nel tempo la lingua che parliamo oggi Nel 2020 non è la lingua che parlava Edoardo sanguineti negli anni 60 e negli anni 70 e la lingua che Edoardo sanguineti parlava negli anni 60 e negli anni 70 non era la lingua che parlavano i poetia 8 e 900 pensiamo a pascoli pensiamo a Carducci Ecco c'è un'evoluzione della lingua che riguarda non solo la poesia e la letteratura riguarda anche il diritto Ecco il problema ve lo anticipo con cui ci confronteremo è un problema che riguarda tanto gli studiosi della lingua quanto gli studiosi di diritto Ovvero la possibilità che la lingua del diritto che è un sapere per l'appunto speciale particolare sia suscettibile di evoluzione di cambiamento e soprattutto di semplificazione perché il grande tema la grande questione per i letterati per Anzi per gli studiosi della lingua più nello specifico e per gli esperti di diritto è la semplificazione del linguaggio giuridico Che talvolta sembra essere concepito non come strumento di comunicazione quindi di vicinanza tra il emittente del messaggio e il destinatario ma è proverbiale non solo in letteratura ma anche nel senso comune l'oscurità del diritto il diritto sembra essere concepito per allontanare da sé da dall'aspetto comunicativo i destinatari E questo perché il diritto è una forma di sapere endogeno cioè riguarda i diciamo una comunità omogenea di parlanti che comunicano con un codice di cui sono in possesso e che non è diciamo di competenza di tutti i parlanti Ma qual è l'inghippo l'inghippo è che il diritto ha a che fare con argomenti con temi con questioni che riguardano tutti i cittadini Quindi da un lato richiede il possesso di un codice di precise eh indicazioni di precise di un lessico particolare di strutture sintattiche come Vedremo di modi di organizzare il pensiero precisi codificati che si tramandano nel tempo dall'altro Però queste modalità devono poi indirizzarsi ai Comuni cittadini che magari non hanno a che fare quotidianamente con il diritto però possono in occasioni particolari della loro vita imbattere in documenti di tipo giuridico o di tipo burocratico il linguaggio giuridico come vedremo il linguaggio burocratico sono parenti parenti stretti Ecco avremo a che fare nella nostra vita con delle multe con dei verbali con documenti giuridici di di vario tipo dall'acquisto di una casa a ad altre situazioni un'eredità possiamo trovarci noi i nostri genitori le persone a noi più vicine possono avere a che fare in situazioni non del tutto stravaganti ma anzi appartenenti alla vita comune con il linguaggio giuridico e la difficoltà è che questi documenti hanno bisogno di un interprete non si rivolgono a un destinatario comune che sia in grado di decodificar Ma c'è bisogno di un interprete Ecco la domanda che si pongono i linguisti ma anche alcuni Giuristi insieme all'accademia della Crusca che da tempo porta avanti questa Battaglia per la semplificazione del linguaggio giuridico soprattutto in riferimento alle sentenze la domanda che si pongono è la seguente è possibile che il diritto senza perdere le sue caratteristiche la sua la sua specificità abbia invece la possibilità di potenziare da un lato l'aspetto creativo perché ogni sentenza è una sentenza a sé scrive Patrizia Bellucci che è una studiosa di lingua e di diritto e quindi ha in sé questa possibilità questo aspetto creativo e dall'altro eh Bisogna però sforzarsi di non perpetuare delle forme degli stereotipi del diritto che non aggiungono nulla alla precisione e viceversa sottraggono alla comprensione Ecco vi dicevo che il diritto è un sapere In qualche modo speciale e la lingua del diritto è considerata una lingua speciale questa non è evidentemente solo una caratteristica del diritto appartiene a molti linguaggi di settore o settoriali per l'appunto quindi il linguaggio dell'economia il linguaggio della medicina il linguaggio della scienza in generale no nei mesi passati siamo diventati tutti esperti di virologia di epidemiologia quando fino a di così dicembre dello scorso anno nessuno di noi aveva contezza a parte gli scienziati dei modi esatti della trasmissione del virus mi dica Chi è Scusi la sono Jacopo Scusi la maleducazione nell interruzione però penso io come anche altri ragazzi Abbiamo un pochino di difficoltà a seguire quello che sta dicendo perché parla un pochino troppo velocemente forse siamo noi cheora cer gentilmente Grazie sì sì sì raccolgo questa indicazione Grazie voi segnalatemi qualsiasi problema Io sono qua per per voi allora quindi dicevamo fino a qualche tempo fa non avevamo familiarità con linguaggio della Scienza ci siamo ritrovati ai noi nel bel mezzo di un'epidemia a dover familiarizzare con dei concetti che ci erano estranei che ci erano perlop ignoti eh dal virus dal modo di propagazione del virus ad altri termini ipers specialistici che abbiamo dovuto acquisire pensiamo al droplet No la modalità di trasmissione delle famose goccioline o il lockdown che cos'era un lockdown non non ci era così familiare come come concetto e abbiamo dovuto addirittura recuperare termini che appartenevano a secoli passati la pandemia stessa l'epidemia la quarantena Ecco una dimensione per noi completamente inedita è diventata improvvisamente linguaggio comune adesso tutti tutta la popolazione non solo italiana mondiale ha familiarizzato col linguaggio della Scienza e ha familiarizzato col linguaggio di alcune di alcuni settori particolari della Scienza Quindi con termini ipers specialistici Come vi dicevo e lo stesso accade nel diritto ci sono alcune situazioni in cui possiamo trovarci a dover conoscere i termini precisi quelli che i linguisti chiamano tecnicismi che si riferiscono a concetti di tipo giuridico che come Vedremo Poi più nello specifico possono avere a che fare con il nostro quotidiano o comunque con situazioni che se non appartengono al nostro quotidiano sono situazioni in cui possiamo incappare nella nostra vita Un esempio subito escussione dei testi Che cos'è l'escussione dei testi credo che nessuno di noi lo sappia se non studia giurisprudenza Perché l'escussione dei testi è la interrogazione dei testimoni in tribunale ma l'espressione viene utilizzata appunto solo nel contesto giuridico a cui appartiene è difficile che all'interno di una conversazione comune io parli di escussione dei testi dirò l'interrogazione dei testimoni Ecco vorrei sottolineare in modo mi dispiace non potervi mostrare delle slide come avrei voluto fare poi nella registrazione della lezione per Chi vorrà o potrà rivederla troverete anche appunto questi questi ehm queste slide che avevo Avo preparato per voi La prima delle quali è un verso di un poeta mio mio coetaneo diciamo nostro contemporaneo che si chiama Corrado Benigni che ha scritto un poemetto intitolato giustizia un verso di questo poemetto dice non c'è parola che non nasca dalla legge non c'è parola che non nasca dalla legge Quindi stabilisce una parentela molto stretta tra la parola la lingua e la legge Poi man mano che Procederemo sia con questa introduzione che nelle lezioni che dedicheremo più nello specifico a questo tema chiariremo ancor meglio che cosa vuol dire non c'è parola che non nasca dalla legge Ecco e arriveremo poi come vi anticipavo a chiarire come non solo la parola Ma appunto il discorso attorno alla legge e il diritto come tema sia un una questione che ha appassionato i letterati e non solo perché come vi dicevo si tratta di una questione problematica il processo ad esempio è un tema molto affascinante che ha interessato e appassionato Gli scrittori ma non solo come situazione giuridica in sé che ha un enorme enziale narrativo il processo offre la possibilità di descrivere dei tipi umani di caratterizzarli di complicare la trama di inserire degli elementi di trama particolarmente appassionanti non è solo questo però come vedremo il processo e in generale il diritto consente agli scrittori di occuparsi di indagare l'animo umano di occuparsi di temi relativi alla vita alles Enza in quanto tale e al suo aspetto come vedremo Soprattutto in cafca al suo aspetto più enigmatico Ma appunto ci arriveremo tornando a Benigni e alle parole e alla legge partiamo dal termine parola che è il termine su cui adesso avvierò una riflessione più nello specifico e nello specifico vi lascio una definizione anzi una distinzione che viene dallo Zibaldone di Giacomo Leopardi voi credo siate freschi di studi liceali quindi ricordate che lo Zibaldone è una sorta di diario in cui Leopardi raduna è un'opera non finita pubblicata postuma in cui Leopardi raduna una serie di pensieri di riflessioni sulla filosofia sulla lingua sulla letteratura sulle esistenza Ecco una questi pensieri comincia a scriverli molto precocemente già dal 1817 e porterà avanti questo diario praticamente fino alla fine della sua vita e più o meno all'altezza del 1820 precisamente tra il 15 e il 30 Aprile Leopardi scrive nel suo Zibaldone un pensiero molto importante perché in questo pensiero Leopardi distingue le parole dai termini parole e termini hanno un'accezione diversa leggiamo che cosa dice precisamente Leopardi nello Zibaldone le parole non presentano la sola idea dell'oggetto significato Ma quanto più quanto meno immagini accessorie attenzione adesso ed è pregio sommo della lingua la ver di queste parole le voci scientifiche presentano la nuda e circoscritta idea di quel tale oggetto e perciò si chiamano termini perché determinano e definiscono la cosa da tutte le parti quindi che cosa ci sta dicendo Leopardi che ci sono da un lato i t che appartengono è più facile definire i termini No nella parola stessa nel significante termini cioè il significato Che cosa fa un termine definisce l'oggetto a cui si riferisce un termine ci presenta la definizione quella che troviamo nel dizionario schermo ad esempio no Cerco nel dizionario e schermo diventa un termine perché ha una definizione buona per tutti noi noi univoca non ci possiamo sbagliare lo schermo è questa cosa che il dizionario ci descrive in questo senso schermo è un termine però schermo è anche una parola in verità perché ha un enorme potere evocativo soprattutto nella realtà contemporanea nella realtà virtuale la realtà che per l'appunto definiamo schermata quindi schermo è in questo caso un esempio che può stare diciamo sia in una categoria che nell'altra schermo è un termine nel momento in cui ne do una definizione univoca che è quella che prendo dal dizionario è una parola nel senso evocativo nel senso che chiama a sé altre suggestioni altre possibilità allarga il campo semantico definito dalla dal dizionario Chiama a sé altre immagini altre possibilità che è quello che poi fa la letteratura quello che poi fa la poesia quindi un primo elemento che possiamo in questo momento isolare Ma poi che dovremo ve lo anticipo problematizzare È questo il linguaggio giuridico si serve perlop di Termini il linguaggio letterario il linguaggio poetico essendo più evocativo ed essendo più immagino si serve di parole Quindi ricordate questa definizione poi ci ritorneremo nelle lezioni ma è molto importante ed è molto importante perché a questa distinzione tra parole e termini quindi termine che chiude il concetto parola che lo espande potenzialmente a dismisura all'infinito infinito parola decisamente leopardiana a questa distinzione si accompagna sempre nella riflessione di poetica di Giacomo Leopardi la distinzione tra proprietà e precisione proprietà e precisione possono sembrare termini equivalenti se non equipollenti viceversa la proprietà appartiene al poetico perché la proprietà va a individuare delle caratteristiche proprie dell etto Ma che non sono immediatamente riconoscibili immediatamente identificabili la precisione è invece collegata ai saperi specialistici ai saperi tecnici alle definizioni ai termini quindi proprietà da un lato precisione dall'altra il diritto la lingua del diritto dovrebbe esprimere i concetti con precisione più che con proprietà quindi di smettere quelle caratteristiche di allusività di astrazione poetiche potremmo dire e concentrarsi sull'aspetto tecnico L'aspetto della precisione Ma se avete seguito il mio ragionamento iniziale la domanda che dovreste farvi è adesso la seguente Ma se il diritto rinuncia alle sue possibilità espressive alle sue possibilità evocative e diventa una lingua esclusivamente specialistica esclusivamente tecnica diventa la lingua dei termini diventa la lingua della precisione come farà a farsi capire da tutti come farà a diventare una lingua comprensibile come farà ad agire quella semplificazione di cui parlavo all'inizio come farà questa necessità ad entrare nella consapevolezza di chii col diritto ha a che fare per professione come farà chi vuole diventare avvocato magistrato notaio a comprendere che gli atti che andrà a scrivere le sentenze che andrà a pronunciare devono essere comprese anche senza l'intermediario che è l'avvocato si è soliti dire ma in fondo le sentenze sono scritte da avvocati e sono destinate ad altri avvocati il ente avrà ben un avvocato a cui rivolgersi per interpretare e decodificare E questo può essere una Questa può essere un'obiezione legittima Ma è anche vero che piacerebbe a tutti noi comprendere così come Comprendiamo che so un film di Nolan forse avrete visto in questi giorni nelle sale tenet tenet è un film complicato Non è accessibilissimo non è immediatamente decodificabile dobbiamo possedere anche se va e approssimative nozioni di fisica quantistica dobbiamo così avere un'infarinatura di realtà virtuale Dobbiamo comprendere che cos'è una manovra tenaglia nel nel nell'alterazione nell'entrare Insomma è un film Eppure destinato alle masse non è un film elitario per pochi intenditori è un film da box office un film che che che vedono in tanti Ecco perché allora invece il linguaggio del diritto deve arroccarsi in questo specialismo e conservare questa inaccessibilità quest'aura di appunto linguaggio altamente formalizzato e però distante in fondo dai bisogni e dalle necessità di comprensione della maggior parte dei parlanti e degli scriventi Ecco ehm perché il o meglio Quali sono le caratteristiche per cui una lingua diventa più o meno evocativa e più o meno distante da dal linguaggio settoriale dal linguaggio specialistico una l'ho anticipata e l'astrazione la tendenza Quindi ad abusare di parole e a rifuggire dai termini lo vedremo precisamente più avanti in uno scritto di Calvino che si chiama il verbale del brigadiere in cui vedremo come nella trascrizione di un verbale per l'appunto da parte di un brigadiere le parole che definiscono precisamente gli oggetti vengono trasformate in delle perifrasi che rendono il messaggio molto meno immediato molto meno chiaro e molto meno comprensibile un altro aspetto è l'eufemismo l'eufemismo è un espediente che si adotta per l'appunto in soprattutto nel linguaggio letterario ma anche nella nella comunicazione corrente per sfumare un concetto per renderlo meno aggressivo Diciamo meno di impatto violento Ecco l'eufemismo è utilizzato anche nelle sentenze che invece dovrebbero prediligere un una comunicazione più diretta più chiara più immediata C'è un esempio che fanno i lingu di una sentenza in cui il l'accoppiamento tra due imputati viene definito congresso carnale congresso carnale può non essere immediatamente evidente e trasparente a livello di significato sicuramente non quanto lo è il termine accoppiamento però si predilige nelle sentenze ora in questo caso magari c'è anche l'elemento diciamo così pruriginoso che quindi induce Chi scrive la tza a utilizzare un'espressione sfumata un'espressione indiretta un'espressione astratta ci sono altri casi in cui invece si potrebbe fare a meno dell'astrazione Si potrebbe fare a meno del nominalismo che è un'altra delle caratteristiche cui indulgono i diciamo indulge chi scrive le sentenze il nominalismo è la tendenza a rifuggire dalle frasi incentrate sui sostantivi Perdonatemi sui verbi quando il verbo aiuterebbe a semplificare Si si preferiscono invece termini astratti termini che finiscono in Zion ecco Ma lo vedremo poi più nello specifico torniamo al verso di Corrado Benigni non c'è parola che non nasca dalla legge Ecco sarà un po' il light motive di questa nostra lezione introduttiva abbiamo isolato il termine parola non c'è parola adesso occupiamoci di nascita non c'è parola che non nasca dalla legge nascita l'arch le narche in principio Vi voglio far riflettere su un dato che è molto noto naturalmente sarà noto anche anche a voi e cioè che il diritto e la nostra lingua l'italiano la lingua che parliamo oggi comunemente nascono parallelamente o meglio i primi documenti in volgare primi documenti ufficiali in volgare sono dei documenti di carattere giuridico lo ricorderete Senz'altro lo avrete studiato senz'altro li avrete sentiti nominare faccio riferimento ai placiti Capuani ve li ricordate li avete studiati li avete sentiti nominare Ecco che cosa sono questi placiti Capuani sono quelli che oggi chiameremmo i fascicoli giudiziari Cioè non sono altro che delle testimonianze Qual è la novità di questi documenti che documenti di questo tipo fino a quell'altezza siamo nel 960 963 circa fino a quell'altezza erano documenti in latino documenti che per la loro u socialità avevano bisogno della lingua ufficiale La novità è che le testimonianze rese all'interno di questo contenzioso per le terre la cui attribuzione andava stabilita sono in volgare E cioè questa famosa testimonianza che sembra a giudizio di alcuni linguisti la prima testimonianza di un volgare italiano Nella fattispecie di un volgare Campano perché siamo in area campana Sao dice così co che le terre perch le fini chi contene 30anni le possette parte sancti benedicti questo avrei voluto mostrarvelo nella slide ma lo trovate facilmente anche su internet Io so dice questa testimonianza dice questo testimone che quelle terre e probabilmente indicava no quelle Terre con con il dito entro i confini che il documento descrive 30 anni Le possedette la parte di San Benedetto quindi rivendicando con questo la proprietà per il monastero di Montecassino ora al di là del contenzioso che in questo momento ci interessa relativamente Qual è l'aspetto importante Innanzitutto Come vi dicevo è il primo documento o tra i primi Prim documenti in volgare poi vi dirò che ce n'è un altro invece un'altra testimonianza l'aspetto importante è che vi si definisce un principio giuridico tutt'ora in in vigore e cioè il cosiddetto usucapione l'usucapione poi lo studierete meglio nel corso dei dei vostri studi definisce il la proprietà di un di un bene di un oggetto in relazione a il suo possesso continuativo possesso che continua nel tempo e quindi la frase le possette per trentanni le possette le le ebbe le possedette la parte di San Benedetto definisce il concetto giuridico dell'usucapione l'altra testimonianza la potete trovare la potete vedere fisicamente con i vostri occhi perché si trova è un'iscrizione che trovate nella catacomba di Commodilla sulla sull'ostiense questa iscrizione dice dice così non dicere il secrita a voce che cosa vuol dire vuol dire non dire non rivelare quei segreti a voce a voce alta si intende alludendo in modo abbastanza misterioso a queste testimonianze a questi riti questi segreti queste formule di rito queste formule che devono rimanere segrete ed è un aspetto se vogliamo abbastanza inquietante perché le formule di un processo dovevano rimanere segrete Ecco Ci sono vi lascio appunto con queste due suggestioni che poi approfondiremo Nel corso delle delle lezioni seminariali ci sono altri momenti in cui il il diritto e la letteratura la lingua del diritto e la letteratura entrano in contatto Un altro momento è sempre alle origini della nostra storia letteraria ed è Si colloca tra il 1200 e il 1400 ed è la fase dei cosiddetti memoriali bolognesi che cosa sono questi memoriali e in quel periodo il Podestà impose che tutti i documenti in area bolognese appunto impose che tutti i documenti ufficiali dovessero essere trascritti a mano naturalmente che cosa succedeva che i memorialisti nel trascrivere questi documenti ufficiali riguardanti così la vita dei cittadini usavano apporre ai margini scrivere proprio ai margini di questi documenti che di solito occupavano la parte centrale dei sonetti o delle dei componimenti poetici di di poeti noti nel tempo da Cavalcanti a Cecco Angiolieri a Cino da Pistoia e così via direte a che che appassionati questi memorialisti amavano la letteratura e scrivevano dei sonetti o dei componimenti nei ai margini dei documenti ufficiali non è propriamente così non si trattava di svago o di divertimento in realtà questi sonetti questi componimenti venivano trascritti forse ci potete arrivare anche da soli per un motivo prettamente giuridico non so se qualcuno di voi vuole azzardare un'ipotesi in chat se vuole provare a dare una una risposta a questa domanda perché venivano riempiti tutti gli spazi Perché i moralisti bolognesi non si accontentavano di trascrivere il documento ufficiale che erano stati chiamati a trascrivere ma vi affiancavano delle delle poesie dei componimenti chi vuole rispond aspettate uno per volta senò non riesco a sentirvi c'è chi è chi si pren Sì forse per evitare che successivamente qualcuno potesse modificare gli atti perfetto bravissimo era un espediente volto ad evitare la la manomissione e e quindi a preservare l'autenticità del documento non rimanevano spazi vuoti e così non rimaneva la possibilità a nessuno di falsificare il documento quindi era un motivo prettamente giuridico preservare l'autenticità e non di meno questi documenti hanno un interesse anche per gli studiosi di letteratura e di storia della lingua perché appunto conservano hanno conservato hanno permesso di conservare dei componimenti che altrimenti sarebbero andati perduti scusi Sì mi dica Non ho capito qual era l'iscrizione Non ho capito dove si trova l'iscrizione per Ah sull'ostiense nella Basilica nella catacomba meglio di Commodilla e potete vederla Purtroppo vi ripeto non abbiamo le slide ve l'avrei mostrata Ma per chi parteciperà alle lezioni Ho preparato il la l'immagine possiamo anche vedere questa questa iscrizione Ecco ehm ancora eh altri diciamo altre suggestioni poi vi ripeto dedicheremo molto più tempo e molto più spazio nell'ambito delle lezioni vere e proprie a queste suggestioni però un altro elemento interessante presente nella letteratura delle origini è la forma del contrasto la forma del contrasto che ad esempio troviamo nella nel testo disputa Rose cum Viola di bonvesin della riva che è un frate un Grammatico che scrive sia in latino che in volgare il contrasto non è altro che un contenzioso che ha delle caratteristiche propriamente giuridiche è una disputa tra due contendenti e c'è un giudice che dirime questa disputa nel caso di bonvesin della riva la disputa è tra due fiori che si contendono il primato di fiore più bello la rosa e la Viola appunto disputa Rose CV viola e il giudice di questo contenzioso è il giglio che decreta a sorpresa la vittoria del dell'umile Viola sulla pretenziosa Rosa Ecco la letteratura come vi anticipavo utilizzerà molto spesso la situazione processuale il dibattimento perché è un elemento obiettivamente appassionante anche la letteratura contemporanea no Abbonda di processi commissari la letteratura gialla e la letteratura di più di più ampio consumo Ma la presenza dei processi nella letteratura ha un'origine molto antica e Eh uno dei primi processi che troviamo nella nostra storia letteraria Poi parleremo anche di Eschilo che mette in scena il primo processo in assoluto nella Storia della letteratura mondiale Però partiamo dalla nostra letteratura e partiamo dal de Cameron un'opera che vi è nota Anche perché è stato molto citato proprio durante il lockdown per l'affinità di situazione no a Firenze in perversa la peste e un gruppo di giovani si riunisce nel Contado 10 giovani si raccontano delle novelle per intrattenersi piacevolmente a vicenda e tra queste novelle ce n'è una in particolare che vi segnalo e che vi consiglio di leggere poi La leggeremo insieme oggi non ne avremo il tempo che è all'interno della sesta giornata è la settima Novella della sesta giornata la sesta giornata del Decameron Come forse se ricorderete è dedicata ai motti di spirito Cioè a quelle trovate quelle Bad che aiutano i personaggi in difficoltà in una qualche situazione di difficoltà o di pericolo a togliersi da questa situazione difficile in questo caso abbiamo Madonna Filippa che è una contadina è una contadina accusata di adulterio è accusata di aver tradito e addirittura di essere stata Scolta in flagranza di reato con l'amante con il proprio amante viene portata davanti al Podestà E anziché intimorirmi come dire tentare di di discolparsi di negare la propria colpa la Rivendica la Rivendica si costituisce diremmo no e in qualche modo ammette la propria colpa e lo fa con una perorazione è degna davvero di un grandissimo avvocato cioè riesce a sottolineare la L'aspetto discriminatorio della legge che punisce le adultere punisce in particolare le donne mentre gli uomini diciamo riescono a farla Franca in qualche modo per la loro vitalità erotica le donne vengono punite quindi c'è questo aspetto discriminatorio ma soprattutto tutto non ve l'anticipo la battuta di Madonna Filippa che è davvero sorprendente lascio al vostro piacere la lettura della novella e quindi la scoperta del motto di spirito finale ma insomma Madonna Filippa Rivendica la propria il proprio diritto a alla vitalità il proprio diritto che Nulla toglie al legittimo sposo chiamato peraltro a testimoniare che così venga che la vitalità erotica della propria compagna nulla tolga alla felicità della vita coniugale una novella di una modernità sconcertante e una donna un personaggio di contadina che riesce appunto a trovare questa questa Bad che in qualche modo suscita l'ilarità dei degli astanti Ma la salva dalle fiamme dice Boccaccio cioè la toglie proprio da un pericolo concreto dal pericolo di essere condannata eh per per adulterio Ecco una situazione simile sia pur con altri con altri Toni la troviamo nell'Orlando Furioso la troviamo nell'Orlando Furioso dove ad essere accusata di adulterio è la bella Ginevra che in realtà viene accusata ingiustamente poi vi invito anche qui a rileggere l'episodio nella Nel quarto Canto ma alla fine riuscirà anche lei a salvarsi Questa volta però non da sola ci vorrà l'intervento del prode Rinaldo che appunto ancora una volta andrà a sottolineare L'aspetto discriminatorio della legge che punisce le adultere e non gli adulteri e non c'è niente di male dirà il prode Rinaldo a concedersi a un uomo per amore ma appunto se questo è dato a agli uomini gli uini possono concedersi alle donne per le donne c'è Appunto questa censura sociale naturalmente l'aspetto la critica alla legge anche nell'Orlando Furioso non riguarda Certamente solo la materia dell'eros e gli adulteri Ci sono diversi episodi dell'Orlando Furioso in cui alcuni personaggi sovvertono una legge considerata ingiusta quindi si dà ai personaggi siamo nell'ambito di un poema cavalleresco si dà a personaggi particolarmente valorosi la possibilità di trasformare leggi considerate ingiuste Ecco secondo voi poi è una domanda difficile non non mi aspetto davvero una risposta però cominciate magari a ragionare Se avete interesse se sto Diciamo suscitando in voi qualche interesse per per questi temi Cominciate a riflettere sul perché il diritto goda di così cattiva fama nell'ambito della letteratura perché il diritto che dovrebbe tutelare salvaguardare la giustizia e i valori di di di equità di di convivenza pacifica viene invece percepito come il regno dell'ingiustizia qual è il motivo diciamo filosofico ideale qual è Quale può essere Sì prego Anton Forse perché probabilmente le persone comuni che non tanto vedono il luogo Domina laione credibile della verità non coincidere con quella possiamo dire Real dice che la verità e la giustizia differenti può essere una direzione giusta ripeto non mi aspeto risposta e forse non c'è una risposta Semplice ed esaustiva però il vostro collega ha diciamo aperto una uno scenario plausibile perché ha toccato uno dei punti decisivi su cui mi sono soffermata sin dall'inizio di questa di questo nostro incontro e c'è l'oscurità del diritto la non immediata accessibilità e ciò che lo rende in qualche modo inviso ostico è bersaglio facile della satira o della polemica degli scrittori Ecco chi è non vedo chi magari una forma anche una forma di critica nei confronti appunto di questo linguaggio troppo complesso come ad esempio fa il Mazzoni con la figura della Zecca perfetto bravissimo che è proverbiale No è l'avvocato che già dal dal nome no il nome parlante il soprannome diventa proverbialmente formular diventa l'emblema di un diritto che anziché tutelare I semicolti O I non colti li vuole imbrogliare no e Renzo a un certo punto dei dei Promessi sposi stigmatizza Cioè c'è qualche disturbo chi è che deve spegnere il microfono Renzo a un certo punto dei Promessi Sposi stigmatizza l'uso del cosiddetto latinorum no quel latino birbone dice che ti viene a addosso nel bel mezzo di una conversazione non ti permette di di comprendere quindi è molto giusto e molto è molto pertinente e questo aspetto discriminatorio dei dei linguaggi speciali non solo del diritto Ma appunto della dell'economia o della medicina quanti di noi si sono trovati di fronte a una diagnosi medica del tutto oscura e incomprensibile perché espressa con termini tecnici del tutto astrusi o o comunque non di immediata accessibilità Mi direte c'è Google possiamo facilmente risalire ai significati di tutte le parole non è sempre così immediato e non vale per tutte le diagnosi non vale per tutte le sentenze c'è una un sociologo che si chiama Pierre bourdier che scrive più o meno nella negli anni Alla fine degli anni 70 tra gli anni 70 e gli anni 80 scrive un libro intitolato la distinzione che è un libro molto importante perché ci aiuta proprio a lettere su come il linguaggio possa avere un aspetto discriminatorio possa farsi strumento del potere quando voglia conservare la propria enigmaticità la propria Ellittico in qualche modo di esprimersi seguendo la via della della comunicazione quindi il linguaggio del potere solitamente è un linguaggio oscuro un linguaggio criptico Ed ecco che il diritto la lingua del diritto alla lingua del diritto viene imputato questo aspetto di prevaricazione diciamo così dei parlanti meno colti o meno in possesso di del codice che siano meno in possesso del codice per ragioni semplicemente di percorsi di vita di formazione hanno delle competenze diverse hanno dei saperi diversi vengono da mondi diversi però ripeto sullo sfondo dobbiamo sempre tener conto del fatto che sebbene sia un sapere e una lingua specialistica quella del diritto è una lingua destinata potenzialmente a chiunque non nello stesso momento non a tutti Non a tutti capiterà nella vita di incappare in un processo o in una situazione giudiziaria ma potrebbe come ci insegna Joseph Ka nel processo potrebbe capitare a chiunque e quindi che la legge abbia questo aspetto vessatorio eh legato soprattutto all'enigma sità dello strumento con cui si esprime è una caratteristica su cui dobbiamo riflettere dovete riflettere soprattutto voi che intendete intraprendere professioni di tipo giuridico e in qualche modo far vostra questa esigenza di adeguamento della lingua ai tempi Ecco vi dicevo vi citavo sanguineti poiti ricevono la qualità dai tempi tutti noi riceviamo la qualità dai tempi e dai tempi apprendiamo parole nuove che esprimono concetti nuovi internet non c'era ai tempi dei nostri nonni non c'era la parola non c'era il concetto il concetto l'esistenza dell'iperconnessione l'esistenza di WhatsApp ha cambiato il paradigma ha cambiato il modo il nostro modo di rapportarci all'altro no i vocali l'esistenza del vocale di WhatsApp non c'è più la comunicazione il telefono per cui l'altro risponde e e c'è una conversazione continuativa i vocali che sono ormai la la nostra modalità più diffusa sono una specie di soliloquio e questo soliloquio non esisteva cioè i pazzi parlavano da soli fino all'esistenza di WhatsApp Adesso è la modalità più comune quindi WhatsApp ha rivoluzionato la modalità comunicativa ed esistono appunto parole nuove esistono concetti nuovi non si vede perché il diritto debba parlare ancora con la lingua del codice Rocco o con la magari con la lingua della Costituzione Italiana che come vi dirò È un documento Limpido cristallino dalla davvero dal dall'eleganza e dallo stile quasi inimitabile e quindi abbiamo sì chi è Eh sì C volo chiedere non ripetere il tempo la distinzione la distinzione di Pierre bourdier Sì allora la distinzione di Pierre bourdier è una riflessione sull'aspetto del lingu linguaggio sull'aspetto prevaricatore del linguaggio bourdier è noto è un sociologo noto per la teoria dei campi Esistono dei campi di azione all'interno della società e all'interno di questi campi si stabiliscono delle relazioni tra gli esseri umani la relazione diciamo la dicotomia più diffusa è quella tra dominatori dominanti e dominati Ecco il linguaggio diventa uno strumento di dominio nel momento in cui marca una distanza una differenza tra chi possiede un determinato codice delle determinate competenze e chi invece ne è privo Quindi la distinzione è proprio questa marca di specificità di specificità e di dominio che bourdier riconosce nel alle classi dominanti e ricorderete che quando vi faccio un esempio politico attuale quando i 5 stelle sono andati al potere hanno iniziato a governare hanno condotto proprio la battaglia opposta cioè la una specie di critica costante alla al sapere specialistico alla competenza alla formazione rivendicando come fece Di Maio anche la possibilità di sbagliare i congiuntivi perché chi sbaglia i congiuntivi è uno di noi Ecco questo è un errore madornale chi sbaglia i congiuntivi si condanna a non poter interpret il mondo a non poter capire il mondo a non stare ad armi pari con chi invece i congiuntivi non li sbaglia quindi non è uno di noi Speriamo di non essere noi a sbagliare il congiuntivo questo solo per fare un esempio di come il discorso di bourdier abbia poi dei risvolti anche politici che adesso Vabbè non possiamo approfondire per ragioni di tempo ci tenevo però a sì Chi è una domanda non vedo però chi parla Fausto No no Sì Andrea la vedo Sì bourdier Pierre bourdier ve lo devo scrivere nella chat Ah ok Allora abbiamo detto che il diritto e la letteratura potrebbero are dei campi appunto degli ambiti dei mondi distanti perché sintetizzando al massimo quello quello che abbiamo detto via Leopardi e via Zibaldone il diritto si avvale di Termini è un sapere specialistico la letteratura si avvale di parole e quindi è un un ambito che privilegia l'aspetto evocativo abbiamo anche detto però che non è sempre così e che la lingua del diritto si serve come Poi vedremo con esempi concreti si serve anche di eufemismi e di astrazioni e quindi in che cosa sono simili la lingua del diritto e la lingua letteraria in quell'aspetto che i teorici inglesi forse ricorderete ww e Coleridge le lyrical ballads Ecco definivano poetic diction cioè poetic Che cos'è È l'aspetto differenziale della lingua della poesia rispetto alla lingua della comunicazione la lingua del diritto non è uguale alla lingua della poesia attenzione Ma hanno incomune talvolta questo aspetto differenziale Che vuol dire che entrambi poesia e diritto si pongono in modo antagonista in modo conflittuale in modo differenziale rispetto alla lingua della comunicazione rifiutano la lingua per intenderci che parliamo con i nostri amici al bar in una sentenza non troveremo le parole che adoperiamo prendendo un caffè al bar con un amico così come sperabilmente non le troveremo in una poesia che da Petrarca in poi privilegia una linea selettiva le parole si preferiscono ai termini Leopardi nel Passero solitario non dice fucile dice Ferre e canne quindi utilizza un'espressione che si allontana dal termine noto a tutti fucile e utilizza due parole Ferre e canne che sfumano il concetto lo abbelliscono in qualche modo lo rendono più poetico la vaghezza è amica della poesia per Leopardi mentre la precisione cioè il defin vi ricordate il termine determina chiude il concetto si allontana dalla poesia poi sarà lo stesso Leopardi in realtà perché come vi dicevo lo Zibaldone è un'opera incompiuta e in fermento e spesso troviamo dei pensieri che sembrano contrastare dei pensieri precedenti in un altro pensiero dello Zibaldone Leopardi dirà che la vaghezza talvolta non favorisce la comprensione favorisce il poetico l'immaginazione l'aspetto Appunto immaginativo ma in qualche modo è di ostacolo alla comprensione perché l'oggetto definito in modo vago definito in modo fumoso non sarà restituito a chi legge al destinatario con la stessa immediatezza con cui viene restituita un'immagine in termini esatti precisi con i termini per l'appunto ecco vi avevo anticipato che vi avrei offerto diciamo così adesso ve la ve la sintetizzo però poi a lezione ve la ve la trascriverò quindi vi darò proprio la definizione precisa di linguaggio settoriale o speciale Fate attenzione a questa questo aspetto perché avrete anche poi una domanda nella prova finale su questo su questo aspetto il primo studioso della lingua a dare una definizione di Ling Agi settoriali è stato Gianluigi Beccaria che ha parlato di linguaggi settoriali intendendo quei linguaggi della Scienza della tecnica del Commercio dell'Industria e il linguaggio giuridico e quello medico che sono parlati state attenti da una comunità più o meno Vasta di persone per scopi però che sono condivisi da tutta la comunità dei parlanti e che quindi non si limitano alla sola cerchia quindi le competenze Questo è un concetto su cui ho insistito parecchio e insisterò ancora le competenze linguistiche relative al codice alla lingua del diritto appartengono a una comunità precisa un campo direbbe bourdier circoscritto Ma gli scopi per cui questa lingua viene parlata riguarda tutta la comunità questo è importante questo è il cuore del problema il codice lo possiedono in pochi ma la necessità del diritto può diventare comune così come quella della medicina o della lingua dell'economia può diventare comune a tutta la comunità vi è chiaro questo concetto perché qui siamo proprio al cuore del problema se ci intendiamo su questo sì Scusi la interrompo ma in chat Alcuni hanno richiesto di ripetere tutto perché evidentemente sono perso in certo punto rieso di poter ripeter Scusi può ripetere Non ho sentito devo ripetere questo concetto Sì in chat qualcuno cho ripetere AH Scusate non stavo guardando potrebbe ripetere per favore può ripetere per favore ma è riferito a quest'ultima cosa che ho detto o cosa da partendo prego partendo proprio dalla definizione che D Beccaria Ah ok dalla definizione di Beccaria quindi per Beccaria Intanto il libro di Beccaria si intitola proprio linguaggi settoriali in Italia è un libro piuttosto vecchio è stato pubblicato da bonpiani addirittura nel 73 però è un libro ancora attuale perché la definizione di linguaggi settoriali o speciali è ancora in vigore tra i linguisti le lingue di saperi come la scienza la tecnica la medicina l'industria la giurisprudenza il diritto sono saperi settoriali o speciali saperi e linguaggi questi linguaggi sono parlati da una cerchia più o meno ristretta di persone cioè da campi Per dirla con bourdier determinati circoscritti Ma gli scopi per cui questi saperi e questi linguaggi sono praticati riguardano tutta la comunità Il codice è in possesso di un numero relativamente ristretto di persone ma lo scopo per cui il codice è stato elaborato il fine a cui tende la giustizia nel caso della lingua del diritto riguarda tutta la comunità ci siamo Sì ci siamo ci siamo Allora ciho premesso ciho premesso dobbiamo individuare delle caratteristiche distintive No la distinzione di bourdier vi ricordate distinguiamo questi linguaggi da dagli altri linguaggi per esempio dal linguaggio che parliamo comunemente da una chiacchierata con una quando chiacchieriamo con un amico utilizziamo dei termini correnti quando parliamo quando due avvocati parlano tra di loro utilizzano dei tecnicismi il diritto Tra l'altro vi vi vi vi faccio riflettere su questo dato il diritto rispetto ad altri linguaggi speciali e ad altri linguaggi settoriali non ha poi un numero così elevato di tecnicismi la l'economia ne ha di più la medicina ne ha di più percentualmente Eppure ci sono i cosiddetti tecnicismi Cioè abbiamo detto prima usucapione no o escussione dei testi cioè dei termini o delle espressioni che appartengono esclusivamente a questo ambito a questa lingua che non troveremo in altri contesti e non diciamo così sono suscettibili di un uso metaforico vi faccio un esempio non preso dal diritto Ma preso dalla chimica l'ossigeno l'ossigeno è una data cosa in chimica No però esiste l'uso metaforico dell'ossigeno se io dico che ne so la restituzione di quel debito mi ha dato un po' di ossigeno sto usando il termine chimico che definisce quella quelle determinate proprietà in senso metaforico i tecnicismi del diritto diffic mente si potranno utilizzare in senso metaforico l'usucapione non riesco a immaginare un uso metaforico magari esisterà Ma è un termine tecnico che viene adoperato esclusivamente in un contesto prettamente giuridico Quali sono i contesti prettamente giuridici le leggi quindi le norme le sentenze i verbali ci sono questi tre diciamo queste tre categorie poi lo vedrete meglio nei nei vostri corsi più specificamente dedicati a questo aspetto Facciamo un passo avanti però rispetto alle cose che abbiamo detto finora abbiamo detto che la lingua del diritto come la lingua letteraria ha un aspetto differenziale cioè tende a discostarsi dal linguaggio comune e in questo non ci sarebbe niente di così terribile Nel senso che uno studioso di diritto deve entrare in possesso di una serie di termini tecnici di definizioni che deve apprendere e poi applicare no scrivere nelle sentenze discutere in una in una in una arringa e via discorrendo lo stesso vale per la poesia Uno studioso di poesia deve sapere che cos'è lanj Man Ve lo ricordate che cos'è lanj man chi se lo ricorda stupitevi quando finisci senza un inarcatura perfetto È la frattura tra la metrica e la sintassi il verso è finito metricamente Ma la sintassi porterebbe a proseguire la frase se si fosse in prosa si andrebbe avanti fino alla fine della pagina il l'inarcamento e parlo di a meno che non sia con un mio collega studioso di poesia non è questo l'aspetto più pernicioso della lingua del diritto l'aspetto forse più pernicioso è quando la lingua della comunicazione comune e la lingua del diritto si intersecano cioè la lingua del diritto prende delle espressioni di uso comune ma ne altera il significato mi seguite finché noi parliamo di termini tecnici che dobbiamo possedere siamo entrati in un sapere specialistico ne siamo consapevoli li apprendiamo e li applichiamo quando però Invece noi conosciamo il significato di alcuni termini di uso comune o comunissimo e il diritto ce li riporta con un significato tutto diverso qui la situazione come potete immaginare si complica vi faccio un esempio che cos'è la confusione nel linguaggio comune se se io dico confusione voi a cosa pensate a un insieme di cose che ad uno stato ad uno stato insieme quindi non Quindi anche uno stato mentale Ditemi un sinonimo di confusione perfetto perfetto nel diritto la confusione è tutt'altra cosa la confusione dei patrimoni nel diritto nel linguaggio giuridico è la fusione dei patrimoni quindi non ha nulla a che vedere Col caos e però possedere il concetto a livello di comunicazione corrente e ritrovar con un significato diverso tutto diverso in nel linguaggio specialistico ci può evidentemente disorientare lo stesso vale Chi è che ha questo problema lo stesso vale per l'invenzione che cos'è L'invenzione nessuno mi mi definisce L'invenzione creazione una creazione qualcosa perfetto e invece nel diritto L'invenzione non ha nulla a che vedere con la creatività con l'ingegno Ma è soltanto uno dei modi di acquisto della proprietà Quindi abbiamo visto due termini molto comuni confusione e invenzione li utilizziamo nel linguaggio corrente che nella lingua del diritto Acquisiscono un significato diverso distante da quello di uso corrente che può effettivamente disorient Arci Ecco di questi tecnicismi di questi o di questi significati alterati il parlante comune non viene a conoscenza se non entra nella sfera nel campo del diritto se rimaniamo nella prego mi può ripetere confusione è la fusione dei patrimoni mentre L'invenzione è uno dei modi di acquisto della proprietà quindi nulla assolutamente nulla a che vedere con il significato corrente Ecco di questi termini nella vita comune possiamo serenamente e tranquillamente conservare l'accezione corrente quando ci troviamo quando Entriamo nel campo specifico della lingua speciale il sapere comune collide con queste nuove questi nuovi significati che dobbiamo apprendere che dobbiamo possedere rispetto al tecnicismo che appartiene solo a quell'ambito Qui si crea c'è una possibilità di confusione maggiore perché noi conosciamo già quei termini ma il diritto ce li restituisce con una in un'accezione con un significato mutato Ecco vorrei ricominciare con le azioni di alcuni scrittori sulla lingua Gli scrittori hanno riflettuto a lungo sulla naturalmente sulla lingua che è il loro strumento di lavoro ma un po' più sorprendentemente hanno ragionato anche sui linguaggi tecnici e sui linguaggi specialistici in particolare due scrittori attorno alla metà degli anni 60 e cioè Pasolini e Calvino Pasolini scrisse intitolato nuove questioni linguisti nel 63 o 64 60 Aspettate che ve lo controllo vi do la data esatta e nel 64 e in cui ragionava su sulla frattura tra la lingua parlata e la lingua scritta tra italiano letterario e le competenze linguistiche dei parlanti per Pasolini il linguaggio comune una lingua comune non esisteva in Italia Perché la borghesia non aveva diciamo così operato una unificazione a livello linguistico quindi rimaneva forte la frattura tra le consapevolezze dei parlanti colti e la lingua delle classi popolari che si andava discosta vitalità ad esempio dei gerghi dei dialetti Pasolini si era trasferito a Roma e negli anni 50 aveva cominciato a studiare il romanesco aveva scritto ragazzi di vita in romanesco Ecco la lingua dei borgatari non era più il dialetto Vitale delle classi popolari dei sottoproletari il la lingua comune degli italiani era un linguaggio di tipo medio di quella medietà tipicamente televisiva che si era andata diffondendo e quando Pasolini gira a cattone negli anni 60 il i destinatari di questo film sono ancora le classi popolari quando scrive Pasolini nel 75 a cattone va in onda in televisione non c'è più nessun borgataro che sia in grado di comprendere il gergo il romanesco la vitalità di quel gergo la vitalità della lingua delle classi popolari in questo livellamento che Pasolini attribuisce non solo alla lingua ma in generale ai costumi i borgatari vogliono diventare Borghesi questo è l'obiettivo di tutta la polemica della dell'ultimo Pasolini Ecco in questa ossessione quasi pasoliniana per la medietà questa ossessione viene diciamo viene descritta come omologazione che è uno dei concetti chiave della dei corsivi pasoliniani del degli Scritti corsari della della sua ultima attività di pubblicista Ecco la lingua si è impoverita la lingua si è allontanata dal suo aspetto espressivo ed è diventata dice Pasolini una lingua di automi una lingua di automi che risente sempre di più della tecnocrazia dell'industria del linguaggio dell'Industria e soprattutto come vi dicevo dell'appiattimento del livellamento dei bisogni dei costumi anche dei desideri indotto dai media ecco a questo articolo molto duro si opposero una serie di linguisti e entrò in dialogo invece con Pasolini Italo Calvino con un articolo intitolato per ora sommersi dall'antica questo articolo in cui Pasolini definisce Scusatemi Calvino definisce l'antilope come una lingua che ha paura delle parole ha paura del significato corrente ha paura dei significanti ha paura di utilizzare le parole e si rifugia dietro all'oscurità all all'involuzione sintattica e agli eufemismi alle perifrasi per gettare Fumo negli occhi dell'interlocutore Ecco all'interno di questo articolo c'è un una sequenza molto nota che appunto va sotto il nome di verbale del brigadiere in cui Calvino mostra proprio graficamente come questo impoverimento della lingua si sposa con una ridondanza con un eccesso di verbosità e di comunicazione faremo un'esercitazione specifica su questo su questo testo però adesso ve ne do una lettura veloce perché voi possiate capire che cosa intendono Pasolini e Calino con linguaggio tecnico e linguaggio burocratico Qual è la situazione che descrive Calvino Calvino descrive un brigadiere davanti alla sua macchina da scrivere alle prese con un interrogato che siede davanti a lui e gli racconta gli fa un resoconto di ciò che è accaduto con quali parole questo resoconto è diciamo restituito stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti quei fiaschi di vino dietro la cassa del carbone è chiaro No è una una frase Chiara limpida cristallina tutte le parole sono precise stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti quei fiaschi di vino dietro la cassa del carbone ne ho preso uno per bermel a cena non ne sapevo niente che la Bottiglieria di sopra era stata scassinata Ecco cosa cosa diventa questo resoconto nella trascrizione del brigadiere ascoltate con attenzione Il sottoscritto che è formula tipica del verbale burocratico essendosi recato nelle prime ore antimeridiane Stamattina nelle prime ore antimeridiane quattro parole in invece di una stamattina è preciso è chiaro è limpido e cristallino nelle prime ore antimeridiane nei locali dello scantinato in cantina nei locali dello scantinato quattro parole invece di una per eseguire l'avviamento dell'impianto termico ad accendere la stufa ad accendere la stufa è italiano è comprensibile è chiaro è esatto e preciso ma nel verbale del brigadiere diventa eseguire l'avviamento dell'impianto termico dichiara d'essere casualmente in corso nel rinvenimento di un quantitativo di prodotti vinicoli qui è proprio Un tripudio di parole per dire ho trovato dei fiaschi di vino e poi situati in posizione retrostante recipiente adibito al contenimento del combustibile e via così ora ve la faccio breve poi ci ritorneremo a lezione quello che notate è quello che dovreste aver notato anche perché ve lo sottolineato più volte è questa ridondanza è questo eccesso di verbalismo sono queste perifrasi che complicano il concetto con un preteso e falso senso di formalità di quasi di lingua aulica alta elevata ma invece si complica inutilmente il saggio quando la testimonianza dell'interrogativo è un' antilucido che esprime quasi arriva a dire Calvino un odio verso chi leggerà il verbale se non un odio in qualche modo gli si rende gli si complica la vita gli si rende difficile la decodifica di un testo di un messaggio che di per sé sarebbe lineare trasparente Stamattina sono andato lì ho fatto questo e dove gli oggetti sono denominati con i termini con i termini di uso comune non c'è bisogno in questo caso di utilizzare delle perifrasi Di allungare il brodo Come si dice in termini più volgari Ecco scusi io Avi una domanda Sì sì certo Quando parlando diolini ha parlato dell'omologazione del fatto che Pato una lingua di autom ha detto Non ho capito scusi la domanda parlava della lingua di automi ha detto che questa situazione di questa lingua di automi generata da Sì dalla Innanzitutto dalla tecnocrazia Cioè dalla prevalenza del linguaggio della Tecnica dell'Industria e e poi soprattutto dalla medietà della lingua televisiva che appiattita tra Alto e basso la televisione ha avuto come tutti sapete un ruolo enorme nell'unificazione della e soprattutto nella nella diciamo così nelle nell'accrescimento delle competenze lingu degli italiani però lo ha fatto ha assolto diciamo ha incarnato questo compito appiattendo le differenze livellando la differenza tra la le competenze dei parlanti colti quindi tra l'italiano alto letterario e invece l'italiano dei gerghi popolari dei dialetti di un altro tipo di cultura la cosiddetta cultura Popolare ecco cosa potrebbe potrebbe ripetere la la posizione di Pasolini in questo contesto la posizione in che senso Cioè come la sua Concezione della lingua in questo contesto entra in questo nostro contesto Pasolini è un intellettuale un poeta che riflette non solo sull'utilizzo poetico della propria lingua e quindi Avvia una riflessione ad esempio sui dialetti esordisce come poeta dialettale in friulano e poi arriva a conoscere il romanesco scrive il romanesco ragazzi di vita ma riflette in particolare sulla Valenza dei saperi specialistici e sull'influenza che i linguaggi tecnici cominciano ad avere sulla lingua parlata comunemente questo a detrimento dell'espressività dice Pasolini alcuni linguisti gli contestano questi automatismi non è che a una crescita economica al Boom economico degli anni 50 sia potuto effettivamente seguire come automatismo un un adeguamento e un'involuzione della lingua sono fenomeni complessi la lingua vi dicevo all'inizio è un organismo vivente che cambia nel tempo ma ha bisogno di molto tempo per cambiare per adeguarsi ai tempi mutati Ecco che cosa vi ripeto poi ragioneremo a lungo sul verbale del brigadiere e sulle caratteristiche specifiche che ne emergono vi voglio però isolare subito perché ci serviranno poi noi faremo anche delle durante i nostri incontri faremo anche delle esercitazioni pratiche che sono molto utili e molto importanti perché ragioneremo sul sui cosiddetti stereotipi del diritto cioè su quelle formule che si sono tramandate fino a diventare appunto degli elementi fissi che però sono tutti suscettibili di modifica di ragionamento e di cambiamento ci aiuteranno a ragionare concretamente sui testi nella scrittura lo scorso anno quando ho iniziato questi seminari con i vostri colleghi abbiamo insieme letto ed esaminato delle sentenze e abbiamo ragionato insieme sugli elementi che vanno conservati perché la sentenza deve comunque avere determinate caratteristiche deve essere formalizzata e strutturata in un certo modo non è una comunicazione quotidiana non è un appunto un sms una il è una sentenza è un documento ufficiale ha un carattere ufficiale ma al contempo abbiamo emendato le sentenze da tutti quegli elementi superflui eccessivamente complicati lavorando tanto sull lessico che sulla sulla sintassi perché spesso si pensa alla difficoltà della lingua associandola a lessico siamo abituati a pensare alla difficoltà io scrivo sui giornali e quando ho cominciato a collaborare con i giornali spesso mi veniva chiesto di sostituire dei termini Eh ricordo ad esempio il corriere la lettura del corriere che forse leggete di domenica avevo usato in una recensione il termine mnestico mi fu chiesto di eliminarlo perché mnestico non sarebbe stato compreso dal lettore comune la difficoltà della lingua in realtà secondo me ma anche secondo la maggior parte dei linguisti non è tanto di tipo lessicale perché come ripeto se cerchi Google Se cerchi su Google mestico ne trovi il significato attinente alla memoria lo trovi immediatamente quindi il lessico è decifrabile a partire dal dizionario l'aspetto invece che rende complicata la lingua letteraria ma anche la lingua delle sentenze è la sintassi sono le complicazioni di tipo sintattico è l'utilizzo è della subordinazione l'eccessivo uso della subordinazione ci sono nelle sentenze subordinate a cascata e per trovare la principale A volte bisogna andare alla fine della della frase questo se può rendere appassionante una scrittura romanzesca o una la scrittura di un di un certo tipo di saggismo diciamo più an Artist rende inaccessibili alcune sentenze Quindi su questo aspetto più che sul lessico sui tecnicismi sull'aspetto sintattico sull'involucro sugli stereotipi cioè su quelle caratteristiche morfosintattiche che rendono la scrittura delle sentenze un'operazione particolarmente ostica e figuriamoci la decodifica e ve ne elenco alcune le forme impersonali abbondano nelle sentenze le forme impersonali col S enclitico Trattasi vedasi si può dire si veda perché vedasi perché c'è questa idea di ampollosità di formalismo di lingua aulica che però non ha più un bisogno come dire stringente di cui non c'è più un bisogno stringente nel nostro contemporaneo si tratta va benissimo per i linguisti e così appunto la sovrabbondanza di participi nelle sentenze troviamo tantissimi participi Il contraente il ricorrente e qui ci si può ragionare sono emendabili sono da conservare sono più semplici sono più accessibili ci si può ragionare noi ci avvicineremo a questi temi sempre con uno sguardo dubitativo la nostra è una domanda può semplificarsi la lingua delle sentenze Attraverso quali espedienti Attraverso quali appunto correzioni correttivi che vogliamo applicare che vogliamo adoperare cosa vogliamo conservare perché la lingua del diritto rimanga una lingua formalizzata una lingua ufficiale una lingua destinata appunto a una comunità endogena cosa invece vogliamo emendare vogliamo correggere Per far sì che la lingua delle sentenze sia accessibile alla vi ricordate gli scopi di questa lingua appartengono a tutta la comunità e poi via via isoler Remo Altre caratteristiche che adesso per brevità non vi elenco vorrei visto che il tempo è abbastanza inclemente vorrei ragionare con voi su non so quanto tempo abbiamo ancora mezz'ora vi posso anticipare qualcosa sul fatto che eh sull'aspetto ermeneutico diciamo così sull'aspetto interpretativo della lingua del diritto quando mi sono avvicinata a questa materia come vi ripeto io sono una studiosa di letteratura a un certo punto mi sono avvicinata a questa a questa a quest'ambito di di conoscenza che è il diritto in particolare la lingua del diritto Ho notato con mia sorpresa che la maggior parte dei contributi a questa discussione sulla semplificazione del diritto si trovava eh in atti di convegno di traduttori questo aspetto mi ha sorpreso Ma poi ragionandoci eh Mi è venuto in mente che il diritto è considerato dai più un'altra lingua Il diritto è considerato come l'inglese o il francese o lo spagnolo una lingua da apprendere e rispetto alla quale occorre conoscere il significato dei termini quindi la traduzione Ecco perché l'ermeneutica l'ermeneutica è la scienza dell'interpretazione e il diritto le sentenze si avvalgono della delle capacità interpretative della Appunto dell'interprete e ed è necessario che si conoscano le regole che si applichino queste regole che eventualmente le si possa o le si debba sovvertire o contestare per privilegiare quell'aspetto creativo di cui parlava Patrizia Bellucci che vi citavo all'inizio in un suo libro dedicato proprio alla lingua del diritto l'aspetto creativo ha a che fare con l'idea che la sentenza anche se riguarda uno stesso capo di imputazione un capo di imputazione già esaminato in altre sentenze avrà un un riferimento preciso nella contingenza avrà un riferimento preciso avrà come dire dei protagonisti il fatto ha dei protagonisti i protagonisti cambiano sono diversi hanno delle caratteristiche psicologiche diverse l'aspetto creativo della sentenza deve in qualche modo restituire quasi un'atmosfera letteraria la sentenza può essere il racconto di uno spaccato di vita oltre che una analisi prettamente giuridica dei fatti e quanto meglio l'avvocato saprà restituire questo spaccato di vita il diritto si riferisce alle nostre esistenze a quello che accade alle nostre vite Quanto meglio l'avvocato saprà restituirlo in forma anche creativa non solo stereotipata appoggiandosi a una tradizione linguistica consolidata tanto meglio tanto miglior servizio renderà al proio propr cliente e quindi vediamo un po' velocemente all'aspetto più prettamente letterario ovvero al diritto come tema vi anticipavo che il processo è la situazione più appassionante per gli scrittori perché appunto rifacendomi a quello che che ho appena al principio che ho appena enunciato il processo dà modo di descrivere le caratteristiche psicologiche e soprattutto ehm dà modo di attuare quello che i teorici inglesi chiamano il page Turning cioè la così la foga che il lettore mette nella lettura il voltare le pagine velocemente il il processo è una situazione page Turning Perché dà quell'adrenalina al lettore Quella quella suspense quella voglia di scoprire che cosa accade che eh è il motore principale della lettura il motivo per cui leggiamo un libro è sfogliarne le pagine cioè arrivare a capire come va a finire e il processo è sia una situazione di tipo propriamente tematico i temat Oli distinguono tra il tema e il motivo Il motivo è la presenza occasionale di una eh di un determinato eh tema il processo può essere un momento dell'Opera ma non essere realmente il cuore del libro dell'Opera letteraria e c'è Invece il processo come tema Adesso vi farò tre esempi di opere molto famose in cui il processo è tema Cioè è il cuore del problema che non è un problema attenzione di natura squisitamente giuridica il processo interessa agli scrittori come situazione narrativamente appassionante per le caratteristiche giuridiche ma soprattutto perché il processo consente di indagare di scandagliare le caratteristiche dell'animo umano e di mettere in evidenza gli aspetti dicevamo più enigmatici della nostra esistenza cominciamo dal primo processo in assoluto della storia letteraria che sono le omeni di Eschilo le avrete studiate le ricordate sapete che sono la terza parte della Trilogia dell'orestea di Eschilo che è l'unica trilogia che ci è pervenuta per intero di tutta l'antichità vi risparmio l'antefatto vi dico solo che nelle eumenidi c'è Oreste che si è macchiato di un crimine orrendo il matricidio ha ucciso la propria madre clitemnestra e Oreste all'inizio della tragedia è perseguitato da queste divinità le erinni le tremende rinni che lo assediano con un canto di morte un tremendo canto di morte Oreste per le rinni deve pagare perché si è macchiato di un crimine orrendo il matricidio Oreste è Reo confesso non nega di aver ucciso sua madre Anzi lo Rivendica dice ho ucciso con queste mani queste mani sono sporche di sangue perché lo Rivendica perché clitemnestra ha ucciso Agamennone Quindi questa catena orribile di delitti sembra non avere termine la moglie uccide il marito che aveva ucciso la figlia efigenia il figlio Oreste uccide la madre le rigni lo perseguitano Ma perché Oreste può rivendicare questa azione criminale questa azione cruenta perché non è da solo in questa impresa è Apollo è l'oscuro ossia ad ad avergli armato le mani il lossia Apollo ha ordinato ad Oreste diend [Musica] il proprio padre perché è interessante questa tragedia perché la lo scontro tra le erinni e Apollo cioè le divinità che perseguitano il matricida e Apollo che invece difende il matricida che ha vendicato l'omicidio del padre si conclude in un tribunale si conclude nell'area il primo tribunale dell'antichità il tribunale effettivamente operativo nell'atene del V secolo se non sbaglio dico l'opera evidenz il passaggio dalla società dipendente la famosa legge del taglione alla società di giustizia alla nasc del tribunale perfetto E questa era una delle slide che vi avrei proposto e che spero di riuscire a caricarvi nella sulla piattaforma c'è proprio quest'opera marca il passaggio dal diritto sacrale il diritto matrilineare al diritto vero e proprio al diritto sancito da un tribunale c'è una discussione in tribunale alla presenza di degli uomini degli ateniesi si crea questa questa frattura si crea un dibattito un vero e proprio dibattimento Anzi e Oreste Nonostante sia Reo confesso attenzione viene giudicato non colpevole non dirò innocente diciamo non colpevole perché Atena che Che presiede al tribunale ha il voto al voto decisivo il dibattimento si era concluso in parità assoluta se i voti a favore se i voti contro Oreste ma Atena è determinante sia perché Atena è Dea senza madre nata dalla testa di Zeus ma soprattutto perché si afferma la non colpevolezza di Oreste in virtù di un principio che per noi può essere sconcertante ovvero la madre non è colei che genera la madre è portatrice del seme ma colui che dà il seme colui che feconda è il padre quindi è meno grave diciamo dal punto di vista della della curiosa Giurisdizione delle che Eschilo ci propone meno grave aver ucciso la propria madre ma è meno grave soprattutto perché è un'azione non compiuta nella nella nella propria autonomia volontariamente è stato ossia è stato Apollo a ordinare questa azione colpevole ora perché ci interessa questa tragedia ci interessa perché come vi ripeto mette al centro il tribunale quindi la giustizia l'istituzione del tribunale la giustizia come momento fondativo no vi ricordate il verso di Foscolo dal dì che nozze Tribunali edare eccetera eccetera quindi le istituzioni del vivere civile sono il matrimonio che regola appunto i rapporti familiari le aree cioè gli altari e quindi la l'istituzione della religione ma anche i tribunali che regolano i rapporti tra le persone fondano la civiltà Ecco Scus passaggio che passaggio si ha in questo il passaggio dalla da una società di tipo sacrale e matrilineare alla società del diritto in cui è il tribunale a decidere non le erinni che peraltro alla fine della tragedia diventeranno eumenidi cioè diventeranno divinità benevole e non più persecutrice dei reati di sangue e di reati particolarmente odiosi come il matricidio la tragedia la tragedia in sé e questa tragedia e la tragedia di Eschilo in particolare è interessante non solo perché marca questo passaggio ma perché ci induce a riflettere su un aspetto se volete angosciante e terribile che è come l'uomo si rapporta alle proprie possibilità e come l'atto violento l'atto criminale è in realtà una specie di violazione dei limiti che si pongono all'umano l'uomo non può non dovrebbe essere capace di commettere AZ II cruente come il matricidio Eppure oressea Oreste come diceva Benedetto Croce è ancora un burattino nelle mani del fato è ancora come dire agisce sotto l'effetto dell'ossa su indicazione su preciso mandato dell'ossa quindi non ha quella che oggi chiameremo una coscienza agisce manovrato agisce per una volontà superiore ma è comunque un uomo che supera il limiti della possibilità umana non sembrerebbe possibile uccidere la propria madre e invece Oreste sposta i limiti della possibilità da quel momento sarà possibile uccidere la propria madre così come da dopo dopo l'orribile omicidio dei propri figli da parte di Medea sarà possibile che una madre uccida i propri figli la tragedia porta a riflettere sulla hubris No quella che i greci chiamavano ubris cioè la la violazione dei limiti la tracotanza la la capacità però che è insita in ogni essere umano di uccidere un altro essere umano ne abbiamo un esempio orribile raccapricciante e tremendo nella cronaca di questi ultimi giorni Allora ehm ci spostiamo in tutt'altro ambito ci spostiamo dalla tragedia al romanzo e facciamo un salto di moltissimi secoli dal vinto secolo avanti Cristo all fine dell'800 per far riferimento a un libro che tutti avrete letto se non lo avete letto vi consiglio caldamente di recuperare questo questa lacuna ed è Delitto e castigo l'avete letto tutti vero l'avete letto tutti o comunque ne ho seguito Chi è ho seguito l'anno scorso un corso il professore ganzi proprio su questo ah Ottimo allora ci potrà aiutare in questo in questa veloce disamina di questo romanzo mi farà da assistente chi è Eh Giada Ferraro è saltata la connessione C non ho proprio sentito nulla Ah un libro che sicuramente tutti avrete letto poi Ah solo questo Cioè cos'è che ha perso leom libro ah ah no no no Delitto e castigo Delitto e castigo Siamo alla fine dell'800 dostojevski scrive questo romanzo pensando al trattato dei e delle pene vero se lo ricorda Fausto Francesco Bruno Campiglia Ecco se lo ricorda e il protagonista di questo romanzo che avevo portato per farvi vedere che è un romanzo Diciamo piuttosto corposo in cui avviene un omicidio piuttosto cruento un doppio omicidio Addirittura il protagonista è uno studente uno studente di legge rascol niico che decide a un certo punto di uccidere una essere particolarmente spregevole un' usuraia è costretto poi a commettere un duplice omicidio perché sulla scena del crimine irrompe a un certo punto l'ignara sorella la povera sorella dell'usura che deve essere uccisa in quanto testimone perché vi ho portato il libro per F farvi vedere Non so se riuscite a visualizzare che l'omicidio si consuma abbastanza precocemente nelle direi n nel primo centinaio di pagine Anzi meno troviamo la descrizione di questo omicidio piuttosto cruento che cosa succede poi nel resto del libro se lo ricorda il nostro collega Campiglia Sì diciamo che è molto una riflessione un'introspezione psicologica che rolnik elabora tant'è che lui oltre a spiegare i motivi per i quali ha compiuto l'omicidio va un pochino all'inizio magari a giustificarsi poi in realtà respirare la pena quindi Esatto Delitto e castigo il libro ve lo anticipo ve lo spoilero si conclude con la decisione di confessare il crimine di espiar in Siberia Ecco si parte da una Fera calda torrida c'è quest'estate malsana San pietroburghese e poi si conclude con l'espiazione in Siberia in mezzo cioè praticamente per tutta l'opera c'è la descrizione del tormento interiore di rascol niico rascol niico diremmo oggi somatizza il proprio crimine comincia a provare un disagio che si traduce in febri deliri una situazione di malessere che pian piano Lo travolge e lo porta oltre al insieme all'intervento della della della prostituta Sonia lo porta alla confessione e all'espiazione Ecco l'aspetto interessante di quest'opera è che dostojevski nella lettera all'editore nella lettera in cui racconta all'editore la trama del libro fornisce al suo personaggio quelle che diremmo in termini giuridici le attenuanti raskolnikov pur colpevole di un omicidio cruento ha una serie di attenuanti è un povero eh Vuole eliminare vuole uccidere una usuraia cioè un essere socialmente abietto spregevole e con il Den come SC la definirà una scarafaggio un Esatto un essere spregevole che è scarafaggio è cchi ano altresì e eh Vuole eliminarla per fare del bene all'umanità a un certo punto del romanzo Il giudice tira fuori un articolo scritto da raskolnikov e pubblicato su una rivista giuridica in cui lo studente aveva distinto l'umanità in due grandi categorie ci sono i cosiddetti Napoleoni cioè I grandi uomini che hanno ogni diritto e hanno diritto di vita o di morte su quella umanità che invece è definita dei pidocchi cioè quella umanità insignificante a volte dannosa e alla quale sembra appartenere la l'usura e ed è lecito in qualche modo ai Napoleoni ai grandi dell'umanità i grandi eroi dell'umanità ehm avvalersi di qualunque mezzo se il fine e il bene dell'umanità anche dell'omicidio consumato ai danni di individui a abietti e ripugnanti quindi in qualche modo il quadro se la interrompo Sì per caso ripetere aenza tra i Napoleoni e i i pidocchi i pidocchi da un lato ci sono i grandi condottieri quegli uomini che per le loro doti per le loro capacità intellettuali per la loro forza per la loro capacità di di intervenire sulla realtà hanno ogni diritto diritto di vita o di morte su tutta qu la sub umanità che invece è definita di pidocchi esseri abietti esseri ripugnanti che non hanno invece alcun diritto Neanche il diritto alla vita se i grandi eroi decidono di rivalersi su di loro per un fine Nobile per un fine alto e nobile durante poi la propria presa di coscienza come la chiamava il vostro collega rascol niico avrà modo di rivedere questa sua teoria di considerarla Lace di pentirsi in qualche modo e tutto questo Poi lo porterà alla confessione e alla espiazione finale quindi abbiamo in questo caso un colpevole un colpevole che da prima cerca di evitare la propria condanna e che poi vi andrà quasi spontaneamente incontro incapace di portare su di sé il fardello della coscienza e della responsabilità Ecco che sia affaccia la questione decisiva della responsabilità Oreste era colpevole ma non era responsabile raskolnikov è colpevole ed è responsabile ecco eh Poi ci dedicheremo nella fattispecie alla riflessione su questa idea della dell'umanità Superiore che in qualche modo è Nicci è imparentata con la teoria del del superuomo No il superuomo è colui che tutto può sui propri simili e il l'interrogativo problematico che il romanzo pone Io ricordo allaa mia prima lettura quando ero credo tredicenne quattordicenne alla prima lettura di questo romanzo io effettivamente cominciai a ragionare su questa idea ma uccidere una vecchia usuraia una un individuo sordido e ripugnante è da mettersi alla stessa stregua di un omicidio di diverso tipo di un omicidio appunto come quello violentissimo consumato Dai dai fascisti perché sono fascisti di di di questi giorni di quest'ultimo episodio di di di cronaca Ma vabbè trascuriamo questo agghiacciante episodio e torniamo alla letteratura torniamo e arriviamo a un romanzo con cui chiuderei questo questo nostro incontro il romanzo per antonomasia quando si parla di processo in letteratura è il processo naturalmente di Kafka che è un romanzo il cui incipit ci aiuta a entrare subito in un'atmosfera diametralmente Opposta a quella do stogies schiana ascoltate l'incipit se non lo conoscete Se non lo ricordate qualcuno doveva aver calunniato Joseph K poiché un mattino senza che avesse fatto nulla di male egli Fu arrestato il romanzo inizia così Joseph kapp è un un funzionario di banca il giorno del suo treso compleanno si trova a fronteggiare un arresto senza che egli avesse fatto nulla di male attenzione o meglio come poi ci chiarirà il romanzo che stavolta è molto breve senza che egli sia consapevole della propria azione colpevole Quindi se in dostojevski avevamo all'inizio del romanzo prime pagine omicidio poi espiazione anzi Rovello interiore ed espiazione Qui abbiamo immediatamente l'esecuzione di un arresto Che cos'è il processo di Kafka il processo di Kafka è un romanzo in cui il Presunto colpevole per tutta la durata della narrazione è alla ricerca del capo di imputazione lui viene arrestato Ma non conosce il motivo per cui viene arrestato che è un principio assolutamente fuori dalla legge Così come Siamo abituati a pensarla la legge può punire anzi deve punire un'azione criminale e colpevole ma non si dà nella giurisprudenza corrente il caso di un imputato che non conosca il capo di imputazione perché questo gli nega la possibilità di difendersi il sacrosanto diritto alla difesa che riguarda tutti anche i peggiori criminali anche i peggiori assassini quindi che cosa succede al nostro protagonista Joseph K che dovrà arrangiarsi dovrà in qualche modo entrare in contatto con il tribunale che è un luogo misterioso È un luogo sordido dovrà attraversare degli spazi labirintici dovrà avere a che fare con personaggi ancora più sordidi e non avrà mai dico mai per tutta la durata del romanzo contezza del proprio capo di imputazione personaggio decisivo è il pittore titori non so se qualcuno di voi lo lo ricorda avendo letto il romanzo perché titori enuncia una delle pseudo verità di questo romanzo ovvero quando il tribunale si muove una colpa c'è che è assolutamente contrario al principio giuridico della presunzione di innocenza no che tutti conoscete si è innocenti Fino a prova contraria nel tribunale cafi invece vale il principio opposto Cioè se il tribunale si è mosso che è un po' il senso comune se vogliamo no il senso comune è abituato a pensare che quando che in presenza ad esempio di un avviso di garanzia ci sia comunque la il profilarsi di una azione criminale e delittuosa la condanna viene già espressa diciamo così dalla sola intrapresa dell'inchiesta dell'azione giudiziaria titori ribadisce questo principio e spiega a Joseph K che ha tre possibilità anzi che esistono tre tipi di assoluzione esiste l'assoluzione vera e propria la prima domanda che titori pone a Joseph K è Ma tu sei innocente perché se sei innocente puoi limitarti ad aspettare che la giustizia faccia il tuo corso può volerci una vita intera potrai non arrivare vivo alla sentenza Ma se sei innocente non hai nulla da temere C'è poi la soluzione apparente cioè una sorta di via Mediana per cui attraverso giudici corruttibili si può arrivare a a una soluzione più veloce una soluzione che consenta all'imputato di difendersi e in qualche modo di arrivare poi alla libertà alla sentenza Chi è aione apparente Sì a soluzione vera apparente e poi c'è il rinvio la soluzione vera è quella a cui l'imputato non non a cui nessuno anzi dice titori Nessuno è mai arrivato non si conosce un caso di una persona che sia stata mai assolta che sia mai arrivata alla fine del processo allora qual è la via la via è quella di ricorrere a giudici intermedi di un grado inferiore rispetto ai giudici supremi alla corte suprema e questi giudici intermedi potranno garantire una soluzione più veloce ma attenzione c'è il trucco perché la corte suprema potrebbe risvegliarsi e decidere di riaprire il caso quindi la soluzione apparente è una soluzione temporanea non definitiva che ha il vantaggio rispetto alla soluzione era di potersi compiere nell'arco di una vita cioè il l'imputato arriverà a sapere se è colpevole o innocente sperabilmente innocente ma ha lo svantaggio di poter essere rimessa in discussione dalla corte suprema qualora La Corte dovesse ritenerlo opportuno e poi c'è Invece il rinvio che è la via che titori consiglia e che è un po' quello che accade ai processi anche nella nostra esperienza comune i processi durano una possono durare una vita intera i processi di rinvio in rinvio sembrano non dover finire mai il rinvio potrebbe consentire all'imputato di metter su una specie di difesa che nel caso però di Joseph K è particolarmente difficile perché è difficile difendersi da una colpa che non si conosce Ecco Siccome anche qui lo spoiler lo posso diciamo così non viola nessuna legge della suspense perché tutti sapete come come va a finire il processo il povero Joseph Ka viene accoltellato brutalmente Ecco che cosa vuol dire questo romanzo che è davvero enigmatico che è davvero appassionante godibile E a tratti anche comico o meglio grottesco il grottesco è quando commedia e tragedia si si incrociano si sovrappongono ci sono delle parti davvero ehm ridicole Ecco che che sfiorano il ridicolo e delle parti tragiche non solo il finale ma proprio la quintessenza di quest'opera Ovvero la l'accusa che non viene formulata l'accusa che rimane inespressa e che non dà modo all'imputato di difendersi di presentare le proprie ragioni di farsi rappresentare da un avvocato di seguire un normale iter giudiziario Ecco di cosa può essere parabola questo romanzo secondo voi se avete una risposta senò poi vi aspetto fatto che che la diciamo gli aspetti burocratici incidono comunque negativamente su molti casi c'è qualcosa di più C'è qualcosa di più è la parabola di un'esistenza Se ci pensate il libro comincia con un compleanno e al compiersi di un altro anno a termine la vita di Joseph K quindi L'enigma ma su cui l'opera si interroga non è solo il meccanismo burocratico è sulla vita stessa che è in qualche modo strutturata come una sorta di apparato burocratico il cui le cui valenze le cui implicazioni non ci sono del tutto evidenti e al alla al diritto alla legge all'aspetto enigmatico della legge cafca ha dedicato non solo il processo ma una serie di novelle eh la più famosa è quella intitolata davanti alla legge che poi ritorna come un capitolo del del processo e l'avrete senz'altro ne avrete senz'altro sentito parlare perché è molto nota che cosa dice in questa sorta di apologo cafca c'è appunto la porta della legge Sì sì scusi una cosa Non ho capito lazione come non ha capito ho capito la soluzione apparente Ah siamo ancora lì la soluzione apparente è quella fase diciamo così quella possibilità che si dà all'imputato di arrivare ad una soluzione temporanea che è una soluzione che si ottiene mediante giudici di grado inferiore rispetto alla corte suprema ed è una soluzione che si presenta che ha dei tempi più rapidi rispetto alla soluzione vera ma che appunto temporanea può essere rimessa in discussione dalla corte suprema qualora La corte suprema lo ritenga quindi garantisce al condannato una un esito giudiziario più rapido rispetto alla soluzione vera che può non arrivare mai nel corso della sua vita ma può essere rimessa in discussione Quindi più che apparente temporanea eh dicevamo che uno dei capitoli del processo si intitola davanti alla legge e anzi nel Duomo davanti alla legge è la novella il racconto che Kafka pubblica anche a sé nella parabola questa parabola ve la ve la ve la racconto perché restituisce il senso complessivo di tutta l'opera e si chiama davanti alla legge davanti alla legge racconta di quest'uomo che si trova davanti alla porta della legge questa porta è aperta L'ingresso è Access possibile ma c'è un guardiano l'uomo chiede di entrare il guardiano gli dice che non può entrare ma non gli spiega i motivi né gli impedisce fisicamente di entrare L'uomo è un uomo di campagna è un uomo sprovveduto rimane davanti all'ingresso della legge invecchia Davanti a questa porta impara a conoscere il il guardiano impara dice Kafka che a un certo punto gli conta i pulci del bavero del cappotto cioè si crea una condizione di vicinanza molto forte l'uomo di campagna invecchia e solo in punto di morte solo in punto di morte badate si pone una domanda che formula al guardiano e gli chiede Ma perché in tutto questo tempo in cui io sono rimasto qui fino ad invecchiare e ad avvicinarmi al momento della mia fine nessun altro ha chiesto di entrare Questa è la porta della legge la legge è per tutti è destinata a tutti perché nessun altro ha chiesto di entrare qualcuno di voi conosce la la risposta del Gu guardiano o la ricorda dalla lettura della della novella Io sì Chi è lei conosce la risposta o la sa la sa la colpa del Come no io conosco conosce la novella Quindi lei la teniamo da parte chi invece vuole ipotizzare una risposta vè se nessuno se la sente la vostra collega che ha letto la novella ci dirà come risponde il guardiano che loav però non poteva passare me stesso nessuno G impediva No in realtà non è questa la risposta attenzione distinguiamo tra lei forse ha letto il romanzo quindi ricorda che nel romanzo dopo questo capitolo ambientato nel Duomo c'è tutta una discussione sulla risposta del Guardiano la novella invece finisce con la risposta secca del Guardiano che dice Nessun altro ha chiesto in tutto questo tempo di entrare perché questo ingresso era riservato a te Ecco è una delle è uno dei finali meglio scritti e più Se volete sorprendenti della di tutta la letteratura Cioè è veramente la così un enigma una una risposta enigmatica una risposta che nella novella rimane così senza soluzione questo ingresso era destinato a te nel romanzo come Poi vedremo a lezione invece ci sono tutta una serie di questioni che si aprono rispetto a questa risposta e cioè la porta era destinata al al nostro uomo di camp Agna il quale non ha mai fatto un vero tentativo di entrare quindi il libero arbitrio è Salvo il il guardiano gli ha non gli ha fisicamente impedito l'ingresso all'interno della della porta gli ha semplicemente enunciato un principio non puoi entrare ma non gli ha fisicamente impedito l'ingresso e l'uomo di campagna ha deliberatamente deciso di aspettare lì davanti non c'è stata un'ingiunzione nesso gli ha imposto di rimanere davanti alla porta della legge è stato un suo preciso atto volontario e chi èo hanno comun la colpa diente non agire quindi appunto sono passivi Rispetto a ciò che succede nella loro Real S J In realtà no Joseph K agisce agisce maldestramente degli errori delle ingenuità però Perché si legano L'enigma dell'esistenza di Joseph K e l'enigma dell'uomo di campagna perché sono delle dei punti interrogativi che si aprono sulle possibilità della nostra della nostra vita quanto siamo effettivamente padroni di ciò che ci accade quanto siamo imprigionati in una forma di vita che non abbiamo scelto rispetto alla quale non abbiamo risposte a volte non abbiamo neanche le domande perché il l'uomo di campagna formula troppo tardi la domanda che forse gli avrebbe garantito l'ingresso della della porta quindi l'aspetto decisivo è la forza di questo di questo enigma la portata di questo enigma un un vostro collega alla stessa domanda durante una lezione mi ha risposto forse quello che Kafka ci vuole raccontare è proprio la la la storia della della nostra vita La la la storia di la vicenda di Joseph k si conclude con la con l'omicidio Ma si conclude perché la vita stessa si conclude con la morte quindi L'enigma può essere la necessità La fatalità della morte che Si annuncia in modi più o meno tragici Ma che però è un destino che si deve compiere e quindi vi ho Spero lasciato quest'ultima quest'ultima suggestione letteraria per eh così ehm stimolarvi a a riflettere su quante implicazioni il tema del diritto oltre all'aspetto prettamente linguistico di di cui ci siamo occupati nella prima parte e che ovviamente a cui ovviamente dedicheremo buona parte dei nostri dei nostri seminari per Chi vorrà partecipare ci sono anche tutta una serie di autori poi ne abbiamo nominati solo alcuni ce ne sono tanti altri che si servono della della del del diritto come tema e come oggetto di riflessione non solo sulla parola sulla Valenza della parola che può tanto salvare salvarci che condannarci Ma poi anche sulla stessa ehm enigmaticità e problematicità dell'esistenza che il diritto ha tanti modi tanti strumenti per per esprimere per rappresentare Ecco io mi fermerei qui Se avete però delle domande sono ancora qualche minuto con voi per per rispondere Scusi mi sente sì Volevo dire non si sente Rebecca no Sì ora la vedo Sì diciamo che Poo fare anche un paragone con lo str diare parag con lo di sì sì Abbiamo tantissimi tantissimi esempi letterari di lei perché pone perché le è venuto in mente Ven in mente Comunque versante esistenziale Sì allora il termine esistenziale lo terrei da parte terrei da parte Camu terrei da parte Perché per un motivo molto preciso perché in cc C'è comunque molto forte l'aspetto religioso cioè L'aspetto della condanna fatale a cui Scusate qualcuno deve spegnere il microfono senò non riesco a parlare C'è questa [Musica] concezione possiamo fare qualcosa per no non possiamo evitare questo rimb Ecco benissimo in cafca non dobbiamo dimenticare c'è molto forte il la questione della della della condanna cioè il Dio la presenza di un Dio che ci condanna che ci condanna a nostro malgrado l'esistenza è in qualche modo entro ambiti entro coordinate che hanno più a che fare con la religione che con una riflessione autonoma dell'individuo e se vogliamo è più vicino a Eschilo che ai agli autori esistenzialisti perché c'è questa idea fatale questa idea della dell'esistenza che ha dei limiti inviolabili e e le coordinate all'interno delle delle quali le nostre vite si svolgono sono appunto date cioè davanti alla legge c'è una porta è disegnata è descritta proprio come il il tribunale di Eschilo cioè sono contesti precisi dati non sta l'uomo l'uomo ha limitate possibilità di essere Faber del del del proprio Fortune sue no come Dicevano gli antichi del del proprio destino ha limitate possibilità perché si muove in una in un'ottica religiosa e di cui insomma gli autori faticheranno un po' a liberarsi molti autori anche contemporanei inscrivono il tema religioso entro il tema Scusatemi del del diritto entro coordinate di tipo religioso ci sono invece autori che hanno un'idea più materialistica più vicina proprio al senso pratico del diritto parleremo anche di alcuni poeti che hanno dedicato delle opere alla alla al diritto alla condizione di della colpa perché poi il grande tema è ovviamente quello della colpa e vi parlerò in particolare di Milo De Angelis che è un poeta che ha insegnato per 30 anni in carcere e nella nella sua ultima opera nel suo ultimo libro di poesia che si intitola incontri agguati dedica una eh un'ampia parte alla vicenda di un condannato a morte Milo De Angelis insegna nel carcere di Opera che è un carcere di massima sicurezza del fine pena mai cioè i suoi allievi i suoi alunni sono persone che non usciranno mai di prigione e questo condannato Franco ha ucciso la propria moglie ha ucciso la propria la propria donna e questa descrizione della dell'atto cruento dell'atto criminale è una descrizione che rimane sì tipicamente umana non c'è religione non c'è un Dio che deve redimere questa colpa non c'è un Dio che deve giustificarla è la stessa a un certo punto Milo De Angelis ve lo citerò perché usa il termine indulto e l'indulto è la remissione della della colpa che avviene non perché un Dio ha perdonato o perché l'uomo si è interrogato sulla propria capacità Forse perché nella nella stessa essenza del dell'uomo della sua condizione terrena c'è la possibilità del crimine e l'uomo che uccide la donna che ama la donna amata la cosa che gli è più cara al mondo è comunque un uomo resta comunque un uomo quindi questa interrogazione diciamo più sul versante esistenziale appartiene a a un altro cotè quello in cui mi sono mossa è un ambito in cui il diritto entra in coordinate ideologiche precise non so se ho risposto alla sua alla sua domanda Ma insomma ho dato anche altri elementi Per aiutarvi a capire che cosa faremo poi nel nel corso dei nostri attraversamenti e dei nostri percorsi letterari Allora durante la lezione c'è stata la domanda Come fa il diritto a semplificarsi cosa non l'è chiaro no Allora diciamo che è un po' un po' un po' riduttivo metterla in questi termini L'idea è questa c'è stato un grande studioso della lingua che è stato anche Ministro della Pubblica Istruzione per un periodo Tullio De Mauro che ha posto rispetto al diritto questo problema il diritto ve lo dico in termini molto molto semplici ha questo aspetto scuro questo aspetto di lingua tecnica impegnativa per chi deve decodificare le sentenze ma è sensato chiedere a un sapere specialistico di di in qualche modo assomigliare alla comunicazione di semplificarsi per raggiungere un numero di parlanti Maggiore De Mauro diceva esistono due vettori rispetto a questo a questa questione da un lato c'è la necessità Per ciascuno di noi di accrescere le proprie competenze linguistiche Noi andiamo a scuola andiamo all'università apprendiamo delle nuove lingue delle altre lingue rispetto all'italiano perché vogliamo aumentare la nostra competenza linguistica vogliamo essere più padroni della nostra lingua come vi dicevo all'inizio no chi è padrone del linguaggio ha una visione del mondo più elaborata rispetto a chi possiede un lessico limitato un orizzonte limitato un orizzonte di senso uno sguardo limitato a pochi ambiti a pochi aspetti della conoscenza Chi legge tanti libri Chi va al cinema teatro chi amplia il proprio il proprio Orizzonte culturale ha più strumenti di interpretazione rispetto alla realtà Quindi da un lato lo sforzo della noi poniamo siamo la base e facciamo uno sforzo di innalzamento dall'altro C'è chi ha appunto con bourdier delle competenze distintive cioè dei è in possesso di codici che possono in qualche modo favorire delle forme di prevaricazione e di dominio rispetto a chi questi codici non possiede Allora lo foro deve essere nelle due direzioni noi dobbiamo in quanto parlanti sforzarci di acquisire delle competenze sempre maggiori e sempre più ampie chi detiene il potere attraverso gli strumenti della conoscenza deve al pari fare uno sforzo di semplificazione quando però quando la semplificazione non va a detrimento dell'esattezza del messaggio Il messaggio deve arrivare chiaro esatto preciso perché lo sforzo del brigadiere di Calvino Era superfluo perché il messaggio del parlante cioè dell'interrogativo eh fenomeni che hanno a che fare con la fisica quantistica non può semplificare più di tanto perché le eh eh le competenze che entrano in campo hanno a che fare con la complessità con un orizzonte complesso Se invece il messaggio può essere liberato da una serie di orpelli che sono superflui che sono ridondanti che complicano il messaggio senza eh darne una particolare versione letterariamente appassionante o o necessariamente complicata Ecco in quel caso deve agire la semplificazione Quindi è un gioco diciamo di doppia che va su un doppio binario No Da un lato noi parlanti ci sforziamo di acquisire delle competenze sempre maggiori dall'altro chi queste competenze possiede in partenza perché è uno specialista di quel determinato ambito può fare lo sforzo di semplificare laddove il messaggio può essere semplificato non so se sono stata più chiara in questa sintesi finale Grazie grazie a voi qualcuno ci dice buon pranzo che mi sembra una una buona conclusione e quale Chi è che dice quale slide In che senso Ah per quanto riguarda le slide Sì io avevo preparato delle slide che verranno inserite così mi hanno detto nella registrazione di questa lezione Quindi voi le troverete nel video che verrà caricato sulla piattaforma in alcuni momenti di questa lezione che Presumo verrà montata verranno montate delle parti intervallate dalle slide e le troverete lì Io comunque ho il mio file quindi posso chiedere di caricarlo sulla piattaforma per chi ne voglia fruire in modo più immediato Ma si tratta veramente di cose che ho detto c'è il pensiero di Leopardi su eh sulla distinzione tra parole e termini eh c'è Ci sono tre quattro concetti presi dal breviario di di Carofiglio sulla scrittura delle sentenze Ci sono un po' di di di questioni che ho affrontato in questa in questa introduzione e sicuramente gli elementi utili per il vostro test ce li avete tutti da questa lezione non troverete niente che io non abbia non abbia enunciato in modo chiaro e anche ribadito proprio Per aiutarvi a comprendere le domande Mi raccomando Leggete con attenzione le domande e leggete tutte le risposte anche quando vi sembra vi dovesse sembrare di aver Chiara la risposta leggetele tutte più volte perché come è nella natura di questi test c'è sempre una specie di tranello di trabocchetto di elemento che vi può indurre a pensare a una risposta invece che è un'altra voi fate molta attenzione a quello che leggete Va bene potrebbe ripetere il nome della piattaforma su cui verranno caricate video lezione e allora la piattaforma su cui noi operiamo è webex poi vi verrà fornito dalla dalla segreteria un link Presumo con la registrazione di questa lezione che destinata In primo luogo agli assenti a chi non ha potuto partecipare ma anche a chi volesse riascoltare eh riascoltare i concetti Ma ripeto se avete fatto attenzione a quello che ho detto avete già le risposte alle domande del del test in bocca al lupo a tutti e grazie grazie Ah mi chiedete sapete già quante domande sono credo quattro domande quattro domande in Non so in che tempo perché non so quanti test dobbiate fare comunque per ogni ambito sono quattro domande va bene va bene Se non c'è altro ci ci salutiamo arrivederci a tutti grazie D Ciao