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Decollo Industriale Italiano del XIX Secolo
May 15, 2025
Decollo industriale dell'Italia nel XIX secolo
Contesto storico
A partire dalla fine dell'Ottocento, l'Italia inizia il suo primo vero decollo industriale.
L'unità del 1861 fornisce un slancio significativo, nonostante il ritardo rispetto alle grandi potenze.
Sviluppi industriali e finanziari
Destra Storica (fino al 1876):
Creazione di una rete ferroviaria che unisce le città italiane.
Sinistra Storica (dal 1876):
Politica protezionistica del 1887 favorisce l'industria siderurgica.
Scandalo della Banca Romana porta alla nascita della Banca d'Italia.
Fondazione del Credito Italiano e della Banca Commerciale grazie a capitali tedeschi.
Investimenti privati nell'industria.
Settori industriali in crescita
Siderurgia:
Acciaierie di Terni (1884) e altri impianti sostenuti dallo Stato.
Industria meccanica:
Ampliamento della ditta di Ernesto Breda a Milano.
Settore tessile e agroalimentare:
Meccanizzazione e protezione del settore cotoniero.
Espansione della coltivazione della barbabietola da zucchero.
Industria chimica e meccanica:
Produzione di gomma dalla Pirelli.
Fondazione della FIAT da Giovanni Agnelli nel 1899.
Crescita economica
Tra il 1896 e il 1914, crescita annua media del 6,7%.
Raddoppio del volume industriale e aumento del settore secondario al 25% dell'economia.
Incremento del reddito pro capite del 30% fino alla Prima Guerra Mondiale.
Sfide e disparità
Reddito pro capite italiano nel 1914 è la metà di quello tedesco.
Alto tasso di analfabetismo (37% nel 1911).
55% dei lavoratori ancora nell'agricoltura.
Fenomeno migratorio
Massiccia emigrazione (8 milioni di italiani tra il 1900 e il 1914).
Differenze regionali tra Nord (emigrazione temporanea) e Sud (emigrazione come speranza di vita migliore).
Le rimesse degli emigrati supportano l'economia nazionale.
Problemi demografici e sociali nel Sud causati dall'emigrazione.
Disparità regionali
Concentrazione dell'industrializzazione nel "triangolo industriale" (Torino, Genova, Milano).
Maggiori progressi agricoli nel Nord.
Gravi problemi sociali e economici nel Sud.
Problemi socio-economici nel Sud
Analfabetismo al 60% nel Mezzogiorno nel 1911.
Dominanza degli interessi dei grandi proprietari terrieri.
Lotta politica basata su rapporti clientelari.
Figura politica dominante
Giovanni Giolitti domina la scena politica dopo la crisi di fine secolo.
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