Una delle testimonianze più straordinarie e significative della statuaria severa del primo periodo, quindi dell'epoca classica, in realtà non è una, ma sono ben due. E sì, la testimonianza di cui stiamo parlando è quella relativa ai bronzi di Riace. Queste due strepitose statue che sono arrivate fino a noi integre e originali in bronzo.
Abbiamo già parlato della tecnica della fusione a cera persa, abbiamo già capito che il bronzo era un metallo e un materiale in sé molto prezioso che spesso faceva gola per essere reimpiegato, rifuso, molto spesso dicevamo per creare addirittura delle armi. E quindi com'è possibile che queste due preziosissime statue che risalgono al V secolo a.C. guardate.
La datazione proposta si aggira intorno al 450 a.C. circa. Com'è possibile che siano arrivate fino a noi?
Allora, dobbiamo veramente in questo caso ringraziare la loro cattiva sorte, che è stata la nostra fortuna, perché possiamo soltanto avanzare delle ipotesi, ma sappiamo che queste due statue in bronzo originali del V secolo a.C. alte m quello che vedete a sinistra e m quello che vedete a destra, quindi poderose, imponenti, monumentali, sono arrivati fino a noi grazie al fatto che sono stati protetti niente meno che dal mare. Allora, qui vi mostro delle foto molto sgranate in realtà perché sono foto d'epoca.
Cos'è successo? Il 16 agosto del 1972... Un sub, in realtà si trattava di un fotografo che si chiamava Stefano Mariottini, romano di origine, era estate, stava facendo una immersione di tipo amatoriale e si è imbattuto nelle testimonianze di queste due statue che erano adagiate sul fondo del mare. Immaginatevi lo scompiglio che questo ritrovamento ha portato.
Queste statue sono state riportate in superficie dal reparto subacqueo dell'arma dei carabinieri usando dei palloni gonfiati con l'aria delle bombole per farli salire. Il peso di queste statue equivaliva a... 400 chili in realtà adesso sono stati restaurati è stata tolta la terra di fusione vi ricordate cosa significa vuol dire che all'interno c'era dell'argilla che serviva per il procedimento di fusione del bronzo ecco quella terra di fusione è stata eliminata nel secondo restauro che è stato fatto più di recente e quindi adesso le statue pesano soltanto passatemi il termine questo soltanto tra virgolette 160 kg, comunque vi parlerò del ritrovamento in un altro momento, in un video dedicato in cui cercherò di farvi riflettere anche sul fatto di chi siano queste statue, visto che le ha trovate questo fotografo, erano sue, vi racconterò, vi porrò questo dubbio, questo problema che riguarda non soltanto evidentemente i bronzi di riace ma il fatto che voi troviate delle monete antiche nel vostro giardino dei cocci di vasi quando siete in campagna e allora la domanda è che cosa bisogna fare, di chi sono quelle testimonianze, ne parleremo.
Qui intanto vedete altre immagini d'epoca un pochino migliori, in questo senso la soddisfazione, la gioia, intanto guardate anche il rapporto proporzionale, la dimensione di queste statue in bronzo, vedete anche che in realtà il metodo con cui sono state recuperate è stato abbastanza, come dire, anche un po' non proprio scientifico. Si è agito un po' alla buona, avete visto nella foto che vi ho messo prima addirittura questi due personaggi che appunto tengono per mano, lo tengono in piedi come se fosse veramente un oggetto non così prezioso e non così delicato come in realtà. Ancora una foto d'epoca per mostrarvi appunto del ritrovamento del reparto dei sommostratori che avevano contribuito al recupero dal fondo del mare.
Ah, ecco, non vi ho detto dove. Ovviamente parliamo di Riace Marina, motivo per cui i bronzi vengono oggi chiamati bronzi di Riace proprio in onore al luogo del ritrovamento. Pensate che questo sub li ha ritrovati a circa 200 metri di distanza dalla costa, a una profondità di 8-10 metri, tutto sommato anche una profondità minima.
Ma che cosa ci facevano questi due statue sul fondo del mare? Allora... Si sono avanzate diverse ipotesi, ma sono due in particolare quelle più accreditate.
La prima vuole che queste statue fossero caricate su una nave per essere trasportate, forse commerciate, forse esposte lontano dal luogo di produzione, quindi stavano forse arrivando in Calabria. Ma probabilmente c'è stata una sorta di fortuna, una tempesta che ha portato magari la stessa nave su cui viaggiavano a... naufragare quindi le due statue sono finite sul fondo del mare. Una seconda ipotesi invece vuole che le statue siano state buttate sul fondo del mare magari perché in una condizione di navigazione avversa occorreva alleggerire il carico della nave stessa quindi le opere date non erano valutate come davvero qualcosa di così importante. Fatto sta che queste due statue sono state buttate in fondo al mare.
Ora vedete che io le ho nominate bronzo A e bronzo B. Sì, in realtà non sono stata io evidentemente a dare loro questi nomi perché non abbiamo delle certezze nemmeno su chi possano rappresentare, tantomeno come vedete nel slide precedente, tantomeno io non vi ho indicato i nomi degli autori o dell'autore. delle due statue, perché sono state avanzate nel tempo diverse ipotesi, c'è chi ha parlato di Agelada per il bronzo A, Alcamene per il bronzo B, qualcuno ha parlato di un Fidia giovane, di un Mirone giovane, io vi lascio perdere tutte queste ipotesi perché finché sono ipotesi non documentate Insomma è inutile che vi metta in testa un nome anziché un altro, non mi cambia nulla.
Per quanto riguarda invece la loro identità, sono stati per certo riconosciuti come dei soldati, dei guerrieri, perché è certo che in mano portassero una lancia o comunque un'arma e nella mano che noi vediamo a destra sorgessero uno scudo. dopo vi faccio vedere una possibile ricostruzione, quindi da qui sono stati identificati appunto come due soldati, due guerrieri, in particolare sono state proposte anche delle identità per ognuno di loro, il bronzo è stato identificato come un oplita, cioè un membro della fanteria pesante, mentre Bronzo B sarebbe un re guerriero. Alcuni storici dell'arte archeologi hanno proposto l'identificazione con la storia legata al mito dei Sette a Tebe.
Di chi si sta parlando? Sette comandanti dell'esercito contro Tebe che cercavano di strappare la città a Eteocle, che era... figlio di Edipo ed era stato cacciato dalla città di Tebe dallo stesso Eteocle e dal fratello Polinice. Questa storia viene narrata anche da una tragedia di Eschilo, proprio i sette di Tebe, ma a questo punto c'è qualcuno che ha proposto per il bronzo A l'identità di Polinice e per il bronzo B l'identità di Eteocle. Allora sono tutte ipotesi che ci teniamo lì assolutamente in sospeso.
Li continuiamo a chiamare bronzo A e bronzo. ora questa è la possibile ricostruzione stata fatta appunto dall'università di sud di Messina come vedete da questi due ricercatori che hanno provato a ricostruire appunto le armi che i due avevano in mano e gli scudi vedete la sorta di guanto chiamiamolo così che serviva per infilare appunto il braccio sinistro all'interno della struttura dello scudo vedete che entrambi indossavano in teoria un elmo sulla testa Ora, in che postura sono messi i nostri bronzi? Innanzitutto vedete che è stata avanzata l'ipotesi che comunque l'autore sia stato lo stesso, la stessa mano a scolpire in bronzo questi due soldati, questi due guerrieri, perché vedete che le due statue sono davvero molto molto simili. Se rompere alcuni dettagli che andremo ad analizzare, ma guardate per quanto riguarda la postura.
sono davvero identici con qualche piccola finezza. Dicevamo quindi, forse un unico autore, forse fatti in contemporanea o qualcuno propone a distanza di pochissimi anni, poi vi farò vedere il perché, vi spiegherò l'origine di questa ipotesi, ma c'è anche chi ha ovviamente proposto l'ipotesi che le due statue dovessero essere collocate in un unico gruppo scultoreo. Noi sappiamo che parliamo di un gruppo quando abbiamo non un personaggio ma più di uno, due, tre, quattro, cinque, perché davvero sono parte, come dire, vedete, no, potrebbero veramente essere parte di un unico gruppo perché sono davvero molto, molto simili. Ma in quale postura sono messi? Allora, per parlarvi della loro postura occorre che io vi anticipi un argomento di cui vi tratterò.
Ancora più nello specifico, quando vi parlerò della statuaria classica del periodo centrale, quello perfettamente classico. Ricordiamoci, stiamo parlando della statuaria severa, che è quella della prima fase della classicità, poi parleremo della statuaria perfettamente classica e poi parleremo della statuaria tardoclassica. Allora, il chiasmo verrà davvero impiegato quando arriveremo a parlare della statuaria perfettamente classica. Di che cosa stiamo parlando?
Che cos'è il chiasmo? Deriva dalla lettera... che in greco è la X scritta al maiuscolo, perché, guardate, si parla di chiasmo come corrispondenza incrociata di elementi, in particolare parliamo di corrispondenza incrociata di arti in tensione, quelli che voi vedete, adesso ve li spiego meglio, o arti a riposo. Allora, il chiasmo potrete incontrarlo anche come figura retorica all'interno della letteratura, quando in un componimento poetico si intersecano in forma incrociata due, chiamiamole strutture, due forme, diciamo così.
In questo caso, di cosa si tratta per quanto riguarda la storia dell'arte? Allora, cosa vuol dire corrispondenza incrociata tra arti in tensione e arti a riposo? Guardate, noterete che la gamba del bronzo A, che noi vediamo a sinistra, quella che noi vediamo a sinistra, la sua destra quindi, è dritta, vuol dire che è la gamba portante, che sta portando il peso.
Vedete che in forma incrociata, seguendo quella linea gialla che vi ho segnato, appunto AX, Il suo braccio che noi vediamo a destra è piegato, quindi alla gamba dritta corrisponde il braccio piegato a X, nel senso proprio che con un'intersezione, con una corrispondenza che è incrociata. Stesso discorso, guardate al contrario, vedete che nella parte, il braccio che noi vediamo a sinistra è lungo il corpo, disteso, è a riposo, rilassato, mentre La gamba che noi vediamo a destra è ugualmente rilassata ma risulta di conseguenza leggermente piegata. Non ci confondiamo il fatto che il braccio che lavora è piegato e la gamba che invece si riposa è piegata, e lo so.
Facciamo la riprova di nuovo con l'altro bronzo, il bronzo B. Vedete che anche nel suo caso lui appoggia il peso sulla gamba che noi vediamo a sinistra e il suo braccio che noi vediamo a destra è piegato. Allo stesso modo il braccio. che noi vediamo a sinistra è rilassato e dritto e di conseguenza la gamba che noi vediamo a destra è leggermente flessa piegata e a riposo ancora ve lo faccio capire qui avevo inserito anche appunto in tensione e a riposo avevo anche scelto appunto la corrispondenza incrociata dei colori giallo e bianco proprio perché appunto per mostrarvi che anche nelle forme appunto della letteratura della poesia c'è questa sorta di alternarsi di forme diverse ora ve lo ribadisco ancora una volta abbiamo la gamba dritta la gamba portante che quindi è in azione perché è quella su cui si sposta il peso che a cui corrisponde in forma incrociata il braccio che sta lavorando e che di conseguenza è piegato il braccio in azione e dall'altra parte avremo quindi la gamba piegata che è a riposo e il braccio rilassato e dritto che è a riposo stesso discorso per il bronzo b io ovviamente parto dal bronzo a perché in questo caso ce l'ho da questa parte nell'immagine, ma vedete che la regola vale assolutamente allo stesso modo. Ora, questa scelta degli autori di realizzare le statue severe, questi due bronzi, con la postura a chiasmo, è estremamente significativa perché, vi dicevo, il chiasmo verrà introdotto in modo proprio sistematico dall'epoca perfettamente classica, ma siamo negli stessi anni, vi ho proposto come datazione...
per queste due state il 450 avanti Cristo, qualcuno dice 460, 450, insomma davvero siamo in quegli anni, perché allora questa scelta? Ma l'idea è quella legata alla statuaria severa, cioè introdurre sempre di più l'effetto naturale nella rappresentazione del corpo umano nello spazio, ma i due personaggi non stanno muovendo, si sono eretti e stanti, sono fermi, e allora cosa succede? rilassati, ci mettiamo senza neanche rendercene conto esattamente in questa postura, magari se non abbiamo qualcosa in mano il nostro braccio, quello che vedremo qui a destra, sarà leggermente piegato, leggermente flesso, non così tanto, qui stava portando lo scudo, portando lo scudo quindi evidentemente era in azione, ma quando noi siamo fermi per dirvi alla fermata dell'autobus, ci appoggiamo su una gamba e l'altra gamba allora diventa disarticolata, leggermente flessa, morbida e vedete cosa succede? succede a questo punto che anche il bacino viene leggermente ruotato e di conseguenza anche l'asse delle spalle non è perfettamente dritto, lo vedete molto bene nel bronzo B, quello che vediamo a destra, vedete che la spalla che noi vediamo a sinistra è leggermente più bassa di quella a destra perché è l'effetto proprio del controbilanciamento, ne parlerò ancora meglio nel periodo classico, ne parleremo come del contrapposto, ma ancora a questo punto vi ho fatto un esempio tratto dal mondo quasi nordico, In realtà è un catalogo di moda, ho oscurato il volto del personaggio perché ovviamente ho estratto la foto da Google, quindi non so bene a chi appartenga, però vedete in questo caso è una sorta di postura molto simile.
La gamba che noi vediamo a sinistra di questo modello è dritta e portante sta... proprio appoggiando lì il peso il nostro personaggio e allora vedete che il braccio di conseguenza che noi vediamo a destra è leggermente piegato, la gamba che noi vediamo a destra è leggermente piegata ma è rilassata, non porta il peso e il braccio che noi vediamo a sinistra è rilassato dritto lungo il corpo. Vi ho fatto un ulteriore esempio mostrandovi un famosissimo modello che è stato lanciato da una campagna di Dolce & Gabbana, si chiama David Gandhi. e in questo caso lui sta camminando potreste dirmi che è sbagliato quello che sto facendo perché lui sta camminando in realtà i nostri sono fermi sono stanti però la postura risulta la stessa cioè c'è una sorta di accenno di movimento nei bronzi di riace e vedete che allora c'è il peso su una gamba quell'altra è flessa appunto non portante e vedete che anche in questo caso il bacino si flette e le spalle sono leggermente appunto abbassate dal lato che noi vediamo a sinistra. Ora vediamo di capire meglio come sono fatti i due bronzi, quali sono le loro caratteristiche, perché noterete che il bronzo A, quello più alto di un centimetro, ci presenta la figura di un personaggio adulto, un giovane adulto, un po' più giovane rispetto al bronzo B.
Come facciamo a dirlo? Lo diciamo perché la sua... anatomia la sua muscolatura è ancora più l'avete visto anche qui ancora più come dire poderosa e tonica non che non sia tonica quella del bronzo b ma è proprio l'effetto quasi della giovinezza di muscoli ancora più sostenuti vedete che il bronzo a ha una barba molto folta vi faccio vedere qualche dettaglio così intanto vediamo appunto Non vi ho ancora detto che i bronzi di Riace hanno subito un primo restauro tra il 1975 e gli anni 80 e un secondo restauro è terminato nel 2013, tra il 2012 e il 2013, quando le due statue sono state portate nel museo archeologico nazionale di reggio calabria dove tuttora sono esposte ora vedete che tra l'altro sono esposte su queste strutture questi basamenti di marmo sotto cui ci sono delle sfere che pensate apposta per assorbire gli eventuali effetti dei terremoti perché sapete che quella zona della calabria è soggetta a possibili terremoti quindi cosa succede che in caso dovesse esserci un terremoto appunto quelle sfere che sono al di sotto di questi pannelli di marmo assorbirebbero le spinte e non porterebbero danni alle due preziosissime E fragili e delicate statue. Stavamo parlando del nostro bronzo A.
La postura l'abbiamo già in parte analizzata e abbiamo visto appunto questa muscolatura molto tonica. Ma vedete che ha la barba molto fitta e i capelli lunghi e mossi. Su cui porta una fascia, una sorta di tenia, che gli fissa appunto i capelli.
Ma nella ricostruzione avete visto probabilmente indossava un elmo. Qui vedete un dettaglio del suo busto, in cui vedete un'anatomia descritta in modo assolutamente rigoroso, meraviglioso, molto diverso dai cenni che erano tipici della scultura arcaica precedente. Guardate anche il dettaglio del suo volto.
Vedrete che però in entrambi i casi, sia per il bronzo A che per il bronzo B, sono stati inseriti degli altri materiali. a parte il bronzo, a creare quasi un effetto ancora più realistico, straordinario direi, e pittorico mi sento di dire, perché vengono inseriti degli elementi proprio di colore. Ne parliamo quando vi mostro il primo piano di entrambi i due personaggi. Guardate intanto che meraviglia.
Questi dettagli della testa del bronzo A, questa è un'immagine un po' sgranata ma ne ho messe più possibile per mostrarvi anche veramente la meravigliosa lavorazione, ecco guardate qui, ve lo anticipo già, i denti del bronzo A erano fatti in argento, così come l'argento era impiegato per le ciglia di questo personaggio e notate in particolare che La sclera dell'occhio, la parte bianca dell'occhio era fatta in calcite e l'iride era fatta in pasta di vetro, tanto che sembra quasi un occhio reale, tanto che reagisce agli effetti della luce, sembra quasi un occhio vivo, è veramente straordinario. Le labbra erano fatte in calcite. in rame così come i capezzoli erano fatti in rame proprio per creare questo effetto verosimile e coloristicamente ancora più interessante. A questo punto parliamo per un attimo del bronzo B.
Allora il bronzo B dicevamo rappresenta sempre questo uomo perfetto dal punto di vista anatomico ma leggermente più maturo nell'età, possiamo dirlo perché la sua anatomia che è comunque rigorosa ci mostra appunto una muscolatura leggermente meno tonica. Beh, avercela, una muscolatura di questo tipo, potreste dire voi. Comunque, il nostro bronzo B, vedete che è arrivato fino a noi con un occhio mancante, perché appunto questi materiali diversi venivano inseriti all'interno della struttura e il rischio, vabbè, sono vecchi di 2500 anni, quindi ci sta effettivamente che si sia...
Perso. Ma vedete appunto che il bronzo B aveva i capelli più corti, anche lui questa barba molto fitta, molto folta, anche lui vedete che aveva le labbra in rame e gli occhi con la calcite e la pasta di vetro. E vedete che il bronzo B indossava questa sorta di cuffia che per i soldati serviva per proteggere i capelli prima di mettersi l'elmo in testa. Una cuffia che verosimilmente sarebbe stata di un materiale tipo il feltro, certo questo è bronzo evidentemente, quindi vedete che queste sono le differenze tra i due personaggi che per il resto sono davvero molto molto simili.
Qui vedete. Vedete anche una vista laterale in cui vediamo appunto l'imbragatura dello scudo e vediamo anche la parte dietro proprio perché sono statue. Ah non vi ho detto ancora una cosa molto importante, questa caratteristica di avere questi elementi coloristici diversi era tipica dello stile di Argo.
Allora, è stato ipotizzato che le due statue provenissero proprio da Argo, non solo per una questione stilistica, ma anche perché, come vi dicevo, quando è stato fatto il secondo restauro, quello più recente, è stata eliminata la terra di fusione che era all'interno delle statue. Noi sappiamo che le statue, i bronziriacci e verosimilmente, sono stati realizzati con la tecnica di fusione, cioè la persa diretta. quindi all'interno c'era la matrice che poi lì è rimasta, durante il secondo restauro questa matrice è stata tolta, come dire, per essere studiata e quindi da quella terra di fusione, studiando quella terra di fusione, gli storici dell'arte, gli archeologi sono riusciti a ricostruire la provenienza, cioè proprio è terra di Argo, quindi pensate che bello, la terra con cui le statue sono state realizzate per la fusione appunto, c'era delle informazioni molto interessanti.
interessanti vi dicevo prima pesavano 400 kg con la terra senza la terra di fusione 160 Ancora, cosa devo raccontarvi? Certo, è stato ipotizzato che la statua che noi vediamo adesso, cioè il bronzo B, fosse leggermente più recente rispetto al bronzo A. E questo lo possiamo dire analizzando quella che viene definita la linea alba, cioè la linea mediana che divide il torso. dei nostri personaggi.
Quando anche voi vedete in palestra o al mare dei busti molto definiti, con un'anatomia molto ben evidenziata, con gli addominali molto spiccati, con i pettorali molto evidenziati, ecco, potete notare la presenza della linea alba. Noterete che la linea alba del bronzo B, cioè quello che noi vediamo a destra, è leggermente più curva. Si crea quindi un effetto più...
morbido e naturale. All'inizio quindi gli storici dell'arte e gli archeologi avevano ipotizzato che il bronzo B fosse forse di un decennio più recente, quasi a dire più vicino a quella naturalezza e a quella perfezione che in effetti gli scultori classici raggiungeranno. Questa ipotesi è un po' decaduta però davvero.
Ve l'ho raccontata così ce la teniamo lì. Vi faccio vedere a questo punto alcune altre immagini delle due meravigliose statue custodite al Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria e dei loro primi piani, delle loro bocche leggermente aperte, questi occhi così espressivi e in proposito mi sento di parlarvi di un'altra questione che non c'entra nulla in realtà con i bronzi di Riace in sé ma... Devo confessarvi che davanti a opere come queste io sperimento una forma molto lieve di quella che è stata definita la sindrome di Stendhal. Di cosa sto parlando?
È una sindrome che è stata per la prima volta, prende il nome dallo scrittore francese Stendhal. che è stata appunto descritta da Sandal in un suo testo del 1817 che si intitola Roma, Napoli e Firenze e in sostanza Sandal descriveva il suo stato d'animo all'uscita dalla Basilica di Santa Croce si sentiva totalmente svuotato, aveva dei giramenti di testa si sentiva privo di forze e forse privo di senso di vita, come dire. Questa sindrome è stata studiata nel tempo, è stata appunto nominata, intitolata Sandal, ma in realtà diciamo che è l'effetto che prende, può essere in forma lievo, in forma anche grave, anche importante, diciamo che ne divengono vittime le persone che hanno un contatto stretto con le opere d'arte e sono, come dire, avvinte. come dire quasi soverchiate dalla bellezza di alcune di queste statue, quindi davvero quasi da avere un senso di... ovviamente succede quando le opere le si vedono dal vero, non in questa mia misera riproduzione di foto comunque che ho trovato, per quanto alcune molto belle, molto evocative.
Ecco, così, volevo raccontarvi anche di questa sindrome di Stendhal, insomma, molto più recente, abbiamo detto 1817 la prima volta che quello scrittore francese ne ha parlato, però davvero è curioso e interessante. A questo punto vi racconterò nella prossima puntata, mi viene da dire, la storia del loro ritrovamento, ve l'ho già in parte raccontato, ma vi porrò la domanda, ma di chi sono i bronzini di Aschere, nel momento in cui sono stati trovati da questo fotografo? Ma non erano suoi?
A questa domanda risponderemo appunto prossimamente.