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Giovanni Giolitti: Storia e Riforme

Bentornati al tempo e la storia per il filosofo Benedetto Croce era il più grande statista italiano insieme a Cavour per lo storico Gaetano Salvemini era invece il ministro della malavita nel bene o nel male però Giovanni Giolitti rimane colui che nei primi 10 anni del 900o ha posto le basi dell'Italia di oggi febbraio 1901 Giolitti entra nel governo Zanardelli come Ministro dell'Interno da quel momento terrà le fila della politica italiana fino alla vigilia della prima guerra mondiale nel 1914 in questo periodo dominato così tanto dalla sua figura da essere definito età giolittiana nascono le maggiori Industrie del paese si costruiscono ferrovie le assicurazioni diventano statali e la scuola diventa obbligatoria e gratuita fino a 12 anni ma questi sono anche gli anni in cui fermentano i nuovi miti della Destra nazionalista e la sinistra rivoluzionaria Insomma Giolitti è davvero il padre dell'Italia contemporanea Giovanni Giolitti padre o patrigno dell'Italia attuale ma direi che più che padre o patrigno può essere stato il nonno il bisnonno visto che finisce la sua attività di governo nel 1914 Giovanni Giolitti pensava di creare un'Italia più stabile più solida una monarchia Più legata al popolo governa il più a lungo di qualsiasi altro Primo ministro del Regno d'Italia Ma alla fine della sua lunga esperienza di governo l'Italia precipita contro il suo parere nella prima guerra mondiale e poi nel fascismo raccontare per immagini Giovanni Giolitti non è Impresa facile era un uomo schivo riservato e di lui non esiste nessuna ripresa filmata per capire chi fosse quindi siamo andati a vedere dove ha vissuto da molti è stato paragonato a Cavour col quale In realtà ha poco in comune se non l'origine piemontese il nome kavour però ritorna più volte nella vita di Giovanni Giolitti si chiama kavour il paese natale della madre dove Giolitti ha una casa nella quale torna a rilassarsi appena può e dove muore nel 1928 e quando si trasferisce a Roma per cominciare la sua lunga carriera alla guida dell'Italia Giolitti vive in un appartamento modesto Come si addice a suo carattere a via Cavour numero 71 In realtà qualche contatto tra i due personaggi c'è anche stato Giovanni Giolitti rimase orfano di padre quando aveva appena un anno dopo un periodo trascorso in Valle Maira tra le montagne del cunese si trasferì a Torino con la mamma Enrichetta lì ebbe modo anche di conoscere E persino frequentare Camillo Cavour e tutta la classe dirigente liberale dell'epoca quindi conosce molto bene l'ambiente politico nuovo che si fonda sua pubblicazione dei giornali pensiamo per esempio a il Risorgimento che era l'organo di Camillo Cavour che era anche finanziato dallo zio di Giolitti melchor PL il piccolo joanin amavano in famiglia però non si infiamma per gli ideali risorgimentali e non parte soldato nella Seconda Guerra di Indipendenza ma a 20 anni lavora già al Ministero di Grazia e Giustizia e a 27 è caposezione del Ministero delle Finanze del neonato Regno d'Italia che a quell'epoca è a Firenze perché Roma non è ancora diventata capitale Ecco le lettere che spedisce alla moglie descrivendole la casa che sta per comprare in attesa del suo arrivo la informa sugli alloggi di Firenze nei quali potrebbero andare a vivere 14400 lire dell'epoca quando il suo stipendio era di 2500 e poi ci sono tante confidenze sul proprio animo tu passi il tuo tempo lavorando ed io lo passo tentando di lavorare ma non riuscendovi più delle volte quante volte non mi succede nel giorno mentre sto leggendo di questi scartafacci tra una riga e l'altra mi si presenti la tua immagine ed io stia lì fisso come un incantato accorgendomi poi dopo mezz'ora che non ho capito niente di quanto ho letto e che debbo quindi ricominciare da capo quando a 40 anni comincia a muovere i primi passi in politica Giovanni Giolitti è un burocrate e un amministratore Sabaudo con 20 anni di spalle gli ultimi dei quali passati Alla Corte dei Conti e al consiglio di stato il suo rispetto per lo stato liberale e il pragmatismo che trarrà da questa esperienza caratterizzeranno tutti i suoi anni alla guida dell'Italia Benvenuto professor gentile bentrovato interessante questo questo userò le parole del del filmato burocrate e amministratore Sabaudo questo piemontese ottocentesco che voglio dire ha visto la seconda guerra Indipendenza la terza cioè Piemonte risor è un piemontese al quadrato proprio il giovane Giolitti piemontese al quadrato ma in realtà è un piemontese che non ha partecipato alle guerre del Risorgimento neanche quando avrebbe potuto nel 1859 aveva 17 anni e molti volontari anche più giovani si recarono a combattere per l'indipendenza e l'unificazione italiana ma Giolitti giustificò il fatto nelle sue memorie che era orfano di padre fino da quando era un anno e la madre era sola e doveva attendere agli studi in realtà Giolitti è un piemontese integrale ma non partecipa emotivamente romanticamente al Risorgimento il suo patriottismo è un patriottismo solido e piemontese monarchico liberale risorgimentale ma manca di quell'entusiasmo che poi gli fu rimproverato dicendo che era un uomo arido e fu il primo presidente del consiglio italiano che non proveniva dalle lotte risorgimentali Ecco però le chiedo una cosa Ma allora perché lui che abbiamo visto descritto come un impiegato in fin dei conti un amministratore entra in politica invece Beh è un amministratore che attraverso la sua esperienza burocratica per 20 anni si impadronisce dei meccanismi di funzionamento dello Stato e quindi quando entra in politica a 40 anni quasi casualmente come deputato è già padrone di quelli che sono i meccanismi attraverso i quali si elaborano le leggi di questo Stato e conosce molto bene la finanza conosce la macchina e questo sarà uno strumento fondamentale il suo potere che durerà per oltre un decennio nasce in gran parte dalla sua capacità di controllare conoscendola la macchina burocratica e legislativa e finanziaria dello Stato sbaglio però poi dopo questa prima scelta di entrare in politica ne esce anche all'inizio diciamo della sua Car In quell'epoca non c'erano ragazzi precoci in politica lui entra a 40 anni deputato ha 50 anni nel 1892 per la prima volta Presidente del Consiglio quasi all'improvviso Anzi è considerato un ragazzo da quelli molto più anziani di lui e poi non aveva partecipato alle lotte del Risorgimento Ma la sua prima esperienza dura poco più di un anno nel 1893 deve lasciare però già in quella esperienza appaiono alcune caratteristiche tipiche dell'uomo politico Allora fin qui diciamo il gioliti dell'800 potremmo dire ma l'età giolittiana è quella del nuovo secolo il 900 secolo in cui nasce il movimento dei Lavoratori qui è dedicato proprio questo suo discorso di Giolitti in Parlamento siamo nel febbraio del 1901 per molto tempo si è cercato di impedire l'organizzazione dei Lavoratori questa tendenza produce il deplorevole effetto di rendere nemiche dello Stato le classi lavoratrici le camere del lavoro sono le rappresentanti di interessi legittimi e potrebbero sebbene adoperate dal governo essere utilissime intermediarie fra capitale e lavoro questa è una nuova funzione che si impone allo Stato moderno io non temo le forze organizzate temo assai più le forze inorganiche perché su quelle l'azione del governo si può esercitare legittimamente contro i moti inorganici non vi può essere che l'uso della forza così parla Il deputato Giovanni Giolitti in Parlamento Nel febbraio del 1901 la camera del lavoro di Genova è appena stata sciolta a causa di una vertenza dei portuali tre giorni di scioperi mandano in tilte le industrie e la città e alla fine il decreto viene ritirato e la Camera di Genova ricostituita con questo episodio si inaugura un nuovo atteggiamento del giovane stato liberale dei lavoratori e comincia anche l'età giolittiana Giovanni Giolitti è Ministro degli Interni del gabinetto Zanardelli ma è già l'ispiratore della politica governativa all'inizio del nuovo secolo l'assetto economico del paese sta cambiando in fretta l'Italia sta vivendo la sua rivoluzione industriale e sono nate le prime leghe sindacali che dall'industria allargano a contadini e braccianti quando nel 1904 i sindacati indicano il primo sciopero generale della storia italiana Giolitti è diventato per la seconda volta presidente del consiglio e decide di non inviare l'esercito al contrario Lascia che lo sciopero si sfoghi naturalmente limitandosi a mantenere l'ordine pubblico ai conservatori che lo criticano per il suo atteggiamento morbido verso i sovversivi risponde che piuttosto gli imprenditori farebbero bene a rassegnarsi a concedere aumenti salariali ai [Musica] lavoratori secondo Giolitti Progresso industriale prosperità del paese avanzamento culturale e miglioramento delle condizioni di vita dei Lavoratori sono processi intimamente legati tra loro e devono svilupparsi con la mediazione dello Stato attraverso un graduale processo di riforme Giolitti trova l'appoggio in Parlamento dell'ala riformista del Partito Socialista nei due mandati del primo decennio del 1900 Giolitti introduce nuove norme A tutela del lavoro sulla vecchiaia sull'invalidità sugli infortuni e nuovi limiti di orario e di età per il lavoro femminile e minorile Ma è un equilibrio delicato Le agitazioni sindacali conflitti sociali segneranno tutta l'età giolittiana e alla fine ne decreteranno il tramonto Intanto è Durante un'altra agitazione sindacale quella dei ferrovieri del 1905 che Giolitti colpito da una malattia nervosa rinuncia al suo secondo mandato Allora professore Insomma è un po' paradossale questo racconto perché in fondo vediamo che è un liberale riformista quasi un uomo di sinistra uno che dice addirittura che gli imprenditori devono lasciare spazio alla rappresentanza sindacale quando un Senatore si allea coi riformisti socialisti un Senatore proprietario gli telegrafa che aveva dovuto trascinare l'aratro perché c'era lo sciopero dei contadini e Giolitti fa rispondere bene il senatore ha fatto bene così sa come vivono i contadini e li tratterà meglio era un uomo che proviene da una borghesia piemontese ma capisce immediatamente di fronte ai le prime agitazioni sociali quando lui presiede il primo governo nasce il Partito Socialista nel 1892 ci sono stati i moti dei Fasci Siciliani stati i moti del 98 che sono stati conclusi con una strage da parte dell'esercito e quindi stato un tentativo di ritornare ad una concezione autoritaria della monarchia e c'è L'assassinio di Umberto I quindi Giolitti inaugura un'epoca in cui grazie anche al nuovo re Vittorio Emanuele II invece di reagire con autorità e con repressione si apre a quello che è il nuovo corso della politica Liberale di cui Giolitti è Non solo l'ispiratore ma è poi l'artefice principale e una delle manifestazioni più significative è quella che già veniva citata nel filmato Giolitti non fa più intervenire l'esercito nei conflitti del lavoro sono conflitti che riguardano due categorie da una parte i proprietari dall'altra i lavoratori si risolvono purché non non attacchino l'ordine pubblico parla dello Stato mediatore no che lo Stato mediatore molto meglio il governo mediatore più che lo Stato e il governo che in questo caso però più che fare da mediatore fa da assiste a quello che accade in un conflitto privato di lavoro interviene solo quando questo come nel 1000 nello sciopero genale del 1904 nel settembre Giolitti non interviene perché capisce subito si esaurirà dice però all sto tempo fa preparare la flotta perché se viene infranto l'ordine pubblico Giolitti intervene limite che si lui poi c'è questa sua idea che viene espressa subito col suo linguaggio chiaro semplice concreto realistico che ormai c'è un quarto stato che si fa avanti e questo Quarto Stato deve essere aiutato a entrare nello stato monarchico non ad assaltar Ecco però l'età giolittiana è anche quella della grande emigrazione un fenomeno che dura per tutto il Novecento noi facciamo un salto in là che però in qualche modo ci descrive proprio questa condizione quella questione nasce a di Giolitti e in realtà è ancora quella di oggi vediamo dicono che voi meridionali lavorate poco questo non è ver Fat su punto dei torinesi solo noi possiamo dire che abbiamo un avantaggio Superiore superiore perché noi ci adattiamo a tutti i lavori non ci pendemo mai di lavorare loro no si rutan perché ci siamo noi allora loro approfittano delle occasione e cercano di infilarsi in fabbrica infilarsi Insomma nei posti leggeri Ovi possono vivere meglio che vanno con la cravatta addosso sul lavoro magari con le scarpe Insomma un po' puliti con una camicia bianca fumando la sua sigaretta stopp qui nel piamon Cioè in alta Italia ne altre Della Bassa Italia come fossero degli oriondi non so come spiegarvi Ecco come presentano le migrante meridionale Ugo zerin e Brando Giordani nel 1961 [Applauso] [Musica] le radici di questa condizione però risalgono a un secolo prima il primo grande flusso migratorio italiano coincide con i primi decenni successivi all'unità d'Italia complici anche il progresso industriale e l'apertura delle prime tratte navali per passeggeri tra Genova e New York Dal neonato Regno d'Italia partono tra il 1876 e il 1900 circa 9 milioni di persone è un esodo che all'inizio tocca tutte le regioni italiane Ma nei primi 20anni del nuovo secolo si sposta prevalentemente a sud con 3 milioni di persone partite soltanto da Calabria Campania Puglia e Sicilia in Italia è iniziata l'età delle riforme giolittiane e mentre il nord marcia grandi passi verso l'Europa con un deciso sviluppo industriale e la modernizzazione delle coltivazioni agricole il sud rimane indietro aggravando sempre di più quella che già dai primi anni dell'Unità viene chiamata la questione meridionale ed è considerata uno dei problemi più impellenti del [Musica] paese Giolitti durante il suo terzo mandato fa approvare le prime leggi speciali a favore del [Musica] presidente del consiglio che nel sud si avvale di alleanze spesso discutibili gli valgono le critiche feroci degli avversari politici in particolare quelle di Gaetano Salvemini che su un opuscolo del 1910 lo definisce il ministro della mala vita D'altronde Giolitti aveva scritto il Sarto che ha da vestire un gobbo se non tiene conto della Gobba non riesce Allora professore qui ci sono come due grandi temi cominciamo dal primo abbiamo sentito parlare di milioni di persone che emigrano italiani e quella interna Se ho capito bene 3 milioni che vengono dal sud Beh l'emigrazione in questo periodo è un fenomeno europeo Dopo la grande depressione degli anni 70 dell'800 sono decine di milioni quelli che emigrano dall'Europa verso gli Stati Uniti o comunque oltre oceano gli italiani sono una notevolissima quota e i meridionale una notevolissima quota durante il decennio giolittiano fra il 1903 e 1913 c'è una media di oltre 400.000 italiani che migrano che lasciano l'Italia o per il continente o per l'oltre oceano e addirittura il picco si raggiunge nel 1913 di oltre 800.000 ecco Ma Giolitti come la vede questa cosa come come cerca di affrontarla Ma questo in larghissima parte viene visto come un fatto positivo perché gli emigranti alleggeriscono il peso della manodopera e da una parte favoriscono l'aumento dei salari per quelli che restano e dall'altra parte le rimesse degli emigrati i quali spesso partivano col desiderio di tornare in Italia contribuivano a quello che sarà poi parura positiva del fenom c'è una lettura Beh diciamo che c'è un effetto positivo certamente non voluto Anzi la protesta di coloro i quali si occupano dell'immigrazione e che l'Italia non cura ciò che accade come faceva la Germania come faceva l'Austria Ungheria come facevano altri paesi del nord cosa accade di questi emigrati quando arrivano negli altri paesi venivano abbandonati a se stessi e quindi però c'era comunque questa idea che il processo emigratorio oggettivamente da una parte favoriva l'aumento dei salari perché veniva scarseggiare la mano d'opera quella che rimaneva veniva pagata di più e dall'altra come dicevo erano le rimesse degli immigranti che hanno un notevole effetto sull'economia italiana invece c'è un secondo tema quello accennato in questo durissimo giudizio di Gaetano Salvemini sulla politica giolittiana dice il ministro della malavita Ecco c'è quasi l'accenno di una cosa che che fa fa oggi fa fa 2014 fa oggi fa 2014 dal punto di vista dell'idea che Giolitti sia un per Salvemini Addirittura Era una nullità intellettuale e morale per moltissimi sia a destra che a sinistra era un corruttore cioè un uomo politico che con modo spregiudicato manipolava le elezioni lì dove poteva cioè nel sud principalmente dove non c'erano partiti organizzati era vero era vero ma qui si citava una fraseo che G è stata attribuita a Giolitti ed è di Giolitti e che viene a volte usata come un motivo di elogio a volte come un motivo di critica cioè il salto deve fare al gobbo un abito col gobbo Ma lì bisogna capire perché lui esprime questa frase Cioè lui nel 1896 scrive alla sua figlia Enrichetta una lettera in cui spiega la sua Concezione della politica Mettiti in capo questo che gli uomini sono quello che sono in tutti i tempi e in tutti i luoghi con i loro vizi i loro difetti le loro passioni le loro debolezze e il governo deve essere adatto agli uomini come sono certo il governo deve mirare a correggere a migliorare ma anch'esso è composto di uomini con tutti i loro difetti il salto che ha da vestire un gobbo se non tiene conto della globa non riesce Io non sono un conservatore vedo troppo chiaro Quanto vi è di brutto e di spregevole nell'andamento attuale della politica italiana purtroppo non vi è ora la scelta fra il bene e il male ma fra mali diversi e questo è il lato più triste della politica è un liberale Forse è questa questa vignetta gli corrisponde questa vignetta corrisponde a come veniva visto Giolitti di fronte di fronte cioè da una parte favorevole ai padroni dall'altra demagogico favorevole al mondo Operaio Ma in realtà non era che lui fosse favorevole ai padroni o al mondo peral Lui pensando che bisognava adattare l'abito agli italiani che avevano la Gobba cioè avevano 1le difetti antichi sociali eccetera riteneva che bisognava assecondare questo duplice processo che era in corso in Italia la formazione di una moderna borghesia industriale ma la formazione di un moderno proletariato organizzato e quindi lui in qualche modo cercava più che di creare lui odiava questi termini di una politica creativa se il Gobbo all la Gobba lui non pensava di curarli la Gobba pensava di fargli l'abito adatto allora e di migliorare questa sua visione scettica degli esseri umani un po' machiavellica no gli uomini sono come sono la politica deve tener conto di quello che è e non di quello che dovrebbe essere Ovviamente questo significava che lui puntava molto sulle parti più sviluppate del paese e lì dove questo non c'era Non lo incoraggiava Insomma l'abbiamo visto dalla vignetta questa Italia giolittiana in qualche modo stabile pur cinica ma stabile è proprio oggetto della satira anche le canzoni vediamo Io sono molto esperto e molto scaltro ganti ben se l'orizzonte si fa scuro e tetro ganti ben se l'orizzonte si fa scuro e tetro come tti Ben io mi dimetto e fa ministro un altro e gira e fai la Rota quand'è il momento buono lo sbalzo dallo Scanno torno ancor padron Tor così Nel 1908 lo spettacolo di rivista turlupine prendeva di Mira il Presidente del Consiglio n si tenevano indietro nella gara dei sarcasmi e delle ironie giornalisti e disegnatori perfino nella pubblicità affioravano di tanto in tanto le sembianze marcate del commendator Giovanni Giolitti denominato palamida personificazione vivente dell'Italia ben Pensante e fiduciosa di sé ma proprio quegli strali e quelle ironie a pensarci bene davano l'esatta misura dell'uomo ed anche dell'epoca legata al al suo nome si era aperto per l'Italia un periodo di prestigio e di intensificati rapporti internazionali era il trionfo di un'epoca di una mentalità di un costume il mondo godeva di una pace stabile e prolungata tutti i pensieri andavano alle Meraviglie dischiuse dal progresso e dalla civile convivenza degli uomini La grande esposizione di Torino era una delle tante rassegne dell'Industria attività dei popoli fra i quali anche l'Italia aveva saputo farsi un nome prestigioso e apprezzato uniformi scintillanti abiti da cerimonia monumentali cappelli femminili imponenti e fioriti come aole primaverili magnifici tiri a qu che percorrevano le strade ancora spaziose discorsi magniloquenti in cui si esaltavano Cont tornite parole le magnifiche sorti e progressiv [Musica] i giornali parlavano certo di battaglie Ma erano le battaglie del Progresso e del Lavoro quella a cui dedicavano colonne e pagine intere memorabile fra tutte quella intrapresa per il traforo del Sempione le cui fasi fecero palpitare milioni di cuori una gara di entusiasmo e di abnegazione perché diventasse realtà quell'autentico capolavoro della Tecnica costruttiva un nuovo ponte gettato per la comprensione e l'amicizia dei popoli che l'Italia sotto Giolitti fosse assurda al rango di Potenza Europea si poteva dedurre da molti eventi significativi la visita dello zar più volte procrastinata per il timore di ostili accoglienze era uno di questi segni c'erano anche altri avvenimenti che polarizzano l'attenzione il raide Parigi Pechino compiuto dal principe Scipione Borghese e dal giornalista Luigi Barzini il primo approccio di Gabriele D'Annunzio con il nuovo entusiasmante strumento del Progresso da lui stesso denominato velivolo espressione Insuperabile di velocità e di Potenza gli occhi si volgevano curiosi ad osservare il primo dirigibile nel cielo di Roma di lassù la capitale d'Italia appariva come nessun occhio l'aveva mai osservata la quarta incarnazione ministeriale di Giolitti di gran lunga la più importante ebbe inizio il 30 marzo del 1911 coincise con le solenni celebrazioni del cinquantenario del Regno d'Italia che culminarono nell'inaugurazione del monumento al padre della Patria Vittorio Emanuele I uno spettacolo indimenticabile appariva bella la gigantesca Mole che a prezzo di tante peripezie era stata eretta a fianco del Campidoglio ed era veramente il simbolo della Patria come l'avevano Sognato tante generazioni di cittadini Insomma quest'italia Giuliana è un'Italia importante che che cresce Che che che beh è un'Italia che fa il suo primo decollo industriale progredisce in tutti campi e anche quattro premi Nobel Se non ricordo male uno per la fisica uno per la medicina uno per la letteratura uno per la pace in questo periodo è un'Italia che si afferma anche attraverso la sua figura culturale di campo europeo sia dal punto di vista del decadentismo come D'Annunzio sia dal punto di vista della serietà invece culturale di Benedetto Croce quindi è un'Italia che raggiunge in un'Europa che è ancora il centro del mondo un suo posto importante viene poi corteggiata l'Italia appartiene una Triplice Alleanza Ma viene corteggiata anche dalla triplice intesa Cioè dalla Francia dall'Inghilterra dalla Russia Mentre l'Italia conferma e Giolitti conferma l'alleanza con la Germania e con l'Austria ungeria è davvero come dice il filmato Una arriva adesso una delle Pot Europe poza europea e in qualche modo aspira a diventare anche una potenza africana le chiedo però un particolare ci arriviamo adesso all'Africa ehm dietro mi diceva però c'è una Sapienza politica anche di tecnica politica di Beh non si governa per il più lungo periodo dell'Italia monarchica come fa Giolitti senza avere la capacità di organizzare le proprie maggioranze parlamentari Giolitti è forma cinque governi E ogni volta fa le elezioni politiche che sono manipolate specialmente nel sud attraverso l'intervento dei Prefetti dei questori promesse lusinghe oppure attraverso per esempio la nomina le famose infornate di decine di senatori che Giolitti fa nominare senatori che in genere appartengono ai suoi avversari politici quindi li rimuove dalla dalla concorrenza della Camera dei Deputati è quella più importante e li trasferisce ci sa fare moltissimo ed è quello che gli viene rimproverato cioè di essere un dittatore Parlamentare che crede Sì nel parlamento ma in un parlamento addomesticato dal dal suo intervento Infatti si dice che Giolitti nel 5 dopo le elezioni che si svolgono dopo lo sciopero generale quindi con un grande successo per Giolitti si ritira per una malattia nervosa forse è vero ma dopo le elezioni che lui vince Giolitti si ritira sempre perché dice le camere appena elette sono irrequiete allora lui lascia che vada qualcun altro qualche suo logo Tenente come Fortis Oppure qualche suo oppositore integerrimo come Sonnino o Luzzati però poi lui ritorna viene richiamato questi governi durano poche decine di giorni al massimo un anno lo ramano E Lui addomestica queste maggioranze Ecco però lei ha citato l'Africa ed è importante perché nel frattempo le potenze europee stanno espandendo i confini le loro colonie Fra l'altro poco lontano dalle coste siciliane l'esercito italiano anche lui si imbarca per la Libia siamo nel 1911 il 5 ottobre 1911 una Brigata Navale Italiana di 1700 uomini occupa Tripoli nel giro di un mese vengono presi tutti i centri costieri della Libia che appartiene alla Turchia la diplomazia ha da tempo assicurato all'Italia la mano libera per la Libia Giolitti e il suo ministro degli Giuliano credono che sia giunto il momento di procedere si pensa che la guerra sarà breve e di poca spesa l'opinione pubblica è stata convenientemente preparata la Libia è stata descritta come la nostra terra promessa si canta Tripoli bel suol [Musica] d'amore i nostri soldati combattono valorosamente e con entusiasmo vi sono episodi eroici e memor ma l'impresa si risolve in una guerra lunga aspra e costosa Vi si logorano via via altre truppe altri materiali Tripoli sarà italiana Tuttavia come ha detto Nitti la Libia resterà uno scatolone di sabbia almeno fino a quando non ci verrà tolta Ecco professor gentile ma era indispensabile che quell'italia potenza Europea diventasse anche coloniale voglio dire perché andiamo in Libia nel 1911 perché una grande potenza In quell'epoca lì non si concepisce senza possedimenti coloniali è la stessa ambizione che spingerà la Germania poi ad accelerare la sua corsa agli armamenti rivalità con l'Inghilterra oggi questo ci sembra strano ma l'Europa del 1912 quando l'Italia occupa la Libia è è un'Europa che ancora crede nel primato della sua civiltà mondiale da realizzare anche attraverso il colonialismo e l'Italia che ha avuto campagne sfortunate nel 1896 l'Italia vuole annettersi l'Etiopia e viene sconfitta e la caduta di Crispi e Giolitti ha sempre avversato la politica imperialista Anzi lui teorizzava la impossibilità di conciliare una politica Democratica con una politica imperialista con molta abilità Questa è L'epoca della diplomazia segreta non si discute in Parlamento ottiene il bene placito sia della Francia dell'Inghilterra e della Russia sia della Germania e dell'Austria Anche perché si aggredisce quello che era considerato il grande malato l'impero Ottomano però qui si di uno scatolone di sabbia V dire e la fatica per conquistarselo sto scatolone Cioè non ha una ricaduta nella politica interna una ricaduta Nel senso che incoraggia lo scenario poi qual è italiano Cambia Cambia radicalmente e e comincia a entrare in crisi la egemonia la dittatura giolittiana Perché Ah proprio con la guerra di Libia inizia in quel momento Giolitti con questa sua politica che bilancia la destra con la sinistra mentre fa un'operazione coloniale che esalta i nazionalisti però nel 12 introduce il suffragio universale propone nuove leggi in favore dei lavoratori ed è convinto che l'esperienza della Libia è chiusa con la occupazione della Libia anche se poi si arriverà all'epoca fascista per domarla con la repressione la rivolta interna degli arabi Ma la sua Concezione della politica è che quella campagna Andava fatta perché se non ci andava l'Italia ci andava o la Francia o l'Inghilterra quindi che fosse no uno scatolone di sabbia contava molto non lasciare questo scad su scenario europeo e poi non si sapeva ancora che che lì c'era il petrolio e quindi di conseguenza si immaginava solo abbiam fatti tempo andare e tornare D anche anche la mitologia si parla il socialista Giovanni Pascoli esalta l'impresa della grande proletaria cioè l'Italia che invece di mandare i suoi 91 milioni di emigranti all'estero li manderà nelle sue colonie c'era questa illusione invece non ci vanno continueranno a andare oltre oceano per per Giolitti Però a differenza di Crispi La politica imperialista deve essere legata soprattutto allo sviluppo della democrazia interna lui crede nella possibilità di sviluppare democraticamente Infatti quasi a contrapporre all'esaltazione nazionalista per la compagna della Libia insiste ancora una volta nell'ampliare con il suffragio universale maschile nel 1912 la base consensuale degli elettori e insiste ancora sperando di poter avere un sogno che risale all'inizio della Sua egemonia quello di avere i socialisti riformisti con lui ad aiutarlo in questa impresa di democratizzare lo Stato liberale Ecco però siamo nel 1912 lei ci ha detto e siamo a un passo in realtà dal 28 giugno 1914 Sarajevo viene assassinato l'arciduca Francesco Giuseppe scoppia la Prima Guerra Mondiale Vediamo che cosa succede nell'Italia giolittiana Roma 12 Maggio 1915 Giolitti È appena tornato a Roma dopo 3 mesi di ritiro nella sua Cavour e trova ad accoglierlo folle di manifestanti che lo attaccano in modo violento ha rassegnato le dimissioni da presidente del consiglio due anni prima a favore di Antonio Salandra che però nel frattempo ha preso accordi segreti con L'intesa per un sostegno dell'Italia a Francia Russia e Inghilterra nel conflitto scoppiato dopo l'annessione austriaca della Serbia Giolitti è contrario all'intervento e propone al parlamento di liberare il paese dagli impegni per mantenere La neutralità la sera a casa trova biglietti da visita di 400 deputati che in questo modo segnano il loro appoggio alla sua linea la maggioranza è con lui il giorno dopo un comunicato annuncia le dimissioni di Salandra e le piazze italiane esplodono a Roma Gabriele D'Annunzio tiene un discorso violentissimo contro Giolitti nella Roma vostra si tenta di strangolare la patria con un capestro prussiano maneggiato da quel vecchio boia labrone noi vend una greggia infetta Questo vuol far di noi il mestatore di Dronero a Milano la folla acclama la guerra per volontà del Popolo sui muri vengono affissi manifesti che ritraggono il traditore Giolitti al momento della fucilazione la folla invade Montecitorio il questore di Roma avverte Giolitti che non è in grado di garantire la sua incolumità in questo clima Giolitti rifiuta il Ministero e il re restituisce il mandato a Salandra che il 23 maggio firmerà l'intervento dell'Italia a fianco di Francia e Inghilterra nella prima guerra mondiale la mattina del 17 maggio sul popolo d'Italia Benito Mussolini scrive la terribile settimana di passione dell'Italia si è chiusa con la vittoria del Popolo le nuvole basse della mefitica Palude parlamentare sono dileguate dinanzi al ciclone che prorompeva dalle piazze non si hanno più notizie del Cavalier Giolitti anche il giolito Versa in condizioni disperate Eh il giornalista Mussolini si sente sempre nella zampata senta Però allora proviamo a ragionare questo Giolitti che è neutralista fortemente neutralista perché con tutto il suo credito con tutta la sua autorevolezza con quel che ha fatto per l'Italia fino a qui non riesce a governare le pulsioni che alla fine portano all'intervento perché proprio ai cambiamenti che l'Italia ha attraversato in questo periodo l'Italia del 1913 cioè dopo le ultime lezioni che Giolitti fa svolgere è Completamente cambiata emerge un'Italia nazionalista emerge un'Italia Cattolica emerge un'Italia socialista come dirà Il deputato socialista nel dicembre del 13 in Italia signor Gi onorevole Giolitti c'è un'Italia socialista un'Italia Cattolica un'Italia nazionalista non c'è un'Italia giolittiana Giolitti nel marzo del 14 lascia il governo convinto che sarà un'altra parentesi di qualche mese invece lo sostituisce Salandra e sonino un governo di politica Nazionale che ormai rappresenta un'Italia diversa da quella che voleva Giolitti potremmo dire come un bilancio che Giolitti promuove un Progresso attraverso una politica che avrebbe dovuto rafforzare la monarchia il sistema parlamentare e lo sviluppo Democratico dell'Italia Alla fine lui si trova praticamente contro tutti contro i socialisti che sono diventati rivoluzionari i cattolici che non vogliono dare più il sostegno elettorale ai deputati liberali Ma vogliono entrare autonomamente in politica i nazionalisti che non vogliono una Italia democratica perché ritengono che non potrà essere una grande Italia imperialista e Giolitti non si è mai occupato pensando sempre alle sue maggioranze parlamentari di conquistare un consenso più ampio noi non abbiamo filmati di Giolitti immag Giolitti non corteggia la massa gli è estranea questa idea e quindi in un certo senso diventa un uomo anacronistico in una società che sta diventando di massa dove la sua Regola fondamentale che era la razionalità del buon senso viene sopraffatta dalla irrazionalità delle passioni politiche professore Facci vedere una fotografia Questa è un'immagine dei funerali di gioliti siamo nel 1928 ormai come dire Siamo in piena Italia fascista questo addio com'è cioè il popolo italiano c'è nelle strade del funerale di Giolitti non c'è Giolitti ormai è un solitario Lui stesso si definiva un mezzo Selvaggio che quando il fascismo crea il regime rimane in Parlamento non va sull'aventino perché ritiene che si deve continuare a combattere in Parlamento ma nel marzo del 1928 quando viene approvata la legge del Gran Consiglio che praticamente crea le liste uniche a cui si dice sì o no lui dice ormai siamo fuori da quella che era la libertà dello Statuto e si ritira dove ormai si è ritirato dal 1925 a Cavour dove passa gli ultimi giorni e a chi gli domandava perché non si è inserito nel nuovo regime si dimette anche da Presidente del Consiglio provinciale di cunio perché è tutto fascista e al parroco che poi gli darà l'estrema unzione dirà dice Senta io sono vecchio molto vecchio ma le pare che la mia età posso mettermi a cantare giovinezza e morì serenamente solitario era stato sempre un uomo selvatico e solitario e il re non si degnò di andare a visitare l'uomo che l'aveva servito Per oltre un decennio con fedeltà e questo è un segno un libro un luogo un film ma come libro suggerirei i vecchi e i giovani di Pirandello che è ambientato nella Italia della Sicilia del 1893 cioè durante il primo governo Giolitti ma rappresenta bene quel conflitto generazionale fra i giovani che volevano un'età eroica e consideravano Giolitti un uomo prosaico e Esiste un film Eh non esiste un film per quanto ne so però un film che adatto ma penso che è un film che rievoca bene la il mondo del travet del dell'impiegato in cu Policarpo ufficiale di scrittura di Mario Soldati che è un semplice film evoca bene questo mondo nel quale si era formato Giolitti e come luogo Naturalmente cavur le sue case andiamo lì da allora sa che mi è rimasta una domanda Ma adesso esagero eh non è che Grillo è in qualche modo il nostro D'Annunzio E Renzi il suo Giolitti potremmo dire una cos No Ho l'impressione che si tutti e due de dannunziani abbiamo visto fa come nell'Italia di Giolitti si comincia a discutere di questione meridionale in letteratura già 20 anni prima un gruppo di scrittori si era interessato alla gente del Sud restituendone un ritratto crudo ed efficace tanto realistico da far meritare alla loro corrente letteraria la definizione di verismo il suo esponente di punta è il catanese Giovanni Verga che ha lo stesso nome la stessa età e gli stessi baffi di Giolitti Ma viene dall'estremo opposto della nuova Italia salutiamo oggi con il suo Mastro Don Gesualdo nella mitica versione televisiva del 1964 interpretata da un grandissimo Enrico Maria Salerno Arrivederci viva Maria viva Maria Viva Gesù forza B Guardate mi frate Santo Come sta a guardare se io fossi come a lui ancora gesso sulle spalle porterei ah [Applauso] Se la mettevate su prima la maccina invece di aspettare a stora finito era il lavoro mannaggia oh sembra solo da storia sempre sempre È sicuro e guarda là Ah Lo vedi che sono mezzi vuoti sti sacchi di gesso eh neri neri un nesso figlio di mala femmina che portò il gesso Sango di Giuda Ma che credete che le vado a rubare denario Io non ce l'avete l'occhi per guardare no santo vammi aare La Mula che devo andare per la cauzione del ponte vai attento al lavoro m Cola voi siete Capasso e perciò mi raccomando a voi Attenzione Picciotti che vi sto sempre addosso mi vedrete comparire quando meno ve lo aspettate Io sono del mestiere e me ne accorgo se lavorate o no intesi non geso Alt AV mangiate un mozzone di pane conro no ah Cola senti quando viene neri ci deve dire il fatto suo che se non mi porta il gesso che manca AV parlare con M sabato quando viene per i conti eh [Musica]