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Analisi dell'albatro di Baudelaire

ciao ragazzi in questo video analizzeremo brevemente l'albatro di baudelaire la celebre lirica pubblicata nel 1861 che fa immediatamente seguito alla dedica al lettore di cui abbiamo già parlato l'immagine dell'albatro del grande uccello marino e del re dell'azzurro che grazie alle sue grandi ali riesce ad attraversare il cielo a dominare il cielo finisce per essere descritta in maniera pietosa nel momento in cui questo uccello viene depositato sul ponte della nave l'uccello aggraziato agile veloce e maestoso in cielo finisce per trascinare in maniera pietosa accanto a sé le sue grandi ali bianche le ali che in cielo avevano fatto sì che l'uccello si muovesse in maniera agevole le ali che erano state oggetto di ammirazione diventano un peso un peso che finisce per rendere l'animale goffo e oggetto di riso prima ancora di cercare di capire qual è il significato della poesia in generale vi chiedo vi siete mai sentiti oggetto di riso per una vostra caratteristica fisica per un vostro modo di fare per un vostro pensiero o un modo di essere provate a riflettere e provate a cercare di capire qual era la sensazione che derivava dalle prese in giro delle persone che magari mi circondava di un determinato momento e capita questa sensazione cercate anche di capire qual è il messaggio che baudelaire vuole trasmetterci baudelaire vuole dirci che il poeta si sente proprio come questo albatro cioè come una persona che ha grandi capacità di volare in alto una persona che però deve confrontarsi con il mondo e confrontandosi con il mondo appare goffo appare oggetto di scherno diventa oggetto di scherno perché non è compreso e così ci troviamo di fronte all'albatro che rappresenta il poeta il poeta e come lui principe delle nubi 10 e baudelaire il poeta che capace di sfidare in un certo senso l'uragano il poeta che però quando torna sulla terra quando si confronta con la società è un esule un esule le cui ali quindi il suo modo di vedere la vita il suo modo di pensare lo conducono ad essere un emarginato sappiamo benissimo qual era la condizione dell intellettuale nel periodo in cui insomma vive baudelaire e vi ricordo di andare a rivedere il video che vi lascio all'interno della descrizione ci troviamo in una società per dirla in maniera molto breve in cui l'artista non è più l'artista romantico in cui l'arte non è più l'arte che deve insegnare qualcosa ma ci troviamo in una società in cui l'artista è di fatto al servizio del dei gusti del pubblico un'opera d'arte per funzionare deve piacere il libro per funzionare deve essere venduto l'industria dei libri è un'industria che cerca di conformarsi ai gusti del pubblico perché il libro deve essere venduto una volta stampato il poeta ha una sensibilità molto più forte molto più profonda rispetto alla folla il poeta rifiuta il mito del progresso invece la folla va dietro al mito del progresso e questo l'abbiamo visto in verga o meglio lo vedremo in verga perché verga pubblicherà il i malavoglia nel 881 e quindi ci farà vedere queste persone invischiate nella fiumana del progresso poi quali sono le leggi che prevalgono all'interno della nuova società delle 800 sicuramente la legge dell'utilitarismo del conformismo borghese tutte queste cose prevalgono rispetto alla bellezza rispetto alla poesia e in questa società non c'è più spazio per l'artista non c'è più spazio per il poeta che vorrebbe volare in alto perché il mondo non lo è non lo può capire il mondo guarda al poeta e lo prende in giro all'esame di stato potere fare un confronto e un collegamento con la ballata del vecchio marinaio di coleridge a cui baudelaire si è sicuramente ispirato per la stesura del componimento nella ballata del vecchio marinaio troviamo nuovamente la figura dell'albatro questa albatro che viene considerato come una sorta di animale sacro l'animale però viene ucciso e da qui nasce la necessità di dover compiere un percorso di purificazione poiché l'uccisione di questa creatura corrisponde di fatto ad un peccato contro la natura e quindi contro dio il marinaio che lo ha compiuto per salvarsi deve attraversare il fuoco del purgatorio e a un certo punto tra i vari versi della ballata troviamo un'immagine un'immagine molto particolare che costituisce il punto di svolta della vicenda in cui vediamo l'acqua del mare bruciare di un'orribile rosso e in quest acqua del mare striscia un serpente marino all'improvviso il marinaio capisce che questo è un segnale il segnale che avrebbe consentito di riportare tutte le cose al proprio posto e a questo punto al posto di spaventarsi al posto di scacciare queste creature orrende le benedice le bene dice perché queste creature fanno ovviamente parte nella loro bruttezza nella loro forma orrenda della creazione divina a questo punto il l'incantesimo la maledizione si si rompe svanisce e si conclude il componimento se vogliamo possiamo anche considerare questo albatro ancora una volta come l'artista quindi l'albatro all'artista sarebbero legati poiché l'artista e il poeta in generale è costretto ad abbandonare il mondo in cui vive per andare a cercare la verità e per conoscere questa verità deve attraversare esperienze dolorose e fuori dal comune quel che salva l'artista è l'immaginazione l'artista quindi va a raccontare la propria storia la storia che ha vissuto così come il marinaio racconta il destino a cui era andato incontro