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Guido Cavalcanti e la visione dell'amore
Oct 29, 2024
Guido Cavalcanti e lo Stil Novo
Introduzione
Guido Cavalcanti è un poeta stilnovista, comparabile a Guido Guinizelli e Dante Alighieri.
Nonostante l'appartenenza alla stessa corrente, Cavalcanti ha una concezione diversa dell'amore, opposta a quella di Guinizelli e Dante.
Cenni biografici
Nato nel 1255 e morto nel 1300.
Fiorentino di nobile famiglia e Guelfo Bianco.
Partecipò alla vita politica e aveva interessi filosofici.
Descritto come solitario, sdegnoso, e considerato un epicureo.
Concezione dell'amore
L'amore è visto da Cavalcanti come sconvolgimento interiore e non come sublimazione o scala verso Dio.
Nella canzone "Donna me prega", l’amore è descritto come crudele e portatore di morte spirituale.
Differisce da Guinizelli, per cui l'amore ingentilisce, e da Dante, per il quale è un mezzo verso Dio.
Influenze filosofiche
Cavalcanti è associato alla filosofia epicurea.
L'amore è visto come fonte di instabilità e perdita di lucidità.
Tematiche e stile
Lessico dell’amore amaro
: parole collegate al pianto, morte, sofferenza.
Personificazioni
: sentimenti e oggetti agiscono come esseri umani.
Spersonalizzazione del soggetto amante
: l’individuo è frantumato in diverse entità.
Esempi letterari
Sonetto "Perché non fuoro a me gli occhi dispendi": presenta lessico doloroso e personificazioni.
Sonetto "Noi sian le triste penne isbigottite": oggetti animati e protagonisti dell'azione dello scrivere.
Conclusione
Cavalcanti è un poeta che si distingue per la sua visione negativa e dolorosa dell'amore, differenziandosi dai contemporanei stilnovisti.
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