[Musica] giustiniano e teodora a san vitale dove andiamo andiamo a ravenna una città dell'emilia romagna ricca di monumenti che ci ricordano la sua lunga e importante storia nel quattrocento 2 dopo cristo ravenna capitale dell'impero romano d'occidente il mausoleo dell'imperatrice bizantina galla placidia è uno degli esempi più belli dell'arte bizantina che si è diffusa in tutta la città nel 476 ca dell'impero romano d'occidente e ravenna diviene capitale del regno ostrogoto di teodorico che qui fa costruire il suo grande mausoleo è anche la grande basilica di sant'apollinare nuovo nel 540 giustiniano imperatore d'oriente cane fine al regno ostrogoto e occupa ravenna che diventa provincia bizantina come teodorico giustiniano fa costruire grandi edifici caratterizzati da esterni semplici murature in mattoni e da fastosi interni decorati con grandi mosaici il più famoso e la chiesa di san vitale la tecnica il mosaico è una tecnica già usata dai romani tra il quinto e il settimo secolo dopo cristo si sviluppa particolarmente nel mondo bizantino ha caratterizzato dall'uso di tessere che sono blocchetti di pietra di marmo o di pasta vitrea colorata molto luminosa e a volte dorata alla realizzazione del mosaico partecipavano diversi artisti il pictor immaginarium colui che realizzava al disegno preparatorio il pictor parietarie colui che lo trasportava sul muro e il pictor musi varius che disponeva le tessere sulla parete tipico dell'arte bizantina e il fondo d'oro formato da tesserini di vetro in cui è inserito una lamina d'oro molto sottile detta foglia la chiesa di san vitale la chiesa di san vitale iniziata nel 532 è voluta dall'imperatore d'oriente giustiniano e viene consacrata nel 547 dall'arcivescovo massimiano l'edificio rappresenta un'eccezione rispetto alle basiliche ravennate ha costruito contemporaneamente alla chiesa di santa sofia a costantinopoli e come questa ha una pianta centrale tipicamente bizantina anche lo spazio interno e bizantino a differenza delle basiliche paleocristiane la pianta non è più longitudinale ma ottagonale e lo spazio sembra ampliarsi per l'in curvarsi dalle superfici decorate a mosaico che creano visuali molteplici la preziosità della decorazione interna è testimonianza del prestigio del committente l'imperatore in persona e si concentra in un luogo importante della chiesa osservate la pianta vi ricordate il nome della parte evidenziata nella pianta presbiterio abside altare o transetto si tratta vittorio e dell'abside i luoghi in cui l'accesso era consentito solo ai presbiteri i preti per la celebrazione della liturgia giustiniano e il suo seguito osserviamo i due riquadri a mosaico ai lati dell'altare nel riquadro di sinistra una serie di figure maschili sono disposte con ordine su un fondo oro che sfuma sul verde nella parte inferiore dando l'impressione di un prato erboso muovendo lo sguardo da sinistra a destra incontriamo prima un gruppo di uomini armati di lancia con uno scudo ornato dalle due lettere greche ex ep intrecciate che sono il monogramma di cristo adottato come insegna dell'esercito imperiale poi due dignitari accompagnano il personaggio centrale il più importante con la corona e l'aureola è l'imperatore giustiniano che regge con la mano velata la patena un piatto che nelle celebrazioni cristiane viene portato all'altare durante l'offertorio accanto all'imperatore c'è massimiano il vescovo di ravenna riconoscibile per la testa calva chi tiene in mano una croce il vescovo è affiancato da due diaconi il primo regge il libro dei vangeli con la coperta riccamente decorata e bene in vista il secondo tiene il cosiddetto turibolo ossia l'incensiere osservate con attenzione i volti dei personaggi individuati sono tutti molto simili tra loro a eccezione di giustiniano massimiano e di un terzo uomo quale il funzionario a sinistra dell'imperatore o quello tra l'imperatore e il vescovo il personaggio tra l'imperatore ed il vescovo al pari dei primi due dovrebbe essere un ritratto per alcuni potrebbe trattarsi di belisario generale al servizio di giustiniano per altri di giuliano argentario banchiere ravennate che contribuì alla realizzazione della chiesa lo spazio il volume del mosaico osserviamo con attenzione lo sfondo di questo riquadro che è caratteristica riesce a dare l'impressione di uno spazio vero sì no no i personaggi sono disposti su un fondo di colore uniforme senza riferimenti di profondità osservate i piedi di giustiniano e di coloro che lo accompagnano non appoggiano su nulla di reale e sono tutti disposti nella stessa posizione le figure hanno un solido volume si no no tutti i personaggi appaiono piatti privi di spessore senza peso né massa corporea i volti sono tutti molto simili salvo giustiniano il vescovo e il dignitario centrale tutti gli altri non rappresentano personaggi veri ma semplicemente dei tipi teodora e la sua corte nel riquadro di destra di fronte a giustiniano c'è la moglie teodora che con il suo seguito si avvia verso la porta della chiesa la fontana ricorda la rinascita cristiana attraverso il battesimo due dignitari anticipano l'imperatrice e uno di questi scosta la tenda teodora regge tra le mani un calice ed è seguita dal corteo delle dame le due più vicine abbigliate più riccamente potrebbero essere antonina e giovannina moglie e figlia del generale belisario reality tutti diversi hanno disegni raffinati per evidenziare tutto lo sforzo della corte una curiosità mentre giustiniano e il suo seguito sono raffigurati in uno spazio di luce dorata il corteo dell'imperatrice è collocato tra alcuni elementi che suggeriscono uno spazio più reale cosa si intravede alle spalle dell'imperatrice un trono un abside con esattezza non si sa la sovrana potrebbe essere rappresentata nell'atto di uscire dalla sala del trono del suo palazzo seguita dalle dame mentre un dignitario le apre la porta spostando la tenda ma il corteo potrebbe anche essere situato proprio nel nartece di san vitale sullo sfondo di una delle due absidi apprestandosi ad entrare l'impressione di movimento attenzione in entrambi i riquadri di giustiniano e di teodora le figure sono in movimento secondo voi quali dettagli danno l'impressione del movimento le mani i volti i piedi osservate gli schemi grafici nel corteo di giustiniano le braccia orizzontali dei personaggi suggeriscono come frecce uno spostamento a destra nel corteo di teodora gli assi inclinati delle figure suggeriscono un movimento verso sinistra che culmina nel gesto del funzionario che apre la tenda le caratteristiche dell'arte bizantina la bidimensionalità l'assenza di profondità e di ambientazione le forme rigide che si ripetono schematiche e la quasi totale assenza di verosimiglianza nella resa delle figure sono caratteristiche tipiche dell'arte bizantina ben evidenti nei riquadri di giustiniano e di teodora ma anche in altri mosaici dello stesso periodo per esempio la teoria delle vergini della chiesa di sant'apollinare nuovo o nel catino absidale di sant'apollinare in classe sempre a ravenna qui gli alberi del paesaggio le pecore e il santo al centro si dispongono in modo piatto sul fondo verde che sembra un tappeto questi aspetti verranno ripresi per molti secoli la funzione dei mosaici di giustiniano e teodora nonostante l'assenza di profondità abbiamo l'impressione del movimento una parziale ambientazione e alcuni personaggi che paiono ritratti dal vero la spiegazione di questo modo di operare risiede nella funzione che avevano questi due pannelli giustiniano e teodora sono due rappresentanti del potere politico e sono colti mentre portano il calice e la patena i due oggetti che anche oggi sono portati all'altare durante la celebrazione della messa per questo i due riquadri sono collocati nella zona absidale vicino all'altare idealmente i due imperatori portano le loro offerte direttamente a cristo rappresentato nel catino sul fondo non sappiamo se la processione avvenne realmente o no è probabile che il sovrano che ha commissionato la costruzione della chiesa abbia anche donato calici e altri arredi preziosi ma probabilmente non la visita mai i volti di giustiniano e teodora non sono quindi ritratti da vero probabilmente il mosaicista che li eseguì presi spunto da una delle numerose effigi degli imperatori che circolavano per l'impero antichi sostituti delle nostre fotografie con questa rappresentazione si voleva suggellare l'accordo tra i rappresentanti del potere politico e di quello religioso giustiniano e massimiano accomunati dalla stessa sottomissione a cristo rappresentato nel catino absidale [Musica]