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Teorie di Piaget e Vygotsky a Confronto

Jean Piaget e Lev Vygotsky. In questa lezione tenteremo di affrontare in particolar modo la teoria di Piaget facendo dei confronti con quella del suo collega Vygotsky, collega che è bene ricordare è stato portato in auge quando ormai Piaget era già piuttosto affermato. è nato nel 1896 ed è morto nel 1980, è considerato unanimemente il fondatore dell'epistemologia genetica, di una vera e propria disciplina. Ora, per comprendere di che si tratta bisogna analizzare le due parole, appunto epistemologia che solitamente è riferita ai limiti della scienza, a ciò che è scienza e ciò che non è, a quali sono i fondamenti della scienza e genetica ciò che riguarda in qualche modo gli organismi dalla nascita. In questo caso, nel caso di Piaget, si intende lo sviluppo dell'intelligenza umana che segue degli stadi ben definiti, l'evolversi del pensiero qualitativo del bambino, che è spiegata... come vediamo, alla luce dell'adattamento dell'organismo all'ambiente circostante. Piaget è diventato direttore di ricerca nel 1921 del fantomatico conosciutissimo Istituto Jean-Jacques Rousseau di Ginevra, proprio mentre approfondiva tematiche della psicologia della forma, e va detto che il suo impegno... e il coinvolgimento di altri studiosi importanti come Eduard Clapared su tutti, che fu il fondatore, e non va dimenticato lo psichiatra svizzero Pierre Bovet, ha reso questo istituto molto conosciuto. Il pedagogista svizzero Robert Dottren venne nominato nel 1925 responsabile dell'istituto e promosse ebbe questa intuizione la formazione dei docenti di Ginevra, dei docenti svizzeri. Nel 1920 e 30 Piaget e Dautrin riuscirono a ottenere l'accorpamento alla facoltà di lettere che diventò il nome di istituto di scienze dell'educazione, poi nel 1948 l'istituto fu diviso in due departimenti distinti per arrivare fino a... questi due dipartimenti assieme nel 1975 a formare la settima facoltà dell'Università di Ginevra, quindi quello che è partito come un istituto autonomo è diventato di fatto una parte dell'Università di Ginevra. La carriera di Piaget è stata brillante, nel 1952 è stato professore di psicologia genetica alla Sorbonne di Parigi e poi è stato anche docente di psicologia infantile, direttore del Centro Internazionale di Epistemologia Genetica. ha pubblicato numerosi saggi, alcuni sono importanti, questo che abbiamo qui è il linguaggio e il pensiero del fanciullo, ma anche lo sviluppo mentale del bambino. Lui immaginava un rapporto, basandosi su studi filosofici, attraverso il filosofo Henri Bergson, il rapporto tra biologia e psicologia in termini di sviluppo. Questi primi lavori avevano esposto i risultati delle sue ricerche sulla psiche dei bambini, sulla psiche infantile, sull'utilizzo, la parte sull'esistenza nel bambino di due linguaggi, quello egocentrico e quello socializzato. Per epistemologia abbiamo visto in precedenza la definizione riguarda la genesi o nascita della conoscenza del bambino, quindi il bambino nasce con un patrimonio genetico che è la base dello sviluppo sia biologico che mentale e quindi la crescita viene all'incontro tra queste strategie innate, ma anche con il rapporto e la relazione, l'adattamento con la realtà, quindi lo sviluppo si basa su processi di adattamento e di organizzazione. In sintesi, la teoria degli stadi di Piaget, quelli più importanti che affronteremo in questa sede, sono quattro. Il primo che va dalla nascita fino ai due anni è quello stadio che viene chiamato senso motorio. Il secondo è quello preoperatorio che va dai due ai sette anni. Il terzo è quello operatorio che va dai 7 ai 12 e il quarto è quello delle operazioni formali, operatorio formale che va dai 12 ai 14 anni. Lo stadio sensomotorio, che è quello che va dalla nascita ai due anni, consente al bambino di non comprendere, di comprendere in maniera molto limitata ciò che è presente e in particolar modo il bambino comprende ciò che è presente nella sua percezione. e ciò su cui può agire fisicamente, quindi è esclusa ogni rappresentazione astratta, è esclusa anche il tempo, c'è un tempo che è sempre presente perché non si può rappresentare oggetti distanti, oggetti passati, il bambino. Poi qui abbiamo le fasi più dettagliate, i riflessi presenti nel bambino dalla nascita, poi durante i primi quattro mesi abbiamo le reazioni circolari primarie che sono… Il risultato interessante è che scopre un bambino ma lo sperimenta su se stesso, per esempio succhiarsi il dito e poi questo viene ripetuto. Poi abbiamo dai 4 agli 8 mesi le reazioni circolari secondarie che, a differenza delle precedenti, sono incentrate sul mondo esterno. Per esempio il bambino scuote il sonaglio e così comincia a comprendere la causalità. e quindi è un oggetto, il sonaglio esterno al bambino, non è più legato al corpo del bambino e poi ci sono, ai 12 mesi c'è l'anno, le reazioni circolari terziarie dove il bambino appunto comincia a utilizzare degli oggetti in maniera proficua l'esempio è quello di utilizzare una penna per fare dei segni Il secondo stadio è uno stadio che dall'età dei 2 ai 7 anni il bambino inizia a servirsi di simboli e simboli che comportano, questo ha delle ricadute inevitabili sui giochi che i bambini fanno anche sul materiale didattico che si può predisporre per loro nei primi anni di scuola nella scuola materna e poi nel primo anno di scuola elementare Quindi il bambino usa un pezzo di stoffa al posto di un cuscino, può far finta di dormire. Il pensiero rappresentativo che comincia a possedere il bambino è già più veloce, più mobile di quello precedente, di quello sul suo motorio e può avere anche a che fare col passato. Questo, secondo Piaget, rende possibile l'acquisizione del linguaggio. Questa fase, dice Piaget, ha dei deficit, il bambino è caratterizzato da egocentrismo, cioè... tende a percepire sempre tutto secondo il proprio punto di vista, ha un pensiero rigido e questo forse è un aspetto che viene mostrato spesso negli esperimenti di Piaget su questa rigidità di pensiero del bambino, sulla mancanza di reversibilità, pensiamo all'esperimento sui liquidi, i bicchieri d'acqua, il bicchiere d'acqua più lungo che viene riempito di fronte al bambino. il bambino non riesce a comprendere che la quantità d'acqua è rimasta uguale solo perché è mutata la forma del bicchiere e altri esperimenti simili oltre alla rigidità di pensiero c'è anche un certo artificialismo cioè il bambino pensa che gli elementi naturali siano tutti creati dall'uomo come in un disegno, il sole si accende con un fiammifero pensiamo qui alla pimpa che ritaglia con la carta stagnola alla luna e la predispone vicino alla luna normale, viene in mente questo, e il bambino crede che questa cosa sia possibile in questa fase. Il finalismo, cioè ogni elemento secondo il bambino è fatto con una finalità precisa, e l'animismo, nel caso di quando si sbatte contro uno spigolo, contro una sedia, si rimprovera la sedia. Nel terzo stadio, quello operatorio che va dai sedi a 12 anni, il bambino comincia a sviluppare tutta una serie di capacità, comincia a comprendere la conservazione delle quantità numeriche, delle lunghezze, dei volumi liquidi e quindi il bambino comprende nei fantomatici esperimenti sulla modifica della quantità, della dimensione degli oggetti che se l'oggetto rimane invariato ma si modifica solo una dimensione, l'oggetto rimane uguale, la quantità di materiale presente in una palla di pongo o l'acqua nei bicchieri rimane invariata. Il bambino poi sviluppa la capacità di conservare materiali. e ai 9-10 anni c'è l'ultimo passo della conservazione che è quello della superficie messo di fronte a quadrati di cartoncino si rende conto che occupano la stessa superficie sia che vengano messi vicini o sia che vengano messi lontani questo è un esperimento che Fierce faceva con i bambini per dimostrare nella fase precedente che non erano in grado di comprendere che il valore numerico non variava Quando si passa alla quarta fase, il quarto stadio, quello operatorio formale, il bambino ormai riesce a formulare pensieri astratti, può elaborare strategie per risolvere problemi, quindi si avvicina nel suo modo di procedere a un adulto o, dicono i suoi collaboratori, a uno scienziato. Vygotsky è interessante averla scoperto, Vygotsky era russo, viene scoperto negli anni 60, in particolare... pensiero e linguaggio che viene commentato anche da Piaget scoperto da Jaron Brunner e commentato da Piaget nell'edizione del 62, era sconosciuto in realtà Vygotsky però è interessante metterlo in relazione al pensiero di Piaget perché l'idea base di Vygotsky è che lo sviluppo della psiche è guidato e influenzato dal contesto sociale è molto meno portato a vedere la presenza di egocentrismo nel bambino quanto a vedere quanto un ambiente proficuo può essere utile per il bambino sostanzialmente. Inoltre Vygotsky apporta delle modifiche o comunque dice qualcosa di differente rispetto a Piaget, se aderiamo ovviamente a Vygotsky. Vygotsky ci fa capire che Piaget aveva una visione dell'intelligenza molto affine a quella che si esercita nella logica formale e nella matematica e quindi ha la possibilità di dare fondamenti razionali. Altra cosa molto importante è la questione del linguaggio. Mentre per Vygotsky il linguaggio è prima esterno e poi diventa interno, cioè quindi solo in seguito al linguaggio sociale diventa egocentrico, nel caso di Piaget è il contrario. Il linguaggio è prima egocentrico, quindi non volto nel bambino a comunicare e poi successivamente diventa un linguaggio socializzato. Quindi è il linguaggio che determina il pensiero per Vygotsky, mentre invece per Piaget è diverso. Vygotsky per esempio riguardo al gioco sostiene che la funzione primaria del linguaggio nei bambini è la comunicazione e quindi il primo linguaggio è quello sociale che viene utilizzato per fare richieste, mentre invece Piaget come abbiamo visto sostiene la cosa contraria. L'egocentrismo è una molla che permette di non essere soffocati dal conformismo sociale per sua natura ripetitivo, Piaget invece pensava che il bambino diventasse adulto. solo nel momento in cui usciva dal piacere egocentrico per entrare nel dovere sociale, cioè come se cadesse, sfiorisse questo linguaggio egocentrico per Piaget. Qui abbiamo uno schema interessante che in qualche modo spiega come le differenze tra Piaget, linguaggio egocentrico per se stesso, mentre invece per Vygotsky era un linguaggio interiore senza voce e il linguaggio era subito socializzato. Piaget si è preoccupato molto, diciamo, volendo fare delle critiche di descrivere operazioni mentali, ma non si è preoccupato di delineare una didattica che modificasse la situazione in cui si svolge l'apprendimento. Questo forse è l'apporto più interessante di Vygotsky, cioè l'elaborazione da parte di Vygotsky di quella che viene chiamata la zona di sviluppo prossimale. Che cosa intende Vygotsky? Dice che il bambino sostanzialmente può arrivare a un certo livello, ma ci arriva soltanto se opportunamente stimolato dall'ambiente. Questo può essere lo schema utile a comprendere. Che cosa sostienevi e che implicazioni ha questa idea di Vygotsky? Se noi allestiamo un ambiente per il bambino proficuo, il bambino farà dei passi avanti e quindi potrà saltare anche da uno stadio all'altro, se prendiamo per buona la teoria degli stadi di sviluppo di Piaget. Quindi con un intervento diciamo... in questa zona qui di un educatore, il bambino completerà la sua zona di sviluppo prossimale e praticamente farà dei salti. Qual è l'implicazione? Che si rendono necessari interventi pedagogici, educativi e anche di sostegno da parte degli stati democratici, se parliamo di stati democratici anche Vicovski non viveva in uno stato democratico. per consentire a tutti di arrivare al massimo di sviluppo possibile. Grazie