Buongiorno, buon pomeriggio, buonasera. Oggi studiamo e analizziamo insieme il dolce stile nuovo. Prima però ricordatevi di lasciarmi un mi piace qui sotto e di iscrivervi al canale. Seguitemi anche su Instagram, mi trovate come Diana Di Charlotte.
Quando parliamo di dolce stil nuovo, siamo a Firenze tra il 1280 e il 1310. Il suo iniziatore, però, Guido Guinizelli, non è di origine fiorentina, ma bolognese. Possiamo definirlo di fatto. come il precursore del dolce stil novo. Nella commedia Dante definisce questa nuova poetica letteraria affermata a Firenze, lo fa nel ventiquattresimo canto, per bocca di Bonaggiunta Orbiciani, poeta sicuro toscano di cui abbiamo parlato in questa video lezione.
Lui lo incontra tra i Golosi e Bonaggiunta, gli dice capisco quale nodo ha trattenuto me, il notaro, quindi Giacomo D'Alentini, e Guitone Aldi. al di là, al di qua di questo dolce stil novo che io sento. Io vedo bene come le vostre penne di retro, quindi seguono strettamente, il dittatore, quindi il dettato d'amore. Non solo, nel ventiseiesimo canto Dante incontra Guinizelli e lo chiama padre mio.
Quindi lo riconosce come l'iniziatore di una nuova poetica che è fatta da rime d'amore dolci. Guido Guinizelli dicevamo dunque appartiene alla generazione precedente, a quella di Dante e a quella di Guido Cavalcanti. A lui dobbiamo il manifesto del dolce stil novo, al cor gentil rempire, sempre amore, dove emergono tutta una serie di elementi di innovazione identità tra l'amore e la nobiltà d'animo la donna angelo il superamento della tradizione cortese la concezione dell'amore aristocratica comprensibile soprattutto avendo anche dei rudimenti di filosofia aristotelica la lode della donna amata come nella poesia io voglio del ver la mia donna laudare che abbiamo detto è stata criticata da Guitone d'Arezzo come ricorderete Bonaggiunta Orbicciani il poeta sicuro toscano aveva criticato Guinizelli e lo aveva accusato di aver mutata la Mainera ma Guinizelli ha risposto a Bonaggiunta una sorta di dissing nel 200 e gli dirà uomo che saggio non corre leggero, quindi dichiarerà che un uomo saggio non corre veloce quindi non è superficiale ma vale lento secondo moderazione e quindi conserva il suo punto di vista fino a quando il vero non lo prova.
Come dire, sta attento buona giunta, guarda che stai prendendo un granchio. Comunque sia, il dolce stil novo di cui Guinizali è il precursore è una novità e va ricercata nella fedeltà assoluta ai dettami d'amore, fedeltà a cui si erano sottratti i siciliani e i sicolo-toscani. Questa nuova tendenza prevede uno stile dolce, la donna angelicata già presente in Guinizelli e l'attenzione all'interiorità.
Cosa intendiamo con stile dolce? Il volgare viene depurato dai localismi, il trobarclus alla Guitone d'Arezzo non va più di moda, viene utilizzato il fiorentino illustre, il lessico è aulico, ricco, nobile e la sintassi è regolare. La donna viene vista come una donna angelo, quindi un intermediario tra la terra e il cielo e anche tra il poeta e Dio.
Quindi la donna dà la salvezza spirituale e dà questa salvezza anche con un saluto. La parola saluto viene da salus, salvezza, quindi l'apparizione della donna è un miracolo. La donna saluta il poeta e lo salva spiritualmente. E proprio Guinizelli, come dicevamo, ad avere antichità, anche il tema del saluto lo troviamo nella poesia lo vostro saluto e il gentil sguardo dove il cenno della donna toglie proprio le parole al poeta inoltre nel dolce stil novo l'amore viene identificato con la gentilezza non siamo solo nobili sangue dobbiamo soprattutto essere nobili d'animo e amare in modo fine vuol dire scrivere poesie d'amore ed essere anche di cultura raffinata Essendo gentili, la gentilezza è quindi un elemento di natura.
Chi sono gli esponenti del dolce stil novo? Guido Cavalcanti, Dante Alighieri che poi supererà l'esperienza del dolce stil novo, Lapo Gianni, che ricorderemo nell'attenzione di Dante, Dino Frescobaldi e Cino da Pistoia. Guido Cavalcanti è la personalità sicuramente più importante nel gruppo.
È impegnato politicamente, è un guelfo ed è mandato in esilio nell'estate del 300. Pensate bene che Dante in quel momento, grande amico di Cavalcanti, è priore e lo deve condannare. Cavalcanti peraltro dopo pochi mesi si ammala probabilmente di malaria e muore. La cultura di Guido Cavalcanti si rivela in una delle sue poesie più famose che è Donna me prega, un testo molto difficile e oscuro che riflette sugli effetti dell'amore.
L'amore in Cavalcanti non è più luminoso e positivo, ma è una forza oscura, irrazionale, che annebbia la ragione. L'amore è tenebroso e nasce nell'anima irrazionale, l'anima sensitiva, secondo Aristotele. che quindi è un'anima che va oltre la ragione, ma che prevede invece i sensi. E questa concezione viene anche ripresa poi da Averroè, filosofo che segue proprio Cavalcanti.
L'amore quindi per Cavalcanti si impossessa dell'anima e genera paura, angoscia, sofferenza. L'amante distrù da lacrime e sospiri. Nel canzoniere Cavalcantiano troviamo tante poesie degne di nota che sicuramente leggerete in classe. Tra quelle che vedete qui vi segnalo perché io non spero di tornare giammai sull'esilio. Oppure tu miai si piena di dolor la mente sull'effetto sempre negativo dell'amore che rende proprio la mente del poeta piena di sofferenza.
O ancora voi che per gli occhi mi passaste il cuore. fondamentale elemento nel dolce stile nuovo dello sguardo dell'amore che passa attraverso gli occhi la vista infine vediamo cino da pistoia fra i più giovani del gruppo professore di diritto amico di dante tant'è che viene definito un manierista perché scrive alla maniera di dante resta infatti fedele alla lezione dantesca anche dopo il tramonto del dolce stil novo. Non solo, Cino da Pistoia viene definito anche l'anticipatore del petrarchismo, proprio come il petrarca nei suoi rerum vulgarium fragmenta, il suo canzoniere, tende all'introspezione e all'analisi psicologica.
Vediamo quindi in una canzone del petrarca, proprio citato, il verso che apre un sonetto di Cino. Quindi vediamo anche un omaggio del Petrarca a Cino da Pistoia. Il suo canzoniere ha circa 200 componimenti e vede una donna Anche lui come Dante avrà Beatrice, come Petrarca avrà Laura, come Boccaccio avrà Fiammetta, Cino avrà Selvaggia.
Infatti Selvaggia è una donna esiliata da Pistoia, proprio come il poeta. perché anche Cino da Pistoia viene esiliato, abbiamo detto che è guelfo, e scrive molte liriche dedicate a Selvaggio. Concludiamo questa lezione con Dante, che sarà l'autore di cui parleremo prossimamente, perché Dante nella sua giovinezza fa parte del gruppo.
Poi però si distacca dal dolce stil novo e segue altre direzioni. Parte delle liriche che scrive in questo periodo sono raccolte nella Vita Nova, un prosimetro che racconta la sua storia d'amore con Beatrice. La successione poi che studierà per queste liriche e il commento trasformerà questa vicenda amorosa in un viaggio verso Dio che anticipa proprio il percorso della comedia.
Alla prossima video-letta!