Uno dei concetti più importanti e decisivi quando si studia la storia moderna è quello di stato moderno, un'espressione che è stata coniata in realtà nel XIX secolo e che però è ancora fondamentale capire per vedere, visualizzare, comprendere i sommovimenti, i cambiamenti che si operarono tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna. Nacquero appunto i cosiddetti stati moderni, come la Francia, come l'Inghilterra e in parte la Spagna, con caratteristiche proprie. che si sarebbero poi evolute nei secoli successivi.
Oggi, in una puntata dedicata al dizionario di storia, cioè alle parole chiave appunto della storia, cerchiamo di capire, al di là dei singoli eventi, al di là dei singoli fatti che magari citeremo velocemente, quali erano le caratteristiche di questo stato moderno, come si fa a riconoscerlo e come poi questo stato moderno cambiò nel corso dei secoli diventando lo stato di oggi, uno stato... che non si definisce contemporaneo ma sostanzialmente democratico, rappresentativo si usano altri epiteti ma oggi ne parliamo, andiamo a cominciare Un sorso di caffè nella mia solita tazza con la scritta andiamo a cominciare che dico sempre giusto per non smentirmi mai con me, sempre per non smentirmi mai ci sono anche i miei compagni d'avventura come li vedete Batman, Topolino, De Andrè e Tolstoi io mi chiamo Ermanno Ferretti o sul web noto anche come Scrip sono un insegnante di storia e filosofia, insegno nel liceo scientifico di Lovigo e da un anno abbondante sto realizzando delle video spiegazioni appunto che seguono il programma di storia e il programma di filosofia a volte fanno degli approfondimenti, a volte fanno dei discorsi connessi ma non proprio legati direttamente al programma per seguire quello che di solito faccio a scuola ovviamente alle superiori ma anche per anticipare alcune cose che molto più spesso si fanno anche all'università sia per quanto riguarda storia sia per quanto riguarda filosofia oggi non seguiamo però il programma tradizionale, non andiamo avanti con la scansione dei manuali classica ma facciamo appunto una di queste lezioni un po'laterali come le chiamo io. Cioè parliamo di un concetto storico perché questo video lo troverete all'interno della playlist dizionario di storia, cioè alcuni video in cui approfondisco alcuni termini, alcune espressioni tipiche della storiografia per cercare di capirle, per cercare di inquadrarle. L'espressione di cui parliamo oggi, come vi dicevo in premessa, molto velocemente, è quella di stato moderno.
Cos'è lo stato moderno? Cos'è quest'etichetta, questo nome? Intanto bisogna dire questo.
È un'etichetta che ovviamente è stata appiccicata, diciamo così, agli stati che andarono creandosi all'inizio dell'età moderna a posteriori. Cioè chiaramente chi viveva nel 1400, nel 1500, non è che diceva io vivo in uno stato moderno. Non c'era neppure il concetto di età moderna, ad esempio.
Ma semplicemente è stato nel corso dell'Ottocento, cioè di un secolo e mezzo fa, due secoli fa, che alcuni studiosi, alcuni storici, alcuni sociologi hanno detto beh, in quella fase storica lì, in quel momento lì, nel 400-500 è nato qualcosa di nuovo e questo qualcosa di nuovo, che adesso tenteremo di definire, lo chiamiamo Stato Moderno. Quindi è un'etichetta chiaramente a posteriori, creata come in tutte le fasi della storia quando si individuano delle caratteristiche storiche e le si dà un nome Beh, di solito lo si fa dopo che questo fenomeno sia già concluso o sia già svolto. Quindi intanto questa cosa è un'etichetta ottocentesca, che però viene ritenuta valida ancora oggi, viene usata ancora oggi, anche se con dei distinguo, nel senso che il concetto stesso di Stato moderno non è comunemente accettato da tutti gli storici, cioè è stato anche messo in discussione, è stato anche più o meno allargato. Che esista uno Stato moderno, sì, sono d'accordo tutti, ma quali siano le caratteristiche più proprie di questo Stato moderno? Ecco, su questo punto a volte c'è un po'di dibattito.
Un po'di dibattito vuol dire che magari su alcuni elementi non si è tutti d'accordo, gli storici non sono tutti d'accordo. Ad esempio ci si è chiesti se queste caratteristiche dello Stato moderno si trovano solo in Europa o si possono trovare anche in altre entità statali che nacquero in giro per il mondo, in Asia, in America, eccetera. Se queste caratteristiche fossero poi così tanto chiaramente presenti negli stati che si definiscono stati moderni oppure no, insomma, si tende spesso a sottolineare anche i limiti di questo concetto. Ovviamente in storia, questo vorrei che fosse chiaro, quando si crea un concetto, una definizione, un nome, poi non è detto che gli esempi concreti corrispondano esattamente al modello ideale.
Cioè posso creare un modello di stato moderno che dovrebbe avere certe caratteristiche, poi dovrei vedere gli stati. che di solito si chiamano moderni e mi rendo conto che una parte di quelle caratteristiche ci sono, ma una parte anche no, nel senso c'è il modello ideale e c'è la realtà e la realtà non sempre corrisponde al modello ideale. Però, fatte tutte queste premesse, diciamo che alcune caratteristiche sembrano esserci e vale la pena sottolinearle, vale la pena delinearle per capire bene di cosa stiamo parlando.
Intanto diamo subito una definizione, molto stringata, e poi cerchiamo di commentarla insieme. Ve la mostro a schermo in modo che sia ben visibile. Lo Stato moderno è una forma di organizzazione politica caratterizzata dall'esistenza di un ente sovrano, lo Stato, che esercita su un certo territorio molto preciso un potere eminente, cioè esercita la sua sovranità, disponendo, e questa è la cosa più importante, del monopolio dell'uso legittimo della forza.
Allora. Commentiamo questa definizione. Abbiamo detto cos'è lo Stato, un ente sovrano che esercita il suo potere su un territorio, e questo vale per molti stati, ma la caratteristica fondamentale di questo Stato moderno è la conclusione di questa definizione, che esercita il monopolio dell'uso legittimo della forza. È una definizione che è stata coniata proprio nell'Ottocento da Max Weber, uno dei più grandi sociologi e filosofi di quell'epoca, che tra i tanti studi che fece riuscì anche a Trovare questa sintesi molto efficace che da quel momento in poi è stata sempre ripresa. Cosa vuol dire monopolio dell'uso legittimo della forza?
Vuol dire che all'interno dello Stato, dei confini dello Stato, serve un'entità, lo Stato stesso, che eserciti la forza senza possibili rivali. Monopolio vuol dire che c'è uno solo che detiene. Un monopolio sapete anche che quando io ho il monopolio delle banche, vuol dire che ce le ho tutte io le banche, no?
Allora, monopolio. un unico soggetto che esercita legittimamente la forza, dell'uso legittimo della forza. Cosa vuol dire?
Dete in termini un pochino più semplici, che all'interno dello Stato ci deve essere, perché siamo davanti a uno Stato moderno, un'unica entità, appunto lo Stato, che usa la forza senza violare la legge. Uso legittimo di quello. Un'unica entità che può usare la forza pubblica senza violare la legge.
Questo avviene negli Stati, certo, anche oggi è così, no? Nel nostro Stato italiano attuale, chi è che può esercitare legittimamente la forza? Cioè, chi è che per legge è previsto che possa esercitare la forza? I corpi dello Stato, la polizia, i carabinieri, l'esercito, che sono tutti i corpi che fanno capo allo Stato, che obbediscono allo Stato, no?
Solo lo Stato può esercitare legittimamente la forza, cioè può arrestarti, può uscire con i fucili, le armi. può muovere guerra, eccetera. Voi dite, beh, scontato, in tutti gli stati funziona così.
Eh, no, perché nel Medioevo non funzionava così generalmente. Nello Stato feudale, che è lo Stato che viene prima dello Stato moderno, non funzionava così. C'era sì un sovrano di solito, no? Un sovrano che si trovava nella capitale, che esercitava la forza. Ma non era l'unico a esercitare la forza all'interno dei confini dello Stato, perché ogni nobile, ogni feudatario, aveva un suo piccolo esercito.
Ogni nobile, ogni feudatario nella sua provincia, nella sua contea, nel suo ducato, era lui che poteva esercitare la forza. Aveva un suo esercito, aveva dei suoi tribunali, arrestava, picchiava, muoveva guerra, usava la forza. Ed era legittimo che lo facesse.
Poteva farlo. Quindi all'interno della Francia, per fare un esempio, c'era il sovrano che stava a Parigi, che aveva magari dei suoi uomini armati, esercitava... la forza in una parte della Francia, ma in altre parti della Francia c'era il duca di Bretagna, il conte di, non so, di Aquitania, eccetera, eccetera, eccetera, e ognuno nel suo territorio poteva esercitare la forza legittimamente, quindi non c'era un monopolio, capite?
L'uso della forza era sparso in diversi soggetti. Oggi, o meglio, dalla nascita dello Stato moderno in poi non è più così, perché dalla nascita dello Stato moderno gli altri centri di potere, quelli feudali? I nobili che avevano i loro piccoli eserciti, il loro uso della forza, eccetera, sono stati esautorati, è stato loro tolto questo potere e il potere è stato accentrato nelle mani all'inizio del sovrano, poi dello Stato in generale.
Quindi da un certo punto in poi, 400-500, i nobili non hanno più potuto esercitare il potere, la forza, legittimamente nello Stato, l'hanno potuto fare solo la corona, solo lo Stato. Ok, attenzione, voi potreste dirmi, beh ma negli stati di oggi non solo lo Stato può usare la forza, io posso prendere un fucile e andare in giro a sparare, certo. Ci sono anche altri soggetti che possono esercitare la forza all'interno degli stati, ma questi altri soggetti se lo fanno vanno contro la legge. Possono essere, anzi si tenta di bloccarli, fermarli, esautorarli.
Non è un uso legittimo della forza quello che faccio io se mi prendo un fucile e vado in giro a sparare. È un uso illegittimo della forza. L'uso legittimo compete solo allo Stato. Quando è che nasce questo Stato moderno, visto che abbiamo dato una definizione?
Eh, qua è già un po'più difficile chiarire il punto, perché in realtà la nascita dello Stato moderno è un percorso. Non è che un giorno sono svegliati e hanno detto, bah, facciamo nascere lo Stato moderno. Non c'è una rata, non c'è un anno, non c'è un giorno, forse non c'è neppure un secolo, perché è un processo di progressiva definizione di questo Stato moderno.
Fino all'Alto Medioevo, in parte all'inizio del Basso Medioevo, gli stati erano stati feudali. Poi un po'alla volta i sovrani hanno iniziato a fare alcune mosse, alcuni sovrani meglio, hanno iniziato a fare alcune mosse che hanno consentito loro di accentrare un po'alla volta il potere, esautorare come vi dicevo i nobili, ma appunto è stato un processo graduale per cui è anche difficile dire esattamente qui. Generalmente Diciamola così, il secolo chiave è ritenuto il XV secolo, il 400, anche se in realtà il processo inizia nel secolo precedente, nel 300, e si completa forse nel secolo successivo, nel 500. Quindi direi tra 300 e 500 una buona media è il 400, direi anche 400 barra 500. Perché?
Cosa succede in quel secolo, in questi secoli? Beh, intanto iniziano ad andare in crisi i cosiddetti poteri universali. L'Europa era stata attraversata nei secoli precedenti da...
sostanzialmente due poteri che si contendevano il ruolo di egemone nel vecchio continente e che si presentavano come poteri universali, cioè che andavano al di là dei confini degli stati, che non si limitavano a un popolo di un'unica lingua, ma volevano abbracciare addirittura tutta l'Europa potenzialmente. Questi due poteri universali erano stati da un lato il papato, la Chiesa Cattolica, dall'altra l'impero. Questi due poteri si erano contesi appunto in ruolo, abbiamo visto all'inizio del Medioevo, in descrizione magari vi metto qualche link se volete approfondire nella lotta tra Papato e Impero, ma nel Trecento soprattutto l'autonomia di questi due poteri inizia a recadere.
Il Papato va in crisi, abbiamo parlato della cattività vignonese ad esempio, dove sottomette si addirittura alla Francia per un certo periodo e non riesce più a uscirne come un vero potere universale come era stato nei secoli precedenti. In descrizione trovate il link se volete approfondire. Ma anche l'impero va in crisi. Anche l'impero non riesce più a essere una potenza veramente forte, veramente egemone.
In realtà la crisi dell'impero tedesco sarà molto prolungata, durerà fino alla guerra dei Trent'anni nel 600. Però diciamo che già qui, già nel 300, già anzi addirittura a volte nel 200 si iniziano a vedere i primi segni di cedimento di questo grande potere. C'è la battaglia di Bouvines, ci sono vari eventi che segnano... l'impossibilità da parte degli imperatori tedeschi di creare uno stato veramente forte. E se questi stati universali, questi poteri universali, meglio ancora, da parte impero vanno in crisi, emergono nuove forme che si sostituiscono ai poteri universali.
Queste nuove forme sono quelle che vengono chiamate gli stati moderni. In particolare Francia, Inghilterra e in parte Spagna. Sono questi tre i primi stati moderni che vanno configurandosi tra il...
il 300, poi soprattutto il 400 e il 500. Uno dei momenti chiave per la nascita degli stati moderni solitamente è ritenuta anche la guerra dei cent'anni. Vi metto il link in descrizione se volete approfondire, ne avevamo proprio parlato diffusamente anche lì dello stato moderno. Cos'è questa guerra dei cent'anni? È una guerra che vede protagonisti Francia e Inghilterra, appunto che dura cent'anni, anzi più di cent'anni in realtà, è molto lunga, molto faticosa per entrambi i contendenti, ma al termine della quale si tratta? Francia e Inghilterra, per motivi diversi, si configurano in una dimensione già moderna, piuttosto simile alla dimensione attuale, almeno per quanto riguarda i confini e per quanto riguarda l'organizzazione interna.
Perché? Perché dovete pensare che una delle spinte principali alla nascita degli stati moderni sono proprio le guerre. Per questo vi parlo della guerra di Centani, che non è l'unica, però sicuramente quella più rappresentativa. Perché le guerre sono importanti per definire la nascita degli stati.
perché le guerre diventano via via sempre più impegnative, lunghe però frivolte e soprattutto sempre più costose. Le guerre costano, arrivano sul mercato nuove armi, la polvere da sparo, i cannoni, che possono portare assedi fortissimi alle città murate, che possono aver bisogno di eserciti sempre più numerosi che possono spostare queste armi, che possono muoversi, eserciti che rimangono in servizio sempre più a lungo. Insomma, la guerra diventa costosissima. Per combatterla servono tanti soldi. Questo fa sì, l'abbiamo detto proprio parlando della guerra dei cent'anni, che i nobili, che fino a quel momento avevano condotto anche le loro guerre parziali, si trovino sempre più in difficoltà, perché per fare le guerre bisogna avere risorse molto, molto ingenti, che i nobili non hanno.
Fino a quel momento i nobili, francesi, inglesi, eccetera, avevano condotto le loro guerre... perché avevano dei loro piccoli eserciti e tutto sommato con una cavalleria, con una fanteria si poteva condurre una guerra. Ora che bisogna comprare i cannoni, i nobili non hanno i soldi per metterci i cannoni, per fare un esempio. Non solo i nobili, che fino a quel momento potevano anche mettersi dentro alle città murate per resistere agli attacchi dei sovrani, non possono più mettersi dentro alle città murate perché se il re arriva col cannone, il cannone buca le mura della città e quindi le città non sono, i castelli soprattutto.
Castelli e Citano sono più così sicuri come lo erano stati fino a poco tempo prima. Questo da un lato. Dall'altro, chiaramente, per pagare queste armi, per pagare questi eserciti, servono risorse.
Come si possono ottenere queste risorse? I sovrani iniziano a ottenerle tramite le tasse. E allora se io voglio fare le guerre, devo avere ingenti tasse, devo essere anche in grado di andare a riscuotere queste tasse in giro per il paese. Devo... migliorare il controllo che ho sul paese, nel senso che se prima non riuscivo a controllare davvero la Francia, adesso voglio far guerre, voglio vincerle, devo riuscire a creare un apparato, una struttura amministrativa che mi permetta di controllare la Francia tutta e riuscire a riscuotere le tasse in tutta la Francia in maniera efficace e quindi creo per forza di cose un apparato amministrativo burocratico che possa funzionare.
Cioè vado a creare proprio tutte le strutture tipiche dello Stato. Non esisteva nemmeno una vera e propria burocrazia, non esistevano gli esattori delle tasse strutturati, non esistevano gli uffici, non esistevano tutti i... che so, neppure un governo in realtà, bene o male, che potesse gestire il potere.
Adesso, proprio per il bisogno di soldi che sono necessari per fare le guerre, si inizia a creare tutto un apparato di esattori delle tasse, di uffici, di ministeri... di consiglieri che possano strutturare il potere. È un percorso lungo che si concluderà nel 600-700, ce ne vuole, però si inizia a muovere qualcosa e questo movimento mette sempre più in difficoltà i nobili che non hanno più la forza di creare tutto questo apparato e accentua sempre più il potere nelle mani dei sovrani che invece iniziano a creare il modo di avere il potere di poter fare tutte queste cose. Quindi capite, la guerra è fondamentale.
La guerra nuova che si va delineando nel 300 e nel 400, impegnativa, costosa, con armi sempre più importanti, spinge in questa direzione. Ovviamente queste guerre sono risolte contro un nemico esterno, ripeto la guerra dei cent'anni è tra Francia e Inghilterra, ma in realtà molto spesso sono anche contro un nemico interno. Perché una delle caratteristiche dello Stato moderno non è solo il monopolio dell'uso legittimo della forza. Sicuramente quella è la definizione classica che trovate dappertutto e che aiuta a focalizzare l'attenzione su un punto chiave. Ma in realtà questi stati moderni ci configurano sempre più anche come stati nazionali.
Vi ho parlato di Francia, di Inghilterra, di Spagna. Cioè stati in cui si parla un'unica lingua, in cui almeno all'epoca c'era un'unica religione, in cui c'era una sorta di unità del popolo oltre che unità statale. Cioè in Francia... si parlava francese si era cattolici in inghilterra si parlava inglese si era inizio cattolici poi si diventerà anglicani pur con mille problemi in spagna si parlava spagnolo poi nasceranno perché dalle differenze locali però generalmente spagnolo la religione era quella cattolica infatti la spagna si configura quando caccia i musulmani allora c'è uno stato c'è una nazione un popolo infatti si parla a volte anche di stati nazionali per delineare questi stati moderni quindi serve Perché questo processo di delineazione dello Stato moderno si compia bene, serve anche che il sovrano domini, lo Stato domini, su un popolo che però è tutto sommato unitario, tutto sommato unito, un corpus unico.
Il che vuol dire che bisogna in qualche modo anche togliere forza, togliere potere ai possibili nemici interni e questo è il processo che si compie nel Cinquecento. Se nel 300 si era iniziato a smuovere qualcosa, se nel 400 nascono gli stati moderni, nel 500 questi stati moderni si rafforzano appunto diventando propriamente stati nazionali, cioè combattendo contro le minoranze interne che sembrano non adeguarsi al modello. Faccio un esempio concreto. Nel 500 si diffonde la religione protestante, si diffonde il luteranesimo prima, il calvinismo poi, eccetera.
Cioè l'unità dei cattolici spacca. in occidente, perché nascono altre chiese cristiane ma non cattoliche. Ora, in alcuni di questi paesi, ad esempio nella Francia, si crea un conflitto tra fazione cattolica, che è quella principale, e fazione protestante, meglio detta ugonotta, che è quella minoritaria ma presente.
In descrizione vi metto il link sulle guerre di religione in Francia. Nascono delle vere e proprie guerre, perché gli ugonotti cattolici si fanno una guerra, una guerra civile. Il che vuol dire che nobili cattolici usano le armi, nobili ugonotti usano le armi e lo Stato non riesce a avere più il monopolio dell'uso legittimo della forza.
Quindi la Francia che era andata formandosi come uno Stato moderno entra in crisi già nel Cinquecento perché appunto, ripeto, nobili di diversi gruppi iniziano a farsi la guerra senza che lo Stato riesca a fermarli, senza che lo Stato riesca ad arrestarli. Queste guerre di religione finiscono poi, finiscono con Enrico IV e se volete approfondire nel link sotto trovate tutta la faccenda. Ma finiscono quando di fatto le due fazioni accettano di non usare più la forza, accettano un compromesso che all'inizio è l'editto di Nante e poi verrà superato con Luigi XIV qualche tempo dopo.
Ora capite che alla fine per creare uno Stato moderno in cui lo Stato gestisca il potere Bisogna anche fare in modo che le minoranze religiose, soprattutto in questa fase, ma poi anche etniche, si adeguino alle leggi dello Stato, si sottomettano alle leggi dello Stato, in certi casi anche si assimilino allo Stato e alla nazione. C'è una spinta molto accentratrice non solo del potere ma anche della religiosa, degli usi e costumi eccetera perché qualunque minoranza è vista come un pericolo in un certo senso per l'unitarietà dello Stato. Lo vedremo anche in Inghilterra quando ad esempio scoppiano anche lì le varie rivoluzioni del 600, un po'più avanti.
Quindi capite che la guerra è sì un movente per la nascita degli stati moderni, è un movente anche per la definizione migliore, più chiara degli stati moderni. Prima guerra contro lo straniero, poi anche guerra interna contro chi non si assimila, diciamola così. Allora, riassumendo, quali sono le caratteristiche dello stato moderno? Ne ho scelte io sei, sei fondamentali poi in realtà ce ne sarebbero anche altre, alcune non si ritrovano sempre, però insomma per darvi una scaletta schematica ne ho scelte sei.
Ve le mostro anche a schermo. Prima caratteristica, unità territoriale. Bisogna che lo Stato, chiaramente, presenti una unità territoriale dei confini chiari, ben definiti, uno territorio chiaro e ben definito, possibilmente anche un territorio con dei confini naturali, meglio ancora.
montagne, mari eccetera. 2. Potere centrale forte e strutturato, chiaramente bisogna che chi detiene potere sia lo Stato che lo esercita dal centro dello Stato, dalla capitale, con una struttura molto organizzata. 3. Mancanza di centri di potere periferici che possano usare la forza.
Ovviamente questo cosa vuol dire? Vuol dire che non ci devono essere altri centri di potere in giro per il paese, tipo nobili soprattutto. che possono usare la forza legittimamente. Quarto aspetto, forte tassazione e conseguente apparato burocratico, le tasse iniziano a crescere sempre di più e ci vuole tutta una struttura statale, funzionari statali che possano riscuotere bene queste tasse. Quinto aspetto, un esercito sempre più permanente, sempre legato alle guerre che vi dicevo prima.
Sesta caratteristica, Spesso questi stati iniziano ad avere un carattere nazionale, cioè coincidono con i confini anche linguistici, possiamo dire, di un territorio. Queste sono sostanzialmente le caratteristiche chiave. Dove le troviamo?
Vi ripeto, i primi stati moderni europei sono la Francia, l'Inghilterra, più o meno in contemporanea, e in parte la Spagna. Tra il 300 e soprattutto il 400, in parte ancora il 500. Questo modello di stato. che appunto qui si degna bene, poi ovviamente non durerà in eterno, andrà anche in crisi, si evolverà con le guerre di religione, con le lotte interne, ma già nel 600 e soprattutto il 700 nascerà qualcosa di nuovo. Nel 600 nascerà l'assolutismo che è in fondo una evoluzione del concetto di Stato moderno.
Stato moderno, vi ho detto, si accentra il potere al centro, beh nell'assolutismo questo potere diventa veramente assoluto, è l'estremizzazione possiamo dire del concetto di Stato moderno, quello di Stato assoluto. Ma nel 700 qualcosa inizia a cambiare. Un po'per la gloriosa rivoluzione inglese che arriva a fine 600, un po'poi per la rivoluzione francese che arriva a fine 700 e per la rivoluzione americana.
per gli ideali luministici qualcosa inizia a cambiare, inizia a superarsi quel modello di stato moderno. Perché? Perché c'è un nuovo elemento da considerare, che lo stato moderno ancora non considerava, che è la nascita del parlamentarismo sostanzialmente, cioè i parlamenti che un po'c'erano anche negli stati moderni, perché c'era già in Inghilterra la Camera dei Lordi, la Camera dei Comuni, perché nella Francia c'erano i parlamenti, il Parlamento di Parigi, c'erano gli stati generali, qualcosa c'era anche lì.
Ma questi parlamenti nel corso del Settecento diventano importanti. Non solo sono degli organi di rappresentanza della nobiltà e della borghesia, ma iniziano a voler condividere il potere col sovrano. Si inizia a parlare per la prima volta di divisione dei poteri. E quindi il concetto di Stato moderno dove il potere era accentrato nello Stato, spesso rappresentato dal sovrano, ecco questo concetto inizia a evolversi un po', perché non è più solo il sovrano. Inizia ad essere il sovrano.
in accordo col Parlamento. Addirittura quando nasceranno gli Stati Uniti non ci sarà più neppure il sovrano. È una repubblica.
Quindi il concetto nuovo è quello di un potere condiviso da alcuni organi, rappresentativi anche, organi che vengono scelti dal basso. Questa è la prima svolta dopo secoli. Nel panorama europeo è una svolta difficile, una svolta che porterà a rivoluzioni, a lotte, ad avanzamenti e retrocessioni, eccetera.
E poi ovviamente nell'Ottocento Ci sarà un'ulteriore evoluzione perché nascerà un nuovo modello che è quello dello Stato Democratico. Si inizierà a spingere, poi nel Novecento trionferà in parte questo modello di Stato Democratico dove non solo c'è il Parlamento che condivide il potere con Sovrano, ma questo Parlamento sempre più spesso inizia a rappresentare non più solo una parte del popolo, ma tutto il popolo tramite il meccanismo del soffragio universale. Lì si va verso uno Stato che ormai non è più lo Stato moderno, è uno Stato chiamato in genere Stato Democratico.
Stato liberale, se volete anche, si usano varie etichette a seconda che si voglia sottolineare un aspetto piuttosto di un altro, ma modello nuovo. In più nel Novecento c'erano anche gli stati totalitari che saranno un ulteriore modello, che oggi per fortuna almeno in Occidente è scomparso, ma che non è di tutto scomparso nel mondo, e anche lì magari ne parleremo in altre puntate. Però ecco, l'apoteosi dello Stato moderno si ha, direi, per voler fare proprio una classificazione a spanne, tra il 400 e il 600, ecco. Poi le cose iniziano a smuoversi, poi le cose iniziano a cambiare.
Ecco, questo era quello che volevo dirvi brevemente, vedete il video non è particolarmente lungo, sullo Stato moderno, per darvi una definizione, per darvi un po', chiarirvi un po'le idee. In descrizione trovate comunque tutti quei video in cui parlavo della guerra dei cent'anni, in cui parlavo delle lotte, che so, in Francia, anche per l'autonomia della Francia, in Inghilterra, eccetera, per... capire anche poi come questo concetto storicamente nei vari fatti particolari si è modificato, si è andato definendosi nel corso del tempo. Però per darvi una definizione così, appunto la pagina di dizionario storico, mi pare che questo possa bastare. In descrizione trovate appunto, oltre a tutti questi video, anche le playlist, se volete darci un occhio, quella di storia e quella di filosofia, e poi anche i link ai social network se volete seguirmi anche lì.
Per il momento questo è tutto, ci vediamo presto con nuovi video di storia e filosofia. educazione civica, dizionari vari, libri, tanta roba. Ciao alla prossima!