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Caratteristiche e struttura del testo poetico

Il testo poetico, primo di due tutorial. In questo primo video vedremo che cos'è un testo poetico e vedremo anche la sua struttura, quindi introdurremo i concetti di verso e di strofa. Che cos'è un testo poetico?

Una poesia è un testo, più in generale è un messaggio, in cui è importante non solo che cosa si dice, ma anche come lo si dice. Dal punto di vista formale la poesia si riconosce facilmente perché nella poesia si va a capo quando si decide. e non quando è finita la riga. Come esemplifica questa poesia di Ungaretti, fratelli? La poesia si caratterizza per una spiccata musicalità, tanto che anticamente le poesie erano recitate accompagnandosi con uno strumento musicale e oggi spesso sono poesie i testi delle canzoni.

Inoltre i contenuti sono spesso molto personali e vogliono evocare suggestioni ed emozioni. come fa questo testo di Leopardi. La struttura della poesia è una poesia scritta in versi e il verso è l'unità ritmica della poesia. Esso corrisponde a una riga di testo poetico e i versi prendono il nome dal numero di sillabe che li compongono. Vediamo qualche esempio.

Il bisillabo, come dietro qualche vetro, qualche viso bianco, è un verso costituito da due sillabe. Il tresillabo è costituito da tre sillabe e vedete sotto un esempio. Si tace, non so, del rumore di sorta. Il quinario è un verso di cinque sillabe e vedete alcuni quinari di Ippolito Pindemonte.

Il settenario è costituito da sette sillabe e vi fornisco un esempio tratto dal Cinque Maggi di Alessandro Manzoni, ma il verso più famoso di tutti è quello costituito da undici sillabe e si chiama endecasillabo e vi presento ora i nove indicasillabi più famosi della nostra storia letteraria, quelli che costituiscono l'inizio dell'inferno di Dante. I versi possono essere in rima. La rima è l'uguaglianza di suono delle parole finali di due o più versi a partire dalla vocale su cui cade l'accento.

Cuore e amore costituiscono una rima molto spesso usata. A volte, anziché la rima, i versi utilizzano delle figure di suono meno nobili. come la consonanza, quando sono uguali le consonanti ma non le vocali, cena e cane, ovviamente a partire dall'ultima vocale tonica e si parla, e l'assonanza invece quando sono uguali le vocali ma non le consonanti, cuore e sole rappresentano un'assonanza.

I versi di una poesia possono seguire uno schema metrico regolare, sia per quanto riguarda la lunghezza dei versi che per quanto riguarda la disposizione delle rime, e vediamo un esempio. di poesia che segue uno schema metrico, questa qui di Petrarca, voi che ascoltate rimesparsi il suono, vedete che è costituita da 14 versi in decasillabi, tutti rimati fra di loro secondo lo schema ABBA ABBA CVE CVE, insomma questo componimento si chiama sonetto ed è un metro molto famoso della nostra tradizione poetica. Altre volte, soprattutto nella poesia contemporanea, i poeti non seguono o seguono con estrema libertà le regole della metrica.

In questo caso parliamo di versi sciolti, cioè che non hanno rime, o in metrica libera. Questa poesia è di Ugo Foscolo, si chiama Un carme, si chiama Dei sepolcri, ed è scritta in endecasillabi sciolti, cioè i versi hanno tutti 11 sillabe ma non hanno rime. Parliamo ora del conteggio delle sillabe. I versi prendono il nome dal numero di sillabe che li compongono, e il conteggio delle sillabe cambia secondo alcune regole.

che ora vediamo in un verso piano, un verso cioè in cui l'accento cade nella penultima sillaba, si contano le sillabe esatte. Questi versi di Leopardi sono tutti di undici sillabe e sono effettivamente endecasillabi. In un verso tronco, in cui l'accento cade sull'ultima sillaba, si conta invece una sillaba in più, questi versi di Manzoni. Sono di sei sillabe ma sono settenari perché sono tutti versi tronchi, quindi si fa... più 1 nel conteggio delle sillabe.

Invece nei versi sdruccioli, quelli in cui l'accento cade sulla terz'ultima sillaba, si conta una sillaba in meno. Questi sono sempre i manzoni della poesia precedente, sono di otto sillabe, ma sono anch'essi settenari perché l'ultima parola è strucciola. Nel conteggio delle sillabe bisogna fare attenzione alle figure metriche, quelle che vediamo la sinalefe e la fusione della vocale finale di una parola.

con la vocale iniziale della parola seguente in un'unica sillaba. me ne trovai per una selva oscura, le sillabe sono dodici ma è un'indecasillabo perché va e os formano un'unica sillaba in quanto a e o formano una sinalefe. La dialefe è il contrario, è la separazione della vocale finale di una parola e la vocale iniziale della parola seguente in due sillabe distinte.

Di infanti e di femmine e di viri in questo verso di Dante è applicata qui una dialefe Invece qui una sinalefe. La sineresi è la fusione di due vocali vicine all'interno di una parola. Questi parea che contra me venisse. Parea sarebbe un trisillabo.

Pa-re-a. Però in questo caso applicando la sineresi vale per due sillabe. Pa-rea. Il contrario della sineresi è la dieresi che è la separazione di due vocali vicine all'interno di una parola che è costituirebbero solitamente un dittongo. La somma sapienza è un settenario, è un settenario anche se le sillabe sono se.

Perché? Perché all'interno della parola sapienza la i ha i due puntini a indicare che deve essere separata dalla i che segue, quindi le sillabe saranno sa, pi, en, sa, quattro sillabe e la dearesivina applicata e il verso un settenario. I versi sono raggruppati in strofe. la strofa è un gruppo di versi separati dagli altri da uno spazio bianco e le strofe prendono il nome dal numero di versi che le compongono. Una strofa di due versi si chiama distico e qui vedete un distico dell'autore Baleri, le strofe di tre versi si chiamano terzine e qui ne vedete una del Pascoli, le strofe di quattro versi sono quartine, sempre Pascoli 10 agosto, Di sei versi abbiamo la sestina e questo è un ode di Foscolo all'amica di Sanata e poi abbiamo l'ottava costituita da otto versi e voi dovreste già conoscere l'Orlando furioso di cui qui riporto il proemio.

Concludiamo tutto con la mappa concettuale. Il testo poetico è caratterizzato dalla musicalità, da una grande importanza conferita alla forma e da una carica evocativa ed emotiva. La struttura è composta da versi, che possono essere bisillabi, trisillabi, quinari, settenari, endecassillabi, questi sono i principali, e la suddivisione in versi, il nome dei versi dipende dal numero di sillabe da cui sono costituiti. I versi sono raggruppati in strofe e anche le strofe si chiamano, c'è il distico, la terzina, la quartina, la sestina e l'ottava.

prendono il nome da quantità diversi che le compongono.