Tra il 1337 e il 1453 l'Inghilterra e la Francia furono impegnate in un lungo periodo di conflittualità, caratterizzato da una serie di battaglie intervallate da tregue e paci momentanee, che nel loro complesso sono state denominate Guerra dei Cent'anni. Tra le due monarchie esisteva già un conflitto strisciante, causato dalla presenza nel regno francese della contè inglese di Guyenna, che ostacolava il raggiungimento dell'unità territoriale e dalla contesa per la ricca regione delle Fiandre. Nel 1337 lo scoppio della guerra fu causata dalla crisi dinastica che travolse la Francia, a causa dell'estinzione del ramo Capetingio.
Il re d'Inghilterra, Edoardo III, che era imparentato con i capetingi, in un primo momento riconobbe la legittimità di Filippo VI di Valois, ma quando il nuovo sovrano cercò di impossessarsi della Guyenna, non esitò a reclamare il suo diritto sui suoi soldi. sulla corona francese, dando inizio alla guerra. Nella prima fase gli inglesi riuscirono ad imporsi, ottenendo grandi vittorie come quelle di Cressy nel 1346 e di Poitiers nel 1356. Il fronte francese, composto dalla cavalleria pesante di estrazioni nobiliari, non poté nulla contro un esercito formato da fanti arcieri veloci che utilizzavano le innovative bombarde nate dalla scoperta della polvere da sparo.
Si arrivò così nel 1360 alla pace di Bretigny, con cui gli inglesi si impossessarono della parte sud-occidentale della Francia. Durante la guerra dei Cent'anni le monarchie dovettero affrontare anche forti contrasti interni che arrivarono a sfiorare la guerra civile. L'Inghilterra si trovò alle prese con le rivolte dei contadini.
Riccardo II, per riportare l'ordine interno, fece ampie concessioni che andarono ad urtare gli interessi dei nobili e fu per questo imprigionato e assassinato. La Francia fu scossa dalle lotte fra le frazioni nobiliali degli Armagnacchi e dei Borgognoni, che passarono al fronte nemico, alleandosi così con gli inglesi. Forti di questo nuovo appoggio, gli inglesi tornarono all'attacco. Il sovrano Enrico V, nel 1415, inflisse una schiacciante sconfitta ai francesi nella battaglia di Angincourt e i Borgognoni occuparono Parigi. 1420 con il trattato di Troyes, il sovrano inglese sposò la principessa francese Catherine Padois e venne riconosciuto come re del trono dopo la morte del sovrano, ottenendo così la corona francese.
Proprio quando tutto sembrava per perduto, fu una contadina sedicenne della Lorena a risollevare le sorti della Francia. Con una forte carica mistica, la leggendaria Giovanna d'Arco contribuì a sollecitare lo spirito patriottico della popolazione e a trasformare la guerra dei cent'anni da conflitto dinastico a guerra nazionale di liberazione della Francia dagli invasori. Giovanna non esitò a mettersi a capo dell'esercito e a guidare la riscossa francese, liberando Orléans ed ottenendo una serie di vittorie che richiamarono il consenso di un'esercito di rivoluzione.
senso della popolazione verso Carlo VII, che venne incoronato re di Francia nella cattedrale di Reim. Nel 1431 gli inglesi riuscirono a fermare l'azione dell'eroina francese, che fu catturata, processata per eresia e arsa a rogo. Non riuscirono però a porre freno al processo inarrestabile di riscossa che la giovane contadina aveva innescato e che culminò nel 1453 con la vittoria francese a Castiglione, che mise fine alla guerra dei Cent'anni.
L'Inghilterra fu costretta a rinunciare definitivamente ad ogni diritto sui territori francesi e conservò solo Calais, un avamposto della Manica. La guerra dei Cent'anni contribuì alla formazione della coscienza nazionale della Francia, che riuscì a raggiungere un'unità geopolitica consolidando la riforma amministrativa e integrando i vecchi principati in un governo forte che le permetterà di attuare, alla fine del XV secolo, un'ambiziosa politica estera.