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Analisi dell'Orlando Furioso di Ariosto

Salve a tutti letterati e letterate, bentornati su questo canale! Oggi parleremo dell'Orlando Furioso, l'opera più importante di Ludovico Ariosto. Non molti video fa qui su YouTube abbiamo parlato proprio della vita di Ludovico Ariosto e delle principali opere. Non abbiamo citato appunto l'Orlando Furioso. Per questo cominceremo a parlarne oggi. dicendo subito che Ludovico Ariosto cominciò a comporre questo poema nel 1505. Si tratta di un poema la cui materia è quella cavalleresca, amata soprattutto nella corte ferrarese, dove aveva già operato e scritto Matteo Maria Boiardo. Anche di questo abbiamo parlato nei video precedenti, se vi ricordate appunto Boiardo è l'autore dell'Orlando innamorato ed è proprio dalla redazione dell'Orlando innamorato che Ludovico Ariosto comincia a comporre, continuando l'opera del Boiardo, l'Orlando furioso. ricordiamo che l'opera del boiardo si interrompeva al nono canto del libro terzo e una prima edizione dell'orlando furioso fu pubblicata nel 1515 comprendente 40 canti essa fu tuttavia sottoposta ad un'attenta revisione da parte di ludovico ariosto tanto che furono pubblicate altre due edizioni una nel 1521 e un'ennesima ed ultima nel 1532, comprendente altri sei canti che si vanno ad aggiungere ai 40 iniziali, nonché una revisione linguistica completa. A proposito di questa revisione linguistica possiamo dire che il volgare utilizzato dal poeta nelle prime due edizioni è quello della corte ferrarese. Successivamente il poeta adotterà un volgare più conforme ai canoni di Pietro Bembo e delle sue prose, cioè il volgare fiorentino illustre del Trecento. La materia narrata è sempre quella cavalleresca. Mariosto ripropone appunto l'immagine del conte paladino Orlando che si innamora della bella principessa Angelica, portando alle estreme conseguenze questo innamoramento. Infatti il povero conte Palladino, non ricambiato, sarà condotto addirittura alla follia. L'opera era indirizzata ad un pubblico colto e soprattutto fu composta per spasso e recreazione dei signori, cioè per allietare la corte estense presso cui lo stesso Ariosto era impiegato. Ma la diffusione della stampa a caratteri mobili di Gutenberg, avvenuta nel 1455, diede all'opera di Ariosto una fortuna e una diffusione immensa. Potremmo definirlo un vero e proprio best seller del XVI secolo. Come già accadeva nell'Orlando innamorato, anche nel Furioso si intrecciano le vicende di numerosi eroi, che costituiscono un entralasman complesso. Ma tra gli innumerevoli fili narrativi che compongono la trama del Furioso, l'autore stesso nel proemio all'opera ne individua tre. Prima di tutto la guerra mossa dal re africano aggramante a Carlo Magno, poi ovviamente l'amore di Orlando per Angelica e l'inesausta ricerca della donna amata e infine le vicende di Ruggero e Bradamante che sono divisi da infinite peripezie ma che si concludono con la conversione al cristianesimo di Ruggero e il matrimonio tra i due. Dal matrimonio tra Ruggero e la bella Bradamante avrà vita una delle dinastie più famose d'Italia, appunto quelle estense. Questo è il motivo encomiastico. Non dimentichiamo che Ariosto lavorava proprio a servizio degli estensi e aveva tutto il motivo per far sì che la sua dinastia avesse degli ottimi natali. È arrivato il momento di parlare della struttura del Poema, questa parte può risultare piuttosto complicata e un po'cervellotica, ma per ricordarvi tutto ciò che c'è da ricordare, vi basterà prendere carta e penna e cominciare a scrivere degli appunti. Bene, cominciamo subito! E cominciamo parlando del motivo dell'inchiesta. La critica recente ha sottolineato come nel furioso sia al centro il motivo dell'inchiesta, che già era un elemento importante nel romanzo cortese cavalleresco. la cosiddetta quest tutti i personaggi dell'orlando furioso sono mossi dal desiderio di ottenere qualcosa questo desiderio di ottenere qualcosa è appunto l'inchiesta da sottolineare però come nei romanzi cortesi cavallereschi in origine nel periodo medievale questa inchiesta era prettamente religiosa o votiva per esempio la famosa ricerca del sacro graal ed era un elemento tipico del ciclo bretone, mentre nell'Orlando furioso il motivo dell'inchiesta è del tutto profano e soprattutto nessuno dei personaggi riuscirà mai ad ottenere l'obiettivo che desidera. L'inchiesta in tal senso risulta sempre fallimentare. Compresa quella di Orlando di trovare e ottenere l'amore di Angelica e l'inchiesta inconcludente si traduce in un movimento circolare che non approda mai ad una meta. Inseguire vanamente gli oggetti delusori costituisce per i personaggi dell'Orlando Furioso uno sviarsi continuo, un errore, termine che può essere inteso, in chiave del poema, in triplice senso, in senso materiale, errare, nel senso di allontanarsi fisicamente da qualcuno o da qualcosa desiderato. In senso morale, come Orlando che si dimentica della sua missione di cavaliere cristiano. O ancora in senso intellettuale, il desiderio insoddisfatto può condurre alla follia, come accade appunto al povero Orlando. Parliamo ora dello spazio e del tempo. Lo spazio d'azione dei protagonisti è vastissimo. Si va dalla Francia alla penisola iberica e ancora l'Italia, il nord Europa. il vicino e l'estremo oriente ma ciò che più conta è che lo spazio del testo di ludovico ariosto è uno spazio orizzontale se si fa eccezione per il viaggio di astolfo sulla luna per cercare di recuperare la ragione e il senno del povero orlando Il mondo dell'Arios e del suo poema è tutto immanente e riflette le caratteristiche della concezione umana del rinascimento. Quello del furioso è uno spazio aperto al desiderio e alla scelta degli umani, perciò diventa anche labirintico e frustrante. In esso non domina il disegno divino che tutto regola, bensì l'azione capricciosa e imprevedibile della fortuna. Può essere utile a tal proposito fare un paragone tra l'Ariosto e altri due grandi scrittori che scrissero ben prima dell'Ariosto, Dante e Boccaccio. Il Dante, nella cui Divina Commedia lo spazio è tutto verticale, inferno, purgatorio, paradiso e il movimento è del tutto lineare dalle viscere dell'inferno all'alto del paradiso. Quando abbiamo parlato del Decameron di Boccaccio abbiamo fatto cenno alla fiducia che l'autore aveva nell'industriosità umana, nella capacità cioè di far fronte alle vicissitudini della fortuna da parte dell'individuo forte, volenteroso. Ariosto non è più ovviamente di questa opinione e sembra che l'uomo dell'Ariosto subisca le azioni della fortuna. E anche il tempo come lo spazio e il labirintico. Nel tempo della narrazione infatti si intrecciano molti fili narrativi, con eventi che sono contemporanei e che vengono narrati in tempi diversi e fatti raccontati successivamente che sono in realtà precedenti. Un po'come oggi accade ancora nei film con i flashback, qualcosa che in letteratura esiste già da molti secoli. Ma continuiamo la nostra analisi dell'opera. Nonostante spazio e tempo lasciano trasparire un reale labirintico, l'impressione che si ha leggendo il poema è quella di un cosmo perfettamente ordinato e armonico, e a differenza del poema di Boiardo, i fatti e l'intreccio non danno mai il senso di un accostamento casuale. Bensì appunto il tutto è inserito nel principio dell'unità enunciato dallo stesso Ariosto. Il molteplice rientra comunque nei canoni della poetica classica. E ricordiamo inoltre che l'Orlando Furioso ha una fine, una conclusione, a differenza per esempio del testo dello stesso Boiardo. Alla fine infatti Orlando riacquisse il senno e dà un contributo decisivo nella battaglia contro i mori. Angelica sposa l'umide Medoro e appunto Ruggero, convertitosi al cristianesimo, può sposare la bella Bradamante dando il via alla dinastia estense. Nel romanzo cortese non vi era una vera e propria conclusione da tradizione. La struttura infatti era aperta, a differenza invece del poema di Ludovico Agliosto. Continuiamo la nostra analisi concentrandoci sul significato della materia cavalleresca. Come abbiamo detto, nell'innamorato, Boiardo voleva rivitalizzare i valori cortesi per trasferirli al contesto signorile e culturale del Quattrocento. La prodezza guerriera diveniva in tal senso l'energia dell'individuo che sa imporsi sulla fortuna, in piena ideologia dell'umanesimo. Ariosto invece non crede più in questa attualizzazione del mondo cavalleresco e la gran bontà dei cavalieri antichi è celebrata dall'Ariosto come piacere di immergersi nella narrazione in una serie infinita di avventure, amori, duelli e battaglie. Tuttavia più che la materia cavalleresca risalta la concezione del mondo di Ludovico Ariosto. È per questo che tanti hanno parlato dell'Orlando Furioso come il primo romanzo contemporaneo. L'obiettivo di Ariosto è quello di dipingere la realtà, di osservarla, di osservare il capriccio imprevedibile della fortuna e il carattere ingannevole della stessa realtà che delude perennemente i desideri degli uomini. proprio per questo motivo che Ariosto utilizza un espediente che chiamiamo ironia e straniamento appunto perché egli voleva far emergere la sua osservazione della realtà dal suo punto di vista Ariosto non si abbandona mai al piacere della narrazione nuda e cruda e il punto di vista dell'autore emerge soprattutto grazie al procedimento dell'ironia che avviene nell'Orlando Furioso attraverso due processi lo straniamento che consiste in un mutamento di prospettiva improvviso introdotto di frequente dall'intervento della voce narrante all'interno del racconto L'autore fa spesso dei commenti maliziosi e sorgioni, mettendo in dubbio la veridicità di quanto affermato dai protagonisti. Un esempio è rappresentato dal canto primo, quando Angelica afferma con vigore di essere ancora vergine. Forse era vero, ma non però credibile, commenta l'autore, il narratore anzi, a chi del senso suo fosse signore. Cioè, forse era vero, ma non credibile per chi avesse un minimo di raziocinio. procedimento e invece l'abbassamento si è detto che per ariosso i valori cavallereschi non sono più praticabili e appunto l'autore abbassa la dignità eroica dei fatti raccontati per esempio quando Orlando scopre dell'amore di Angelica e Medolo non riesce a prendere sonno. È un racconto che può divenire struggente, quasi malinconico ed è ridotto dall'autore con una metafora direi quasi prosaica. Il suo letto infatti, il letto di Orlando, gli appariva più duro che un sasso e più pungente che se fosse d'urtica ed è proprio abbassando i personaggi eroici alla realtà quotidiana e familiare. che si rivela nell'eroe la sua parte di uomo comune ed emerge la riflessione vera dell'Ariosto sulla natura del reale. Parliamo infine della lingua e dello stile dell'Orlando Furioso. Come abbiamo già detto nel 1532 Ludovico Ariosto revisionò il suo scritto in maniera tale da adeguarlo linguisticamente ai canoni delle prose della vorga lingua di Pietro Bembo, secondo cui il modello da seguire nella poesia era rappresentato da Francesco Petrarca. Ma la lingua di Ariosto tuttavia è molto più variegata del monolinguismo petrarchesco, ma facciamo attenzione, essa non può neanche essere accomunata al plurilinguismo. o multilinguismo dantesco in quanto il poeta evita esattamente gli stridori linguistici. Siamo appunto distanti anche dal plurilinguismo dantesco che gioca proprio sugli urti violenti tra i livelli linguistici. Per oggi direi che può essere abbastanza iscrivetevi al canale e attivate la campanella per non perdervi il prossimo video in cui parleremo delle principali vicende narrate proprio nell'Orlando Furioso. Io vi saluto e vi auguro buono studio! Ciao