l'argomento della lezione di oggi e il teatro di luigi pirandello pirandello il teatro le tappe abbiamo intitolato così questa prima slide perché vogliamo appunto mettere intensa come pirandello che sia dedicato al teatro per un lungo corso della sua vita le prime piste tra ii primi esperimenti più che altro teatrali sono di fine ottocento ma è dal 1910 che pirandello comincia a vedere nel teatro la possibile realizzazione di quelle idee filosofiche che aveva maturato nel 1904 con il fu mattia pascal e nel 1908 soprattutto con l'umorismo tra il 1915 e 16 e si dedica con grande passione con grande impegno al teatro anche mettendo da parte gli altri generi letterari come per esempio la scrittura la pubblicazione dei romanzi e come dicevamo si dedicherà al teatro fino al momento della sua morte quindi avvenuta nel 1936 ma perché il teatro perché quando parliamo di pirandello se ci viene immediatamente in mente il fu mattia pascal e quindi non i romanzi ma associamo l'idea di pirandello sempre al teatro cercheremo ora di capire le ragioni di questa scelta e lo facciamo con una considerazione quelle riflessioni che pirandello faceva per esempio nell'umorismo cioè la contrapposizione tra la vita e la forma la contrapposizione tra la realtà e la finzione la contrapposizione e soprattutto tra persona e personaggio o maschera come come diremo in questo video lezione queste punto riflessioni il pirandello da facendo sin dal 1908 ma in effetti già nel 1904 con il fu mattia pascal e trovano la naturale conseguenza nell'ambito teatrale perché la scena teatrale è quella che meglio di ogni altro può veramente far esplodere il conflitto tra guida e forma presentare appunto il nostra persona come una marionetta con un personaggio scarnificato come una maschera per cui il teatro diventa a tutti gli effetti dalle goria della vita di questa grande pupazza tacche pirandello chiamerà la vita e diventa lo stesso modo il teatro uno strumento di conoscenza perché lo strumento che smonta la forma e lo scopo strumento che scarnifica il personaggio è lo strumento che serve a pirandello anche per procedere a un indagine critica molto serrata contro il perbenismo borghese contro le convenzioni della società borghese ecco perché le scelte diventano scelta del teatro diventa una scelta forte per pirandello di pirandello i sono rimasti più di 40 drammi che sono tutte confluite nei in maschere noi cioè in queste pubblicazioni dei testi teatrali tutti raccolti in volume che si chiama appunto maschere 9 più si aggiungevano in corso degli anni in testi teatrali l'opera maschere muto e diventava sempre più corposa ma il titolo rimaneva sempre quello e allora prima di addentrarci nei meccanismi della produzione pirandelliana e soprattutto di analizzare i momenti della faser a produzione pirandelliana e il caso di fermarsi sulla due paroline cioè su maschere nude e lo facciamo con una citazione dal fu mattia pascal quindi questo romanzo di pirandello scrive pubblica nel 1904 credo che non mi resti che congratularmi con la mia fantasia se con tutti i suoi scrupoli ha fatto apparire come difetti reali quelli che erano voluti da lei difatti di quella fittizia costruzione dei personaggi stessi hanno messo su di sé e della loro vita o che altri ha messo su di loro i difetti insomma della maschera finché non si scopre nuda quindi questi due termini già ritroviamo nel 1904 troviamo cioè il concetto di maschera e il concetto di nudità vediamo allora come in che modo avviene questo processo di associazione tra la maschera e la nudità che cos'è la maschera la maschera sono man maschera il punto di arrivo dei giudizi degli uomini delle opinioni che io per esempio nei confronti di un'altra persona oppure delle opinioni che altre persone hanno nei miei confronti opinione che ciascuna altra persona a dell'altro ma nella maschera confluisce anche un altro tipo di convenzione della convenzione sociale e tifa appartenere a un gruppo sociale quindi col fatto che deve appartenere a un gruppo sociale devi rispettare le convenzioni dico il gruppo sociale oppure la convenzione professionale appartenendo a una determinata professione svolgendo quindi non dirmi alla professione di in qualche modo di spettare quelle convenzioni propri di quella professione il livello culturale ti costringe a rispettare determinate convenzioni se hai una certa cultura non puoi assolutamente nella società frequentare per esempio alcuni posti questa è una convenzione naturalmente è l'ultima ma non meno forte delle altre non meno prigione delle altre sono le convenzioni familiari cioè il fatto di dover appartenere una famiglia in qualche modo per rispettare il decoro le caratteristiche la tradizione di questa famiglia ecco i giudizi degli uomini le convenzioni sociali professionali culturali e familiari costruiscono nostro malgrado la maschera e la maschera è un inganno perché la maschera corre copre che cosa la nuda verità copre cioè l'essenza stessa di noi stessi sta maschera che noi attribuiamo agli altri sette volte attribuiamo a noi stessi attraverso appunto quelli convenzionati abbiamo soprannominato non fa altro che doppiamente ingannarci perché ci inganna in quanto questa maschera copre la riflessione impressione quello che io sono visto dagli altri e soprattutto copre la mia vera natura perché io stesso cerco attraverso convenzioni sociali professionali culturali e familiari di nascondere il mio vero io cioè la nuda verità ecco che le maschere nude sono proprio quelle maschere sono state di fatto portata la nudità perché pirandello ha smascherato questi inganni ha smascherato i giudizi degli uomini ha smascherato le convenzioni sociali e queste maschere nella loro unità saranno lì su un palcoscenico a raccontare a ragionare raccontarci la loro storia ed ora andiamo a vedere le fasi nelle quali convenzionalmente si sole dividere la produzione teatrale pirandelliana le fasi del teatro pirandelliano sono quattro si comincia dalla prima fase siamo nel 1910 per cui quegli abbozzi quei tentativi di costruzione di un muro [Musica] di un testo teatrale di fine ottocento non vengono presi in considerazioni quindi si comincia a 1910 con il teatro siciliano nel gli anni della guerra pirandello riesce a mettere in scena alcune delle sue commedie più famose e questa sarà appunto la fase del teatro del grottesco intorno agli anni 20 pirandello si dedica alla messa in scena di alcune commedie particolarmente complesse e questo e commedia per esempio sei personaggi in cerca d'autore appartengono alla cosiddetta fase del teatro nel teatro l'ultima fase della produzione pirandelliana e diciamo titolata con il teatro viniti e cominciamo allora a analizzare il teatro siciliano la prima [Musica] una prima opera teatrale e la morsa il 1910 ma anche lumie di sicilia è dovere del medico è la ragione gli altri sono così anche se c'è sono tutte commedie che risentono molto da vicino del dramma borghese il dramma cioè naturalistico quindi di un pirandello che di fatto in questa prima fase non fa altro che ispirarsi profondamente ha le caratteristiche tipiche dramma ottocentesco fino ottocentesco e con l'uscita dove nel 1916 dove vediamo il primo personaggio che già ridotto a una maschera ma sicuramente il capolavoro di questo periodo il primo capolavori violate il 1916 perché viola è il primo [Musica] il primo testo teatrale in cui veramente possiamo notare la contrapposizione tra la vita e la forma una trama di viola sembra riprendere un passaggio del fu mattia pascal e in particolare il capitolo iv viola e puro istinto e viola e istinto vitale per eccellenza in sintesi la trama zio simone sposato una donna da cui non riesce ad avere dei figli e viola di fatto si presta per mettere incinta questa donna e quindi far spacciare come figlio di dio simone il figlio che invece è proprio di viola oddio simone naturalmente rappresenta il perbenismo borghese rappresenta il concetto di uomo che può comprare tutto in questo caso per la verità landi tira un bel una bella beffa perché ne dio simone non sa di tutto questo anzi da simone aveva messo incinta un'altra amica della moglie la puzza almeno credeva di aver messo incinta questa questa donna e lo andava dicendo a tutti quanti e soprattutto rinfacciava la moglie questo episodio accusandola di non essere capace di partorire ed ecco che si inserisce appunto viola che già aveva messo incinta tulsa e che ora si pressa a tirare un un gioco aru penso al dio simone mettendo incinta la moglie di dio simone nella conclusione del dramma dio simone vorrebbe viola si posasse la mano violare uno spirito libero e non accetta la convenzione del matrimonio dell'accetta la prigionia del matrimonio pensaci giacomino e l'ultimo dramma che chiude questa fase del teatro siciliano la seconda fase del teatro di pirandello e definita il momento del grottesco ma prima di passare in rassegna nello specifico queste questa fase le caratteristiche i temi trattati a pirandello e i drammi scritti e che essi possono inserire in questo contesto dobbiamo specificare cosa vuol dire il termine grottesco per grottesco si intende un genere teatrale che si caratterizza per la capacità di deformare ironicamente il teatro tradizionale e soprattutto il dramma borghese portando sulla scena delle situazioni paradossali quindi per grottesco si intende proprio il tentativo di riforma di un certo tipo di teatro tradizionale appunto quello del dramma borghese e questa tentativo di riformare questo dramma proprio lui far esplodere le situazioni che questo dramma borghese trattava ovviamente la deformazione che avviene in questo caso nel grottesco è una deformazione fortemente ironica che però ci spinge come vedremo tra poco anche a un'amara riflessione ma cosa intendiamo nello specifico per dramma borghese dramma borghese e quel teatro in cui si mette in scena la famiglia quindi le convenzioni familiari ma nello specifico quello che trova largo spazio al dramma borghese più che la famiglia felice è il cosiddetto triangolo amoroso cioè marito moglie amante e quindi di fatto il dramma borghese porta alla luce di tutti la conoscenza e tutte quella che è una condizione che spesso caratterizzava le famiglie borghesi del periodo là dove appunto il matrimonio borghese copriva una serie di istinti che invece erano ampiamente documentati nella realtà quotidiana per cui il dramma borghese li propone come il dramma di un certo periodo letterario e quindi ovviamente teatrale di solito l'ambientazione del dramma borghese era il salotto è proprio nel salotto che si consuma il triangolo amoroso e si consuma anche quel perbenismo spesso ipocrita che caratterizza il dramma borghese in pirandello nel teatro e grottesco cosa succede e se noi andiamo analizzare le scene una pirandelliane vediamo che il salotto e ancora centrale almeno come sfondo con l'ambientazione è ancora centrale nei drammi di pirandello ma il salotto diventa una vera e propria stanza di tortura ma andiamo per gradi andiamo a vedere un po le caratteristiche del teatro del grottesco la prima l'abbiamo già indicata col teatro e grottesco pirandello vuole rovesciare completamente il dramma borghese far notare le convenzioni ipocrite su cui si basava si basavano i rapporti nel mondo borghese in particolare ovviamente i rapporti tra marito e moglie e quel salotto che era il luogo dell'incontro solo tra marito e moglie ma anche tra marito e amante moglie amante diventa il luogo di una stanza di tortura in cui si conduce in maniera spietata rigorosamente logica una sorta di inchiesta giudiziaria un'inchiesta giudiziaria in cui c'è un personaggio e filosofo che è ormai completamente deformato e pura logica per certi aspetti e maschera scarnificata che conduce appunto la sua inchiesta in maniera spietata per far saltare quel il discorso della convenzione familiare degli affetti e quindi mettere in luce non soltanto lo scandalo del triangolo amoroso ma quello che più interessa sono l'assurdità delle convenzioni borghesi e questo lo fa naturalmente con il potere della parola questi personaggi filosofi grandi ragionatori sono e personaggi che basano il loro schema argomentativo spietato lucidissimo sulla forza e sulla potenza della parola che diventa appunto uno strumento che serve per far esplodere le ipocrisie far esplodere appunto il meccanismo del perbenismo borghese dal suo interno il periodo di riferimento è un periodo anche molto delicato per la storia del novecento perché il periodo della prima guerra mondiale tra il 1917 e il 1920 luigi pirandello pubblicherà alcuni dei suoi brani più famosi ma torniamo ora al nostro personaggio filosofo e andiamo a vedere alcuni di questi personaggi filosofi e così incroceremo nonché alcuni dei temi ricorrenti in questo teatro del grottesco cominciamo dall audi si è il protagonista di così è se vi pare che per giunta è tratto anche da una novella famosa di pirandello l'audi si smaschera con la sua lucidità con i suoi commenti paradossali con le risate la pretesa di verità oggettiva che una piccola comunità borghese vanamente ricerca a spese di una povera famiglia di un impiegato il signor ponza sua suocera la signora frola sostiene che la moglie di lui e sua figlia e che il genero le impedisce di vederla il signor ponza invece afferma che la figlia della signora frola e morta e che la donna con cui egli vive e la sua seconda moglie sono in questione qui sia la categoria dell'identità cioè chi è veramente la moglie del signor ponza sia quella delle verità perché delle due l'una o è pazza la suocera come afferma il signor ponza o e il pazzo è lui e poichè le autorità cittadine e intento di arrivare una presunta verità oggettiva mettono in scena una specie di inchiesta giudiziaria il tribunale il palcoscenico diventa una sorta di stanza di tortura e veniamo allora al secondo personaggio ragionatore cioè parliamo di baldovino baldovino è il protagonista del piacere dell'onestà baldovino vuole rispettare fino in fondo il codice borghese e la parte del marito che gli è stata affibiata accetta di sposare agata solo nella forma in modo da poter dare un padre legittimo al figlio che costei sta aspettando dall'amante ma poi pretende che le forme siano rispettate il sino in fondo scontrandosi così con il perbenismo ipocrita della madre di agata e dell'amante di lei recita così onestamente rigorosamente la parte del marito che la situazione diventa insostenibile e alla fine agata si innamora di lui ed egli finisce con il diventare marito a tutti gli effetti il terzo grande personaggio filosofo il grande ragionatore delle commedie che appartengono questo periodo del teatro e grottesco e lo re leone gala leone gala è il protagonista del gioco delle parti ed egli decide di recitare fino in fondo la parte del marito pur essendo separato dalla moglie né sfida a duello come il codice borghese prevede l'offensiva è quella persona che aveva osato offendere sua moglie ma poi al momento opportuno del duello esige che sul terreno dello scontro scenda l'amante di lei di fatto mandando la morte essendo offensore della moglie un famoso spadaccino abbiamo detto che il periodo in cui si vengono realizzate queste tre grandi commedie e un periodo molto delicato della storia del primo novecento un periodo particolarmente fruttuoso per luigi pirandello nel 1917 infatti pirandello pubblica o meglio mette in scena così è se vi pare il piacere dell'onestà nell'anno successivo invece porterà sulla scena il gioco delle parti nella cosiddetta fase del teatro nel teatro si inseriscono alcuni testi che si hanno sono stati pubblicati in un periodo di tempo che possiamo dire essere il decennio che va dal 1920 al 1930 ma che sono dei testi accomunati da alcune caratteristiche fondamentali innanzitutto prima di entrare nello specifico di singoli testi cerchiamo di dare una definizione di quello che poi nell'edizione delle maschere nude raccoglie tre testi fondamentalmente e cioè la definizioni teatro nel teatro potremmo anche usare a di fincher e meta teatro perché in effetti di che cosa si tratta quando noi parliamo di teatro nel teatro bene si tratta di svolgere attraverso il teatro una riflessione sul teatro quindi una riflessione e meta teatrale è come se il teatro si interrogasse su se stesso e quindi pirandello non solo racconta delle storie ma racconta delle storie interrogandosi anche su quelle che possono essere l'adattabilità di queste storie al teatro e quindi anche sulla funzione del teatro stesso ecco perché si parla di teatro nel teatro o metateatro è comunque interessante questo gruppo d i drammi perché ci permette di fare delle riflessioni particolarmente interessanti di natura poetica naturalmente cerchiamo innanzitutto di chiarire meglio il discorso di riflettere sul teatro attraverso il teatro noi ci troviamo di fronte a dei personaggi che sono prodotti dall immaginazione dell'autore ma gli stessi personaggi sono ormai diventati autonomi rispetto all immaginazione dell'autore perché si sono allontanati da questo autore perché l'autore li ha di fatto rifiutati e allora questi personaggi reclamano un loro diritto reclamano cioè di essere definiti in una forma ora che sono stati rifiutati dall'autore ma che sono diventati ovviamente per questo autonomi hanno bisogno di vivere e per poter vivere hanno bisogno di una forma per poter appunto vivere nel teatro queste sono le due richieste che fanno per esempio sei personaggi nella commedia del 1921 sei personaggi in cerca d'autore si tratta di quindi personaggi che usciti dalla mente dell'autore l'immaginazione d'autore chiedono di poter vedere la propria storia rappresentata nella forma del teatro quindi chiedono punto di prendere forma nella teatro e questa riflessione porta appunto alla definizione di tre momenti importanti di questa riflessione appunto metateatrale di pirandello per cui la cosiddetta trilogia del teatro nel teatro si articola in questi momenti fondamentali tutto nasce nel 1921 con la prima messa in scena di sei personaggi in cerca d'autore che poi però riceverà cambiamenti importanti per esempio una premessa fondamentale scritta nel 1925 poi altre altri adattamenti il secondo momento di questa riflessione metateatrale e nel 1924 con la prima messa in recitazione di ciascuno a suo modo commedia che poi sarà rivista nel 1933 e la terza tappa di questo percorso e questa sera si recita a soggetto praticamente licenziata nel 1930 allora andiamo a vedere quali sono le caratteristiche innovative per certi aspetti sconvolgenti di questo teatro nel teatro la prima caratteristica la scomparsa della quarta parete la seconda caratteristica è la messa a nudo delusione teatrale dei suoi strumenti tradizionali ovviamente è strettamente legata al primo punto innovativo terza riflessione terza caratteristica la rottura della linearità temporale e la quarta caratteristica straordinaria il fatto che queste opere siano delle opere aperte e che denunciano l'impossibilità del dramma di esistere ancora ma andiamo per gradi e cerchiamo di analizzarle in maniera più attenta la scomparsa della quarta parete e la quarta parete è quella parete ovviamente invisibile che si trova tra il palcoscenico e gli spettatori che in qualche modo protegge gli attori perché gli permette di rifiutare di arrabbiarsi di piangere e disperarsi cioè gli permette naturalmente di recitare avendo come protezione queste quattro pareti ma la quarta parete funge da protezione anche per il pubblico perché il pubblico sa perfettamente come questa ipotetica quarta parete che il palcoscenico risulta essere il doppio rispetto alla priorità cioè qualcosa di diverso dalla vita che che lo spettatore sta sta svolgendo prima di entrare a teatro e che riprenderà appena questa illusione scenica del teatro è finita la caduta della quarta parete quindi genera di cambiamenti epocali il pubblico vede ciò che dovrebbe non vedere vede le le ribellioni degli attori confronti e propri capocomico vede per esempio le piccole gelosie che si possono che possono nascere all'interno di un un gruppo di attori una compagnia vede gli attori di fatto recitare accanto a loro e questo è qualcosa che destabilizza tanto il pubblico quanto soprattutto un attore ed ecco che la messa a nudo l'illusione teatrale diventa l'elemento il secondo elemento fondamentale di questa grandissima rivoluzione che pirandello fa col teatro nel teatro perché gli strumenti tipici del teatro si mostrano per quello che sono tutto ciò che dovrebbe essere coperto tutti appunto gli strumenti tutti gli oggetti che fanno del teatro il teatro e quindi per esempio le luci e quindi per esempio le dietro le quinte eccetera tutto questo naturalmente si mostra al pubblico lo spettatore anzi alcuni di questi drammi si aprono proprio con il sipario aperto e quindi è come se dicessero lo spettatore che svelassero se stessi come linguaggio artificiale e quindi è l'ulteriore crollo dell'illusione della scena cioè di quello che si svolge sul palcoscenico che è la doppia di doppione della vita la doppia realtà che lo spettatore si aspetta di vedere rappresentato quando avanteatro ecco praticamente è una messa a nudo di questi strumenti lo spettatore che assiste queste commedia metateatrali non fa altro che vedere quello che non dovrebbe vedere vede punto come abbiamo detto prima le piccole scaramucce che ci possono essere interno le compagnie tra gli attori e nello stesso tempo vede tutti quegli strumenti che se ben nascosti darebbero allo spettatore l'illusione della scena rappresentata un altro elemento importante che viene meno con questa riflessione metateatrale e la linearità del tempo noi siamo abituati ad un'azione scenica che è lineare continua c'è un inizio un primo atto un secondo atto prezzo alto una conclusione il tutto risponde al principio della conseguenzialità e quindi anche della linearità del tempo stesso ebbene quando di fatto il palcoscenico è la vita reale si confondono come abbiamo visto nei due punti precedenti ecco che le caratteristiche tipiche della vita cioè la casualità al in occidente ed imprevisto irrompe nell'azione scenica e questo naturalmente fa sì che la linearità del tempo venga meno l'ultimo elemento ma non per questo meno importante anzi la struttura di questo teatro nel teatro è una struttura da opera aperta perché perché manca la catarsi quella purificazione che aristotele riteneva fondamentale s il fine del teatro e cioè io vado al teato vedo anche scene drammatiche ma nello stesso tempo ne esco purificato da questa dalla visione di questa possibile violenza che vedo nel teatro ecco questa mancanza di catarsi di purificazione comunque di punto soddisfacimento delle mie emozioni porta a una considerazione ancora più tragica cioè che ai travagli dell'uomo alle sue dubbi alle sue perplessità le sue angosce non c'è soluzione è il teatro scopre che verità e finzione sono due cose opposte e che quindi soprattutto il teatro e l'arte più in generale non ha più quel ruolo di dare all'uomo una soluzione ancorché illusoria temporanea ma comunque la una soluzione ha i suoi travagli e allora a questo punto ci si chiede e allora che cosa serve più il teatro dal momento che l'arte non è più capace di mettere in scena la vita sempre nel decennio tra il 1920 1930 ma non appartenente la trilogia del teatro nel teatro c'è questo dramma straordinario di enrico iv messa in scena nel 1922 si tratta di un dramma che apparentemente dal titolo la lettura semplicistica del titolo farebbe pensare un dramma di natura storica e invece non c'è nulla di storico rimando una video lezione è il riassunto di questo dramma e mi soffermo invece sui temi che questo e arrivò quarto ormai folle per forza dopo una caduta di cavallo in cui appunto si trova a rappresentare per un certo numero di anni quello che era in una cavalcata di natura carnevalesca in cui appunto questo personaggio aveva si era vestito del vico iv questo personaggio punto dico quarto si trova a trasformare la propria esistenza come se fosse una perpetua recita teatrale quando poi dopo certo numero di anni rinsavisce scopre che per tutta una serie di ragioni non ultima anche il fatto che la donna di cui era in ora tour maestà con un altro e altre ragioni legate naturalmente alla sua condizione probabilmente continuare diciamo farsi passare per pazzo potrebbe essere una soluzione non di comodo ma interessante il rifugio nella follia e nella maschera diventa quindi la condizione essenziale per vedersi vivere per quindi l'estraneità rispetto alla vita e la società e quindi la possibilità naturalmente anche di di astenersi da quelle emozioni che potrebbero davvero portarlo questa volta la follia come appunto scoprire che ragazza di cui si era innamorato è ormai un altro e che addirittura avuto anche una figlia che le assomiglia particolarmente e quindi questa scelta della follia diventa una scelta obbligata per vedere gli altri per vedere questa grande eco passata della vita ma anche per cancellare le proprie emozioni sempre gli anni eventi pena dello scrive anche altri drammi ma sono drammi in cui pirandello non fa altro che riproporre se stesso qualcuno ha parlato di questa fase come una sorta di pirandellismo senza naturalmente affrontati e commentarli diciamo che questi drammi non fanno altro che ripercorrere il i temi trattati nel teatro dell'assurdo tra il suo sì drammi pirandello va a scandagliare a declinare quelle caratteristiche proprie del teatro dell'assurdo attraverso tutta una serie di casi particolari talvolta rischiando naturalmente di ripetersi ed arriviamo così alla quarta fase l'ultimo momento definito appunto il teatro dei miti spieghiamo innanzitutto perché mito il mito ciò che al di fuori della storia ciò che al di fuori dello spazio della società interessante questa definizione perché ci servirà per poi provare a fare un commento di questo ultimo momento pirandelliano ma andiamo a vedere quando parliamo di teatro i miti che cosa intendiamo noi intendiamo innanzitutto tre rappresentazioni teatrali la loro colonia del 1928 lazzaro del 29 e giganti della montagna cui diamo come appunto fase di composizione il 1930 33 il vero e proprio testamento di pirandello per quanto riguarda la nuova colonia si può parlare di un mito sociale per quanto riguarda lazzaro di un mito religioso per quanto riguarda i giganti alla montagna il discorso si complica comunque un mito che affronta il problema dell'arte nella società moderna quindi in qualche modo riprendendo alcuni aspetti che già aveva analizzato nel teatro nel teatro punto nella trilogia del teatro nel tecnico per quanto riguarda nello specifico queste gli argomenti affrontati in questi in queste tre commedie possiamo ricavarli dando dei cenni molto fugace alla trama nella nuova colonia si parla appunto di una magna mater che punisce chi non vive secondo i valori naturali attraverso un terremoto l'unica persona che si salva avuto la sfera è una sorta di prostituta interessante il discorso che essere puniti sono delle persone che si sono rifugiati in un'isola per cercare di vivere all'interno di una forma quindi in qualche modo la magna fa mater rappresenta l'esaltazione dell'aspetto istintuale quindi della vita contrapposta alla forma per quanto riguarda lazzaro in ambito religioso abbiamo il sacerdote lucio che compie il miracolo di far camminare la sorella paralizzata quindi anche in questo caso come nella prima commedia la nuova colonia assistiamo a una sorta di prodigio nel primo caso appunto un terremoto punitivo di una maglia a matare nel secondo caso un vero e proprio miracolo giganti della montagna frontero tempo che ti hanno più complicato diciamo che racconta la storia del mago cotrone che si trova presso da villa dell'as colonia e qui si dedica insieme con la comunità lui fedele a una serie di pratiche magiche di varia natura ma tutte tendenti a far riemergere il mondo dell'inconscio quindi ancora una volta è distinto alita quindi questi valori naturali d'istinto ho dell'irrazionale come può essere appunto il miracolo del presente in lazzaro diventano un po il tema conduttore di questo teatro dei miti e perché allora si chiama i giganti della montagna girati alla montagna sono delle persone burbere che abitano la montagna vicino appunto a questa vita della scalogna che si oppongono a queste pratiche del mago cotrone falsi alla fine mago farà una brutta fine ma sono degli esseri in sensibili all'arte tutti dediti alla guerra o agli affari si di solito si vuole affermare che dietro questi giganti della montagna pirandello avesse voluto rappresentare il potere fascista di questi anni e allora possiamo provare a tirare un po le somme anche di questo di questa ultima fase del teatro pirandelliano e cioè del teatro di miti sicuramente in questo periodo per quanto riguarda questi tremiti pirandello è influenzato dal surrealismo questo movimento letterario particolarmente forte in francia che tende a sostituire a una realtà vera e propria una su realtà attraverso una scrittura automatica si riesce a rappresentare se stessi di proprio inconscio e quindi a creare una sorta di surrealtà quindi per quanto riguarda l'influenza del suo realismo che poi abbiamo già visto essere proprio anche l'ultima delle ultime novelle di pirandello questo suo realismo porterebbe all'interno è un discorso più generale pirandelliana un suo del teatro un nome impronta irrazionale quindi come se pirandello abbandonasse i grandi ragionatori i personaggi ragionatori che abbiamo visto nel teatro dell'assurdo del grottesco per poi avvicinarsi a questa tendenza propria del surrealismo cioè delle avanguardie europee dall'altra parte assistiamo a un forse desiderio e da parte di pirandello di allontanarsi da un mondo presente in cui già erano ben evidenti i primi segni di una futura e devastante guerra già le macchine da guerra erano pronte per scatenare l'inferno è soprattutto questo di questi anni un periodo caratterizzato da totalitarismi e quindi da la cancellazione di ogni di libertà da parte di molti individui e questo allontanamento dal mondo presente e lo porta appunto a rifugiarsi in un mondo mistico e quindi qua riprendiamo una definizione abbia dato di m all'inizio di questa ultima sezione teatro di pirandello e cioè mitico come qualcosa che al di fuori del tempo e al di fuori dello spazio della società borghese quindi al di fuori di questo contesto anche storico molto interessante l'ultima considerazione che possiamo fare l'avevamo avevamo accennato ciò anche nella slide e precedente e come si sono il quale cioè pirandello ha condotto la sua analisi impietosa della società attraverso appunto dei ragionamenti una una logica che andava a distruggere ogni convenzione pregiudizio borghese e come se il pirandello del teatro di miti ma anche abbiamo detto delle ultime novelle tendesse più affidarsi dell'esistenza di verità universali che però possono essere accolte non attraverso la razionalità naturalmente ma attraverso la pura intuizione