[Musica] ciao a tutti ragazzi oggi parleremo di italo svevo in realtà italo svevo si chiamava aron hector schmitz e nacque a trieste nel 1861 trieste in quel periodo era una città del regno austro ungarico e quindi lui di fatto è di nazionalità austriaca il padre era austriaco di religione ebraica la madre era italiana quindi lui a casa diciamo parlava o il dialetto fiorentino scusate il dialetto triestino oppure il tedesco quindi in italiano per lui fu una lingua acquisita in un secondo momento in parole italiano mano mano col tempo e questa è una cosa che lui ci tiene a sottolineare poi più in là quando pubblicherà i suoi romanzi di pubblico era con lo pseudonimo di italo svevo proprio per dire che era mezzo italiano e mezzo tedesco svevo e una casata tedesca ma in realtà si chiamava in un altro modo e trieste era una città multietnica era un posto importante nell'impero era uno dei pochissimi sbocchi a mare dell'impero austriaco quindi era una città multietnica anche ricca dal punto di vista commerciale siamo a partire una famiglia borghese nel 1874 va a studiare in germania e poi nel 1880 finito gli studi lavora in banca ed è un lavoro che per lui durerà per parecchio tempo nel 1892 muore il padre una figura molto importante suo padre anche perché aveva un come poi sarà anche per i suoi personaggi avevamo un rapporto molto turbolento contrastato col padre sembra è lo stesso anno nel 1892 pubblica il suo primo romanzo una vita ed è un grande insuccesso ora vedremo anche perchè nel 96 e sposa la diciamo la figlia di un mercante che era socio d'affari del padre di famiglia anche molto ricca libia veneziani e poi proprio per questo di lì a poco lascerà il lavoro in banca e si metterà a lavorare nell'azienda del suocero nel 96 pubblico il suo secondo romanzo senilità e anche questo fu un grande insuccesso forse ancora peggio del primo lui deluso e arrabbiato basta uno scrivo più appunto lascerà la banca e non scrive più cambia la sua vita si mette a viaggiare sia per lavoro ma non solo conosce james joyce che ed è uno dei più grandi romanzieri europei del novecento e nel 1908 conosce anche la psicanalisi di freud lui la conosce per primo rispetto al resto d'italia anche perché poteva leggerla direttamente in tedesco chiaramente e senza bisogno di aspettare la traduzione in italiano nel 1915 allo scoppio della prima guerra mondiale la ditta del suocero entra in crisi perché insomma la guerra aveva bloccato gran parte della produzione non vendica e quindi lui si ritrova di fatto senza lavoro come dice lui stesso e come dice lo stesso avendo molto tempo libero riprende a scrivere ma 1919 al 1923 scrive appunto nel 23 poi pubblicherà il suo grande capolavoro la coscienza di zeno e questa volta invece fu un grande successo anche perché fu recensito sia da un giornale francese sia da joyce e in italia poi sarà recensito anche da montale e quindi è cambiato il clima culturale la coscienza di zeno viene accolta in maniera completamente diversa rispetto a primi due romane primi due romanzi nel 1928 muore in un incidente stradale aveva la macchina perché appunto a partire una famiglia ricca e io aggiungerei per fortuna muore tra virgolette perché era di religione ebraica e di lì a poco se fosse vissuto qualche altro anno c'è il rischio sarebbe andata a finire nei campi di sterminio tedeschi avrebbe subito il delirio e la follia dei campi di sterminio per fortuna per lui ce l'hai risparmiati come abbiamo detto nella lezione del decadentismo la riprendiamo brevemente il decadentismo italiano di cui svevo fa parte può essere diviso in due grandi parti la percezione della crisi e la coscienza della crisi la percezione della crisi per intenderci d'annunzio e pascoli la coscienza della crisi svevo e pirandello la percezione della crisi vuol dire che l'inter lettera gli intellettuali italiani primo fra tutti d'annunzio e pascoli capiscono che c'è qualcosa che non va che la società moderna è in crisi però non sanno ancora il motivo e quindi se ne distaccano fuggono dalla realtà quotidiana in metodo con modi completamente diversi ma lo abbiamo visto non ci torniamo invece con svevo e pirandello abbiamo la coscienza della crisi intellettuale italiano sanno qual è il problema ed è proprio questa la società moderna infatti svevo e pirandello hanno molti dei punti in comune come riflessione è come diciamo modo di intendere la letteratura svevo ha un'importanza ha una grande importanza nella storia della letteratura italiana perché riforma primo fra tutti ancora più di pirandello il romanzo italiano né scardina la struttura la struttura del tempo dello spazio della narrazione fino a quel momento abbiamo avuto creso consideriamo i malavoglia poi promessi sposi avevo in un racconto cronologico le vicende veniva raccontata dall inizio alla fine e pirandello aveva un po scardinato questa diciamo narrazione cronologica ma il colpo di grazia della da svevo e ora vediamo perché quando si parla del pensiero di svevo si parla di netto cosa vuol dire inetto inetto è colui che è l'uomo moderno e la malattia dell'uomo moderno è colui che invece di agire pensa pensa talmente tanto che alla fine non agisce anche in svevo possiamo partire dalla differenza che abbiamo visto in leopardi tra natura e ragione natura sarebbe l'azione la ragione sarebbe il pensiero la caratteristica dell'uomo moderno e che pensa troppo e non agisce alla fine ha perso la fisicità ha perso il vivere secondo natura come diceva leopardi e non solo l'uomo moderno già petrarca aveva parlato di una cosa del genere chiaramente non è l'uomo ha chiamava accidia la mancanza di volontà l'uomo che si blocca non riesce ad agire io faccio l'esempio ai miei studenti quando dico voi dite domani studio si domani studio domani studio damon studio solo che questo domani non arriva mai perché non c'è la volontà anche un altro punto in comune con pirandello e l'ironia alla base di tutti gli iscritti di svevo soprattutto la coscienza di zeno c'è una forte ironia anche autoironia che caratteristica anche questo e dell'uomo moderno in non prendersi sul serio perché la realtà è talmente tragica desolante che alla fine l'uomo moderno non rimane altro che sorridere è inutile combattere rimane non rimane altro e così come appunto in piena dello che l'ironia li netto possiamo avvicinarlo alla maschera alla pazzia di pirandello cosa voglio dire ci sono due categorie di uomo tutto l'umanità ii svevo e malata e dell'inettitudine la malattia la malattia tipica dell'uomo moderno solo che alcuni lo sanno sanno sono coscienti hanno la coscienza di essere malati altri non lo sanno pochi lo sanno molti non lo sanno ora è che se io ho la consapevolezza o la coscienza di essere malato né posso uscire e la società moderna che bolla chi è consapevole di essere malato come malato non so se mi sono spiegato la pazzia o la maschera di pirandello tutti indossiamo una maschera solo che alcuni lo sanno pochi molti non lo sanno il fatto che io so di indossare la maschera non vuol dire che me la posta toglie il fatto che io so di esser inetto non vuol dire che posso guarire dalla malattia quindi essere coscienti della propria malattia non vuol dire guarire perché non si può guarire e questa la non via d'uscita che caratterizza gli scrittori decadenti appunto svevo e pirandello l'uomo moderno prende coscienza di sé la coscienza della crisi come abbiamo visto prima ma non può fare niente perché se mi tolgo la maschera vengo definito pazzo addirittura in pirandello e scusate in svevo e ancora peggio la cosa io non posso nemmeno tentare di guarire zeno cosini ora lo vedremo nella coscienza di zeno va da psicoterapeuta per guarire fare un pò guarino perché non è lui ad essere malato ma è la società ad essere malata molto importante come dicevamo prima con in svevo e la conoscenza della psicanalisi sigmund freud un medico austriaco che ha rivoluzionato completamente la coscienza e la consapevolezza dell'uomo ha scoperto l'inconscio l'inconscio non è altro io quando spiego in classe lo definisco in maniera molto così semplicistica un cassetto all'interno del nostro cervello all'interno del quale l'uomo automaticamente conserva le paure le perversioni il dolore tutto ciò che è riposto tutto ciò che non deve uscire fuori però certe volte inconsciamente questo cassetto si apre questa è la grande scoperta in maniera molto molto semplice e banale di freud la coscienza di questo inconscio e presente in svevo svevo apprezza la psicanalisi per quanto riguarda per la capacità che ha di svelare la malattia solo che non crede che si può guarire questo è il punto la psicanalisi si è utile ma non porta alla guarigione perché non è la malattia del singolo è la malattia dell'intera umanità quindi non si può guarire anche svevo anche come già abbiamo visto in pirandello aveva la concezione della letteratura che serviva a svelare la condizione dell'uomo la triste la tragica più che triste condizione dell'uomo proprio per questo è una letteratura che serve alle persone non è una letteratura intesa alla d'annunzio di abbellimento proprio per questo la lingua di svevo è una lingua semplicissima addirittura qualche volta svevo è stato accusato di esse di parlare un italiano scorretto e non diciamo pure questo è vero ma questo fa parte anche della bellezza e della grandezza di di svevo lui italiano lo impara da grande attraverso i libri e certe volte c'è qualche imperfezione nell'uso dell'ausiliare essere o avere ma perché così come già abbiamo visto in pirandello per lui non è importante come si dice ma importante quello che si dice anche per pirandello la la lingua doveva essere semplice precisa essenziale non doveva avere non deve essere un abbellimento doveva servire a dire la verità quindi la lingua è anche la concezione della letteratura svevo e pirandello saranno molto molto simile è anche quello che accomuna i due è la fortuna così come abbiamo visto non abbiamo parlato di bergamo anche di pirandello e abbiamo detto i primi due romanzi di svevo non hanno assolutamente successo una vita le senilità una vita viene pubblicato scusate ma le date non me le ricordo mai ve li dimentico una vita viene pubblicato nel 1892 quindi già siamo oltre il piacere di d'annunzio che viene pubblicato nell 89 e se ne vita viene pubblicato nel 1896 sono romanzi che non hanno successo perché abbiamo detto più volte che la letteratura italiana di fine ottocento era assolutamente monopolizzata da d'annunzio dai temi dalla lingua dell'italia vincente vittoriosa forte antidemocratica elitaria aristocratica da un linguaggio pomposo la moda diciamo del pubblico e degli intellettuali era monopolizzata da dannosi quindi o si scriveva così oppure eri fuori moda e non venivi letto dopo abbiamo detto altre volte nel 1918 quando finisce la guerra cambia tutto l'europa era distrutta era a pezzi non si poteva pensare di parlare ancora dell'europa vincente forte maschile virile l'europa era a pezzi l'italia era a pezzi anche se aveva vinto e quindi i temi trionfalistici vittoriosi forti non attecchiscono più chi sa chi viene qua l'intellettuale viene recuperato tutti quegli intellettuali che avevano già parlato della sconfitta della malattia della della pazzia e quindi viene celebrato verga viene celebrato pirandello e svevo e infatti la coscienza di zeno dopo pubblicato nel 23 dopo la fine della seconda della prima guerra mondiale a un'accoglienza un successo enorme anche perché potevano dire ve l'avevo detto io che quel tipo di cultura trionfalistica non aveva senso avrebbe portato alla distruzione come in realtà l'europa è malata noi lo diciamo da vent'anni da trent'anni diciamo da dagli anni ottanta dell'ottocento eppure non ci avete dato retta e il risultato è questo in maniera lo sto dicendo in maniera molto molto semplice la produzione di svevo è una produzione molto semplice breve tra l'altro anche perché lui per più di vent'anni dal 96 al 23 quindi un po meno anzi in realtà di vent'anni non pubblica più niente e deluso è schifato il pubblico a nolo segue non scrive più il primo romanzo una vita si presenta il protagonista alfonso nitti e anche questo è un evento a funzioni t per farla breve è un personaggio che sta quasi per compiere il gesto della scalata sociale è sempre un borghese come svevo i personaggi di svevo sono fortemente autobiografici è un borghese che ha con aspirazione letteraria aspirazione del tutto frustrate come svevo che sta per compiere compiere il salto sociale si sta per sposare aveva conquistato la figlia del cavo e quindi stava per compiere la scalata sociale un attimo prima si tira indietro così senza motivo va a co dire alla madre malata si trasferisce al paese e quando torna quella sera già risposata quindi è lui che si sottrae senza motivo deve agire ma non lo fa si tira indietro pensa ma non agisce è un inetto che condanna se stesso al fallimento e alla distruzione abbiamo detto che è fortemente autobiografico come tutti i personaggi di svevo e n vinto però non è il vento l'eroico di antonio di jacopo ortis che si suicida è una persona grigia banale l'altro personaggio come a funzioni t anche questo è l'altro personaggio del di svevo e emilio brentani che il protagonista del romanzo senilità pubblicato nel 1896 anche questo è un intellettuale fallito c'è sempre l'aspirazione all'arte l'aspirazione ad uscire da attraverso l'arte dall'anonimato solo che poi c'è sempre la sconfitta non ci riesce mai lui a 35 anni il protagonista ma già si sente vecchio dentro e anche lui è un inetto emilio brentani vive con la sorella amalia che si innamora di uno scultore balli che è l'esatto opposto di emilio brentani quello e grigio e inutile inetto quello invece vitale vincente esattamente l'opposto amalia si innamora di balli è un amore non corrisposto poi alla fine la sorella si suiciderà emilio brentani si innamora di angelina è una ragazza vitale formosa bella che attrae e video brindare anche lì emilio brentani sta per ma non fa alla fine anche lui perde angiolina perché un inetto non agisce non prende decisioni sia emilio che ammalia sono degli sconfitti poi abbiamo abbiamo detto la pausa lui per vent'anni non scrive più e poi nel 1923 abbiamo il suo grande capolavoro la coscienza di zeno la coscienza di zeno è la storia di questo personaggio zeno cosini che è malato a un piccolo cenno tic scusate ha un piccolo problema alla gamba zoppica e una somatizzazione di una malattia somatizzazione vuol dire che una malattia psicologica dipende una malattia fisica e dalla mente diventa una malattia del corpo quindi lui zoppica e in più il vizio del fumo vuole smettere di fumare ma non ci riesce perché un inetto vorrebbe ma non fa da dalle dottoresse è uno psicanalista per guarire da queste sue malattie lui racconta gli eventi centrali della sua vita solo che poi alla fine si stufa non va più tanto più dallo psicoanalista dalle dottoresse e interrompe senza motivo le sedute non lo paga e per vendetta questo dottoresse pubblica cambia il nome cambia a brevi è il nome non rende noto la diciamo la il nome del paziente e pubblica e le sedute che aveva avuto con questo con zeno cosini e quindi non è un racconto cronologico sono dei capitoli una volta la morte del padre molto il vizio del fumo innanzitutto appunto scardina completamente il la narrazione cronologica è un flusso di coscienza così come escono e lui dice che sono dei racconti non veri perché sono descritti da un uomo malato quale era zeno cosini anche il tempo è relativo perché il tempo è relativo perché lui diciamo dedica episodi che durano dieci anni li descrive in tre minuti episodio che durano una giornata li descrive in venti pagine perché un tempo interiore il tempo della coscienza lui non descrive il passato lui descrive il passato immutato cambiato trasformato con gli occhi dell'uomo moderno dell'uomo che sta per raccontare quindi la verità anche qui non esiste è un arabili tappar sale è una verità raccontata da un malato il vizio del fumo è il simbolo dell'inettitudine lui scrive trova un sacco di fogliettini iscritti vs ultima sigaretta e la data questa volta basta questa volta smetto sicuro solo che non riusciva a farlo svevo diceva che smettere di fumare è facilissimo io lo faccio tutti i giorni e qui il paradosso che lui era convinto di smetterla di farcela di smettere di fumare ma non ci riesce non ci riesce perché un un inetto quindi c'è il tema della malattia nel vizio del fumo e abbiamo detto il personaggio è un antieroe non è un eroe positivo e anche il romanzo può essere definito un anti romanzo non c'è una descrizione oggettiva non c'è un tempo oggettivo cambia completamente la narrazione il tempo e lo spazio ed è il primo che lo fa in italia in europa abbiamo altre sempi con proust e via dicendo addirittura l'inettitudine e quasi diventa positiva addirittura perché lui non vuole uscire più dalla malattia perché la malattia cioè dire anzi la consapevolezza della malattia tutti sono malati almeno zeno sa di essere malato gli altri no così come quelli che sanno di indossare la maschera e quindi quelli non si possono togliere la maschera lui non si può non può guarire e finisce in modo tragico l'uomo più malato il più malato di tutti gli uomini che distruggerà il mondo essendo di religione ebraica si è visto anche in maniera quasi raccapricciante diciamo che parlasse di hitler e appunto c'è questa visione tragica dell'umanità tra la sua malattia un'altra malattia e lo scontro del padre il padre è quello che crea la sua malattia ed è una visione molto turbolenta uno scontro molto turbolento col padre c'è un uno dei capitoli che il padre sta morendo lui si avvicina e quasi gli dà uno schiaffo e lui quest'ultimo gesto del padre lo viva in maniera in maniera tragica nel frattempo diciamo che è inserito a trieste trieste non è più la trieste austriache la trieste italiana trieste il porto ormai in declino non perché italiana in declino ma perché lì era uno dei pochissimi porti austriaci l'italia di portin aveva tantissimi centinaia quindi non era l'importo uno solo era uno dei tanti e quindi è chiaro che in declino abbiamo detto già della lingua era una lingua semplice essenziale alle volte anche scorretta cioè dire una lingua anti d'annunzio e svevo e una torre che si può leggere ancora ora è un autore splendido ironico e che fa vedere veramente la condizione dell'uomo moderno anzi invito i ragazzi a leggere grazie [Musica]