Bentornato in Project Management Challenge, il canale che ti aiuterà a capire meglio cosa il project management è e come metterlo in pratica in tutti i tuoi progetti. In questo video approfondiremo insieme la metodologia waterfall. La metodologia waterfall fa parte della metodologia tradizionale. Nel video precedente infatti abbiamo visto quali sono le tre metodologie applicabili all'interno del progetti e questi si dividono in metodologie tradizionali agile ed ibrida. In questo video ci occuperemo quindi di una metodologia tradizionale waterfall e andremo a capire bene come viene può essere applicata, quali sono i tool e le tecniche che possono essere utilizzati per iniziare e concludere un progetto con la metodologia waterfall.
Ma adesso partiamo dall'inizio. La metodologia tradizionale waterfall è spesso chiamata come modello a cascata ed è uno dei primi approcci allo sviluppo del software. Questa metodologia è stata introdotta da Reuss nel 1970 ed è stato uno dei primi tentativi di formalizzare il processo di sviluppo dei software. Il termine a cascata va proprio ad indicare il flusso unidirezionale del processo che procede in modo sequenziale attraverso una serie di fasi ben definite, con il risultato che il lavoro di una fase si riversa nella fase successiva appunto come una cascata. Ma vediamo insieme adesso quelle che sono le fasi principali e come possono essere appunto applicate allo sviluppo del software.
Portiamo quindi dalla fase 1, la fase dell'analisi dei requisiti. Durante questa fase iniziale, gli analisti raccolgono i requisiti del sistema, comprendendo quelle che sono le esigenze degli utenti finali e le funzionalità richieste e i vincoli tecnici. La fase 2 è la fase invece di progettazione. In questa fase i requisiti raccolti vengono utilizzati per sviluppare un piano dettagliato per il sistema.
E questo piano include l'architettura del sistema, il design delle interfacce dell'utente e altri aspetti tecnici. Dopodiché abbiamo la fase di implementazione. La fase di implementazione coinvolge la struttura del codice sorgente basato sulle specifiche definite in fase di progettazione. Ed è questa la fase in cui effettivamente viene creato il software.
Dopodiché abbiamo la fase 4, ovvero la fase test. Una volta completata l'implementazione, infatti, il software viene sottoposto ad una serie di test per valutarne la funzionalità e l'affidabilità. Questi test possono includere test unitari, test di integrazione oppure test di sistema.
E dopodiché abbiamo la fase 5, ovvero la fase di manutenzione. Dopo il rilascio del software può essere infatti necessario apportare delle modifiche o delle correzioni di... errori, i famosissimi bug e la fase di manutenzione infatti si occupa di gestire questa attività post implementazione.
Quindi diciamo che la metodologia waterfall si basa sull'idea che ogni fase deve essere completata prima di passare alla fase successiva con poca o con nessuna sovrapposizione tra le fasi e questa struttura sequenziale può essere tanto vantaggiosa in alcuni contesti ma quanto invece può essere limitata. per altri. Guardiamo ad esempio le limitazioni appunto della metodologia waterfall. Innanzitutto abbiamo la rigidità. Il modello waterfall può essere rigido e poco adattabile ai cambiamenti e se i requisiti cambiano durante il processo può essere quindi difficile e anche costoso tornare indietro alle fasi precedenti per apportare le modifiche.
Sicuramente avremo un altro limite che è quello del feedback ritardato. Infatti a causa della sua natura sequenziale il modello può waterfall tende a fornire i feedback agli stakeholders soltanto alla fine del ciclo di sviluppo e ciò significa quindi che i problemi possono non emergere fino a delle fasi avanzate del progetto rendendo quindi, anche in questo caso, costosi i cambiamenti e poi abbiamo un terzo limite che riguarda la mancanza appunto di coinvolgimento degli utenti finali poiché il coinvolgimento degli utenti finali avviene principalmente durante la fase di raccolta dei requisiti e potrebbe poi verificarsi una discrepanza fra ciò che viene richiesto e ciò che effettivamente viene consegnato, poiché le esigenze degli utenti possono appunto evolversi nel tempo. Quindi queste sono le tre limitazioni principali della metodologia Waterfall, ma nonostante queste limitazioni il modello Waterfall è ancora molto utilizzato in determinati contesti. come progetti in cui i requisiti sono ben sabili e compresi fin dall'inizio. Quindi già questo è un segnale che ci indica che possiamo utilizzare una metodologia waterfall all'interno del progetto, in settori dove i processi possono essere altamente controllati.
documentati. Quindi tuttavia molti team preferiscono approcci più agile, più agile appunto e interattivi allo sviluppo del software che consentono una maggiore flessibilità e adattabilità ai cambiamenti nei requisiti e nelle priorità di progetto. Quindi dobbiamo innanzitutto capire se lo scopo è stabile e ben compreso fin dall'inizio del nostro progetto. perché è proprio lì la chiave che ci dice se dobbiamo utilizzare una metodologia Waterfall, quindi una metodologia tradizionale, oppure delle metodologie più agili. Ma adesso vediamo un elenco di alcune tecniche e strumenti comuni che possono essere utilizzati in ogni fase della metodologia Waterfall.
Riprendiamo l'analisi dei requisiti. Gli strumenti che possono essere utilizzati sono ad esempio le interviste con gli stakeholder per comprendere meglio quelle che sono le esigenze e requisiti del sistema. Infatti gli analisti possono condurre delle interviste con gli utenti finali, i clienti e le altre parti interessate. Dopodiché possiamo utilizzare anche questionari e sondaggi al fine di raccogliere informazioni su requisiti specifici o preferenze degli utenti.
Dopodiché abbiamo brainstorming e workshop. per generare idee e identificare i requisiti critici attraverso la collaborazione delle diverse parti interessate. E poi documenti di requisiti, ovvero strumenti come Word piuttosto invece che Google Docs, che vengono utilizzati per documentare in dettaglio i requisiti del sistema e in alcuni casi quindi i requisiti funzionali e quelli non funzionali. Guardiamo invece adesso la fase di progettazione.
Tre tool che possono essere utilizzati sono i diagrammi UML, ovvero Unified Modeling Language, che approfondiremo in un secondo momento, e sono strumenti come ad esempio Microsoft Visio, Visio piuttosto che Lucicart, che vengono utilizzati soprattutto per creare dei diagrammi UML al fine di rappresentare l'architettura del sistema, i diagrammi delle classi, i diagrammi dei classi d'uso, eccetera. Questo punto lo approfondiremo in seguito al video. Dopodiché abbiamo gli strumenti di prototipazione, come ad esempio Sketch piuttosto che Axure, che possono essere utilizzati per creare dei prototipi interattivi dell'interfaccia dell'utente per convalidare il design con gli stakeholder stessi. E poi abbiamo il diagramma di flusso oppure i diagrammi di sequenza per visualizzare il flusso di lavoro di sistema e i processi di interazione tra i vari componenti del sistema.
Per quanto invece riguarda la terza fase, ovvero quella dell'implementazione, abbiamo sicuramente la IDE, ovvero Integrated Development Environment, ovvero l'ambiente di sviluppo integrato, e sono strumenti come Visual Studio, ad esempio, che vengono utilizzati per scrivere, compilare e debuggare il codice sorgente. Poi abbiamo invece quelli che riguardano il controllo di versioni, sistemi come JIT, SVN, che sono utilizzati per gestire le modifiche al codice sorgente e coordinare il lavoro tra i vari membri del team di sviluppo. E poi linguaggi di programmazione, che ovviamente a seconda dei requisiti del progetto vengono utilizzati dei linguaggi differenti, come possono essere Java piuttosto che Python. Poi abbiamo la quarta fase, che è la fase appunto di test. In questa fase di test possono essere utilizzati dei framework di testing come strumenti ad esempio come JUnit per il testing unitario oppure il Selenium per il testing dell'interfaccia dell'utente web che possono essere utilizzati per automatizzare i test.
Poi abbiamo strumenti di gestione dei bug, strumenti come Gira piuttosto che Trello vengono utilizzati per registrare, tracciare e gestire tutti i bug che sono stati riscontrati all'interno dei test. E poi abbiamo ambienti di test. È necessario infatti creare degli ambienti di test che replicano l'ambiente di produzione per testare che il software in condizioni simili a quelle reali lavori bene e che non presenta appunto dei bug da sistemare in seguito. E poi abbiamo la quinta fase, quella di manutenzione, in cui possono essere utilizzati dei sistemi di ticketing oppure di gestione delle richieste come ad esempio strumenti come Zendesk che vengono utilizzati per gestire le richieste di supporto e le modifiche post rilascio. E poi abbiamo la fase del versionamento del software, ovvero continuare ad utilizzare dei sistemi di controllo di versione per gestire le modifiche e le nuove versioni del software.
Quindi come abbiamo visto... Questi sono soltanto alcuni esempi di tecniche e di strumenti comuni che possono essere utilizzati in ogni fase della metodologia Waterfall. La selezione specifica dei vari tool dipenderà dalle esigenze e dalle preferenze del team di sviluppo e delle caratteristiche di progetto.
Quindi quello che abbiamo visto finora non è altro che il tool, quelli più comuni che possono essere utilizzati all'interno dei progetti, ma ricordiamoci sempre che ovviamente ogni tool... deve essere adattato al team e all'ambiente in cui ci troviamo. Ma adesso vediamo insieme quello che è effettivamente un ipotetico caso studio.
Il caso studio che andremo ad analizzare oggi è l'implementazione di un software di gestione del magazzino utilizzando la metodologia Waterfall. Quindi abbiamo, guardiamo un attimino quello che effettivamente potrebbe essere il contesto del team. progetto.
Abbiamo ad esempio l'azienda X, un distributore di prodotti elettronici che ha deciso di migliorare l'efficienza operativa implementando un nuovo sistema di gestione del magazzino. Attualmente il processo di gestione del magazzino è manuale ed è soggetto ad errori, causando quindi ritardi nelle consegne e difficoltà nella gestione delle scorte. L'azienda ha quindi identificato la necessità di un sistema automatizzato per tracciare le merci in entrata e in uscita, ottimizzando l'allocazione degli articoli e migliorare la visibilità delle scorte.
Ecco, quindi questo è il contesto in cui si cela il nostro progetto. E adesso andiamo a sviscerare insieme del perché si è deciso di utilizzare la metodologia Waterfall, quali sono esattamente i benefici, quali sono i tool che vengono utilizzati per ogni singola fase. Quindi iniziamo insieme nel vedere il perché si è deciso di scegliere la metodologia Waterfall. La decisione di utilizzare questa metodologia è stata motivata da seguenti fattori. E tra questi abbiamo requisiti stabili e ben definiti.
Gli obiettivi del progetto e requisiti del sistema sono stati chiaramente definiti fin dall'inizio e si prevede quindi che rimangono stabili durante l'intero vita di ciclo di sviluppo. E non ci sono previsti quindi cambiamenti significativi nelle esigenze degli utenti e nelle specifiche del sistema, in quanto noi abbiamo detto di volere un software che vada a gestire le scorte. Dopodiché un'altra reason why è sicuramente la necessità di pianificazioni dettagliate.
Date le dimensioni e la complessità del progetto, è essenziale pianificare ogni fase in modo dettagliato prima di passare a quella successiva. La metodologia Waterfall infatti consente una pianificazione precisa ed una documentazione approfondita, riducendo sicuramente al minimo i dischi associati al cambiamento dell'ambiente del progetto. Un altro punto sicuramente a favore di questa metodologia è la sicurezza e l'affidabilità. L'azienda attribuisce grande importanza alla sicurezza e all'affidabilità del sistema, specialmente considerando che il software influisce direttamente sulla gestione delle scorte e sulle operazioni quotidiane dell'azienda. La metodologia Waterfall, infatti, offre una struttura rigolosa e controllata per lo sviluppo del software, consentendo un'attenta pianificazione e una valutazione completa dei rischi.
E poi abbiamo... L'ultimo punto che riguarda la conformità normativa e gli standard di settore. L'azienda infatti deve rispettare determinati standard di settore e addire requisiti normativi nel campo della gestione delle scorte e della logistica. La metodologia Waterfall infatti permette di documentare in modo esaustivo il processo di sviluppo e di dimostrare la conformità delle normative attraverso una rigorosa documentazione.
Ma oltre a quello che è e sono il perché quindi della scelta della metodologia Waterfall, andiamo a vedere esattamente quelli che sono i benefici dell'approccio Waterfall all'interno di questo contesto. Innanzitutto abbiamo una chiara definizione dei requisiti. L'analisi dettagliata dei requisiti all'inizio del progetto assicura che tutte le esigenze degli isticordi siano comprese e documentate in modo esaustivo.
riducendo così il rischio di malintesi piuttosto che di interpretazioni errate. Anche la pianificazione e la gestione del tempo è un beneficio. Infatti questa metodologia consente una pianificazione dettagliata delle attività e delle scadenze per ciascuna fase di progetto e ciò aiuta a garantire che il progetto sia un progetto di buona qualità. rimanga in linea con il budget e anche con le scadenze previste, consentendo quindi una gestione efficiente delle risorse e del tempo.
Poi abbiamo un ulteriore beneficio che riguarda il controllo dei rischi. La struttura sequenziale di questa metodologia consente infatti al team di identificare e mitigare i rischi in anticipo, poiché ogni fase è completata prima di passare alla fase successiva. e ciò contribuisce a garantire che il progetto proceda senza intoppi e che gli obiettivi vengano raggiunti nel rispetto dei vincoli di tempo e di budget.
E poi come ulteriore beneficio abbiamo la documentazione completa. La metodologia Waterfall infatti richiede una documentazione dettagliata in ogni fase del progetto, inclusi quelli che sono requisiti, progettazione, implementazione e test. Questa documentazione fornisce una traccia chiara del processo di sviluppo e facilita la manutenzione e l'evoluzione del sistema nel tempo.
Quindi come abbiamo visto l'utilizzo della metodologia Waterfall per l'implementazione del sistema di gestione del magazzino va ad offrire un approccio sicuramente strutturato e controllato che si adatta alle esigenze e alle priorità dell'azienda garantendo un'implementazione efficace e affidabile al sistema. Ma adesso vediamo insieme quali sono gli elementi che sono stati, quindi i tool più che altro, che sono stati utilizzati per ogni fase del progetto e quali sono i benefici che si trancano dall'utilizzare questi tool. Iniziamo appunto dalla fase dell'analisi dei requisiti. Un'azienda di distribuzione, quindi che decide di implementare un nuovo sistema di gestione del magazzino, decide quindi di ottimizzare il tracciamento delle merci. e di migliorare l'efficienza operativa.
Durante questa fase quindi il team di progetto raccoglie i requisiti dall'area operativa, identifica i principali casi d'uso del sistema e definisce i requisiti funzionali e non funzionali. Vengono così condotte delle interviste con gli stakeholders e utilizzati dei questionari per comprendere a pieno le esigenze del sistema. Quindi gli strumenti e le tecniche che sono utilizzati in questo caso sono le interviste con gli stakeholders, i questionari, analisi dei casi d'uso, la documentazione dei requisiti. E sicuramente tra i benefici che ne traiamo è una chiara comprensione dei requisiti che permette di definire un piano dettagliato per il progetto, riducendo quindi il rischio di cambiamenti significativi nelle fasi successive.
Vediamo invece adesso quella che è la fase di progettazione. Quindi una volta che abbiamo raccolto i requisiti, il team di progetto progetta l'architettura del sistema, identifica i moduli principali e le relazioni che ci sono tra di essi. Vengono quindi creati dei diagrammi UML per visualizzare l'architettura e il flusso di lavoro del sistema.
Inoltre vengono anche definiti i dettagli tecnici e le interfacce dell'utente. Per cui gli strumenti che sono stati utilizzati in questo caso abbiamo il diagramma UML, la prototipazione, degli incontri con gli stakeholders al fine di andare a revisionare i prototipi. Ma è la seconda volta che sentiamo parlare di diagrammi UML, ma vediamo insieme che cosa sono. L'acronimo UML, ovvero Unified Modeling Language, è un linguaggio di modellazione standardizzato.
utilizzato per visualizzare, progettare e documentare i sistemi di software, specialmente nel contesto dell'ingegneria del software. Ed è più che altro un linguaggio visuale che fornisce un insieme di nozioni grafiche e simboli standardizzati per rappresentare i diversi aspetti di un sistema software. Ma i diagrammi UML sono...
degli strumenti fondamentali per l'analisi e per la progettazione del software, in quanto consentono ai progettisti, agli sviluppatori e agli stakeholders di comunicare in modo efficace e comprensibile tra di loro, fornendo una visione chiara e strutturata dei diversi aspetti del sistema. Ma vediamo quelli che sono i principali diagrammi UML utilizzati, e tra questi sono i diagrammi di sequenza e i diagrammi di attività. I diagrammi di sequenza non sono altro che ...
dei diagrammi che mostrano la sequenza temporale delle interazioni tra gli oggetti del sistema, evidenziando l'ordine in cui vengono eseguite le azioni. Ed è infatti particolarmente utile per visualizzare il comportamento dinamico del sistema. E poi abbiamo il diagramma di attività, in quanto modella il flusso di controllo e le attività all'interno di un sistema, mostrando quindi come vengono eseguite le azioni e le decisioni prese durante il processo.
Ecco, quindi se volete approfondire, questo ovviamente è soltanto un po' una spiegazione teorica del diagramma OML, se avete voglia di approfondirli in un secondo momento potete scrivermi alla mail infochiocciola.fmchallenge.it e appunto possiamo approfondire questi passaggi insieme. Quindi dopo aver fatto questo passaggio immersivo sul diagramma OML, io ritornerei un attimo a quelli che sono i benefici di questa fase dei tool utilizzati. Sicuramente una progettazione dettagliata consente al team di avere una visione chiara del sistema prima dell'implementazione e questo ci porta a ridurre i rischi di errori e di garantire una maggiore coerenza nell'architettura. Quindi come vedete utilizzare queste tecniche ci aiuta effettivamente ad avere un quadro molto chiaro di quello che vogliamo fare e ricordiamoci infatti che in questo caso molto chiara deve essere la progettazione. perché ricordiamoci che al passaggio della fase successiva il lavoro che deve essere completato in quella fase deve appunto essere completato prima ancora che inizi la fase successiva, come in questo caso la fase di implementazione.
Il team di sviluppo inizia così a scrivere il codice sorgente basato sulle specifiche definite nella fase di progettazione e vengono utilizzati ide come clips, per lo sviluppo del software e SVN per la gestione del codice sorgente. Ma durante questa fase vengono effettuati anche regolari incontri di revisione del codice per garantire la qualità e l'aderenza alle specifiche. Quindi, come abbiamo già un po' capito, quelli che sono gli strumenti e le tecniche utilizzate sono IDE, il controllo di versione SVN e quindi degli incontri di revisione del codice.
Ma anche qui facciamo un attimo un'immersione su quello che è lo strumento IDE. Un IDE, che vuol dire Integrated Development Environment, è un software che fornisce agli sviluppatori un ambiente integrato e completo, come dice la parola stessa, per scrivere, testare, compilare, debuggare il codice sorgente di un'applicazione software. Quindi, in sostanza, è un'unica piattaforma che va a raggruppare una serie di strumenti di funzionalità per supportare l'intero ciclo di vita di sviluppo del software.
Quindi l'IDEA fornisce un'interfaccia utente unificata che va a includere solitamente l'editor di codice, il debugger e vari strumenti di compilazione e di building. Quindi, ritornando a quelli che sono i benefici, In questo caso abbiamo una solita implementazione del software che si basa su una progettazione dettagliata e che riduce quindi il rischio e gli errori e va a facilitare il processo di test. E poi dopo la fase di implementazione sicuramente abbiamo la fase di test. Quindi il software una volta che è stato implementato viene sottoposto ad una serie di test. Compresi test unitari, test di integrazione e test di sistema.
Vengono quindi utilizzate dei framework di test, come ad esempio JUnit, per automatizzare i test e degli strumenti di gestione dei bug, come Bugzilla, per registrare e tracciare i bug o difetti che si sono riscontrati. Quindi, gli strumenti utilizzati in questo caso, abbiamo detto essere il framework di test, gli strumenti di gestione dei bug e gli ambienti di test. Ma in questo caso facciamo un approfondimento su che cos'è il framework JUnit. Il framework di test JUnit è uno strumento appiamente utilizzato nel campo dello sviluppo del software, specialmente nell'ambito della programmazione Java, ed è progettato per automatizzare il processo di testing delle unità di codice, consentendo quindi agli sviluppatori di verificare la correttezza del proprio codice in modo rapido ed efficiente. Quindi vediamo quelle che sono una panoramica dei concetti che sono relativi al JUnit.
Innanzitutto abbiamo l'unit testing. JUnit è principalmente fatto utilizzato per il testing delle unità, o nonché quindi, che cosa vuol dire? Vuol dire appunto che viene utilizzato per testare delle piccole porzioni di codice come metodo o classi in isolamento del resto del sistema. E questo piccolo approccio.
quindi questo approccio di testare queste piccole porzioni ci consente di individuare e di risolvere eventuali problemi del codice a livello molto granulare. Poi diciamo che un secondo concetto è la notation based testing. ovvero JUnit va ad utilizzare delle annotazioni Java per identificare i metodi di testing e fornire informazioni aggiuntive sui testi stessi. Dopodiché abbiamo anche l'assertations, ovvero che vuol dire che JUnit fornisce un insieme di metodi e di assertioni che consentono agli sviluppatori di verificare se il risultato ottenuto da un test è conforme all'aspettativa.
Abbiamo il test runner, ovvero JUnit va ad includere un test runner che esegue i test definiti dagli sviluppatori e riporta i risultati di test. Questo strumento ci fornisce quindi anche funzionalità aggiuntive, come ad esempio l'organizzazione dei test in suite, piuttosto che la generazione di report di test. E poi l'integrazione con IDE e Build Tools, ovvero JUnit è spesso integrato con ambienti di sviluppo integrati, come Eclipse, e così come... strumenti di build automation come ad esempio Gradle e questa integrazione ci semplifica il processo di scrittura e di esecuzione e di gestione dei test all'interno dell'ambiente di sviluppo quindi giusto per fare un attimino un recap JUnit è uno strumento molto potente ampiamente utilizzato per il testing delle uniti di codice in java e in altri linguaggi che supporta l'esecuzione del codice java quindi è molto importante essere supportati con il linguaggio Java. Quindi, ritornando a quello che era effettivamente il nostro caso studio, quindi sui benefici della fase di testing, sicuramente avere un approccio di metodologia Waterfall e utilizzare queste tecniche ci dà ovviamente dei benefici.
Infatti i test rigorosi vanno ad assicurare che il software soddisfi i requisiti specificati e funzioni come previsto, riducendo quindi al minimo quello che potrebbero essere i problemi di post rilancio. Quindi ecco che questi tool ci aiutano ad avere effettivamente una qualità di software molto elevato perché riducendo i rischi di malfunzionamento del software per via di alcuni bug, ecco. che ci permette di avere un'alta qualità del software una volta che viene rilasciato. E poi abbiamo appunto la fase di manutenzione. Dopo il rilascio del software infatti vengono effettuate eventuali correzioni di bug e aggiornamenti richiesti e viene utilizzato un sistema di ticketing per gestire le richieste di supporto e le modifiche di post rilascio.
Quindi gli strumenti utilizzati in questa fase sono sicuramente i sistemi di ticketing e di controllo di versioni per andare a gestire le modifiche. Ovviamente quali sono i benefici? Che una gestione efficiente delle richieste di manutenzione garantisce che il software rimanga stabile e funzionante del tempo. Ma oltre a questi strumenti non dimentichiamoci mai della gestione del budget e dei costi, perché durante tutto il progetto infatti vengono utilizzati dei software per tenere traccia delle spese, per monitorare il budget e per garantire che effettivamente il progetto rimanga finanziariamente sostenibile. Viene quindi assegnato un budget iniziale e vengono poi effettuati dei regolari controlli al fine di monitorare e gestire le spese e vedere se effettivamente quanto pianificato combacia a quanto effettivamente alla spesa che effettivamente si sta verificando all'interno del progetto.
Quindi viene utilizzato un piano di progetto dettagliato in cui vengono definite le milestone e delle scadenze specifiche per ciascuna fase di progetto. E viene quindi utilizzato un software di gestione dei progetti come potrebbe essere Microsoft Project per pianificare e monitorare l'avanzamento del progetto nel tempo. Ovviamente una gestione efficace del budget e del tempo assicurano che il progetto...
sia consegnato entro limiti stabiliti mantenendo soprattutto i costi sotto controllo e rispettando ovviamente le scadenze. Quindi questo è per quanto riguarda un approfondimento sulla metodologia waterfall con un caso studio che è quello di uno sviluppo del software. Se volete approfondire qualche... qualche punto basta che vi scrivete una mail a info.chiocella.pmchallenge.it bene ragazzi anche per oggi siamo arrivati alla fine di questo video quindi come sempre vi chiedo di lasciare un like al video e di seguire il canale se appunto questo video ha riscontrato i vostri interessi e se vi è piaciuto inoltre vi ricordo che se volete approfondire un strumento di questa metodologia piuttosto invece che andare ad approfondire delle argomentazioni relative alla gestione dei progetti, scrivetemi pure alla seguente mail che potremo parlarne insieme e perché no, se necessario, se anzi si è ritenuto più che altro opportuno, possiamo girare un nuovo video e appunto possiamo parlare e approfondire una tematica direttamente richiesta da voi.
Quindi anche per oggi siamo arrivati al termine, per cui mi raccomando. È importante cogliere la sfida del project management per gestire al meglio i progetti, per cui vi aspetto al prossimo video. A presto!