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chimica :9 struttura

9)struttura atomo Ecco uno schema chiaro e sintetico sul tema “La doppia natura della luce”: ________________ LA DOPPIA NATURA DELLA LUCE 1. Introduzione * L’analisi della luce emessa o assorbita rivela la struttura elettronica degli atomi. * La luce ha una doppia natura: ondulatoria e corpuscolare. * Scoperta da Planck e Einstein all’inizio del ’900. ________________ 2. NATURA ONDULATORIA Fenomeni spiegabili con il modello ondulatorio: * Diffrazione * Interferenza Caratteristiche delle onde elettromagnetiche: * Frequenza (ν): oscillazioni/sec (Hz) * Lunghezza d’onda (λ): distanza tra due creste successive (m, nm, Å) * Velocità (c): 3,00 × 10⁸ m/s nel vuoto Formula: c = λ × ν Spettro elettromagnetico: * Include: onde radio, microonde, infrarossi, visibile, UV, raggi X, raggi γ * Luce visibile: 400 nm (violetto) – 700 nm (rosso) * Spettro continuo: ottenuto con prisma da luce bianca (es. luce solare) Diffrazione e Interferenza: * La luce si comporta da onda: forma frange chiare/scure. * Frange chiare = interferenza positiva * Frange scure = interferenza negativa ________________ 3. NATURA CORPUSCOLARE Fenomeni spiegabili con il modello corpuscolare: * Effetto fotoelettrico: emissione di elettroni da metallo irradiato da UV Fotoni = quanti di energia * Ogni fotone ha energia E = h × ν * h = costante di Planck = 6,63 × 10⁻³⁴ J·s * Oppure: E = h × c / λ Effetto soglia: * Solo se ν > ν soglia si ha emissione di elettroni Caratteristiche dei fotoni: * Non sono particelle di materia * Sono pacchetti discreti di energia * Luce = natura discontinua Metafora: come bottigliette d’acqua da un distributore automatico, non fluido continuo. ________________ 4. Conclusione * Modello ondulatorio: descrive la propagazione della luce * Modello corpuscolare: descrive l’interazione con la materia * La luce è sia onda che particella: dipende dal fenomeno osservato ________________ LA LUCE DEGLI ATOMI 1. Emissione di luce da sostanze riscaldate Solidi e liquidi incandescenti * Emettono luce bianca * Dopo fenditura + prisma → spettro continuo * Contiene tutti i colori, senza interruzioni Gas rarefatti ad alta temperatura * Emettono luce a righe * Dopo fenditura + prisma → spettro a righe (discontinuo) * Formato da righe colorate isolate * Ogni elemento ha uno spettro caratteristico ________________ 2. Spettro dell’idrogeno * Spettro visibile: 4 righe principali * 656 nm → riga rossa * 486 nm → riga verde * 434 nm → riga blu * 410 nm → riga viola * Altre righe: * Ultravioletto * Infrarosso ________________ 3. Conclusione * Ogni atomo emette uno spettro caratteristico * Gli spettri a righe sono come una “firma luminosa” degli elementi chimici ________________ 3. L’ATOMO DI IDROGENO SECONDO BOHR 1. Modelli atomici precedenti * Modello planetario di Rutherford: * Elettroni ruotano intorno al nucleo come pianeti * Limiti: * Non spiega spettri a righe * Non giustifica la stabilità dell’atomo 2. Intervento di Bohr * Applica la teoria dei quanti di energia all’atomo * Introduce il numero quantico principale (n): * n = 1, 2, 3, … * Ogni valore di n corrisponde a un livello energetico quantizzato ________________ 3. Equazione dell’energia dell’elettrone Eₙ = -K / n² Dove K = 2,18 × 10⁻¹⁸ J * Segno negativo: energia ceduta quando l’elettrone si lega all’atomo * L’elettrone si muove in orbite stazionarie: * Non emette né assorbe energia se rimane su un’orbita ________________ 4. Stati energetici dell’elettrone * n = 1: stato fondamentale (energia minima) * n > 1: stati eccitati * Salto quantico: passaggio tra due livelli energetici Assorbimento L’elettrone assorbe un fotone con energia esatta Emissione * L’elettrone torna a un livello inferiore * Emette un fotone: E = Eₙf - Eₙi (differenza tra i due livelli) ________________ 5. Spettro dell’idrogeno * Ogni salto produce una riga nello spettro * Esempio: * Salto da n = 5 a n = 2 → riga a 434 nm (visibile) * Bohr spiega solo l’idrogeno, non gli atomi più complessi ________________ 6. Limiti del modello di Bohr * Non applicabile ad atomi con più elettroni * Richiede una nuova teoria: meccanica quantistica ________________ L’ELETTRONE: PARTICELLA O ONDA? 1. Ipotesi di Louis de Broglie (1924) * La materia ha natura ondulatoria, come la luce. * Ogni particella in movimento è associata a un’onda di materia. * Formula della lunghezza d’onda: λ = h / (m · v) (h = costante di Planck; m = massa; v = velocità) * Per elettroni: λ apprezzabile * Per oggetti macroscopici: λ trascurabile ________________ 2. Il principio di indeterminazione di Heisenberg (1927) * Impossibile conoscere simultaneamente: * Posizione (Δx) * Quantità di moto (Δp = m · Δv) * Formula: Δx · m · Δv ≥ h / (4π) * Conseguenza: non possiamo conoscere orbite precise degli elettroni * Descrizione solo probabilistica ________________ 3. Conferma sperimentale (Davisson e Germer, 1927) * Un fascio di elettroni colpendo un cristallo produce: * Figure di diffrazione → come onde * Conferma l’ipotesi ondulatoria di de Broglie ________________ 4. Esperimento della doppia fenditura * Singoli elettroni passano uno alla volta: * Ogni impatto è casuale * Aumentando il numero: emergono frange di interferenza * Risultato: * Il comportamento complessivo è statistico * Il singolo elettrone ha un comportamento imprevedibile ________________ 5. Nascita della Meccanica Quantistica * Descrive fenomeni microscopici con leggi probabilistiche * Non studia il comportamento esatto di una particella * Determina solo la probabilità di trovarla in un certo punto a un certo istante ________________ Conclusione L’elettrone ha doppia natura: * Come particella, ha massa ed energia * Come onda, mostra fenomeni come interferenza e diffrazione ________________ L’EQUAZIONE D’ONDA E LA PROBABILITÀ DI PRESENZA DELL’ELETTRONE 1. Elettrone in un atomo * L’elettrone non è libero: è vincolato dall’attrazione del nucleo. * Non si comporta come una particella classica, ma come un’onda. 2. Onde stazionarie * Le onde associate all’elettrone devono essere stazionarie. * Un’onda è stazionaria quando: * Nodi e ventri rimangono fissi nel tempo. * Come per una corda di chitarra, solo alcune vibrazioni (quindi lunghezze d’onda) sono permesse (quantizzate). 3. Quantizzazione * La lunghezza della corda (L) deve contenere un numero intero di semilunghezze d’onda (λ/2): * L = n(λ/2), con n intero * Ciò implica che anche l’energia dell’elettrone è quantizzata. 4. Funzione d’onda ψ (psi) * L’elettrone è descritto da una funzione matematica detta funzione d’onda: * ψ(x, y, z, t) dipende dalle coordinate spaziali e dal tempo. * Questa funzione è la soluzione dell’equazione di Schrödinger (1926). 5. Interpretazione di Born * Il quadrato della funzione d’onda (ψ²) indica la probabilità di trovare l’elettrone in un certo punto dello spazio: * ψ²(x, y, z, t) = densità di probabilità * Alta vicino al nucleo, bassa lontano. 6. Implicazioni * L’elettrone non ha una traiettoria definita come in un sistema planetario. * Si trova in una zona di probabilità (detta orbitale) intorno al nucleo. ________________ NUMERI QUANTICI E ORBITALI Cosa sono? I numeri quantici sono parametri che descrivono lo stato quantico di un elettrone in un atomo. Ogni orbitale è definito da una combinazione di numeri quantici. ________________ 1. NUMERO QUANTICO PRINCIPALE (n) * Valori possibili: interi positivi (1, 2, 3, …) * Indica: livello energetico e distanza media dal nucleo * All’aumentare di n: * Aumenta l’energia * Aumenta la distanza dal nucleo * Numero di orbitali per livello: n² (es. n = 2 → 2² = 4 orbitali) ________________ 2. NUMERO QUANTICO SECONDARIO (l) * Valori possibili: interi da 0 a n – 1 * Indica: forma dell’orbitale e sottolivello energetico * Corrispondenza tra l e tipo di orbitale: l Lettera Tipo orbitale N. orbitali 0 s sferico 1 1 p bilobato 3 2 d complesso 5 3 f ancora più complesso 7 * Esempio: n = 2, l = 1 → 2p ________________ 3. NUMERO QUANTICO MAGNETICO (m) * Valori possibili: da –l a +l (incluso 0) * Indica: orientamento spaziale dell’orbitale * Definisce: il numero di orbitali per ogni sottolivello * Esempio: l = 1 → m = –1, 0, +1 → 3 orbitali: 2pₓ, 2pᵧ, 2p𝓏 ________________ 4. NUMERO QUANTICO DI SPIN (ms) * Valori possibili: +½ o –½ * Indica: il verso della rotazione dell’elettrone (proprietà intrinseca) * Ogni orbitale può contenere al massimo 2 elettroni con spin opposto ________________ PRINCIPIO DI ESCLUSIONE DI PAULI * In un orbitale possono coesistere solo due elettroni * Devono avere spin opposto * Es: orbitale 4s può contenere: * (4, 0, 0, +½) * (4, 0, 0, –½) ________________ Riepilogo – Ogni elettrone è descritto da: ________________ Numero quantico Simbolo Cosa indica Principale n Livello energetico Secondario l Forma del sottolivello/orbitale Magnetico m Orientamento orbitale Spin ms Direzione dello spin DALL’ORBITALE ALLA FORMA DELL’ATOMO Cos’è un orbitale? * Funzione matematica che descrive la probabilità di trovare un elettrone in una certa regione intorno al nucleo. * La superficie di contorno (o limite) unisce i punti con uguale probabilità di presenza dell’elettrone. ________________ 1. FORMA DELL’ORBITALE Determinata dal numero quantico secondario (l): l Tipo orbitale Forma 0 s Sfera 1 p Doppio lobo 2 d Quattro lobi 3 f Forma complessa (sette orbitali) ________________ 2. VOLUME DELL’ORBITALE * Dipende dal numero quantico principale (n). * Aumenta n → aumenta il volume dell’orbitale. * Es: 1s < 2s < 3s < 4s (orbitali sempre più estesi). Nota: Con l’aumento del numero atomico, gli orbitali si contraggono (es. orbitale 1s dell’uranio è più piccolo di quello dell’idrogeno). ________________ 3. ORBITALI s * Forma: sferica * Centro: il nucleo * Aumentano di volume con n (1s < 2s < 3s…) ________________ 4. ORBITALI p * Forma: due lobi opposti * Orientazione: lungo gli assi x, y, z * px, py, pz: uguale energia, diversa direzione * Centro: nucleo (punto di contatto tra i lobi) ________________ 5. ORBITALI d * Numero: 5 orbitali * Forma: quattro lobi (a quadrifoglio) * Esempi: dxy, dxz, dyz, dx²–y², dz² ________________ 6. ORBITALI f * Numero: 7 orbitali * Forma: ancora più complessa (non sempre facilmente rappresentabile) ________________ 7. FORMA DELL’ATOMO * Nonostante la complessità degli orbitali: * La distribuzione elettronica totale di un atomo è sferica. * Le zone a diversa densità elettronica sono simmetriche rispetto al nucleo. ________________ CONFIGURAZIONE ELETTRONICA – SCHEMA RIASSUNTIVO ________________ 1. DEFINIZIONE * Configurazione elettronica: disposizione degli elettroni negli orbitali atomici in ordine crescente di energia nello stato fondamentale di un atomo. ________________ 2. PRINCIPI BASE Principio Descrizione Aufbau (costruzione) Gli elettroni occupano prima gli orbitali a energia più bassa. Pauli (esclusione) In ogni orbitale ci sono al massimo 2 elettroni con spin opposto. Hund (massima molteplicità) In orbitali degeneri (stessa energia), gli elettroni si distribuiscono singolarmente con spin parallelo, prima di appaiarsi. ________________ 3. SEQUENZA DI RIEMPIMENTO DEGLI ORBITALI (ordine energetico corretto) 1s → 2s → 2p → 3s → 3p → 4s → 3d → 4p → 5s → 4d → 5p → 6s → 4f → 5d → 6p → 7s → 5f → 6d → 7p ________________ 4. COMPOSIZIONE DEI SOTTOLIVELLI Sottolivello Numero di orbitali Numero max di elettroni s 1 2 p 3 6 d 5 10 f 7 14 ________________ 5. NOTAZIONE ORBITALE * Ogni orbitale si rappresenta con un quadratino: * Vuoto → [ ] * Un elettrone → [↑] * Due elettroni (con spin opposto) → [↑↓] ________________ 7. ANOMALIE ENERGETICHE * Alcuni orbitali di livelli superiori hanno energia inferiore a quelli inferiori. * Es: 4s < 3d → si riempie prima il 4s. * Esempio: Scandio → 3d¹ 4s² (non 4s² 3d¹) * Alcuni elementi (Cr, Cu) presentano configurazioni anomale per maggiore stabilità: * Cr: [Ar] 3d⁵ 4s¹ (anziché 3d⁴ 4s²) * Cu: [Ar] 3d¹⁰ 4s¹ (anziché 3d⁹ 4s²) ________________ 8. CONFIGURAZIONE DEGLI IONI * Si aggiungono o tolgono elettroni agli orbitali più esterni (di maggior energia). * Es: O → O²⁻: da 1s² 2s² 2p⁴ a 1s² 2s² 2p⁶ (come Ne) * Fe: Fe²⁺ → si tolgono prima i 4s, poi i 3d. ________________ 9. SIMMETRIA ELETTRONICA * La distribuzione complessiva degli elettroni è sempre sferica, anche se gli orbitali individuali non lo sono.