Il concetto di "oltreuomo" o "superuomo" è uno dei più celebri di Nietzsche.
È associato alla "morte di Dio", altro concetto fondamentale del filosofo.
Entrambi i concetti sono stati banalizzati e semplificati nel tempo, spesso in modo pericoloso.
Morte di Dio
La "morte di Dio" rappresenta la caduta delle illusioni metafisiche e prospettive ultramontane che hanno cercato di trasformare il mondo in un posto ordinato e razionale.
Nietzsche descrive il mondo come dionisiaco, caotico, in contrasto con la visione apollinea.
La morte di Dio richiede all'uomo di trasformarsi per resistere all'urto di tale azione.
L'Oltreuomo
Appare per la prima volta nell'opera "La Gaia Scienza", nel discorso del folle.
Viene ulteriormente sviluppato in "Così parlò Zarathustra".
L'oltreuomo è colui che accetta la morte di Dio e vive nell'eterno ritorno del sempre uguale, abbracciando la volontà di potenza.
Zarathustra
Zarathustra è scelto come profeta dell'oltreuomo perché è il primo a riconoscere e correggere l'errore di fondare una morale metafisica.
Annuncia la fine delle menzogne millenarie e l'arrivo dell'oltreuomo.
Caratteristiche dell'Oltreuomo
L'oltreuomo è fedele alla terra e non cerca rifugio in illusioni metafisiche.
Accetta la vita in tutte le sue difficoltà e non fugge di fronte al dolore.
Vive intensamente, affrontando sia le altezze che le profondità dell'esistenza.
Metamorfosi dello Spirito
Descritta attraverso tre fasi: cammello, leone, bambino.
Cammello: Portatore del peso della tradizione, obbedisce e rispetta la morale tradizionale.
Leone: Si libera dai fardelli metafisici, afferma "Io voglio" in contrapposizione a "Tu devi".
Bambino: Simbolo dell'assoluta libertà creativa, inventore di se stesso e del mondo.
Conclusione
L'oltreuomo è un concetto filosofico, quasi un ideale verso cui tendere.
Il bambino rappresenta lo spirito ludico e creativo, libero dalle costrizioni della tradizione e della moralità.
Nietzsche invita a ritrovare lo spirito del bambino nella volontà di potenza, libero e creativo.