dicevamo che secondo platone il mondo delle cose sensibili alla consistenza delle immagini che certamente sono meno reali delle beghe eppure sono ugualmente qualcosa quindi una via di mezzo fra il vero essere il mondo delle idee di cui si dà episteme e il nulla che non è e di cui non è possibile conoscenza ora poiché il mondo sensibile come abbiamo visto è solo un'immagine del mondo delle idee ecco allora che il discorso che lo descrive e quindi anche il discorso che ne descrive l'origine sarà anch'esso soltanto un'immagine del desco del discorso che descrive il mondo delle idee ora se il discorso che descrive il mondo delle idee e la scienza e le piste me questa immagine di quel discorso sarà un racconto un mito simile però al discorso vero dunque un racconto vero simile ora il punto di via d'avvio del discorso verosimile che definirà l'origine dell'universo e conseguentemente i suoi tratti è il principio di causalità applicato al mondo sensibile afferma infatti platone che tutto ciò che è generato si genera necessariamente per una causa infatti per ogni cosa è impossibile generarsi senza una causa dunque il mondo sensibile in quanto generato non è eterno ma è generato da una causa si tratterà di comprendere quale sarà questa causa il discorso verosimile sull'origine dell'universo ci dirà che la causa che ha generato il mondo sensibile è un demiurgo un artefice di vino guardate bene il demiurgo non è il dio cristiano il dio cristiano è onnipotente crea il mondo traendolo danno il demiurgo non è una divinità onnipotente il demiurgo è un artigiano che plasma una materia quella che platone chiama l'ancora che poi vedremo non è la semplice materia prima plasma la kora guardando un modello ideale e il mondo delle idee ecco allora come è possibile che nel cosmo ci sia all'ordine razionale che l'ordine delle idee perché l'artigiano il demiurgo ha plasmato la corà guardando a un modello ideale l'artigiano per plasmare una realtà si è rifatto alle idee l'artigiano non è dio perché guarda qualcosa che sta sopra di lui c'è il mondo appunto della perfezione razionale il mondo delle idee e plasma qualcosa di chi sta sotto di lui che almeno perfetto di lucio e la kora questo ricettacolo di tutto ciò che esiste il demiurgo è la causa efficiente cioè ciò che ha posto in essere il mondo ecco cosa afferma il discorso verosimile sull'origine dell'universo proposto dati meno quando l'arteficie appunto il demiurgo rivolgendo il suo sguardo verso ciò che è sempre allo stesso modo cioè le idee e servendosi di una tale entità come di un modello realizza la forma e la proprietà di qualche cosa è necessariamente bello tutto quello che in questo modo realizza capite da dove origina la bellezza e l'ordine che attraversa l'universo in cui l'uomo ha inserito dal fatto che quell universo è stato generato da un artefice di vino che ha guardato al mondo delle idee per plasmare il mondo in cui noi siamo quindi l'universo in questo mito in questo discorso verosimile avrebbe avuto un'origine nel tempo lo sottolineo molto bene però in questo discorso verosimile in realtà gli interpreti sono letteralmente divisi sul fatto che l'universo per platone abbia o non abbia un'origine noi lo vedremo poi due sono pensatori che prendere in un riferimento per le due diverse letture che avranno una posizione opposta rispetto alla questione quello però che è essenziale comprendere che la razionalità che in maniera imperfetta permea l'universo in cui noi viviamo la bellezza che in maniera imperfetta traspare dall universo in cui noi viviamo è conseguenza del fatto che l'artefice di vino il demiurgo ha plasmato la materia guardando alla perfezione del mondo delle idee ha plasmato quella materia rendendola il più possibile simile alle idee ovviamente la materia plasmata non avrà mai la perfezione delle te sarà sempre una copia una riproduzione imprecisa di quella bellezza di quella perfezione di quella razionalità però a quella sì ancora ecco dunque i tre elementi della generazione del mondo il demiurgo la kora e il modello il demiurgo già l'abbiamo detto e questo artefice di vino questo artefice di vino proprio perché di vino e privo di invidia e dunque realizzerà al meglio la sua opera ciò che il demiurgo vuole e creare l'opera il più possibile vicina al modello generare dalla cor a ciò che più si avvicina alla perfezione del modello cui guarda non vi è invidia nelle miur go semplicemente se l'oggetto che genera non è tanto bello quanto il modello ciò dipende dal fatto che lavora la kora quindi ciò che vi è di imperfetto nel mondo non è frutto della volontà del demiurgo semmai è frutto della limitata potenza del demiurgo che non tra il mondo dal nulla maro trae dalla materia cioè lotta rai dal caos in forme quindi dicevamo una causa la causa efficiente ciò che genera che plasma effettivamente il mondo il demiurgo che abbiamo detto questo design artefice assolutamente privo di nvidia buono che plasma la materia guardando al mondo delle idee e realizzando la massima perfezione possibile che tuttavia non è da confondere con una creatura onnipotente perché il mondo possa esser generato però è necessario che l'azione di questo di vino artigiano si applichi a una materia ve lo dicevo prima i greci non pensano alla creazione ex nino il mondo non è creato dal nulla ma è generato plasmando dando forma alla cona alla materia ora in questa immagine che ho reperito su internet abbiamo un artigiano invero molto poco greco comunque abbiamo un artigiano che sta manipolando sta plasmando una materia potremmo immaginare che sia del marmo è evidente che la cosa non è il marmo la kora non hai nessuna materia preordinata che noi possiamo pensare perché se noi pensassimo al marmo già penseremo alla corà come fortemente determinata il marmo semmai è quella parte della kora che è stato plasmato in riferimento alla perfezione ideale dell'idea di marmo la cosa in realtà è quel ricettacolo di cui ci parlava all'inizio il passaggio di ovidio cioè quella realtà che è stata nominato caos quella mole in forme confusa così si esprimeva ovidio dove mi era un ammasso di germi discordi di cose ma scombinate ecco la kora e questa indistinzione totale e il disordine e il caos è ricettacolo dove trovano spazio tutte le forme o meglio tutte le virtualità possibile ciò che sarà e che appunto il demiurgo carrara allo stato virtuale allo stato effettivo dunque dicevamo il demiurgo ma un demiurgo che non trae da noi la bensì dalla cor la kora dunque potremmo dire la causa materiale ciò che effettivamente è stato modellato perché il mondo potesse essere generato gli infine una terza causa una causa che potremmo definire finale o formale che sono appunto le idee ciò che struttura e dà forma al mondo perché il mondo è stato formato guardando alle vere le idee sono il modello modello inimitabile ma il modello dell'operazione del nostro demiurgo questi sono i tre riferimenti demiurgo cora idee ora è evidente che il problema che si poneva nei dialoghi dialettici cioè del rapporto fra le idee e il molteplice non trova soluzione in questo passaggio ne potremmo dire che la soluzione in cui platone prospetta nel timeo e quella di un mondo generato guardando alle di ma è evidente che questo ripropone pari pari tutti i problemi che noi abbiamo osservato nei dialoghi platone nei dialoghi dialettici in realtà qui platone ci sta semplicemente dicendo che nonostante tutta quella complessità che rimane in aggirata e che riguarda proprio il rapporto fra le idee e la realtà sensibile nonostante quella complessità nel pensare quel rapporto noi possiamo rintracciare nel mondo sensibile tracce di razionalità e quindi conoscere i rapporti fra le idee è importante per agire nel mondo perché il mondo si modella imitando quelle idee la narrazione attraverso la quale platone ci restituisce questo ancoraggio potremmo definirlo così del mondo sensibile al mondo intellegibile è quella del demiurgo ma qui veramente ci troviamo di fronte al mito il demiurgo che cos'è e mondo sensibile e mondo intellegibile è tratto anch'essa dalla cor a chi l'ha tratto dalla coda è evidente questo è soltanto un discorso verosimile non è scienza non è peraltro un mito privo di problemi semplicemente è il mito di cui si serve platone per restituirci quest'idea il mondo così come noi lo vediamo è il più vicino possibile alla perfetta razionalità che abita il mondo delle idee utilizziamo la scienza che ricaviamo dallo studio fra i rapporti tra le forme per studiare anche la realtà perché la realtà a quella strutturali è stata strutturata guardando al mondo delle idee tutto qua nulla di più e nulla di meno diciamo dunque per quale ragione l'arteficie realizzò la generazione e questo universo che gli era buono e in ciò che è buono non si genera mai alcune invidia riguardo a nessuna cosa essendo né dunque esente vuole che tutto fosse generato per quanto era possibile simile a lui lo vedete non è che dicevamo prima quando osserviamo che quella descritta da platone non è il dio cristiano perché è un dio privo di nvidia assolutamente buono esattamente come verrà descritto il dio cristiano ma in questo caso un dio non un impotente per quanto era possibile volle che tutto fosse generato per quanto era possibile e la presenza della kora che oppone resistenza alla piena razionalità del mondo e questo margine di caos che continua a tramare il mondo in cui noi siamo immersi se si accettasse da uomini assennati questa ragione come quella più fondata della generazione del cosmo la se accetterebbe nel modo più corretto ecco quindi nuovo il problema non è risolto questo è un mito e il muto più assennato più accettabile probabilmente più corretto né conoscenze di steam continuiamo la nostra lettura volendo infatti di dio che tutte le cose fossero buone e nessuna per quanto possibile cattiva prendendo così quanto vi era di visibile e non stava inquiete ma si muoveva sregolata mente e disordinatamente dallo stato di disordine lo riportò al in ordine avendo considerato che l'ordine fosse assolutamente migliore del disordine non era lecito e non è possibile all'essere ottimo fare altro se non ciò che è più bello il demiurgo è l'essere ottimo che vuole fare ciò che è più bello ma lo vuole fare per quanto possibile e se deve trarre in ordine ciò che è disordinato non potrà che realizzare un ordine parziale vorrà realizzare l'ordine perché l'ordine più bello la razionalità e più bella del disordine guardate qui anche la fuori forte antropocentrismo della prospettiva platonica l'ordine che cos'è in fondo a una razionalità che noi decifriamo quello che noi chiamiamo caos potrebbe essere semplicemente un ordine non modellato sul nostro logos e co creatore tutto questo non lo considera ciò che non è modellato sul logos è semplicemente caos disordine ed è meno bello dell'ordine il demiurgo perfetto e privo di invidia per quanto possibile ora vuole realizzare il massimo ordine non gli è lecito fare altro tenete presente che questo risolve alcuni problemi ponendone altri lo affronteremo il prossimo anno il problema dell'esistenza dell'irrazionalità e del male in una prospettiva cristiana nella prospettiva platonica la presenza dell'irrazionalità si spiega semplicemente in riferimento alla cora tutto qua resterebbe poi il grandissimo problema di capire se la nostra razionalità non è una visione parziale del mondo visto che non riesce a rendere conto della kora ma catone questo nel timeo non lo considera proseguiamo quindi nella ricostruzione che timeo propone dell'azione di questo essere ottimo che fa tutto al meglio volendo realizzare il mondo migliore possibile