[Musica] [Musica] la primavera fu realizzata da sandro botticelli intorno al 1400 78 [Musica] e conservata nella galleria degli uffizi a firenze il dipinto venne eseguito per lorenzo di pierfrancesco dei medici parente di lorenzo il magnifico in occasione delle sue nozze con semiramide appiani il titolo gli è stato attribuito da una annotazione del vasari le fonti da cui botticelli ha tratto ispirazione sono le metamorfosi di ovidio le opere di lucrezio e le stanze di poliziano la scena si svolge in un ombroso e ameno boschetto di aranci appaiono nove personaggi ai lati della composizione troviamo due figure maschili da una parte il bluastro zefiro dall'altra mercurio avvolto in un prezioso drappo rosso fra i due appaiono sei figure femminili [Musica] ha vinta dall abbraccio di zefiro che la cattura mentre vola appare una stupita clori con accanto la sua figura trasformata in flora dea della primavera che sparge i fiori al centro della composizione si trova una dolce e sobria venere accompagnata in primo piano da tre fanciulle danzanti le grazie sopra tutti loro in corrispondenza di venere un putto alato e bendato vola mentre sta per scoccare una delle sue frecce si tratta del figlio di venere eros l'opera al di là della sua descrizione che rimanda a una dimensione mitologica e illustra un momento di serena quiete di alcune divinità pagane nasconde in sé una serie è ricchissima di significati simbolici sovrapposti che si intersecano dando luogo a una delle opere concettualmente più complesse della storia dell'arte e che per le sue caratteristiche ha prodotto molteplici tentativi di interpretazione che non si elidono a vicenda ma che anzi si completano permettendoci di sprofondare nella bellezza per comprendere i numerosi significati espressi [Musica] quindi l'opera a diversi e sovrapposti registri di lettura ognuno dei quali organizzato in un suo specifico codice anche se esposto con il medesimo linguaggio pittorico oltre al livello più superficiale e connotato dalla simbologia mitologica che ci permette di riconoscere in ciascuna figura una divinità olimpica si dipanano all'interno dell'opera sia un livello simbolico dinastico sia uno filosofico neoplatonico e uno alchemico partendo dalla simbologia mitologica vediamo nella scena la presenza del vento zefiro che preso di passione per la bella ninfa clori la cattura per farla sua [Musica] zefiro rappresenta la forza feconda della natura che agisce sotto il dominio della passione bruciante e che con la sua energia vitale trasforma l'esistente infatti la giovani ninfa flory si trasforma nella copiosa flora dea della primavera che ricca di fiori prende feconda la terra e la fa fruttificare in una abbondanza di colori e profumi [Musica] al centro della composizione vediamo venere che indossa una candida veste preziosa ricoperta da un manto rosso con risvolto blu arricchito da ornamenti dorati con posa languida e gesto flessuoso guarda verso lo spettatore fungendo da festaiolo nei drammi sacri che venivano rappresentati durante il medioevo e il rinascimento verrà spesso un attore una figura corale detto il festaiolo e talvolta impersonato da un angelo che restava sulla scena durante lo svolgimento dello spettacolo e fungeva da tramite tra il pubblico e la vicenda e rappresentate spiegando cosa stesse accadendo e attirando l'attenzione degli spettatori su qualche particolare elemento significativo della recita queste figure venivano usate anche dai pittori addirittura le troviamo consigliate dall alberti nel suo trattato qui venere interpella con lo sguardo lo spettatore e pare che con la mano faccia un gesto di saluto quasi per accoglierlo nella dimensione di pace leggiadra bellezza in cui ella si trova riconosciamo dal fatto che appare vestita che chi ci saluta e la venere celeste detta anche venere urania [Musica] questa venere sobria e continente vigila sulla pace e prosperità che regna nel boschetto fiorito e con la mano invita a guardare all'evoluzione della passionale bramosia di zefiro per clori che pure ha dato buoni frutti spinge l'osservatore a elevarsi ea prendere ispirazione dalle tre giovani donne che danzano armoniosamente accompagnate da una inudibile musica che risuona nella mente di chi è in grado di coglierla con il pensiero la sua condizione è quella di una casta fecondità in quanto si intravede il ventre gravido condizione sottolineata dal fatto che l indosso un particolare gioiello collocato non come consuetudine sopra il seno ma vicino al ventre turgido che richiama l'attenzione sulla parte del corpo deputata alla gestazione [Musica] la forma che avvolge la gemma rossa e una luna crescente che ricalca la lula un amuleto caratteristico delle donne romane che era usato come talismano e come protettore della fertilità secondo l'astrologia di marsilio ficino la luna e deputata alla crescita della nuova vita il colore rosso della pietra simbolo di nuova vita ribadisce tale concetto la sola città dove botticelli poteva aver visto questo monile così estraneo la moda quattrocentesca era roma dalla quale egli era da poco reduce dove aveva probabilmente tratto ispirazione per il gruppo delle grazie le tre giovani danzanti in cerchio sono appunto le grazie creature divine le grazie secondo esiodo sono tre aglaia splendente era la grazia dello splendore eufrosina gioia era la grazia della letizia talia prosperità era la grazia della pienezza seneca nel de beneficiis racconta che le tre giovani donne rappresentano l'atto dell'offrire l'accettare e il restituire simboleggiato dall'intreccio delle loro mani sono simbolo della perfezione a cui l'essere umano dovrebbe tendere non che secondo alcuni autori le tre qualità essenziali della donna e in prospettiva classica [Musica] chiude la serie la figura di mercurio riconoscibile per i calzari alati e per il caduceo con il quale allontana le nuvole dalla scena il caduceo era il bastone della sapienza simbolo di pace e prosperità manifestazione visibile dell'equilibrio che deve permeare ogni cosa mercurio era il dio dei cambiamenti delle trasformazioni dei passaggi di stato e condizione il nome greco di mercurio è hermes da cui deriva il termine ermetico ovvero oscuro nascosto e la parola ermeneutica che definisce l'arte di interpretare i significati nascosti al di sopra di tutti loro vola il bendato eros dio dell'amore che tende a caso la sua freccia simbolo della passione amorosa terminata la lettura della simbologia mitologica osserviamo il dipinto per scorgervi il codice dinastico inserito nella vicenda per fare ciò occorre rammentare che l'opera pare fu commissionata inizialmente da giuliano dei medici in occasione della nascita del figlio giulio il futuro papa clemente vii ha avuto con fioretta gorini giuliano però morì nella congiura dei pazzi ordita contro il fratello nel 1478 un mese prima della nascita del figlio allora l'opera fu utilizzata poco più tardi in occasione del matrimonio di lorenzo di pierfrancesco de medici con semiramide appiani quindi mercurio che inizialmente avrebbe dovuto essere il ritratto di giuliano divenne quello di pier francesco con venere che aveva le sembianze di fioretta gorini la grazia di spalle ritrarrebbe la novella sposa semiramide appiani anche se vi è chi afferma che in realtà in origine fosse l'effige della bellissima simonetta vespucci che con giuliano de medici ebbe un'intensa relazione amorosa la grazia di destra pare ritragga la milanese caterina sforza figlia di galeazzo maria sforza e madre di giovanni delle bande nere nato ludovico de medici quando si ammira la primavera in genere non ci si sofferma sui gioielli ma sulla atmosfera sognante e simbolica creata dalle figure mitologiche eppure i preziosi della primavera aggiungono ulteriore bellezza e coerenza a quest'opera perfetta sotto tutte le chiavi di lettura [Musica] anche in quest'ambito l'opera rappresenta la prova tangibile dell'interesse dei medici per l'antichità e la sua cultura nonché il singolare rapporto fra botticelli e i monili già sviluppato a partire dalla personificazione della fortezza nel dipinto i preziosi sono indossati da venere e le grazi sue ancelle la dea indossa un diadema è un pendente il primo appena leggibile e ornato di perle la gemma della castità e della naturale pura bellezza ribadita nel bordo del manto il secondo è come abbiamo precedentemente detto la lula portatrice di fertilità ancora una volta la dea sintetizza lo si monica casta fecondità o la feconda castità analizzando dipendenti di due delle tre grazie si nota come uno di essi quello con la gemma rossa indossato dalla grazia con le fattezze di caterina sforza rimandi ai colori del ducato di milano rosso e bianco e le due foglie che lornano alludano alle ali d'aquila animale che componeva lo stemma della famiglia sforza il secondo gioiello a motivi fitomorfi impreziositi da perle forse zaffiri e piuttosto un fermaglio che in virtù delle leggibili foglie di quercia appare come un possibile richiamo araldico al papà della rover grazie al papa per il quale aveva eseguito una parte degli affreschi della cappella sistina botticelli aveva potuto ampliare enormemente la sua conoscenza dell'antichità arricchendo così la sua eloquenza pittorica di inedite erudizione archeologica questo eloquente gioiello potrebbe dunque valere come espressione di riconoscenza per il committente romano tuttavia va considerato che fra i significati attribuiti alle grazie e dagli umanisti vi era quello di emblemi della concordia [Musica] dunque il monile avrebbe avuto la funzione ancor più determinante di esprimere l'auspicata pace per le città di roma milano e firenze personificate dalle tre giovani donne a questo punto immergendoci nella comprensione più profonda del testo visivo occorre considerare la simbologia legata al neoplatonismo corrente filosofica della quale il botticelli era imbevuto frequentando insieme a molti altri artisti della corte dei medici l'accademia neoplatonica di marsilio ficino [Musica] secondo la struttura filosofica neoplatonica l'uomo non è in grado di conoscere veramente la realtà e da essa risalire a dio con la razionalità e gli strumenti della logica aristotelica ma può cogliere il significato autentico dell'esistenza solo attraverso intuizioni che stabiliscono catene di analogie tra le cose che altro non sono che emanazioni visibili di dio quindi secondo questa teoria filosofica i significati di vini di ciò che ci circonda sono molteplici e possono essere conosciuti solo per analogia per associazione mentale e attraverso un apprendimento mistico intuitivo quindi l'arte oltre a essere una modalità a elevare lo spirito umano assume anche un valore simbolico in quanto l'artista svela attraverso i personaggi gli ambienti e gli oggetti rappresentati il trascendente presente nella realtà immanente e in modo oscuro nascosto ed enigmatico mostra attraverso un'immagine fisica una verità spirituale in altre parole il dipinto è l'allegoria dell'amore nei suoi diversi gradi che permette all'essere umano di intuire l'immensità l'onnipotenza e la gloria di dio attraverso la bellezza inizialmente terrena per poi volgerlo a quella spirituale ecco quindi la dualità neoplatonica di amore terreno e amore sacro che anziché essere concetti antitetici diventano complementari in quanto e dalla potenza generatrice di dei file glory che avviene la trasformazione e appare flora dea della primavera e quindi dell'eterno rinnovamento che attraverso venere simbolo dell'anima mundi si trasforma in un'esperienza più elevata e raffinata del trascendente espressa dalle ter grazie sino a raggiungere l'apice dell'elevazione e mercurio nel suo caduceo simbolo di equilibrio fra gli opposti di pacificazione fra le antitesi non si può non notare che in sinergia con la visione neoplatonica in quest'opera vengano fusi concetti cristiani e biblici esposti mediante la simbologia pagana fusi in un innovativo linguaggio che attraverso immagini olimpiche in via significati simbolici di carattere morale filosofico e teologico dotati di multipla chiavi di lettura vari sono i simboli celati nella fitta vegetazione nel prato fiorito che rimandano a concetti di elevazione e comunione con il divino possiamo osservare a partire dal boschetto di aranci che evoca il giardino delle esperidi che le spalle di venere anima mundi ovvero principio unificante e vivificante della molteplicità della realtà immanente appaiono due spazi che rivelano un cielo terso i cui profili ricordano i polmoni umani con le ramificazioni bronchiali evocate dalle trame della vegetazione da un lato a un livido e per così dire venoso zefiro si contrappone un sanguigno e arterioso mercurio opposti che fanno circolare il fluido vitale presente nella scena purificandolo e trasformandolo attraverso il respiro di venere in questo agreste microcosmo boschivo si rivela il macrocosmo con la sua capacità generativa e purificante in grado di mandare le passioni umane trasformandolo in un afflato mistico in un eterno ritorno un ciclo infinito sul prato e tra le mani di flora innumerevoli fiori sussurrano il loro messaggio a coloro che sono in grado di intenderlo [Musica] vi sono innanzitutto gli alberi di arancio che parlano di nozze e che nascondono in sé l'emblema della famiglia dei medici sottolineando il rimando all unione matrimoniale tra pier francesco e semiramide il loro canto è alternato a quello delle rose simbolo d'amore essendo fra le piante sacra venere come le viole e il mirto che allude alla fecondità e alla fedeltà l'inno all'amore coniugale continua attraverso la voce delle margherite simbolo di sentimento corrisposto abbonda la voce della camomilla che simboleggia la forza la resistenza contro le avversità della vita la pazienza e la calma interiore si unisce al coro anche nelle boro che nella tradizione cristiana simboleggia la rinascita il giacinto rappresenta le doti di saggezza e di prudenza il gelsomino allude ai concetti di grazia eleganza purezza e candore mentre il garofano e simbolo di promessa di matrimonio di pegno d'amore inoltre il suo nome in latino jantus deriva dal greco e significa fiore di dio alludendo al luogo abitato dalle divinità in cui si trova a essere altri simboli di unione coniugale sono la nigella la pervinca e il croco insieme ai papaveri che talvolta alludono alla fertilità i fiori bianchi che appaiono sugli alberi di arancio le zagare sono simbolo delle spose in quanto alludono alla loro purezza e castità sono poste anacronisticamente insieme ai frutti di arancio a intendere che per i neoplatonici il pensiero non è un concetto collocabile nella dimensione temporale ma un atto fuori dal tempo che contempla quindi la presenza simultanea di realtà impossibili da verificarsi nello stesso momento come la fioritura e la fruttificazione inoltre l'abito di flora e decorato da fiordalisi il giglio emblema di firenze lo stesso nome della città toscana l'antica florenzia deriva da flora alludendo alla sua continua capacità di rigenerazione e quindi in sintesi alla sua eternità possiamo quindi riconoscere in flora che sparge fiori anche una prosopopea di firenze patria dei medici e dello stesso botticelli [Musica] la presenza di alloro rimanda a sua volta lorenzo il magnifico il quale facendo riferimento a un passo di virgilio aveva scelto il tronco di questa pianta come emblema personale che simboleggiava la vita eterna e la vittoria la simbologia floreale parla quindi di amore e bellezza eterna ma dobbiamo notare che quale memento mori vi è però anche una pianta e di anemone che per la sua breve fioritura indica la fugacità dei piaceri e della felicità infine nel registro narrativo più profondo è celato agli occhi dei non addetti ritroviamo la simbologia alchemica [Musica] il boschetto oscuro è quasi chiuso a cupola rimanda al athanor la fornace alchemica all'interno della quale avvenivano le trasformazioni della materia l'arco e la freccia imbracciati da eros sono simbolo del fuoco energia necessaria per le procedure di trasformazione nove sono i personaggi presenti che rappresentano le nove operazioni alchemiche calcinazione putrefazione soluzione distillazione sublimazione unione fissazione moltiplicazione e trasmutazione se filo corrisponde alla calcinazione e gloria la putrefazione che dà origine a flora personificazione della soluzione venere funge da distillazione delle passioni che attraverso l'intervento di eros subiscono una sublimazione e nelle tre grazie si presentano nelle fasi di unione fissazione e moltiplicazione per essere insieme trasformate da mercurio che personificazione della trasmutazione il concetto di trasmutazione è alla base dell'opera tutto si trasforma e si eleva purificandosi esattamente come nella grande opera la materia si perfeziona attraverso il processo alchemico sono innanzitutto evocate le tre fasi nigredo albedo e rubedo nelle figure di zefiro di colori e di flora la tripli cita della grande opera viene sottolineata ulteriormente dalla presenza delle tre grazie danzanti inoltre nella contemporanea presenza nei loro gioielli di perle e gemme rosse e zaffiri si consoliderebbe il compimento dell'opera alchemica nei colori delle sue tre fasi i colori indossati da venere sono il rosso il blu e il bianco colori che rappresentano gli elementi alla base della trasformazione alchemica cioè rispettivamente lo zolfo il mercurio e il sale che funge da elemento di sintesi quindi la figura di venere anima mundi neoplatonica qui rimanda la capacità dell'alchimista di coniugare elementi irriducibilmente opposti quale il maschile è fisso zolfo con il femminile volatile mercurio attraverso l'uso del sale elemento unificante del molteplice i fregi in oro che adornano il mantello della dea rimandano al loro filosofico il concetto di trasformazione alchemica e infine evidenziato nella figura di mercurio con il suo mantello simbolo della rossa pietra filosofale ottenuta dal processo di trasmutazione alchemica della materia in grado a sua volta di trasformare i vili e metalli in oro e di produrre l'elisir di lunga vita ovvero il siero dell'immortalita e dell'eterna giovinezza mercurio quindi trasforma la vita mortale imperfezione eterna la corporalità e spiritualità il nefasto in fasto la nuvola carica di pioggia in un cielo sereno il suo caduceo bastone sormontato da due serpenti attorcigliati rimanda alla capacità dell'alchimista di unire gli opposti di sintetizzare l'energia femminile con quella maschile quella solare con quella lunare quella dello zolfo con quella del mercurio dell'oro con quella dell'argento per riportare equilibrio tra gli elementi e tendere alla perfezione la medesima presenza di mercurio il cui nome hermes in greco è un omaggio alla figura del noto alchimista ermete trismegisto autore del corpus ermetico e fondatore della corrente filosofica dell'ermetismo la remet ismo ebbe una notevole influenza sulla cultura rinascimentale le opere attribuite a ermete trismegisto ebbero inoltre grande credito tra gli alchimisti in questa opera che illustra il ciclo infinito di rigenerazione in cui la bellezza terrena è emanazione di dio e il compito dell'uomo e quello di trasformarsi elevandosi spiritualmente tutti i codici utilizzati ognuno con la sua propria simbologia rimandano al medesimo significato sia pure espresso attraverso tematiche scuole di pensiero differenti in questo bosco avviene la metamorfosi il piacere carnale si trasforma in estasi trascendente la rozzezza si tramuta in raffinatezza la materialità in spirito l'immanenza in trascendenza la vita terrena inesistenza divina l'uomo copula mundi attraverso l'amore comprende il senso della bellezza quale godimento estetico della presenza di dio nel tempo e fuori dal tempo la sua essenza si trasforma elevandosi ed è egli trova l'equilibrio tra tutte le cose tra le passioni e desideri tra il pensiero e l'azione tra l'avere e l'essere accolto da venere sorridente nel bosco della primavera di botticelli l'uomo rinnovandosi eternamente si trasforma in divinità [Musica]