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Analisi di Montale e

ciao ragazzi oggi vi leggerò una poesia di eugenio montale dal titolo non chiederci la parola questa poesia non è soltanto uno dei testi più importanti di montale ma è una poesia che è diventata un vero e proprio manifesto di un'intera generazione di scrittori che proprio negli anni qui il fascismo iniziava a mostrare il suo volto più nero si opposero a coloro che pensavano di avere sempre la soluzione in tasca coloro che erano convinti che qualsiasi cambiamento si potesse attuare in modo veloce radicale tutto e subito ecco credo che forse ancora oggi non chiederci la parola sia una poesia da non dimenticare di un'attualità disarmante siamo di fronte a un testo in fondo breve composto come vedete da tre quarti nei diversi di lunghezza variabile le prime due quarti ne hanno rima incrociata ab bia la terza invece a rima alternata ab ab ma ciò che conta di più al di là di queste caratteristiche tecniche è che questa poesia un po come tutte le poesie di montale deve essere vista proprio come se guardassimo un film dobbiamo però perciò conoscere il significato di ogni singola parola altrimenti è come se nel bel mezzo di un film apparisse un fotogramma nero come possiamo pensare di capire o sentire ciò che ci vuole trasmettere un regista se abbiamo delle sequenze buie entrare una poesia è come visitare un pianeta qui ci troveremo davanti a sterminati oceani bianchi ovvero gli spazi vuoti che dividono una strofa da un'altra attraversando questo mare nella pagina potremmo incontrare piccole isole sconosciute parole che rimandano immagini isole a cui magari non approveremo mai con la nostra ragione ma che impareremo a vedere la in lontananza con il sentimento sulle quali magari battono violente piogge tropicali di virgole toccheremo terra saliremo montagne alte ripide fatte di rocce pungenti che sono le allitterazioni suoni aspri ripetuti oggi siamo qui apposta per guidarli per mano a vedere il film di montale fotogramma per fotogramma non chiederci la parola fa parte della prima raccolta di poesie di montale dal titolo ossi di seppia pubblicata nel 1925 questo è un anno cruciale per la storia della letteratura italiana del novecento pensate che in questo stesso anno luigi pirandello pubblicò uno nessuno e centomila mostrandoci quante maschere ogni giorno dobbiamo indossare per riuscire ad adattarsi a questa società contemporanea inoltre nel 25 esplose il caso svevo è in cima alle classifiche di vendita c'era proprio il suo capolavoro la coscienza di zeno ma il 1925 fu soprattutto l'anno delle leggi fascistissime l'inizio di quel nero ventennio di dittatura cui montale si opporrà sempre firmando proprio in questo anno il manifesto degli intellettuali antifascisti di benedetto croce nel 1925 dunque montale dà alle stampe questa raccolta di poesie di cui il testo che vedremo oggi è il primo della sezione intitolata proprio ossi di seppia e rappresenta come dicevamo un manifesto per una nuova generazione di scrittori che si opposero nettamente ai poeti laureati i vari carducci pascoli d'annunzio non chiederci la parola rappresenta perciò una frattura decisiva nella storia della poesia italiana non chiederci la parola che squadre da ogni lato l'animo nostro informe la prima parola del testo non è in realtà indice dell'intera poetica di montale e gli viene infatti definito il poeta della negatività non bisogna però considerare questo termine in senso pessimistico bensì negatività significa che montale piuttosto che affermare preferisce negare è un atteggiamento di grande umiltà il suo più che dire che cos'è la verità l'autore esce avvicinarsi ad essa pronunciando cosa non sia la verità è importante che utilizzi la prima persona plurale in noi montale non è da solo a porsi a tutte quelle persone intorno a lui che gridano con sicurezza la loro ricetta per risolvere i problemi che propongono la parola che definisca chi siamo alla luce di ciò risulta molto importante il verbo squadrare cerchiamo di vedere questo termine squadrare il foglio da disegno squadrare un blocco di marmo per farne una lastra squadra di un tronco di un albero per creare un tavolo troppe persone tentano di fare ciò con il nostro animo che per definizione non ha contorni e appunto in forme insomma non possiamo chiedere al poeta la parola che definisca ciò che siamo non chiederci la parola che squadre l'animo nostro informe 6 fascista sei comunista 6 cattolico se uno studente 606 alternativo se un figo sei uno sfigato un tale invece si pone in una prospettiva più umile più bassa sta insieme all'odore dei limoni quell'odore non che non si stacca da terra ma che non sa staccarsi da terra come scrive in un altra sua poesia famosissimo non chiederci la parola che squadre da ogni lato l'animo nostro informe e a lettere di fuoco lo dichiari ecco una nuova immagine ancora più incisiva della precedente cerchiamo di vedere anche questa espressione com'è possibile scrivere con il fuoco pensateci molti di voi probabilmente hanno sulla pelle delle parole tatuate lettere di fuoco rimanda proprio all'atto di marchiare in modo indelebile è un tatuaggio una sorta di chiusura mentale l'ottusità di tutte quelle ideologie che cercano appunto di squadra c tutto cambia nei due versi che chiudono la quartina il poeta dopo averci detto di non chiedere la parola tuttavia ci offre un immagine di quello che potrebbe essere questa parola se mai dovessimo trovarla arriva così il croco un fiore giallissimo questo fiore rappresenta il nostro segreto guardate però dove si trova non chiederci la parola che squadre da un lato l'animo nostro informe e a lettere di fuoco lo dichiari e risplenda come un croco perduto in mezzo a un polveroso prato che forma questo prato non ha confini è in forme è come l'animo nostro di che colore è questo prato andremmo verde ma se osserviamo bene l'aggettivo polveroso colore al prato di un verde spento tenue che tende al grigio al marrone ecco in questo prato immenso di un colore smunto spento nascosto chissà dove c'è un fiore che risplende che illumina esattamente come la parola che finalmente ci dica ciò che siamo il poeta inserisce in questi versi una lettera zione la ripetizione dei suoni pr risplenda croco perduto polveroso prato che forse suggerisce anche a livello sonoro la difficoltà è l'umiltà necessaria in questa ricerca nella seconda strofa montale attacca invece quegli uomini sicuri di sé ben inseriti nella società all'uomo che se ne va sicuro agli altri a se stesso amico e londra sua non cura che la canicola stampa sopra uno scalcinato muro sono politici uomini affabili vincenti lottatori che sanno adattarsi alla società appaiono come amici di tutti e in completa armonia con se stessi tuttavia montale ci mostra come la loro ombra ovvero la loro interiorità sia in realtà malata frantumata ecco la forza dell'immagine della canicola la canicola e il sole alto a mezzogiorno nelle ore più calde questo è molto importante perché in montale sole non è mai all'alba simbolo di nascita di trionfo il sole non è mai al tramonto sfumato romantico il sole di montale è immobile rappresenta la violenza dello smascheramento è uno schiaffo di aridità ci mostra come stanno le cose senza sconti guardate qui questa è un'ombra molto romantica sfumata indefinita quest'ombra rappresenta in fondo quella che era stata la ricerca poetica dell'ottocento dei romantici ma anche dei decadenti diceva leopardi sono poeticissima e piacevoli quelle parole che hanno in sé un che di vaghezza l'infinitezza per che testano idee vaste indefinite non determinabili confuse la ricerca di montale ben diversa ed è rappresentata da un'ombra completamente diversa guardate qui questo è un'ombra netta definita l'ombra del sole a mezzogiorno che stampa su questo muro e smaschera con la forza dell'evidenza la presunta sicurezza di sé che questi uomini credono di possedere nella vita se le strade sono piene di prostitute se c'è un'offerta così alta beh ci deve essere pure una domanda una richiesta equivalente quanti uomini in giacca e cravatta ben inseriti quando arriva la notte mostrano quanto in realtà sia scalcinata la loro ombra la loro anima siamo giunti così all'ultima quartina della poesia montale dopo essersi opposto ai poeti della generazione precedente dopo aver attaccato politici filosofi e persone in generale ciecamente convinto delle proprie idee della propria forza sociale se la prende infine con il mondo degli scienziati o di coloro che credono che la scienza possa risolvere tutti i problemi dell'uomo i positivisti non domandarci la formula che mondi possa aprirti a questa nuova generazione di poeti non bisogna chiedere una formula magica che possa spiegare tutta la realtà è uguale mc2 no l'unica cosa che possono offrirci sì qualche storta sillaba e secca come un ramo niente poi po carne soltanto l'osso di seppia sbattute e levigato dalle onde nessun frutto foglia ma rami secchi estorti quindi un linguaggio scarno ed essenziale che umilmente ci possa prima di tutto comunicare codesto solo oggi possiamo dirti ciò che non siamo ciò che non vogliamo è una verità che nasce dal basso e che prima di affermare preferisce negare non voglio la guerra non voglio razzismo ma non per questo sono protestante cattolico di sinistro di destra sembra proprio il demone che parlava socrate ma questa è un'altra bella storia che racconteremo un'altra volta ora che abbiamo percorso centimetro per centimetro il testo potete apprezzare ancora di più la poesia letta per intero non chiederci la parola che squadri da ogni lato l'animo nostro informe e a lettere di fuoco lo dichiari e risplenda come un croco perduto in mezzo a un polveroso prato all'uomo che se ne va sicuro agli altri a se stesso amico e l'ombra sua non cura che la canicola stampa sopra uno scalcinato muro non domandarci la formula che mondi possa aprirti sì qualche storta sillaba e secca come un ramo codesto solo oggi possiamo dirti ciò che non siamo ciò che non vogliamo ciao ragazzi [Musica] [Musica]