buongiorno a tutti oggi cominciamo a parlare di filippo juvarra il grande architetto nato a messina ma naturalizzato torinese che ha cambiato praticamente la fisionomia della città di torino filippo juvarra nasce appunto a messina nel 1676 e morirà a madrid nel 1736 le sue opere principali sono quasi tutte a torino santa cristina la basilica di superga palazzo madama la scala delle forbici la reggia di venaria in particolare la grande galleria e la chiesa di sant'uberto la palazzina di stupinigi mentre l'ultima sua opera solamente progettata e il palazzo reale di madrid le caratteristiche di filippo juvarra che appartiene alla corrente rococò e sono appunto una rielaborazione personale di tutto quello che è il repertorio della architettura sia classica sia barocca e quindi si situa né in piena età rococò che sapete essere il proseguimento in chiave più leggera più decorativa più raffinata anche se vogliamo del barocco e quello che poi sarà il neoclassicismo che si affermerà nella seconda metà del settecento filippo juvarra nasce e cioè nasce insomma comincia la sua attività come scenografo e quindi rimarrà per tutta la vita questo gusto fantasioso questa come dire sensibilità per la plasmazione della materia per il decorativismo molto accentuato ma che semplifica le forme così un po ridondanti dell'architettura barocca perché comunque la sua la sua formazione è una formazione romana e quindi a roma aveva appunto imparato e studiato molto bene il classicismo quindi riesce a semplificare le sue forme e rendere le sue architetture ariose e leggere un altro aspetto importante di filippo juvarra è una sensibilità per il paesaggio le sue architetture sono sempre inserite perfettamente nell'ambiente e hanno sempre un equilibrio tra gli elementi funzionali e gli elementi decorativi ma è proprio questo aspetto paesaggistico questa questa sensibilità questo interesse per la dimensione da una parte paesaggistica ma anche urbanistica che gli permettono di che gli permettono di di concepire le sue architetture come aperte come delle vere e proprie macchine sceniche che si mettono in relazione con lo spazio circostante d'altra parte filippo juvarra è un architetto che ha delle competenze tecniche molto molto approfondite e quindi progetterà sempre in maniera molto attenta eserciterà un controllo ferreo sui cantieri dal punto di vista stilistico vi dicevo è un po eclettico nel senso che fonde gli stimoli dell'architettura barocca di borromini che ha studiato a roma di guarini che ha approfondito che approfondirà torino con la richiamo appunto all'architettura classica è un architetto che ha una fama eccezionale perché è conosciuto a livello europeo infatti si recherà che in portogallo a londra poi a madrid sarà sempre aggiornato sulle novità francesi e appunto avrà questa dimensione internazionale la vita è una vita abbastanza tranquilla diciamo nella sua nella sua evoluzione nasce nel 1776 a messina è figlio d'arte perché il padre era un orafo incisi o per un incisore insegna appunto il disegno il mestiere e poi si trasferisce a roma dove continua la sua formazione con carlo fontana che uno dei maggiori architetti eclettici molto colto del tempo tra il 1703 il 1714 studia come l'abbiamo detto prima attentamente le architetture classiche ma anche quelle barocche di bernini di borromini nonché il rinascimento amava in particolare michelangelo e poi lo vedremo appunto nella citazione ad esempio della basilica di superga siccome è in contatto con i cardinali e prelati più importanti di roma lavora anche nelle diciamo nelle zone di provenienza di questi papi di questi cardinali in particolare a lucca si afferma come scenografo al servizio del cardinale ottoboni e della regina di polonia che lo proteggono e quindi lo inseriscono negli ambienti più importanti nel 1706 viene nominato accademico di san luca che per roma era un grandissimo onore e poi progetta appunto questa cappella anta mori nella chiesa di san girolamo che vedete appunto nella nella della illustrazione della diapositiva tra il 1708 e il 1712 nel 1714 ritorna messina ritorna a messina e gli viene affidata l'organizzazione dei festeggiamenti per l'arrivo di vittorio amedeo ii vittorio amedeo ii con il trattato di utrecht era infatti diventato re di sicilia vittorio amedeo ii era il sovrano di torino sovrano sabaudo sapete che può vittore ma dio secondo non è molto convinto della sicilia la scabbia con la sardegna e da allora in avanti il regno sabaudo si chiamerà il regno di sardegna ma mentre appunto a messina mentre in sicilia conosce filippo juvarra che appunto era stato organizzato dei festeggiamenti e ne rimane talmente colpito che lo invita subito a torino a torino filippo juvarra riceve gli ordini diventa bat e quindi come al solito a una ricca una ricca prebenda e diventa anche il primo architetto civile della corte sabauda infatti il posto era vacante michelangelo gara ove era morto l'anno precedente e quindi bisognava sostituirlo aiutate juvarra torino che ormai è una capitale importante è diventata la capitale di un regno a una certa importanza a livello europeo si sta espandendo e vittorio amedeo ii cerca di riorganizzare in termini molto moderni sia l'economia sia l'immagine della città torino proprio viene riorganizzata nella viabilità nel decoro dei palazzi che devono essere omogenei come stile e come dimensione ea torino appunto juvarra rimedita la lezione di guarini qui vediamo una la torino del tempo proprio questa è una veduta dell'antico ponte sul po di bernardo bellotto un ridotti st chiamato appunto da carlo emanuele iii a dipingere a dipingere la città di torino e si dice che la figura dell'abate che vedete in basso a sinistra di cui ho messo anche un ingrandimento sia proprio un omaggio a juvarra infatti se guardate molto simile alla caricatura che avevate nella immagine della diapositiva precedente e vedete che appunto filippo juvarra sta mostrando la città come dire ecco guardate che cosa ho fatto dicevo il primo architetto di corte e da un'autorità indiscussa praticamente non si muove cantiere che juvarra non non voglia insomma come dice appunto la famosa frase di non si muove foglia che dio non voglia collabora con vittorio amedeo ii proprio alla rinascita politica e culturale della della città e lui riesce a capire proprio quelle che sono le esigenze e appunto e le mette le mette in pratica purtroppo nel 1735 filippo quinto in maniera impellente proprio è anche molto autoritaria lo vuole a madrid per progettare e costruire il palazzo reale juvarra non è molto contento anzi è quasi disperato di dover andare a madrid ma è obbligato è obbligato e quando si trova a madrid vive malissimo perché non lo pagano si prende una polmonite insomma si ammala e muore nel giro di poco tempo aveva chiesto di essere sepolto superga per testamento ma la sua richiesta ovviamente non viene esaudita perché trasportare un cadavere da madrid a torino non era così semplice e ancora adesso non si sa dove sia stato sepolto a madrid è un disegnatore eccezionale qui vedete il suo sito il suo script schizzo preliminare del dl della palazzina di stupinigi e a torino pensate che si conservano 542 disegni in quattro album sono conservati nel museo di palazzo madama questo è uno studio di architettura del 1706 e 1735 evidentemente la datazione non è troppo troppo sicura e poi un altro aspetto importante appunto sempre nell'ambito della riorganizzazione di figli e di vittorie medio secondo è il terzo ampliamento che avevamo già visto nelle elezioni precedenti che è collegato a porta susa quindi quella parte che voi vedete in blu e l'ingabbiamento dvd juvarra che si collega ai quartieri militari e che prevede la costruzione anche della chiesa del carmine una delle sue prime opere è la chiesa di santa cristina che una delle due chiese gemelle che si affacciano sulla piazza san carlo piazza staccarlo vedete che ha una facciata leggermente curva che viene conclusa da un da un timpano molto mosso che viene sorretto nella la trabeazione da da da due colonne corinzie e che presenta al centro un rosone l'ittico vedete come rispetto a quella che era l'architettura barocca è molto plastica molto dinamica anche molto pesante qui c'è una maggiore leggerezza c'è una ricerca di simmetria tra la parte inferiore e la parte superiore e questa ariosità che appunto già prelude alla anzi è già pienamente rococò ma l'opera una delle sue opere più famose e sicuramente la basilica di superga che viene costruita come un ex voto nel 1706 vittoria ma del secondo guarda dalla collina di superga l'assedio a torino delle truppe francesi insieme al cugino è un genio di savoia che era è venuto in suo soccorso con le truppe asburgiche le truppe austriache e quindi fa un voto se fosse riuscito a ritornare in possesso della sua città avrebbe costruito una bellissima basilica proprio in quel punto pregando davanti alla statua della alla cappelletta della madonna che si trovava lì a superga e in effetti così fa costruisce addirittura un complesso architettonico con la basilica e con un convento retrostante vedete come la basilica di superga fonde diverse tipologie diversi elementi stilistici è appunto un esempio di quel l'eclettismo di juvarra fatti vedete il pronao che riprende il pantheon vedete la cupola che riprende la cupola di michelangelo di di san pietro e i due campanelli e campani gemelli che riprendono invece la lezione di borromini con quella parte superiore un po orientaleggiante a cupola che peraltro poi verrà copiata in tantissimi campanili del nostro piemonte la basilica di superga vedete che si erge su un alto piedistallo infatti accessibile dalla parte anteriore da una grande scalinata ed è un'architettura e qui lo potete già vedere dalle varie fotografie che vengono presentate che cambia sempre a seconda della percezione perché a seconda del punto di vista può emergere il pronao con la scalinata possono emergere i due i due campanili oppure la cupola è una sorta di macchina scenica qui vedete la la pianta la pianta completa con il il convento retrostante e vedete come la pianta è una pianta centrale circolare con un pronao antistante e un presbiterio molto profondo che già viene inglobato nella nella struttura del del convento commento che si articolo chiese articola intorno ad un ad un cortile rettangolare questo è il pronao naturalmente una citazione del pantheon alto maestoso a pianta quadrata con otto colonne lisce con capitello corinzio vedete che le colonne oltretutto sono più allargano l'inter cologno più largo nella parte centrale questa idea della cupola che viene affiancata da due campanili laterali e sicuramente ripresa da sant'agnese in agone del borromini e che qui vedete appunto nella fotografia la basilica appunto si erge su un alto basamento viene scandita vedete da delle paraste che non sono molto plastiche ma a d'ordine gigante come dire rig mano bene la superficie qui si vedono già gli elementi che poi saranno caratteristici di tutta l'architettura di juvarra cioè l'alto basamento l'ordine gigante la parte superiore è conclusa con una balaustra questo è l'interno molto arioso come potete vedere questa è la cupola che costa la costolo nata su un alto tamburo scandito da otto alti finestroni centinati e da colonne binate aggettanti riprende appunto in maniera un po diversa ma l'idea della cupola di san pietro è una macchina scenica perché mi dicevo a seconda del punto di vista e si inserisce diversamente nell'ambiente qui vediamo il chiostro e qui vediamo la lapi del grande torino perché come sapete tutti nei controlli la parete del convento si schiantò l'aereo dei giocatori del torino un'altra opera importantissima di filippo juvarra è palazzo madama tra il 1718 il 1721 è la residenza della ma reale la madama reale è la vedova del re cioè quindi del precedente re quindi la mamma del re in in corso diciamo così palazzo reale era un c'è palazzo madama scusate palazzo madama era appunto situato su piazza castello a fianco di palazzo reale ed era un castello proprio un castello che era stato costruito nel quattrocento dagli acaya e che aveva inglobato le torri della porta fi bellona cioè della torre delle ne porta della porta dell'antico castrum romano e che deve essere rinnovato deve essere rinnovato che cosa fa più varrà cui lo vedete benissimo il castello che ha solamente la facciata in origine avrebbe dovuto incapsulare tutto l'edificio ma come al solito erano mancati i fondi e quindi era rimasta soltanto la prima parte quella della facciata e dello scalone d'ingresso infatti napoleone ironizzava sempre un bel palazzo ma dov'è il palazzo nella idea dell'urbanistica barocca e anche rococò il palazzo fa da fondale a quello che era l'antico decumano della città romana cioè via doragrossa quella che adesso noi chiamiamo via garibaldi palazzo madama riprende un po l'idea vedente nella facciata di versailles le mentre li vedete la leaf ritratto di maria giovanna battista di namur che era appunto la moglie di carlo emanuele ii che era appunto la madama reale qui vedete la pianta del palazzo madama con i viola l'inserimento di juvarra che è praticamente va a collegarsi direttamente con il cortile interno del castello che era stato coperto nel quattrocento e cola co retrostante costruzione questa è la facciata e vediamo da un po nel nei particolari la facciata un piano terreno con un paramento a bugne su uno zoccolo di pietra grigia il primo piano al solito è scandito dalle paraste contro paraste in ordine gigante i capitelli sono compositi il coronamento a un cornicione agen tante concluso da una balaustra quindi tutti gli elementi che abbiamo già visto anche a superga qui vediamo una fotografia più ravvicinata guardate come il palazzo sia attraverso la città queste grandi vetrate questi grandi aperture permettono proprio un legame diretto con con la città e con la piazza qui notate un particolare decorativo con le armi del dl del pilastro e la parte centrale con i tre portali e la parte superiore a vetrate questo e l'atrio ricordatevelo poi quando faremo faremo la reggia di caserta di vanvitelli perché vanvitelli si ispirerà proprio all atrio di palazzo madama di juvarra lo scalone scenografico maestoso costituito da due rampe cost contrapposte coperta coperto da una volta a botte cassetto nata anche qui le finestrature rendono l'area molto ariosa quindi nuovo abbiamo altre fotografie dello scalone e poi invece ci spostiamo a palazzo reale palazzo reale all'interno di palazzo reale io varrà progetta la scala delle forbici del 1721 che una scala eccezionale dal punto di vista tecnico perché supera un dislivello di 10 metri ha una struttura tenaglia con la prima rampa appoggiata a terra le prime le successive due appoggiate alle pareti e l'ultima aerea ecco vedete qui la parte centrale con le varie decorazioni erano gli ingressi agli appartamenti della coppia di carlo emanuele iii con anna e anna cristina di baviera vedete l'ultima rampa e aerea e si chiama la scala delle forbici proprio perché a questa decorazione con le forbici che tagliano le trecce e che serviva anche così a modo un po umoristico no a tagliare le malelingue oppure ricordare la necessità di tagliare i contatti con il mondo quando si entrava nei propri appartamenti con altra opera importantissima è venaria reale di cui juvarra realizza la galleria grande la chiesa di sant'uberto e poi l'ultima opera la palazzina di caccia di stupinigi tra 1729 1733 vittorio amedeo ii decide di far costruire questa palazzina seguendo la moda francese moda francese delle residenze extraurbane del ritorno alla natura di un ritrovo per la caccia quindi faceva un po di tutto era una residenza reale era una residenza per gli ospiti aveva le scuderie che i servizi a questo corpo centrale altissimo etico che richiama la lezione di palazzo carignano di guarini che serviva appunto ad ospitare il sun il salone delle feste la cupola era poi tornata vedete da un cervo che ricordava e la funzione della che ricordava la funzione della palazzina vedete che rinunci rinuncia al concetto tradizionale di facciata perché le facciate sono tutte snodate sfalsa sfalsate in altezza ed in particolare seguono questa questa pianta a croce di sant'andrea il giardino dei passi di stupinigi è vastissimo in realtà è un vero e proprio parco d'altra parte serviva per la caccia e come la reggia di venaria e altre residenze estranee fa parte della cosiddetta corona delle delizie che attualmente sono tutelate anche dall'unesco la pianta vi dicevo e a ferro di cavallo e prosegue a tenaglia e qui sulla piantina vedete anche le varie destinazione del dl degli ambienti questo è il salone centrale con la pianta ellittica e qui al centro vedente il cervo che è un opera di francesco la date che adesso è stato sostituito da una copia è custodito all'interno delle scuderie questo grande salone delle feste a e luminosissimo perché di nuovo siamo nell'ambito di queste residenze in cui è importante anche la connessione con l'esterno è un esempio di quella che è la vita settecentesca con questi ambienti decorati stimi questo ad esempio il gabinetto cinese che appunto sappiamo essere una delle mode del tempo qui vedete l'inserimento della della della palazzina all'interno della natura