Grazie grazie mille sono veramente felicissima di essere qua oggi e di vedere tutte queste persone devo dire in questo splendido auditorium e E sì mi fa piacere raccontarvi un po' qualcosa condividere un po' di informazioni sul cervello che è l'organo del quale io mi occupo e che studio da praticamente da sempre e infatti volevo infatti iniziare raccontandovi un attimo chi sono allora Io mi sono laureata all'Università di Pisa Questa è la porta del laboratorio in cui ho svolto la mia tesi è un istituto un vecchio Istituto qui vedete elettrofisiologia poi durante il mio dottorato di ricerca mi sono spostata a Milano al dipartimento di farmacologia dell'Università degli Studi di Milano e ho cominciato a lavorare sulle sinapsi poi vi racconterò più nel dettaglio Che cosa sono le sinapsi insieme al professor Bruno Ceccarelli che purtroppo è mancato quando era ancora giovane poi mi sono spostata all'Università di aleale dove ho svolto il mio periodo di postdoc dove ho continuato a lavorare sulla sinapsi insieme a Pietro De Camilli che è un veramente un una punta di diamante della ricerca mondiale e che purtroppo è andato via dall'Italia quando era ancora giovane e adesso appunto lavora all'università di a da tantissimi anni e dopo questo periodo all'Università di ha sono tornata AA casa Sono tornata in Italia a Milano presso il consiglio nazionale delle ricerche all'istituto di neuroscienze e poi sono diventata professore associato all'Università di Milano m circa 8 anni fa mi sono spostata dall'università di Milano all'istituto Humanitas l'istituto Humanitas è un ospedale dove c'è anche un'università università Humanitas una struttura molto interessante perché mette insieme quelli che noi consideriamo essere un po' eh i tre pillars quindi in qualche modo veramente le tre basi importanti della della divulgazione della Ricerca Scientifica che sono la parte clinica La ricerca e gli studenti Quindi qua abbiamo corso di medicina corso di medtech e poi vi vi dirò perché ho fatto questo spostamento perché ho cominciato a interessarmi un po' di sistema immunitario e Questa istituzione è veramente all'eccellenza nella ricerca del del sul sistema immunitario e allora vi dico io Appunto ho sempre lavorato sul cervello che è l'organo eh più interessante più affascinante del nostro corpo che tutti quanti sappiamo essere formato da neuroni tantissimi come dice Emily Dickinson come le stelle nel cielo 10 alla 11 neuroni che vuol dire 10 con 11 Zeri dietro il che vuol dire decine di miliardi di neuroni Ma diciamo che è molto importante ed infatti stavamo parlando di questa cosa anche con Chiara che nel nel cervello Ricordiamoci non ci sono soltanto i neuroni ci sono anche cellule non neuronali come gli astrociti come la microglia che sono stati in qualche modo trascurati per moltissimo tempo e che adesso invece si sanno rappresentare delle componenti fondamentali del per il funzionamento del nostro cervello come fanno tutti questi neuroni dentro il cervello a parlarsi gli uni con gli altri bene formano delle catene se voi pensate i nostri i neuroni sono in grado di controllare tutte le funzioni del nostro corpo Pensate ai motoneuroni che sono quelli che controllano il nostro movimento bene in generale sono in grado i neuroni di formare delle catene per cui si connettono gli uni agli altri e questo consente di far sì che un segnale che è generato in un neurone possa poi essere trasferito lungo questa catena a una serie di neuroni successivi e questo consente di far sì che per esempio l'attivazione di alcuni neuroni in alcune aree del cervello poi si propaghi anche ad aree molto distanti Per esempio questo è un caso in cui si vede una diffusione dei processi a livello della corteccia va bene ma allora qui abbiamo delle catene di neuroni che formano i cosiddetti circuiti neuronali Ma come fanno questi neuroni a essere in contatto gli unico con gli altri come viene trasferita l'informazione da un neurone all'altro bene questo processo avviene attraverso una struttura molto importante che appunto la struttura che io ho sempre studiato fin dai primi anni del subito dopo la laurea che è la sinapsi vedete che cosa succede i neuroni in realtà non sono non costituiscono uno un network una rete unica sono isolati e comunicano gli uni con gli altri e qua vedete per esempio qui abbiamo un neurone azzurro che comunica con il neurone Rosa sono due neuroni diversi ma il messaggio elettrico passa dal neurone azzurro al neurone Rosa ma loro non si toccano in realtà vedete sono queste strutture che consentono il passaggio dell'informazione e che vengono definite sinapsi Eccola qua Una sinapsia ingrandimento Maggiore vedete questo qua è Il compartimento che noi definiamo presinaptico è l'area che è responsabile della spedizione dell''informazione da un neurone all'altro rappresenta un po' questo diciamo Globo azzurro che vedete in questo schema e qua vedete invece il la Il compartimento post sinaptico che è quello invece che riceve l'informazione Come vi dicevo le due strutture non sono in contatto c'è un Messaggero chimico che si diffonde dalla porzione cosiddetta presinaptica a quella posts sinaptica e vedete qui è un piccolo eh filmino che vi fa vedere che cosa succede Ecco questa qua è la porzione che trasmette l'informazione Queste sono le vescicole sinaptiche contengono Il Messaggero chimico si chiama neurotrasmettitore Certamente ne avete sentito parlare quando parliamo dell'acetilcolina del gaba del glutammato sono neurotrasmettitori contenuti all'interno di queste vescicole che si fondono vedete la vescicola si fonde il messaggero viene rilasciato viene sentito legato dai recettori che sono presenti nel neurone ricevente e questo consente di trasferire l'informazione da un neurone all'altro quindi un processo estremamente ben regolato ed importante E allora uno dice va bene questo mi sembra interessante quando si formano queste sinapsi dentro il nostro cervello e qui viene un aspetto importante di cui vale la pena di parlare perché in realtà molte persone in realtà non non hanno focalizzato questa informazione qua vedete Questa è la la densità delle sinapsi e questo sono gli anni gli anni di un di un bambino 0 anni quando nasce 4 anni 8 anni e così via vedete che le sinapsi si formano ovviamente in in maniera importante nel periodo prenatale Quindi durante lo sviluppo fetale quando il bambino sta ancora nella pancia della mamma però vedete che continuano a formarsi anche dopo vedete che il maggior numero dei sinapsi che noi abbiamo nel nostro cervello l'abbiamo intorno all'età di 3 anni e quando noi diciamo che i bambini sono delle spugne che imparano tutto molto rapidamente è il momento in cui abbiamo tantissime sinapsi nel nostro cervello e poi però Guardate cosa succede successivamente queste sinapsi tendono a ridursi fino ad arrivare ad un livello più basso ma stabile ora Guardate un attimo la scala degli anni 12 anni 20 anni Questo significa che questo processo di riduzione del numero delle sinapsi va avanti in un ragazzo fino ai 20 22 in alcuni casi anche 25 anni di età Ma uno si chiede Ma perché io dovrei formare tutte queste sinapsi per poi eliminarle perché tutto questo lavoro È come se noi fossimo dovessimo avere vedessimo una fioritura meravigliosa di un cespuglio a primavera che comincia a buttar fuori tutti questi Bocci tutti questi fiori tutti questi eh eh nuovi rami e e però a un certo punto questo questo cespuglio comincia a essere un po' disordinato E allora arriva il giardiniere e dice Aspetta un secondo Diamogli un po' una una forma e che cosa fa il giardiniere ovviamente Pota ed infatti questo processo si chiama pruning vedete sinaptic pruning che è proprio il processo di potatura ma ovviamente se voi avete un cespuglio in giardino e andate fuori con le vostre cesoie per tagliarlo che cosa tagliate tagliate mica i rami quelli più belli quelli più forti con tanti fiori tagliate i rametti laterali quelli che sono un po' più brutti un po' più deboli ed infatti questo è esattamente quello che avviene si formano tantissime sinapsi abbiamo un massimo di sinapsi fino a 3 anni di età e poi si ha un processo che viene detto proprio di rifinitura in cui arriva un giardiniere nel nostro cervello e elimina le sinapsi di troppo Allora qua ci sono due domande che ci dobbiamo fare primo chi è sto giardiniere che nel cervello va lì e taglia le sinapsi è proprio una cellula non neuronale si chiama microglia Queste sono una cellula microglial qua vedete in blu tutti i neuroni queste cellule sono di fatto cellule del sistema immunitario e arrivano nel cervello durante lo sviluppo fetale fanno una specie di invasione dalla periferia entrano nel cervello e rimangono poi stabili nel cervello per tutta la vita sono delle cellule fondamentali E queste sono un po' uno dei motivi per cui io poi mi sono spostata presso Umanitas perché ho incominciato a essere veramente curiosa at di capire in che modo il sistema immunitario interagissero perché fino a tanti un po' di anni fa direi una quindicina di anni fa si pensava che il cervello fosse un organo immuno privilegiato cioè completamente isolato dal sistema immunitario protetto dal sistema immunitario e invece andando avanti negli anni ci si è accorti che il sistema immunitario il sistema nervoso parlano gli uni l'uno con gli altro per tutta la vita il primo esempio è questo che vi dico durante lo sviluppo la cellula microglial che è una cellula immunitaria residente nel cervello svolge questo tipo di operazione di eliminare le sinapsi di troppo poi successivamente vedremo che questa microglia quando poi diventiamo più anziani comincia ad attivarsi in una maniera che invece non è tanto positiva ma Di questo parliamo dopo seconda domanda fondamentale Ok adesso abbiamo capito chi è il giardiniere la microglia Ma la domanda diventa Ok Se io fossi un giardiniere taglierei i rametti quelli un po' più deboli e nel cervello Chi è Quali sono le sinapsi che vengono tagliate e le sinapsi che vengono tagliate Sono esattamente seguono la regola del giardiniere le sinapsi più deboli quindi le sinapsi che sono più forti che vengono attivate e che sono più forti quelle vengono tenute le sinapsi che non vengono utilizzate vengono eliminate E infatti c'è un modo di dire che vi riporto qua use it or lose it ora questa cosa Se ci pensate e mettete insieme tutte queste informazioni è estremamente importante perché questo processo di eliminazione va avanti dai 3 anni fino ai 20 anni e allora che cosa vuol dire questo vuol dire che i circuiti che sono nel nostro cervello fra i 3 anni e i 20 anni è un tempo lunghissimo è il periodo in cui il cervello si forma si rifinisce e quindi è fondamentale che in questo periodo vengano i circuiti neuronali vengano attivati E infatti quando vado a raccontare a parlare nelle scuole racconto questa cosa I ragazzi non lo sanno quando vado nei licei dico ragazzi voi siete esattamente in questo momento attivate i circuiti quelli che volete mantenere leggete dei libri ascoltate della musica camminate Guardate imparate non state chiusi in camera vostra davanti a uno schermo va bene non è negativo ma deve essere una cosa in più non deve essere una cosa in sostituzione di tutto il resto ok use it or lose it quello che non viene utilizzato Viene eliminato le sinapsi Eccole qua di nuovo si formano su queste strutture questa che è Il compartimento ricevente spesso si chiama anche spina dendritica per le sinapsi un sottotipo di sinapsi eccitatorie si formano su quelli che sono i dendriti del neurone alcuni processi che emergono dal corpo cellulare quando ricevono le sinapsi da altri neuroni bene le sinapsi si formano su queste protrusioni che si chiamano spine dendritiche sono molto importanti perché è molto facile poterle analizzare all'interno del cervello e ovviamente una ricchezza di spine dendritiche significa anche una ricchezza di sinapsi e vi farò poi vedere un paio di esempi Intanto vi voglio far vedere come le sinapsi siano complicatissime dal punto di vista molecolare Questo è un piccolo pezzettino è come se facessimo una piccola fotografia a un piccolo microscopico pezzettino della pres sinapsi questa vedete è una di quelle vescicole che vi ho fatto vedere prima e qua vedete Quante proteine sono necessarie per fare in modo che tutto sia regolato perfettamente che la vescicola vada in contra fusione poi viene recuperata perché non si butta via niente e viene riempita di nuovo trasmettitore e va Continua a fare questo ciclo ma tutto quanto deve essere estremamente regolato e quindi c'è un apparato molecolare estremamente raffinato e addirittura nella spina dendritica nel compartimento ricevente il post sinaptico ci sono I recettori che sono i sensori che percepiscono la l'arrivo del neurotrasmettitore e anche loro vedete che per essere tenuti nella posizione opportuna sono legati e interagiscono con una serie enorme di proteine e devo dire che negli ultimi anni di molte di queste proteine noi adesso conosciamo veramente molti dettagli inclusa la funzione molecolare in ogni singolo Stadio di questo processo di trasmissione sinaptica il punto è diventato particolarmente interessante 20-15 anni fa quando a un certo punto gli scienziati e i clinici hanno cominciato a guardare più nel dettaglio le malattie del cervello e Grazie allo sviluppo che ha avuto la genetica Si si è potuto cominciare a capire quali sono i geni le mutazioni dei geni che sono associate ad alcune malattie e quando gli scienziati hanno cominciato a fare questo lavoro hanno iniziato da malattie del neurosviluppo l'autismo la schizofrenia poi sono andati avanti con altre malattie psichiatriche la depressione poi malattie neurodegenerative la malattia di Alzheimer e la cosa che è emersa veramente affascinante noi sappiamo che queste malattie hanno una componente genetica non particolarmente importante però c'è una componente genetica E quando gli scienziati sono andati a vedere questi geni per quali proteine codif avano quello che hanno trovato è che nella maggior parte dei casi ma veramente nel 90% dei casi sono proteine che geni Scusate che codificano per proteine localizzate alla sinapsi e qui è nato un concetto molto importante del per il quale la l'intera comunità scientifica diciamo si è citata tantissimo il concetto di della sinapsi si è cominciato come vi dicevo per l'autismo e per la schizofrenia sapete che nell'autismo esiste una componente genetica piccola minoritaria Ma Chiara e i geni legati all'autismo erano geni che sono importanti per l'organizzazione della sinapsi poi si è guardato per la schizofrenia e anche per la schizofrenia che ha una componente genetica un pochino più importante di nuovo si sono trovati i geni della sinapsi e poi andando avanti addirittura sulla malattia di Alzheimer che anche oggi è vista come una malattia che origina da un difetto della sinapsi quindi il concetto è che se la sinapsi funziona bene il nostro cervello funziona bene se ci sono delle disfunzioni questo può generare una malattia E se ricordate quello che vi ho fatto vedere prima della eliminazione delle sinapsi durante lo sviluppo Guardate un po' che che cosa succede per dirvi quanto questo processo è importante questa linea rossa non so se riuscite a vederla bene è il la densità di sinapsi in soggetti che poi sono stati diagnosticati con malattia dello spettro Au disturbo dello spettro autistico e vedete che qua l'eliminazione delle sinapsi sembra essere difettiva qua ce ne sono troppe quindi questo vuol dire che non il troppo il tanto non vuol necessariamente dire il meglio il giusto quello che al cervello serve è il giusto e guardate qua questa Linea Azzurra verde Ecco queste qua sono le sinapsi in soggetti invece diagnosticati con schizofrenia sono meno Quindi c'è un eccesso di eliminazione di sinapsi nella schizofrenia un difetto di eliminazione di sinapsi nell'autismo ovviamente non ci sono soltanto fattori genetici Ok ma ci sono anche Fattori ambientali Queste sono malattie complesse malattie poligen chee in cui vari geni sono coinvolti ma soprattutto sono complesse perché non hanno una base esclusivamente genetica hanno anche una base ambientale e quando diciamo ambientale Che cosa vuol dire vuol dire complicazioni fattori di rischio In Utero che vanno dalle infezioni materne a complicazioni di tipo ostetrico fattori di rischio nella vita postnatale precoce Quindi durante la prima infanzia infezioni la stress postnatale e poi altri fattori di rischio genetici che sono legati non soltanto alla sinapsi ma al sistema immunitario quindi la situazione è estremamente complessa ma di nuovo rimane questa centralità della sinapsi e questo lo capiamo se questa sinapsi è così fondamentale per il trasferimento delle informazioni all'interno di una rete come vedete rappresentato in questo piccolo filmato e lo capiamo benissimo che è importante quello è il punto di comunicazione se funziona il il il segnale è in grado di diffondersi se non funziona succede qualcosa Ma la domanda a questo punto diventa Ma noi ci immaginiamo la sinapsi come un interruttore come se fosse una luce voi entrate in una stanza e accendete on off o è spenta o è accesa bene la sinapsi non è un interruttore on off acceso o spento ma se vogliamo fare questo tipo di similitudine mi piace di più pensare che la sinapsi funzioni come un variatore Noi siamo in grado di accendere la luce ma siamo anche in grado di modularla possiamo tenerla bassa possiamo tenerla alta quindi non è soltanto una situazione bimodale ma ci sono una serie di possibilità ed è questo il motivo che rende la sinapsi così importante e vi faccio un esempio le sinapsi possono diventare più forti ora vi ho già detto prima Ve un pochino già in qualche modo introdotto questo concetto le sinapsi che sono attive sono più forti quelle che durante lo sviluppo vengono in qualche modo mantenute e salvate Mentre le altre no Ma cosa vuol dire esattamente sono più forti Cosa significa sono più forti È come se il nostro variatore fosse modulato in modo tale da dar una luce alta Ma che cosa vuol dire a livello sinaptico vuol dire che quando noi attiviamo i circuiti dove sono localizzate quelle specifiche sinapsi che stiamo analizzando quando il circuito è attivo e l'informazione viene trasferita e la sinapsi funziona molto si rafforza dice vabbè come fa a rafforzarsi si rafforza perché le vescicole che contengono il segnale aumentano I recettori che sono quelli che percepiscono il segnale aumentano Quindi se questa sinapsi è nel nostro variatore una luce bassa questa sinapsi nel nostro variatore è una luce molto alta queste sinapsi funzionano meglio qua guardate questo per esempio è stata con una tecnica di imaging si vede in un piccolo roditore mentre vivo Si può fare un imaging dei dendriti e delle sinapsi prima e dopo che ha appreso un determinato compito Guardate questo è lo stesso dendrite Guardate questo è prima di apprendere un compito e qua vedete dopo Guardate aumentano di numero ce ne sono alcune nuove che si formano di nuove e le altre Si rafforzano vedete che diventa più grandi guardate questa questa è piccoletta è un filo podio Noi lo chiamiamo filo podio Guardate che bella spina queste si chiamano spine a Mushroom a fungo perché hanno proprio questa forma questa qua è così grande sapete perché perché ovviamente sta mettendo dentro tantissimi recettori e quindi è ovvio che aumenti di dimensioni Quindi queste sinapsi aumentano di numeri aumentano di dimensioni e per farvi capire quanto questo processo sia importante sono stati fatti già tanti anni fa degli esperimenti con dei topolini sono stati tenuti dei topolini in una gabbietta normale tranquilli con la loro acqua il loro cibo stavano assolutamente perfettamente bene mentre altri topolini sono stati tenuti in gabbiette in cui però erano presenti anche dei piccoli giochi dei tubi in cui il topino entrava dentro delle macchinine colorate lo sperimentatore le cambia In modo tale poi che il topino non si annoi che ne veda sempre di nuove stimuli sempre nuovi e guardate un attimo che cosa succede queste sono le spine le sinapsi in un topolino normale che c'ha la sua acqua il suo cibo sta benissimo Guardate nell'ambiente arricchito qua notate la ruota fondamentale perché poi su questo ritorniamo l'attività fisica Guardate quante più sinapsi vengono formate dai Topolini che sono in un cosiddetto ambiente arricchito Beh ma allora se la stessa cosa succede per i topolini E questa cosa succede anche per noi ed infatti è proprio così anche nell'uomo nello sviluppo del cervello umano questo è esattamente il processo che avviene E qual è il nostro ambiente arricchito Beh il nostro ambiente arricchito è quando Noi leggiamo quando Noi studiamo Impariamo da piccoli o da grandi ma anche quando suoniamo uno strumento anche quando guardiamo una Pist teatrale o andiamo a una o quando elaboriamo una strategia in tutti questi processi noi attiviamo circuiti Formiamo le sinapsi è come se tutto questo fosse per noi un ambiente arricchito e questo processo è quindi fondamentale nel periodo della adolescenza in cui come abbiamo visto le sinapsi non utilizzate vengono eliminate ma è importante nel corso di tutta la nostra vita il fatto di studiare il fatto di leggere è come se effettivamente noi all'interno del nostro cervello alla fine anche dopo la fine dai 25 anni in poi quando ormai siamo adulti quando ormai i nostri circuiti in qualche modo sono formati e stabilizzati non vuol dire che le sinapsi non si formano più ma dopo i 25 anni continuano a formarsi ogni volta che leggiamo ogni volta che studiamo ogni volta che elaboriamo una strategia E questa cosa è assolutamente fondamentale perché noi nel corso della nostra vita abbiamo la possibilità di costruire quella che viene definita una riserva cognitiva è come se fosse un piccolo salvadanaio che noi Costruiamo perché poi sappiamo che durante l'invecchiamento purtroppo i neuroni vanno incontro a morte le sinapsi vanno incontro a degenerazione anche nell'invecchiamento in salute non soltanto nelle malattie degenerative Ma anche nell'invecchiamento in salute Noi abbiamo un depauperamento un normale fisiologico leggero ma un normale depauperamento sinaptico Ma se noi abbiamo costruito una riserva cognitiva nel nostro ambiente arricchito siamo più pronti abbiamo una serie di monete da poter spendere quando i tempi cominciano a diventare duri e ovviamente Questo è quello che succede quando vi dico che durante l'invecchiamento abbiamo un po' un depauperamento ce ne accorgiamo tutti quanti c'è una riduzione delle nostre capacità di molte delle nostre capacità Fortunatamente non di tutte adesso Guardate Queste sono in questo schema qui vedete una misura delle capacità più alto è e più capaci siamo e Qua abbiamo l'età dai 25 anni fino agli 80 anni ora vedete che la maggior parte delle capacità sono in discesa e andiamo a vedere un pochino più nel dettaglio di cosa stiamo parlando allora questi quaggiù questi piccoli rombini azzurri sono l'orientamento spaziale siamo estremamente bravi a orientarci intorno ai 25 30 40 anni quando si comincia a arrivare sui 60 70 80 siamo un po' meno bravi ad orientarci e questo lo vediamo molto bene io ero una che si orientava benissimo ultimamente quando sono con mio figlio gli dico Dov'è che si dovrebbe andare È una cosa normale fisiologica questo è l'invecchiamento fisiologico vediamo un attimo un altro quello rosso i quadrati Rossi la memoria verbale questo è un altro disastro non siamo tutti quanti nella stessa barca non ci vengono i nomi non ci vengono i nomi delle persone non ci ricordiamo più lo sappiamo abbiamo in mente il viso e non ci viene Come si chiama ed infatti questa è una cosa che scende fisiologicamente durante l'invecchiamento in salute però vediamo un attimo ci sono anche quadratini azzurrini questi qui Violetti o come sono Questa è la abilità verbale Guardate che l'abilità verbale già come sapevano gli antichi Greci È più bassa intorno ai 25 anni e si mantiene stabile nel corso della nostra vita fino alla tarda età fino agli 80 anni e anche l'abilità numerica non va male continuiamo a mantenerla ma Queste capacità comunque un pochino scendono e sono dovute al fatto che durante l'invecchiamento un po' di neuroni vanno incontro a morte fisiologica le sinapsi un po' vanno incontro a morte si formano di meno e quindi questo è responsabile di di questo declino fisiologico ovviamente ovviamente Purtroppo c'è anche un declino patologico quindi una situazione in cui la la nostra declino cognitivo non è più fisiologico ma diventa patologico e questo è quello che avviene nelle varie forme di demenza tra cui quella che conosciamo meglio di tutti è la malattia di Alzheimer Allora vediamo un attimo Qual è la diciamo pendenza di queste curve Allora questa è la funzione cognitiva e questi sono gli anni e questa vedete è la curva che voi avete durante l'invecchiamento in salute che in qualche modo ripercorre questo tipo di andamento Ecco se voi invece pensate alle persone che vanno incontro una malattia neurodegenerativa Eh beh Qui la situazione è un pochino più complicata Abbiamo una fase preclinica in cui le le le funzioni cognitive scendono ce ne accorgiamo poco abbiamo una fase che viene definita prodromica che si chiama mci che sta per Mild cognitive impairment quindi declino cognitivo lieve non sempre questo Poi diciamo Vira in demenza ma frequentemente Sì e poi vedete La demenza e Qua ovviamente la differenza di funzione cognitiva è estremamente rilevante rispetto a un invecchiamento fisiologico in salute noi sappiamo che nel cervello delle persone che sono affette da malattia di Alzheimer la la diciamo la manifestazione più evidente è la presenza di queste placche ne avrete sentito parlare tutti quanti le famose placche senili sono formate da degli accumuli di una proteina che si chiama Beta amiloide che viene tagliata nel nostro cervello in una maniera scorretta e che tende ad accumularsi a formare queste placche queste placche danneggiano i neuroni e alla fine poi i neuroni cominciano a morire le sinapsi per prime i neuroni per seguono e quaggiù vedete due sezioni di cervelli questo qua è un cervello sano e questo qua è un cervello di un soggetto ammalato di Alzheimer vedete che c'è proprio è coartato è proprio ridotto di dimensioni è proprio dovuto al fatto che ci sono molti neuroni che vanno incontro a morte e sapete che cos'è che muore per ritornare a quello che dicevamo prima la prima cosa che muore che va incontro a degenerazione sono proprio le sinapsi e se prima noi abbiamo delle belle spine dendritiche fatte a fungo belle cicciottelle tutte piene di recettori che sono in grado di sentire i messaggi rilasciati dalla pres sinapsi e quindi accendono la nostra luce al massimo della potenza eando quando arrivano questi oligomeri di di di proteina Bet amiloide che formano queste placche ma soprattutto prima che formino le placche quando sono ancora solubili danneggiano tantissimo le spine e quello che vi trovate è una spina molto piccola con pochissimi recettori che poi va incontro a degenerazione fino ad avere il processo di perdita di memoria e questo è quello che in generale succede durante la malattia ma allora uno dice Ok d'accordo terribile Speriamo che non mi capiti Speriamo che non capiti a nessuno perché è veramente una malattia terribile perché noi perdiamo la la nostra memoria e la nostra memoria è la nostra vita Noi siamo i nostri ricordi l'insieme deii nostri ricordi soprattutto perdiamo i ricordi quelli più vicini non riusciamo più a riconoscere le persone è veramente una malattia devastante per il soggetto ma è estremamente devastante anche per l'intera famiglia E allora da quello che vi ho detto voi Mi direte Ok d'accordo Abbiamo capito Ci sono le placche di amiloide le sinapsi che diventano danneggiate Ok ma perché viene la malattia di Alzheimer e adesso noi studiando i ricercatori in tutto il mondo che stanno studiando da tantissimo tempo ormai hanno un quadro abbastanza chiaro dei motivi per cui un soggetto a un certo punto può eh sviluppare malattia di Alzheimer Certamente Ci sono componenti ok E questo è il motivo per cui se c'è una familiarità molto alta non vuol dire niente mi raccomando nessuno si deve preoccupare Però c'è Comunque in generale un aumento un pochino di aumento di possibilità perché c'è Certamente una base genetica Però come vedete ci sono una serie di altri termini qua che emergono c'è un problema di metabolismo c'è un problema di infiammazione c'è un problema di genetica che vuol dire non il gene di per sé ma come questo Gene viene modificato dalle componenti ambientali che possono essere tutto quello che voi volete il vostro modo di vivere quello che mangiate le vostre esperienze quando eravate piccoli è tutto un insieme enorme che modifica L'attività dei geni E allora partiamo dalle cose più semplici i geni perché su quelli non si discute quelli son Chiari Ok cosa sappiamo dei geni allora de geni sappiamo più o meno questo è un quadro molto semplificato ma almeno vi dà un'idea Allora questo è il rischio di malattia più alti siamo Maggiore il rischio questo è quante persone hanno questo Gene Ok Allora vedete che quaggiù c'è un gruppettino di palline Viola voi non ci leggete dentro ma qui dentro c'è scritto ap che è la proteina precursore dell'amiloidosi formano all'interno del cervello Qui c'è scritto pisen che è la presenilina che è l'enzima che taglia la proteina Bet amiloide e forma quelle placche Allora qui vedete queste palline Viola sono localizzate molto alte vuol dire che chi ha mutazioni queste mutazioni ha un'altissima un'alta possibilità un alto rischio di sviluppare malattia di Alzheimer ma quella che è la buona notizia è che poche persone ce l'hanno molto molto raro poi si va all'altro estremo quaggiù ci sono una serie di varianti su tantissime proteine e queste qui ce l'ha un sacco di gente però per fortuna sono associate ad un rischio molto basso e poi ci sono una serie di geni intermedi quello di cui nel mio laboratorio ci occupiamo molto è trem2 è un gene della microglia quindi della delle delle cellule non neuronali i famosi giardinieri che tagliano le spine e che poi durante la l'invecchiamento come vi ho accennato Adesso ve lo faccio vedere meglio diventano attivate questo Gene è un gene che Insomma è un pochino più preoccupante perché non non è proprio estremamente raro così come l' Poo e for non è estremamente raro e il rischio è medio quindi questa è la situazione genetica ma non è sufficiente c'è qualcosa in più C'è un problema di infiammazione ora che nel malattia di Alzheimer ci fosse un problema di infiammazione noi lo sappiamo da tantissimi anni ma quello che si pensava è che l'infiammazione si pensava che fosse la conseguenza della malattia Allora rifacciamo tutto il ragionamento i neuroni le sinapsi muoiono quindi immaginatevi che nel nostro cervello abbiamo una situazione di danno perché ci sono delle sinapsi e dei neuroni che muoiono quindi immaginatevi di di quelle reti che vi ho fatto vedere prima voi avrete dei frammenti neuronali delle cose che si generano dei rifiuti che si generano dalla morte dei neuroni le cellule microglial che sono le cellule immunitarie e hanno un ruolo di spazzino Che cosa fanno quando vedono che c'è un danno in un'area del cervello si spostano si spostano tutte in quell'area e cominciano a ripulire a eliminare tutti questi frammenti di cellule morte Questo è quello che avviene per esempio durante una lesione suo una lesione cerebrale quello che avviene è che si ha un'attivazione delle cellule microglial che però poi dopo ritorna a posto l'infiammazione di per sé non è una cosa negativa va bene serve a a riparare il nostro corpo qual è il problema Il problema è che se questo processo non si conclude E durante la malattia di Alzheimer continuano a morire i neuroni le cellule microglial continuano ad attivarsi quando si attivano cominciano a rilasciare citochine infiammatorie e quindi si genera una situazione di di alta infiammazione qua vedete questi sono tre Cervelli in cui vedete Questo è un soggetto sano Questo è un soggetto sano più vecchio e questo è un soggetto con malattia di Alzheimer Questi sono i livelli di infiammazione blu vuol dire molto basso giallo intermedio Rosso Alto vedete che nella malattia di Alzheimer avete un alto livello di infiammazione e quindi vi dicevo che per un po' di anni si è pensato vabbè i neuroni muoiono la microglia si attiva e quindi viene l'infiammazione ma in realtà la la lo scenario è cambiato completamente negli ultimi anni perché ci si è accorti che nei soggetti con malattia di Alzheimer il processo di infiammazione è estremamente precoce e precede la malattia e il disturbo cognitivo quindi vuol dire che l'infiammazione non è una conseguenza ma potrebbe essere una causa e il fatto di questo Gene qua che è uno dei geni appunto preferiti dal mio laboratorio che è trem2 Ci dà una una dimostrazione Chiara tr2 non sta nei neuroni non c'entra niente con l'amiloide sta nella microglia ed è una un gene che se è assente o presente cambia completamente il livello di infiammazione all'interno del cervello basta che cambi questo Gene e io posso avere malattia di Alzheimer una dimostrazione più chiara di questo che l'infiammazione è all'origine è una si dice con causa le due cose possono andare insieme a questo punto c'è un piccolo step ancora da fare Perché giustamente Voi direte Ma da dove arriva questa infiammazione Allora una Ve l'ho già detto all'interno del cervello la microglia che rimane attivata per un tempo eccessivo produte C citochine infiammatorie qua vedete queste citochine le conoscete purtroppo tutti quanti perché sono quelle che abbiamo sentito tante volte durante il periodo del covid vi ricordate la tempesta citochinica interleuchina 6 l'interleuchina 1 sono tutte le citochine che aumentano perifericamente nel sangue per esempio di un paziente di una persona quando si si infetta con il sarscov 2 e quindi diventa covid positiva e chiaramente tutte queste citochine infiammatorie nel cervello tanto a lungo come vi dicevo generano un danno ma a questo punto uno dice ma le citochine periferiche quelle lì del covid quelle che ci hai detto del covid perfetto Sono periferiche che non nascono dal cervello ma ci arrivano al cervello e la risposta è sì ci arrivano al cervello attraverso la circolazione attraverso una serie di barriere del cervello che sono la barriera ematoencefalica il plesso corioideo che permettono il passaggio di queste di queste citochine bene queste citochine possono arrivare nel cervello anche dalla periferia e questo è il motivo per cui durante il periodo di covid ma in generale anche quando abbiamo una forte infezione legata a un processo infiammatorio non so se avete mai notato non è che siamo tanto lucidi facciamo fatica le nostre capacità cognitive sono ridotte nel covid è stato particolarmente drammatico tutti quelli che hanno preso il covid penso che Pochi sono quelli che hanno avuto una sintomatologia diciamo leggera Ma certamente sempre la confusione quella che viene chiamata nebbia mentale ce l'abbiamo avuta tutti quanti e poi sappiamo anche che molte persone sono andate incontro a quello che viene definito Long covid per cui hanno mantenuto questa poca chiarezza questa nebbia mentale questa difficoltà a ricordare difficoltà a concentrarsi per tempi lunghi e questo si presume che sia dovuto dai risultati scientifici di moltissimi laboratori dovuti proprio a questo eccesso di citochine infiammatorie che arrivano al cervello creano danno e ovviamente impattano negativamente la capacità di avere un processo cognitivo corretto che cosa succede quindi durante l'infiammazione Bene durante l'infiammazione che si ha anche durante un invecchiamento cellulare noi possiamo avere malattie che sono correlate a un processo infiammatorio Ma quando noi invecchiamo che cosa succede dell'infiammazione Questo è un aspetto importante e Claudio Franceschi che è uno scienziato italiano a dato un grossissimo contributo in questo campo allora guardate un attimo che cosa succede Questo è il livello di infiammazione basale e questa è l'età Questa è una normale salita di infiammazione Quando siamo piccoli e giovani quindi si attiva un processo infiammatorio e poi scende si attiva un altro processo infiammatorio e poi scende immaginatevi un'infezione una malattia una qualsiasi tipo di eh stimolo o situazione ambientale che generi un innalzamento dell'infiammazione e poi dopo torna più o meno ai livelli basali il problema qual è che via via che noi invecchiamo Questi aumenti normali che abbiamo tutti quanti nella vita di questi processi infiammatori vedete che via via che si va avanti Non si torna più a livello basale c'è una tendenza progressiva ad aumentare in generale il livello di infiammazione anche in assenza di uno stimolo specifico qui ho avuto il mio stimolo è salita è scesa ma non mi ritorna più giù all livello Zero Caspita mi rimane qua mi rimane a un livello più alto ed infatti noi sappiamo che i livelli di infiammazione nel nostro organismo aumentano via via che invecchiamo E infatti Claudio Franceschi ha in introdotto questo termine che si chiama inflammaging che è la crasi fra inflammation infiammazione ed aging invecchiamento che detto In altre parole vuol dire che finché siamo piccoli e siamo giovani siamo in grado di adattarci e di rispondere bene ma via via che invecchiamo rispondiamo sempre peggio a Questi aumenti di infiammazione quindi Il fatto stesso perché succede questa cosa perché il nostro sistema immunitario in generale invecchia le cellule del sistema immunitario vanno incontro a senescenza a invecchiamento e quando vanno incontro a senescenza si ha un fallimento della risposta immunitaria si ha un aumento delle infezioni sia un aumento dell'infiammazione e vi ho fatto vedere prima come l'infiammazione proprio al cervello non piaccia per niente e questo è certamente una componente sia del disturbi cognitivi durante l'invecchiamento fisiologico ma anche dei disturbi cognitivi durante le malattie E allora da qui diciamo Ok adesso più o meno abbiamo grosso modo capito come funziona tutta questa faccenda la malattia di Alzheimer l'invecchiamento il declino legato all'invecchiamento abbiamo una componente genetica abbiamo una componente infiammatoria sulla componente genetica non c'è molto che si possa fare cerchiamo di capire se possiamo lavorare sulla componente infiammatoria perché come vi dicevo adesso l'idea è proprio che le due cose vadano insieme è come due eventi che creano La tempesta perfetta Ok quindi se noi cerchiamo di ridurre al massimo il processo di infiammazione possiamo Certamente ridurre la possibilità che anche pur avendo un problema di tipo genetico magari spostiamo in qualche modo più avanti la diciamo totale decadenza dovuta alla malattia e appunto per questo diciamo sulla base di tutte queste cose che vi ho raccontato ho scritto questo libro l'ho scritto proprio alla fine del periodo del covid devo dire perché che mi spiaceva un pochino vedere in che modo poi nel periodo finale del covid la scienza fosse non avesse fatto una figura di quelle meravigliose e e un po' È stata forse colpa un pochino anche di noi scienziati che non siamo stati bravi a comunicare bene e un po' anche alla mancanza di informazione le persone normali che sentono a un telegiornale che uno scienziato ha detto una cosa e dopo due mesi ne viene detta una diversa non vuol dire che lo scienziato ha sbagl sagato vuol dire che la scienza va avanti ragazzi Questo è importante questo concetto è importante che le persone lo sappiano se la scienza fosse sempre uguale non progredir remmo mai nel periodo del covid Noi abbiamo avuto laboratori che hanno cominciato a lavorare in tutto il mondo a una velocità pazzesca e le scoperte si succedevano a una velocità incredibile cioè pensate soltanto all'introduzione dei vaccini A che velocità siamo riusciti a farlo è normale è normale che un giorno si si faccia un ragionamento e si dica Ok Questa è la situazione poi si continua a ricercare ad andare sempre più in profondità e si dice no sapete Sai una cosa che in realtà guardando meglio e guardando in maniera più approfondita non è esattamente così è così e questa è una cosa positiva non deve essere vista come cosa negativa e quindi diciamo ho scritto questo Eh questo libro perché ovviamente di covid Io non sono minimamente un'esperta però ho pensato che forse sapendo qualcosa di cervello me ne occupo da tutta la vita potesse essere interessante dare qualche informazione alla comunità non diciamo specialistica e quindi all'interno del libro quello che troverete che vi racconto un attimo in breve qua sono una serie di piccole regole che noi possiamo mettere in atto allora la prima è imparare sempre e ve l'ho spiegato perché perché così costruiamo la famosa riserva cognitiva questa riserva cognitiva che ci fa da salvadanaio nei tempi più bu quando diventiamo più anziani che aumenta l'infiammazione che i neuroni muoiono che le sinapsi scendono che non ci ricordiamo più i nomi delle persone e così via quindi imparare sempre ma poi ci sono una serie di altre cose che noi possiamo mettere in atto lo svolgere l'attività fisica seguire una dieta sana ridurre lo stress avere attivi rapporti sociali avere un sonno regolare e voi Mi direte Eh vabbè bella forza Questi sono i consigli della nonna ce li dicevano già quando eravamo piccole non è che adesso hai scoperto chissà cosa No infatti io non ho scoperto assolutamente niente ma L'aspetto fondamentale che secondo me è Estremamente eccitante ed è uno dei motivi che mi ha spinto a scrivere questo libro è che adesso la scienza ci dice perché la nonna aveva ragione perché dobbiamo svolgere attività fisica Cosa succede quando seguiamo una dieta sana perché dobbiamo avere un sonno regolare e vi faccio due o tre esempi Allora l'attività fisica e quando parlo di attività fisica intendo attività aerobica soprattutto quindi una camminata veloce una corsa tre volte all settimana non so se avete notato che dopo che avete fatto attività fisica vi sentite più lucidi Allora che cosa succede Adesso sappiamo questi sono risultati recentissimi degli ultimi 2-3 anni quando noi svolgiamo attività fisica nei nostri muscoli si forma una proteina che si chiama irisina non è l'unica ce ne sono diverse ma vi faccio l'esempio di questa irisina questa irisina arriva fino al cervello dove stimola la produzione di questo fattore è un fattore neurotrofico tipo l' ngf quello che aveva scoperto la Rita Levi Montalcini Ecco questo è suo cugino specificamente prodotto nel cervello si chiama bdnf brain derived neurotrophic Factor Che vuol dire fattore neurotrofico di derivazione cerebrale e il bdnf indovinate un po' Che cosa fa produce aumenta la formazione di sinapsi aumenta i processi di plasticità e quindi quando noi a livello soprattutto ippocampale che è l'area del cervello che è quella deputata alla formazione delle memorie quando noi corriamo si formano delle sostanze chimiche che inducono un aumento di quello che serve al nostro cervello per potenziare tutti i processi che vi ho appena detto e inoltre l'attività fisica riduce l'infiammazione questi sono di nuovo risultati estremamente recenti per due motivi la prima cosa è che riduce la formazione di tessuto adiposo quando noi corriamo ovviamente dimagriamo si riduce la formazione di tessuto adiposo questo qua è il tessuto adiposo quando siamo un po' cicciottelli abbiamo tutte queste belle cellule adipose e questi sono le varie cellule del sistema immunitario e quando la situazione è questa queste cellule del sistema immunitario sono attive e quindi rilasciano le benedette citochine infiammatorie le quali citochine infiammatorie abbiamo visto prima che sono in grado di viaggiare e di arrivare fino al cervello ma quando noi svolgiamo attività fisiche e manteniamo quindi la componente di tessuto adiposo più bassa vedete quello che avviene le cellule del sistema immunitario o i macrofagi per esempio non sono più attivate e quindi abbiamo una riduzione dell'infiammazione quindi doppia cosa quando ci muoviamo aumentiamo la formazione di sostanze che potenziano le funzioni cerebrali e riduciamo i livelli di infiammazione che abbiamo visto sono dannosi la dieta sana Vabbè le nonne ce lo dicevano mangia la verdura fai tutto mangia bene eh eh Ma adesso lo sappiamo questo è una review quindi una visione della letteratura molto recente cibo per la mente come la nutrizione impatta la nostra cognizione e anche le emozioni e vedete che cosa succede quello che succede che quando noi mangiamo e ci la nostra dieta è una dieta diciamo ricca di grassi Scusate è una dieta ricca di grassi quindi dall l'hamburger le patatine fritte tutto ciò Ecco quello che avviene è che ingrassiamo aumentano la la produzione di citochine infiammatorie che arrivano a livello del cervello vedete Queste sono le citochine infiammatorie l'interleuchina 6 l'interleuchina 1 Arrivano nel cervello attivano la microglia adesso potete leggere conoscete tutto perché vi ho spiegato tutto quanto attivano la microglia la microglia ricon continua a a a produrre altre citochine infiammatorie l'ippocampo non è contento per niente di tutto questo Anche perché tutte queste citochine infiammatorie riducon Guardate un po' il famoso bdnf e quindi meno sinapsi formate meno salute neuronale però Guardate gli acidi grassi poliinsaturi gli Omega3 i polifenoli sono in grado di bloccare questo processo e quindi di ridurre i livelli di infiammazione che quindi diciamo si riducono ovviamente anche a livello cerebrale e Infatti si evita questo aumento di citochine infiammatorie di chemochine di segnali di pericolo che sono legate anche a quello che viene definito un comportamento legato al malessere sickness behavior che possono essere febbre quindi temperatura un pochino più elevata letargia anedonia Che vuol dire che uno non ha voglia di far niente depressione ecco tutto questo noi oggi sappiamo che è legato in maniera molecolare con dei processi molecolari identificati al tipo di dieta che noi seguiamo la componente sociale È lo stress questa è un'altra cosa assolutamente pazzesca È chiaro che lo sappiamo tutti che quando stiamo con gli amici che quando ridiamo giochiamo a carte e siamo più contenti Eh ma qua ragazzi ci sono proprio delle adesso la ricerca ci dice delle cose molto chiare ci sono delle evidenze per esempio dalle missioni fatte nello spazio dove l'astronauta se ne sta lì da solo per un tempo molto lungo ma l'abbiamo visto anche nell'emergenza covid che cosa succede che l'isolamento sociale Noi siamo animali sociali l'isolamento sociale è percepito da ognuno di noi come una minaccia qualcosa che non va bene si attiva una risposta allo stress chi di noi è da solo e soprattutto durante l'invecchiamento comincia anche a pensare Ma se cado Ma se mi succede qualcosa comincia ad attivarsi una uno stress basale che manda in iperattivazione il sistema nervoso autonomo sistema nervoso autonomo è quello che si attiva Quando ci spaventiamo quando siamo stressati l'adrenalina il famoso botto di adrenalina che uno ha quando si spaventa E che cosa fa abbiamo una risposta cardiovascolare aumentata aumenta la frequenza cardiaca aumenta la pressione e c'è un aumento del rischio cardiovascolare e contemporaneamente quando noi attiviamo il sistema nervoso autonomo abbiamo un aumento di trascrizione dei geni infiammatori quindi l'isolamento è percepito come una minaccia e il nostro organismo risponde come risponde in una situazione di pericolo aumento dell'adrenalina trascrizione di geni infiammatori ed infine e sto arrivando alla fine il sonno perché il sonno è importante per il nostro cervello Allora intanto che dormire rafforza la memoria questo è qualcosa che sappiamo da tantissimi anni e anche fa parte della nostra esperienza no se qualcuno deve ricordarsi a un esame io mi ricordo che quando studiavo il giorno dopo dovevo avevo un esame dovevo c'era qualcosa che facevo fatica a memorizzare te lo rimetti lì la sera dopo cena lo ripeti due o tre volte prima di dormire ti addormenti la mattina ce l'hai più chiaro nella testa ed infatti questo è di fatto quello che avviene ci sono delle motivazioni fisiologiche che ci dicono questa cosa che noi conosciamo da tantissimo tempo cioè abbiamo un consolidamento della memoria per cui le memorie si trasferiscono dalla dal livello ippocampale in cui si formano in quelli che vengono detti magazzini a lungo termine che sono localizzati a livello della corteccia e una volta che sono qui in qualche modo sono consolidate ci rimangono questo tipo di processo È un processo che avviene durante il sonno e e adesso sappiamo i meccanismi attraverso cui questo processo avviene meccanismi di consolidamento della memoria durante il sonno ma poi c'è una cosa veramente pazzesca che è emersa negli ultimi direi 3 anni della ricerca ed è il fatto che durante la notte Noi operiamo una specie di lavaggio del nostro cervello Allora noi non vi dicevo che un tempo si pensava che il cervello fosse privilegiato dal sistema immunitario adesso ma non soltanto sappiamo questo ma addirittura c'è un sistema linfatico nel nostro cervello un sistema linfatico che è formato dalle cellule gliali che sono quelle non neuronali e per questo motivo è stato chiamato glinfatico e che cosa fa questo sistema linfatico fa quello che fa in tutto il corpo anche nel cervello fa un drenaggio delle sostanze dannose ora voi immaginate la quantità di lavoro che fa il vostro cervello durante la giornata Quando lavorate studiate pensate una strategia una cosa ora sapete benissimo che quando una macchina lavora produce degli scarti delle scorie la famosa proteina Bet amiloide che vi ho raccontato prima che si accumula nella malattia di Alzheimer si forma normalmente nel nostro cervello però viene eliminata Allora quello che si è scoperto negli ultimi 23 anni ed è uscito un lavoro una settimana fa che fa ancora un approfondimento Maggiore sui meccanismi è questa cosa pazzesca che esiste un sistema glinfatico che permette il drenaggio dal cervello delle sostanze di scarto e questo drenaggio Indovinate quando avviene durante il sonno ma lo sapete perché penso che veramente la motivazione è veramente bellissima Adesso è molto piccolo non so se lo vedete ma durante il giorno quando le nostre cellule sono molto attive ci sono una serie di scambi di ioni vedete qua le cellule sono abbastanza grandi occupano un sacco di SP Spio Quando si dorme Invece quello che avviene che il volume tra cellula e cellula che viene chiamato interstiziale si allarga cioè le cellule si restringono e e si allarga tutto lo spazio esterno Ovviamente se qui si è accumulato qualcosa che vogliamo eliminare e qui è più difficile eliminarlo perché le vie sono strette ma qua quando le cellule sono ridotte e quindi c'è tutto questo spazio di drenaggio è molto più facile poter eliminare queste sostanze di scarto la proteina Bet amiloide che si forma normalmente nel nostro cervello e che noi eliminiamo attraverso il sangue bastano due notti di sonno perduto e si accumula nel nostro cervello poi naturalmente nelle notti successive viene che se riusciamo a dormire in maniera regolare viene eliminata non ne bastano due eh due notti sveglio ce ne vogliono ben di più per poter rinormalizzazione i i i valori quindi questo ci dice la scienza va avanti questa cosa non si sapeva Io quando ero giovane avevo bambini piccoli e non riuscivo La didattica le lezioni i bambini la spesa tutto quanto io di notte lavoravo almeno una notte alla settimana mi facevo una notte sveglia con una bella tazzona di caffè tutti dormivano io durante le 8 ore 10 ore di notte la mattina avevo fatto un sacco di roba ed ero contentissima Ecco adesso questa cosa non la farei più e ai nostri ragazzi dobbi diamo dire che comunque il sonno regolare è molto molto importante proprio per questi processi il consolidamento delle memorie e l'eliminazione delle scorie dannose che si formano nel nostro cervello e quindi dici Ma tutto questo funziona e Sì sembra che funzioni perché abbiamo in collaborazione con il CNR di Pisa questo processo che era già stato attivato e messo a punto dal professor Lamberto Maffei che è un famosissimo neurofisiologo Ano in cui aveva preso un gruppo di soggetti anziani diciamo dai 70 più o meno 68 70 fino agli 80 anni con Mild cognitive impairment quindi persone che sono già diciamo non è l'invecchiamento fisiologico Ma è uno stadio leggermente più avanzato che potrebbe preludere a una malattia di Alzheimer e il suo ragionamento è stato ma se i topini nell'ambiente arricchito formano così tante spine se io metto le persone anziane in un ambiente arricchito che cosa succede e li ha messi in un ambiente arricchito e quindi Questi signori venivano tre volte alla settimana la mattina presso il CNR dove svolgevano delle attività di tipo cognitivo dove svolgevano attività fisica musicoterapia e una serie di attività in un forte contesto sociale e quello che già nel 2017 si è visto è che questo tipo di attività combinata fisica cognitiva di cui stava parlando prima anche Chiara effettivamente ha un effetto positivo perché del gruppo di soggetti i 35 soggetti che hanno fatto questo tipo di attività nessuno di loro ha virato da m cognitive impairment a malattia di Alzheimer i 35 di controllo che hanno continuato a fare la loro vita in una buona percentuale hanno virato sono comunque peggiorati e non è non sono stati fatti soltanto analisi in questo studio soltanto analisi di tipo cognitivo ma anche di tipo strutturale attraverso la risonanza si è guardato proprio la struttura del cervello e si è visto che i soggetti che facevano questo tipo di training avevano una maggior vascolarizzazione adesso che cosa stiamo faccendo stiamo ripetendo abbiamo già ripetuto in due nuove corti questo tipo di attività e nel mio laboratorio stiamo guardando e facendo facendo un'analisi dei marcatori infiammatori quello che già vi posso far vedere guardate le famose citochine questo verde è il livello nei soggetti sani e i pallini rossi sono i livelli di queste citochine nei soggetti con decadimento cognitivo lieve a dimostrare che il decadimento cognitivo lieve è associato a un maggior livello di di marcatori infiammatori che cosa facciamo adesso Beh adesso ci su questo tipo di progetto ci stiamo muovendo in varie direzioni la prima Ci stiamo spostando a a momenti sempre più precoci Quindi invece che il Mild cognitive impairment che è una situazione che viene comunque diagnosticata da un neurologo Ci stiamo spostando a quello che viene definito il subjective cognitive disease Il che vuol dire che uno se va dal neurologo che fa tutti i test dice guarda che tu stai benissimo Però la persona non si sente sul pezzo come era prima si sente di non essere efficace performante Scusate questo termine bruttissimo come era prima quindi sono soggetti che hanno questa impressione vogliamo vedere che cosa succede a livello di biomarcatori infiammatori vogliamo capire se ci sono delle dei substrati molecolari specifici ed infatti Noi adesso abbiamo introdotto nella letteratura scientifica vi ricordate le AB introdotto il termine di immunos inapt cioè il sistema immunitario che colpisce la sinapsi e genera una malattia quindi stiamo studiando i meccanismi molecolari perché ovviamente è da qui che si parte per poter poter identificare possibili nuovi farmaci e la terza cosa che stiamo facendo è la divulgazione È importante che quello che ho fatto oggi con voi quello che faccio normalmente con nelle scuole Cerco di farlo tantissimo perché ci sono tante informazioni che le persone non hanno e magari ecco in questo modo uno comincia un pochino a riflettere Comincia a pensare e e comincia magari a cambiare un po' Magari il proprio modo di vivere la propria i propri stili di vita perché effettivamente il nostro cervello è è importante dobbiamo curarlo e abbiamo la possibilità in qualche modo di farlo attraverso la costruzione della Riserva cognitiva attraverso l'attività fisica attraverso lo stare insieme dormire bene mangiare bene in questo modo possiamo veramente Cercare di mantenere la salute del cervello nella maniera migliore e per il tempo più lungo possibile e vi ringrazio della vostra [Applauso] attenzione Grazie mille bellissimo grazie davvero devo dire che forse il primo di questi 10 punti oggi possiamo dire di averlo portato a casa No Abbiamo imparato oggi serva cognitiva aumentata sicuro piccolo passo l'abbiamo fatto lascio spazio alle domande se avete qualche curiosità No io volevo chiederle eh gli strumenti tecnologici tipo anche lo stesso navigatore così No impigrisce delle volte il cervello e e per andare in un posto una cosa che prima facevi Eh con con quelli lì perdi proprio qu l'abitudine quando ti si rompe sei a terra c'è un sistema per cercare di evitare che diventino così invasivi che ecco bisognerebbe fare esattamente così il nostro cervello si impigrisce Allora c'era questo famoso esperimento di tantissimi anni fa i tassisti londinesi ai tempi in cui non c'erano i navigatori che quindi dovevano aver bene in testa tutta la mappa di Londra perché quando dicevano Dev vogli essere andare lì loro avevano chiare e sapevo dove dovevano andare sono stati fatti esperimenti di risonanza i tassisti londinesi è una cosa classica avevano un Ippocampo più sviluppato de delle persone che non che facevano un mestiere di tipo diverso perché Perché chiaramente potenziava quei circuiti continuamente Allora è chiaro che del navigatore non possiamo fare a meno perché se non sappiamo dove andare Non sappiamo dove andare però dovremmo Veramente io non sono bravissima a farlo perché poi dopo anch'io sonoo pigra e quindi sbatto il navigatore e vado dietro a dove mi dice lui però in realtà dovremmo essere così bravi di cercare di evitarlo magari una possibilità può essere di guardare il navigatore prima cercare di far mente locale e poi evitare di usare il navigatore certe volte è anche una strada che abbiamo fatto già una volta due volte tre volte pigramente Saliamo in macchina e rimettiamo al navigatore ma se sforzassi un filo il nostro cervello noi saremmo in grado di arrivarci Ecco questa cosa il fatto che non ci ricordiamo non abbiamo più necessità di di avere in mente i numeri di telefono sembra una sciocchezza li abbiamo tutti nel telefonino Ecco tutte queste cose sono ovviamente non vanno particolarmente bene per il nostro cervello questo non vuol dire che dobbiamo rifiutare la tecnologia ci mancherebbe altro ben venga senza di quella non saremmo in grado di fare tutto quello che facciamo adesso però ecco aver presente nei limiti del possibile di cercare di evitarla i ragazzini giovani hanno una moltissima capacità di imparare Diciamo quello che che è la utilizzazione diciamo di strumenti di tipo tecnologico Ecco non devono essere demonizzati le persone più grandi il fatto che io per esempio ho un soero di 94 anni e lui è pazzesco perché ogni telefonino che esce ogni iPhone lui è proprio va Guarda impara Ecco quindi il il mezzo tecnologico per le persone adulte è un'ottima sfida il fatto di imparare a usare una cosa che non si sa usare è un allenamento per il nostro cervello veramente incredibile dall'altra parte però diciamo Non appoggiarsi troppo nei limiti del possibile a quelli che sono i mezzi tecnologici ricordarsi dei numeri di telefono cercare di di ricordarsi il navigatore Ok se devo andare in un posto la terza volta che ci vado magari ce la faccio da sola meglio sbagliare strada Poi magari mi faccio riai dal navigatore Però Ecco diciamo sono degli sforzi che vale assolutamente la pena di fare perché manteniamo il nostro cervello attivo Grazie lascio una una mano qua lei ha parlato di dormire bene Ora io mi ricordo che quando ero ragazzo facevo delle dormite eccezionali Poi man mano che l'età cre È cresciuta la qualità del mio sonno è progressivamente diminuita Quando ero ragazzo non prendevo una pillola per nessun motivo adesso un po' l'ipertensione un po' non ho il diabete però ce l'ha qualcun altro Insomma c'è un polifarm acismon disturbi del sonno ora chiaramente L'età avanza ma la qualità del sonno diminuisce quindi purtroppo cosa dobbiamo fare è vero non curarci per dormire meglio Allora questa è una domanda chiave perché purtroppo sappiamo che dalla quinta decade di vita quindi dai 50 anni in poi tutti quanti hanno un peggioramento della qualità del sonno ed è praticamente avviene nel 80-90 per della popolazione Allora ehm quando la situazione Diciamo in generale le linee guida a tutt'oggi sapendo quanto è importante la diciamo un sonno opportuno corretto e così via le linee guida ci dicono che piuttosto che non dormire va bene aiutarsi con presidi farmacologici Quindi meglio prendere le gocce qualcosa per dormire piuttosto che passare regolarmente le notti sveglio è chiaro che si cerca di lavorare Ovviamente per ridurre questa necessità il più possibile e quindi diciamo in qualche modo trovare delle strategie che siano il più possibile che non necessariamente prendano in considerazione l'utilizzazione di farmaci per dormire poi la sua domanda è ancora diversa però intanto facciamo questo punto qua e e quindi diciamo che cosa posso fare per cercar di dormir meglio ognuno di noi Secondo me deve cercare di fare un po' mente locale e di conoscere se stesso e di sperimentare delle cose per per cercare di capire qual è il modo migliore per poter dormire meglio E per ognuno di noi varia Allora innanzitutto sappiamo le regole Generali che sono di non utilizzare gli schermi non utilizzare il telefonino non utilizzare il computer il telefonino tenerlo proprio lontano dalla stanza dal letto perché ogni tanto arrivano i messaggi di notte la vodafon e e questo disturba Comunque il sonno Queste sono tutte le regole normali che tutti quanti sappiamo poi ognuno di noi deve trovare quello che è il suo il suo modo Certamente le persone anziane che sono in pensione io dico la mia mamma per esempio anche lei 92 anni e e si muove abbastanza male sta a casa tutto il tempo dormicchia durante il giorno e poi dopo non dorme durante la notte quindi Queste cose succedono Però ognuno di noi può cercare un po' di attività fisica un po' di movimento l'aria aperta poi si dorme meglio la meditazione fa Sembra un po' strano ma non lo è assolutamente ci sono Comunque si è visto che comunque le tecniche di meditazione cambiano Comunque il tipo di onde cerebrali del nostro cervello e quindi in qualche modo favoriscono la la la le onde cerebrali che sono legate al a quello che è il relax l'altra cosa sempre parlando di onde cerebrali e di relax il camminare nel verde tutti quanti noi penso che quti sono proprio esperimenti che sono stati fatti sono stati presi gruppi di persone a Berlino lo hanno fatto e hanno preso due gruppi di persone e hanno montato una specie di elettroencefalogramma come se fosse un cappellino nella loro sulla loro testa e le hanno mandati a girare a camminare lo stesso numero di chilometri assolutamente identico però un gruppo camminava in città e un gruppo camminava nel parco fuori dalla città e poi hanno registrato l'attività cerebrale e si è visto che erano due cose completamente diverse quelle che avevano camminato nel verde avevano queste onde lente che sono le onde che si associano al nel nostro cervello Ha un'attività di relax e che sono il contrario di quello che succede invece nei periodi nei momenti di stress quindi diciamo ognuno di noi è chiaro che deve trovare le sue strategie sulla sua domanda evitare di curarsi Perché molti de farmaci danno problemi di sonno Ovviamente questa la sua risposta è ovvia è ovvia è una provocazione diciamo una alla fin fine alla fin fine noi eh ricorriamo a dei farmaci per dormire meglio Sì Ecco magari magari dei farmaci psicotropi una Benzo di azepine per esempio Sì allora è utile o o o o è pericoloso Allora le Benzo di azepine ora Adesso vengono Sì diciamo Benzo di azepine se ne utilizzano ancora ci sono quelli che vengono detti gli Z compound no che si chiamano tutti con la z tipo lo Zolpidem e così via Ecco questi diciamo danno probabilmente dicono che cioè diciamo danno meno problem problemi di diciamo di dipendenza perché sa che le Benzo di azepine danno comunque problemi di di dipendenza Il punto è che alla fine uno deve dormire se riesce a dormire evitando le Benzo di azepine evitando gli Z compound evitando in generale sonniferi in generale tanto meglio se la questione butta male e non si dorme meglio dosaggi bassi di farmaci E lo so che sono psicotropi però che dobbiamo fare ma un un un'attività di sonno regolare insomma deve essere presente Certamente quello che che certamente diventa importante è spostare questa cosa diciamo nella nostra fascia di età è chiaro che è un problema ma per tutte le persone invece che sono giovani e che non avrebbero di per sé problemi di sonno e che invece stanno svegli perché magari leggono giocano al telefonino fanno cose strane ecco per loro è un messaggio molto importante da da passare questo di quella che è l'importanza del sonno proprio per la pulizia del nostro cervello quindi questa è un'altra cosa importante per quanto riguarda la qualità del sonno La brutta abitudine di addormentarsi davanti alla televisione e il tipo di sonno che noi abbiamo con la televisione o strumenti accesi perché secondo me cambia Sì questo è pessimo sono d'accordo con lei questa assolutamente Pessimo è una cosa che succede penso a tutti a me succede abbastanza regolarmente in realtà avendo problemi di sonno questo non non si dovrebbe cercare di fare uno dovrebbe la sera almeno 2e ore prima di dormire spengere la televisione magari leggere Cioè se uno si rende conto Poi magari c'è qualcuno che guarda la televisione non ha nessun problema Va a letto e dorme e quindi non ci sono problemi in questo caso ma se uno si rende conto perché una cosa che spesso succede alla televisione è che uno si addormenta sul divano il classico Ok poi a quel punto dici Oddio Vado a letto va in bagno a quel punto comincia si lava i denti pipim papam si strucca fa quello fa va a letto e c'ha È sveglio come un grillo Ecco questa cosa non non deve succedere non dovrebbe succedere Quindi un consiglio è per esempio sono dei piccolissimi trucchi ma ci si arriva tutti quanti cioè tutte questo tipo di operazioni uno le fa tutte prima si mette il suo Bravo pigiama si lava i denti fa tutto quanto appena sente che arriva sonno si sposta in camera l'altra cosa di non utilizzare la camera per per esempio per far cose che normalmente uno fa da sveglio quindi guardare la televisione guardare il telefonino leggere a me piace molto vi dico la verità leggere a letto a me non crea problemi leggo e quando poi sento che arriva sonno chiudo il libro e mi addormento non ho problemi però ecco Ognuno deve un pochino misurarsi su se stesso e capire quali sono i trucchi che in qualche modo lo rendono generano una situazione di relax ultimamente Vabbè vi faccio ridere mio figlio 24 anni e fa mamma ho trovato un'app bellissima di meditazioni e c'è questo signore che è un signore indiano che parla in inglese con questa voce così suadente con una musichina dice tutta una serie di cose molto importanti di Come dovremmo comportare bene per me ha un effetto rilassante pazzesco per cui io la sera prima di dormire attacco la meditazione di questo signore ha fatto 24 diverse puntate anche mio marito adesso ha cominciato a appassionarsi a questa cosa Io non so io mi addormento mi addormento e devo dire che poi dormo veramente più a lungo quindi questo non vuol dire che tutti dobbiamo fare le le le meditazioni di questo signore indiano ma per dirvi che ognuno di noi se trova Qual è il trucco che per lui va bene per lui per lei va bene ecco questa è un po' un'operazione su cui vale la pena di investire secondo me c'è un signor qua Ah scusate lasciamo spazio a Un'ultima domanda poi al limite se avete qualche altra curiosità Spero che dopo disponibile Certo allora domandona lei ha parlato di leggere io potrei anche leggere Il problema è che poi io non ho memoria quindi magari leggo qualsiasi cosa però poi non mi rimane in testa cosa eventualmente si potrebbe o si si può fare non è il fatto di leggere di non che questa cosa non rimanga in mente non non è una cosa che deve in qualche maniera preoccupare A meno che uno non diciamo non studi Perché poi deve rimanere in mente perché poi magari ha un esame ha una necessità ma il fatto di leggere un bel libro e poi non ricordarselo A me per esempio succede regolarmente ed è stato dimostrato scientificamente che questo diciamo il quoziente intellettivo non è legato alla quantità di informazioni che noi memorizziamo il nostro cervello la cosa importante che deve fare è darci la misura di come noi dobbiamo comportarci nella situazione successiva ok questa cosa non importa che noi ci ricordiamo esattamente il il il diciamo protagonista del nostro libro Come si chiamava e se andava prima dalla mamma o prima andava dalla sorella questo non è è importante la cosa importante intanto diciamo i Grandi scrittori dicono che quando Noi leggiamo un libro Ci modifichiamo e non è importante quello che stiamo leggendo È importante che quando entriamo in un libro e poi usciamo siamo diversi e non importa se non ce lo ricordiamo ma siamo diversi e questa cosa noi effettivamente la sappiamo lo sappiamo proprio dagli studi di risonanza Innanzitutto c'è un aspetto fantastico Ve lo dico anche se un aspetto fa che la l'area del nostro cervello che è quella che è importante per la lettura è un'area che non è deputata a quello noi non abbiamo un'area specifica per la lettura è l'area che è deputata al riconoscimento dei volti Infatti i bambini piccoli appena nati nel giro di poco riconoscono il viso della mamma ma per imparare a leggere e ce vuole perché l'area di riconoscimento dei volti che viene in qualche modo istruita a riconoscere anche i Segni grafici della lettura e quindi viene riciclata per una funzione diversa quindi questa cosa qui Non c'entra con la sua domanda ma mi faceva piacere dirla perché credo che sia una delle dimostrazioni più belle della plasticità del nostro cervello e sul leggere quello veramente non è non è importante la capacità quello che il nostro cervello deve imparare nel corso della nostra vita è di sapersi muovere quando Noi leggiamo un libro siamo diversi rispondiamo a uno stimolo in maniera diversa e questa è è tutto sommato è la cosa più importante per la lettura Grazie grazie mille grazie del bell' intervento